Bello! Non ne avevo mai sentito parlare, mi attira un sacco!
E condivido anche il modo di ragionare di Simone Regazzoni che rimprovera certi filosofi di restare arroccati "in alto" rispetto cose che ritengono "basse". Capisco i loro timori, ma per chi deve diffondere e spiegare un'idea, rinunciare al presente per quanto "pop", significa perdere di vista la connessione tra l'insegnamento filosofico e la vita vera.
Intendiamoci, ritengo che certa cultura (letteraria, musicale, cinetografica) sia vera e propria spazzatura, ma non è il caso della saga di Harry Potter
Confesso infatti che quando uscivano i libri il fenomeno non mi toccava di striscio e lo pre-giudicavo come moda di massa. Mai giudicare prima di conoscere, cara Camelia.
Mi piace poi che Simone Regazzoni abbia citato un passo dal Calice di Fuoco che colpì tantissimo anche me: il momento in cui Silente mette in guardia gli studenti e li invita a comprendere "la differenza tra ciò che è giusto e ciò che è
facile".
Ho sempre ammirato l'intelligenza della Rowling nello scegliere la parola "facile" al posto di "sbagliato", perché l'invito di Silente è che i ragazzi imparino a ragionare e a prevedere le conseguenze delle proprie scelte e non ad accettare un'idea morale calata dall'alto.
Questo libro devo cercarlo assolutamente