Severus Piton & Alan Rickman Fan Forum

Ars Necandi

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Seraphim_Edgar Allan Poe
view post Posted on 18/5/2010, 20:58




Ars necandi.

Stranamente quella notte Severus era riuscito ad addormentarsi senza troppe risvolte sotto le coperte, ed era cosa assai singolare dal momento che non riusciva a dormire da almeno quattro interminabili giorni. Aveva fatto di tutto perché i suo nervi non si eccitassero troppo o i suoi pensieri gli portassero un’ennesima notte in bianco; tanto che non dormiva che al tatto con il materasso tirò un respiro di sollievo. Nel suo ufficio aveva chiuso la porta a chiave, sbarrato le finestre, spento tutte le candele e riferito a tutti i docenti, preside incluso, che non voleva minimamente essere disturbato.
Tirò su le coperte fino al petto e poggiò le mani giunte sullo stomaco che ancora brontolava (non aveva mangiato molto visto che avevano preparato una pietanza che lui odiava), poi, chiudendo lentamente gli occhi, cercò di lasciarsi avvolgere dal silenzio tombale della sua stanza e di addormentarsi profondamente.
Per circa trenta minuti sembrò andare tutto per il meglio, anche se Severus si aspettava che dopo tutto quel tempo il sonno avrebbe dovuto prenderlo almeno in piccola parte.
Niente da fare, il cervello non ne voleva proprio sapere di spegnersi: si tolse velocemente le coperte da dosso e rimase scoperto con le braccia conserte a fissare un punto buio, così da provare ad addormentarsi con gli occhi aperti.
Silente gli aveva consigliato qualche giorno di vacanza, ma di li a poco ci sarebbero stati gli esami degli studenti e non poteva mancare; la McGranit, invece, gli propose di prendere delle tisane rilassanti, ma Severus lo vide come un affronto alla sua professione di pozionista, rispondendole con il suo solito garbo: <<se volevo addormentarmi senza essere drastico mi sarei bevuto due litri di distillato della morte vivente e tanti saluti>>; la professoressa Sprite gli aveva portato delle piante lievemente soporifere che favorivano il sonno, ma il problema di Severus era uno solo: voleva potersi addormentare senza l’ausilio di arti magiche.
Improvvisamente gli occhi si fecero pesanti, le palpebre non riuscivano a rispondere ai suoi comandi e un brivido di freddo gli percorse tutto il corpo: mai un brivido di freddo gli fu tanto gradito. Riprese la coperte rimettendole apposto sul suo corpo e chiudendo gli occhi si addormentò poggiando la testa sul cuscino; il più grande paradosso che Severus potesse riscontrare: un sogno meraviglioso avvenuto ancora prima di addormentarsi profondamente. Sperava di poter restare ancora tra sonno e veglia per potersi godere pienamente quella sensazione di quiete e riposo, un’esperienza sublime che non aveva mai vissuto con tanta enfasi. Quando si addormentò gli parve che una dolce carezza gli sfiorasse il viso, quando poi realizzò che il dolce gesto era dato dal cuscino sotto la sua testa, che non gli era mai sembrato tanto morbido.

