Severus Piton & Alan Rickman Fan Forum

Love me in the Darkness

« Older   Newer »
  Share  
Serenity_Van Helsing
view post Posted on 30/7/2009, 12:36




Harry era ancora sconvolto, non riusciva a crederci che fosse finita per sempre, Voldemort era stato sconfitto e ora si sentiva che le cose sarebbero andate meglio. Purtroppo alcuni dei suoi più cari amici avevano perso la vita, Remus, Tonks, Malocchio Moody, Fred, al ripensare che non c’erano più si sentiva lacerare il cuore, avrebbe potuto salvarli.
Ad un tratto Harry vide una delle scene più devastanti della sua vita, forse ancora più orribile della morte di Diggory, vedeva i vari corpi della battaglia portati nella sala grande, lui era fuori ma dalla sala grande si sentivano dei pianti disperati, Harry provò una fitta allo stomaco. I mangiamorte caduti, Voldemort compreso, erano stati messi in un’altra stanza li vicino, era controllata costantemente, Harry decise di andare a vedere.
Fuori la porta c’erano due auror di grande stazza che all’arrivo di Harry si intromisero nel suo cammino ostacolandolo
-Mi dispiace ragazzo, l’accesso è consentito solo agli auror- Harry sbuffò -Scusate ma vorrei vedere un secondo il mago che mi ha perseguitato per tutta la vita, vorrei vedere Voldemort- i due si scansarono e dissero tendendo la mano -Prego , signor Potter. Noi siamo qui per qualunque evenienza- Harry avanzò ed aprì la porta, la aprì con estrema lentezza tanto che lo strido della porta sembrava infinito. Trovò i vari corpi messi a terra a casaccio, Voldemort invece era stato posto su un tavolo, Harry gli si avvicinò. Stava disteso lungo la sua bacchetta accanto e sembrava più cadaverico de solito, Harry non sapeva cosa provare, compassione, pena, felicità, realizzazione, forse le provava tutte contemporaneamente, dopo così tanto tempo era riuscito a liberarsi di quella piaga che lo aveva perseguitato per tutta la vita, ora poteva vivere tranquillo e quello sarebbe rimasto solo uno spiacevole ricordo. Harry si guardò ancora intorno, vide Grayback, Bellatrix e altri mangiamorte … ma uno mancava, dov’era Piton?
Harry subito realizzò, lui era rimasto nella stamberga strillante, venne mosso da un senso di colpa, non voleva che lui rimanesse li a marcire. Harry si catapultò nella sala grande dove proprio in quel momento Narcissa chiedeva a suo marito Lucius -Ma dov’è Severus? Non sarà fuggito di nuovo..- Lucius non sapeva cosa risponder, si guardò intorno ma non lo vide, l McGranit si avvicinò ai due -Anche e fosse, creo che lui debba sapere che Silente ha lasciato a lui la scuola … Severus è il nuovo preside di Hogwarts- disse la McGranit al quanto rammaricata, non perché lo volesse lei, ma perché un mago così straordinario si fosse lasciato corrompere. Harry decise di raccontare ciò che lo stesso Piton prima di morire gli aveva mostrato nei suoi ricordi. -Severus Piton è morto, ucciso da Voldemort- tutti si girarono verso il ragazzo che rimase in silenzio, Narcissa scoppiò in lacrime stringendosi al marito che la abbracciò, Draco abbassò la testa nascondendo probabilmente una lacrima, la McGranit rimase di sasso così come molti altri. -E lui infondo .. Non era un assassino. Prima di morire mi ha fatto vedere nei suoi ricordi cose che nessuno oltre lui e Silente sapeva- Harry si avvicinò alla migranti e iniziò a spiegarle. -Lui lo ha fatto per salvare Draco- in quel momento i Malfoy guardarono stupiti Harry -Silente gli ha chiesto di ucciderlo, tanto è vero che Piton più di una volta si era tirato indietro ma ovviamente dopo il voto infrangibile non aveva scelta. Silente ha chiesto a lui di farlo così che Draco non si sarebbe sporcato le mani di sangue- Draco sbottò interrompendo Harry -Sono frottole! Piton voleva tutta la gloria dell’Oscuro per se, e così è stato. Se solo non si fosse intromesso Io.. - Harry rispose -Draco ti ho visto come puntavi Silente, ero li, sembravi un animaletto impaurito! Al posto d lamentarti dovresti ringraziarlo! Piton non se ne faceva niente del successo, lui sapeva di essere un grande mago, non aveva bisogno che l’Oscuro glielo dimostrasse; semmai quello sei tu- Draco rimase immobile, Harry altrettanto. Ora aveva tutta altra immagine di Piton, lui si era sacrificato anche per Harry, lo aveva protetto anche se a modo suo, ma Harry lo aveva scoperto troppo tardi. -Anche Io gli sono debitore, lo siamo tutti!- disse il ragazzo guardando tutti i presenti, calò il silenzio tombale per qualche secondo. Poi Lucius chiese -Ma lui dov’è? Nessuno lo ha trovato- Harry gli rispose con un magone nella gola - E’ nella stamberga strillante, non merita di restare li-. Degli Auror e lo stesso Lucius Malfoy si diressero alla stamberga strillante, quando giunsero trovarono il corpo di Severus in una pozza di sangue, Lucius si pietrificò. Si avvicinò con lentezza e trovò Severus con ancora la bacchetta nella mano, notò i due fori sulla vana del collo, probabilmente era stata Nagini. Gli auror rimasero dietro di lui, Lucius cercò di non esprimersi troppo -Grazie, per ogni cosa. Hai protetto la mia famiglia meglio di come Io abbia mai fatto- il mago sentì gli occhi bruciargli, abbassò la testa di colpo e si rivolse agli auror -Portiamolo via di qui- tutti si avvicinarono e si materializzarono nella sala grande.
Appena arrivati, Narcissa si portò le mani sulla bocca, la McGranit guardò da lontano, altri invece fecero nell’avvicinarsi. Ad un tratto uno degli auror disse con voce infastidita -Deve stare con gli altri mangiamorte! Solo perché Silente ha avuto un totale crollo mentale chiedendogli di ucciderlo ciò non fa di lui un eroe, resta un assassino!-alcuni iniziarono a dargli ragione, ma Harry intervenne -Per quanto mi riguarda credo che lui sia stato colui che fino alla fine abbia lottato coraggiosamente, e probabilmente lo ha fatto per noi. Lui non è un mangiamorte, è il preside di Hogwarts!-. La McGranit si avvicinò e notò il morso del serpente sul collo, delle lacrime si formarono nei suoi occhi -Che sciocco, perché lo ha fatto? Sei stato un emerito Idiota- iniziò a piangere, harry la confortò.
Il pomeriggio seguente giunsero ad Hogwarts alcuni parenti dei caduti, Harry intanto parlava con Hermione e Ron -Adesso come ti senti?- chiese la ragazza abbracciando Ron, Harry annuì -Molto meglio, libero di un peso. Anche se allo stesso tempo vuoto- in quel momento si avvicinò Ginny che lo salutò con un bacio -Mamma si sta riposando, ci è voluto del tempo ma ora sta meglio- disse Ginny, Ron le sorrise. -Papà non parla da quando … è successo. ‘unica cosa che si è fatto uscire è “sono un fallito, non ho saputo proteggere la mia famiglia”, fa male vederlo così- disse Ron con la testa bassa -Invece sbaglia, è stato in gamba, solo che purtroppo alle volte non possiamo salvare tutti- disse Harry che da lontano vide avvicinarsi Percy affiancando il Ministro della magia, quasi non si girò nemmeno a guardare i ragazzi.
- Quell’idiota, non è nemmeno venuto al funerale di Fred. Mamma ha deciso di ripudiarlo, Io faccio altrettanto- Hermione lo abbracciò forte.
Ad un tratto i ragazzi si accostarono alla sala grande che era echeggiata di un pianto continuo, ma Harry notò che accanto a Piton non c’era nessuno. Possibile che un mago tanto brillante non conoscesse nessuno?
In quel momento Harry vide due donne e un uomo avvicinarsi a passo svelto, una delle sue donne e l’uomo avevano una faccia familiare, aveva trovato risposta alla sua domanda, Erano Tobias Piton e Eileen Prince, ma chi era l’altra donna?
Era alta, magra , con lunghissimi capelli scuri e occhi castani, quasi dorati, aveva lo sguardo triste anche se spavaldo. Questa per un momento incrociò Harry ma subito passò avanti, mentre Eileen si fermò di colpo davanti ad Harry, lo guardò incredula -Tu sei il figlio di Lily, questo sguardo lo riconoscerei tra centinaia … Io conoscevo tua madre, sai- Harry le accennò un sorriso -Lo so … Eileen- la donna rimase confusa -Conosci il mio nome? Come ..- Harry subito rispose -Lei è la madre di Severus … Io mi … mi dispiace- Eileen guardò verso la sala grande e vi entrò di corsa, Harry, Ron ed Hermione la seguirono. Eileen vide la donna che era venuta con lei ferma davanti ad un corpo, Tobias lo stesso, quando lo vide si gettò in ginocchio piangendo -Ditemi che non è vero … - si avvicinò quasi strisciando, la donna sconosciuta aveva le lacrime che le scendevano dagli occhi ma non aveva alcuna strana espressione o movimento, come se stesse esplodendo dall’interno. Tobias si avvicinò ad Eileen, Harry rimase a guardare, una volta lo aveva visto nei ricordi di Piton, durante una lezione di Occlumanzia, era una bestia nel ricordo, ma adesso che era invecchiato era diverso. -Mi dispiace .. Per ogni cosa- disse l’uomo, la donna disse con una voce che era distrutta dal pianto -Siete ingiusti, ora che è morto decidete di andare d’accordo?! Tutta una vita a litigare e adesso che lui è morto vi amate?!- Eileen la guardò supplichevole - Elisabeth .. Hai ragione … è stata colpa nostra, se solo lo avessimo ascoltato di più da bambino- Eileen guardò Harry di nuovo -Tua madre, lui la amava incredibilmente, lei era l’unica che lo ascoltava e che gli stava vicino- la donna di nome Elisabeth guardò harry -Tu sei il figlio della Evans? Eppure avrei detto che sei identico a James- Harry annuì immaginando che quella potesse essere una parente moolto stretta di Severus. Elisabeth si avvicinò al corpo di Piton, gli mise una mano sul petto e con l’altra gli fece una carezza -Mi avevi promesso che saresti tornato .. Hai sempre mantenuto le promesse … avevi promesso che saresti rimasto qui con me … ora invece mi hai lasciato da sola- Harry chiese ad Eileen -Chi è Elisabeth?- la donna rispose guardando la ragazza compassionevole - E’ la fidanzata di Sev, stavano insieme da quasi vent’anni, poco prima della caduta di Voldemort- Harry annuì confuso -Pensavo che lui avesse sempre amato mia madre.- Eileen rispose -E così è stato, non dubitarne mai. Ma Elisabeth … è sempre stata gelosa di tua madre, anche adesso, quindi non farci caso se la trovi un po’ scorbutica- Harry fece ironico -Ma che stranezza, Piton odiava mio padre e mi tartassava, ora la sua fidanzata odia mia madre. Ci sarà mai qualcuno che mi sopporta?-. Elisabeth non riuscì più a trattenere le lacrime, si appoggiò con la testa sul petto di Severus, Eileen le si avvicinò consolandola. - Lui non era un assassino … Silente, quel vecchio folle, glielo aveva chiesto, ma lui non voleva- disse Elisabeth, Eileen annuì abbracciandola. La McGranit si avvicinò alle due donne, Eileen la salutò -Minerva, che momento triste per incontrarci- disse Eileen , Elisabeth era rimase accanto a Severus, la McGranit disse ad entrambe -Penso che sia giusto che sappiate che Severus era stato nominato preside di Hogwarts, credo che dobbiate essere fieri di lui. Ha protetto la scuola e i suoi studenti fino alla fine- Elisabeth annuì alle parole della McGranit.
Ad un tratto Elisabeth fece per levare una catenina dal collo di Piton, la guardò e sorrise - L’hai tenuta sempre. Voglio che la terrai per sempre- gliela lasciò al collo, gli posò un bacio sulle labbra ormai fredde come il ghiaccio e fece per andarsene. Ad un tratto Harry vide Narcissa avvicinarsi ad Elisabeth incredula -Tu che diavolo ci fai qui? Sei venuta a salutare il tuo ex marito? È nell’altra stanza- Elisabeth la guardò impassibile, Harry notò una lievissima somiglianza tra lei e Piton, almeno nel comportamento -Insieme a tua sorella, presumo- Narcissa cacciò la bacchetta -Non osare parlare di Bellatrix!- Lucius la teneva ferma -Tranquillo Lucius, lasciala andare. Non è di certo di lei che ho paura, in questo momento sono disposta a tutto- Harry sentì che Narcissa aveva parlato di Ex marito -Pensavo fossi la fidanzata di Piton- chiese lui ad Elisabeth, Narcissa continuò -Potter, quella che vedi è la fidanzata di Severus .. Ma era anche la moglie di Lord Voldemort!- Elisabeth la guardò furiosa, Harry incredulo. -La moglie di Voldemort?- la stessa Eileen rimase sconvolta -non ce lo avevi mai detto-. Elisabeth guardò Narcissa -Hai ragione, ma fu lui a costringermi. Io ero diventata di sua proprietà, lo odiavo ma non potevo oppormi a lui. Mi controllava … ti torturava.. La sua morte per me è un desiderio che si realizza. Ma in compenso lui mi ha portato via l’uomo che amavo … se solo avessi potuto lo avrei ucciso con le mie mani! Io amo Severus più di ogni altra cosa, lui mi ha liberato da Voldemort- Elisabeth scappò fuori a passo svelto, Narcissa cercò di seguirla ma Lucius la fermò.
Harry ancora non ci capiva nulla -Lei è la moglie di Voldemort? Poverina , chissà quante ne ha passate- Hermione replicò -Ti correggo, Ex moglie-.
Harry decise di seguirla e la trovò fuori la giardino che piangeva a fiumi di lacrime, il ragazzo si avvicinò lentamente e le chiese -Cosa è successo? Perché dici che ti ha costretta?- Elisabeth lo guardò con gli occhi rossi -E’ stato nel periodo che ho conosciuto Severus, anche Io ero appena diplomata ad Hogwarts … non ha idea di cosa ho passato Harry- lei fece per allontanarsi, in cerca di un luogo più solitario, così da raccontare ad Harry.

