Un grazie a tutti quelli che leggono.
Un grazie soprattutto alla mia amica SlytherinSnapeFan che mi aiuta nei momenti di crisi creativa.
Be'. . . ora vi lascio al prossimo capitolo.
Buona lettura.
Cap. 6
Natale
Isennatt era sul treno che l’avrebbe riportata a casa. Era seduta insieme a Draco e ai suoi due gorilla. Altair era andata insieme ai suoi amici del settimo anno.
Isennatt non ascoltava le conversazioni dei tre ragazzi e guardava pensierosa dal finestrino. Stava ripensando alla discussione avuta con il padre qualche settimana prima:
<<quindi, secondo te, sono il padre peggiore del mondo?>> le chiese suo padre, sempre nascosto sotto il mantello con il cappuccio.
<<non sono molti i genitori che usano la figlia come spia e assassina.>> rispose secca Isennatt.
<<te l’ho già spiegato mille volte: mando te per questi incarichi perché sei la persona di cui mi fido di più.>>
<<non è colpa mia se i tuoi servitori ti credono morto e quei pochi che sanno della tua condizione sono degli incompetenti.>>
<<appunto per questo io chiedo sempre a te di svolgere questi incarichi.>> disse gentilmente il padre.
La ragazza non sapeva come ribattere quindi rimase in silenzio.
<<quindi hai scoperto se Severus sta dalla nostra parte o da quella di Silente?>> chiese curioso il padre.
<<non ancora.>> rispose la ragazza.
<<strano, di solito ci metti meno tempo a completare i tuoi incarichi.>>
<<di solito io crucio le mie vittime oppure entro nella loro mente per prendere le informazioni ma non posso mica torturare un professore, giusto?>>
<<in effetti sarebbe abbastanza compromettente se tu facessi così.>> commentò pensieroso il padre.
Quella sera c’era brutto tempo e in lontananza si sentivano i tuoni e i lampi squarciavano il cielo illuminando tutto. Un lampo illuminò il volto di Raptor.
<<se non ti dispiace vorrei parlare con mio padre.>> disse Isennatt rivolta al professore. <<faccia a faccia.>> aggiunse.
Tremante, Raptor si calò il cappuccio e tolse il turbante prima di girarsi rivelando la faccia di Lord Voldemort dove normalmente dovrebbe esserci stata una nuca.
Il Signore Oscuro sorrise alla figlia.
<<dall’ultima volta che ti ho visto sei cresciuta.>> le disse felice di rivederla.
<<ma va? Che strano, non l’avrei mai detto!>> rispose sarcastica.
Voldemort non vedeva la figlia da ormai dieci anni, cioè da quando era andato a casa dei Potter dove era stato battuto dal Bambino sopravvissuto che avevo appena un anno.
<<sei diventata veramente bella.>> aggiunse sorridendo.
<<se non sapessi che sei un attore provetto potrei pensare che io ti sia mancata veramente e che tu mi voglia bene.>>
Il sorriso di Voldemort sparì e lui la fulminò.
<<davvero pensi che io non possa volere bene a mia figlia? Pensi che tu non mi sia mancata? Da quando Potter mi ha fatto questo ho vissuto con la preoccupazione che ti potesse succedere qualche cosa e io continuavo a crogiolarmi nel mio rimorso per averti lasciato da sola.>> disse secco. <<tu sei l’unica persona a cui voglio un po’ di bene e a cui non potrei mai fare del male.>> aggiunse con un tono di voce più dolce.
A Isennatt vennero le lacrime agli occhi e corse in contro al padre e lo abbracciò.
<<mi sei mancato da morire!>> gli disse tra i singhiozzii.
<<anche tu.>> rispose il padre.
Dopo un minuto Voldemort sospirò e si separò dalla figlia.
<<scusa, ma devo andare.>>
<<prima che tu vada posso farti una domanda che mi preme da quando ho scoperto il modo in cui vivi?>> chiese Isennatt.
<<certo.>>
<<ma come diavolo fate a dormire tu e Raptor?>> chiese curiosa ma anche un po’ imbarazzata.
Voldemort la guardò scioccato prima di mettersi a ridere.
<<tra tutte le domande che mi potevi fare hai scelto proprio questa?>>
Anche Isennatt rise.
<<ci vediamo, Isy.>> la salutò lui.
<<ciao. . . Tom.>>
Lui si stava per smaterializzare ma quando sentì il modo in cui l’avevo chiamato si fermò di colpo e la guardò.
<<lo sai che non voglio che mi si chiami in questo modo.>>
<<e appunto per questo che io lo faccio.>>
Il Signore Oscuro si smaterializzo e Isennatt riprese la forma del serpente. . . <<isy, che ne pensi?>> chiese Draco.
