Severus una settimana dopo tornò ad Hogwarts, i mangiamorte stavano attaccando anche il mondo babbano, forse nemmeno Spinner’s End era un posto sicuro. Silente era ormai fermo sulla decisione da lui presa m purtroppo Severus aveva dei ripensamenti, dopo quel momento sarebbe stata una reazione a catena che avrebbe portato anche alla sua morte, ma Silente era impassibile. Gli venne affidata la cattedra di difesa contro le arti oscure, al suo posto venne Orace Lumacorno che era stato un suo professore, tanto è vero che un giorno questo lo invitò nel suo ufficio.
-Severus, finalmente possiamo parlare alla pari. Sapevo che avresti usato bene le tue qualità- diceva Lumacorno nel porgergli un bicchiere di vino elfico ma Severus quella sera non era nel suo stato migliore -Sono contento di rivederla, malgrado questi avvenimenti. Ammetto di essere un po’ in ansia- disse Severus facendo smuovere la bevanda nel bicchiere luccicante, Lumacorno gli poggiò una mano sulla spalla anche se rispose con un tono più grave -Vedrai che troveremo una soluzione, dopo il buio c’è sempre la luce-. Lumacorno lo fece accomodare davanti al camino, si era scolato tutta la bottiglia di vino mentre Severus a stento aveva sorseggiato quel bicchiere -Le sconsiglio di bere ancora, siamo in una scuola- disse Severus sollevando la bottiglia vuota, Lumacorno aveva le guance rosse -No dire fandonie, sto benissimo. Non sei affatto cambiato da quando eri un ragazzo, tranne per qualche ruga in più. Eri uno dei miei studenti preferiti, il più capace , sei uno di quei pochi che da un lato mi danno difficoltà .. Sembravi più tu l’insegnate che Io. Ma dopo tutto noi miriamo a questo, a cercare il meglio dai ragazzi per farmi essere meglio di noi- Lumacorno era sempre stato gentile, anche se alle volte quando era ubriaco dava i numeri -Sai, una volta avevo un allievo che era molto simile a te , e credo che tu sappia di chi parlo. Era un ragazzo dalle doti eccelse ma purtroppo ha scelto la via sbagliata, ma tu Severus hai scelto quella giusta- Severus accennò un sorriso che però scomparve all’istante, ora che Silente era il primo a delirare non sapeva con chi confidarsi, il più delle volte parlava con Elisabeth ma c’erano troppe cose da scrivere, voleva una risposta immediata. -Eppure ho paura, non riesco ad ammetterlo neanche a me stesso, ho troppo cose che rischierei di perdere … che me ne faccio del mio talento?- disse lui sorseggiando tutto d’un soffio il vino restante, Lumacorno gli si avvicinò -Usalo come meglio puoi e non perderai niente, ci sei già passato quindi sai cosa devi fare- non era stata soddisfacente ma quelle parole lo confortarono.
Un mese dopo gli arrivò una lettera alle prime ore del mattino, era Elisabeth a mandargliela ma la cosa lo preoccupò perché lei non spediva mai di giorno. La aprì in fretta e furia e la lesse, non fu molto chiara : “Sei disposto a stare con me per sempre? “ non c’era altro, Severus decise allora di rispondere con una semplice parola ,“Si”.
La spedì attendendo con ansia la risposta, venne chiamato da Silente che lo chiamava con urgenza. Severus lo trovò chino sulla sedia e che stringeva la mano in cancrena -Mi fa malissimo, preferisco tagliarla- diceva Albus, Severus usava tutto quello che aveva ma la mano era insanabile -Non posso tagliargliela, morirebbe dissanguato, e poi vedrà che passerà- Silente tremava dal dolore, era insopportabile. Il preside chiese -Hai ancora ripensamenti? Ti dico che non cambio idea, ormai hai accettato- Severus sbuffò -Si, molti di più di prima, ma mantengo la parola data … anche se devo pagarne le conseguenze. Dopo tutto non ho molta scelta- non poteva non mantenere il voto infrangibile, in ogni caso avrebbe dovuto farlo lui. Mentre stava da Silente arrivò la lettera di risposta da Elisabeth -Hai ricevuto posta- disse Silente vedendo il volatile planare accanto a lui, Severus si allontanò di qualche passo per leggere, si sentì come sprofondare ma non perse la calma, tramaglio non dare nell’occhio. -Cosa dice?- chiese ancora Silente -Una cosa personale- aveva la voce tremante, anche le mani lasciavano intravedere l’agitazione, Silente sorrise-Tanto personale da non potermelo dire? Mi hai sempre detto tutto, e poi devi avvisarmi di tutto quello che succede- Severus rispose -Sul signore Oscuro non … fatti miei- Silente si sentiva leggermente meglio, si aggiustò sulla sedia -Come sei permaloso, credevo essere tuo amico piuttosto che un collega di lavoro- Severus lo guardò senza riuscire più a trattenersi -Lo sei Albus, non mi fido di nessuno come mi fido di te … tranne lei. E’ lei che mi scrive … non so se essere contento o ancora più in ansia- Silente aspettò che lui continuasse, Severus fece un respiro profondo -Ha scritto … di essere incinta, sono stato uno sciocco - Silente lo guardò con sguardo serio -Ora capisco i tuoi ripensamenti da dove nascono- Severus si passò le mani tra i capelli - L’Oscuro ha ragione, queste sono cause di debolezza. Non avrei mai dovuto - Silente con le poche forze che aveva gli si gettò contro -Non osare dire mai più queste parole! Se hai messo incinta Elisabeth è stato perchè la ami, perché vuoi avere una famiglia con lei, te ne sei fregato di quello che sta succedendo … e hai fatto bene. Tu se una cosa non è giusta non la fai, ti conosco bene, tu ami Elisabeth e questo è un segno lampante che anche lei prova lo stesso. Ma non posso tornare indietro e nemmeno tu, manteniamo la parola data e occupiamoci delle nostre responsabilità. Ti concedo in qualsiasi momento di poter abbandonare tutto semmai loro due sono in pericolo, ma solo a questa condizione- Silente era serio, Severus annuì alle sue parole; non vedeva l’ora d vedere Elisabeth, voleva stare con lei più di ogni altra cosa al mondo.