_______________________________________________

TO BE CONTINUED
 
Top
view post Posted on 31/7/2009, 20:26

Erede Universale del prof. Snape

Group:
Scrittrici del Piton(e)
Posts:
63,656
Location:
Milano

Status:


è bellissima come sempre. L'inizio è davvero bello tranne la morte di Sev ovviamente, ora sono curiosa di vedere come continua
 
Top
Serenity_Van Helsing
view post Posted on 31/7/2009, 22:05




Anni prima di quel momento, Elisabeth era anche lei una neo laureata di Hogwarts e lei e Severus avevano iniziato a frequentarsi dopo la festa di fine anno. Lei era rimasta chiusa nel bagno e fu Severus a liberarla.
Non si erano mai notati prima, Severus era sempre rimasto alle calcagna di Lily oppure stava con Lucius e gli altri, mentre Elisabeth era una studentessa modello che puntava all’eccellenza.
Mentre nella scuola di svolgeva la fesa i due iniziarono a conoscersi -Non ci ho mai dato tanto peso, ma la mia famiglia è una delle più antiche del mondo magico. Elisabeth Rosaline Valentine McBradford , ma basta che mi chiami Elisabeth - disse lei con un sorriso smagliante, aveva i capelli lunghissimi neri e gli occhi castani, non si diceva proprio che era una studentessa accanita, Severus rimase sconvolto dal suo nome -Meno male, perché è l’unico che mi ricordo. Io sono solo Severus Piton, un comune mago- Elisabeth lo guardò incuriosita -Tu saresti quel Piton che ha ottenuto la piena eccellenza in tutte le materie?- Severus annuì -Si, sono io- la ragazza quasi smise di sorridere -Sei stato il mio peggior nemico per tutto l’anno. Lumacorno non fa altro che parlare di te, non ti vedevo tanto che mi chiedevo se eri una leggenda. Il ragazzo della “E” costante, così ti ho chiamato- Severus rise -Mi dispiace di averti intralciato-.
Senza rendersene conto passarono tutta la notte sul terrazzo della scuola a chiacchierare, Elisabeth notò una persona molto interessante, erano molto simili, appassionati di magia oscura, anche se Severus molto di più, frequentatori della zona proibita della biblioteca e pozionisti accaniti, non avevano mai trovato nessuno con tante cose in comune.
-Possibile che non ti ho mai notata?- chiese il ragazzo, incredulo, Elisabeth rispose sorridendo -Eravamo troppo occupati a leggere i libri-.
Tra i due passarono due mesi di amicizia intensa, purtroppo Elisabeth abitava a Manchester quindi si scrivevano, erano capaci di scrivere quattro lettere in due giorni, si mandavano iniziative per nuove pozioni, nuovi incantesimi, due geni all’opera. Ma verso metà Luglio Elisabeth iniziò a non scrivere più, Severus pensò che forse stava diventando troppo petulante e decise di mandarle una lettera in cui specificava che per mandarne un’altra avrebbe aspettato la sua.
Passò una settimana quando poi arrivò la lettera, però con un gufo diverso, e in questa c’era scritto :

Caro Ragazzo della “E” costante.

Purtroppo ci sono stati vari avvenimenti che non mi hanno consentito di risponderti, non sono più a casa mia a Manchester, e non credo vi ritornerò mai più. Questa forse è l’ultima lettera che posso scriverti, mi dispiace ma non posso dirti dove sono o con chi sono, non cercarmi più, ho troppa paura per la tua incolumità. Sappi che ti voglio bene, sei un grande mago, mi dispiace di averti conosciuto così tardi.
Con un affetto che neanche immagini,

La tua amica Elisabeth R V McBradford.

Severus non capì cosa volesse dire quella lettera, cosa le era successo? Voleva saperne di più, doveva saperne di più.
In quel momento il marchio gli bruciò, lo stava chiamando, strano dal momento che fosse pieno giorno.
Non perse tempo a materializzarsi, arrivò nei pressi del covo e vide altri mangiamorte arrivare, non era l’unico ad essere convocato. Intravide Lucius vestito in abito da cerimonia, come altri -Lucius, ma che succede?- il ragazzo rispose -Credimi che nemmeno Io ci ho creduto quando l’ho saputo. Il Signore Oscuro si sposa- Severus sgranò gli occhi e spalancò la bocca, come un ebete probabilmente, ma ciò che aveva sentito era incredibile -E chi è la folle che ha accettato?- Lucius lo incitò ad entrare al covo -Dicono che abbia la tua stessa età, più o meno diciassette, non credo che abbia “accettato”, più che altro l’hanno quasi venduta-. Entrarono e videro delle persone parlare e bere del vino -E la cerimonia?- chiese Severus non vedendo alcuna sposa o sposo -Veramente è stata una cosa privata, mio padre è stato invitato, ora dovrebbero essere sul punto di tornare- sentirono infatti un vociare fuori il covo, qualche applauso, Lucius cercò di scorgere qualcosa -Vedo il vestito della sposa, Lui non direi mai che sia lui- Severus lo guardò confuso - Com’è la sposa?- chiese curioso, era coperto da una mura di gente -Ha i capelli neri, pelle chiara, labbra rosee.. Anche se credo sia il rossetto. Non mi sembra molto felice, anzi sembra tristissima- Severus si mise sulle punte per poter vedere, quando poi entrambe furono spinti -Ma che cavolo fate?- era Bellatrix, anche lei non molto ilare -Cerchiamo di vederli, mi dispiace, ti hanno rubato il tuo promesso- disse Lucius, sapendo che bellatrix era talmente folle da innamorarsi di Voldemort -Ma cos’ha quella in più a me?- chiese lei retorica, Severus rispose -Magari un pò di normalità, è triste .. Credo che te lo cederebbe senza rifiutare, ma lui accetterà?- Bellatrix corse via, Severus vide i novelli sposi avvicinarsi, poi Severus vide la sposa, si sentì come cadere nel vuoto, non poteva crederci, era Elisabeth.
Sarebbe corso accanto a lei per chiederle spiegazioni ì, ma guardando il suo viso vi trovava ogni risposta. Lei era sul punto di scoppiare in lacrime ma il solo fatto di stare così vicino a Voldemort la terrorizzava, aveva persino paura di respirare. -Mio Signore, spero che mia figli sarà degna di stare al suo fianco, come moglie devota e compagna di vita. E’ il mio dono in suo onore- disse un uomo sulla cinquantina o più all’Oscuro che annuì con un lieve sorriso malefico, quell’uomo doveva essere il padre di Elisabeth. Severus lo aveva notato durante alcune riunioni dei mangiamorte.
Elisabeth non gli aveva mai accennato che suo padre era un mangiamorte, forse non lo sapeva nemmeno.
Severus cercò di non farsi vedere, si nascose tra la folla, aspettando che si calmasse la situazione.
Ad un tratto vide Elisabeth allontanarsi e andare in un’altra stanza, Severus la seguì di nascosto, lei chiuse subitola porta sbattendola, Severus sentì lei piangere con disperazione, la sentì di fare uno sforzo fisico notevole per poi tornare a piangere. Il ragazzo entrò con lentezza, la trovò accasciata sotto una finestra che probabilmente aveva provato ad aprire, Elisabeth si girò di scatto a vedere chi era entrato, quando vide Severus si sentì fermare il cuore. -Tu che ci fai qui?- chiese lei, Severus richiuse la porta -Potrei farti la stessa domanda, che significa? Avevi una relazione con Tu sai chi? E’ vecchio per te!- la ragazza si alzò e cercò di togliersi il vestito che aveva indosso -Ma ti pare?! Sev usa l’intelligenza, potrei mai essere attratta da quel mostro? Mio padre mi ha venduta a lui, probabilmente per pararsi alcune cosette in sospeso. Mia madre ormai non è più in vita quindi lui ha potuto fare come meglio gli conveniva- cercava freneticamente di togliersi il vestito -Aiutami! Mi soffoca!- disse lei al ragazzo che imbarazzato le rispose -Scusa.. Ma almeno sotto hai qualcosa? Vuoi tornare di là in mutande?- Elisabeth lo guardò innervosita -Severus, mi manca l’aria, non hai idea di quanto stringa. Non sono poi tanto magra, è questo che lo fa sembrare- gli diede le spalle e si sollevò i capelli, così che lui poteva slacciarglielo, Severus sfiorò quei nastri con le mani tremanti, non aveva mai spogliato una donna. -Eppure Io credo che tu sia … tu hai .. Insomma … - Elisabeth non capì, sentiva Severus bofonchiare qualcosa -Cosa dici?- Severus deglutì e disse -No niente … è che malgrado lo sposo … ma che ne so, hai capito- Elisabeth sorrise confusa -No, non ho capito proprio- Severus sbuffò -Sei bella!… cavolo, ma voi donne certe cose ve le volete proprio sentire dire- disse lui che aveva finito di slacciarle il vestito, Elisabeth era arrossita. Lei si girò lentamente e gli chiese -Ti dispiace aspettare fuori, vorrei cambiarmi- il ragazzo annuì serio ed uscì, espirò profondamente quando richiuse la porta. Il cuore gli saltò in gola quando vide alle sue spalle l’Oscuro che arrivava -Severus, dov’è mia moglie?- il ragazzo fece segno con la mano e indicò la porta - L’ho vista entrare qua dentro- l’Oscuro lo guardo interrogativo -E tu che ci fai qui davanti alla porta? La controlli?- Severus aveva sguardo gelido e neutro, anche se stranito -Avrebbe potuto scappare, la vedevo strana- L’Oscuro scosse la testa ed entrò richiudendo la porta sbattendola, Severus esitò ad allontanarsi ma dopo tutto cosa poteva fare? Orami era di Voldemort.
Severus tornò a casa dove cenò con la madre e il padre, il silenzio tombale era di routine, Severus guardava la pasta nel piatto e ci vedere gli occhi piangenti di Elisabeth, così come in ogni cosa.
-Hai deciso di non mangiare?- gli chiese il padre, Severus lo guardò ma senza aver fatto caso alle sue parole -Eh? .. Ah .. Si, si- Tobias lo guardò confuso -Ma hai sentito che ti ho detto? Sono giorni che non mangi, per quanto andrà avanti?- il ragazzo rispose impassibile -Ho mangiato stamattina .. Quante volte è necessario nutrirsi? … Che si mangia ai matrimoni di solito?- era completamente rincitrullito -Tesoro hai preso la scossa?- chiese Eileen preoccupata -Si, e bella forte. Aveva i capelli neri, labbra rosee, da paura … -Eileen sorrise, suo figlio era innamorato, Tobias non sapeva che dire. Severus fece per alzarsi e prese il piatto con la pasta -Ora dove vai?- chiese Tobias -Lo porto ai gatti, non ho fame- Eileen confusa -Ma non abbiamo gatti- il ragazzo uscì mantenendo quello sguardo dal post flebotomia -Lo so, ma voglio dare da mangiare ad un gatto-.
Rimase seduto sul gradino fuori la porta quando vide dei gattini avvicinarsi al piatto, rimase con la testa sulle ginocchia mantenute dalle braccia e guardava le bestiole nutrirsi. “Ma come gli è venuto in mente? Dare la figlia a quel mostro?” pensò Severus, poi guardò uno dei gattini , era nero con gli occhi gialli, ebbe come un lampo di genio.
Il giorno dopo ritornò al covo di sua iniziativa, corse a cercare l’Oscuro, stava rischiando la sua vita, aveva un pacco tra le braccia. Venne catapultato in una casa buia e fredda -Mio signore, sono Io … Piton!- l’Oscuro lo chiamò sulla spalla alle spalle, Severus si girò di colpo - Eccovi … sa Io non sapevo della cosa di ieri quindi .. Volevo fare un regalo ecco- porse all’oscuro il pacco, il mago lo guardava con uno sguardo spietato ma Severus non ci faceva caso. Aprì il pacco e sentì un miagolio, Voldemort guardò Severus con occhi sgranati -Un gatto?!- Severus aggiunse -Nero per di più- L’Oscuro pensava fosse uno scherzo, ma lui non aveva senso dell’umorismo -E Io cosa dovrei farci? Dallo come pasto a Nagini?- Severus pensò e poi disse -Ehm , non esattamente, anzi le sconsiglio di mostrarlo a Nagini. Magari potrà piacere alla sua compagna … forse- adesso Severus temeva per la salvezza del gattino, l’Oscuro sbuffò e chiamò la ragazza che scese di corsa, appena vide Severus si irrigidì -Cosa succede?- Severus la guardò fisso, lei chiese -Chi è costui?- Severus si rilassò, aveva inteso il messaggio. -Costui è Severus Piton, uno dei miei seguaci, uno dei migliori .. Anche se stamattina lo vedo più imbecille del solito- Severus abbassò la testa, decidendo di calmarsi, Elisabeth non capì molto di cosa era successo ma quando vide il gattino nella scatola lo prese in braccio -Ma che amore, è dolcissimo. Lo hai portato tu?- chiese lei accarezzando il gattino, Severus annuì -Sembra che ti piaccia, è un maschio per la cronaca- disse il ragazzo, Voldemort saettava con lo sguardo dall’uno all’altra -E come vuoi chiamarlo, sentiamo- chiese l’oscuro -Lo chiamerò … Salazar- disse lei per accontentare tutti. Voldemort fece uno sguardo di approvazione, Severus altrettanto -Non male davvero. Aggiudicato, può restare .. Ma se Nagini se lo mangia Io non sono il responsabile- disse l’Oscuro , Elisabeth strinse tra le braccia il batuffolo nero,Severus decise di andarsene, aveva rischiato abbastanza.
Prima che uscisse Elisabeth gli disse -Grazie di cuore, è un regalo gradito- Severus le sorrise lievemente per poi andarsene con un inchino rivolto all’Oscuro.

____________________________________________________



 
Top
try-try
view post Posted on 1/8/2009, 00:32




caspita!non facevo voldeort cosi permissivo!
 