La ragazza lo guardò scocciata per il fatto che aveva interrotto i fili dei suoi pensieri.
<<eh? Scusa, ero distratta.>>
<<stavamo dicendo che è proprio una sfortuna per Potter che lui non abbia i genitori.>> commentò sarcastico il ragazzo.
<<si, proprio una sfortuna.>>
Draco la guardò preoccupato.
<<stai bene?>>
<<si, sono solo un po’ stanca.>> rispose sbrigativa lei.
Draco guardò un attimo la ragazza prima di rivolgersi di nuovo a Tiger e Goyle.
Isennatt guardò di nuovo fuori del finestrino prima di chiudere gli occhi e cadere in un sonno leggero e irrequieto.
* ° *
Villa Malfoy era enorme. Isennatt rimase incantata a guardare la sua stanza: le pareti erano tappezzate con una carta da parati verde; il pavimento era fatto di moquette di un verde leggermente più chiaro rispetto alla parete. Il letto era matrimoniale, si trovava in fondo alla stanza. Il copriletto era argentato e nel centro esatto era riportato lo stemma di Serpeverde. Ad ogni lato del letto c’erano due comodini con sopra un vaso pieno di rose. Dall’altra parte della stanza c’era una grande scrivania dove erano sistemate alcune pergamene e calmai. Accanto allo scrittoio c’era un’enorme armadio.
Isennatt posò il suo baule ai piedi del letto e usando la magia mise le cose a posto nell’armadio.
<<sei minorenne, non puoi usare la magia.>>
Draco era entrato nella stanza senza che la ragazza se ne accorgesse.
<<mio padre è il Signore Oscuro in persona e alcuni suoi seguaci lavorano al Ministero della magia e lui ha ordinato di lasciarmi fare tutti gli incantesimi che desideravo.>> rispose Isennatt come se fosse una cosa ovvia.
<<comunque mia mamma e mio papà ti vorrebbero salutare.>>
<<arrivo tra cinque minuti. Mi cambio soltanto e arrivo.>>
Isennatt era ancora vestita con la divisa e adesso guardava Draco.
<<perché mi fissi?>> le chiese lui dopo un minuto.
<<sto aspettando che tu esca per iniziare a cambiarmi.>>
<<ah.>>
Il ragazzino uscì e si chiuse la porta dietro di se mentre la ragazza andava verso l’armadio per prendere qualche cosa da mettersi. Alla fine optò per un vestito rosso lungo fino al ginocchio con in abbinamento delle ballerine bianche.
Quando uscì trovo Draco che l’aspettava. La prese per mano e iniziò a trascinarla verso il piano di sotto dove li aspettavano i signori Malfoy.
Lucius e Narcissa le rivolsero un gran sorriso.
<<siamo molto contenti che tu abbia accettato la proposta di Draco e venire a passare le vacanze di Natale da noi.>> le disse Narcissa sempre sorridendo.
<<grazie.>> disse gentilmente la ragazza.
<<immagino che tu adesso voglia riposare un po’.>> intervenne Lucius.
<<in realtà stavo pensando di andare a Diagon Alley per comprare qualche regalo di Natale.>>
<<draco sarà felice di accompagnarti.>>
<<veramente volevo andare da sola perché devo comprare anche il regalo per questa piccola peste.>> e mentre lo diceva mise una mano sulla testa di Draco. <<non voglio rovinargli la sorpresa.>>
<<vicino al camino troverai la polvere volante.>> disse Narcissa indicando il camino dietro di lei.
La ragazza prese la polvere ed entrò nel focolare.
<<diagon Alley.>>
Venne avvolta da un fuoco verde e un minuto dopo si ritrovò nel luogo in cui voleva andare.
Come prima tappa decise di andare verso Madama McClan per comprare un vestito a Narcissa. A sceglierlo non ci mise molto.
Poi si diresse verso il negozio di scope per prendere la scopa che aveva ordinato un mese prima per Draco.
Per il regalo di Lucius si diresse verso Notturn Alley perché in un negozio di libri aveva ordinato un raro libro di magia oscura. Mentre attraversava i vicoli della città alcuni maghi tentavano di avvicinarla ma lei gli lanciava un’occhiataccia di disgusto e di superiorità degne del Signore Oscuro e questi si allontanavano da lei subito.
Quando ebbe finito gli acquisti decise di andare in un bar per bere una burro birra. Mentre beveva entrò nel bar l’unica persona che non si aspettava di incontrare: Silente.
Il preside si prese una brioche ripiena con della crema di zucca e una cioccolata calda. Quando vide la ragazza le sorrise e si sedette insieme al lei.
“Ma chi lo ha invitato questo vecchio mangia dolciumi?!” Pensò Isennatt.
