Severus Piton & Alan Rickman Fan Forum

*Emma*

« Older   Newer »
  Share  
{ ~Cècy;;
view post Posted on 9/9/2009, 15:52




inizio scusandomi per lo schifo che posto, questa è la prima ff che scrivo in terza persona e sono sicura che sarà davvero orribile da leggere....scusate spero piano piano di migliorare....
Allora ho ambientato questa ff al periodo in cui Piton frequentava ancora Hogwarts. Questa è una storia d'amore ma assolutamente non tra Severus e Lily...lo so sono un'orribile romantica voglio far trovare l'amore anche al nostro professore di pozioni xD
be non so che altro dire...Buona lettura e ditemi che ne pensate con tanti commenti





Capitolo UNO. La lettera

Era un caldo pomeriggio della seconda metà di agosto. Nel piccolo paesino di Godric’s Hollow, in uno dei giardini di quelle case apparentemente tutti uguali, una bambina si dondolava nell’altalena del giardino. Era circondata da milioni di bolle di sapone che fluttuavano immobili a mezz’aria senza dare il minimo segno di voler scoppiare.
“Emma!” Quella voce fece sobbalzare la bambina sull’altalena,che scese senza aspettare di fermarsi, proprio mentre atterrava a terra tutte le bolle scoppiarono e i suoi capelli divennero di uno strano color topo.
Nel giardino era arrivata una signora anziana che indossava una buffa tunica viola e aveva i capelli bianchi raccolti in uno chignon. Non sembrava turbata dalla strano spettacolo dell’altalena che si era fermata mentre era in volo, né del cambiamento di colore dei capelli della bambina, sembrava anzi avere una faccia compiaciuta.
Andò verso di lei e la strinse “hai dei poteri straordinari, farai grandi cose.” Mentre diceva questo i capelli della bambina tornarono color del rame e l’altalena riprese a dondolare “nonna non devi farmi prendere paura”.
La bambina di nome Emma si liberò dall’abbraccio dolcemente “allora nonna, perché mi hai spaventata così?”
“ è appena arrivato un gufo”
Sul volto della bambina si dipinse un’espressione di estrema gioia, niente sorpresa per il fatto che la nonna avesse appena detto che era arrivato un gufo. Emma si precipitò in casa saltellando. Al suo passaggio un paio di cucini iniziarono a levitare nel salotto. Stavano per fare lo stesso un paio di soprammobili appoggiati sul camino, quando la signora tirò fuori un piccolo bastoncino di legno e lo agitò nell’aria, immediatamente i cuscini tornarono al loro posto.
Seduto al tavolo della cucina c’era un signore immerso nella lettura di un giornale dalle foto in continuo movimento; non appena vide la le due entrare nella stanza, abbandonò la lettura e incrociò le braccia. Emma vide sul tavolo una busta di carta ingiallita, sopra vi erano il suo nome e indirizzo scritti in inchiostro verde e con una sottile grafia. La prese e iniziò a rigirarla tra le mani, dietro era sigillata con della ceralacca, su cui era impresso uno stemma con un tasso, un leone, un corvo e un serpente.
“non ce la faccio” disse infine la bambina, il signore la prese in braccio e iniziò a cullarla, “forza, vedrai che non c’è scritto nulla di spiacevole.” “oh, nonno” rispose e lo abbracciò, stando attenta a non tirare la sua lunga barba bianca.
“Sophia prepara un po’ di succo di zucca così la piccola si calma.” Lei tirò nuovamente fuori quel bastoncino e rivolse un pigro gesto del braccio alla credenza, che si aprì immediatamente; ne uscirono tre bicchieri di cristallo accompagnati da una bottiglia dal contenuto arancione. La bevanda si versò da sola e i bicchieri volarono ciascuno verso un componente della piccola famiglia. La bambina bevve tutto d’un fiato.
“ora lo faccio.” Emma chiuse gli occhi e strappò la carta. Piano, piano aprì l’occhio destro per poter sbirciare, non era successo nulla, niente esplosioni, niente urla. Tirò fuori un foglio di pergamena e lo lesse.


