Severus Piton & Alan Rickman Fan Forum

Essere O Non Essere, Essere o non essere... emo??? Primo capitolo

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Jokerette
icon4  view post Posted on 26/4/2010, 22:01




ESSERE O NON ESSERE?
Prima parte

Take away, take away my eyes
Sometimes I'd rather be blind


Era una stata una giornata perfettamente normale per Severus Piton. Più che normale, di routine. Tutto come al solito, il che non sta a significare per forza ‘liscio come l’olio’.
Quando era entrato in classe, quella mattina, aveva una mezza idea di togliere almeno cinquanta punti a Grifondoro, ma era rimasto deluso: si era ritrovato a fare due ore terribili con i Tassorosso e i Corvonero del secondo anno, l’accostamento più disastroso del mondo… era come avere due enormi classi rispettivamente composte da fotocopie di Neville Paciock e Hermione Granger.
Più o meno era così che si immaginava l’Inferno.
Dopo quelle due ore devastanti aveva cercato di distendere i nervi preparandosi una facile Pozione Rilassante… tutto inutile, come non detto: uno dei ragazzini di Corvonero aveva sbagliato mira nello scagliare una Fattura a un compagno rompiscatole, e l’Incantesimo aveva colpito uno dei suoi preziosi alambicchi, che aveva preso a abbaiare istericamente, saltellando da uno scaffale all’altro.
Severus aveva quindi passato il resto della mattina cercando di riacchiappare il contenitore (che aveva poi fatto una triste fine) e inventandosi titoli di temi da assegnare.
A pranzo non aveva toccato cibo e si era ritirato nel suo ufficio a correggere compiti, per essere richiamato dopo nemmeno un quarto d’ora perché una moccio setta del primo anno aveva fatto innervosire il Platano Picchiatore e Silente aveva bisogno di qualcosa che calmasse l’albero.
Gli ci era voluto tutto il giorno per preparare quell’intruglio difficilissimo, e era rimasto indietro con le correzioni dei compiti.
In quel momento stava seduto alla sua scrivania cercando di immaginarsi cosa fare.
Mentre si alzava, con la decisione di andarsene a letto presto, l’occhio gli cadde sulla scatola degli oggetti requisiti.
Era piena per metà di cancelleria illegale e stupidi scherzetti dei fratelli Weasley, ma c’era un oggetto più grande degli altri, che sporgeva e luccicava.
Era stato portato a scuola da una ragazza di Grifondoro di origini Babbane che aveva strillato come una furia quando le avevano detto che non erano ammesse cose del genere, a Hogwarts, perché se finite nelle mani sbagliate, avrebbero potuto procurare non pochi danni al possessore e agli altri.
-“Ma io ho bisogno del mio computer!” Aveva protestato lei, scoppiando in lacrime, e Severus aveva alzato un sopracciglio: era davvero tanto importante?
-“Capisco, capisco…- aveva sospirato Silente- ecco perché lo affiderò a qualcuno che so che non lo toccherebbe mai, vero, Severus?”
Piton aveva sussultato.
-“Certo, Preside. Non sono certo noto per il mio amore verso i passatempi da studenti.”
La ragazza aveva quindi allungato di malavoglia il portatile al professore, che lo aveva portato subito nella scatola degli oggetti requisiti.
La giovane Grifondoro se n’era andata imbronciata, ma poco importava: lo avrebbe riavuto alla fine dell’anno.
Severus se n’era dimenticato da tempo, ormai, e mai gli era passato per l’anticamera del cervello che curiosare tra le cose dei suoi alunni potesse sembrargli allettante.
Eppure quel coso rettangolare e grigiastro lo aveva come ipnotizzato. Lo prese, lo sollevò e lo esaminò da tutte le parti.
Computer.
Sapeva di cosa si trattava. Dopotutto era un Mezzosangue nato da padre Babbano, e non si era mai dimenticato di tutti quei pur arrugginiti arnesi che popolavano la sua squallida casetta a Spinner’s End.
Era venuto a conoscenza di Internet sentendone parlare dagli alunni e da un collega di Lucius, Arthur Weasley, popolare Babbanofilo.
Si era fatto un’idea di cosa fosse questo Internet, però sarebbe stato curioso di saperne di più.
Curioso.
Bella parola.
Erano anni che non era più stato curioso di qualcosa. Bene, era il suo momento.
Aprì e accese il computer, e poco gli ci volle a accedere a Internet.
Felice del cambiamento di programma serale, assunse una posa meno furtiva e attaccò a navigare. Gli servì almeno una mezz’ora per capirci qualcosa, ma alla fine riuscì a comprendere le funzioni principali della enorme rete che collegava tutto il mondo. Era estremamente ingegnoso, forse la cosa migliore che i Babbani fossero mai riusciti a inventarsi.
Mentre faceva scorrere delle foto senza nessun criterio preciso, si ritrovò davanti un collage che rappresentava un ragazzo con le cuffie e una scritta: la musica è la mia vita e voglio viverla.
Non pensava che una frase del genere lo avrebbe turbato.
Se un paio di settimane prima uno gli fosse passato accanto e gli avesse detto: “Severus Piton, questa frase ti turberà!”, sarebbe scoppiato a ridere.
Ma non c’era niente da ridere.
Abbassò gli occhi sulla scrivania e pensò a come si era distaccato da tutto ciò che era musica.
Quasi senza pensare, inserì la parola ‘musica’ nella barra di ricerca e premette invio.
Scelse ‘generi musicali’, curioso di vederli raggruppati e descritti in ordine. Li scorse, divertendosi a criticarli o a riderci su.
E- chi l’avrebbe mai detto?- rimase sconvolto per la seconda volta in una sera.
Proprio accanto alla breve descrizione dell’Emotional Hardcore campeggiava un’illustrazione che gli somigliava in modo impressionante.