Più passavano i giorni più cresceva l’ansia, il tempo volava, Severus aveva paura della sua stessa ombra ormai, passava tutte le notti a piangere di nascosto; aveva paura, si sentiva solo e non sapeva cosa era giusto o sbagliato.
Un giorno quasi si sentiva che il momento era vicino, aveva appena curato Draco che aveva avuto una discussione con Potter, probabilmente accidentale, per poco non rimaneva ucciso. Quell’episodio gli aveva rivelato tutto, avrebbe svolto l’incarico al posto di Draco, non aveva scelta dal momento che il ragazzo aveva paura … e non era un assassino.
Quando si ritrovò faccia a faccia con Silente e tutti i mangiamorte attorno a lui si sentì come paralizzarsi, il braccio non si muoveva,non voleva farlo ma non aveva scelta. Pronunciò l’incantesimo senza neanche pensarci, sentì il cuore gelarsi e tutto era confuso. Vide Silente cadere a suolo a peso morto, afferrò Draco con forza e lo scaraventò via facendogli segno di scappare.
Erano passati otto mesi dalla lettera di Elisabeth, in quel momento Severus percepì la sua aura indebolirsi, pressò i mangiamorte nello scappare, ormai Hogwarts era presa. Tutti andarono al Covo ma Draco cercò di parlargli -Professor Piton .. Severus! Perché lo hai fatto? Avrei potuto farlo benissimo da solo! Non doveva mettersi in mezzo!- Severus sentì il sangue bollire nelle vene, si avvicinò a Draco e gli diede un pugno in piena faccia, il ragazzo cadde a terra col naso sanguinante -Draco, per una buona volta vai a casa e sta volta restaci! Non sai cosa vuol dire uccidere una persona, la tua anima resterà integra mentre la mia ormai è frantumata! Vattene!- Severus lo lasciò la terra e scomparve.
Arrivò a Spinner’s End che pioveva a dirotto, a fare luce erano i lampi che avevano fatto saltare la corrente, mentre camminava aveva l’affanno e sentiva gli occhi bruciargli, l’immagine di Albus che cadeva davanti ai suoi occhi era indelebile, possibile che aveva ucciso uno dei suoi migliori amici a brucia pelo? E pensare che lo aveva supplicato prima di morire, si sentiva frantumare ad ogni passo. Non riuscì più a trattenere le lacrime che iniziò a piangere, singhiozzava come non aveva mai fatto, neanche quando era morta Lily, il dolore era più grande. Casa sua sembrava lontana migliaia di metri visto che a stento si muoveva, stava accasciato al muro col volto tra le mani e si gettò a terra, la strada era deserta nessuno lo avrebbe visto. Tanto che al pianto si mischiava la rabbia nel petto sentiva come un’esplosione, era bagnato fradicio per via della pioggia che cadeva incessantemente e sperava che uno di quei fulmini lo colpissero.
Ad un tratto percepì di nuovo l’aura di Elisabeth, era ancora più debole, si alzò a fatica e si avvicinò a casa sua velocemente, entrò trovando la casa buia - Elisabeth!- chiese lui quasi sbraitando, non se ne rese conto, la sua voce fu coperta da un tuono. Guardò al piano inferiore ma al suo richiamo non ci fu risposta, corse di sopra e la trovò stesa sul letto che si lamentava dal dolore, Severus entrò di corsa lei lo guardò stupita, era tornato un mese prima -Sev, ma che ci fai qui?- chiese lei notando i suoi occhi rossi, Severus rimase quasi impressionato di come la trovò, non l’aveva mai vista così “gonfia”, era sempre stata magra ma era comunque bellissima. Le fece una carezza -Sono tornato da te, e non ti lascerò mai più .. Te lo prometto- Elisabeth sentiva la sua voce tremante c’era qualcosa che non andava -Cosa è successo?- lei si ricordò di cosa gli aveva chiesto Silente, immaginava del perché avesse gli occhi cristallini e rossi, Severus le posò la mano sulla pancia e le chiese -Come state voi due? Tra quanto tempo credi che nascerà?- Elisabeth si mise a sedere, il dolore era diminuito -Credono tra due settimane, ma tu perché sei tornato così all’improvviso? Severus, cosa è successo?- Severus girò la faccia dall’altra parte così che lei non lo vedesse, lo vide tremare e singhiozzare - L’ho fatto, lui me lo ha chiesto … e Io l’ho fatto. Preferisco morire ..- Elisabeth cercò di avvicinarsi e lo abbracciò, Severus la abbracciò a sua volta; non immaginava che qualcuno lo avrebbe abbracciato dopo quell’episodio, si sentiva a pezzi e dopo un pianto durato circa tre ore si addormentò fino al pomeriggio seguente.
