ecco a voi il secondo capitolo! vi ringrazio ancora per i vostri commenti
! Vi avviso subito però che avevo dei dubbi su questo capitolo perchè credo di aver reso il mio Piton un po' troppo loquace...bho?
giudicate voi (ma vi prego di non essere troppo dure
!!!)
Hermione ridacchiò sotto i baffi immaginando quanto potesse essere risultata buffa la sua espressione in quel momento. Alzò lo sguardo sulla pozione per vedere se era tutto a posto.
“Perfetta” pensò.
Poi spostò lo sguardo sull’oggetto dei suoi pensieri e lo vide ancora intento a correggere quei compiti. Tornò ad appoggiarsi allo schienale della sedia e a ripensare a quando si erano incontrati durante la ronda nei corridoi prevista dalla sua carica di Prefetto.
“Uff…che freddo che fa!...Allora, vediamo di finire in fretta la ronda così posso tornare tra le mie coperte, al calduccio!” Sul volto annoiato della ragazza si dipinse un sorriso caldo per il pensiero appena formulato, si immaginò seduta su una poltrona a leggere davanti al caminetto e non si accorse di essere finita in un’ala del castello a lei estranea.
“Oh, no! E adesso come faccio a tornare indietro?”
Neanche il tempo di girarsi che andò a sbattere contro qualcuno.
-Ahi! Che male!
-Cosa ci fa a giro a quest’ora in un’ala riservata al personale scolastico?
Quella voce le giunse alle orecchie come una lama affilata e il suo cuore cominciò a battere più velocemente.
-I…io stavo…
-Curiosando in luoghi nei quali non dovrebbe essere.
-Si sbaglia! Sono capitata qui per caso! Stavo facendo la ronda perchè questo è uno dei compiti dei Prefetti, ma come può vedere mi sono persa!
-A quanto sento allora lei non svolge il suo dovere con serietà.
“Ma che fa?! Cerca il pelo nell’uovo?” – Se non le spiace professore io tornerei nel mio dormitorio.
-Sicuro.
-…-
Hermione rimase ferma guardandosi di tanto in tanto attorno per cercare di orientarsi, ma senza successo.
-Be’? Non se ne va?- chiese Piton vedendo la ragazza immobile.
Hermione si girò lentamente, le guance leggermente arrossate per l’imbarazzo e con una vocina flebile simile a quella di una bambina rispose:
-Non so che strada devo prendere.
Piton alzò un sopracciglio, sbarrò gli occhi per una frazione di secondo e scoppiò in una leggera risata sinceramente divertita che non aveva nessun tono canzonatorio.
-Non ci trovo niente da ridere professore.
-Granger, fai così la saputella, ma quando c’è qualcosa che non conosci entri nel pallone.
-Non è affatto vero!
-Venga, le faccio strada…
“È diventato gentile all’improvviso?!”
-…prima si leverà di torno prima potrò terminare il lavoro che hai interrotto.
“mi sembrava troppo gentile…”
La ragazza camminava dietro di lui e intanto si guardava intorno, a differenza dei soliti corridoi che era abituata a vedere, sulle pareti non c’erano né quadri, né arazzi, nemmeno armature.
-Come mai il corridoio che abbiamo appena percorso è spoglio?
-Ma come siamo acute; per tua informazione entrando lì sei entrata nei miei alloggi privati. Incredibile la tua capacità di trovarti in posti insoliti in orari altrettanto insoliti.
-Le ripeto che mi trovavo lì per caso!
Di nuovo calò il silenzio tra i due ed Hermione tornò a guardarsi intorno.
“Certo che devo aver camminato davvero tanto, non riconosco affatto questi corridoi…questo silenzio è straziante!”
-Le piace il libro che sta leggendo?- Le parole le uscirono inconsciamente, solo quando Piton si fermò e si girò per guardarla con occhi stupiti si rese conto di quello che aveva detto.
-Prego?
-Pa…parlavo del libro che stava leggendo quando dovevo scontare la punizione…-
Piton rimase in silenzio e continuava a camminare.
