Severus Piton & Alan Rickman Fan Forum

In Noctem

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Seraphim
view post Posted on 25/11/2009, 23:39




“Qualche mese più tardi..
Che modo bizzarro di iniziare a raccontare,
ma mi rincrescere ammettere che prima di questo momento non vi è nulla che possa allettare a leggere.
Tutto è rimasto nel buio del passato, cadendo nell’oscurità dell’oblio,
eppure è tutto ancora così nitido e vicino,
ed è ancora tutto tremendamente frustrante..”
Severus intinse ancora una volta la penna nel calamaio, scriveva in modo frenetico e disordinato, benché la sua calligrafia fosse precisa e ordinata, ma il suo animo era tormentato e caotico, dunque pensava che scrivendo qualche riga su quello che lo tormentava, i suoi cruci sarebbero passati.
“Cerco invano di farmene una ragione del perché sia accaduto,
quali forze oscure hanno portato a una simile catastrofe?
Questo dolore non l’ho mai trovato nei tanti libri che ho sfogliato avidamente,
cercando conforto ai momenti di dolore,
ma adesso nemmeno quelli mi rilassano più di tanto.
La minima parola che abbia in comune anche solo una lettera del suo nome,
la minima parola che mi porta a pensare a lei mi distrugge,
come se scavassi nel petto con una forca cercando invano qualcosa che non c’è”
Ci fu un’altra pausa, seguita da un respiro profondo, la mano che impugnava la penna si avvicinò alla fronte, facendo da poggio per la testa, che era pesante. Severus sentì gli occhi bruciargli di nuovo, quella sensazione gli era tanto familiare, come se non avesse provato altro in tutta la sua esistenza.
Anche solo chiudere gli occhi gli portava l’immagine nitida di lei che giaceva in una tomba, rigida e pallida, ma irrimediabilmente bella; possibile che anche in una tomba fosse tanto bella? Quell’immagine lo tormentava, ormai, da più di cinque mesi, e lo avrebbe tormentato per tutta la vita, e Severus non sapeva se ciò che lo spaventava era avere l’immagine perennemente fissa nella mente di lei morta, che giaceva nella tomba, oppure il dolore lacerante per averla persa per sempre.
“Vivo in un incubo perenne,
incatenato ad un rovo, qual è la mia stessa anima,
mi sono rinchiuso in una stanza da de mesi a questa parte senza vedere nessuno,
infliggendomi atroci dolori e agonie,
ma niente è paragonabile a ciò che in realtà sento.
Io la amo, e lei è morta,
la sua morte sarà la mia,
e la causa della sua morte..
sono io..”
Iniziò a singhiozzare, stringendo i denti tanto quasi da spaccarli, e poggiò la testa sulla scrivania lascando la penna che cadde lentamente sulla scrivania, piangeva singhiozzando, le grida del dolore si bloccavano nella gola ed esplodevano nel petto, e le lacrime s’infrangevano sul legno del tavolo, bagnando il foglio che stava sotto il suo volto. In vita sua, Severus non aveva mai provato dolore più lacerante, un’agonia tanto dolorosa da fargli desiderare la morte, una tortura infinita che lo perseguitava soprattutto negli incubi, che padroneggiavano in suo animo nelle ore notturne. Si alzò dalla sedia e si avvicinò alla finestra che dava sul cortile del castello di Hogwarts, la luna splendeva illuminando il lago, la foresta e tutto ciò che fosse ai suoi piedi, ma Severus era l’unica cosa che era rimasta all’oscuro di tanta luminosità. Silente gli aveva consigliato di restare alla scuola per un po’ di tempo, per ponderare sulla proposta di diventare insegnante, e per distrarsi, ma Severus pensava solo al suo dolore e niente più, quindi il consiglio di Silente era vano. Rispetto al primo mese, però, quando stava rintanato nella sua casa a Spinner’s End, dove si disperava e si lasciava morire, adesso aveva ripreso a parlare e a mangiare, anche se con sforzo. L’unico con la quale parlava era Silente, che ogni santo giorno gli chiedeva se volesse uscire o se volesse mangiare qualcosa, ma la risposta era sempre la stessa, “<<adesso non ho voglia, magari più tardi>>”. Severus al mattino sentiva le voci degli alunni che avevano già da tempo cominciato l’anno scolastico, era il mese di Febbraio, e da Novembre Severus non si era mosso da quella stanza.
Intanto, Silente stava nel suo studio che con le mani giunte stava silenzioso, con la testa china e pensava, quando poi entrò la McGranit, a quel punto il preside levò lo sguardo verso di lei. <<minerva, è quasi ora di cena. Dovresti cenare, sembri stanca>> disse Albus, ma Minerva teneva uno sguardo serio <<sebbene sia in collera con lui, non posso negare che è stato un mio alunno, un ragazzo dalle doti eccezionali, e oserei dire amorevole>> Silente la guardava con il solito sguardo sereno <<continua, ti ascolto>> la McGranit continuò, avvicinandosi a Silente <<sono mesi che non esce da quella stanza, sta cercando di uccidersi per porre fine al dolore che lo tormenta, per quale motivo lo hai portato qui? E’ qui che lui ricorda i momenti passati con lei. Deve tornare a casa>> Albus annuì silenziosamente, portò le mani congiunte accanto alla bocca e rispose con tono pacato <<hai ragione, Minerva, è qui che loro hanno passato i bei momenti e quelli brutti, e ogni singolo angolo di questa scuola gli ricorda la cara Lily Evans. Ma se lo lasciassi da solo, a distruggersi l’animo, lasciandosi avvolgere dall’oscurità, arrivando poi al punto di impiccarsi, in tal caso preferisco tenerlo sotto controllo anche se agonizzante>> Minerva scosse la testa, in segno di disapprovazione. <<sa almeno che il figlio di lei è vivo?>> chiese la McGranit, Albus rispose alzandosi dalla sedia e avvicinandosi a lei <<certo che lo sa, ma il fatto che sarà di sicuro identico al padre lo fa imbestialire>> fece un lieve sorriso, la McGranit sbuffò <<insomma, ma perché non la pianta? Ormai Severus ha più di vent’anni, deve lascarsi alle spalle queste bambinate e guardare oltre. Il bambino adesso è in estremo pericolo, lui potrebbe proteggerlo..>> Silente levò la mano interrompendola, Minerva ascoltò <<ed è ciò che ha intenzione di fare, no fraintenderlo. L’odio che lui prova nei confronti di James Potter è riconducibile all’odio che lui ha verso se stesso. James Potter gli ha sottratto la donna che ha sempre amato, ma Severus a causa della sua scelta a seguire l’oscuro l’ha allontanata ancora di più. E Severus pensa che se lei fosse rimasta con lui, a quest’ora sarebbe ancora viva. In conclusione, se Severus l’avesse ascoltata dall’inizio, non sarebbe accaduto nulla di tutto questo>> Silente si avvicinò lentamente al pensatoio, guardò il liquido scintillante e sospirò <<aimè, infondo è anche colpa mia. Avrei dovuto tenere più sotto controllo il giovane Riddle, così giovane e così curioso, e soprattutto, tanto solo, proprio come Severus al suo arrivo ad Hogwarts. Due maghi estremamente eccezionali, ma entrambe legati alla magia oscura. Uno di loro l’ho perso, Minerva, ed è un errore che non mi perdonerò mai. Non lo commetterò di nuovo>>. La McGranit gli poggiò una mano sulla spalla, accennando un lieve sorriso <<non è stata colpa tua, Albus. Tu hai cercato di dare a quel bambino una chance, gli hai cambiato la vita, lo hai reso felice. Ma non puoi decidere cosa diventeranno, sono loro che scelgono, puoi soltanto consigliargli la va migliore da seguire, alle volte la seguono, altre no>> Albus si girò verso di lei annuendo silenziosamente.
