Severus Piton & Alan Rickman Fan Forum

Claire De Lune

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SaRa_EvAnS
view post Posted on 15/12/2009, 09:13




a black piace Alexis, paerò sa che a lei piace Sev... non mi sono spiegata bene!!

grazie per il commento!!
 
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beazìn
view post Posted on 17/12/2009, 22:13




aaah ora ho capiiito =D bene! grazie
 
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SaRa_EvAnS
view post Posted on 18/12/2009, 15:23




Ecco il nuovo capitolo...

Capitolo sei

“Stai bene, Alexis? Ti senti male?” gli chiese Lupin, a colazione.
Scosse violentemente il capo, era molto nervosa. Non vedeva l’ ora di andare al San Mungo e di mettere tutto a finire questa storia. Era stanca e non vedeva l’ ora di ritornare a scuola.
Le due ragazza furono scortate a Londra da Tonks e Lupin. Indossavano tutti abiti babbani. Tonks indossava un mini abito nero e sandali, Lupin pantaloni e camicia, Alexis un paio di pantaloni azzurri, camicia bianca e Converse coordinate alla camicia. Marty, invece, è molto sportiva, tuta e Nike.
Era giunta l’ ora di partire. Usarono la metropolitana. Tutti fissavano Tonks per via dei capelli, visto che erano rosa e Lupin, per via della sua aria malaticcia.
“Fra quanto arriveremo?” gli chiese Marty mentre camminava mano nella mano con Remus.
“Non è lontano...” gli rispose dolcemente Tonks quando uscirono dalla metropolitana. Si trovarono in un’ ampia via piena di negozi, affollata di gente, di ragazzini che correvano, che giocavano, studenti, che invece di andare a scuola, si andavano a fare un giro.
“ Non è stato facile trovare un posto per il San Mungo. Diagon Alley risultava troppo piccola per contenere un ospedale, non potevano fare un ospedale sotterraneo come il Ministero, visto le numerose norme igieniche. Proprio dietro questa via sono riusciti a trovare un edificio abbastanza grande...”
Erano arrivati davanti ad un vecchio centro commerciale, di mattoni rossi. Il luogo aveva un’ aria trascurata e misera. In vetrina c’erano solo dei manichini di legno, logori e sudici, ai piedi vestiti che andavano di modo anni prima.
“Bene...avvicinatevi!” disse Tonks facendo segno agli altri di avvicinarsi alla vetrina. Tutti si avvicinarono “Ehm...” si schiarì la voce. “Vorremmo vedere Miranda Kirk”.
Il manichino annuì. Entrarono tutti nella vetrina e svanirono.
Non c’era più traccia del manichino logoro o della vetrina. Si trovavano in quella che sembrava ad una grande sala di accettazione, con file di maghi e di streghe. C’erano maghi e streghe vestiti di verde che camminavano su e giù per i corridoi, facendo domande e prendendo appunti.
“Quelli sono dei guaritori” disse Tonks.
Le due ragazze si guardarono con sguardo interrogativo. “Simili ai medici babbani, solo che usano la magia...” rispose Lupin mentre entravano nell’ ascensore.
“Quarto piano” disse una voce. Uscirono dall’ ascensore. “Vorremmo vedere Miranda Kirk.” Disse Lupin ad un omino basso, di mezza età.
“Corsia quarantanove. È sotto osservazione...” gli rispose mentre lo seguivano.
Una rampa di scale gli condusse al corridoio “Lesioni da incantesimi e da maledizioni-reparti riservato”.
“Non ti aspettiamo fuori” dissero mentre Alexis entrava nella stanza.
Lei entrò con cautela. “Miranda... come stai?”
“Alexis... tesoro! Ciao!” disse gettando sul comodino Il Profeta. “ Come stai?”
“Tutto bene...mi ha detto Silente che ti hanno attaccato mentre andavi a lavoro. Come ti senti?”
“Mi sento benissimo... faccio ancora difficoltà a camminare. Mi hanno Schiantato e poi mi hanno torturato con la Maledizione Cruciatus. Per fortuna che il signor Weasley è passato proprio di li e se ne sono andati. È stato lui a portarmi qui. È un vero angelo. Poco prima che arrivassi tu, c’era il professor Piton con Silente” rispose lei con un sorriso.