Elisabeth stava seduta accanto a lui e gli passava la mano tra i capelli, la finestra era serrata così da non far entrare la luce, Severus si svegliò vedendo Elisabeth che gli sorrideva ma lui sapeva che non avrebbe sorriso chissà per quanto tempo. Non disse una parola per tutto il giorno, ma la sera dovette per forza parlare. Mentre stava seduto sulla solita poltrona a leggere un libro che aveva letto circa una dozzina di volte improvvisamente bussarono freneticamente alla porta, Elisabeth andò ad aprire, erano Narcissa e Bellatrix seguite da Minus, i tre entrarono ed andarono da Severus, Narcissa gli si buttò ai piedi -Grazie Severus, grazie- disse lei, Bellatrix era imbarazzata dal comportamento della sorella, Minus sconvolto, Elisabeth nervosa. Severus la fece alzare e la prese per il mento e con sguardo serio le disse -Ho mantenuto la mia promessa, e adesso fammi la sacrosanta cortesia di prendere Draco e di tenerlo fuori da questa faccenda, lui è un ragazzo … non voglio aver distrutto la mia anima invano. Narcissa, anche se rischi di divorziare da quell’idiota di tuo marito, ti supplico di tener Draco lontano da Voldemort- Bellatrix esplose -Come osi pronunciare il suo nome?!- Severus la guardò di scatto -Dopo ieri notte oso e come, sono riuscito dove lui ha esitato tutta un’esistenza, e mi è stato dato anche del codardo … non osate chiamarmi codardo, perché sinceramene non immaginate nemmeno cosa ci sia nella mia testa in questo momento. Sono codardo per aver salvato un ragazzo che non è nemmeno mio figlio, per aver difeso un ragazzo condannato a morte certa, per aver illuso un vecchio per poi ucciderlo guardandolo negli occhi! Per questo sono un codardo?!- calò il silenzio, Minus fece cenno a Bellatrix indicandole Severus, lei annuì -Lui vuole … organizzare un … rituale per l’unione di Draco ai mangiamorte. Vuole che ci siano tutti, compreso tu- Severus abbassò la testa e fece una risata acida, Elisabeth stava sull’uscio della porta ascoltava. -Il mio sforzo è stato vano, come volevasi dimostrare. Io non mi sacrifico più per tuo figlio Narcissa, ora compirà diciassette anni e dovrà cavarsela da solo, Io ho altro a cui pensare- disse Severus guardando Elisabeth, lei accennò un sorriso che scomparve all’istante, si poggiò la mano sulla pancia e avvertì una fitta. Bellatrix si avvicinò a Piton -Piton, adesso non far ricadere le colpe su mia sorella. Tu hai accettato, avresti dovuto pensarci prima. E comunque lui vuole parlarti- Severus notò Elisabeth appoggiarsi al muro, respirava a fatica, Narcissa lo notò a sua volta -Che ti prende?- Elisabeth non riusciva a parlare, Severus intuì all’istante -Adesso dovete andarvene- disse lui ai tre, ma Narcissa aiutò Elisabeth a stare in piedi, Severus non comprese il suo gesto -Lasciala Narcissa, te ne devi andare- Narcissa guardò Piton e gli disse -Tu hai aiutato mio figlio, adesso io aiuto il tuo .. A meno che non lo sia. Le si sono rotte le acque, so cosa succede quando nasce un bambino- Bellatrix sgranò gli occhi, Minus spalancò la bocca - Elisabeth sta partorendo?! E se lui lo sapesse?- gli altri tre dissero -Lui non lo deve sapere!- Severus era confuso dal comportamento di Narcissa, Bellatrix era rimasta in silenzio come suo solito. Narcissa si materializzò al piano superiore e la portò nella camera da letto, non c’era tempo di portarla in ospedale -Bellatrix, mi devi dare una mano!- la strega fece per salire e Severus cercò di seguirla ma appena fuori la porta le due lo fermarono -No, il padre aspetta fuori … se sei tu- Severus rispose -Ovviamente, va bene ve la lascio, ma se succede qualcosa a lei o al bambino vi riterrò le responsabili- Narcissa lo abbracciò -Sono in debito con te, ricambierò il favore- e detto chiuse la porta.