VENTI MINUTI DOPO

L’angoscia che nacque in lui dopo aver letto l’articolo e varie descrizioni della tipica persona che ascolta quel genere di musica non aveva precedenti.
Scosse la testa e chiuse il computer di scatto, senza nemmeno spengerlo, e quasi correndo si diresse in bagno, davanti allo specchio.
Cominciò a esaminarsi, preoccupato e pallido come non mai.
La sua immagine gli restituì lo sguardo terrorizzato, e vide se stesso come non si era mai visto: un uomo fatto, ormai, ma magrolino e scavato come il ragazzino che era stato.
Ricordò il suo camminare a testa bassa per i corridoi, con sguardi poco compiaciuti che lo seguivano, e come si sentiva oppresso, schiacciato e ostacolato.
Pensava ormai meccanicamente a queste cose tutto il tempo, ma in quel momento i ricordi lo investirono come un uragano aggredisce una giovane palma, che trema ma non cade, e dopo che la tempesta è passata, pensa che forse sarebbe stato meglio cadere… forse la polvere non era poi così male.
Ricordò e risentì l’antica, atavica rabbia rigermogliare in lui, quella collera inesprimibile, verso tutto ciò che lo circondava e verso se stesso. Si odiava per il suo stesso provare tutto quell’odio. A volte aveva paura di ciò che vedeva nello specchio.
E gli tornò in mente la paura… la paura terribile che lo perseguitava ogni giorno: la paura di essere guardato, la paura di non essere degnato di uno sguardo, paura di essere la vittima di qualche scherzo crudele, paura di non sapere come rispondere agli insulti quotidiani.
Paura di loro. E tra loro c’era anche lui.
Tutti. Nessuno. Potter. Black. Se stesso.
Mentre riportava alla mente frammenti vividi di inferno, ritrovò la sua immagine magra e pallida e fissò i propri occhi: neri come due tunnel, come pozzi senza fondo, così gelidi che veniva voglia di distogliere lo sguardo con disgusto, senza nemmeno prendere in considerazione l’ipotesi che, forse, dopo l’oscurità gelida, ci potesse essere qualcos’altro.
E sopra quel viso di cera, mazzetti scomposti di capelli unticci, neri come la pece, divisi a metà da una riga che sembrava fatta con la squadra.
Più che un taglio studiato, sembrava che ci fosse nato, con quella testa, quelle tende color carbone a coprire buona parte del viso, lasciando però abbastanza scoperta la fronte, tanto per lasciare visibili le sopracciglia sempre aggrottate.
Invece di andare a dormire e cercare di non pensarci più, esaminò la casacca e il mantello.
Neri.
Crollò in ginocchio, appoggiò la testa al muro e scoppiò in singhiozzi rotti.