Gentile signorina Black,
siamo lieti di informarla che lei è stata ammessa alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts, i corsi inizieranno il primo settembre.
L’espresso partirà la mattina dello stesso giorno alle ore 11, la preghiamo di essere puntuale.
Sperando di vederla presto la vice-preside
Minerva McGranitt.
PS: nel secondo foglio troverà la lista dei libri e dei materiali necessari per affrontare i corsi.


Gli occhi di Emma continuavano a correre su e giù per il foglio,leggeva avidamente quelle parole e cercava di imprimerle bene in mente, come per paura che potessero scomparire da un momento all’altro. Dopo la decima rilettura dispiegò il secondo foglio e lesse la lista.
“dobbiamo andare al più presto a comprare queste cose. Sai nonno posso portarmi anche un gufo, se voglio.”
Il Signore dagli spessi occhiali cerchiati di corno, guardò la bambina. “devo prenderla come una richiesta questa?” “pensa al lato positivo, se avessi un gufo tutto mio potrei scrivervi molto spesso.” Rispose Emma. La nonna subentrò nella conversazione sostenendo che la guferia di Hogwarts era piena di gufi ansiosi di portare qualche lettera a destinazione. Emma si imbronciò, ma l’espressione sostenuta non durò a lungo, la notizia appena ricevuta era troppo importante per lei. Sarebbe andata nella stessa scuola che avevano frequentato i suoi genitori. Pensava che non avrebbe mai ricevuto quella lettera, perché forse sua madre e suo papà, prima di morire si erano scordati di iscriverla.
“vado in camera” annunciò allegra Emma, pensava di dover mettere quella busta tra le pagine del suo diario, quella era una giornata da non dimenticare. Improvvisamente, proprio mentre passava dall’ingresso, qualcuno bussò alla porta. Istintivamente la ragazzina mise la lettera in tasca e aprì la porta.
Si trovò davanti un bambino della sua stessa età, poco più alto di lei, i capelli neri scompigliati e il viso magro, lo conosceva bene e non si poteva dire che fosse felice della visita.
“Ciao Sirius” salutò senza molto entusiasmo. Il bambino che rispondeva al nome di Sirius, al contrario, sorrise e sventolò davanti a lei una busta identica a quella che aveva appena nascosto in tasca. “L’hai ricevuta?” Domandò curioso. “oh, certo, certo. Giusto ora.”
“chi è tesoro?” la voce curiosa della nonna, arrivava dal salotto. “è il cugino Sirius” rispose, sottolineando il grado di parentela come a voler dare una motivazione a quell’improvvisa irruzione.
“non mi fai accomodare?” il volto del bambino era illuminato da un largo sorriso. “Certo, vieni.” E detto ciò lo scortò in salotto. Tutti e due si accomodarono sul divano. I nonni di Emma iniziarono a chiacchierare amabilmente con Sirius, che orgoglioso, continuava a sventolare la sua lettera di ammissione. Dopo aver detto per la decima volta che era arrivata quel mattino alle undici, Emma sbuffò e mormorò. “Ne ho ricevuto una uguale. Sei qui solo per questo?”
Pensava che nessuno avrebbe prestato attenzione alle sue lamentele, ma tutti si zittirono. Sua nonna Sophia la guardò impietrita “come, non sei felice che tuo cugino sia qui?”
“oh certo, ne sono davvero lieta” rispose prontamente.