Il mattino seguente, Severus si alzò, stranamente, di buon’umore.
Uscì dal suo ufficio e salutò cordialmente Gazza, cosa che non faceva mai; Camminava con espressione serena e, ancor più incredibile, non rimproverò nessuno studente dal sotterraneo al tavolo della sala grande; infatti molti rimasero sbalorditi da quel suo nuovo atteggiamento.
Sedutosi a tavola salutò tutti i colleghi facendo domande del più e del meno: su come avessero dormito, se si sentissero bene, se avevano bisogni di aiuto in qualche faccenda; non fu poco notabile il buon’umore dell’insegnante di Pozioni.
<<devo dedurre che sei riuscito ad addormentarti, Severus>> gli disse Silente sorridendogli,
<<ebbene sì. Non ho usato né tisane, né erbe soporifere, e non mi e nemmeno servita una vacanza. Mi sono steso nel letto e mi sono addormentato, semplice e liscio come l’olio>> rispose Severus prendendo un muffin dal vassoio davanti a se.
<<e quanto ti ci è voluto per addormentarti?>> domandò la McGranit,
<<tre quarti d’ora, ma ne è valsa la pena>>, addentò il muffin e ci bevve sopra del latte; di solito Severus non mangiava mai a colazione.
<<di buon umore e ottimista stamane, ragazzo. Professor Silente io consiglierei di mettere un po’ di quelle erbe soporifere nel piatto di Severus questa sera>> fece ironica la Sprite,
<<non ce ne sarà bisogno, Severus ha trovato il suo modo di scaricare l’eccessiva tensione accumulata. Dopo il fine settimana sarà rinato>> rispose il preside ridendo alle parole della collega. Era una data storica: Severus sorrideva ed era tranquillo; tutto ciò allettava anche gli studenti, che però non osarono tentare troppo la sorte avvicinandosi al professore e porgendo domande a sproposito.
Difatti Severus non aveva perso il suo lato cupo e autoritario durante le lezioni, ma tutti si accorsero che era più tranquillo: sempre severo, ma calmo.
Dopo le lezioni gli insegnanti si riunirono nell’ufficio del preside per discutere dei problemi della scuola e Severus, che di solito era il primo a buttare sentenze contro gli atti vandalici degli studenti, sembrò non essere nemmeno presente visto che non aprì bocca per tutto il tempo.
Quando tutti fecero per andarsene il preside fermò Severus chiedendogli un colloquio in privato, così chiusero la porta e iniziarono a parlare: <<dobbiamo discutere sul ragazzo, Severus>>,
<<no>> disse di botto Severus voltando le spalle al preside, il quale lo guardò allibito.
<<no? Che cosa significa no?>> gli domandò Silente,
<<e’ una giornata perfetta non me la rovini, la prego>> fece Severus sedendosi su una poltrona,
<<guarda che te la sei rovinato da solo. La prossima volta non rivelavi una profezia al signore oscuro, così che uccidesse un’intera famiglia per i suoi porci comodi>> lo rimproverò il preside, e allora Severus ricadde sprofondando nel suo mondo tetro e sinistro: <<per l’appunto. Giornata rovinata. Grazie Albus>>, rispose Severus mettendosi il volto tra le mani e facendo un respiro profondo.
Di nuovo un macigno gli ricadde sulla testa lasciando sparire quella giornata soleggiata che lo aveva accolto al mattino e che adesso lasciava ricadere la notte sulla terra; un altro paradosso: la tempesta dopo la quiete.
<<di cosa dobbiamo parlare?>>domandò Severus restando seduto sulla poltrona,
<<sei sicuro che l’oscuro non sospetti niente? Ti ha fatto domande, detto qualcosa in particolare?>> chiese Silente,
<<no, non mi ha detto niente. Anzi, sono tre giorni che non mi chiama. Sinceramente sono più preoccupato da questo che dalle cose che mi chiede>>.
Silente camminava su e giù per lo studio con le mani giunte dietro la schiena: <<possibile che non ti faccia nessuna domanda? Non ti chiede niente della scuola, di Potter o di me?>>,
<<perché mai dovrebbe?>> chiese Severus,
<<tu sei a contatto con Potter ventiquattro ore su ventiquattro quando è a scuola, perché non approfitta di questo per i suoi loschi piani?>> rispose Silente massaggiandosi la fronte,
<<scusami tanto ma non dovevamo salvarlo Potter? Adesso lo vuoi dare alla mercé del signore oscuro? Se vuoi appena lo vedo gli do l’orario delle lezioni, dei pasti e della ricreazione, così che manda qualcuno ad Hogsmade a farlo fuori>> disse Severus ancora più confuso del preside.
<<non essere sciocco. Intendo che non riesco a capire che tattica stia usando l’oscuro per arrivare ad Harry: sta tentando una strada più larga e non diretta. Dobbiamo scoprire quale>> disse Silente, <<indaga su questo, Severus. Dobbiamo evitare che l’oscuro si avvicini troppo ad Harry e noi non ce ne accorgiamo>>.
Severus annuì ed uscì dallo studio del preside.
Fece per tornare nel suo sotterraneo quando il braccio sinistro cominciò a bruciargli tremendamente e così Severus non perse tempo a smaterializzarsi.

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ecco la primissima parte del nuovo racconto.
Tenterò una strada diversa, un genere diverso dal solito.
Spero che vi piaccia :)

bye bye

by Seraphim _ Eddie A. Poe

 
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beazìn
view post Posted on 22/6/2010, 13:00




Bella!!Bella continua dai :D <3
 
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