Ad un tratto si sentì da fuori la finestra un urlo agghiacciante, la McGranit sentì il cuore saltargli in gola, Silente si impeto si materializzò altrove. Giunse nei sotterranei, il corridoio era illuminato dalle fiaccole appese ai lati delle pareti, Silente si avvicinò svelto ad una porta, questa era chiusa a chiave. Le urla diventavano sempre più forti, sembrava che stessero torturando una persona. Apparve anche la McGranit che si gettò a sua volta sulla porta <<di nuovo? Ma come è possibile?>> disse lei, preoccupata, Silente agitò la bacchetta sulla superficie della porta e questa si aprì. Entrarono nella stanza e videro la scrivania piena di foglia di carta bianchi, soltanto uno aveva delle righe scritte in nero, il candelaio aveva tre candele quasi del tutto sciolte, le urla venivano da quel luogo. Silente entrò ed aprì un’altra porta e si gettò sul ragazzo che nel letto si dimenava e gridava. <<severus, svegliati! Severus!>> disse Silente, cercando di tenerlo fermo, la McGranit lo aiuto e bloccare il ragazzo che di colpo aprì gli occhi, sudava freddo e il suo avambraccio sinistro era grondante di sangue. <<professor Silente>> sussurrò il ragazzo, affannando, Albus lo fece mettere seduto <<siediti, ragazzo. Era solo un incubo>> la McGranit lo aiutò, scostandogli alcune ciocche di capelli dal viso. Il ragazzo la guardò <<professoressa McGranit, cosa ci fa qui?>> chiese lui, Minerva rispose <<devi uscire da qui dentro, Severus. Devi mangiare, ricominciare a vivere>> Severus non si sarebbe mai aspettato simili parole dalla McGranit, Albus gli prese il braccio sinistro guardandolo, Severus cercò di ritrarlo. <<ogni volta che ho gl’incubi me lo ritrovo così, come se mi avessero conficcato un pugnale nel braccio>> disse Severus, intravedendo il marchio nero sotto la macchia purpurea del sangue. Silente lo guardo serio e disse <<e’ questo marchio che ti porta gli incubi, Severus. Presto svaniranno, adesso ti stai liberando della presa di Lord Voldemort, e presto il dolore sarà ancora più forte. Ma solo dopo ti sarai liberato completamente di lui. Fino a quel momento, è necessario che tu resista, e che non faccia niente di stupido. Te lo imploro>> Severus annuì, continuando a guardare il marchio, disgustato e irato con se stesso.
La McGranit disse <<e’ meglio se mangi qualcosa, stai diventando scheletrico>> il ragazzo la guardò arrossendo, nemmeno sua madre si preoccupava tanto per lui.. solo Lily. <<il signor Piton consumerà la cena nel mio studio. Ti aspetto li, Severus>> e detto, Silente scomparve.
Severus uscì dalla stanza, rimase fermò sull’uscio della porta per qualche secondo poi si incamminò verso l’ufficio del preside. Arrivò alle scale dove c’erano gli studenti che si ritiravano nelle loro camere, molti si accorsero della presenza di Severus, che però continuava a camminare senza soffermarsi su nessuno di loro. Un ragazzo di Serpeverde, guardandolo, disse con voce acida <<stanotte è la risorta degli zombie? Guarda che carnevale è finito da una settimana>> Severus si fermò di colpo e lo guardò con sguardo freddo e agghiacciante, i suoi occhi neri come il buio lo colpirono in pieno, il ragazzo di serpeverde rimase pietrificato e indietreggiò, proseguendo per la sua strada. Severus arrivò allo studio di Silente, quando poi, il suo sguardo cadde sul fascio di luna che illuminava il corridoio. Per un momento gli parve di vedere Lily che si avvicinava, tenendo la testa bassa e camminando a passo lento. Ad un tratto l’immagine sparì quando oltre passò il raggio di luna. Severus sospirò e iniziò a salire la scala che portava allo studio di Silente.
Severus entrò nella stanza e vide la scrivania di Silente imbandita di frutta, dolci, pietanze calde, vino, succo, acqua, una cena coi fiocchi. Albus invitò il ragazzo a sedersi, Severus si ritrovò con tutte quelle pietanze davanti, chiunque si sarebbe gettato a divorarle, ma Severus non aveva minimamente fame. <<ad esser sincero, se dovevo disturbare tanto.. avrei rifiutato. Non ho molto appetito>> disse il ragazzo, Silente teneva le bracca conserte <<sei un ingrato. Ti ho dato tutte queste pietanze.. e tu hai anche la faccia tosta di dire “non ho fame”?>> Severus sorrise alle parole del preside <<anche l’oscuro me lo disse una volta, anche se in un contesto ben diverso. Gli chiesi quali libri avesse letto per aver imparato così tanti incantesimi, ammetto che provavo stima per il suo potere. E’ un mago strabiliante; oscuro, ma strabiliante>> Silente teneva uno sguardo serio, ma era incuriosito dal discorso del ragazzo. <<lui era disposto ad insegnarmi tutto ciò che sapeva, insegnarmelo di persona. Ma Io non volevo che lui perdesse tempo con me, quindi gli disse che avrei imparato da solo. Diceva che ero un ingrato a rifiutare una simile richiesta, quindi alla fine ho accettato>> disse Severus, sfiorando una mela rossa con le dita, aveva un bell’aspetto, invitante. Silente gli chiese con tono cupo <<voldemort lo sapeva che eri un mezzo sangue?>> Severus lo guardò con odio, ma rispose ugualmente <<certo che lo sapeva, e a maggior ragione mi riteneva degno. Io e lui siamo pressoché identici, sapeva che ero diverso, avremmo dominato il mondo, e saremmo diventati i maghi più potenti dell’universo>>. Silente si avvicinò a lui di scatto, Severus scattò in piedi dalla sedia, allontanandosi <<non è vero, Severus! Lui non condivide niente, per lui non esiste la condivisione di ciò che si conquista!>> Silente lo prese per il colletto della camicia, Severus cercò di liberarsi ma la presa era più forte di quanto pensasse. <<voldemort ha paura di te. Siete entrambe nati da babbani, ma tu sei più forte di lui. Tu a soli cinque anni sapevi già controllare i tuoi poteri, lui ha imparato soltanto ad undici. Tu hai usato la magia per fare del bene, lui solo per il male. E prima di tutto, tu sei capace di amare>> Severus sentì improvvisamente una voce nella testa e un acido che gli inondò il petto. <<”Non lo ascoltare, lui sta cercando di ostacolarti, è lui che ti teme! Se Lily fosse rimasta con te, adesso sarebbe ancora viva”>> Severus spinse Silente lontano <<se Lily fosse rimasta insieme a me, adesso sarebbe ancora viva! Io potevo salvarla!>> Silente vide negli occhi del ragazzo una luce strana, rossa, Voldemort lo stava ancora controllando. <<lily Evans amava il principe mezzo sangue, non Severus il mago oscuro. Se tu fossi rimasto quello che sei, lei sarebbe rimasta accanto a te>> Severus sentì gli occhi bruciargli, come sapeva Silente del principe mezzo sangue? <<cosa ne sa lei.. di come mi chiamavo da ragazzo?>> chiese Severus, abbassando lo sguardo, e Silente rispose accennando un lieve sorriso. <<ci ho messo un po’ di tempo a capire che eri tu. Lily portò il libro al professor Lumacorno, diceva che qualcuno lo aveva modificato, apportando modifiche eccellenti. C’erano anche degli incantesimi sconosciuti, ma estremamente potenti. Lumacorno era entusiasta di quel libro, ad ogni pagina che leggeva aveva un sorriso stampato sulle labbra. Horace pregò la signorina Evans di rivelargli chi fosse il proprietario di quel libro, ma lei diceva di non sapere chi fosse. Quando l’ho letto Io ho notato che la calligrafia mi era molto familiare, quindi chiesi a Lumacorno di guardare alcuni compiti degli esami dei corsi che utilizzavano quel libro. E così ho letto il tuo compito, e la calligrafia combaciava. Un compito davvero eccellente, oserei dire unico, sono davvero pochi i maghi come te Severus, per questo ti prego di usare il tuo potere con molto giudizio, e non per adempiere alle volontà di un folle mago oscuro>> Severus fece un respiro profondo e quel sentimento di odio nel guardare Silente scomparve, tornò a sedere alla scrivania. Silente gli poggiò la mano sulla spalla e gli disse <<dominate il vostro fato, Principe, e non permettete che nessuno ve lo stravolga. Adesso, per favore, mangiate>> accennò un inchino e si sedette ad una sedia poco distante. Severus prese quella mela rossa che lo attirava dall’inizio e la morse con decisione; il succo del frutto riempì la sua bocca che in quel tempo era stata allontanata da ogni forma di cibo, e il dolce sapore di quella mela era paragonabile ad un afrodisiaco.
<<in compenso, Lumacorno spera tanto che il Principe mezzo sangue si riveli, così da diventare parte della sua collezione. Ti ritiene un genio in pena regola>> disse Silente, sfogliando la gazzetta del profeta, Severus accennò un sorriso a sua volta, mordendo ancora quella mela; il rosso intenso della buccia gli ricordava il rosso dei capelli di Lily, tanto che la dolcezza del succo accrebbe tanto da sembrare miele, e l’odore diventò identico a quello di Lily, Severus respirò profondamente così da raccoglierne pienamente l’essenza.