Severus stava camminando per tutta la casa e Minus che lo seguiva -Non ti ha mai chiesto nulla? Su Elisabeth intendo- chiese Minus, Severus gli offrì del vino mentre lui beveva una bottiglia d’acqua gelata -No, e tanto meno gli direi qualcosa se lo facesse. A te ha mai chiesto qualcosa? Tu cosa gli hai detto?- Minus sorseggiò il vino -Una volta mi ha chiesto se l’avevo vista, Io gli risposi di No. Anche se … qualche sera fa ci ha chiamato tutti in privato, era depresso e confuso, se ci pensi era il periodo del loro “anniversario”. Iniziò a chiederci cose tipo “Devi dirmi qualcosa?” oppure se conoscevamo una certa Elisabeth … Io credo che lui voglia vederla- Severus strinse la bottiglia che di li a poco si sarebbe frantumata -Severus, ti consiglio di tenerla nascosta, ora più di ogni altra cosa- disse Minus bevendo il vino.
Passò ancora un’ora quando poi Bellatrix scese dalle scale, Severus corse per salire mala strega lo intralciava, lo guardava cupa -Cosa è successo?- chiese lui preoccupato, Bellatrix accennò un ghigno ma poi rispose -Non te le meriti-.
Severus andò nella stanza, Narcissa stava seduta accanto ad Elisabeth e guardava il fagottino che lei teneva tra le braccia, si avvicinò lentamente e diede un bacio sulla fronte ad Elisabeth - E’ una femmina- disse lei sorridendogli, Severus sorrise a sua volta; per un momento dimenticò cosa era successo, ma non appena sfiorò quel pensiero ricadde nelle tenebre; sua figlia sarebbe stata figlia di un assassino, come poteva essere un genitore? -Come la chiamerete?- chiese Narcissa, Elisabeth ci pensò e poi fu Severus a rispondere -Sarah, si chiama Sarah - Elisabeth sorrise -Come sai che volevo chiamarla così?- Severus carezzò la pargoletta -Una volta stavi parlando con mia madre, ti ho sentito come avresti voluto chiamarla. Mi piace- si diedero un bacio poi Severus guardò Narcissa -Grazie- le disse, Narcissa gli sorrise.
Elisabeth era tornata nella sala grande dove Eileen contemplava il corpo di Severus, Tobias si era nascosto da qualche parte sfogarsi, Elisabeth rivide Harry che le andò incontro -Ha lasciato tante cose, probabilmente tu lo vedevi come una persona vuota ma è nel suo carattere essere cupo e scorbutico. Harry lui ti adorava, ogni cosa che accadeva era il primo a pensare a te, alla tua incolumità … lui non voleva uccidere Silente- disse Elisabeth, Harry annuì -Si lo so, mi ha mostrato alcuni dei suoi ricordi. Alcuni li ho visti, nel suo pensatoio, ma non ti ho mai vista- Elisabeth rise -Non ha lasciato tutti i suoi ricordi li dentro, alcuni li ha tenuti per se-. Ad un tratto Narcissa si avvicinò ad Elisabeth col volto basso - Elisabeth, ti chiedo scusa. Non so cosa mi sia preso, ti chiedo perdono- Elisabeth la guardò seria ma poi l’abbracciò, Narcissa le sorrise, Harry era confuso; non capiva perché quei mangiamorte ( o meglio ex mangiamorte) litigassero e facessero pace ogni cinque minuti. - Dov’è Sarah?- chiese Narcissa , Elisabeth le rispose - L’ho lasciata con Hagrid, giocava con gli animali. Ho preferito non portarla..- Harry chiese -Chi è Sarah?- Elisabeth lo incitò a seguirla -Vieni che te la mostro-. Vennero seguiti da Ron ed Hermione -Ragazzi lei è Elisabeth - disse Harry, Hermione le strinse la mano -Cosa ti porta qui? Non è un giorno felice per la scuola- disse Hermione, Elisabeth le rispose con voce bassa -Sono qui per Severus- Ron sgranò gli occhi e stava per fare una delle sue solite domande inopportune alla situazione, Harry gli fece cenno di evitare.
La sera seguente Severus, Minus e le sorelle Black si recarono al Covo dove c’erano i mangiamorte a congratularsi con Draco, nessuno sapeva cos’era veramente accaduto quella notte, l’Oscuro lo avrebbe scoperto da solo.