“ Piton è stato qui?” gli chiese incredula e rossa in faccia.
“Si... è stato molto premuroso. Non me lo ricordavo così... è stato molto gentile. Peccato che Lily h sposato quel Potter...”
Sorrise sforzata. “Non preoccuparti... vedrai tra un po’ sarai in perfetta forma.”
“Lo spero. Tra due settimane, finisci scuola. Come sta andando?”
“Tutto bene. A parte Pozioni che sono in crisi. Ma cercherò di recuperare... non mi accontento di un Accettabile con Piton” gli rispose “Fuori ci sono anche Tonks, Lupin e Marty... vuoi che ti chiamo Marty così la saluti?”
“Certo. È da tanto che non la vedo”.
Lei si allontanò dal letto e chiamò l’ amica. “Marty cara.” Disse
“Signora Kirk. Come si sente?” le chiese mentre si sedeva accanto al letto.
“Benissimo, grazie. Ma in confronto a ieri sto molto meglio! Ma dimmi... la mia stella, è per caso innamorata?”
Lei la guardò. Non sapeva che dire. “Sa che non lo so... a volte si perde, va a farfalle. Ma non ne ho idea” gli rispose mentre guardava l’ amica.
“Mi raccomando ragazze... fate le brave e non fate impazzire i professori. Parlo molto con Silente e la McGranitt, quindi vengo a sapere tutto.” Fece l’ occhiolino ad Alexis.
“Noi andiamo... vogliamo tornare a scuola prima di cena... ciao Miranda!” la salutò Alexis con un bacio sulla guancia.
“Arrivederci!” disse Marty mentre uscivano dalla stanza.
“Fatto. Possiamo andare” disse Alexis mentre si avviava all’ uscita.
Tutti la guardarono con sguardo interrogativo. “E’ fatta così...” esclamò.
Erano nella metropolitana e Alexis stava guardando pensierosa fuori dal finestrino.
“Stai bene?” gli chiese Tonks.
“Si, tutto ok” tagliò corto lei.
“Piton?” gli chiese sottovoce Marty.
“Mi manca... non ci capisco più niente. Non so che cosa fare... non riesco a dormire niente la sera, mi sogno sempre lui, se potessi chiudere la mente...” gli rispose abbassando lo sguardo.
“ Dovresti fare Occlumanzia, però ti dovresti rivolgere a Piton. Lui è un bravo occlumante. So che anche Potter prende lezioni da lui.”
“Scusate se mi intrufolo nel vostro discorso, come mai vuoi fare Occlumanzia?” gli chiese Lupin con tono curioso.
“Ho un paio di problemi... non riesco a dormire la notte.”
Lupin la guardò e inarcò il sopraciglio proprio come faceva spesso Piton. “ Ne parlerò con Silente, in caso... solo se vuoi”
“Come vuoi” gli rispose la ragazza con tono neutrale. Voleva fare di tutto per dimenticare Piton dalla testa, ma non c’è la faceva, era più forte di lei.
Erano appena arrivati a casa e si stavano preparando per tornare a scuola, ovviamente, sempre con la scorta alle calcagne.
“Perché diavolo ci dovete accompagnare? Sappiamo badare a noi stesse...” esclamò Alexis mentre indossava il mantello.
“Silente vuole così...” gli rispose Tonks.
“Al diavolo Silente. Non siamo delle bambine.” Replicò Alexis “Odio essere trattata come tale.”
“Ma lo facciamo solo per proteggervi. Vuoi che ti capiti quello che è capitato a tua mamma?”
“No... ma...” non riuscì a finire la frase. Lupin l’ aveva zittita.
Prese dalla ciotola la Polvere “Hogwarts. Sala Comune Corvonero!” disse la ragazza e in un batter d’ occhio sparì.
Atterrò nella Sala Comune con il viso a terra, i vestiti sporchi di cenere. Si alzò con cautela. Non c’era nessuno, era deserta. *Finalmente a casa* disse tra se e se la ragazza mentre aspettava l’ amica.
“Eccomi” disse Marty mentre si toglieva il mantello. “Penso che sia ora di cena. Andiamo...”
Detto ciò uscirono dalla Sala Comune e si avviarono a cena. Quella era la casa di Alexis, quello era il suo mondo, ora lei apparteneva a Corvonero. Dimenticò la sua matrigna, non pensò a nulla... anzi, pensò solo a LUI.