“qual è allora il problema?” suo nonno non era il genere di persona che si lasciava ingannare da risposte frettolose.
“oh Rufus, non importa. Forse aver ricevuto la lettera non l’ha messa così di buon umore come vuol far credere.” Sirius si era intrufolato nella discussione. Emma pensò che non aveva il diritto di poter andare a casa sua ogni volta che voleva.
Incrociò le braccia e passò il resto della sera in silenzio. Nella sua mente però c’era tutt’altro che silenzio. Osservava torva Sirius che seduto in mezzo ai suoi nonni era a proprio agio;questo la mandava in bestia, nonna Sophia e nonno Rufus erano gli unici parenti che avesse invece lui era pieno di zii e cugini, ma cosa più importante aveva un padre e una madre. Gioia di cui lei era stata privata.
Sapeva della difficile situazione in cui si trovava, sua mamma non lo riteneva degno del cognome Black e perciò lo considerava meno del loro elfo domestico, ma non trovava modo di giustificarlo, per lei Sirius era fin troppo fortunato. Più guardava i suoi capelli neri e il suo viso scarno, più si impegnava per tentare di ricordare esattamente, che grado di parentela li legasse. Poi rammentò una volta in cui suo nonno le aveva detto che suo padre e il padre di Sirius erano cugini.
Forse anche lei sarebbe stata accolta tra tutti i parenti illustri che Sirius vantava, ma non poteva. Suo padre, a parere dell’intera casata Black, aveva fatto l’imperdonabile errore di sposare Matilde Grewin una babbana, una persona priva di magia.
Emma balzò in piedi. “Sirius ti va di venire in giardino con me?” esclamò.
“Certo.” Rispose prontamente e la seguì.
I due bambini si sedettero sull’altalena, offrendo un amabile quadretto ad eventuali spettatori.
“Perché vieni sempre qui? Perché tua madre ti permette di frequentare gente come me?” sottolineò ogni parola con crescente disprezzo.
“spera che un giorno i tuoi nonni decidano di prendersi cura di me, così come fanno con te.” rispose, la testa abbassata e lo sguardo rivolto al prato sotto di loro.
Poteva dirsi che una conversazione simile non fosse adatta a due bambini della loro età, ma le circostanze in cui erano cresciuti li avevano resi molto indipendenti e fin troppo perspicaci per avere undici anni. Emma, cresciuta con due nonni amabili, ma lontani dalla figura dei genitori; Sirius abbandonato all’interno della sue stessa famiglia.
Emma decise di optare per una breve tregua con il cugino, provava pena per lui in quel momento. Passarono il resto del pomeriggio giocando nel giardino e dimostrandosi reciprocamente i loro poteri magici; fino al momento in cui una donnona dai capelli neri e lo sguardo perennemente duro, venne a ritirarlo.
Sirius, che stava sorridendo divenne terribilmente serio a quella visione. “madre” sussurrò debolmente.
“spero di poterlo portare qui spesso, non vorrei che mettesse il piccolo Regolus sulla cattiva strada.” La voce della donna era severa è più che una richiesta esprimeva un ordine.
“certo, Emma si diverte tanto ogni volta che Sirius viene qui”. Sophia rispose amabilmente con il sorriso sulle labbra, dopo di che la porta sbatté e le due figure scomparvero nell’aria fresca di quella sera d’agosto.