Come ci si aspettava Severus venne chiamato dall’oscuro in privato, improvvisamente calò il silenzio nella stanza, i de maghi entrarono nella stanza dell’Oscuro. Severus manteneva la calma, apparente, mentre Voldemort lo scrutava con sguardo interrogativo - C’è qualcosa che devi dirmi?- chiese con voce serpentina l’Oscuro, Severus decise di fare vago -In riguardo a cosa, my Lord? Io non vi ho mai tenuto nascosto nulla- Voldemort annuì mordendosi il labbro, aveva chiesto a tutti e la risposta era sempre stata la stessa, ora doveva indagare su chi non avrebbe mai dubitato. Si avvicinò a Severus che era immobile e impassibile -Come è possibile che un ragazzino di sedici anni sia capace di uccidere uno dei maghi più potenti del mondo con un semplice incantesimo? Dovrebbe essere spietato quanto me, ma stiamo parlando di Draco Malfoy. Guarda suo padre, c’è da sbalordirsi- Severus guardava il Lord senza perderlo di vista neanche per un secondo -Quel ragazzo è capace, molto più di suo padre, è un servo devoto. Ha dimostrato grandi capacità quella sera, io credo- disse Severus al Lord che fece un ghigno -Davvero? E chi gli ha insegnato tante cose? Tu? Chi devo ringraziare allora, te o lui?- Severus sentì il cuore che iniziava a pulsare più forte, Voldemort era davvero come un serpente che riusciva a percepire il minimo movimento, era meglio che non lasciasse intravedere alcuna emozione -Io ero il suo insegnate, è ovvio che Io gli abbia insegnato qualcosa. Deve chiedere grazie a lui, Io non ho fatto proprio niente- Voldemort annuì di nuovo, si allontanò di qualche passo dando le spalle a Severus che sentiva l’ansia crescere -Sai Severus , Io non ti credo … e preferisco cercare da me ciò che voglio sapere. Credo che tu ti ricorda come interrogano i maghi ad Azkaban?- Severus indietreggiò di qualche passo ma Voldemort fu veloce come una vipera -Legilimens Maxima!- Severus cadde a terra, aveva abbassato la guardia per via della paura, Voldemort non si limitava penetrare la mente ma si divertiva nel distruggerla; era un dolore pazzesco. Voldemort vide Severus accasciato a terra che piangeva alla morte di Lily, lo vedeva correre in una macchina e sentiva una voce che gli parlava, era una donna. Il ricordo cambiò, di nuovo quella voce ma questa volta vide chi parlava, vide Elisabeth che piangeva. Dopo ancora riapparve lei tra le braccia di Severus che ansimava, echeggiava nell’aere delle parole che non si capivano, poi apparve Draco che puntava la bacchetta contro Silente, stava frignando quando poi si vide Piton dire -Avaka Kedavra- e Silente che cadde; Ancora un altro ricordo era Elisabeth che teneva qualcosa tra le braccia e si sentì la voce di lei dire - Sarah -. Severus cercò di allontanarlo con ogni minimo sforzo -Esci dalla mai testa!Vattene!- Voldemort fu scaraventato contro il muro mentre Severus stava a terra sfinito, Voldemort aveva scoperto più di quanto immaginasse. Si avvicinò a Severus e lo sollevò per il collo e lo fece sbattere contro uno specchio che si frantumò tagliandogli il viso, tenendogli la bacchetta contro Voldemort lo fece soffocare strangolandolo, Severus non riusciva a muoversi -Ecco … la verità che viene a galla. Elisabeth mi tradiva con te, state insieme … avete anche un figlio … e per di più, tu hai ucciso Silente- gli occhi rossi di Voldemort perforarono quelli di Severus che cercava di liberarsi -Adesso Draco può badare a se stesso, ho ucciso Silente per motivi che ora non sto a spiegare, dopo tutto che le importa chi è stato? Era quello che voleva, uno vale l’altro, Draco è stato bravo a far entrare i mangiamorte ad Hogwarts. Ora Silente è morto e sepolto, è stato portato a termine ciò che aveva ordinato … - Severus sentì di svenire ma Voldemort lo lasciò andare, fece un respiro profondo quando si liberò. L’Oscuro lo ascoltava, dopo tutto aveva ragione, ora Silente era morto che importava chi lo avesse ucciso? Invece importava e come. -Ed Elisabeth?- Severus cercò di essere credibile -Quello che ha visto è stato dopo la sua scomparsa, dopo quella notte mi sono preoccupato di allontanarla dal covo, avrebbero potuto interrogarla e dire delle cose. Il resto è nato tutto dopo- Voldemort annuì -Già, è “nato” dopo. Magari seguirà le tue orme, aspettiamo ancora qualche anno e magari potrà unirsi ai mangiamorte- Severus strinse la mano in un pugno -Veramente non credo che lo farà. Ho deciso che non studierà magia- ovviamente mentiva, ma voleva sviare il pensiero dell’Oscuro che fece una smorfia di disappunto -Che cosa? Vuoi dire che preferiresti un figlio babbano? Anatema!- Severus voleva chiudere la conversazione al più presto -Così ho deciso, è mio figlio decido Io cosa farà- entrambe tornarono nell’altra stanza come se non fosse accaduto niente ma adesso la paura in Severus era cresciuta a dismisura.