Top
Serenity_Van Helsing
view post Posted on 2/8/2009, 00:33




Passò un anno, Severus sapeva che orami Lily aveva fatto coppia con James Potter mentre Elisabeth era rimasta al fianco di voldemort, ogni tanto la intravedeva al covo quando c’erano le riunioni. Una volta l’aveva vista con una guancia sfregiata, probabilmente era stato l’oscuro, la vedeva in un angolo nascosta con la mano costantemente appoggiata sulla guancia; Severus non era capace di avvicinarsi a lei. Una volta Voldemort lo chiamò in disparte e gli chiese -So che conoscevi Elisabeth da prima che ci sposassimo, e dimmi com’è? Io la vedo sempre triste, non mi parla mai … perché?- Severus rimase in silenzio, non conosceva tanto bene Elisabeth da poter rispondere, o meglio non l’aveva mai vista triste ma forse sapeva cosa la faceva stare bene -Si, ci siamo conosciuti a scuola. A lei piace leggere, acculturarsi, le piace studiare … non è la solita ragazza che perde tempo nel truccarsi, comprare vestiti, lei è Elisabeth -Voldemort ascoltava il ragazzo con attenzione, Severus parlava del modo in cui vedeva la ragazza -Le piacciono le Pozioni, l’erbologia, le creature magiche, la trasfigurazione … è l’unica che studia con tanta enfasi le arti oscure!- disse Severus incredulo delle sue stesse parole, Voldemort lo guardò incuriosito -Le arti oscure? E perché non la vedo in sintonia? Insomma è mia moglie, dovrebbe farmi felice , no?!- Severus poteva comodamente spacciarsi per consulente matrimoniale, dopo i suoi genitori sapeva perfettamente cosa doveva o non doveva fare; gia si immaginava tra i due con un fascicolo che annotava ciò che dicevano e che gli chiedeva -Voldemort, cosa vorresti da Elisabeth?- oppure - Elisabeth, perché non provi a comunicare?- ma in mente si sarebbe ovviamente chiesto “Perché hai sposato questo emerito idiota?”. Voldemort lo stava ascoltando, credeva in cosa gli stava dicendo -Non posso darle un filtro d’amore e basta?- chiese l’Oscuro, Severus replicò -No! Prima o poi l’effetto svanirebbe, Elisabeth vuole una cosa che durerà nel tempo non vuole che prima o poi svanirebbe- Voldemort fece un sorriso confuso -Sai tutto sulle donne e non hai ancora trovato una fidanzata?- Severus annuì deciso, pensava ad ogni cosa prima di rispondergli -Si, l’avevo trovata. Ne avevo trovate- Voldemort annuì -La prima era la Evans, e lo so. La seconda?- Severus fece per andarsene facendo un inchino prima di uscire dalla porta della stanza -La seconda? Se l’è sposata lei-.
Altro tempo, tanto tempo, altro stress, altre facce tristi, Severus era sempre solo, Elisabeth sempre triste, probabilmente le parole date a Voldemort erano state inutili, insomma aveva parlato col Signore oscuro non con una liceale. Ora Severus aveva ventuno anni, anche se ne avvertiva il doppio, era uno stress continuo, Voldemort che lo chiamava ogni cinque minuti, i genitori che lo pressavano per cercare un lavoro magico o babbano che fosse, Elisabeth che non gli rivolgeva la parola perché trattenuta da quel sadico e Lily era in procinto di sposarsi, di li a poco e avrebbe tentato il suicidio.
Decise di andare a casa di Lily dove vide delle donne che entravano ed uscivano con degli enormi pacchi infiocchettati, probabilmente era una festa di addio al nubilato. Entrò chiedendo di Lily, fu la signora Evans ad invitarlo, era sempre molto cordiale, quando entrò venti un grosso vociare delle invitate, dava quasi l’emicrania.Eccola che la vide, Lily che guardava i regali e che sorrideva, era felice come non mai, il ragazzo preferì non avvicinarsi per non rovinarle il momento ma la madre preferì annunciare la sua presenza - Lily, c’è Severus!- la ragazza si girò a guardarlo , quasi non lo riconobbe, anche se non era cambiato moltissimo. -Sev!- disse lei correndogli incontro, il ragazzo accennò un sorriso.
Paralrono lontano dal chiasso -Eccitata all’idea di sposarti? Non credi sia troppo presto?- chiese il ragazzo, Lily aveva quel sorriso stampato sulle labbra -No, anzi, credo che sia il momento giusto. James me lo ha chiesto una settimana fa, non vuole più aspettare, è impaziente. Ora io e lui non ci potremo vedere fino al giorno del matrimonio … sai io spero tanto che tu ci sia- Severus abbassò la testa -Io … non sono sicuro di esserci - il sorriso scomparve dalle labbra di Lily, Severus non voleva vederla sposa di un altro, gia una l’aveva persa, fece gli auguri a Lily e decise di andare via da quella festa prima che poteva.
Possibile che tutti si stessero organizzando, bene o male, meno lui?

Harry ascoltò velocemente il discorso di Elisabeth , quanto non sapeva di Piton, se lo avesse saputo davvero sarebbero potuti andare d’accordo, ma cosa lo aveva reso tanto cupo o antipatico?
Lui tornò dai suoi amici, ma Elisabeth mentre passeggiava per la scuola ripensava a quei momenti che non avrebbe mai dimenticato.

Severus tornò a casa e vide sua madre addormentata sulla poltrona, suo padre che guardava la televisione e sembravano due suppellettili, non c’era mai stata tanta quiete. Il ragazzo andò nel bagno e si chiuse a chiave, si guardò allo specchio, cosa che non faceva mai, era diverso, cresciuto, quasi non si riconosceva. Gli occhi erano più scuri, o almeno così gli sembrava, i capelli sporchi e il naso ancora più pronunciato, si faceva schifo, ecco perché non aveva trovato una ragazza. Ciò che fece in quelle tre ore nel bagno fu qualcosa di allucinante, avrebbe fatto qualcosa per cambiare, ora che Lily non sarebbe stata sua tanto valeva guardare altrove.
Il bagno era un macello, Eileen più volte aveva bussato e Severus le diceva ogni volta -occupato!- , persino Tobias lo aveva minacciato di sfondare la porta o altre robe tipo -Ragazzo, sono un uomo posso immaginare che cosa stai facendo!- Severus si era dimenticato la superficialità dei suoi genitori -Papà ho una stanza se volessi fare certe cose … e comunque non sono tipo da fare … Ma che mi fai dire?-.
Quando uscì finalmente dalla stanza, sua madre in quel momento stava passando con un vaso e appena vide il figlio questo le cadde da mano, Tobias corse a vedere -Cosa succede?!- anche lui si soffermò a guardare il ragazzo che li guardò a sua volta, il silenzio calò. -Ma che hai fatto ai capelli? E .. ai vestiti .. E i capelli!- non era suo figlio, ne era un altro; i capelli ora erano corti come non li aveva mai avuti, indossava una camicia bianca e dei jeans, quello non era Severus. Tobias strizzò gli occhi un paio di volte - E’ un’allucinazione? Mi avete drogato? Ma che ti è successo?- il ragazzo fece per andare nella sua stanza e disse raccogliendo i vestiti di prima -Era il caso di cambiare, giusto per vedere come sto … è forse vietato?- disse lui, la madre disse -No, è che … stai bene- e detto il ragazzo si chiuse nella stanza.
Il marchio iniziò a bruciargli, non era mai stato tanto contento, era l’occasione per vedere Elisabeth.
Arrivò al Covo dove lucius gli puntò la bacchetta contro non appena lo vide -Chi sei? Che ci fai qui? Smamma ragazzino- Severus scosse la testa -Lucius, sono Severus- incredulo Lucius disse -Che diavolo … ? Ma che ti è successo? … sei fico … non sei Severus- il ragazzo si grattò la testa incredulo a ciò che vedeva. Altre persone non lo riconobbero, Lucius doveva aiutarlo a non finire schiantato, forse era meglio avvisare prima di cambiare totalmente look. Appena vide Elisabeth gli saltò il cuore in gola, cosa doveva fare? Come poteva farsi vedere? E a che scopo? Lei era sposata … ma non lo amava. Voldemort appena vide il ragazzo sgranò gli occhi -Piton?! Ma che diavolo hai fatto?- Severus in quel momento si pentì dell’idea -Ho tagliato i capelli, niente di più- Elisabeth lo guardò a sua volta, fece un sorriso accennato, Severus adorava vederla sorridere “Chi se ne frega del matrimonio di Lily … Elisabeth è stupenda”, ma Voldemort era una spina nel fianco -Come ti pare, parliamo di cose serie-. Prima che Severus se ne andasse l’Oscuro lo chiamò in privato, lo chiamava spesso, era il suo confessionale ormai - Elisabeth la vedo strana, ora la faccio uscire … ma da tempo esce di più del solito .. Voglio chela controlli. Dimmi dove va, chi incontra, cosa fa, non devi perderla di vista- Severus non ave amai commentato quelle parole, ma quando stava in disparte ne avrebbe potuto scrivere un libro sui suoi commenti, non era così stupido da dire ciò che pensava a tutti. Annuì alla richiesta del suoi sire ed uscì chiedendo umilmente anche senza grande interesse per quella domanda -Mio Signore, quando ci sarà la prossima riunione?- Voldemort non capì perché la domanda ma rispose ugualmente -Vi convocherò Io, come sempre. Intanto sorvegliala, da adesso. Sta uscendo, andrà a Diagon Alley- Severus si precipitò fuori.
Ecco che la vide, ora aveva l’occasione per starle vicino dopo anni che non le parlava a stento, ma doveva sorvegliarla non farci una chiacchierata.
Giunsero a Diagon Alley, Severus le stava alle calcagna come un segugio ma avrebbe voluto avvicinarsi di più, standole dietro sentiva il profumo che indossava, sembrava di rose appena sbocciate, forse era quello che gli permetteva di seguirla e di non perderla. Ad un tratto la vide guardarsi intorno per poi entrare in un negozio, Severus accelerò il passo. Da fuori la vetrina la vedeva parlare con un giovane ragazzo, gli sorrideva, un’altra mazzata? Chi lo sa. Quello si allontanò per poi tornare e indicare ad Elisabeth qualcosa, Severus decise di entrare. Era un negozio scuro, ambiguo, vendeva di tutto, ma proprio tutto, dai libri alle bottiglie, dalle scatole agli armadi, una sorta di mercatino dell’usato.
Vide Elisabeth perdersi tra gli scaffali, il negozio era infinito, si fermò dove riusciva a vederla ma purtroppo inciampò in un cavallo a dondolo messo nel passaggio, Elisabeth si girò a guardarlo -Severus … ma che ci fai qui?- disse lei timorosa, il ragazzo tese una mano -Tranquilla, non sono qui per rimproverarti … ti piace il ragazzo al bancone?- chiese lui che fremeva dal sapere -Ma cosa dici? Ti ha mandato lui, vero?- chiese lei prendendo alcune cose, un carillon e dei libri, Severus cercò di aiutarla -Tuo marito crede che tu lo tradisca, mi ha chiesto di osservarti. Tu perché sei venuta qui? Che negozio strano- Elisabeth passò quelle cose al ragazzo per poi prenderne altre -Questo è un luogo dove puoi portare le cose quando non le vuoi più … dopo che mi hanno fatta sposare mio padre ha portato qui tutte le mie cose, ora sto cercando di riprendermele, almeno le più care- Severus annuì silenzioso, sentendo “mi hanno fatta sposare” poteva immaginare il suo stato d’animo, ma era questo che apprezzava in Elisabeth, non si dava mai per vinta. -Come stai? Sono comunque passati quasi due anni- chiese il ragazzo, Elisabeth intanto guardava tra le varie cianfrusaglie ed evitava lo sguardo di Severus -Sono sposata con un uomo che mi fa ribrezzo, non lo amo, non parlo con nessuno se non con lui e sto cercando la mia persona perduta … come starei secondo te?-.
Presero alcune cose, Severus la aiutava ma voleva che lei si rilassasse -Vuoi bere qualcosa?- Elisabeth era ansiosa -Devo tornare, lui non vuole che … - la tranquillizzò -Sa che ti sto seguendo, sei con me. Dai, beviamo qualcosa- .
Entrarono in un locale dove Severus bevve una burro birra, lei una cioccolata calda, non diceva una parola anche se Severus cercava di incitarla, voleva sapere di cosa ne pensava del suo nuovo stile -Allora? Ti sembro un idiota così? Intendo.. Coi capelli più corti- Elisabeth lo guardò neutrale e rispose -Mi piaci, mi piaci davvero- Severus sorrise -Tutti dicono che sto meglio- ma Elisabeth probabilmente non parlava del suo nuovo stile -Mi sei sempre piaciuto, anche con i capelli lunghi, mi piaceva da sempre. Non è vero che non ti avevo notato a scuola, ero timida … Io ho passato quasi tutta la vita sui libri e quando ho visto te ho notato tante cose che tu facevi che Io adoro. Parli poco, anzi quasi per niente e se lo fai dici cose giuste, sei brillante, enigmatico, te ne freghi di cosa pensano gli altri, ti piacciono i libri … Io sono stata uno schifo al vederti ma non poterti parlare. Ogni volta che lui mi seduce Io immagino che sei tu!- alzò la voce, severus cercò di calmarla anche se scosso da quelle parole, non se le aspettava proprio.. Anche se era quello che desiderava -Abbassa la voce … ma come è possibile? Anche lui è un mago brillante e geniale oserei dire, forse di più di me- Elisabeth si passò le mani tra i capelli come esasperata - Si ma lui è egoista, mi ha sempre fatto male … moralmente e non solo … non immagini come mi sento. Alle volte, mentre sta sopra di me, non sai come vorrei gridare l’anatema che uccide così da poter finalmente essere Io a provare piacere- i suoi occhi diventarono lucidi, Severus avrebbe preferito stare zitto e non chiederle nulla, ma forse era il caso che sfogasse. Le prese la mano amorevolmente e le sorrise -Troveremo una soluzione … ti chiedo soltanto un pò di tempo- Elisabeth lo guardò distrutta, sembrava come se la stessero torturando e chiedesse a Severus di aiutarla; paradossalmente era quello. -Portami via da li, fammi stare con te. Tra poco giuro che mi ammazzo se non me ne vado, Io voglio stare con te … mi sei mancato - Severus le fece una carezza, Elisabeth sospirò al sentire quella mano sulla sua guancia; vero che Voldemort era brillante e geniale, ma Severus era brillante , romantico e geniale allo stesso tempo.
Lei accennò un sorriso, Severus le disse facendo altrettanto -Forse è meglio tornare, cercherò di escogitare qualcosa. Te lo prometto, tu andrai via da li- Elisabeth posò un bacio sulla sua mano che ancora le sfiorava la guancia -Grazie - sussurrò lei.

Da quando stavano insieme, Elisabeth sapeva che Severus non aveva mai mancato una promessa, tranne una, forse quella che lei aspettava da tutta una vita .. E come volevasi dimostrare, era stato Voldemort a portarle via il suo desiderio più grande.

______________________________________________________
TO BE CONTINUED

SPOILER (click to view)
Immaginate Sev come Alan Rickman in Dogma ( alias Metatron) ed Elisabeth come Demi Moore :)
 
