Severus Piton & Alan Rickman Fan Forum

Ultima parte- Essere O Non Essere, e la cosa si fa hot!

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Jokerette
icon13  view post Posted on 16/5/2010, 18:58




O Dio Mio. E fu così che la sottoscritta sbagliò di nuovo e pubblicò un capitolo separato quando poteva aggiungerlo al post precedente. Sorry. Mai più shot multiple in vita mia, lo giuro. Gomenasai... me tonta!! :T_T: :(

Tornando alla storia... è venuta fuori un pò slashettina. Non era così che doveva andare a finire, ma per me le Sev\Lucius sono irresistibili, nonchè il corso naturale degli eventi tra di loro, come lo concepisco io... ah, la deviazione mentale, che delizia.
Bando alle ciance.


ESSERE O NON ESSERE- TERZA E ULTIMA PARTE

Dopo aver mostrato a Lucius l’illustrazione del tipico Emo, attese la sua risposta per qualche secondo, corrucciato e convinto che non avrebbe sentito niente di buono.
Il biondo scoppiò a ridere.
-“Ah, Sev… sei veramente tremendo.”
Piton, dopo un attimo di smarrimento, sentì una collera furiosa salirgli alla testa.
Adesso odiava anche il suo migliore amico, complimenti, che bella cosa da dire. Ma in quel momento lo avrebbe strozzato volentieri.
-“Cosa vorresti dire?”
-“Mica la prenderai sul serio, questa roba? Non dire idiozie, dài.”
Silenzio.
-“Mi daresti la ricetta del tuo succo di zucca?” Azzardò Lucius.
Severus lo fissò con gli occhi fuori dalle orbite. Il solito bianco-giallastro della pelle era stato eccezionalmente sostituito con un leggero rosa, il che stava a significare che gli ribolliva il sangue dalla rabbia.
-“Ma che cazzo!- ruggì, piantandosi a due millimetri da Lucius- Non te ne frega niente di me? Meno male che sei il mio migliore amico! Vattene! Fuori di qui! Non ti voglio più vedere in vita mia, razza di disgustoso verme viscido e…”
Alzò le mani per colpire Lucius, ma l’altro, più forte, lo afferrò e lo spinse con facilità verso la scrivania.
Severus andò a sbatterci dentro e poi crollò a terra.
-“Bastardo…” Sussurrò, senza nemmeno provare a alzarsi.
-“Vieni, su, idiota.” Ordinò Lucius.
L’altro, odiandosi, obbedì. E sempre odiandosi, non riuscì a fermare una lacrima che gli rotolò giù per il viso.
Il biondo tombeur de femmes, osservando il patetico spettacolo dell’amico che si sforzava di non piangere, non esitò a farsene una colpa.
Guardò quel poco che si vedeva del suo viso color cera e avvertì l’urgente bisogno di asciugargli la lacrima e di incurvare le sue labbra dure dall’ingiù all’insù.
Era un’impresa quasi impossibile, farlo sorridere… un’impresa in cui lui aveva sempre amato cimentarsi.
-“Sai, Sev?” Esordì.
-“Hmmgh?”
-“Secondo me hai solo bisogno di un po’ di contatto fisico.”
Prima che avesse il tempo di replicare, abbracciò di nuovo il Professore di Pozioni, che, come c’era da aspettarsi, se ne stette rigido come un manico di scopa.
Non poteva negare che il tiepido contatto gli piacesse, ma non voleva ammetterlo.
Era a pochissimi centimetri dalla spalla di Lucius, avrebbe potuto appoggiarsi, o accarezzargli la schiena, ma, come al solito, la timidezza lo vinse.
Non si poteva dire lo stesso per Malfoy Senior.
Ormai del tutto dimentico del motivo per cui era andato a Hogwarts, l’unica cosa a cui voleva pensare era che aveva la sua prima e unica vera ‘cotta’ tra le braccia.
Cercò il contatto visivo, che non gli venne negato, per una volta, e sorrise nell’accorgersi che Severus era arrossito leggermente, e questa volta non dalla rabbia.
In quel momento davvero il cervello gli si svuotò, e senza nemmeno pensarci, accostò il viso a quello dell’amico.
Quando le loro labbra furono abbastanza vicine da sfiorarsi, Lucius avvertì una pugnalata di fuoco allo stomaco, qualcosa di totalmente nuovo, che catalogò come ‘la sensazione più bella che abbia mai provato’.
Capì che era la gioia di un bacio vero e si preparò a provarla completamente.
Severus appoggiò le mani alle spalle di Lucius e lo spinse via gentilmente.
-“C-che fai?”
-“Stai male perché nessuno ti ama. O almeno così credi.” Si piegò di nuovo in avanti, ma venne respinto ancora.
-“Sei fuori di testa? Sei sposato, sai?”
-“Ti prego, non ricordarmelo. Adesso vieni qui e lascia che ti…”
Severus storse il collo e guardò dal’altra parte, visibilmente imbarazzato, ma anche… indeciso. Era indeciso. Non stoico e risoluto come in tutte le sue decisioni, ma non sapeva cosa fare.
Non sapeva davvero se lasciare che Lucius lo baciasse o no.
Alla fine si voltò, guardò negli occhi azzurri che lo fissavano ansiosi e inspirò profondamente.
Poi appoggiò una mano sulla spalla dell’amico e si sporse in avanti chiudendo gli occhi.
Lucius non perse tempo e le loro labbra si incontrarono per un breve, brevissimo momento.