Un mese dopo, Sarah iniziò a dare i primi segni di vitalità tipica dei bambini, Elisabeth passava tutto il giorno con lei mentre Severus la cullava di tanto in tanto, specialmente di notte quando si svegliava. Elisabeth però si accorgeva del suo stato d’ansia e forse stare con la bambina lo avrebbe tranquillizzato. Quanto a Voldemort, era impensabile che non avrebbe fatto qualcosa ora che sapeva dov’era Elisabeth. Severus uscì per qualche ora ed Elisabeth stava a casa da sola con Sarah quando ad un tratto bussarono alla porta, Elisabeth quando aprì venne scaraventata lontano e vide entrare due maghi mascherati e vestiti in nero, erano mangiamorte - Dov’è il bambino?- chiese uno dei due, Elisabeth prese la bacchetta e gliela puntò contro ( non sapevano che in realtà era una bambina) -Non osate avvicinarvi! Non ho paura di voi..- i due mangiamorte si scansarono ed entrò un altro che aveva il volto coperto dal cappuccio del mantello che indossava ma Elisabeth tremò al sentire la sua voce -E di me? Certo che hai paura. Dov’è? Togliti di mezzo, voglio solo vederlo- Elisabeth ghignò -Sono le stesse parole che hai detto a Lily Evans prima di ucciderla? Non sono come lei, Io non ci penso due volte ad ucciderti- Voldemort rise acido -Sei più stupida di lei, come ho ucciso lei di certo non mi soffermo su di te, puoi dire al tuo caro marito che ben presto giungerà anche la sua ora. Scusami se voglio risparmiarti di essere vedova e di rendere il bambino orfano. Togliti dai piedi Elisabeth o ti ci levo Io- Elisabeth non si mosse. I due mangiamorte presero le bacchette e gliele puntarono contro -Sei sempre stata difficile, l’hai voluta tu- anche l’Oscuro prese la bacchetta ma ci fu un suono sordo e potente che li assordò, uno sparo. Voldemort si girò di scatto e vide Severus con una pistola d’argento in mano puntata contro uno dei mangiamorte che cadde a terra morto, sparò anche all’altro in pieno petto, Voldemort ghignò -Torniamo all’età della pietra? Complimenti, molto da maghi- Severus adesso teneva sia bacchetta che arma puntati su Voldemort -Almeno sono sicuro che è efficace. Cosa ci fa qui?- disse Severus senza abbassare la guardia, non lo avrebbe colto di sorpresa di nuovo -Ero passato a salutare, ti ricordo che Elisabeth era mia moglie. Ha avuto un figlio lo voglio vedere. Solo che la gente quando mi vede pensa sempre che Io voglia uccidere qualcuno- disse Voldemort facendo ironico, Severus rimase impassibile -E non lo biasimo. Adesso se ne vada, la raggiungerò Io più tardi … ma devo parlare prima con mia moglie- Voldemort sentì la vena sul collo pulsare come un tamburo, Elisabeth sorrise al sentire quelle parole, non l’aveva mai chiamata così. Per fortuna l’Oscuro decise di andarsene, appena se ne andò Elisabeth abbracciò Severus che la baciò e la strinse -Come mi hai chiamato prima?- chiese lei ridendo -Non ho bisogno di un rituale per dire che sei mia moglie, lo sei e basta- disse lui baciandola ancora. Passarono altri mesi, Voldemort non tornò più ma in compenso Severus era costretto ad obbedire alla sua volontà, dopo tutto restava un mangiamorte.
Dopo quasi un anno dalla visita di Voldemort, Severus notò che l’Oscuro lo trattava con più riguardo, si comportava in modo strano. Elisabeth notava in Sarah gli accenni di magia, riusciva a camminare già a un anno e alle volte faceva levitare le cose ridendo dolcemente, era un tesoro. Una sera Severus tornò a casa molto prima rispetto al normale -Già di ritorno? Sarah ti ha cercato tutto il giorno- Severus sorrise ma poi tornò serio -Domani lui vuole tornare ad Hogwarts, Harry di sicuro andrà li. Non posso non seguirlo … Credo che- aveva il respiro mozzato, Elisabeth ripensò alle parole di Voldemort, sentì il cuore fermarsi -Promettimi che tornerai- disse lei con le lacrime che gia le bagnavano le guance, Severus non rispose , Elisabeth lo afferrò per le braccia -Promettimelo!- Severus le fece una carezza asciugandole le lacrime che aumentarono -Non prometto le promesse che non sono sicuro di mantenere, ma Io torno sempre amore mio. Il nostro amore è vissuto sempre nell’oscurità, ma tu sei stata la luce della mia vita. Sarah è il nostro amore che prende forma, Io non vi lascerò mai- Elisabeth sapeva Severus a cosa alludesse, glielo aveva spiegato cosa Silente aveva in mente e ormai non poteva più tirarsi indietro. Lo strinse come non aveva mai fatto, respirò il suo profumo fino in fondo all’anima e lo baciò con tanta passione sussurrandogli -Ti amo più di ogni altra cosa, ma ti prego … non lasciarci da sole- e Severus le rispose con voce tremante -Ti prometto che non vi lascerò mai-.
La notte seguente quando Sarah si addormentò Elisabeth si stese nel letto ancora con gli occhi rossi, Severus la abbracciò e la sfiorava con delicati baci, lei decise di baciarlo appassionatamente e iniziò a sbottonargli la giacca freneticamente, voleva essere sua almeno un’altra volta, per l’ultima volta, fecero l’amore in silenzio e appassionatamente come nona avevano mai fatto, forse solo quando concepirono Sarah, e Severus non smise per un istante di dirle -Ti amo-. Quella notte fu l’ultima cosa che si dissero, l’ultimo sguardo che si diedero e l’ultima volta che stettero insieme. Severus prima di andarsene cercò il libro che riprese tanti anni prima quando andarono in biblioteca, era Cime Tempestose di Emily Bronte e decise di scriverle la frase che lei preferiva su un foglio e di lasciarlo sul letto dove lui dormiva. Andò via che erano le prime ore del mattino, stette accanto a Sarah ad accarezzarla mentre dormiva e la cullò , poi andò via senza voltarsi. Non aveva mai avuto tanta paura in vita sua, i cuore si sgretolava ad ogni passo che lo allontanava da Elisabeth e Sarah, teneva in mente la loro immagine e non pensava ad altro, sentiva in cuor suo che non le avrebbe mai più riviste.