Top
Serenity_Van Helsing
view post Posted on 3/8/2009, 00:30




Adesso Severus aveva l’occasione per starle vicino, anche se sempre in veste di spia fondamentalmente, anche se era felice di starle vicino sentiva sempre un’ansia inspiegabile, come se Voldemort li stesse osservando, ascoltando, seguendo … cosa voleva scoprire l’Oscuro? Elisabeth non incontrava nessuno, cercava soltanto le sue cose dopo che glie le avevano portate via. Severus sapeva che lei adorava i libri quindi decise di portarla nella libreria della città, ci passarono tutto il giorno. Poi Elisabeth andò a cercare qualcosa di più narrativo, nella libreria al Covo c’erano solo libri di magia oscura , non che non le piacessero ma dopo tanto tempo che li aveva letti iniziarono a diventare monotoni.
Prese un libro, “Cime Tempestose”, non lo aveva mai letto ma ne aveva sentito parlare bene.
- E’ triste, sicura di volerlo leggere?- chiese Severus riconoscendolo, Elisabeth alzò le spalle -Mi intriga, e poi non dirmi come finisce. Tu cosa hai scelto?- il ragazzo sollevò un libro molto pesante, circa tremila pagine -”Creature magiche oscure”. Mi piacciono i draghi , o almeno sono quelli che preferisco. Dicono che c’è un drago che ha i poteri dieci volte più forti di quelli della fenice, ma di questi ne esistono soltanto cinque in tutto il mondo. Si pensa che sia una leggenda- Elisabeth gli sorrise -Io credo che uno lo troverai, ora sarebbe meglio tornare-.
Arrivarono fuori al covo dove Voldemort li aspettava con uno sguardo furioso, Severus si mise davanti ad Elisabeth mentre l’Oscuro avanzava -Ti avevo detto di controllarla, non di passeggiare con lei! Immaginavo che fossi tu colui che cercavo … Crucio!- Severus cadde a terra agonizzante, Elisabeth si scostò, non poteva toccarlo -Lascialo! Non ha fatto niente .. Tom Lascialo!- l’Oscuro si fermò di colpo guardando la ragazza col medesimo sguardo, calò il silenzio. Severus sgranò gli occhi, stava steso a terra e cercava di riprendersi, aveva sentito un dolore lacerante come se trafitto da mille lame, Elisabeth lo aiutò ma lui fece da solo - L’ho seguita come mi avevate chiesto, volevate che non vedesse nessuno e così è stato, ora ve l’ho riportata … e mi ripaga con una maledizione?- Voldemort fece cenno alla ragazza di rientrare, Severus preferì andarsene a sua volta; era comunque Voldemort, non poteva rischiare che ferisse Elisabeth, non avrebbe avuto scrupoli.
Un mese dopo, Elisabeth uscì alle prime ore del mattino tanto che era ancora buio, Severus la seguì anche se notò in lei un comportamento strano, come se volesse farsi seguire.
Arrivarono al Paiolo Magico dove Elisabeth entrò in una stanza dell’albergo, Severus andò la fuori ed Elisabeth gli passò un biglietto sotto la porta con scritto “Entra”, il mago obbedì.
Non trovò nessuno, Elisabeth era dietro la porta che lei chiuse a chiave e abbracciò Severus alle spalle, il mago trasalì - Elisabeth … ci ammazza tutti e due- disse lui immaginando le intenzioni -Non lo verrà mai a sapere, lui si fida di te - Severus quasi non ci vide più, si girò di scatto e avanzando verso il muro iniziò a baciarla appassionatamente, lei lo strinse forte con le braccia attorno al collo ma Severus ad un tratto si bloccò -No! Non posso rischiare che ti faccia del male, se lo venisse a sapere … non voglio che - Elisabeth lo baciò di nuovo -Sinceramente, meglio morta che sua. Io voglio stare con te, chiederti di seguirmi è stata la cosa che mi ha resa più felice … che mi uccida, intanto potrò dire di aver realizzato un mio desiderio- iniziò a sbottonargli la camicia, ma Severus non lo aveva mai fatto -Aspetta … Io non ho mai ..- era degradante ammetterlo ma non sapeva cosa Elisabeth si aspettasse da lui, lei improvvisamente sorrise gioiosa -Meno male, speravo di essere la tua prima volta- anche lui accennò un sorriso anche se venne pervaso dall’ansia, era nervoso, non aveva mai visto o sfiorato una donna … queste cose non le aveva trovate nei libri che leggeva. Fu Elisabeth a fare di più, probabilmente ave a già avuto esperienze essendosi sposata prima, Severus si sentì libero, rilassato, inspiegabilmente felice -Grazie- si limitò a dire, Elisabeth stava con la testa appoggiata sul suo petto -Di che cosa?- chiese lei confusa, lui la guardo sorridendo -Di esistere- ormai i baci erano di routine.
Dopo quel momento ogni occasione era buona per fare l’amore, quando la seguiva, quando c’erano le riunioni, anche se era rischioso, la notte, il girono … ma le perplessità di severus aumentavano. -Possibile che non sospetti nulla? Non mi chiede nulla … com’è possibile che non mi chieda nulla?- disse lui mentre stava seduto sotto le coperte, Elisabeth stava seduta accanto a lui -Ma perché ti preoccupi, anche a me non ha chiesto nulla ma mica ci penso, semmai mi chiederà allora mi preoccuperò. Dai non pensarci- disse lei carezzandogli la schiena, ma lui era troppo ansioso, quello stato di rilassamento che provava qualche secondo prima era scomparsa. Si gettò all’indietro cadendo con la testa sul cuscino, erano nella stanza del paiolo magico, sempre la stessa, e precisamente erano nel letto -Mi ha chiesto della profezia .. Io gliel’ho detta. Cosa farà adesso?- Severus cercava in Elisabeth le risposte, lo tranquillizzava -Non so cosa farà ma Io ti avverto di saperne di più, potrebbe scendere a decisioni affrettate- poi Severus cambiò discorso, un discorso che Elisabeth preferiva evitare -Sai che Lily Evans ha avuto un figlio? Si chiama Harry- la ragazza si alzò sbuffando -A si? Beata lei, almeno lei ha sposato chi amava- era semi nuda e cercava i vestiti che non trovava, erano sparsi un po’ ovunque -Ha un anno, chissà com’è- continuò Severus che vide Elisabeth tremante per il freddo, era il mese di Ottobre, le sorrise -Stai tremando, torna a letto- Elisabeth ci tornò e iniziò a baciarlo, ma poi il suo sguardo ricadde sull’orologio -Si sta facendo tardi, è meglio andare. E’ meglio non creargli motivazione di avere sospetti- Severus sospirò annuendo alle parole di Elisabeth.
Qualche giorno più tardi Elisabeth stava giocando col suo gatto, Salazar, era cresciuto, e Voldemort le chiese -Devi dirmi nulla? Qualcosa che mi nascondi?- lei cercò di fare vaga -No, perché? Credi che ti stia nascondendo qualcosa?- Voldemort aveva uno sguardo agghiacciante, serio, gli occhi rossi che la trafiggevano -Non credo.. Ne sono sicuro. Tu e Piton … che fossi contenta che lui ti debba sorvegliare? Mi hai tradito per caso?- disse lui avvicinandosi, Elisabeth sentiva il cuore che batteva più velocemente -Ma cosa dici? Non potrei mai farlo …. Non sono così stupida- l’Oscuro fece un ghigno, ad un tratto l’orologio suonò, entrambe si voltarono a guardarlo. -Devi uscire stasera?- chiese lui sarcastico ma Elisabeth scosse la testa -No, voglio restare a casa- disse lei per calmarlo, lui la afferrò dalla nuca e la baciò avidamente, Elisabeth non aveva mai gradito quella sottospecie di baci, le davano la nausea; possibile che quel mago non riuscisse ad essere passionale o gentile? -Da domani sarai accompagnata di Minus, almeno sarò sicuro che non avrò problemi. Ma se vengo a sapere che tu e Piton avete qualcosa alle mie spalle … ti farò pentire di essere nata. Prima ucciderò lui e ti farò gustare la scena, poi mi occuperò di te- Elisabeth tremava, Voldemort prese la bacchetta, indossò il mantello e sparì. Elisabeth volva avvertire Severus ma non c’era modo, avrebbe dovuto correre da lui e tornare indietro, non voleva che Voldemort lo ferisse … ma quella notte Voldemort non avrebbe ferito più nessuno per molto tempo. Era il 31 Ottobre e l’orologio suonava le ore undici e quarantacinque, Voldemort era arrivato a Godric’s Hallow.
 