Un bacetto che era poco più di una carezza, ma quando si staccarono il professore si ritrovò a puntare lo sguardo intontito in quello altrettanto confuso, ma ardente, del suo migliore amico.
Malfoy realizzò che aveva bisogno di baciarlo ancora. Più a lungo. Tenendolo più vicino.
Severus sospirò e tentò di allontanarsi.
-“Cristo, Sev, ma che hai?”
-“Niente.”
-“E’ lei, vero? Ti perdi ancora dietro quella rossa, la madre di Harry Potter. È così?”
-“Lucius, ti prego, non…”
Il biondo lo costrinse a guardarlo.
-“E così?”
-“Io… sì. Sì, Lucius.”
Malfoy si massaggiò le tempie, mugugnando qualcosa di indecifrabile ma decisamente incazzato.
-“Severus… è morta.”
-“Per colpa mia! Non mi merito di vivere!” Esplose il professore, grigio in volto. Sembrava sul punto di svenire o vomitare.
-“Ah, ma chiudi il becco, idiota! Mi hai raccontato tutto a proposito di lei, sei venuto a frignare da me diecimila volte! Non sai fare altro che frignare, te ne rendi conto, Snivellus?- il moro aprì la bocca e la richiuse subito- Come fai a non capire che una donna che ha sposato Potter non può essere questa grande femme fatale? Stiamo parlando di Potter! Potter, Gesù santo, quello che Incantava le porte del bagno delle ragazze per farle diventare trasparenti! E tu vuoi ucciderti per lei? Bè, allora sai cosa ti dico? Fallo, se ci tieni tanto! Va’ da lei e… fatti prendere a sputi un’altra volta!”
Terminata la sfuriata, Lucius si piantò a braccia conserte, appoggiato a uno scaffale della grossa libreria nello studio di Piton.
-“Senti…- disse lentamente Severus- fai una cosa per me, vuoi? Prendi la tua bacchetta, puntamela contro e dì due parole. Il mondo intero te ne sarà grato.”
Lucius afferrò l’amico per le spalle e lo scosse vigorosamente come aveva fatto non molto prima.
-“Sei davvero uscito di senno? Dì una cosa del genere un’altra volta e non ti prendi un cazzotto. La prossima volta è una bella scarica di legnate alla maniera Babbana. Non ti dovresti trovare male, no, Mezzosangue?”
Severus lo guardò con due occhi così tristi che si pentì all’istante di quello che aveva detto. Era una di quelle volte che vorresti cancellare quello che ti è uscito di bocca, molto semplicemente, e sai benissimo che non è possibile. Così resti sorpreso, abbattuto e con un palmo di naso. Eh, la vita.
-“Ehm… Sev? Ascolta, io… mi dispiace, ok? Non volevo, è che…”
Il professore alzò una mano.
-“Non preoccuparti per me. Nessuno si preoccupa mai per… per un Emo. Come non si preoccuperebbe per un clown che piange.”
-“Sev, non sei un Emo. Non andarlo a dire in giro, perché lo stereotipo non è dei più carini. Uno non è Emo fuori, ma dentro. E tu lo sei sempre stato alla grande. Non preoccuparti, se ne sono accorti tutti.”
-“Non è vero. Gli studenti pensano solo che sia uno stronzo.”
-“Non è totalmente sbagliato. Anch’io lo pensavo, all’inizio.”
-“Sei molto gentile.”
Lucius sorrise e si avvicinò all’amico.
-“Prima, quando ti ho baciato… pensavi a lei, vero?”
Severus fece lentamente segno di sì con la testa.
-“Non sono riuscito a trattenermi, Lucius. Mi è venuto spontaneo.”
-“E come ti sei sentito quando hai aperto gli occhi e ti sei trovato davanti un quarantenne biondo platino?”
-“Male. Deluso. Un po’ scemo, anche.”
-“Bene. Ora sai come mi sento tutte le volte che bacio Narcissa e penso a te. Ora devo tornare a casa.”
Il professore spalancò gli occhi e fece per afferrarlo per una manica.
-“Aspetta, cosa?”
-“Mi hai sentito benissimo.”
Severus abbracciò goffamente l’amico, mozzandogli il respiro in una morsa stritolante.
-“Non te ne andare subito.- gemette- Resta un po’ qui con Snivellus, vuoi?”
-“Non voglio altro.”
Quando Lucius lo baciò di nuovo, Piton non si oppose. Rispose timidamente, con una tenerezza che fece sorridere e letteralmente sciogliere Malfoy, l’Acchiappone.
-“Te ne devi proprio andare subito?”
-“Forse non subito. Pensandoci bene… potrei restare per tutta la notte.”
-“Grazie. Ti… ti voglio bene.”
-“Anch’io. Hai smesso con le idee di suicidio?”
-“Per ora penso proprio di sì, checca.”

FINE ^^

 
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Serpe89
view post Posted on 16/5/2010, 21:52




Questa parte finale mi è piaciuta molto!!!meno male che Lucius è riuscito a distogliere Severus dai suoi propositi Emo...e anche a dargli un po' di compagnia e calore!!!!
Complimenti carissima!!!!
 
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Jokerette
view post Posted on 16/5/2010, 22:18




Grazie!^^ Felice che ti sia piaciuta, per me non è un granchè... ma non volevo farla finire male, povero Sev... :)
 
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2 replies since 16/5/2010, 18:58   67 views
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