Voldemort chiamò Severus alla stamberga strillante, Severus si sentiva ad un passo dalla morte ormai ma la paura quasi scomparve. Voldemort era agitato, evitava il suo sguardo -Tu sei stato il migliore dei seguaci che Io abbia mai avuto, credo che sia stato più tu ad insegnare a me che non il contrario, ma purtroppo tu mi insegni che bisogna portare a termine ciò che si inizia- disse Voldemort a Severus che abbassò lo sguardo, ormai era giunta l’ora.
Harry arrivò alla stamberga che sentì la discussione tra Severus e Voldemort ma quando vide il serpente agguantare Severus sentì una morsa allo stomaco, come era possibile che si era lasciato mordere? Piton era più sveglio di un serpente, cosa gli era preso? Lo vide cadere a terra con la mano ferma sul collo che grondava di sangue, Voldemort gli si avvicinò e lo fece cadere del tutto a terra per poi andarsene, Harry rimase agghiacciato ancora dalla scena; La rabbia verso Voldemort era aumentata a dismisura, se avesse potuto lo avrebbe ucciso con le sue mani.
Harry si avvicinò a Severus che cercò di parlargli, a stento respirava quindi decise di essere più diretto, non aveva altra scelta. Lui lo aveva protetto da sempre ma si erano odiati, non voleva morire sapendo che Harry lo riconosceva come un assassino insensibile, si sforzò di far capire ad Harry ma il ragazzo era perspicace, con gli ultimi brevi istanti che riusciva a respirare ripensava ad Elisabeth, al suo sorriso, a Sarah che sarebbe stata bellissima e lui le avrebbe protette in un modo o nell’altro , per sempre. Si lasciò cadere nel buio dov’era sempre stato trascinando con se l’amore per Elisabeth e Sarah, che non avrebbe mai smesso di amare, per poi morire ai piedi di Harry.
Elisabeth ascoltò le parole di harry, voleva sapere cosa era successo nella stamberga strillante, mentre camminava inciampò e cadde a terra e avvertì un dolore lacerante che non era dovuto alla caduta, Harry cercò di farla rialzare ma lei rimase a terra, Hermione si portò una mano sulla bocca, si commosse in un certo senso nel vedere Elisabeth così, Ron ed Harry la aiutarono ad alzarsi -Tutto mi aveva portato via, ma perché anche lui? Io lo amavo … e adesso non c’è- Elisabeth prese quel foglio che lui lasciò sul letto il giorno che se ne andò, non lo aveva mai letto, non ne aveva mai avuto il coraggio. Lo diede ad Harry -Leggilo tu, sai quando..- Harry annuì.
Arrivarono alla capanna di Hagrid dove lo vedevano parlare con qualcuno, Harry lo salutò e il gigante si girò -Ciao ragazzi, ciao Elisabeth tua figlia è un amore- i tre ragazzi chiesero in coro -Tua figlia?!- Elisabeth annuì -Mia e di Severus per l’esattezza- si sentì una voce piccolina -Mamma- Hermione si intenerì come solito, Ron ed Harry sorrisero, videro questa bambina di appena un anno che aveva i capelli corti e lievemente ricci neri, gli occhi neri come la notte, un nasino adorabile e le labbra rosee probabilmente ereditati dalla madre, questa con passi impacciati si avvicinò ad Elisabeth che la prese in braccio e le diede un bacio sulla guancia. -Non potevo lasciarla da sola, in questo periodo non l’ho mai lasciata da sola. Oggi è più cupa del solito, in altre circostanze è molto più allegra- la bambina abbracciò la madre che guardò Harry -Se fosse stato maschio lo avrebbe chiamato come te, una vola me lo ha detto. Anche se era indeciso con Albus, ma si poteva fare come secondo nome- Harry sorrise.
Tutti tornarono alla sala grande dove il copro di Severus era sparito, Lucius si avvicinò ad Elisabeth stupito -Lei è Sarah? È bellissima- Narcissa e Draco si avvicinarono a loro volta. Elisabeth guardò Narcissa che aveva visto altre volte Sarah, la bambina infatti guardò più lei che Lucius e Draco -Narcissa, Severus voleva che tu fossi la sua madrina, e lo vorrei anche Io- Narcissa prese la bambina in braccio e sorridendo ad Elisabeth annuì.
Dopo qualche minuto vennero chiamati tutti nel giardino dove c’era la lapide di Silente, Elisabeth preferì non far stare anche Sarah che la lasciò con la McGranit. Harry ricordò il funerale di Silente, la sensazione era la stessa, Elisabeth stava vicino ad Eileen compiangeva disperata, Tobias era una statua di marmo mentre Elisabeth esplodeva dentro.