Top
Serenity_Van Helsing
view post Posted on 5/8/2009, 15:34




Il mattino seguente, Severus leggeva il giornale come sempre e la notizia in prima pagina lo distrusse : Assassinio a Godric’s Hallow, due vittime figlio superstite .. Vittime James e Lily Potter. I cuore gli si frantumò in mille pezzi, le mani gli tremavano e il respiro era affannoso. Si smaterializzò subito al Covo col cuore grondante di collera, aveva chiesto a Voldemort di risparmiarla.. Dopo tutto quello che aveva fatto per lui … lo avrebbe affrontato faccia a faccia, solo che quando arrivò non vi trovò nessuno, anche Voldemort era sparito. Severus aveva le lacrime che gli bagnavano il viso anche se cercava di trattenerle, la bacchetta serrata nella mano e gridò al nulla -Voldemort! Ti avevo chiesto di risparmiarla! È così che mi ripaghi dopo tutto quello che ho fatto?!- in quel momento si ritrovò nella casa dell’Oscuro e vide Elisabeth in cima alle scale -Sev, cosa è successo? Dove sono tutti?- chiese lei confusa ma Severus doveva agire -Lui dov’è?!- Elisabeth quasi si spaventò al vederlo tanto in collera, cosa poteva essere successo tutto in una notte? -Sev ma di ce diavolo parli? Lui è uscito ieri sera e non è più tornato- Piton iniziò ad aprire tutte le porte spalancandole e guardando nelle stanza -Come sarebbe non è più tornato?!- chiese lui Elisabeth iniziò ad irritarsi, perché le urlava contro se lei non aveva fatto niente? -Ma perché te la prendi con me? Io non ho fatto niente! Cosa diavolo è successo?- Severus iniziò a singhiozzare abbassando la testa .Lily è stata uccisa, lei e James … è stato lui. La profezia non parlava di loro … perché lei?!- Elisabeth comprese il suo stato d’animo, lui adorava Lily … probabilmente più di quanto amasse lei.
Lo abbracciò consolandolo -Non sapevo stesse andando da lei … credo che nessuno lo sapesse. Questa cosa lo spaventava, quando ha paura vuole affrontare le cose personalmente- Severus la strinse, piangeva disperato, non vedeva Lily da prima del suo matrimonio. -Io h rivelato la profezia .. Io dovrei essere morto al posto suo. Voldemort la pagherà-
In quel momento Elisabeth notò un cosa sul giornale di quel giorno, stava aperto sul tavolino, cercò di far leggere anche a Severus che rimase pietrificato , c’era scritto : “ Mandato di cattura per tutti i mangiamorte e sostenitori di magia oscura, immediato … Voldemort caduto questa notte” Elisabeth provò quasi un sollievo nel leggere quelle parole ma altrettanto provò un’angoscia inspiegabile, Severus altrettanto. Guardò la donna e disse -Ci saranno torture tappeto quest’oggi, di sicuro riveleranno la posizione del Covo. Devi andare via da qui- disse lui, aveva perso Lily non avrebbe fatto lo stesso con Elisabeth. -Ma dove vado? Non ho altro posto, mio padre chissà dov’è e comunque non ci tornerei- disse lei pensierosa, Severus la prese per la mano e la riportò a Londra materializzandosi -Ci penseremo dopo intanto andiamocene-.
Arrivarono alla città dove la situazione sembrava abbastanza tranquilla, iniziarono a camminare senza una situazione precisa ma l’importante era non fermarsi, Severus doveva nascondere Elisabeth ma dove? Lui sarebbe stato catturato certamente, non aveva via di fuga, ma Elisabeth l’avrebbero spolpata viva se avessero saputo che era la moglie di Voldemort.-Volendo un posto ci sarebbe.. Ma devi fidarti di me.. Perché Io non mi fido tanto- disse Piton tenendole stretta la mano -Confortante. E dove sarebbe?- chiese lei annuendo e guardandosi intorno -Lontano, ma non troppo. A prova di maghi, non c’è attività magica a meno che non ci sia Io- rispose Piton entrando in un vicolo stretto -E dov’è? In un castello segreto? - chiese lei ironica -No, casa dei miei genitori- Piton cacciò un masso di chiavi e si avvicinò ad una macchina, nera e tenuta abbastanza bene tanto che sembrava nuova - E’ tua questa?- chiese Elisabeth Severus aprì la porta e la incitò a salire -Si, sali. Meglio spostarsi senza dare nell’occhio, così gli auror non ci troveranno- entrarono nella vettura, Elisabeth non ci era mai stata, era troppo una cosa da babbani -Cavolo, è quasi un anno che non la uso. Spero di ricordarmi come si fa- disse Severus mettendo in moto, Elisabeth quasi tremava -Sai quello che fai?- chiese timorosa, cos’era quell’abitacolo? Cosa stava facendo Severus? -Non esattamente, ma è l’unica cosa che mi viene in mente-. Partì con una spinta fortissima frenata subito dopo -Okay non mi ricordo un accidente, ma devo. E’ questione di pratica- disse lui tranquillo, Elisabeth aveva il cuore a mille -Che razza di magia è questa?!- disse lei terrorizzata quando la macchina ripartì veloce, passarono sulla strada che la percorsero in dieci secondi , Elisabeth aveva paura per le parsone -Piano! così li arroti !- ma Severus era sordo alle sue parole -Okay, tranquilla, mi sono ricordato e adesso non mi fermo- era uno spericolato. Arrivarono sull’autostrada dove quella velocità sembrava normale, Elisabeth si guardava intorno ansiosa, Severus cercava di tranquillizzarla -Rilassati, tra poco saremo arrivati - il suo sguardo era tornato cupo e triste, Elisabeth voleva fare qualcosa ma non voleva distrarlo -Come ti senti?- chiese lei preoccupata -Che vuol dire questa domanda?- chiese altrettanto lui, rispondere con una domanda non aiutava di certo -So che tu tenevi a Lily, ma infondo non è colpa tua … non devi incolparti- Severus strinse la mano attorno allo sterzo tanto che si sarebbe spaccato -Infondo .. Io ho rivelato la profezia, Io li ho condannati … e adesso lei è morta e Io non sono menneo andato al suo matrimonio … perché sono un idiota! - si morse il labbro, Elisabeth posò la mano sulla sua -Ma adesso … Voldemort non c’è più. Lo hai sentito, Io credo che tutto accada per un motivo, forse la stessa Lily ha sacrificato se stessa per sconfiggerlo, devi esserne fiero- Severus la guardò sarcastico -Fiero? Che diavolo dici?! E’ morta ! Avrei dovuto fermarlo Io, ne ho avuto tante volte l’occasione, Io avrei dovuto sacrificarmi. Cosa perdevo Io se fossi morto? Lei aveva una famiglia, un marito, un figlio, Io cosa avevo ? Niente- Elisabeth si sentì ferita, come poteva dire che lui non aveva niente? E lei? Era anche lei niente? -Fermati, fammi scendere, non voglio il tuo aiuto!- disse lei aspettando che si fermasse -Ma che stai dicendo? Non ti lascio da sola- Elisabeth sentì le lacrime bagnargli gli occhi ma non voleva piangere -Dici che non hai niente, allora per scomodarti tanto per me? Anche Io sono niente?! Credi che ho fatto l’amore con te per gioco? Io non gioco coi sentimenti, Severus- il mago iniziò a rallentare, fece un sospiro e rimase in silenzio fino alle meta. Arrivarono in questa stradina deserta, rimasero seduti in silenzio quando poi Severus le fece una carezza -Tu per me sei tutto, ora non ho nient’altro che te. Ho perso una cara amica, non voglio perdere anche te - lei continuava a guardarlo serio, lui abbassò lo sguardo togliendo le chiavi dall’accensione. Elisabeth gli sfiorò il volto con la mano e rispose -Anche tu sei tutto per me, non ho nient’altro che te … e ho paura se tu non ci sei- Severus le posò un bacio sulla mano per poi avvicinarsi e baciarle le labbra con delicata passione. Dopo andarono ad una porta e Severus bussò forte due volte, aprì un uomo serio e cupo, somigliava a Severus nello sguardo - Dov’eri finito? - chiese costui, Severus lo spinse dentro di nuovo tirandosi appresso Elisabeth e richiuse velocemente la porta, una donna che invece gli somigliava nei tratti del viso gli chiese -Sev cosa succede?- questa aveva gli occhi rossi come se avesse appena messo di piangere -Hai saputo di Lily?- Severus sbuffò -Si ho saputo, e per questo sono qui. Vi chiedo di ospitare Elisabeth per … un po’ di tempo. Lei è Elisabeth Rosaline Valentine McBradford … ma potete chiamarla semplicemente Elisabeth - disse Severus andando al piano di sopra, Elisabeth sorrise alla donna che probabilmente era la madre che la guardò con sguardo poco felice, come se avesse fastidio, mentre il padre le accennò un sorriso -Ha un nome molto lungo, mrs McBradford - disse lui, Elisabeth annuì -Già, ma può chiamarmi benissimo Elisabeth signor Piton- questo le mise una mano sulla spalla -E tu puoi benissimo chiamarmi Tobias- la madre di Severus lo guardò con sguardo sconvolto e sembrava che lo incitasse a smettere. Quando Severus scese notò la strana atmosfera che si era creata -Allora, per voi è un problema?- chiese Severus, a rispondere fu il padre -Affatto, la tua amica è più che benvenuta- gli diede una tacca sulla spalla, l’espressione di Severus era la medesima della madre -Ma che ti è preso? Comunque, Elisabeth loro sono i miei genitori, Tobias ed Eileen- la ragazza annuì -Tuo padre si era già presentato, Eileen è un piacere conoscerti … spero di non essere invadente- Eileen accennò un lievissimo sorriso, Severus sospirò -Vi prego, per il momento .. Le ho ricambiato un favore, fate in modo che nessuno sappia che lei sia qui- disse lui baciando Elisabeth sulla fonte e andandosene, ma Eileen lo seguì -Severus! Ma che succede? Mi porti una sconosciuta in casa, mi dici che devo segregarla e poi non so nemmeno dove vai?- la vedeva irritata -Mamma, non stressarla. So che non è Lily , ma Lily comunque era sposata con James Potter … Io amo Elisabeth , ti chiedo di proteggerla. Non so quando tornerò, ti farò sapere- diede anche a lei un bacio. Elisabeth lo fermò -Severus, aspetta- gli porse una catenina d’oro -Promettimi che la terrai- disse Elisabeth, Severus la indossò e la nascose sotto la camicia -Te lo prometto- Elisabeth sorrise; anche Eileen sorrise nel sapere che suo figlio era innamorato, rientrò in casa lasciandoli soli. Elisabeth lo guardò e lo baciò di nuovo -Dove vai adesso?- chiese lei -Ha scontare la mia pena, non so quando e se ritornerò. Tu però aspetta un po’ di tempo prima di uscire, sei libera di fare quello che vuoi- la carezzò e con vari respiri profondi le disse baciandola -Ti amo- Elisabeth lo baciò sua volta -Ti amo-. Severus partì con la macchina senza fermarsi, Elisabeth ritornò in casa.
Severus venne catturato insieme ai Malfoy, era andato a casa loro dove c’erano anche alcuni dei Black e altri mangiamorte, vennero portati tutti ad Azkaban.La prigione era fredda e cupa, sembrava di essere in un incubo perenne, i dissennatori erano vigili in ogni dove , e alcuni dei mangiamorte erano stati torturati sino alla pazzia. Severus era in cella con due mangiamorte che non aveva mai visto, entrambe erano due fifoni incredibili. Severus stava sempre in un angolo vicino alla crepa nel muro che faceva da finestra, pensava costantemente ad Elisabeth. Lo interrogavano ma con del veritaserum gli avevano estorto ogni singola parola utile e lui non aveva opposto resistenza. Aveva smesso di mangiare, quando dormiva ripeteva il nome di Elisabeth. Durante un processo al ministero lei era andata, ma lui non si voltò a guardarla per la vergogna, comunque aveva sempre la sua catenina al collo come aveva promesso. Silente alle volte gli faceva visita e gli proponeva un’opzione per uscire da Azkaban … Severus accettò.
Era stato un anno e mezzo in prigione, la sera che tornò a casa trovò Elisabeth da sola, non si chiese i suoi dove fossero, le saltò praticamente addosso dopo tanto tempo che aveva sognato la sua pelle, le sue labbra i suoi occhi, aveva un desiderio irrefrenabile da soddisfare, Elisabeth lo strinse a se tanto forte come non mai e gli sussurrava -Ti amo- incessantemente.
Severus divenne insegnante presso Hogwarts, insegnava Pozioni, come volevasi dimostrare era un degli insegnanti meno graditi agli alunni ma la sua bravura era indiscussa, Elisabeth rimase a casa e intanto lavorava presso un negozio a Diagon Alley, era un neozio chiamato “l’Alchimista”, alle volte compiva ricerche per nuove pozioni. In quel periodo le cose sembravano migliorare, ma comunque Elisabeth dopo qualche anno iniziò a sentire in se una sorta di vuoto.
Una sera vennero i genitori di Severus a cena, si erano spostati sulla costa con la loro abitazione e ogni tanto andavano a fargli visita. Quella sera Elisabeth vedeva Severus taciturno e pensieroso, non le aveva rivolto la parola nemmeno durante la cena, sembrava diventato di marmo. -Sev cosa ti succede?- chiese lei ma Severus era come sordo alle sue parole, anche i genitori cercarono di rianimarlo ma lui scuoteva la testa e rispondeva -Non è niente-. Quando i du ese ne andarono Elisabeth cercò ancora di interagire ma inutilmente, decise di andare direttamente a dormire aspettando che Severus la seguisse. Mentre si stava cambiando ad un tratto sentì Severus salire con passi pesanti per poi entrare nella stanza e chiudere la porta sbattendola, quasi si strappò la giacca di dosso che avvicinò Elisabeth al letto e ci fece l’amore , senza nemmeno chiederglielo ma Elisabeth non oppose resistenza; forse doveva sfogare, tutto qui.
Dopo lui stava con al testa sul ventre di Elisabeth e lei gli passava le mani tra i capelli -Scusami per prima, è che non ero molto … tranquillo- disse lui, Elisabeth aveva una voce rassicurante -Tranquillo, ma cosa ti affliggeva?- chiese lei, Severus sospirò -Harry Potter, verrà a studiare a scuola, gli è arrivata la lettera. Ho promesso di proteggerlo, lo devo, per Lily - Elisabeth annuì -Capisco, è molto nobile da parte tua- provava ancora della gelosia nei confronti di Lily -Ma non ti nego che lo odierò, è anche il figlio di James Potter. Non lo sopporto, sai quante arie si darà sapendo di essere una leggenda vivente? Sarà uguale al padre- disse lui . E se fosse uguale alla madre? Non partire senza conoscerlo, cerca di capirlo- Elisabeth era più diplomatica -Mi è bastato il padre per conoscerlo-rispose Severus. Elisabeth sospirò quando poi disse come se pensasse ad alta voce -Ti occupi dei ragazzi della scuola .. Ma quando ti occuperai di loro ma non come professore?- Severus la guardò -Che vuoi dire?- diventò rossa -No, niente. Pensavo..- lei fece per girarsi ma Severus la fermò avvicinandosi -Pensavi cosa? Dimmi- disse lui incitandola a parlargli; tanto valeva approfittare del momento. - E’ da tanto che stiamo insieme, che conviviamo … e se , insomma-non sapeva come chiederglielo, Severus però un’idea se l’era fatta -Vuoi per caso sposarti?- domandò lui, Elisabeth arrossì ancora di più -Si .. Ci sto pensando da parecchio tempo. Perché aspettare? Cosa dobbiamo aspettare?- Severus si alzò dal letto e si rivestì, Elisabeth non capì. -Ecco perché questo arrivo di Potter mi preoccupa, sento che accadrà qualcosa … non mi sento sicuro. E se lui tornasse? Se venisse a sapere che ci siamo sposati? Non voglio che ti faccia del male. Come lo avrei ucciso per Lily, se osa solo sfiorarti lo scuoio vivo. Ti prometto che ci penserò … abbi pazienza- Elisabeth annuì e girandosi si mise a dormire, o almeno fece finta.
Passò del tempo, Harry arrivò ad Hogwarts e come volevasi dimostrare Voldemort stava cercando di ritornare con ogni mezzo possibile, Harry si era dimostrato molto capace ma tra i due non fu amore a prima vista.
Passarono altri tre anni, il quarto di Harry Potter per l’esattezza, ed Elisabeth ancora aspettava una risposta. Severus era più ad Hogwarts che con lei e si scrivevano ogni giorno anche se Elisabeth si limitava a pochissime righe, Severus la sentiva distante, fredda, anche se sapeva il motivo.
Durante le vacanze natalizie decise di tornare per qualche giorno, Silente glielo aveva consesso, anche perché voleva stare lontano da Karkarof che lo tartassava col marchio che stava tornando a prendere colore. Al ballo del ceppo avevano avuto una discussione ma Severus non avrebbe ceduto tanto facilmente alle sue parole.
-Cosa vuole Karkarof da te?- gli chiese Elisabeth dopo aver sentito della discussione da Severus medesimo, aveva piena fiducia in lei non avrebbe fatto storie nel raccontarglielo. Si sollevò la manica della camicia del braccio sinistro e le mostro il marchio che era abbastanza visibile, Elisabeth si portò una mano alla bocca quasi terrorizzata -Cosa significa? Lui è stato sconfitto … cosa vuol dire questo?- chiese lei preoccupata, Severus fece un sospiro -Non ne ho idea, so soltanto che la cosa mi preoccupa. Ora capisci perché non posso darti una risposta? Io e Silente abbiamo parlato, dobbiamo giostrare questa cosa con la massima calma, può trattarsi di un falso allarme, anche se l’ansia che lo assilla inquieta anche me. Se Silente è preoccupato Io lo sono il doppio- disse lui abbassando la testa, si sentiva sfinito, provare di nuovo la sensazione del marchio sul braccio era una tortura. Elisabeth guardava il braccio di Severus timorosa, e se avesse provato a riprenderla? Dopo tanto tempo cosa avrebbe fatto se fosse tornato? -E se dovesse tornare? Tu cosa farai?- chiese lei prendendogli la mano -Silente vuole che indaghi per lui.. Mi ha chiesto che in ogni circostanza devo seguire i suoi passi, lui si fida di me- Severus si morse il labbro nervoso, lasciò la mano di Elisabeth per paura di stringergliela troppo e si appoggiò al tavolo con la testa tra le mani. Doveva tornare da Voldemort dopo che gli aveva ucciso Lily? Ci sarebbe tornato solo per rimandarlo all’inferno ma mai per tornare un suo seguace, cosa era meglio fare?
Quella sera Elisabeth esplose nel vedere Severus tanto triste, possibile che lo avesse sempre visto cupo e quasi mai felice? -Io mi chiedo, Silente che diavolo fa? A me sembra che faccia tutto tu, spii Voldemort, salvi Harry Potter, proteggi i suoi studenti, lavori per lui … lui intanto cosa fa? E’ per Silente che non puoi sposarmi?- Severus stava seduto sulla poltrona e la guardava confuso -Io non ti posso sposare perché se lui ritornerà e saprà che sei mia moglie … non perderà tempo nel farti del male. Non posso rischiare, ti prego capisci. Io metto a repentaglio la mia vita perché sono il primo che vuole vedere Voldemort cancellato dalla faccia della terra, ma se mi uccidessero? Ti dovrei lasciare vedova … e magari con un figlio orfano?!- scattò in piedi e si girò verso il caminetto acceso, Elisabeth aveva le lacrime agli occhi, non voleva litigare ma non aveva mai dissentito a nulla, per una volta poteva esprimere un suo disappunto.
-Almeno potrò dire che qualcosa di te mi è rimasto, qualcosa del nostro amore è rimasto. Resteresti nel mio cuore certo, ma … creare qualcosa insieme che rimanga anche dopo di noi- Severus fece nel girarsi ma continuò a darle le spalle, le chiese con un filo di voce -Credi che non ci abbia pensato? Pensi che non voglia anche Io avere un figlio da te? Ci ho pensato ogni notte, ma ciò che mi frena è la paura di perdervi … cosa faccio se non posso proteggervi?- decise di girarsi a guardarla, la vide che aveva un luccichio negli occhi ma manteneva uno sguardo serio -Io voglio che tu sia mia moglie e che saremo genitori , d’accordo, ma se lui torna e viene a sapere che ho un figlio cosa farà? Come Malfoy? Farà di tutto per unirlo alla sua cerchia di assassini? Giammai !- disse lui innervosendosi, Elisabeth gli si avvicinò e lo abbracciò, lui fece altrettanto con lei. -Quando la smetterà di tormentarci?- disse lei abbracciandolo ancora più forte, Severus le passò una mano nei capelli tenendola abbracciata a se -Quando saremo sicuri che lui non potrà più farlo … non credo che ci vorrà molto tempo-.
Severus tornò ad Hogwarts dove ripresero le prove del torneo tre maghi, alla fine della terza prova tornarono Harry Potter e Cedric Diggory, ma Diggory era morto ed Harry ammetteva di aver visto Voldemort in un cimitero … Severus nel vedere il corpo di Diggory sentì come una martellata in petto, la paura lo pervase e si sentiva impotente davanti a ciò che aveva tanto temuto che accadesse.
Da quel momento le parole di Silente divennero inquietanti, quasi irragionevoli, ormai Severus andava avanti e indietro ovunque Silente gli chiedesse, Elisabeth non la vedeva quasi mai e gli mancava terribilmente. Per ordine di Silente insegnò anche Occlumanzia ad Harry privatamente, anche se il ragazzo non dimostrava grandi capacità; si aspettava molto di più.
Dopo la fine del quinto anno Severus poté finalmente tornare da Elisabeth, della scuola solo Silente sapeva che stavano insieme, Severus preferì non diffondere la cosa. Quando tornò si sentiva distrutto sia mentalmente che fisicamente, ma Elisabeth non gli si avvicinò minimamente ne gli parlò al suo ritorno, ma Severus non era in vena di discutere.
Furono due giorni di silenzio tombale tra i due che si interruppe quando Severus mentre stava preparando una pozione richiestagli da Silente si tagliò la mano, Elisabeth lo aiutò a medicarsi -Per ora fermati, sei esausto, continuerai domani. O almeno lascia che ti aiuti- disse lei guardandolo accasciato sulla poltrona con la mano sana sulla fronte -Tranquilla, avevo quasi finito. Dovevo solo aggiungere quella dannata radice, è come tagliare il marmo- Elisabeth sorrise, erano le prime parole che si scambiavano. Non lo aveva mai visto tanto nervoso e sfinito, non si era mai tagliato mentre lavorava, qualcosa lo preoccupava terribilmente -Non ti eri mai tagliato così, a cosa pensavi?- chiese lei facendogli una carezza, Severus sospirò -Veramente cercavo di non pensare … Silente da i numeri- disse lui guardandola, Elisabeth non capì -Eppure hai sempre avuto tanta stima di lui, cosa è successo?- Severus le raccontò la loro discussione -.. Mi ha chiesto di ucciderlo al posto di Draco. Dice che il ragazzo è ancora salvabile, e poi … c’è dell’altro- Elisabeth continuò ad ascoltare -Voldemort non si fida poi così tanto di me, domani verrà Peter Minus qui .. Per controllarmi- Elisabeth capì il suo stato d’ansia -E se dirà qualcosa?- chiese lei -Non dirà niente, altrimenti lo strangolo con le mie mani- disse Severus guardando nel vuoto, era un susseguirsi di avvenimenti che lo avrebbero portato alla pazzia.
Il mattino seguente arrivò Peter Minus che nel vedere Elisabeth rimase sconcertato -E lei che ci fa qui? Pensavo fosse morta- Severus lo afferrò per il collo, la sua presa era simile a quella di un’anaconda tanto che quasi soffocò Minus -Fai conto che lo sia, o lo sarai tu. Lui non deve sapere che lei è qui, chiaro Codaliscia?- Minus annuì silenzioso, tossì quando Severus lo lasciò, Elisabeth cercava di stare lontano da Minus quindi decise di uscire.
Al suo ritorno vedeva la porta del salotto chiusa, Minus stava seduto in cucina impaziente che questa si aprisse -Chi c’è di là, Minus?- il mago le rispose dopo qualche secondo, la guardò da capo a piede -Ci sono le sorelle Black, Narcissa e Bellatrix. Stanno parlando di qualcosa … ma non so cosa. Severus mi ha sbattuto fuori, si sono chiusi dentro. Chissà cosa stanno facendo- fece un ghigno, Elisabeth fece per bussare ma Minus la fermò -Ha detto che nessuno deve sapere dove sei, ti sconsiglio di bussare- Elisabeth lo guardò neutrale, Minus la guardò ancora -Sai, lui ha chiesto di te, alcune volte mi racconta di quando stavate insieme, lui ti amava … ma tu lo hai ferito- disse Minus avvicinandosi, Elisabeth prese la bacchetta e gliela puntò contro -Stammi lontano Minus. Quello non era amore, non poteva costringermi ad amarlo … ma lui non amava me, mi torturava, mi teneva prigioniera. E puoi dirgli di andare all’inferno- Minus apparve molto più scaltro di quello che sembrava, le prese la bacchetta dalla mano e gliela puntò contro -Non sono così stupido come sembra. Senza il tuo Severus sei perduta, ma sappi che lui non sa nemmeno difendersi da solo. A scuola era il nostro fantoccio dei divertimenti, credo che te lo ricordi. Lo chiamavamo”Mocciosus”, era uno spesso per tutti … sei più al sicuro senza di lui, non sa fare niente, non è niente. Vedessi come trema davanti all’Oscuro, quel suo sguardo di ghiaccio è solo una maschera, vediamo se adesso ti porto da Voldemort dopo cosa farà..- mentre Minus parlava la porta si spalancò di botto, Severus colpì Minus schiantandolo, il mago sbatté contro il muro -Ti avevo detto di starle lontano, Minus. Io non vi attaccavo perché vi avrei ucciso tutti e quattro alla prima occasione, sai che lo avrei fatto. Se vuoi posso occuparmi di te se la cosa non ti è chiara- disse Severus avvicinandosi lentamente, Minus diventò minuscolo davanti a lui. Le due Black uscirono e guardarono Piton in silenzio poi il loro sguardo ricadde su Elisabeth, Bellatrix la guardò disgustata -La traditrice, cosa ci fai qui?- Elisabeth le rispose seria -Non sono affari che ti riguardano, più tosto che ci fate voi … in casa di Severus- Narcissa avanzò -Questioni che non ti riguardano, ci hai soltanto interrotto, ma per fortuna abbiamo finito in tempo .. Non è vero Severus?- disse Narcissa guardando il mago che teneva la testa bassa e si guardava il braccio sinistro, Elisabeth non capì a cosa ella alludesse ma guardò Severus incredula a quelle parole -Ma di cosa parla?- le due Black se ne andarono invitando Codaliscia a lasciarli soli per un po’.
Severus andò nella camera da letto e si stese sul letto, Elisabeth invece voleva sapere cosa era successo -Hai avuto un’orgia con Bellatrix e Narcissa? Che voleva dire quell’oca? Severus rispondimi! - disse lei colpendo il muro, Severus la guardò serio come non mai, Elisabeth però non si smosse -Ho stretto il patto infrangibile con Narcissa, per suo figlio Draco, ho giurato di proteggerlo- Elisabeth si avvicinò alla scrivania davanti a lei e si appoggiò tendendo le braccia, iniziò a piangere disperatamente, Severus rimase fermo - E’ finita Severus- disse lei tra le lacrime, Severus sgranò gli occhi -Proteggi tanti ragazzi .. Ma non capisco perché tuo figlio non saresti in grado di fare altrettanto. Adesso basta, ti libero di un peso, forse starai meglio- lei fece per uscire ma lui la afferrò per il braccio ma Elisabeth fece resistenza cercando di liberarsi -Lasciami!- gridò lei dandogli uno schiaffo, ma Severus non la lasciò, la strinse tra le braccia così che non poteva scappare -No, Io non ti lascio. Ti prego .. Non andartene- Elisabeth ancora piangeva, Severus la baciò anche se lei non voleva, era arrabbiata. -Io ti amo .. E adesso … Farò qualsiasi cosa mi chiederà Silente, ma se Voldemort cercherà di farvi del male o di toccarvi sarò disposto a mandare all’aria ogni cosa che lui mi abbia chiesto, sarei disposto a morire per voi, farò qualsiasi cosa..- Elisabeth scosse la testa -Ma noi chi? Siamo solo Io e te..- Severus la baciò di nuovo e la face stendere sul letto, iniziò a spogliarla, Elisabeth non ci credeva. Di solito lei prendeva una pozione anticoncezionale ma quella volta non la prese, passarono tutto il giorno sotto le lenzuola estraniandosi dal mondo che li circondava.
 