Continuo???????
 
Top
Rebecca Knight
view post Posted on 9/9/2009, 16:05




Certo, è interessante come inizio. Brava.
Aspetto il seguito. ^^
 
Top
{ ~Cècy;;
view post Posted on 9/9/2009, 16:06




*__* Oddio grazie....scriverò al più presto il seguito!
 
Top
Rebecca Knight
view post Posted on 9/9/2009, 16:14




Brava, così ti voglio. Io più tardi posto un altro capitolo. =)
 
Top
((millemiele))
view post Posted on 9/9/2009, 17:19




Certo che devi continuare! :ciau:
 
Top
Rebecca Knight
view post Posted on 9/9/2009, 17:25




Vedi, siamo in due. Su su!
 
Top
Redshine
view post Posted on 9/9/2009, 18:23




Si Si!!! devi assolutamente continuare!!! Sono troppo curiosa...poi questo mini Sirius mi piace molto!!! :OO:
 
Top
{ ~Cècy;;
view post Posted on 9/9/2009, 20:25




Ma è sirius black =D
ora mi metto a scrivere allora....grazie mille dei commenti xD
 
Top
try-try
view post Posted on 9/9/2009, 22:13




adsso siamo in 4 a dirti dicontinuare quindi...continua!
 
Top
Lady of the sea
view post Posted on 9/9/2009, 22:45




che bellaaaa!!! continuaaaa
 
Top
{ ~Cècy;;
view post Posted on 10/9/2009, 15:40




Capitolo DUE. Diagon Alley


Mancava una settimana al primo settembre ,Emma era andata nel sobborgo magico di Diagon Alley , che si trovava a Londra, insieme ai nonni. In quel luogo avrebbe trovato certamente tutto l’occorrente; i libri, il calderone, gli ingredienti per le pozioni e cosa più importante, la bacchetta.
I tre entrarono nel Paiolo Magico. Dall’esterno era una squallida taverna che avrebbe dovuto attirare l’attenzione della gente proprio per il suo aspetto trasandato invece, tutti vi passavano davanti come se non la vedessero. Infatti il paiolo Magico appariva solo agli occhi dei maghi.
Emma fu La prima ad entrare; l’uomo pelato dietro il bancone, chinò leggermente la testa di lato, in segno di saluto “benvenuta signorina Black, oh vedo con piacere che ci sono anche i suoi nonni.” “salve Tom” salutarono quasi in coro i tre visitatori. Il locandiere si avvicinò “posso offrirvi qualcosa?”
“oh grazie Tom, ma siamo qui per fare compere.” Rispose Rufus.
“per chi di voi, se posso permettermi.”
“per la piccola Emma, tra poco inizierà la scuola.”
Tom strabuzzò gli occhi “già così grande da frequentare Hogwarts … complimenti” così dicendo rivolse un sorriso sdentato alla bambina, che rispose imbarazzata, allo stesso modo.
Il trio uscì così da una porticina sul retro. Si trovarono davanti a un muro di mattoni, il nonno tirò fuori la sua bacchetta e picchiettò deciso alcuni mattoni. Al terzo tocco il muro iniziò a sparire per lasciare spazio ad un arco. Lo attraversarono e si trovarono in una via frequentata da decine e decine di persone con indosso strani abiti e cappelli a punta, erano tutti maghi. “eccoci a Diagon Alley” annunciò Rufus.
Sophia si chinò su Emma “allora da dove vogliamo cominciare?” la bambina tirò fuori dalla tasca del cappotto una foglio di pergamena, lo aprì e iniziò a leggerlo. “andiamo a prendere i libri” rispose.
I due nonni si stavano dirigendo decisi verso un negozio con milioni di libri esposti nella piccola vetrina, che portava un’insegna con scritto il Ghirigoro. Dietro di loro Emma saltellava allegra continuando a guardarsi intorno. Era già stata molte volte in quel luogo pieno di magia, in cui i maghi potevano essere loro stessi senza doversi preoccupare di non farsi vedere dai babbani, ed ogni volta per lei, era come la prima.
Le piaceva vedere le streghe con i loro buffi cappelli a punta, di mille colori e con cose strane attaccate sopra, una volta ne aveva visto perfino uno con un gufo impagliato. Amava guardare dentro le vetrine, anche quelle in cui erano esposti occhi di strane creature dentro boccette piene di gelatina.
Emma camminava sul lato destro della strada, stando attenta a non perdere di vista i nonni, quando la sua attenzione venne attirata da uno strano spettacolo. Vide suo cugino Sirius, in compagnia di un altro ragazzino, i due stavano ridendo, ma non di una cosa buffa o di una stregone dall’aspetto ridicolo. Ridevano di un terzo ragazzino, dal naso adunco e i capelli neri e lunghi che gli incorniciavano il viso pallido. Emma ricordò improvvisamente un altro motivo per cui non sopportava Sirius, gli piaceva fare il gradasso.