*continua*

ecco un' altro capitolo... sono un pò avanti con la FF. Ho appena finito di scrivere il dodicesimo capitolo. Oggi mi sento bene e ne posto due... questo è il secondo!

Forse l' occlumanzia non c'entra niente, ma non sapevo come far incontrare Piton con Alexis... xDxDxD
Buona lettura! Aspetto commenti!!

Capitolo sette

“Signorina Evans... vuole stare attenta una maledetta volta? So che lei non è portata per Pozioni, ma faccia almeno finta di provarci” disse con un sorriso beffardo.
“Oh scusi tanto, professore... adesso è anche vietato prendere appunti?” gli rispose.
“Non usi quel tono con me... alle ventuno nel mio ufficio” disse mentre si avvicinava a lei. Si fissarono per alcuni secondi, poi lui distolse lo sguardo.
La faccia di Alexis da rosa diventò rossa. “ Mi mette in punizione solo perché stavo prendendo appunti? Sa che le dico... non la sopporto più!” urlò mentre prendeva la borsa e usciva dall’ aula.
Tutti la fissarono sbalorditi. Piton la guardo. “ King... vada a prendere la sua amica.”
“No” gli rispose decisa.
“Venti punti in meno a Corvonero per la sua faccia tosta.” Sogghignò beffardo Piton.
Marty ritornò alla preparazione della sua Pozione. *Che ti è preso Alexis? Perché ti comporti così?* pensò.
*Mi fai impazzire* pensò Piton e sul volto gli spuntò un sorriso.
Finalmente la lezione finì e tutti uscirono dall’ aula. Sulla porta apparve Alexis Evans.
“Signorina Evans, quale buon vento” esclamò mellifluo Piton.
“ Penso che la mia punizione sia ingiusta.” Gli rispose con tranquillità.
Lui si faceva sempre più vicina, riusciva a specchiarsi perfettamente in quegli occhi neri. Il suo cuore iniziava a battere, doveva resistere. “ Non si prenda gioco di me, Evans” gli rispose Piton “Silente mi ha detto che vuole prendere lezioni di Occlumanzia... vede, sarò il suo insegnate. Mi auguro solo che non sia come suo fratello, è particolarmente negato...”
“Non lo deluderò, professore. Ora scusi, vorrei andare da Marty”
Scosse la testa e sorrise. “ Identica a suo padre... è proprio vero, tale padre tale figlia. Avete la stessa arroganza, ma arriverà poco lontano se si comporterà così”
“Questo lo vedremo...” rispose Alexis mentre si dirigeva verso l’ uscita dell’ aula.
“Ventuno da me... puntuale”