___________________________________________________

Fine prima parte.



Ecco che ne ho iniziata una nuova, speriamo che la concluda.
Spero che vi piaccia.

Seraphim

:snape:
 
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beazìn
view post Posted on 27/11/2009, 00:09




beeeello *-*
Continua inua inua asd
Brava,scrivi bene =D
Aspetto il seguito...kiss :P
 
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• Shin ~
view post Posted on 27/11/2009, 10:58




Eccomi quì a commentare...*-*
Avrei dovuto farlo ieri ma alla fine non ho più avuto tempo...*rotola*
Ciemmecu, mi piace come inizio...^^
E' curioso anche il fatto di vedere il lato debole del professor Piton, solitamente lo si è sempre visto freddo e basta...
La cosa che mi ha colpito è stato vedere come la Mc.Granit si preoccupi per lui...u.ù
Bè, che dire, aspetto il prossimo capitolo per vedere l'evolversi della storia... :fiore:
 
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Seraphim
view post Posted on 29/11/2009, 17:34




“Albus sta cercando di aiutarmi,
anche se persino le sue parole non mi recano alcun conforto,
sono come un soffio su una fiamma,
e la loro presenza è pressoché assente.
Persino la McGranit mostra compassione,
o, più appropriatamente, mostra pena,
il suo modo di guardarmi e di consigliarmi mi irrita,
come fossi un bambino che del mondo oscuro non sappia niente.
Mi rincresce dirle che probabilmente,
quello che sa di cosa l’oscuro signore sia stato capace di fare,
sono Io”


Severus ripensava a quando il ministero della magia lo arrestò insieme agli altri mangiamorte, venne arrestato tre giorni prima della nascita del figlio di Lily, in alcuni momenti la prigionia ad Azkaban diventava un sollievo. A differenza degli altri mangiamorte, Severus era abituato a fare a meno della magia, dal momento che abitava in una strada di soli babbani, quindi non ebbe problemi ad adeguarsi, i primi tempi.
I giorni dei processi erano strazianti, gli davano del veritaserum ogni giorno, anche se lui sosteneva tutte le volte che era una pozione che si meritava uno zero in piena regola; sembrava preparata da un ragazzino di tre anni. Ma la cosa peggiore accadde quando Lily si presentò al processo, accompagnando il professor Silente, Severus si accorse immediatamente della sua presenza. Il signor Crouch sproloquiava del più e del meno del perché si ritrovavano in quell’aula, mentre Severus teneva lo sguardo fisso su quello di Lily, che lo guardava seria e triste. Dall’altro lato della stanza si vedeva Karkarof che era tenuto da due auror, e questo guardava Piton nervoso. <<severus Piton, lei è trattenuto, al momento, nella prigione di Azkaban con l’accusa di appartenere all’ordine dei mangiamorte, per aver utilizzato in modo illegale incantesimi e pozioni vietati. Per tanto, il ministero della magia la condanna alla penna di morte, consegnandola ai dissennatori, oppure potrebbe essere assolto se ci fornisse delle informazioni riguardanti altri membri dei mangiamorte. E’ disposto a collaborare?>> calò il silenzio, Severus teneva lo sguardo basso. Lily non cessava un istante a guardarlo, vederlo in quella gabbia, circondato da ferri acuminati ed incatenato come una bestia le spezzava il cuore; quel giorno al parco di tanti anni prima, Lily non avrebbe mai immaginato di poterlo vedere in quello stato. Severus sollevò la testa e disse a Crouch <<e’ una settimana che mi somministrate un veritaserum da schifo, che però miracolosamente funziona. Vi ho detto tutto quello che so, a meno che non soffra di amnesia, quindi sono disposto a collaborare, signor Crouch, ma le direi le stesse identiche cose che le ho detto in questi giorni>> Lily guardò Silente che era altrettanto serio, Severus sapeva, in alternativa, in che modo il ministero avrebbe tratto informazioni utili da lui, non lo avrebbe mai permesso. <<molto bene, allora verrà ricondotto ad Azkaban, dove il ministero deciderà la sua sorte>> disse Crouch, e in quel momento Lily scattò in piedi <<ha detto che è disposto a collaborare, cosa c’è da decidere sulla sua sorte?>> Severus la guardò di scatto, non immaginava che Lily si potesse preoccupare; era parecchio tempo che non si vedevano, non era nemmeno andato al suo matrimonio. <<signora Potter, Severus Piton è stato accusato anche di omicidio, quindi il ministero deciderà se condannarlo ai dissennato rii o meno, tutto dipenderà dalla collaborazione dell’imputato>> Severus guardò Crouch con odio <<si chiama Lily Evans, non Potter!>> Lily guardò Severus a sua volta con odio <<piton, voglio ricordarla che sono sposata, quindi ho acquisito il cognome di mio marito, che le piaccia o meno>> disse lei, risiedendosi.
Severus venne ricondotto ad Azkaban, dove accadde ciò che aveva previsto. Delle guardi della prigione lo fecero legare al muro con delle catene, e lo stordirono con una pozione, in modo che fosse vulnerabile ad ogni incantesimo. Severus cercò in tutti modi di reagire ma la pozione lo rese incapace persino di muovere le dita della mani. Una delle guardie gli puntò la bacchetta contro e disse <<legilimens >>. Le immagini dei ricordi di Severus iniziarono a prendere forma. Apparve Tobias Piton che gridava contro un bambino minuscolo e magro, che tremava davanti all’uomo che urlava e diceva <<non osare fare stregonerie in questa casa, Severus. Non osare mai!>>; e il ricordo cambiò. Voldemort stava davanti ad un uomo che, piegato su se stesso stava inginocchiato davanti a lui, mentre altri due mangiamorte trattenevano un donna. Voldemort puntava l’uomo con la bacchetta e fece cenno ai due mangiamorte con la testa, e questi la fecero inginocchiare, la donna singhiozzava guardando l’uomo che doveva essere il marito. <<lasciatela andare, è me che volete, lei non sa nulla>> disse questo, ma Voldemort fece un ghigno terrificante. Si rivolse a Severus dicendogli con voce fredda <<severus, mostragli cosa vuol dire provocarmi. Fallo in modo che non lo dimentichi mai>> il ragazzo non aveva ma ucciso nessuno prima d’allora, ma se fosse stato Voldemort ad uccidere quell’uomo lo avrebbe torturato. Se fosse stato Severus, invece, la morte sarebbe stata più tranquilla. Severus avanzò verso l’uomo, puntandogli la bacchetta contro, ma questo disse al ragazzo <<severus non dargli ascolto, tu sei un bravo ragazzo, lui è un folle>> Voldemort gli sferrò un calcio facendolo cadere a terra. Quell’uomo e la moglie erano due babbani, che all’inizio li avevano presi per pazzi, ma dopo che Voldemort colpì l’uomo con un incantesimo i due si ricredettero. <<il solito discorso che gli rifilate. Come se voi foste delle brave persone, che non hanno mai fatto male ad una mosca>> l’uomo cercò di rialzarsi <<quale male vi abbiamo recato mai? Io non v conosco!>> disse disperato, e Voldemort si avvicinò a lui afferrandolo per il collo <<mi conosci molto bene, Warner. Abbiamo passato l’infanzia insieme, e nell’orfanotrofio eri tu che architettavi tutte quelle cattiverie contro di me. Dicevi che ero pazzo, che andavo fatto fuori, ma adesso sarò io che farò fuori te>> l’uomo sgranò gli occhi, terrorizzato e incredulo <<tom Riddle? Ma come diamine è possibile? Dissero che eri andato in un manicomio dove ti avevano lasciato a morire. Sei ancora vivo? E devo dedurre, ancora più pazzo di prima>>. Voldemort strinse la presa e gli disse <<il tuo desiderio non è stato esaudito, Warner? Mi dispiace, ma adesso sono io che esprimo il desiderio. Io desidero che tu veda tua moglie morire tra atroci agonie e che tu non possa farcii niente, e dopo che avrò ucciso lei, tu la seguirai, ma in modo molto più lento, così da lasciarli pensare a tutto quello che hai fatto, perché, infondo, se oggi sono così è anche a causa tua>> Voldemort lo lasciò andare e disse ai due mangiamorte <<uccidetela>>. Warner fece per corre verso di lei ma Severus lo immobilizzò con un incantesimo. Quando la moglie di Warner cadde a terra l’incantesimo cessò, e l’uomo si accasciò a terra disperato. Voldemort rise con malvagità e si avvicinò all’uomo che gli gridò contro <<che tu sa dannato, Riddle. La pagherai cara, mostro!>> Voldemort annuì sarcastico <<ah si certo, come no. Ma non credo che ne avrai la possibilità, dal momento che Severus sta per ucciderti>> Warner guardò il ragazzo, che sembrava deciso, e fece un sorriso di scherno <<si, ma non prima che Io abbia ucciso te>> d scatto l’uomo cacciò una pistola da sotto la gamba del pantalone e sparò contro Voldemort colpendolo, e contemporaneamente Severus gridò verso di lui << Avada kedavra!>> e il fascio di luce verso lo colpi uccidendolo. Severus rimase immobilizzato, impietrito da ciò che aveva fatto, la bacchetta gli cadde dalla mano finendo a terra. Intanto Voldemort s ritrovò con la spalla destra grondante di sangue, barcollava stringendo la ferita con la mano sinistra, altrettanto piena di sangue. I due mangiamorte cercando di aiutarlo ma lui li spinse lontano avvicinandosi a Severus <<lasciatemi! Perché lo hai ucciso, tu piccolo moccioso mezzo sangue?>> Severus lo guardò furioso, ma non sapeva se l’odio che provava era perché lo aveva trasformato in un assassino o per averlo chiamato “moccioso mezzo sangue” <<e’ stato lei a chiedermelo>> rispose il ragazzo fermo. Voldemort guardò il cadavere di Warner e ci sputò addosso con odio puro <<adesso andiamocene>> disse poi allontanandosi barcollando. Severus vide ancora i due cadaveri prima di voltarsi e andarsene insieme a Voldemort. Il ricordo finì e Severus si ritrovò nella cella della prigione di Azkaban, le guardie lo liberarono e lo lasciarono a terra. Non riusciva a muoversi, l’effetto della pozione non era ancora finito; nessuno mai aveva visto nei suoi ricordi per così tanto tempo, o meglio senza l’ausilio di un pozione, nessuno, tranne una persona.
Quei giorni ad Azkaban furono terribili, e quelli che ne seguirono ancora peggio, fino ad arrivare al momento in cui Silente lo invitò a tornare ad Hogwarts. Quella notte dopo il discorso con Albus, Severus sii rese conto che tutto quello che era successo lo avrebbe tormentato fino alla morte, e che la sua vita sarebbe stata impossibile. Prese una decisione drastica ma necessaria, si chiuse nella sua stanza e iniziò a preparare una pozione di sua inventiva, sperando che nessuno lo disturbasse. Era una pozione per la memoria, serviva per cancellare i ricordi, anche se non era possibile decidere quali ricordi cancellare. A seconda della preparazione si determinava il tempo dei ricordi, cancellare un’ora, un mese, un anno, dieci anni passati. Severus voleva cancellare Lily Evans dalla sua memoria, dimenticare Voldemort, dimenticare anche gli incantesimi, poiché era stata la sua natura di mago a renderlo così com’era. Prima di bere la pozione scrisse su un foglio delle parole, prima che dimenticasse tutto; doveva dimenticare circa vent’’anni della sua vita.

