Oh, I'm a dark diamond
I've turned hard and cold
When the wall's built
And the heart hardens
You get a dark diamond
(Elton John)Dopo aver ricevuto una telegrafica ma disperata lettera chiusa con un sigillo nero, Lucius si era precipitato a Hogwarts, preoccupato come poche volte in vita sua. Uno dei membri del ristrettissimo cerchio di persone di cui gli fosse mai importato qualcosa era sull’orlo del baratro.
Forse quella volta sarebbe caduto nel burrone.
Non vedeva Severus spesso, ma la sola idea di saperlo difficilmente raggiungibile, o addirittura… morto, lo rendeva poco meno che isterico.
Anche lui, mentre si dirigeva verso la Scuola di Magia e Stregoneria, pensava a quando lui e il suo amico erano stati studenti e amici.
Ovviamente i suoi ricordi erano molto meno tristi di quelli di Severus, e si concentravano quasi esclusivamente sui loro momenti migliori insieme, come una compilation di successi di una band i cui componenti litigano spesso.
Loro non avevano quasi mai litigato, e le loro rare divergenze terminavano con qualche sorriso e magari una stretta di mano.
Lucius però non aveva mai smesso di rimproverarsi di essere stato innamorato del suo amico.
Era stato quasi inevitabile amare il suo sfigato compagno.
Tanto per cominciare, non aveva mai davvero capito cosa avesse la gente contro di lui. Aveva gli occhi neri e era pallido? Chi se ne frega. Si vestiva di nero e aveva spesso il muso? Per forza, con quello che gli facevano! Aveva il naso aquilino e i capelli un po’ unti? Bè, nessuno è perfetto (tranne il sottoscritto, ovviamente, heh) e produrre sebo è una cosa perfettamente normale.
Di solito Lucius non era tipo da tollerare tutti questi difetti, e il non capirci niente di perché si sentisse così lo faceva incuriosire ancora di più su Severus.
O Sev, come amava chiamarlo lui.
Amava anche sbirciarlo quando pensava che lui non se ne accorgesse, per esempio chino sui libri mentre scriveva pagine di appunti, oppure quando camminava nervoso per i corridoi, con i suoi libri di pozioni stretti al petto magro, facendo lampeggiare gli occhi di qua e di là come un topo che teme l’arrivo di un gatto grosso e cattivo.
E quel gatto si chiamava Potter. Lucius lo odiava soprattutto perché rendeva la vita del suo Sev tremendamente sofferta e difficile, e cercava in tutti i modi di rendergli dignitosamente pan per focaccia, riuscendoci di rado.
Concentrava più energie di quanto pensava che avrebbe dovuto sull’amico, anche senza accorgersene.
A volte si ritrovava a sognare a occhi aperti come un ragazzino, riprendendosi da qualche insolita fantasticheria.
Non poche volte aveva sperato di poter stringere a sé il suo Mezzosangue preferito, sì, esatto, un Mezzosangue, e di accarezzargli i capelli, sussurrandogli di stare tranquillo, che c’era lui lì accanto, e ci sarebbe stato per sempre se avesse voluto. Spesso questo zuccheroso sogno si concludeva con dolce bacio immaginario.
Immaginario quanto ti pare, ma mi si stringe la bocca dello stomaco dall’emozione, se ci penso.Si Materializzò a Hogwarts e scacciò le ‘stupide fantasie omoerotiche’ dalla testa, deciso a trovare subito Severus, e a poter affermare che quel permesso per Materializzarsi dentro le mura della scuola era davvero servito a qualcosa.
Il suo amico era in cima alla torre di Astronomia, e guardava mesto sotto di sé, con il vento che muoveva lentamente qualche ciuffo di capelli color pece.
Anche la veste nera lunga fino ai piedi che lo avvolgeva facendolo sembrare un po’ un grosso pipistrello triste svolazzava leggermente.
Curvo in avanti come un corvo imbronciato, immerso nei suoi pensieri che sembravano circondarlo sottoforma di fumo grigio. Così era sempre stato Sev.
Lucius sorrise debolmente e lo chiamò:
-“Ehi, Professore! Mi avevi mandato una lettera?”
Piton sussultò e si voltò bruscamente.
Si incriccò il collo, ma non gliene fregava un tubo.
-“Lucius…- mormorò,quando il biondo si fu avvicinato- per fortuna sei venuto. Sto terribilmente male.”
Malfoy guardò negli abissi neri di fronte a sé e disse:
-“Abbraccia un vecchio amico, che ne dici?”
Severus non si mosse né rispose. Conservò il suo stato di immobilità finchè Lucius non lo cinse con le braccia poco sotto le spalle. Allora si aggrappò all’amico con forza.
Trattenne a stento lacrime stupide che non voleva buttare fuori.
-“Lucius… io… io ho pensato di suicidarmi.”
-“Cosa?”
Il biondo lo allontanò da sé e cercò il contatto oculare. Piton guardò per terra, poi si voltò lentamente, incrociando le braccia su petto. Abbassò la testa per evitare che il vento gli spostasse i capelli dai lati del viso e riprese a parlare col suo tono calmo e monotono.
-“Sì, amico mio… ho pensato spesso a come morire. Avrei potuto semplicemente buttarmi da quassù, bere un veleno, andare nella Forest proibita a farmi sbranare da qualche schifoso essere bavoso. E l’avrei fatto, se non avessi sentito il bisogno di parlarne.”
-“Sev… girati.”
Quasi senza pensarci, Piton si girò e ricadde all’indietro, colpito con forza dal pugno destro di Lucius.
Si premette la bocca con una mano, e quando la ritirò era sporca di sangue.
-“Ma che fai, sei scemo? Mi hai spaccato un labbro!”
-“Non dire mai più…
MAI PIU’… delle cose del genere. Ci siamo capiti?” Il biondo sembrava una vera furia, anche quando gli porse una mano per aiutarlo a rialzarsi e lui l’accettò.
-“Io…”
-“Com’è che ti è venuta questa idea brillante?”
Severus si asciugò qualche goccia di sangue con un fazzoletto.
-“Vieni con me.”
LOL Seconda parte, con un bel po' di pensieri pseudosconci del nostro GoS...
nella prossima un po' più dialoghi, lo prometto! Mi dispiace di non aver uploadato prima ma ero sommersa di compiti e ho avuto la febbre...
Adesso manca solo l'ultimo capitolo, o gli ultimi due, non saprei, e il prossimo lo pubblicherò entro due o tre giorni. Hai ragione, Romania... è solo che lì per lì non ci ho pensato, hehe XD non sono pratica di storie con un seguito, per ora scritto solo oneshot... e poi non sapevo come far notare che avevo aggiornato.