Erano le ventuno meno venti e lei nervosa si stava inoltrando nei sotterranei.
Si fermò davanti alla porta, avrebbe preferito essere in un’ altro posto. Poi trasse un profondo respiro, bussò ed entrò.
Le pareti della stanza erano occupate da scaffali carichi di libri e barattoli in vero che contenevano gli ingredienti per le pozioni.
“Chiuda la porta, Evans” disse Piton dal fondo dell’ aula.
Alexis obbedì. Quando si voltò, Piton si era avvicinato a lei e gli stava indicando una sedia davanti alla sua scrivania.
“Bene, Evans. Allora, l’ Occlumanzia è un’ arte magica poco conosciuta ma è assai utile. Non so che cosa le possa servire, ma Silente mi ha obbligato di aiutarla. Tiene lontano dalla mente le penetrazioni esterne e anche i sogni poco desiderati. Se praticata correttamente, l’ Occlumanzia, è un’ arte molto potente” disse Piton con gli occhi che gli scintillavano.
Fece una pausa prima di continuare. “Se oggi lei mi resisterà e mi impedirà di entrare nei suoi ricordi, potremmo anche finirla qua” sorrise beffardo.
“Prenda la bacchetta” le ordinò Piton.
Estrasse la bacchetta dalla tasca dei pantaloni.
“Io cercherò di forzare la sua mente, lei potrà disarmarmi in qualunque modo. Ora concentrati... Legilimens!”.
Piton colpì prima che Alexis fosse pronta. L’ ufficio davanti a ei svanì. Apparvero i suoi ricordi, come un film.
Aveva undici anni, era il giorno in cui aveva ricevuto la sua lettera di ammissione ad Hogwarts... sempre primo anno, il giorno in cui Marty è diventata sua amica... prima lezione di Pozioni, la prima volta che incontrò Piton... quella sera, Piton... e lei *questo non lo vedi...* disse una voce nella sua testa.
“Per essere come primo tentativo non è male” disse Piton mentre alzava di nuovo la bacchetta. “E’ riuscita a fermarmi... neanche Potter è stato così abile. Svuoti la mente, si liberi da ogni emozione”.
Cercò di svuotare la mente, di non pensare, di ricordare...
“Uno... due...tre...Legilimens!”
Era sotto l’ olmo con Malfoy che aveva appena rivelato il suo segreto... di quella sera che era sotto l’ albero che stava piangendo...
“Non ci sta provando... so che può fare di meglio. Ne sono sicuro, si liberi da ogni emozione. Proviamo di nuovo... Legilimens!”
Vide la sua matrigna in ospedale... correva lungo i corridoi per evitare Piton...
“Penso che lei è un po’ stanca... giovedì alla stessa ora. Continueremo a lavorare...”
“D’ accordo” disse la ragazza esausta.
“Cerchi di allenarsi... me ne accorgo subito se non si è esercitata”
“Certo... professore!” Prese la sua borsa e uscì dall’ ufficio.
Piton si era gettato sulla poltrona. Aveva la testa tra le mani. *Ti ricordi ancora di quella sera... perché non hai chiuso la mente proprio quando stavo vedendo quel ricordo? Volevi farmi vedere che sono un bastardo? Ci sei riuscita... e ti do ragione*
Era ormai troppo tardi. Doveva parlare con lei, ma non ci riusciva... non voleva ricevere una risposta negativa da parte sua. Ormai ognuno di loro viveva per l’ altro, non ci potevano far niente e questo il pozionista l’ aveva capito ormai troppo tardi.
 
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• Shin ~
view post Posted on 18/12/2009, 17:28




Hai fatto benissimo a mettere due capitoli assieme...*-*
Sta diventando molto carina questa FF...^^
Geniale l'idea dell'occlumanzia per fare incontrare i due...XD Certo che il caro Piton non avverte mai prima di entrare nella testa delle persone... .-.
E la ragazza è stata bravissima a contrastarlo fin da subito...u.ù
Ciemmecu, dato che hai scritto già un paio di capitoli...spero aggiornerai presto..XD
Sono curiosa di sapere quel che succederà durante le lezioni di occlumanzia...*-*
 
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SaRa_EvAnS
view post Posted on 8/1/2010, 15:30




Eccomi qua... finalmente dopo tanto tempo, sono riuscita ad aggiornare. Avevo il computer che dava di matto... beh, come me, dopo tutto xDxDxD.
Ecco il nuovo capitolo della mia FF. Spero che vi piaccia