Top
Lady of the sea
view post Posted on 5/8/2009, 19:22




l'ho letta tutta ora! Che bella! Che dolce! Che che...non ci sono aggettivi per descriverla!

L'unica cosa triste è che il nostro Sev è morto,per ora...non è che "resuscita"?! La speranza è l'ultima a morire come sempre!

Aspettando il seguito ti faccio i miei complimenti!

Baci da Lady!
 
Top
Serenity_Van Helsing
view post Posted on 6/8/2009, 18:20




Severus una settimana dopo tornò ad Hogwarts, i mangiamorte stavano attaccando anche il mondo babbano, forse nemmeno Spinner’s End era un posto sicuro. Silente era ormai fermo sulla decisione da lui presa m purtroppo Severus aveva dei ripensamenti, dopo quel momento sarebbe stata una reazione a catena che avrebbe portato anche alla sua morte, ma Silente era impassibile. Gli venne affidata la cattedra di difesa contro le arti oscure, al suo posto venne Orace Lumacorno che era stato un suo professore, tanto è vero che un giorno questo lo invitò nel suo ufficio.
-Severus, finalmente possiamo parlare alla pari. Sapevo che avresti usato bene le tue qualità- diceva Lumacorno nel porgergli un bicchiere di vino elfico ma Severus quella sera non era nel suo stato migliore -Sono contento di rivederla, malgrado questi avvenimenti. Ammetto di essere un po’ in ansia- disse Severus facendo smuovere la bevanda nel bicchiere luccicante, Lumacorno gli poggiò una mano sulla spalla anche se rispose con un tono più grave -Vedrai che troveremo una soluzione, dopo il buio c’è sempre la luce-. Lumacorno lo fece accomodare davanti al camino, si era scolato tutta la bottiglia di vino mentre Severus a stento aveva sorseggiato quel bicchiere -Le sconsiglio di bere ancora, siamo in una scuola- disse Severus sollevando la bottiglia vuota, Lumacorno aveva le guance rosse -No dire fandonie, sto benissimo. Non sei affatto cambiato da quando eri un ragazzo, tranne per qualche ruga in più. Eri uno dei miei studenti preferiti, il più capace , sei uno di quei pochi che da un lato mi danno difficoltà .. Sembravi più tu l’insegnate che Io. Ma dopo tutto noi miriamo a questo, a cercare il meglio dai ragazzi per farmi essere meglio di noi- Lumacorno era sempre stato gentile, anche se alle volte quando era ubriaco dava i numeri -Sai, una volta avevo un allievo che era molto simile a te , e credo che tu sappia di chi parlo. Era un ragazzo dalle doti eccelse ma purtroppo ha scelto la via sbagliata, ma tu Severus hai scelto quella giusta- Severus accennò un sorriso che però scomparve all’istante, ora che Silente era il primo a delirare non sapeva con chi confidarsi, il più delle volte parlava con Elisabeth ma c’erano troppe cose da scrivere, voleva una risposta immediata. -Eppure ho paura, non riesco ad ammetterlo neanche a me stesso, ho troppo cose che rischierei di perdere … che me ne faccio del mio talento?- disse lui sorseggiando tutto d’un soffio il vino restante, Lumacorno gli si avvicinò -Usalo come meglio puoi e non perderai niente, ci sei già passato quindi sai cosa devi fare- non era stata soddisfacente ma quelle parole lo confortarono.
Un mese dopo gli arrivò una lettera alle prime ore del mattino, era Elisabeth a mandargliela ma la cosa lo preoccupò perché lei non spediva mai di giorno. La aprì in fretta e furia e la lesse, non fu molto chiara : “Sei disposto a stare con me per sempre? “ non c’era altro, Severus decise allora di rispondere con una semplice parola ,“Si”.
La spedì attendendo con ansia la risposta, venne chiamato da Silente che lo chiamava con urgenza. Severus lo trovò chino sulla sedia e che stringeva la mano in cancrena -Mi fa malissimo, preferisco tagliarla- diceva Albus, Severus usava tutto quello che aveva ma la mano era insanabile -Non posso tagliargliela, morirebbe dissanguato, e poi vedrà che passerà- Silente tremava dal dolore, era insopportabile. Il preside chiese -Hai ancora ripensamenti? Ti dico che non cambio idea, ormai hai accettato- Severus sbuffò -Si, molti di più di prima, ma mantengo la parola data … anche se devo pagarne le conseguenze. Dopo tutto non ho molta scelta- non poteva non mantenere il voto infrangibile, in ogni caso avrebbe dovuto farlo lui. Mentre stava da Silente arrivò la lettera di risposta da Elisabeth -Hai ricevuto posta- disse Silente vedendo il volatile planare accanto a lui, Severus si allontanò di qualche passo per leggere, si sentì come sprofondare ma non perse la calma, tramaglio non dare nell’occhio. -Cosa dice?- chiese ancora Silente -Una cosa personale- aveva la voce tremante, anche le mani lasciavano intravedere l’agitazione, Silente sorrise-Tanto personale da non potermelo dire? Mi hai sempre detto tutto, e poi devi avvisarmi di tutto quello che succede- Severus rispose -Sul signore Oscuro non … fatti miei- Silente si sentiva leggermente meglio, si aggiustò sulla sedia -Come sei permaloso, credevo essere tuo amico piuttosto che un collega di lavoro- Severus lo guardò senza riuscire più a trattenersi -Lo sei Albus, non mi fido di nessuno come mi fido di te … tranne lei. E’ lei che mi scrive … non so se essere contento o ancora più in ansia- Silente aspettò che lui continuasse, Severus fece un respiro profondo -Ha scritto … di essere incinta, sono stato uno sciocco - Silente lo guardò con sguardo serio -Ora capisco i tuoi ripensamenti da dove nascono- Severus si passò le mani tra i capelli - L’Oscuro ha ragione, queste sono cause di debolezza. Non avrei mai dovuto - Silente con le poche forze che aveva gli si gettò contro -Non osare dire mai più queste parole! Se hai messo incinta Elisabeth è stato perchè la ami, perché vuoi avere una famiglia con lei, te ne sei fregato di quello che sta succedendo … e hai fatto bene. Tu se una cosa non è giusta non la fai, ti conosco bene, tu ami Elisabeth e questo è un segno lampante che anche lei prova lo stesso. Ma non posso tornare indietro e nemmeno tu, manteniamo la parola data e occupiamoci delle nostre responsabilità. Ti concedo in qualsiasi momento di poter abbandonare tutto semmai loro due sono in pericolo, ma solo a questa condizione- Silente era serio, Severus annuì alle sue parole; non vedeva l’ora d vedere Elisabeth, voleva stare con lei più di ogni altra cosa al mondo.
Più passavano i giorni più cresceva l’ansia, il tempo volava, Severus aveva paura della sua stessa ombra ormai, passava tutte le notti a piangere di nascosto; aveva paura, si sentiva solo e non sapeva cosa era giusto o sbagliato.
Un giorno quasi si sentiva che il momento era vicino, aveva appena curato Draco che aveva avuto una discussione con Potter, probabilmente accidentale, per poco non rimaneva ucciso. Quell’episodio gli aveva rivelato tutto, avrebbe svolto l’incarico al posto di Draco, non aveva scelta dal momento che il ragazzo aveva paura … e non era un assassino.
Quando si ritrovò faccia a faccia con Silente e tutti i mangiamorte attorno a lui si sentì come paralizzarsi, il braccio non si muoveva,non voleva farlo ma non aveva scelta. Pronunciò l’incantesimo senza neanche pensarci, sentì il cuore gelarsi e tutto era confuso. Vide Silente cadere a suolo a peso morto, afferrò Draco con forza e lo scaraventò via facendogli segno di scappare.
Erano passati otto mesi dalla lettera di Elisabeth, in quel momento Severus percepì la sua aura indebolirsi, pressò i mangiamorte nello scappare, ormai Hogwarts era presa. Tutti andarono al Covo ma Draco cercò di parlargli -Professor Piton .. Severus! Perché lo hai fatto? Avrei potuto farlo benissimo da solo! Non doveva mettersi in mezzo!- Severus sentì il sangue bollire nelle vene, si avvicinò a Draco e gli diede un pugno in piena faccia, il ragazzo cadde a terra col naso sanguinante -Draco, per una buona volta vai a casa e sta volta restaci! Non sai cosa vuol dire uccidere una persona, la tua anima resterà integra mentre la mia ormai è frantumata! Vattene!- Severus lo lasciò la terra e scomparve.
Arrivò a Spinner’s End che pioveva a dirotto, a fare luce erano i lampi che avevano fatto saltare la corrente, mentre camminava aveva l’affanno e sentiva gli occhi bruciargli, l’immagine di Albus che cadeva davanti ai suoi occhi era indelebile, possibile che aveva ucciso uno dei suoi migliori amici a brucia pelo? E pensare che lo aveva supplicato prima di morire, si sentiva frantumare ad ogni passo. Non riuscì più a trattenere le lacrime che iniziò a piangere, singhiozzava come non aveva mai fatto, neanche quando era morta Lily, il dolore era più grande. Casa sua sembrava lontana migliaia di metri visto che a stento si muoveva, stava accasciato al muro col volto tra le mani e si gettò a terra, la strada era deserta nessuno lo avrebbe visto. Tanto che al pianto si mischiava la rabbia nel petto sentiva come un’esplosione, era bagnato fradicio per via della pioggia che cadeva incessantemente e sperava che uno di quei fulmini lo colpissero.
Ad un tratto percepì di nuovo l’aura di Elisabeth, era ancora più debole, si alzò a fatica e si avvicinò a casa sua velocemente, entrò trovando la casa buia - Elisabeth!- chiese lui quasi sbraitando, non se ne rese conto, la sua voce fu coperta da un tuono. Guardò al piano inferiore ma al suo richiamo non ci fu risposta, corse di sopra e la trovò stesa sul letto che si lamentava dal dolore, Severus entrò di corsa lei lo guardò stupita, era tornato un mese prima -Sev, ma che ci fai qui?- chiese lei notando i suoi occhi rossi, Severus rimase quasi impressionato di come la trovò, non l’aveva mai vista così “gonfia”, era sempre stata magra ma era comunque bellissima. Le fece una carezza -Sono tornato da te, e non ti lascerò mai più .. Te lo prometto- Elisabeth sentiva la sua voce tremante c’era qualcosa che non andava -Cosa è successo?- lei si ricordò di cosa gli aveva chiesto Silente, immaginava del perché avesse gli occhi cristallini e rossi, Severus le posò la mano sulla pancia e le chiese -Come state voi due? Tra quanto tempo credi che nascerà?- Elisabeth si mise a sedere, il dolore era diminuito -Credono tra due settimane, ma tu perché sei tornato così all’improvviso? Severus, cosa è successo?- Severus girò la faccia dall’altra parte così che lei non lo vedesse, lo vide tremare e singhiozzare - L’ho fatto, lui me lo ha chiesto … e Io l’ho fatto. Preferisco morire ..- Elisabeth cercò di avvicinarsi e lo abbracciò, Severus la abbracciò a sua volta; non immaginava che qualcuno lo avrebbe abbracciato dopo quell’episodio, si sentiva a pezzi e dopo un pianto durato circa tre ore si addormentò fino al pomeriggio seguente.
Elisabeth stava seduta accanto a lui e gli passava la mano tra i capelli, la finestra era serrata così da non far entrare la luce, Severus si svegliò vedendo Elisabeth che gli sorrideva ma lui sapeva che non avrebbe sorriso chissà per quanto tempo. Non disse una parola per tutto il giorno, ma la sera dovette per forza parlare. Mentre stava seduto sulla solita poltrona a leggere un libro che aveva letto circa una dozzina di volte improvvisamente bussarono freneticamente alla porta, Elisabeth andò ad aprire, erano Narcissa e Bellatrix seguite da Minus, i tre entrarono ed andarono da Severus, Narcissa gli si buttò ai piedi -Grazie Severus, grazie- disse lei, Bellatrix era imbarazzata dal comportamento della sorella, Minus sconvolto, Elisabeth nervosa. Severus la fece alzare e la prese per il mento e con sguardo serio le disse -Ho mantenuto la mia promessa, e adesso fammi la sacrosanta cortesia di prendere Draco e di tenerlo fuori da questa faccenda, lui è un ragazzo … non voglio aver distrutto la mia anima invano. Narcissa, anche se rischi di divorziare da quell’idiota di tuo marito, ti supplico di tener Draco lontano da Voldemort- Bellatrix esplose -Come osi pronunciare il suo nome?!- Severus la guardò di scatto -Dopo ieri notte oso e come, sono riuscito dove lui ha esitato tutta un’esistenza, e mi è stato dato anche del codardo … non osate chiamarmi codardo, perché sinceramene non immaginate nemmeno cosa ci sia nella mia testa in questo momento. Sono codardo per aver salvato un ragazzo che non è nemmeno mio figlio, per aver difeso un ragazzo condannato a morte certa, per aver illuso un vecchio per poi ucciderlo guardandolo negli occhi! Per questo sono un codardo?!- calò il silenzio, Minus fece cenno a Bellatrix indicandole Severus, lei annuì -Lui vuole … organizzare un … rituale per l’unione di Draco ai mangiamorte. Vuole che ci siano tutti, compreso tu- Severus abbassò la testa e fece una risata acida, Elisabeth stava sull’uscio della porta ascoltava. -Il mio sforzo è stato vano, come volevasi dimostrare. Io non mi sacrifico più per tuo figlio Narcissa, ora compirà diciassette anni e dovrà cavarsela da solo, Io ho altro a cui pensare- disse Severus guardando Elisabeth, lei accennò un sorriso che scomparve all’istante, si poggiò la mano sulla pancia e avvertì una fitta. Bellatrix si avvicinò a Piton -Piton, adesso non far ricadere le colpe su mia sorella. Tu hai accettato, avresti dovuto pensarci prima. E comunque lui vuole parlarti- Severus notò Elisabeth appoggiarsi al muro, respirava a fatica, Narcissa lo notò a sua volta -Che ti prende?- Elisabeth non riusciva a parlare, Severus intuì all’istante -Adesso dovete andarvene- disse lui ai tre, ma Narcissa aiutò Elisabeth a stare in piedi, Severus non comprese il suo gesto -Lasciala Narcissa, te ne devi andare- Narcissa guardò Piton e gli disse -Tu hai aiutato mio figlio, adesso io aiuto il tuo .. A meno che non lo sia. Le si sono rotte le acque, so cosa succede quando nasce un bambino- Bellatrix sgranò gli occhi, Minus spalancò la bocca - Elisabeth sta partorendo?! E se lui lo sapesse?- gli altri tre dissero -Lui non lo deve sapere!- Severus era confuso dal comportamento di Narcissa, Bellatrix era rimasta in silenzio come suo solito. Narcissa si materializzò al piano superiore e la portò nella camera da letto, non c’era tempo di portarla in ospedale -Bellatrix, mi devi dare una mano!- la strega fece per salire e Severus cercò di seguirla ma appena fuori la porta le due lo fermarono -No, il padre aspetta fuori … se sei tu- Severus rispose -Ovviamente, va bene ve la lascio, ma se succede qualcosa a lei o al bambino vi riterrò le responsabili- Narcissa lo abbracciò -Sono in debito con te, ricambierò il favore- e detto chiuse la porta.
Severus stava camminando per tutta la casa e Minus che lo seguiva -Non ti ha mai chiesto nulla? Su Elisabeth intendo- chiese Minus, Severus gli offrì del vino mentre lui beveva una bottiglia d’acqua gelata -No, e tanto meno gli direi qualcosa se lo facesse. A te ha mai chiesto qualcosa? Tu cosa gli hai detto?- Minus sorseggiò il vino -Una volta mi ha chiesto se l’avevo vista, Io gli risposi di No. Anche se … qualche sera fa ci ha chiamato tutti in privato, era depresso e confuso, se ci pensi era il periodo del loro “anniversario”. Iniziò a chiederci cose tipo “Devi dirmi qualcosa?” oppure se conoscevamo una certa Elisabeth … Io credo che lui voglia vederla- Severus strinse la bottiglia che di li a poco si sarebbe frantumata -Severus, ti consiglio di tenerla nascosta, ora più di ogni altra cosa- disse Minus bevendo il vino.
Passò ancora un’ora quando poi Bellatrix scese dalle scale, Severus corse per salire mala strega lo intralciava, lo guardava cupa -Cosa è successo?- chiese lui preoccupato, Bellatrix accennò un ghigno ma poi rispose -Non te le meriti-.
Severus andò nella stanza, Narcissa stava seduta accanto ad Elisabeth e guardava il fagottino che lei teneva tra le braccia, si avvicinò lentamente e diede un bacio sulla fronte ad Elisabeth - E’ una femmina- disse lei sorridendogli, Severus sorrise a sua volta; per un momento dimenticò cosa era successo, ma non appena sfiorò quel pensiero ricadde nelle tenebre; sua figlia sarebbe stata figlia di un assassino, come poteva essere un genitore? -Come la chiamerete?- chiese Narcissa, Elisabeth ci pensò e poi fu Severus a rispondere -Sarah, si chiama Sarah - Elisabeth sorrise -Come sai che volevo chiamarla così?- Severus carezzò la pargoletta -Una volta stavi parlando con mia madre, ti ho sentito come avresti voluto chiamarla. Mi piace- si diedero un bacio poi Severus guardò Narcissa -Grazie- le disse, Narcissa gli sorrise.