Questa è la mia scelta,
probabilmente senza un mago come me il mondo della magia sarà più al sicuro.
Se non fossi giunto ad Hogwarts
probabilmente Lily Evans e suo marito sarebbero ancora vivi,
e loro figlio non sarebbe in estremo pericolo.
Mio padre aveva ragione,
la magia mi avrebbe portato soltanto guai e niente di buono,
e la mia passione e la mia ammirazione verso questo mondo che adoro mi si sono rivoltati contro,
trasformandomi in un assassino e un bugiardo.
Per porre rimedio a ciò che ho fatto c’è solo un modo,
tornerò al luogo che mi appartiene,
il luogo dove sono cresciuto e dove dovevo restare,
in modo che non possa più creare problemi e in modo che non soffra più.
Per alcuni il mio era un intelletto geniale,
ma i frutti di tale mente si sono rivelati un pericolo,
quindi è il momento che questi poteri spariscano,
per sempre.
Io, Severus Tobias Piton, ucciderò il principe mezzo sangue,
e distruggerò una volta e per sempre i suoi incantesimi.
Severus T. Piton


Poggiò la penna sulla scrivania e si avvicinò al calderone che conteneva la pozione per la memoria, ne prese un mestolo e lo versò un bicchiere, pronto a berlo. Guardò quel liquido violaceo per qualche minuto, ripensando a Lily, Silente, Voldemort, James Potter, e tutto gli altri che nella sua vita avevano segnato il suo destino. Chiuse gli occhi e bevve la pozione, sentì in bocca un sapore aspro, come fosse un concentrato di limone. Tenne gli occhi serrati mentre la testa gli si congelò, non riusciva a pensare e non riuscì più né a sentire, né a muoversi, né a provare alcuna sensazione, fino a che non cadde al suolo completamente svenuto.

_________________________________________________________________-

Fine parte 2°.

Sono contenta che vi piaccia,
ogni volta che inizio a scrivere una nuova fan fiction ogni mio pensiero ruota attorno ad essa,
proprio come se entrassi nella storia ed ogni azione si svolgesse davanti ai miei occhi.
Ultimamente ho visto di nuovo ( per la duecentomillesima volta) Harry pottter e il principe mezzo sangue, e trovo che mr.Rickman ( Severus Piton nel film) abbia recitato la scena dell'assassinio di Silente in modo unico, ha lasciato intravedere una sensazione che nel libro è impercettibile. Da quel semplice gesto ho voluto raccontare la sofferenza che Piton provava a causa di tutto quello che è successo, una sofferenza costante che era un vero e proprio tormento. Ma Silente lo aiuterà a combattere tale dolore e farlo tramutare in forza di volontà.

Coming soon the next capitle.
Prossimamente il capitolo successivo.

by Seraphim.

:snape:
 
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• Shin ~
view post Posted on 29/11/2009, 18:15




Questo capitolo è molto intenso...u.ù
E' carico di emozioni...mi piace, anche se, come ho già detto prima...mi sembra strano vedere un Severus così debole... .-.
Ma ovviamente è anche molto interessante...^^
Ora che vuole dimenticare tutto sono curiosa di sapere che succede...XD
Dunque...u.ù
Aspetto il prossimo aggiornamento...*-*
 
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view post Posted on 30/11/2009, 12:42
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Bella questa fanfic!!! Aspetto anch'io il prossimo capitolo!!
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view post Posted on 30/11/2009, 17:16
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E' fantastica *_*
Aspetto con estrema impazienza il seguito *_*
 
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Seraphim
view post Posted on 3/12/2009, 23:18