Capitolo otto

Mancavano tre giorni alla fine della scuola, e le cose per le due ragazze procedevano bene. Alexis era riuscita a dimenticare Piton, non lo sognava più. Le lezioni le erano state d’ avvero d’ aiuto, anche se quando lo vedeva, sembrava che qualcuno gli tirasse un pugno nello stomaco.
La sua matrigna era stata dimessa dall’ ospedale, ma ovviamente, doveva girare con la scorta, ormai neanche il Ministero era un luogo sicuro, era sotto il dominio dell’ Oscuro Signore, come tutta Diagon Alley. I tempi erano cambiati, davvero.
“Perché non mi hai mai detto che sei mia sorella?” le disse con cattiveria Potter.
“Perché non volevo che si venisse a sapere che Potter aveva una sorella. Sai, la nostra cara mamma, mi ha abbandonato. Dovrei essere fiera di una cosa del genere?” gli rispose
“Non osare a offendere la mamma” esclamò mentre tirava fuori la bacchetta.
“Potter, non azzardarti... puoi anche essere il Prescelto, puoi essere chi vuoi, ma se pensi che combattendo si risolvano le cose, ti sbagli.”
“Lascia stare Harry...” intervenne Ron.
“Hai bisogno della guarda del corpo, Potter? Vedo che non hai fegato come fanno credere i giornali. Tu mi vuoi attaccare, solo perché non ti ho detto che io e te siamo fratelli? Sciocco da parte tua”.
“Prova a pensare perché la mamma ti ha abbandonato... forse perché non ti voleva?”
“ Sei arrogante... Piton ha ragione, sei identico a papà. Con te è inutile parlare...”
In quel momento passò di lì Piton “Potter... Evans... una vecchia riunione di famiglia?” sorrise bastardo.
“ Direi proprio di no... professore, ma se vuole glielo posso lasciar credere.” Gli rispose Alexis.
“Potter, ho visto che in mano ha la bacchetta, cos’è, vuole dimostrare a tutti la sua abilità di duellante? Vigliacco da parte tua, da parte del Prescelto, di attaccare una ragazza di spalle. Cinque punti in meno a Grifondoro.” Disse “Ora se volete scusarmi, avrei lezione”. Così se ne andò, facendo volteggiare nell’ aria il suo mantello.
La ragazza guardò Potter con sorriso beffardo, stava imperando da Piton tutte quelle smorfie e le servivano parecchio.
“Ma che è successo?” chiese Marty all’ amica mentre si avviavano nei dormitori
“Potter... poi da oggi ho capito che è solo un’ arrogante. Piton ha ragione, è identico a papà. Almeno io non sono come lui... o almeno spero...” gli rispose dubbiosa l’ amica mentre entravano in camera. “Piton ha preso le mie difese... ha tolto punti a Grifondoro, ma non a me. Ma che cosa gli sta succedendo? Sta diventando buono tutto ad un tratto?”
“Forse sente l’ estate... non è l’ unico. Per fortuna che le lezioni sono finite, non ne potevo più. Senti, oggi mi ha scritto mia mamma e mi ha detto che organizza una festa per gli ex studenti di Hogwarts, ovviamente, quelli della sua età e mi ha detto che vorrebbe che ci fossi anche tu... e ti do una brutta notizia, inviterà anche Piton”
“No... basta. Mi perseguita quell’ uomo” gli rispose sospirando. “Non c’è la faccio più. Me lo trovo da tutte le parti, per i corridoi, in giardino, nella Sala Grande, in biblioteca e ora anche me lo devo trovare alla festa di tua mamma, siamo apposto!”
“Ma non dire così... ci sono io!” gli rispose mentre le dava un bacio sulla guancia.
“Se non ci fossi tu... bisognerebbe inventarti!” replicò dolcemente l’ amica.
Alexis si distese sul letto “Non ne posso più di stare a scuola... ho un bisogno immediato di vacanze.”
“A chi lo dici... sai, che io e Remus questa estate abbiamo deciso di andare in Francia? Stiamo via una settimana...”
“Ma è fantastico... sono contenta per voi. Siete davvero una bella coppia”
“Sai si” gli rispose con un sorriso Marty mentre da sotto il letto tirava fuori dei libri. “Dopo dovrei anche andare a portare in biblioteca sti libri, ma non ho nessuna voglia”
“Senti, vado io... chissà, magari con la mia fortuna, incontrerò Piton per i corridoi” gli rispose l’ amica mentre si abbottonava la camicia e si alzava dal letto. Prese i libri dell’ amica e uscì dalla stanza.
“ Alexis” qualcuno la chiamò dalle scale. Lei si voltò, era Cho.
“Ciao Cho...” rispose allegramente.
“Senti, vorrei chiederti una cosa, però non so se tu sai... per caso Potter sta con qualcuno?”
La guardò con occhi sbarrati. “ Non voglio dirtelo, ma a me di lui sinceramente non me ne frega...” sbottò la ragazza
“Oh... scusa tanto. Non volevo farti arrabbiare” si scusò immediatamente la ragazza
“Scusami tu, non volevo risponderti così, comunque mi pare che non sta con nessuno” cercò di rimediare la giovane Corvonero.
“Ok... grazie!” e scappò fuori dalla sala comune.
Con tutta la sua calma, uscì dalla sala comune, e nel caso che casualmente incontrava Piton, con l’ aiuto della bacchetta accorciò un po’ la gonna. Arrivava appena a metà coscia e sbottonò il primo e secondo bottone della camicia.
“Evans... come mai in giro?”
Riconosceva quella voce, era dell’ uomo che odiava “Stavo andando in biblioteca... sto infrangendo qualche regola?”
“Oh no no... ma vorrei che venisse nel mio ufficio. Dovrei risolvere alcune questioni, con lei”
Lei alzò le spalle e lo seguì.
Aprì con rabbia la porta del suo ufficio e la fece accomodare sulla poltrona davanti alla sua scrivania.
La guardava con quegli occhi neri, lucidi. Erano gli occhi dell’ uomo che amava, ma sicuramente lui non ne voleva parlare in modo amichevole, anzi, tutt’ altro.
La ragazza lo guardò con occhi sbarrati. Voleva andarsene, non perché non voleva rimanere li, ma perché aveva paura.