Accanto a lei c’erano narcissa, Lucius e Draco , Harry avanzò e decise di leggere le sue ultime parole su quel foglio :
“Mia amata Elisabeth,
Forse Io non resterò tanto a lungo quanto tu vivrai, Alle volte l’amore può anche uccidere, ferire, ma tu hai alleviato ogni mio dolore, hai dato luce all’oscurità dove eravamo persi, mi hai reso felice. Se vuoi amami nell’oscurità, lasciami impazzire e desiderare la morte, ma l’unica cosa che ti chiedo è di non lasciarmi cadere in questo abisso dove non posso trovarti.
Non posso vivere senza la mia vita, non poso vivere senza la mia anima.
VI amo, per sempre.
Severus Piton.
P.S.
Harry perdonami”
Elisabeth lasciò andare l’aria da dentro i polmoni come sospiro, Narcissa la strinse, mentre Harry provò una strana sensazione nel leggere quelle poche parole, se solo lo avesse saputo prima. Lo stesso Hagrid non riuscì a trattenere le lacrime, anche i Weasley, Ginny abbracciò Harry che le disse -Tutti infondo dobbiamo chiedergli perdono-.
Alzarono le bacchette al cielo e comparve un daino evanescente , Harry sorrise nel vederlo -Mia madre si prenderà cura di lui- disse ad Elisabeth che egli sorrise -Lo spero tanto- lei si avvicinò alla bara che si stana sigillando e vi posò la mano sopra carezzando la superficie -Avevi promesso che non mi avresti mai lasciata, che non te en saresti mai andato .. Tu mantieni sempre le promesse- le lacrime sgorgarono copiose dai suoi occhi quando poi sentì un tocco freddo sulla sua guancia -Io non ti lascerò mai- Elisabeth alzò la testa e vide Severus davanti a lei come fosse un fantasma, le sorrideva -Io non me ne andrò mai fino a quando tu mi ricorderai, vi proteggerò sempre, e vi amerò sempre- Elisabeth cercò di toccarlo ma la sua mano gli passò attraverso. Severus guardò Harry che non credeva a ciò che vedeva -Spero tu possa perdonarmi Harry, tua madre è molto fiera di te … anche tuo padre e Sirius- Harry gli sorrise -Abbi cura di loro-
Da lontano si sentì Sarah dire -Papà- Elisabeth rise tra le lacrime, Severus la baciò sulle labbra anche se il tocco era gelido -Ora devo andare- Elisabeth cercò di prendergli la mano -No, aspetta- ma era inutile, la luce diventò abbagliante tanto da fare chiudere gli occhi, Elisabeth sentì vicino all’orecchio -Ti amo- e quando riaprì gli occhi era scomparso, e sulla pietra della lapide c’erano incise ancora illuminate le lettere del suo nome. Sotto alla data apparve una scritta che sembrava scritta con la calligrafia di Severus : “Amami nell’oscurità”. Elisabeth rise e guardando il cielo disse sussurrando -Ti amerò per sempre-.
Elisabeth andò da Sarah e la prese in braccio stringendola -Ti voglio bene tesoro mio, più di ogni cosa- disse lei alla bambina. Tutti si allontanarono e rimasero solo Harry e Draco che stava davanti alla pietra funeraria e cercava di trattenere le lacrime -Cosa pensi Draco? Che ne dici di una tregua?- disse Harry, lui lo guardò neutrale -Se ne può parlare, non voglio più sentire le sue ramanzine- disse il ragazzo alludendo a severus, Harry rise -Ma se non ce le avesse fatte? Se non avesse stretto il patto infrangibile e ricordartelo tutto l’anno? Gli siamo debitori entrambi - disse harry, Draco gli tese la mano -Sono disposto ad una tregua, ma nulla di più- Harry gliela strinse moderatamente -Altrettanto. dobbiamo ancora finire un anno di scuola, chissà chi verrà questa volta come insegnante- disse Harry mentre si allontanava con Draco -Chiunque sarà … non sarà eccezionale come Severus-.
In effetti al suo posto venne Elisabeth come insegnante di Pozioni e dava lezioni speciali di difesa contro le arti oscure approvate dal ministero stesso, per difesa contro le arti oscure arrivò un ragazzo dal ministero molto in gamba ma chissà perché alle volte Elisabeth lo sostituiva.
Sarah cresceva con la madre ad Hogwarts, imparava molto gia ai primi anni di età , sicuramente sarebbe sta una strega eccezionale, proprio come il padre.
Entrambe alle volte andavano alla lapide a parlargli quando ne avevano la mancanza, Elisabeth ci andava tutti i giorni e diceva che ogni volta che lei si sedeva li davanti era come se lo avesse accanto, e alle volte sentiva persino la sua voce che le diceva - Sei sempre più bella … ti amo-. Ora era tornato il sole su Hogwarts ed Harry si preparava per diventare un Auror aiutato da Elisabeth.
THE END
______________________________________________________
spero che vi sia piaciuta, questo ultimo pezzo ho pianto mentre lo scrivevo,o god poi non so cosa potrà suscitare in voi.
Vi ringrazio ancora di cuore , e spero vivamente che sia stata di vostro gradimento.
Serenity Van Helsing