La mattina dopo era distrutto. Aveva dormito sì e no un’ora, e aveva due occhiaie violacee da far paura.
La sua pelle aveva assunto un colorito da malato di itterizia, e si corresse ‘Non pallido… giallastro. Non riesco nemmeno a essere bianco… come un cadavere.’
Sentì di nuovo le lacrime affacciarsi e avvertì il bisogno di confidarsi con qualcuno. Gettò un’occhiata all’orologio: di andare in classe neanche a parlarne. Si sarebbe dato per malato: per una volta non avrebbe fatto male a nessuno.
Si stropicciò le tempie e si chiese a chi avrebbe potuto dire quello che provava, anche se la risposta era semplice, fin troppo, forse.
Chi era l’unica persona che gli era stata vicino, durante la misera vita che aveva trascorso, e con cui aveva passato momenti che avrebbero potuto meritare la definizione di ‘felici’?
Ma Lucius, ovviamente.
Il ‘suo’ Lucius, il giovane uomo che l’aveva introdotto alle Arti Oscure, più che altro affascinandolo con i suoi modi impeccabili e serpenteschi.
Lucius, il padre di uno dei suoi alunni, Lucius, così composto e serio durante le riunioni dei Mangiamorte, Lucius, che una volta, brillo come una tegola, aveva cercato di baciarlo e c’era quasi riuscito.
Gli aveva strizzato l’occhio e aveva biascicato qualcosa tipo ‘Mi piashi, Shev. Shei innoshente… e shcommetto che shei vergine. Verginello anche per un bashino, vero? Dài, ti aiuto io… hic!’
Poi era crollato a terra come un sasso, a metà tra addormentato e svenuto, prima che Severus avesse il tempo di piantargli un pugno ossuto in mezzo agli occhi.
Sorrise e scosse la testa a quel ricordo.
Sì… avrebbe detto tutto a Lucius Malfoy.

 
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~ R o m a n i a .
view post Posted on 26/4/2010, 22:22




E' sempre interessante leggere le tue FF...xDD C'è sempre qualcosa di originale e divertente...^^
Mi è piaciuto l'inizio, e sono davvero curiosa di sapere il seguito...*-* Soprattutto perchè spero nel prossimo ci sarà anche Lucius...*sbava*
Complimenti Jokerette! Brava.

Baci.
Laura
 
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Serpe89
view post Posted on 26/4/2010, 23:23




Brava Jokerette!!!!
Mi piace davvero molto come scrivi!E' sempre tutto molto leggero e scorrevole...con quel fondo di ironia, che anche nei momenti meno comici, ti strappa comunque un sorriso...
Piton-Emo è molto divertente come paragone (e azzeccato per come si comporta Sev a volte!!!)
Spero di leggere presto il seguito...perchè la storia promette bene!!!
Complimenti carissima!!!!
 
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Jokerette
view post Posted on 27/4/2010, 13:03




Grazie mille a tutte e due!!! Sì, ci sarà Lucius, Laura... sbavo con te! Prefrisco il bel tenebroso... ma anche il Signore dei Puttanieri mi attira alquanto!
Ancora grazie, mi ci voleva di scrivere un po'... ultimamente la scuola mi ha schiacciato come un macigno... ^_^ :X_X:
 
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3 replies since 26/4/2010, 22:01   69 views
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