Guà che sono qua, posto anche un' altro capitolo

Capitolo nove
“Bene bene bene... Evans. Ora lei mi deve spiegare, che cosa ci faceva nella mia dispensa personale ieri sera. Ho trovato questo biglietto, e questa è la sua calligrafia.”. Piton glielo appoggiò sotto gli occhi con rabbia.
Lei lo guardò incredula e nello stesso tempo accavallò le gambe. Lo sguardo del pozionista cadde proprio sulla coscia nuda della ragazza.
“Mi dispiace dirlo, ma ha toppato. Ieri sera, ero proprio nella mia stanza. Ma a me sembra che anche Potter abbia la mia scrittura.” Gli rispose con molta calma
Il professore inarcò il sopraciglio. La ragazza lo guardò e il suo cuore iniziò a battere *quanto mi fai impazzire...* pensò tra se e se
*Quanto sei bella* pensò il professore
“Vuole farmi credere che ho sbagliato?”
“Penso di si... perché io ieri sera, come le ho detto prima, ero nella mia stanza”
Lui si alzò dalla sedia e si avvicinò a lei. Fece anche lei come il professore, sia alzò dalla sedia. Ora erano vicini. “Non mi contraddica” disse Piton mentre la fissava.
La ragazza distolse subito lo sguardo. “Io ho la coscienza pulita, professore... ora, devo andare a portare in biblioteca i libri se mi vuole scusare...” detto questo si avviò all’ uscita.
Piton la guardò mentre usciva dal suo ufficio. Sapeva che non era stata lei ad entrare nella sua dispensa, ma era l’ unico modo per poterla vedere, ma anche questa volta, aveva sbagliato.
Mentre si avviava in biblioteca incontrò Potter. “Cos’è adesso vuoi anche incastrarmi, facendo credere a Piton che sono andata nella sua dispensa personale? Tentativo inutile da parte tua...”
Potter la guardò. “ Sai, Evans, me la pagherai... anche se ho sbagliato questa volta, la prossima non sbaglierò”
“ Sei proprio un’ arrogante come papà. Per fortuna che non sono come te, non mi pavoneggio per i corridoi, come fai tu. Io cerco di tenere a bada le ali...” gli rispose la ragazza mentre entrava in biblioteca. Consegnò i libri a Madama Prince e uscì rapida da quel luogo.
Mentre correva per il corridoio si scontrò contro Malfoy
“Evans... attenta dove cammini” gli disse mentre la prendeva per il braccio.
“Scusa tanto Malfoy...” gli rispose con disgusto.
Si fissarono per alcuni secondi e lui appoggiò le sue labbra su quelle della giovane ragazza. La corvonero si dimenò con tutte le forze, ma lui la tratteneva, quando finalmente, riuscì a scagliargli una ginocchiata nello stomaco.
“Sei un maiale!” gli urlò la ragazza
“Prima o poi diventerai mia, Evans...” le disse il giovane biondino.
Lei lo guardò e scoppiò a ridere “Lo vedremo...” gli rispose mentre si allontanava da lui.
Si pulì le labbra disgustata. “Non ci posso credere... Malfoy è un maiale!” disse all’ amica con rabbia.
“Che ti ha fatto?”
“Mi ha baciato... ma per fortuna che gli ho tirato una ginocchiata nello stomaco e me la sono svignata.”
“Capito il nostro Malfoy... suo padre l’ altro anno cercava di portare a letto la Granger... tale padre, tale figlio!” e iniziarono a ridere tutte e due.
“Ma ti giuro, che se lui prova ancora a baciarmi, lo Schianto. Ho il cuore che batte solo per una persona, che in questo momento mi manca da morire” disse con gli occhi lucidi.
“Tesoro” Marty si avvicinò all’ amica “Non pensarci... so che ti manca da morire, ma devi resistere ancora due giorni, poi per tutta l’ estate non lo vedrai. Chissà quanti bei figlioli ti troverai. Sei una delle ragazze più belle che abbia mai conosciuto... non ti meriti uno come lui” gli rispose.