-…quella volta che mi diede da riordinare in ordine alfabe…-
-Ho capito Granger, credi che mi potrei dimenticare la sera in cui sono riuscito per una buona volta a farti tenere chiusa quella tua boccaccia?
La ragazza rimase spiazzata e ferita dalla durezza di quelle parole.
-Mi scusi.- chiese lei realmente dispiaciuta.
Dopo quelle che parvero ore Piton si decise a parlare.
-L’ho finito la sera stessa del tuo ultimo giorno di punizione.
Hermione era indecisa se continuare o no la discussione, ma lui la precedette.
-Come mai me lo chiedi?
-No, è solo che l’ho letto anch’io e l’ho trovato davvero molto interessante. A lei è piaciuto?
-Una storia davvero interessante.- biascicò annoiato
-Già…lei è solito leggere libri di autori babbani?
Senza accorgersene Hermione era partita a ruota libera, quando si trattava di libri lei era sempre pronta ad intavolare discussioni, visto che non aveva mai occasione di parlarne data la cerchia di amici che si ritrovava (vedi Donnola e Sfregiato nda).
-No, l’ho trovato per caso a Grimauld Place.
-Capisco.
E di nuovo i due rimasero in silenzio, poi la ragazza riconobbe il quadro della Dama dei Lupi.
-Ah! Riconosco questi quadri!
-Bene, immagino allora che da qui in poi potrà proseguire da sola.
-Si professore, la ringrazio per avermi accompagnata.
Severus rispose con un lieve cenno del capo.
-Buona notte signorina Granger.
-Buona notte professore.
Hermione si stava dirigendo verso il suo dormitorio, quando alle sue orecchie giunse nuovamente la voce del suo insegnante.
-Ah, e poiché sono le dodici e mezzo passate, ora tarda anche per un Prefetto, 20 punti in meno a Grifondoro.- e si dileguò rapidamente.
-Cos…?!- “brutto bastardo! Ha praticamente fatto il gentile per tutto il tempo, ma all’ultimo secondo gli è venuta la brillante idea di togliermi dei punti! Quel verme!” e se ne tornò nella sua stanza con le orecchie fumanti dalla rabbia. Entrata nella sala comune si stupì di vedere Ron a dormire seduto sulla poltrona, evidentemente voleva aspettarla alzato, ma non ce l’aveva fatta. Certe volte quel ragazzo sapeva intenerirla così tanto quanto farla arrabbiare, ok, erano di più le volte in cui la faceva arrabbiare, ma quando voleva sapeva come farsi perdonare. Appoggiò delicatamente la mano destra sulla spalla del ragazzo e lo scosse leggermente; subito il ragazzo aprì gli occhi e quando incontro quelli della ragazza la salutò.
-Ciao hermione, sei in ritardo.- disse con voce assonnata.
-Si, lo so, ma ho avuto un contrattempo.
-A-ah. Ma ora sei tornata...
-Si, ma perché non…
-zzzz…
“si è riaddormentato…va be’, per una volta lo lascerò dormire qui. Yaaawwn! Sono esausta, è meglio che mi affretti a tornare in camera o mi addormenterò per le scale.”
Entrò in punta di piedi nella stanza per non svegliare le sue compagne, afferrò il suo pigiama e andò a cambiarsi in bagno, poi, sempre in punta di piedi si diresse verso il suo letto.
“Piano piano, piano piano…oh, mamma! Ma Calì e Lavanda non potrebbero evitare di lasciare tutti i loro vestiti all’aria?!”
-Ehi, Herm! Si può sapere dov’eri?
-Non dirmi che sei rimasta a studiare fino ad ora?
-No, non aveva né libri, né pergamene con lei. Ti sei vista con qualcuno?
-Chi è?
-È mio fratello? Oppure ti sei accorta che in giro c’è di meglio?
-Lo conosciamo?
-Certo che lo conosciamo, noi conosciamo tutti in questa scuola!
Stava cominciando a spostare le coperte per entrare nel letto, ma per lo spavento causato da quelle tre oche maledette era caduta per terra.