Silente intanto passeggiava su e giù per il suo studio, le mani giunte dietro la schiena e la testa bassa, circondato al ronfare dei personaggi nei quadri che ornavano la parete della stanza. Pensava a Tom Riddle, la prima volta che lo incontrò, era un bambino indifeso una volta, desideroso di sapere e di scappare da quel mondo che lo angustiava tanto. Severus lo stesso, un bambino bloccato nel mondo babbano e che si sente diverso e disprezzato, solo e indifeso. Due bambini tanto diversi e simili contemporaneamente, un rompicapo fatto a persona. E se non fossero mai venuti ad Hogwarts? Se non avessero mai appreso la magia? Sarebbe stata la stessa cosa? Silente si poneva mille quesiti mentre guardava i suoi passi strisciare sulle mattonelle del pavimento, a distrarlo da quell’immagine fu la sua fenice Fanny che gettò uno strido.
Ripensò a quando Voldemort iniziava a compiere le sue gesta, seminando il terrore nell’animo dei maghi, come una serpe che morde e fugge. Cercò in ogni modo di contattare Tom, sperando che lo ascoltasse in qualche modo. Albus sapeva che in lui c’era ancora del bene, ma forse si aspettava troppo dall’erede di Salazar Serpeverde.
Fu Tom stesso a raggiungerlo ad Hogwarts, nessuno conosceva la vera figura di Voldemort quindi non avrebbe corso alcun rischio. A quel tempo agiva da solo, non c’erano i mangiamorte ad aiutarlo, anche se aveva degli appoggi segreti nel mondo magico; essere l’erede di Serpeverde aveva i suoi vantaggi, essere un mezzo sangue no. Silente lo vide entrare nel suo studio con un sorriso di scherno impresso sulle labbra sottili, il volto era scavato e pallido come quello di un cadavere, i capelli castani sottili e lunghi cadevano sulle spalle ed era vestito di un completo tutto nero, che accentuava la sua magrezza. Silente quasi non lo riconobbe, dopotutto erano passati solo pochi ani dall’ultima volta che si videro. <<tom, ben tornato. Spero che i corridoi della scuola ti abbiano riportato piacevoli ricordi>> disse Silente accennando un sorriso, ma quegli occhi di Tom lo inquietavano <<a dire la verità, Albus, l’unica cosa che mi ricordo è che mi hai chiesto per qualche idiozia di venire qui>> Tom aveva una voce serpentina e fredda, Silente sentì come un brivido lungo la schiena, come se un serpente viscido lo stesse stritolando con estrema lentezza. <<ti ho chiesto di venire qui perché sono molto preoccupato per te, ragazzo. Ciò che stai facendo ti porterà a un punto di non ritorno, ti renderà ciò che non sei. Un mago eccelso come te non deve sprecare il suo immenso potere per questo, così non farai altro che perdere la tua forza interiore>> disse Silente avvicinandosi. Voldemort rise acido passando istintivamente da una risata terrificante a uno sguardo serio e scuro <<primo, non mi chiami per nome. Secondo, cosa ne sa lei di cosa o chi sono io? Io posso diventare il suo peggior incubo>> all’improvviso tutto iniziò a tremare come fosse un sisma, Silente rimase immobile guardando fisso Tom. Quando il sisma finì, Silente fece un cenno con la testa <<notevole davvero, Tom. Immaginavo che un giorno i tuoi poteri avrebbero raggiunto alte vette>> Voldemort fece una torsione con la testa, come se volesse scoccare l’osso del collo <<professore, se sta cercando di irritarmi sappia che la mia pazienza è minima. Mi dica ciò che vuole così che possa andarmene>>. Silente si avvicinò ancora <<se non era per me tu saresti rimasto all’orfanotrofio, un po’ di riconoscimento me lo devi. Ti prego di abbandonare questa tua idea di diventare questo Voldemort e di usare i tuoi poter con estremo giudizio. Credimi, sarebbe uno spreco>> Voldemort alzando gli occhi al cielo sussurrò qualcosa in serpentese, Silente non ci fece caso. <<lei non ha minimamente idea di cosa sto progettando, la mi proposta gliel’ho fatta qualche anno fa, me l’ha respinta e adesso agisco per volontà mia. Diventerò il mago più celebre della storia, e mi libererò di chiunque mi ostacoli, lei compreso>> disse Tom guardando Silente con serietà. Albus annuì <<spero che tu lo diventa Tom, ma altrettanto spero che questa tua ambizione non ti si rivolti contro. Se davvero hai intenzione di uccidermi fallo subito, perché nel momento in cui cercherai di rovinarti io farò di tutto per fermarti, per il tuo bene Tom>> Tom abbassò lo sguardo, facendo il movimento di prima con la testa. <<non mi costringa a farlo, perché non avrò scrupoli>> Silente avanzò verso di lui e disse serio <<uccidimi Tom, non indugiare con i discorsi e uccidimi. Non sopporterei l’idea di sapere che uno dei maghi più eccelsi del mondo si rovini così, non accetterei l’idea che tu sia un assassino>>. Tom disse di nuovo qualcosa in serpentese e Silente sentì una spinta violenta benché Tom non si fosse minimamente mosso <<questo è il mio destino, Silente. E lei mi ha aiutato a costruirlo>> Tom si avvicinò alla porta quando Albus gli disse <<tua madre ha sposato un mostro sperando che il figlio fosse diverso, invece credo che tu sia peggio di Thomas Riddle>> Tom si girò di scatto e disse irato con gli occhi rossi e scarlatti <<non chiamarmi per nome! Io non sono come lui, né lo sarò mai! E mia madre mi ha abbandonato, quindi i suoi desideri per me sono fumo nel vento, come probabilmente era la mia vita per lei>>. Tom se ne andò e Silente rimase immobile a nuotare nel suo mare di dolore e angoscia, pervaso dal senso di colpa, per poi non rivederlo più.
Albus non voleva che con Severus fosse lo stesso, anche per tra lui e Voldemort c’erano delle differenze fondamentali. Voldemort ha sempre vissuto da solo, Severus ama Lily. Voldemort odiava la sua famiglia, Severus, benché non ne parlasse mai, amava sua madre, che da bambino gli insegnava dei piccoli incantesimi, e g ha fatto provare la sensazione di essere amato, almeno quanto bastasse. Voldemort era superbo, Severus era umile. Per quanto fossero identici, c’era delle sottigliezze che li rendevano completamente diversi.
Albus doveva ridargli la forza di continuare, non avrebbe commesso lo stesso errore, lo avrebbe salvato dall’oscurità.
Si fiondò nei sotterranei andando alla sua camera per parlargli, sperando che non stesse urlando nel sonno di nuovo. Quando cercò di aprire la porta questa era chiusa a chiave, prese la bacchetta e la aprì con un incantesimo. Quando la aprì vide Severus accasciato a terra, svenuto, subito cercò di svegliarlo ma anche con degli schiaffi in pieno viso non si riprendeva. Albus vide la fiala nella mano e annusò il contenuto, il respiro gli si bloccò, vide la lettera sul tavolo e la lesse. Si portò una mano sulla bocca sconvolto, chiamò la McGranit attraverso il pensiero in modo che accorresse subito. <<che idiota che sei, come diavolo ti è saltato in mente di fare una cosa del genere?>>.
Lo portarono in infermeria, cercando di farlo riprendere, ma fu tutto inutile. Silente stava seduto sul letto accanto a quello di Severus e lo guardava preoccupato, teneva le mani unite vicino alla bocca e guardava il ragazzo sperando che si svegliasse. <<la pozione che ha bevuto è perfetta, ci sono moltissime possibilità che faccia effetto>> disse Madama Chips a Silente che disse furioso <<ma non deve! Si è cancellato vent’anni di memoria! Idiota d’un Principe Mezzo sangue!>> Madama Chips accennò un lieve sorriso <<tiene molto a questo ragazzo, professor Silente. Deve essere una ragazzo davvero speciale>> disse lei, Silente annuì <<ha delle doti uniche, e bruciarle così.. già una volta un grande mago si è rovinato, non lo permetterò di nuovo>>. Silente rimase li accanto tutta la notte, sperando che si svegliasse in un modo o nell’altro. Severus si era cancellato quasi tutta la sua vita dalla memoria, quando si sarebbe svegliato avrebbe avuto la mentre di un bambino di otto anni. Passarono tre giorni e Severus rimase bloccato nel sonno mentre la pozione cercava di cancellargli i ricordi.
Severus all’improvviso sgranò gli occhi ritrovandosi nel buio più totale, stava steso sulla schiena e guardava davanti a se, sentiva solo il suo respiro e il battito del cuore. Forse qualcosa nella pozione era andato storto, forse era troppo forte. Ad un tratto venne quasi accecato da una luce, chiuse gli occhi e li riaprì subito dopo. Si mise a sedere e vide una ragazzina con i capelli rossi seduta sotto un albero da sola, triste e cupa, non aveva minimamente idea di chi fosse. Mentre Severus la guardava sentiva una voce nella testa <<andrai in quella scuola di matti, se ci vai non dirò più che sei mia sorella!>> la bambina iniziò a piangere mentre guardava una lettera, la strappò due volte per poi buttarla sul prato.