Elisabeth era tornata nella sala grande dove Eileen contemplava il corpo di Severus, Tobias si era nascosto da qualche parte sfogarsi, Elisabeth rivide Harry che le andò incontro -Ha lasciato tante cose, probabilmente tu lo vedevi come una persona vuota ma è nel suo carattere essere cupo e scorbutico. Harry lui ti adorava, ogni cosa che accadeva era il primo a pensare a te, alla tua incolumità … lui non voleva uccidere Silente- disse Elisabeth, Harry annuì -Si lo so, mi ha mostrato alcuni dei suoi ricordi. Alcuni li ho visti, nel suo pensatoio, ma non ti ho mai vista- Elisabeth rise -Non ha lasciato tutti i suoi ricordi li dentro, alcuni li ha tenuti per se-. Ad un tratto Narcissa si avvicinò ad Elisabeth col volto basso - Elisabeth, ti chiedo scusa. Non so cosa mi sia preso, ti chiedo perdono- Elisabeth la guardò seria ma poi l’abbracciò, Narcissa le sorrise, Harry era confuso; non capiva perché quei mangiamorte ( o meglio ex mangiamorte) litigassero e facessero pace ogni cinque minuti. - Dov’è Sarah?- chiese Narcissa , Elisabeth le rispose - L’ho lasciata con Hagrid, giocava con gli animali. Ho preferito non portarla..- Harry chiese -Chi è Sarah?- Elisabeth lo incitò a seguirla -Vieni che te la mostro-. Vennero seguiti da Ron ed Hermione -Ragazzi lei è Elisabeth - disse Harry, Hermione le strinse la mano -Cosa ti porta qui? Non è un giorno felice per la scuola- disse Hermione, Elisabeth le rispose con voce bassa -Sono qui per Severus- Ron sgranò gli occhi e stava per fare una delle sue solite domande inopportune alla situazione, Harry gli fece cenno di evitare.

La sera seguente Severus, Minus e le sorelle Black si recarono al Covo dove c’erano i mangiamorte a congratularsi con Draco, nessuno sapeva cos’era veramente accaduto quella notte, l’Oscuro lo avrebbe scoperto da solo.
Come ci si aspettava Severus venne chiamato dall’oscuro in privato, improvvisamente calò il silenzio nella stanza, i de maghi entrarono nella stanza dell’Oscuro. Severus manteneva la calma, apparente, mentre Voldemort lo scrutava con sguardo interrogativo - C’è qualcosa che devi dirmi?- chiese con voce serpentina l’Oscuro, Severus decise di fare vago -In riguardo a cosa, my Lord? Io non vi ho mai tenuto nascosto nulla- Voldemort annuì mordendosi il labbro, aveva chiesto a tutti e la risposta era sempre stata la stessa, ora doveva indagare su chi non avrebbe mai dubitato. Si avvicinò a Severus che era immobile e impassibile -Come è possibile che un ragazzino di sedici anni sia capace di uccidere uno dei maghi più potenti del mondo con un semplice incantesimo? Dovrebbe essere spietato quanto me, ma stiamo parlando di Draco Malfoy. Guarda suo padre, c’è da sbalordirsi- Severus guardava il Lord senza perderlo di vista neanche per un secondo -Quel ragazzo è capace, molto più di suo padre, è un servo devoto. Ha dimostrato grandi capacità quella sera, io credo- disse Severus al Lord che fece un ghigno -Davvero? E chi gli ha insegnato tante cose? Tu? Chi devo ringraziare allora, te o lui?- Severus sentì il cuore che iniziava a pulsare più forte, Voldemort era davvero come un serpente che riusciva a percepire il minimo movimento, era meglio che non lasciasse intravedere alcuna emozione -Io ero il suo insegnate, è ovvio che Io gli abbia insegnato qualcosa. Deve chiedere grazie a lui, Io non ho fatto proprio niente- Voldemort annuì di nuovo, si allontanò di qualche passo dando le spalle a Severus che sentiva l’ansia crescere -Sai Severus , Io non ti credo … e preferisco cercare da me ciò che voglio sapere. Credo che tu ti ricorda come interrogano i maghi ad Azkaban?- Severus indietreggiò di qualche passo ma Voldemort fu veloce come una vipera -Legilimens Maxima!- Severus cadde a terra, aveva abbassato la guardia per via della paura, Voldemort non si limitava penetrare la mente ma si divertiva nel distruggerla; era un dolore pazzesco. Voldemort vide Severus accasciato a terra che piangeva alla morte di Lily, lo vedeva correre in una macchina e sentiva una voce che gli parlava, era una donna. Il ricordo cambiò, di nuovo quella voce ma questa volta vide chi parlava, vide Elisabeth che piangeva. Dopo ancora riapparve lei tra le braccia di Severus che ansimava, echeggiava nell’aere delle parole che non si capivano, poi apparve Draco che puntava la bacchetta contro Silente, stava frignando quando poi si vide Piton dire -Avaka Kedavra- e Silente che cadde; Ancora un altro ricordo era Elisabeth che teneva qualcosa tra le braccia e si sentì la voce di lei dire - Sarah -. Severus cercò di allontanarlo con ogni minimo sforzo -Esci dalla mai testa!Vattene!- Voldemort fu scaraventato contro il muro mentre Severus stava a terra sfinito, Voldemort aveva scoperto più di quanto immaginasse. Si avvicinò a Severus e lo sollevò per il collo e lo fece sbattere contro uno specchio che si frantumò tagliandogli il viso, tenendogli la bacchetta contro Voldemort lo fece soffocare strangolandolo, Severus non riusciva a muoversi -Ecco … la verità che viene a galla. Elisabeth mi tradiva con te, state insieme … avete anche un figlio … e per di più, tu hai ucciso Silente- gli occhi rossi di Voldemort perforarono quelli di Severus che cercava di liberarsi -Adesso Draco può badare a se stesso, ho ucciso Silente per motivi che ora non sto a spiegare, dopo tutto che le importa chi è stato? Era quello che voleva, uno vale l’altro, Draco è stato bravo a far entrare i mangiamorte ad Hogwarts. Ora Silente è morto e sepolto, è stato portato a termine ciò che aveva ordinato … - Severus sentì di svenire ma Voldemort lo lasciò andare, fece un respiro profondo quando si liberò. L’Oscuro lo ascoltava, dopo tutto aveva ragione, ora Silente era morto che importava chi lo avesse ucciso? Invece importava e come. -Ed Elisabeth?- Severus cercò di essere credibile -Quello che ha visto è stato dopo la sua scomparsa, dopo quella notte mi sono preoccupato di allontanarla dal covo, avrebbero potuto interrogarla e dire delle cose. Il resto è nato tutto dopo- Voldemort annuì -Già, è “nato” dopo. Magari seguirà le tue orme, aspettiamo ancora qualche anno e magari potrà unirsi ai mangiamorte- Severus strinse la mano in un pugno -Veramente non credo che lo farà. Ho deciso che non studierà magia- ovviamente mentiva, ma voleva sviare il pensiero dell’Oscuro che fece una smorfia di disappunto -Che cosa? Vuoi dire che preferiresti un figlio babbano? Anatema!- Severus voleva chiudere la conversazione al più presto -Così ho deciso, è mio figlio decido Io cosa farà- entrambe tornarono nell’altra stanza come se non fosse accaduto niente ma adesso la paura in Severus era cresciuta a dismisura.
Un mese dopo, Sarah iniziò a dare i primi segni di vitalità tipica dei bambini, Elisabeth passava tutto il giorno con lei mentre Severus la cullava di tanto in tanto, specialmente di notte quando si svegliava. Elisabeth però si accorgeva del suo stato d’ansia e forse stare con la bambina lo avrebbe tranquillizzato. Quanto a Voldemort, era impensabile che non avrebbe fatto qualcosa ora che sapeva dov’era Elisabeth. Severus uscì per qualche ora ed Elisabeth stava a casa da sola con Sarah quando ad un tratto bussarono alla porta, Elisabeth quando aprì venne scaraventata lontano e vide entrare due maghi mascherati e vestiti in nero, erano mangiamorte - Dov’è il bambino?- chiese uno dei due, Elisabeth prese la bacchetta e gliela puntò contro ( non sapevano che in realtà era una bambina) -Non osate avvicinarvi! Non ho paura di voi..- i due mangiamorte si scansarono ed entrò un altro che aveva il volto coperto dal cappuccio del mantello che indossava ma Elisabeth tremò al sentire la sua voce -E di me? Certo che hai paura. Dov’è? Togliti di mezzo, voglio solo vederlo- Elisabeth ghignò -Sono le stesse parole che hai detto a Lily Evans prima di ucciderla? Non sono come lei, Io non ci penso due volte ad ucciderti- Voldemort rise acido -Sei più stupida di lei, come ho ucciso lei di certo non mi soffermo su di te, puoi dire al tuo caro marito che ben presto giungerà anche la sua ora. Scusami se voglio risparmiarti di essere vedova e di rendere il bambino orfano. Togliti dai piedi Elisabeth o ti ci levo Io- Elisabeth non si mosse. I due mangiamorte presero le bacchette e gliele puntarono contro -Sei sempre stata difficile, l’hai voluta tu- anche l’Oscuro prese la bacchetta ma ci fu un suono sordo e potente che li assordò, uno sparo. Voldemort si girò di scatto e vide Severus con una pistola d’argento in mano puntata contro uno dei mangiamorte che cadde a terra morto, sparò anche all’altro in pieno petto, Voldemort ghignò -Torniamo all’età della pietra? Complimenti, molto da maghi- Severus adesso teneva sia bacchetta che arma puntati su Voldemort -Almeno sono sicuro che è efficace. Cosa ci fa qui?- disse Severus senza abbassare la guardia, non lo avrebbe colto di sorpresa di nuovo -Ero passato a salutare, ti ricordo che Elisabeth era mia moglie. Ha avuto un figlio lo voglio vedere. Solo che la gente quando mi vede pensa sempre che Io voglia uccidere qualcuno- disse Voldemort facendo ironico, Severus rimase impassibile -E non lo biasimo. Adesso se ne vada, la raggiungerò Io più tardi … ma devo parlare prima con mia moglie- Voldemort sentì la vena sul collo pulsare come un tamburo, Elisabeth sorrise al sentire quelle parole, non l’aveva mai chiamata così. Per fortuna l’Oscuro decise di andarsene, appena se ne andò Elisabeth abbracciò Severus che la baciò e la strinse -Come mi hai chiamato prima?- chiese lei ridendo -Non ho bisogno di un rituale per dire che sei mia moglie, lo sei e basta- disse lui baciandola ancora. Passarono altri mesi, Voldemort non tornò più ma in compenso Severus era costretto ad obbedire alla sua volontà, dopo tutto restava un mangiamorte.
Dopo quasi un anno dalla visita di Voldemort, Severus notò che l’Oscuro lo trattava con più riguardo, si comportava in modo strano. Elisabeth notava in Sarah gli accenni di magia, riusciva a camminare già a un anno e alle volte faceva levitare le cose ridendo dolcemente, era un tesoro. Una sera Severus tornò a casa molto prima rispetto al normale -Già di ritorno? Sarah ti ha cercato tutto il giorno- Severus sorrise ma poi tornò serio -Domani lui vuole tornare ad Hogwarts, Harry di sicuro andrà li. Non posso non seguirlo … Credo che- aveva il respiro mozzato, Elisabeth ripensò alle parole di Voldemort, sentì il cuore fermarsi -Promettimi che tornerai- disse lei con le lacrime che gia le bagnavano le guance, Severus non rispose , Elisabeth lo afferrò per le braccia -Promettimelo!- Severus le fece una carezza asciugandole le lacrime che aumentarono -Non prometto le promesse che non sono sicuro di mantenere, ma Io torno sempre amore mio. Il nostro amore è vissuto sempre nell’oscurità, ma tu sei stata la luce della mia vita. Sarah è il nostro amore che prende forma, Io non vi lascerò mai- Elisabeth sapeva Severus a cosa alludesse, glielo aveva spiegato cosa Silente aveva in mente e ormai non poteva più tirarsi indietro. Lo strinse come non aveva mai fatto, respirò il suo profumo fino in fondo all’anima e lo baciò con tanta passione sussurrandogli -Ti amo più di ogni altra cosa, ma ti prego … non lasciarci da sole- e Severus le rispose con voce tremante -Ti prometto che non vi lascerò mai-.
La notte seguente quando Sarah si addormentò Elisabeth si stese nel letto ancora con gli occhi rossi, Severus la abbracciò e la sfiorava con delicati baci, lei decise di baciarlo appassionatamente e iniziò a sbottonargli la giacca freneticamente, voleva essere sua almeno un’altra volta, per l’ultima volta, fecero l’amore in silenzio e appassionatamente come nona avevano mai fatto, forse solo quando concepirono Sarah, e Severus non smise per un istante di dirle -Ti amo-. Quella notte fu l’ultima cosa che si dissero, l’ultimo sguardo che si diedero e l’ultima volta che stettero insieme. Severus prima di andarsene cercò il libro che riprese tanti anni prima quando andarono in biblioteca, era Cime Tempestose di Emily Bronte e decise di scriverle la frase che lei preferiva su un foglio e di lasciarlo sul letto dove lui dormiva. Andò via che erano le prime ore del mattino, stette accanto a Sarah ad accarezzarla mentre dormiva e la cullò , poi andò via senza voltarsi. Non aveva mai avuto tanta paura in vita sua, i cuore si sgretolava ad ogni passo che lo allontanava da Elisabeth e Sarah, teneva in mente la loro immagine e non pensava ad altro, sentiva in cuor suo che non le avrebbe mai più riviste.