-Ma io credevo che stavate dormendo!
-Si, ma eravamo curiose di sapere perché sei in ritardo, proprio tu che spacchi sempre il secondo!
-E io che mi preoccupavo anche di non svegliarvi!
-dai Herm! Dicci dove sei stata!
-Con CHI sei stata!
-Ragazze, basta!
-Dai Herm, non vergognarti, siamo le tue amiche.
-E va bene, sono stata tutto il tempo con Piton!
Silenzio totale.
Le tre ragazze scoppiarono subito in una fragorosa risata.
-Herm, mi fai morire!- esclamò Ginny con le lacrime agli occhi.
-Va bene Herm,se non vuoi non dircelo, ma noi lo scopriremo, vedrai!
Le ragazze si infilarono sotto le coperte continuando a ridere finchè non si addormentarono.
Il mattino seguente Hermione fu svegliata dalle voci delle sue compagne di stanza.
-Cosa mi metto oggi?
-È il nostro primo appuntamento e voglio fargli buona impressione!
-Allora forse dovresti metterti questo maglioncino celeste, ti sta così bene!
-Ok, vada per il maglioncino, poi io volevo mettermi gli stivali nuovi, quelli neri.
-È un’ottima idea, ora il problema è gonna o pantaloni?
-È un vero dilemma. Herm, tu che ne pensi?
-Pns ghe vojo dommire.
-COSA?
-Ho detto: penso che voglio dormire! Ma perché siete così intente ad “agghindarvi”?
-Come perché?
-Herm! Oggi è domenica, si va ad Hogsmead! Dobbiamo cercare i regali per il compleanno di Silente. E poi tu esci con mio fratello… in teoria.
Hermione aprì gli occhi e si alzò di scatto, guardò le sue amiche con occhi colmi di terrore e cominciò ad urlare.
-AAAAHHHH!!!!! ME NE ERO SCORDATA!! OH, MIO DIO! COSA POSSO INDOSSARE? COME MI PETTINO? E IL TRUCCO? OH, RAGAZZE, AIUTO!
-E meno male che voleva dormire!
‘
Le tre osservarono piuttosto divertite un’Hermione in preda ad una crisi, poi Ginny si decise ad aiutare l’amica che si era appena messa addosso uno dei maglioni fattale da mamma Weasley e la gonna più brutta che si potesse vedere sul corpo di una ragazza. Quando si guardò allo specchio Hermione per poco non ebbe un infarto.
-Vieni qua Herm. Per questa volta ti perdoniamo e ti aiuteremo a preparati.
-Oh, grazie!
E così le ragazze si prepararono al meglio e appena furono pronte scesero in Sala Grande, dove i rispettivi gruppi le attendevano.
-Ginny! Herm! Ma dove vi eravate cacciate, eh?
-Sta volta è tutta colpa di Herm, io non c’entro!
-Si come no, Ginny!
-Ma è vero! Herm diglielo anche tu!
-È vero, siamo in ritardo per colpa mia, lo ammetto.
Subito Harry e Ron smisero di ridere e guardarono la loro amica.
-Tu in ritardo? Wow! Allora al compito in classe di domani prenderò una O invece della solita A o D!
-Molto spiritoso Harry.
-Hermione è in ritardo! Hermione è in ritardo!
-Oh, avanti Ron! Siamo in ritardo di soli 5 minuti!
-5 minuti? Per la precisione sono…sono…harry, che ore sono?
-Non lo so.
Hermione sbuffò e roteò gli occhi sotto lo sguardo divertito della rossa.
-Ehi, tu!- urlò Ron ad uno studente di Tassorosso del primo anno –Sai che ore sono?
-Le…le 9.30
-Ok, ciao, puoi sparire.
-Ron, lo hai spaventato!
-Ah, ma non gli ho fatto niente! Comunque siete in ritardo di 20 minuti! Meno male che la McGranitt è stata trattenuta da Silente.
Ron continuò a parlare senza sosta anche nella carrozza, ma nessuno dei tre lo stava più ad ascoltare.
anf anf...ce l'ho fatta!!!