Decisa andò versò i tre con aria minacciosa, si diresse verso Sirius e lo afferrò per il mantello. “ti diverti così tanto a fare il gradasso. Sappi che se i nonni decideranno di prenderti a casa io mi trasferisco.” Guardava il cugino dritto negli occhi con aria di sfida. In quel momento il compagno di angherie di Sirius si fece avanti “ti fai mettere i piedi in testa da queste bambina? È anche più bassa di te”. Emma si voltò, senza però lasciare il mantello di Sirius. Lo fulminò con lo sguardo. “io ti conosco, sei Potter, abiti anche tu a Godric’s Hollow” “James” rispose come se quella situazione fosse totalmente normale, porgendo la mano a Emma. Lei guardò prima la mano, poi il volto del suo proprietario. Decise allora di lasciare andare Sirius, prese per mano il ragazzino , che fino a quel momento era stato in silenzio e se andò con lui.
Era terribilmente arrabbiata, se lo trascinò dietro, senza rivolgergli la parola, fino a che non arrivarono davanti al Ghirigoro. Lì si fermò e finalmente si rivolse a lui “dovresti rispondergli, non devi farti trattare così da loro. Se fossi stata un po’ più grande avrei mollato un pugno in faccia a ciascuno dei due.” “erano in due, non avrei potuto fare nulla. Potevo solo subire.” Rispose.
Emma avrebbe voluto ricordargli che lei gli aveva appena tenuto testa, ma pensò anche che sarebbe stata indelicata una cosa simile. Di solito ai maschi non piaceva farsi salvare dalle femmine e poi farselo rinfacciare.
“io sono Emma, piacere.” Sorrise e porse al ragazzino la mano.
“Severus, Severus Piton.” Rispose e strinse la mano che lei gli porgeva.
“dove sono i tuoi genitori?” gli chiese Emma, notando che mentre era in compagnia di Sirius e James nessun adulto si era intromesso. Se ci fossero stati i genitori di Severus sicuramente sarebbero intervenuti.
“e i tuoi dove sono?” Emma non si aspettava certo una tale risposta. “sono morti.” Rispose.
Vide il volto del suo piccolo compagno farsi serio. “non lo avrei mai immaginato.” Disse Severus. “lascia perdere, capita. Ora vuoi dirmi dove sono i tuoi? Almeno puoi andare da loro, e ti posso accompagnare, conosco abbastanza mio cugino da sapere che ne approfitterebbe di nuovo per prenderti in giro, se ti vedesse ancora solo.”
“mia madre è andata nel negozio di abiti di madama McClan, ero rimasto indietro e quei due anno iniziato a chiamarmi Mocciosus.” Emma sospirò “ è terribilmente nel loro stile.”
“senti vado da solo, tu fai quello che devi” guardò Emma e si soffermò sugli occhi verde smeraldo della bambina. “e grazie” aggiunse, anche se quella parola parve costargli un piccolo sforzo.
Emma rimase a fissare il ragazzino fino a che non fu scomparso dalla sua vista poi, entrò nella libreria e cercò, tra tutte le persone che affollavano quel luogo, i suoi nonni. Quando finalmente lì trovò li raggiunse.
“dove ti eri cacciata??” Sophia la strinse a te e aggiunse “siamo stati tanto in pensiero, ci siamo girati e tu non eri più dietro di noi”
“ho dovuto aiutare un ragazzino, Sirius e James Potter lo stavano disturbando.”
Sophia sospirò, tentando di non far notare la cosa alla nipote, Emma però non se lo lasciò scappare.
“chi era quel povero ragazzino?” chiese subito Rufus.
“Si chiama … Severus, Severus Piton mi sembra.”
“Piton, deve essere il figlio di Eileen Prince. Poverino, come se le cose non gli andassero già abbastanza male.” “ora basta Rufus, hai detto anche troppo” Sophia intervenne bruscamente.
La discussione venne abbandonata e si dedicarono ai libri scolastici.
Emma uscì dal Ghirigoro con tutti i libri necessari. Aveva comprato quello di difesa contro le arti oscure, poi c’erano storia della magia, incantesimi, pozioni, erbologia, cura delle creature magiche e infine trasfigurazione. La tappa successiva fu il negozio in cui vendevano gli ingredienti per le pozioni e i calderoni.
Con grande sorpresa di Emma il nonno la portò nel negozio di animali, sapeva che da sempre desiderava una civetta. Uscirono dal negozio con una gabbia. Emma ne aveva scelto un esemplare maschio, marrone chiaro con il petto bianco. Aveva due immensi occhi gialli.
“allora come la chiamerai?” domandò nonna Sophia.
“ancora non lo so, ci devo pensare.”