La scena cambiò, Severus stava assistendo ad una partita di Quitdich e c’erano dei ragazzini che volavano veloci su dei manici di scopa, alcuni erano vesti di verde, altri di rosso. Ad un tratto uno dei ragazzini vestiti di rosso iniziò ad avere problemi con la scopa, questa si dimenava come una cavallo impazzito a circa trenta metri dal suolo. Il ragazzino ad un tratto rimase appeso al manico, nessuno riusciva ad aiutarlo, l’arnese volante continuava a dimenarsi. Severus si girò e alle sue spalle c’era un tizio col turbante che guardava il ragazzino fisso e su suo volto non traspariva alcuna emozione, Severus guardò di nuovo il ragazzino che ad un tratto perse le forze e cadde al suolo, non muovendosi più; un uomo con la lunga barba bianca accorse subito accanto a lui per poi guardare verso l’alto in direzione di Severus, che non aveva minimamente idea di chi fossero quelle persone. La scena cambiò di nuovo, Severus vide quell’uomo con la barba bianca contorcersi dal dolore riverso a terra, aveva la mano nera che tremava freneticamente e lui gridava dal dolore. Le sue urla riempirono la testa di Severus che si portò le mani sulle orecchie ma le grida cessarono solo quando il mago rimase a terra, morto. Severus poi vide un ragazzo con i capelli biondi puntare la bacchetta verso un uomo, forse quello di prima, e con la mano tremante mugugnò qualcosa ma poi scappò via. Dopo il ragazzo era davanti ad un uomo alto, pallido e magro, quasi sembrava un serpente. Il ragazzo tremava come una foglia mentre quel rettile umano lo fissava rabbioso e gli puntava la bacchetta contro <<mi hai deluso profondamente, proprio come tuo padre>> disse l’uomo <<avada kedavra>> disse ancora colpendo il ragazzo che cadde rigido a terra con gli occhi spalancati; una donna con i capelli neri e biondi si gettò sul ragazzo disperandosi e strillando contro l’uomo che uccise anche lei, poi Severus ricadde nell’oscurità. Non sapeva cosa significassero tutte quelle immagini, era il futuro? Un messaggio? Tanta disperazione cosa poteva mai significare? Iniziò a singhiozzare cercando di uscire da quell’incubo, dimenandosi e gridando.
Albus vide Severus tremare e dimenarsi, sperava che si fosse svegliato. Quando il ragazzo iniziò a urlare come le volte che aveva gli incubi Albus cercò di svegliarlo, tenendolo fermo e parlandogli <<severus! Severus Piton! Svegliati subito!>> disse qualche secondo prima che Severus gridando di colpo si alzò aprendo gli occhi; il ragazzo si ritrovò seduto sul letto dell’infermeria di Hogwarts. Calò il silenzio quando Severus e Albus si guardarono <<severus?>> disse Silente, Severus annuì sussurrando <<professor Silente?>> il preside fece un sorriso. Severus non riusciva a capire, perché la pozione non aveva fatto effetto? Non avrebbe dovuto riconoscere né Silente né la stanza dove si trovava. <<perché lo ha fatto?>> chiese Silente e Severus disse con la testa tra le mani <<non ce la faccio, non posso vivere sapendo che lei non c’è. Io non dovrei nemmeno stare qui a parlarne! Perché la pozione non ha funzionato?!>>. Silente gli poggiò una mano sulla spalla e disse <<non credere che i nati babbani non siano in grado di difendersi dalla magia. La loro mente è capace di creare una barriera protettiva agli influssi magici, incantesimo o pozione che sia. Inoltre la tua mente è dotata di eccellenti capacità che forse ti sono sconosciute, ma resta il fatto che tu, nel profondo della tua anima, non voglia dimenticare Lily Evans e la magia che hai creato. Quindi quella pozione della memoria, per quanto fosse perfetta, non è servita a niente>> Silente fece un sorriso a Severus che respirò profondamente rimettendosi steso. Silente lo fece mangiare, anche se con costrizione, e gli disse <<io non posso tenerti qui per sempre, quindi decidiamo cosa fare di te>> Severus lo ascoltava attentamente mentre masticava del pollo arrostito con la maionese. <<il professor Lumacorno si assenterà per una settimana da domani mattina e ho bisogno di un supplente, ci sono alcuni tirocinanti che non esiterebbero all’idea di venire ad insegnare qui, ma io voglio il meglio per i miei studenti. Ci sono quelli del settimo anno che devono prepararsi per gli esami, e vorrei che siano aiutati>> disse Silente, Severus si fermò dal mangiare annuendo silenzioso. <<severus, voglio che sia tua a sostituire Lumacorno, e magari in modo fisso>> disse Silente al ragazzo che rimase allibito alla domanda <<io fare l’insegnante di pozioni? Con quella percentuale di pazienza che ho? Non so quanto riuscirei a resistere>> accennò un sorriso che poi scomparve, Silente rimase in silenzio, sapeva che Severus adorava quella materia quindi non avrebbe esitato a dire di “si”. <<cosa gli devo insegnare? Io non ho mai pensato di insegnare.. come si insegna?>> chiese il ragazzo perso, Silente gli tese il libro del principe mezzo sangue e rispose <<tutto quello che sai sulle pozioni, utilizza il tuo potere per farli diventare dei grandi maghi in modo che non commettano i tuoi stessi errori. Inoltre, Harry Potter verrà scuramente a studiare qui e voglio che tu sa il suo insegnante, così che potrai tenerlo d’occhio e aiutarlo nel caso avesse bisogno di te>> Severus annuì massaggiandosi la fronte, e scese dal letto mettendosi in piedi. <<prima ho visto delle immagini, in alcune c’eri tu che ti contorcevi dal dolore per poi morire. In un’altra c’era Lily che piangeva e strappava la lettera di Hogwarts. Poi ho visto due ragazzi che non so chi fossero, uno però era simile a James Potter, l’altro era coi capelli biondi che ti puntava la bacchetta contro, però poi scappa. Voldemort lo uccide>> disse Severus, raccontando del sogno. Silente gli chiese incuriosito <<e il ragazzo simile a Potter? Cosa gli succede?>> Severus rispose sospirando <<durante una partita di Quitdich cade dalla scopa che credo fosse sotto l’effetto di un incantesimo, un malocchio probabilmente, tu gli vai vicino ma non si rialza più>> Silente annuì sfiorandosi il mento con la mano, pensieroso. <<credo che sia l’effetto della pozione sulla tua mente. Ti ha dato una scelta, credo che sia ricollegato alla particolarità della mente babbana che è in te. Ti ha mostrato cosa sarebbe successo se tu non ci fossi mai stato, se la pozione avesse fatto effetto, perché tu sei importante. Senza di te probabilmente i due ragazzi moriranno, e credo che quello simile a James sia proprio suo figlio, Harry. Mentre l’altro vedremo di chi si tratta in futuro, dopo tutto era solo un sogno. Adesso voglio che ti riprenda da questo lungo sonno e che ricominci a vivere, per Lily, perché lei si è sacrificata anche per te. Ti ha fatto capire che tu dovevi allontanarti da Voldemort, perché lui ti avrebbe portato via tutto>> disse Silente facendo per andarsene, Severus mentre lo vedeva allontanarsi gli chiese <<a che ora iniziano le lezioni?>> Silente sorrise e voltandosi gli rispose <<stasera a cena te lo dirò. La cena inizia alle otto in punto nella sala grande>> Severus accennò un sorriso <<come sempre>> disse vedendo Silente sparire oltre la porta. Ad un tratto giunse madama Chips che con un sorriso grazioso gli disse <<buon giorno, Piton. Pensavamo che non ti saresti ripreso più, ci hai fatto preoccupare. Ti ho portato i vestiti dalla tua stanza, credo che dopo tre giorni tu voglia cambiarti >> Severus si massaggiò la testa con la mano <<ho dormito così tanto?>> madama Chips annuì lasciandolo solo nell’infermeria, così che si cambiasse. Il pomeriggio seguente, Severus rimase chiuso nella biblioteca della scuola a spulciare i libri immerso nella sua unica passione, il sapere. Ad un tratto una voce femminile attirò la sua attenzione <<severus Piton?>> disse questa e Severus si voltò, guardando una giovane donna che lo fissava stupefatta <<non ci posso credere, proprio tu? Cosa ti riporta ad Hogwarts?>> si avvicinò, ma Severus non capiva chi fosse <<ci conosciamo?>> chiese lui, forse era la pozione che aveva fatto effetto. <<sono Sintya Cross, giocavo nella squadra di Grifondoro come cacciatrice. Ero amica di Lily>> disse lei arrossendo al pronunciare il nome dell’amica, Severus abbassò lo sguardo, ricordandosi di lei <<certo mi ricordo. Come te la passi?>> Sintya si avvicinò sedendosi accanto a lui <<io non riesco a dormire da quando è successo, la povera Lily e la sua famiglia, un tragedia>> disse a voce bassa, Severus sospirò <<e’ una tragedia per tutti. Ci sentiamo in parte responsabili, è normale>>. <<ma tu eri il suo migliore amico, posso solo immaginare come ti senta. Alle volte non parlava d’altro che di te, quasi come fossi un divo. Ti ammirava>>disse Sintya, Severus sentì una morsa nel petto cercando di non pensare alle parole della ragazza. <<severus, io vorrei scusarmi con te. Per averti snobbato, e per aver detto che eri uno sfigato>> disse lei, e Severus la guardò confuso per poi dire accennando un sorriso <<scuse accettate>>. Sintya si aggiustò i lunghi capelli ricci e scuri, passandosi una mano tra questi, trovava Severus diverso, cresciuto, un uomo. Mentre Severus si chiedeva come mai quella ragazza, dopo anni che non si erano rivolti minimamente la parola in quel momento si stesse scusando. Sintya fece per andarsene, notando che Severus era perso nelle sue letture, ma poi gli chiese <<io resto a cena qui a scuola, ti va se andiamo insieme?>> lei chiese, e, ai limiti dell’inimmaginabile Severus rispose <<con piacere, anche se ti avviso che raramente mangio a cena>> un modo carino di dirle che probabilmente non ci sarebbe andato? Forse, ma Severus doveva andar a quella cena per ben altri motivi che rimorchiare un’ex compagna di scuola; d’altro canto, nella sua mente e nel suo cuore albergava Lily, e mai nessuna l’avrebbe sostituita.
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Fine capitolo 3