Voldemort chiamò Severus alla stamberga strillante, Severus si sentiva ad un passo dalla morte ormai ma la paura quasi scomparve. Voldemort era agitato, evitava il suo sguardo -Tu sei stato il migliore dei seguaci che Io abbia mai avuto, credo che sia stato più tu ad insegnare a me che non il contrario, ma purtroppo tu mi insegni che bisogna portare a termine ciò che si inizia- disse Voldemort a Severus che abbassò lo sguardo, ormai era giunta l’ora.
Harry arrivò alla stamberga che sentì la discussione tra Severus e Voldemort ma quando vide il serpente agguantare Severus sentì una morsa allo stomaco, come era possibile che si era lasciato mordere? Piton era più sveglio di un serpente, cosa gli era preso? Lo vide cadere a terra con la mano ferma sul collo che grondava di sangue, Voldemort gli si avvicinò e lo fece cadere del tutto a terra per poi andarsene, Harry rimase agghiacciato ancora dalla scena; La rabbia verso Voldemort era aumentata a dismisura, se avesse potuto lo avrebbe ucciso con le sue mani.
Harry si avvicinò a Severus che cercò di parlargli, a stento respirava quindi decise di essere più diretto, non aveva altra scelta. Lui lo aveva protetto da sempre ma si erano odiati, non voleva morire sapendo che Harry lo riconosceva come un assassino insensibile, si sforzò di far capire ad Harry ma il ragazzo era perspicace, con gli ultimi brevi istanti che riusciva a respirare ripensava ad Elisabeth, al suo sorriso, a Sarah che sarebbe stata bellissima e lui le avrebbe protette in un modo o nell’altro , per sempre. Si lasciò cadere nel buio dov’era sempre stato trascinando con se l’amore per Elisabeth e Sarah, che non avrebbe mai smesso di amare, per poi morire ai piedi di Harry.

Elisabeth ascoltò le parole di harry, voleva sapere cosa era successo nella stamberga strillante, mentre camminava inciampò e cadde a terra e avvertì un dolore lacerante che non era dovuto alla caduta, Harry cercò di farla rialzare ma lei rimase a terra, Hermione si portò una mano sulla bocca, si commosse in un certo senso nel vedere Elisabeth così, Ron ed Harry la aiutarono ad alzarsi -Tutto mi aveva portato via, ma perché anche lui? Io lo amavo … e adesso non c’è- Elisabeth prese quel foglio che lui lasciò sul letto il giorno che se ne andò, non lo aveva mai letto, non ne aveva mai avuto il coraggio. Lo diede ad Harry -Leggilo tu, sai quando..- Harry annuì.
Arrivarono alla capanna di Hagrid dove lo vedevano parlare con qualcuno, Harry lo salutò e il gigante si girò -Ciao ragazzi, ciao Elisabeth tua figlia è un amore- i tre ragazzi chiesero in coro -Tua figlia?!- Elisabeth annuì -Mia e di Severus per l’esattezza- si sentì una voce piccolina -Mamma- Hermione si intenerì come solito, Ron ed Harry sorrisero, videro questa bambina di appena un anno che aveva i capelli corti e lievemente ricci neri, gli occhi neri come la notte, un nasino adorabile e le labbra rosee probabilmente ereditati dalla madre, questa con passi impacciati si avvicinò ad Elisabeth che la prese in braccio e le diede un bacio sulla guancia. -Non potevo lasciarla da sola, in questo periodo non l’ho mai lasciata da sola. Oggi è più cupa del solito, in altre circostanze è molto più allegra- la bambina abbracciò la madre che guardò Harry -Se fosse stato maschio lo avrebbe chiamato come te, una vola me lo ha detto. Anche se era indeciso con Albus, ma si poteva fare come secondo nome- Harry sorrise.
Tutti tornarono alla sala grande dove il copro di Severus era sparito, Lucius si avvicinò ad Elisabeth stupito -Lei è Sarah? È bellissima- Narcissa e Draco si avvicinarono a loro volta. Elisabeth guardò Narcissa che aveva visto altre volte Sarah, la bambina infatti guardò più lei che Lucius e Draco -Narcissa, Severus voleva che tu fossi la sua madrina, e lo vorrei anche Io- Narcissa prese la bambina in braccio e sorridendo ad Elisabeth annuì.

Dopo qualche minuto vennero chiamati tutti nel giardino dove c’era la lapide di Silente, Elisabeth preferì non far stare anche Sarah che la lasciò con la McGranit. Harry ricordò il funerale di Silente, la sensazione era la stessa, Elisabeth stava vicino ad Eileen compiangeva disperata, Tobias era una statua di marmo mentre Elisabeth esplodeva dentro.
Accanto a lei c’erano narcissa, Lucius e Draco , Harry avanzò e decise di leggere le sue ultime parole su quel foglio :

“Mia amata Elisabeth,

Forse Io non resterò tanto a lungo quanto tu vivrai, Alle volte l’amore può anche uccidere, ferire, ma tu hai alleviato ogni mio dolore, hai dato luce all’oscurità dove eravamo persi, mi hai reso felice. Se vuoi amami nell’oscurità, lasciami impazzire e desiderare la morte, ma l’unica cosa che ti chiedo è di non lasciarmi cadere in questo abisso dove non posso trovarti.
Non posso vivere senza la mia vita, non poso vivere senza la mia anima.
VI amo, per sempre.
Severus Piton.

P.S.

Harry perdonami”

Elisabeth lasciò andare l’aria da dentro i polmoni come sospiro, Narcissa la strinse, mentre Harry provò una strana sensazione nel leggere quelle poche parole, se solo lo avesse saputo prima. Lo stesso Hagrid non riuscì a trattenere le lacrime, anche i Weasley, Ginny abbracciò Harry che le disse -Tutti infondo dobbiamo chiedergli perdono-.
Alzarono le bacchette al cielo e comparve un daino evanescente , Harry sorrise nel vederlo -Mia madre si prenderà cura di lui- disse ad Elisabeth che egli sorrise -Lo spero tanto- lei si avvicinò alla bara che si stana sigillando e vi posò la mano sopra carezzando la superficie -Avevi promesso che non mi avresti mai lasciata, che non te en saresti mai andato .. Tu mantieni sempre le promesse- le lacrime sgorgarono copiose dai suoi occhi quando poi sentì un tocco freddo sulla sua guancia -Io non ti lascerò mai- Elisabeth alzò la testa e vide Severus davanti a lei come fosse un fantasma, le sorrideva -Io non me ne andrò mai fino a quando tu mi ricorderai, vi proteggerò sempre, e vi amerò sempre- Elisabeth cercò di toccarlo ma la sua mano gli passò attraverso. Severus guardò Harry che non credeva a ciò che vedeva -Spero tu possa perdonarmi Harry, tua madre è molto fiera di te … anche tuo padre e Sirius- Harry gli sorrise -Abbi cura di loro-
Da lontano si sentì Sarah dire -Papà- Elisabeth rise tra le lacrime, Severus la baciò sulle labbra anche se il tocco era gelido -Ora devo andare- Elisabeth cercò di prendergli la mano -No, aspetta- ma era inutile, la luce diventò abbagliante tanto da fare chiudere gli occhi, Elisabeth sentì vicino all’orecchio -Ti amo- e quando riaprì gli occhi era scomparso, e sulla pietra della lapide c’erano incise ancora illuminate le lettere del suo nome. Sotto alla data apparve una scritta che sembrava scritta con la calligrafia di Severus : “Amami nell’oscurità”. Elisabeth rise e guardando il cielo disse sussurrando -Ti amerò per sempre-.
Elisabeth andò da Sarah e la prese in braccio stringendola -Ti voglio bene tesoro mio, più di ogni cosa- disse lei alla bambina. Tutti si allontanarono e rimasero solo Harry e Draco che stava davanti alla pietra funeraria e cercava di trattenere le lacrime -Cosa pensi Draco? Che ne dici di una tregua?- disse Harry, lui lo guardò neutrale -Se ne può parlare, non voglio più sentire le sue ramanzine- disse il ragazzo alludendo a severus, Harry rise -Ma se non ce le avesse fatte? Se non avesse stretto il patto infrangibile e ricordartelo tutto l’anno? Gli siamo debitori entrambi - disse harry, Draco gli tese la mano -Sono disposto ad una tregua, ma nulla di più- Harry gliela strinse moderatamente -Altrettanto. dobbiamo ancora finire un anno di scuola, chissà chi verrà questa volta come insegnante- disse Harry mentre si allontanava con Draco -Chiunque sarà … non sarà eccezionale come Severus-.

In effetti al suo posto venne Elisabeth come insegnante di Pozioni e dava lezioni speciali di difesa contro le arti oscure approvate dal ministero stesso, per difesa contro le arti oscure arrivò un ragazzo dal ministero molto in gamba ma chissà perché alle volte Elisabeth lo sostituiva.
Sarah cresceva con la madre ad Hogwarts, imparava molto gia ai primi anni di età , sicuramente sarebbe sta una strega eccezionale, proprio come il padre.
Entrambe alle volte andavano alla lapide a parlargli quando ne avevano la mancanza, Elisabeth ci andava tutti i giorni e diceva che ogni volta che lei si sedeva li davanti era come se lo avesse accanto, e alle volte sentiva persino la sua voce che le diceva - Sei sempre più bella … ti amo-. Ora era tornato il sole su Hogwarts ed Harry si preparava per diventare un Auror aiutato da Elisabeth.


THE END

______________________________________________________

spero che vi sia piaciuta, questo ultimo pezzo ho pianto mentre lo scrivevo,o god poi non so cosa potrà suscitare in voi.
Vi ringrazio ancora di cuore , e spero vivamente che sia stata di vostro gradimento.

Serenity Van Helsing :snape: :)
 
Top
Scarlet Vampire†
view post Posted on 7/8/2009, 10:26




Bellissima... Complimenti!
Quest'ultimo capitolo è decisamente commovente...
Quando Severus si allontana da Elisabhet... E il suo cuore si "sgretola"!
Divina questa parte...

Eppoi la dolcezza con cui si sono posseduti pochi istanti prima...

Complimenti, davvero!
 
Top
Lady of the sea
view post Posted on 7/8/2009, 13:09




prima di leggere mi sono detta:"Azzardati a piangere e giuro che ti crucio!"... E invece sono qui a piangere come una disperata!...

Proprio un capitolo bellissimo e commovente... Si è proprio percepito un amore vero che non ha paura della "lontananza"... Te lo dico col cuore: COMPLIMENTI!

Baci bagnati da Lady...

PS. Ti chiederò il rimborso per tutti i pacchi di fazzoletti che ho consumato! XP
 
Top
Serenity_Van Helsing
view post Posted on 9/8/2009, 22:04




Ragazze girazie mille di cuore, sono contentissima che vi piaccia :)
davvero ne sono onorata :)

Ora partirò per 10 giorni, spero di scrivere qualcosa di nuovo per poi postarvelo :)

Grazie di cuore per il complimento :)

tantissimi baci da Serenity VH :snape:
 
Top
11 replies since 30/7/2009, 12:36   143 views
  Share