Lei la guardò inarcando il sopraciglio. “Ecco... faccio come lui. Ma perché?”
“Tu sei innamorata... e anche tanto!”
“Vabbè... vado a fare due passi! Cioè... vado dal pipistrello.” aggiunse mentre si alzava dal letto seguita dall’ amica.
“Io vado da Remus...ci vediamo tra un po’ o a domani!”
Da li le loro strade si divisero.
Alexis era davanti alla porta dell’ ufficio del professore. Era l’ ultima lezione di Occlumanzia. La ragazza aprì scocciata la porta. La sedia era già pronta e il professore era appoggiato alla scrivania.
“Bene, Evans. Sa quello che deve fare” le disse Piton mentre prendeva la bacchetta.
“Penso che per oggi la sedia non ci serva... perché, sa, in confronto a Potter riesco a respingerla...” rispose Alexis mentre impugnava la bacchetta.
“Lo vedremo subito... legilimens” urlò il professore.
Entrò nella sua mente. Alexis fece la bastarda, lasciò penetrare Piton nella sua mente, doveva capire che l’ aveva fatta soffrire. Piton era sbiancato. Alexis era distesa sul letto che piangeva, che singhiozzava il suo nome...
“Si applichi...” disse freddo Piton.
Lei fece un ghigno. Piton penetrò di nuovo nella sua mente. La giovane ragazza chiuse la sua mente, era impenetrabile.
“Difindio” pensò. Era diventata davvero brava con gli incantesimi non verbali. Piton venne scaraventato su uno scaffale colmo di libri.
“Vedo che si è impegnata davvero... ma voglio vedere fin dove arriva la sua resistenza”
“Certo, professore. Non la deluderò... vorrei vedere la sua faccia quando vedrà che lei non mi potrà più possedere, ora sono io che comando...”
La fulminò con lo sguardo. “Legilimens”
Alexis chiuse la mente. Tutto quello che vedeva Piton era il nero, non riusciva a vedere nulla. “Legilimens” pronunciò ancora, ma niente. Lei riusciva a resistere alla penetrazione.
“Bene, Evans. La lezione è finita...” esclamò freddo il pozionista mentre appoggiava la bacchetta.
Lei si alzò dalla sedia. Impugnò la bacchetta. “Sa professore, mi chiedo cosa direbbe lei se qualcuno penetrasse dentro la sua mente. Non sarebbe molto felice...”
“Che cosa intende dire?”
“ Vorrei vedere cosa direbbe lei se una persona le farebbe una cosa del genere... perché, vede, io l’ ho fatto perché volevo essere libera da tutto, non volevo ritornare al dormitorio con la testa che mi scoppia o cose del genere...”
“Doveva sapere che la Legimanzia è così. Ora non può tornare indietro...”
“No... ma vorrei provare a fare una cosa... Legilimens” pronunciò la ragazza.
Era riuscita ad entrare nella mente del professore. Quello che la ragazza vedeva, era un Piton da giovane e una ragazza. “Lily, sei una strega...” disse un giovane Piton alla ragazza. Era sua mamma.
“Cosa?” chiese incredula la giovane.
“Si, sei una strega. Ti osservavo da molto tempo... andremo a scuola insieme.”
“ Ma se io sono una strega, non dovrei essere punita?”
“No, tu non potrai essere punita. Voglio dire, sei troppo...” non riuscì a sentire il resto della frase, Piton aveva chiuso la mente.
“Fuori!” sbraitò il professore.
Non si lasciò pregare due volte, uscì correndo dall’ ufficio con il cuore che batteva a mille. *Ecco, adesso sai quello che ho provato io quando sei entrato nella mia mente*
 
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19 replies since 26/11/2009, 15:02   228 views
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