spero v piaccia,
purtroppo ho pochissimo tempo per aggiornarla ma sto facendo del mio meglio.
Lo so che in questo momento Sev appare debole, ma comprendiamolo, insomma ha perso l'amore della sua vita, e da questo dolore ricaverà la forza che noi conosciamo.

Al prossimo capitolo.

by Serapim
:snape:

Edited by Seraphim - 4/12/2009, 13:27
 
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Seraphim
view post Posted on 9/12/2009, 00:12




Severus giunse nella sala grande dove c’era un gran vociare, tutti gli insegnanti stavano seduti al lungo tavolo infondo alla sala e gli alunni agli altri quattro tavoloni posti in verticale. Severus non perse tempo a prendere posto, ma mentre si incamminava sentì la voce di Sintya che lo chiamava <<piton!>> disse lei andandogli incontro, Severus fece un respiro profondo per poi voltarsi e guardare la donna, cercava di fare uno sguardo amichevole ma non era proprio nella sua natura. <<ti sono venuta a cercare ma eri sparito>> disse lei quasi offesa, Severus le tese la mano verso il tavolo degli insegnanti <<ora che mi hai trovato possiamo andare. Prego>> disse lui incamminandosi. Severus prese posto poco distante da Silente che in un certo senso cercava di evitarlo, e il ragazzo si chiedeva costantemente il perché; doveva parlargli, ora perché lo evitava? Intanto Sintya cercava di conversare con il suo vecchio compagno di scuola <<accipicchia, che strana sensazione. Non avrei mai immaginato di sedere al tavolo dei professori, davvero incredibile. Non lo trovi strano?>> disse lei euforica, mentre Severus a stento le prestava attenzione <<in che senso?>> chiese lui guardandola di sfuggita, lei fece una smorfia <<niente di importante, lascia stare>> e sorseggiò del vino. Silente disse qualcosa agli alunni,discutendo poi della vacanza momentanea che il professor Lumacorno avrebbe prese di lì a pochi giorni. <<il professor Lumacorno ha deciso di prendersi qualche giorno di ferie il prossimo mese, e a sostituirlo ci sarà un vecchio studente della scuola. Un ragazzo molto capace e volenteroso, che avrete modo di conoscere nei prossimi giorni come assistente del vostro insegnante di Pozioni. E’ con immenso piacere che riaccolgo nelle mura di questa scuola il professor Severus Piton>> disse il preside tendendo una mano verso il ragazzo, ci fu un applauso anche da parte degli insegnanti, Lumacorno specialmente. Severus rimase seduto, diventando di un colore mattone, Sintya lo guardava con un sorriso. Durante il resto della cena Severus tentò più volte di conferire con Silente, ma questo faceva finta di non vederlo o di sentirlo, quando poi si avvicinò il professor Lumacorno con un gran sorriso stampato sul volto <<ragazzo mio, i miei più sinceri complimenti. Tu, un mio alunno che diventa insegnante di Hogwarts. Sapevo che avresti raggiunto grandi vette>> Severus annuì accennando un sorriso sforzato, poi Lumacorno vide Sintya <<signorina Cross, anche lei di nuovo ad Hogwarts? Ma che curiosità, due studenti di qualche anno fa riuniti qui. In un certo senso sareste la coppia della serata>> disse il professore con una risatina, anche Sintya sorrise ma Severus restava nella sua oscurità; fare coppia con Sintya? Ma se l’aveva vista si e no due volte in tutta la sua vita. Tornarono a tavola, Sintya mangiò con voglia mentre Severus a stentò riuscì a toccare il pane <<dovresti mangiare, sei uno scheletro>> gli disse la donna, <<non ho molto appetito di questi tempi. Anche da ragazzo, non mangiavo mai>> rispose lui giocando con la carne che giaceva nel piatto dorato. <<severus lo so che non riesci a mangiare perché stai soffrendo, ma questo non ti aiuterà minimamente>> disse Sintya amichevolmente, ma Severus aveva in corpo troppi rimorsi che non aveva mai sfogato <<sintya, ma tu che cosa ne sai? Tu che per sette anni ad Hogwarts a stento sapevi che esistevo, che appoggiavi quell’idiota cronico di Sirius Black e quel suo compagno di James Potter, o che dicevi che ero uno sfigato. Adesso non so cosa ti è successo, ma smettila di ronzarmi intorno, perché tu di me non sai assolutamente niente. Lily è morta e l’unica cosa che adesso desidero è morire, quindi immagina quanta fame possa avere in questo momento!>> Severus alzò la voce e Silente si girò verso lui. Sintya rimase di sasso con gli occhi lucidi <<ora capisco perché Lily piangesse tanto. Io avrò anche appoggiato Black e Potter, ma tu te ne sei andato con Malfoy e la sua compagnia spezzandole il cuore. Si era innamorata di James, d’accordo, ma non è che tu abbia fatto tanto per cambiare. Io sono cresciuta, Severus, e oggi ti chiedo scusa per essermi comportata da mocciosa, ma ora è il caso che cresca anche tu>> disse lei voltandosi dall’altra parte e non parlandogli più. Severus scattò in piedi e si diresse furioso verso Silente <<che cosa doveva dirmi? Facciamo in fretta perché vorrei andare a dormire>> disse lui, e Silente lo guardava neutrale come se non sapesse minimamente di cosa stesse parlando. <<per favore, la serata non è delle migliori, le dispiace dirmi quello che devo sapere così posso andarmene>> replicò, ma il preside rimase nel suo silenzio. Severus sbuffando fece per andarsene, ma quando giunse agli scalini sentì Silente chiamarlo <<professor Piton, nel mio ufficio. Immediatamente>> e detto Severus si materializzò.
Era nell’ufficio di Silente e il preside era in piedi davanti a lui <<la verità ha un sapore amaro alle volte, vero? E tu da codardo le sfuggi come un topo che fugge dalle trappole>> disse Silente, e Severus strinse le mani nei pugni; detestava essere chiamato codardo. <<non si azzardi a chiamarmi così, o giuro ch io..>> farfugliò, e Silente avanzò verso di lui lentamente <<oppure cosa, Severus? Ti ho già chiesto prima di uccidermi, ma non lo hai fatto>> Severus adesso sentiva la rabbia esplodergli dentro <<mi ha impedito di cancellare i miei ricordi, adesso permette che vada avanti come voglio io?>> Silente riprese un tono pacato <<io non ho fatto assolutamente niente, è stata pura volontà tua. Te l’ho spiegato prima, eri tu che non volevi dimenticare>> Piton si passò le mani nei capelli, nervoso come non mai, era sul punto di distruggere tutta la stanza. <<perché cerchi di essere quello che non sei? Credi che Lily avrebbe scelto James Potter se il suo migliore amico fosse stato gentile e amorevole con lei? Oppure preferiva un ragazzo che andava con persone poco raccomandabili e che per la collera l’ha pure chiamata “mezzo sangue”? Rispondimi, Severus>> disse Silente che era a un passo dal mago scuro. Severus teneva le mani sulle tempie e respirava profondamente, la verità era come un veleno che scendeva in gola bruciando la carne e soffocando il respiro. <<cerco di stare lontano dagli altri perché potrei ferirli, come ho fatto cinque minuti fa con Sintya. Dal momento in cui Lily ha iniziato ha guardare Potter ho sentito una gelosia cronica nei loro confronti. Non volevo darle un filtro d’amore, perché avrei commesso lo stesso errore di mia madre. Quindi ho deciso di lasciarle vivere la sua vita senza interruzioni, ma lei continuava a cercarmi e più mi stava vicino e più ero geloso di Potter. E quando l’ho allontanata del tutto sono caduto nel vuoto più totale, così da perderla per sempre. Il mio destino era segnato, quindi non mi rimase altra scelta che diventare quello che già ero: un mangiamorte>> disse Severus con tono più calmo. Silente annuì <<e perché non hai provato allora ad abbandonare i tuoi oscuri amici e tornare da lei. Non era tutto perduto, Severus, bastava solo che usassi il tuo intelletto in modo più accorto. Ormai ciò che è stato è stato, e devi guardare avanti. Non esisteva solo Lily, sai??>> disse Silente, ma Severus scosse la testa più volte <<nient’affatto. Non tradirei mai Lily, anche perché non riuscirei a pensare ad altro, le donne le farei ingelosire.. e poi, ma chi si metterebbe con uno come me?>> Silente rise <<hai il fascino dell’intellettuale, e questo ti aiuta. Comunque, sono sicuro che non mancherai alla tua promessa, qualunque cosa accada>>disse, <<giammai>> rispose Severus. <<molto bene. Ora vai a riposarti. Permettimi di consigliarti di scusarti con Sintya, alle volte bisogna fare il primo passo, o addirittura un passo indietro. Domani mattina hai lezione alle nove, con il terzo anno, l’aula nei sotterranei>> disse il preside e Severus uscì dalla stanza.