“cosa manca?” Rufus camminava carico di tutte le spese della nipote.
“le uniformi e la bacchetta.”
“la bacchetta voglio tenerla per ultima.” Emma intervenne e così andarono da madama McClan. Con sorpresa della ragazzina, proprio mentre entravano, ne uscì Severus.
“oh Eileen!” Sophia andò incontro alla donna dai capelli neri e crespi, il naso adunco di cui non si poteva certo dire che fosse bella. Emma guardò prima lei,poi il figlio e notò che era la fotocopia maschile della madre, ma aveva qualcosa che lo rendeva carino ai suoi occhi, forse gli occhi color della pece in cui ci si poteva perdere.
Sua nonna intanto aveva baciato sulla guancia la signora Piton. “oh signora Black, è dal funerale di suo figlio che non ci incontriamo più, questa deve essere Emma.” Le sorrise e la bambina ricambiò.
“tutto bene Eileen? Ci sono giunte voci sulla sua triste separazione dal marito” Rufus non era certo un uomo discreto, se voleva dire una cosa la diceva, senza pensarci due volte.
“non funzionava tra noi, è stato meglio così, forse se avessimo continuato la nostra storia Severus ne avrebbe potuto risentire e questa, è l’ultima cosa che voglio.” Eileen era una donna forte e non temeva mostrare le debolezze.
“lo hai detto a tua madre quello che è successo?” Emma di era avvicinata a Severus così che parlandogli, nessun altro se non lui, potesse sentirla. Lui la guardò storta “certo che no” “avresti dovuto farlo invece” replicò lei.
“andiamo Severus, Emma spero tanto che voi due finiate nella stessa casata, magari Serpeverde, proprio come me e tuo padre.” Eileen sorrise ancora. “preferirei Corvonero, come mia madre” fu la replica di Emma.
Anche le divise furono spuntate dalla lista delle cose da fare.
Il negozio che vendeva bacchette era proprio lì di fianco.
“voglio entrare da sola.” Dichiarò Emma. I nonni la lasciarono fare, promettendole di aspettare lì fuori. Entrò nel negozio del signor Olivander e un campanellino suonò. Si trovava in una piccola stanza, in cui l’arredamento era costituito solo da un paio di sedie contro un muro e un bancone; ma dietro a questo si trovavano milioni di scaffali, in cui erano riposte altrettante piccole scatole.
Un uomo dai capelli grigi e la pelle bianchissima, comparve da quel labirinto di scaffali. Era basso e leggermente ingobbito. “chi abbiamo qui? Un’altra giovane piccola strega.” Disse rivolgendosi ad Emma. La osservò da dietro gli occhiali impolverati. “sei una Black non è vero?”
Emma sgranò gli occhi. “come fa a saperlo?” Olivander sorrise. “vede signoria, si dà il caso che io ricordi tutti gli studenti a cui io abbia venduto una bacchetta e lei, lei somiglia molto a suo padre Simour Black, ha gli stessi tratti nobili e quei capelli color del rame sono gli stessi di Ginevra Cooper” La ragazzina era estremamente sorpresa. “inoltre” proseguì il venditore “tua madre venne a dirmi che si era sposata con Black, disse che ci teneva a farmelo sapere, dovevo stargli simpatico.” Sorrise “ ma ora lasciamo perdere i lieti ricordi. Pensiamo alla sua bacchetta.”
Sparì dietro il bancone, senza lasciare il tempo ad Emma di dire nulla. tornò con una scatoletta, l’aprì “questa è di abete e corde di cuore di drago.” La prese in mano e l’agitò, ma non successe nulla. Olivander gliela sfilò di mano e in meno di due secondi era indietro con un’altra bacchetta “questa è d’acero e crine d’unicorno” questa volta, mentre l’agitava scaturì una scintilla dalla punta.
“questa è perfetta! Molto simile a quella di sua madre.”
Emma pagò ed uscì, raccontò ai nonni quello che era successo nel negozio, loro confermarono le somiglianze che il rivenditore le aveva trovato con i genitori.
Ora era pronta per diventare una strega in piena regola.


emmm... che ne pensate????
 
Top
Lady of the sea
view post Posted on 10/9/2009, 15:55




stupenda! Proprio bella!
Continuala presto
 
Top
__Sev
view post Posted on 10/9/2009, 16:06




bellaaaaaaaaaaaaaaaaa mi piace un saccoooo *-*
 
Top
{ ~Cècy;;
view post Posted on 10/9/2009, 16:07




*me fa il ballo della felicità*

grazie grazie grazie!!!!!!!!!!!
 
Top
__Sev
view post Posted on 10/9/2009, 16:07




c'è anche una mia alterega...XD si chiama sophia come me che emozione *.*
 
Top
29 replies since 9/9/2009, 15:52   205 views
  Share