Non a caso, appena uscì dalla stanza incrociò Sintya che percorreva il corridoio deserto, Severus fece un respiro profondo e le andò incontro <<sintya, devo parlarti>> disse lui e la donna lo attese. <<volevo chiederti scusa. Hai ragione, sono un ragazzino. Ti prego di capirmi, sto cercando di cambiare in tutti i modi, ma non è così facile come sembra. Ti chiedo umilmente scusa>> Sintya sgranò gli occhi alle parole del mago, non se lo sarebbe aspettato da uno come Severus. <<d’accordo. Però, sei più gentile di quanto pensassi. Da uno come te non ci si aspetta una simile confessione>> disse lei, <<non è una confessione è solo un modo per dirti che mi dispiace>> disse lui. <<va bene. Scuse accettate>> disse Sintya accennando un sorriso, Severus annuì e disse con imbarazzo <<posso accompagnarti alla tua stanza?>>, Sintya fece una risatina <<severus, la tua richiesta può essere fraintesa. Insomma, non siamo più ragazzini ma adulti, quindi si potrebbe pensare..>> disse lei con le braccia conserte, ma Severus smentì ogni suo pensiero <<ma cosa pensi mai? No, assolutamente no. Volevo solo.. accompagnarti>>. Sintya fece una specie di sguardo malizioso, Severus diventò serio <<sintya, ti sei bevuta il cervello?>> la donna rise <<suvvia, non succederà niente. Accompagnami>> il mago la seguì.
Arrivarono davanti alla stanza di lei, e Sintya si volle intrattenere a palare. <<quindi è Silente che ti ha consigliato di fare l’insegnante?>> chiese lei, giusto per aprire una conversazione<<si, visto che tutto pensavo di fare meno che l’insegnante. Anzi, mi chiedo come farò, dal momento che sai la mia pazienza a quanto equivale>> la donna sorrise, fissandolo, lui da che accennava un sorriso tornò serio. <<domani parto. Andrò in America, da mio zio che sta allevando degli ippogrifi. Chissà quando ci rivedremo>> disse lei abbassando lo sguardo, Severus invece cercò di essere vago <<e’ una bella cosa, studiare le creature magiche. Interessante>> Sintya lo fissava con uno sguardo strano, Severus cercava di evitare il suo sguardo.
<<non immaginavo potessi diventare così Severus, adoro questo tuo lato oscuro che cerchi di mostrare a tutti. Da ragazzo sembravi paranoico, ma adesso.. appena ti ho visto in biblioteca non ci credevo fossi tu. Sei così diverso>> lei si avvicinò, Severus invece indietreggiò. <<non vorrai dirmi che ho il fascino dell’intellettuale, spero>> Sintya annuì <<anche quello. Ammetto che alla fine del settimo volevo avvicinarmi ma avevo pura che mi prendessero in giro>> lei cercò di mettergli le braccia attorno al collo ma Severus la fermò <<sintya aspetta, tu non puoi ..>> lei lo guardò confusa.<<cos’ha Lily che io non ho?>> lei chiese, e Severus con sguardo serio disse <<lily è sempre stata gentile con me. Lei non ci faceva caso se la prendevano in giro quando stava con me, o non pensava che fossi uno sfigato, e inoltre non cercava di rimorchiarmi perché aveva bisogno di sfogare i suoi bollori>> Severus per natura era francamente sincero, diceva tutto quello che pensava senza minimamente farsi problemi. Sintya si allontanò da lui con gli occhi pieni di lacrime, non disse niente e corse dentro la stanza sbattendo la porta. Severus respirò profondamente se ne andò.
Tornò nella sua stanza dove si stese sul letto e realizzò di non provare minimamente senso di colpa o smile sensazione, anzi se ne fregava pienamente. Aveva troppi pensieri per la testa, quindi Sintya Cross non lo avrebbe preoccupato più di tanto. Socchiuse gli occhi e in pochi minuti riuscì, miracolosamente, ad addormentarsi.
La mattina seguente si svegliò alle otto, e si diresse subito nella sala grande per fare colazione. Silente lo fissava dall’altro capo della sala, Sintya era già partita e alcuni alunni lo fissavano. <<tu se un bastardo di natura>> gli disse Silente non appena si avvicinò, Severus scosse la testa <<in che senso?>> e il preside gli disse <<t ho detto di fare il primo passo, ma poi ne hai fatti duecentottantasei indietro>> Severus sorrise sedendosi accanto a lui <<così tanti? Li hai contati?>> Silente gli poggiò una mano sulla spalla <<almeno riesco a farti sorridere. Ti aspetta la tua lezione, professore>> il mago annuì.
Arrivò all’aula che c’era solo il professor Lumacorno che osservava una fiala per le pozioni vuota, la osservava con attenzione non accorgendosi di Severus che entrava. <<buon giorno professore>> disse il mago e Lumacorno rispose distogliendo l’attenzione dalla fiala <<buon giorno a te, ragazzo. Che curioso, cosa c’è in questa fiala?>> Severus tese la mano verso questa <<permette?>> e Lumacorno gliela pose. Severus la annusò e disse ironico <<che strano, affascinante>> Lumacorno guardò ancora con avida curiosità <<che cosa,ragazzo? Cos c’è?>> e lui rispose <<non c’è niente, è vuota>>. Lumacorno la riprese e si sedette sulla sedia dietro la cattedra <<ormai l’età mi ha preso in pieno. Non riesco più a capire tante cose, e ho paura che i ragazzi non stiano apprendendo nel modo giusto>> c’era tristezza nelle parole di Lumacorno e il ragazzo gli poggiò una mano sulla spalla. <<non si preoccupi, professore. Ci sono io ad aiutarla>> Lumacorno lo guardò con un sorriso <<benedetto ragazzo, non so come farei se tu non fossi qui>> Severus fece un sorriso confuso; improvvisamente si sentiva stranamente felice.
Durante la lezione vedeva i ragazzini che nelle interrogazioni guardavano dai libri, ma Lumacorno non se ne accorgeva, e Severus andava vicino e li chiudeva, procurandosi già dal principio la scarsa simpatia dei ragazzi. Ma alla fine della lezione si sentiva bene, era riuscito a non pensare a Lily e alle cose che lo agitavano, aveva passato tutta la mattina ad aiutare Lumacorno; forse la professione dell’insegnante non era tanto male.
Alla fine della giornata Lumacorno gli si avvicinò e disse <<sai, quando ho saputo della signorina Evans la prima cosa alla quale ho pensato è a te. Mi chiedevo come stessi, tu e lei eravate molto amici>> proprio quando era riuscito a distrarsi ecco che la ferita si riapriva <<sono giorni devastanti, professore. E alle volte ho paura che non finiscano mai>>. Lumacorno poi gli chiese con voce bassa <<chi è il principe mezzo sangue, Severus? La signorina Evans mi ha dato un libro di questa persona. Dimmi, tu eri suo amico. Quindi tu sai chi è>> Lumacorno ad ogni domanda che faceva c’era un tono di estrema curiosità <<in un periodo io e Lily non ci siamo parlati tanto, quindi non m ha mai parlato di questo principe mezzo sangue>> Lumacorno annuì silenzioso e si andò a sedere alla cattedra.
Severus uscì dall’aula e si diresse verso lo studio di Silente. Si sentiva bene, aveva aiutato Lumacorno e stava iniziando a lavorare nel mondo dei maghi, forse un sogno che diventava realtà.
Salì le scale a chiocciola con velocità e si fiondò sulla porta, e quando la aprì il suo sguardo ricadde su una persona in particolare, il cuore gli si fermò e il respiro si bloccò in gola. Forse era un’allucinazione, forse era una svista, ma dopo aver sbattuto le palpebre degli occhi più volte iniziò a credere di essere del tutto impazzito. Rimase fermo sull’uscio della porta a fissare quella persona; chi poteva mai essere?

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Fine capitolo 4.

LA Fan Fiction va avanti, e spero che vi piaccia. Purtroppo mi riduco alle ore piccole per scrivere XD accidenti.

P.s. si avvicina il natale :)
MARRY XMAS !!
 
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8 replies since 25/11/2009, 23:39   145 views
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