<<sta passando delle belle vacanze?>> chiese gentilmente Silente.
<<certamente, lei?>>
<<abbastanza belle, grazie.>>
La barista gli portò la brioche e la cioccolata che aveva ordinato.
<<ne vuole assaggiare un pezzo?>> chiese indicandole il dolce.
<<no, grazie.>> rispose il più gentilmente possibile.
<<ho saputo che passerà le vacanze dai Malfoy.>> disse Silente mentre addentava la brioche.
<<si, mi hanno invitata e io ho accettato.>>
<<non ho mai avuto il piacere di parlare faccia a faccia con suo padre.>>
<<lavora molto e quindi si può muovere poco.>>
<<che lavoro fa?>> chiese curioso Silente.
<<auror.>>
<<davvero? Non mi ricordo che tra gli auror ci fosse qualcuno che facesse Shamson di cognome.>> commentò pensieroso il preside.
<<lavora in Norvegia, per questo non lo ha mai sentito nominare.>> rispose prontamente la ragazza.
<<ma allora perché lei si è trasferita a Hogwarts quando sarebbe stata più comoda continuare a studiare nella sua vecchia scuola?>>
“Ma non si potrebbe fare gli affari suoi?” <<mio padre lavora tutto l’anno e non torna quasi mai a casa quindi lui mi ha mandato qui in Inghilterra perché qui ho dei parenti e poi ci sono i Malfoy che sono dei grandi amici di famiglia dove posso passare le vacanze di Natale e quelle estive mentre in Norvegia rimanevo da sola per quasi tutto il tempo.>> rispose Isennatt facendo un finto sorriso.
“Meno male che io e mio papà avevamo già pensato al fatto che Silente poteva fare delle domande e ci siamo messi d’accordo sulla storia da raccontargli.” <<ora devo andare.>> disse la ragazza mentre si alzava. <<è stato un piacere chiacchierare con lei.>>
Si strinsero la mano e la ragazza uscì dal bar.
Quando tornò a Villa Malfoy stette attenta a non farsi vedere da Draco perché non voleva che scoprisse il suo regalo. Salì le scale velocemente ed entrò in camera sua. Usando la magia, incartò i regali. Quando ebbe finito scese di sotto dove trovò Draco e Lucius impegnati in una partita di scacchi magici. Alla fine vinse Lucius.
* ° *
<<isennatt, svegliati!>> urlò Draco tutto felice mentre correva dentro la stanza della ragazza. <<oggi è il giorno di Natale!>>
Come tutta risposta Isy si tirò le coperte sopra la testa e ignorò il ragazzino che prese una decisione drastica: si buttò a pesce sul letto finendo addosso alla ragazza che uscì da sotto le coperte guardando il ragazzo con gli occhi gonfi di sonno.
<<draco, sei un rompi scatole.>> gli disse mentre si strofinava gli occhi. <<ti sembra il modo di svegliare una persona?>>
Isennatt guardò l’ora sull’orologio sul suo comodino.
<<ma sono le sei del mattino!>> disse arrabbiata. <<non potevi almeno aspettare ancora un’ora prima di svegliarmi?>>
<<volevo aspettare te a scartare i regali ma ero troppo in ansia così sono venuto a svegliarti.>>
Detto questo prese Isennatt per un braccio e la trascinò giù dal letto per poi tirarla fino al piano di sotto dove c’erano già Lucius e Narcissa, dalle loro facce Isennatt capì subito che loro avevano avuto il suo stesso risveglio.
Al centro del salotto era stato posizionato un enorme albero di Natale decorato con delle sfere di vetro colorato e alcuni angioletti che erano stati incantati e adesso svolazzavano attorno alla pianta spargendo sui rami delle neve finta.
Sotto l’albero erano impilati montagne di regali, la maggior parte destinata a Draco.
Narcissa si avvicinò a Isy e le porse una tazza di cioccolata calda. La donna era vestita con una camicia da notte rossa mentre Lucius indossava un pigiama a righe blu e sopra si era messo una vestaglia.
Draco si buttò letteralmente addosso ai regali e iniziò a scartarli. Quando aprì il regalo di Isennatt si illuminò e sembrava quasi sul punto di mettersi a piangere per la felicità.
<<grazie, Isy! Non pensavo che fosse già uscita la nuova Nimbus Duemila uno.>> ringraziò felice il ragazzino.
<<in realtà hanno appena iniziato a fabbricarle ma uno dei vecchi sudditi di mio padre lavora tra quelli che fabbricano le Nimbus così non ho avuto problemi a farmene arrivare un modello prima del previsto.>> rispose assonnata la ragazza.
Draco prese un piccolo pacchettino e lo lanciò a Isy che prese al volo.
<<quello è per te da parte mia.>> disse mentre prendeva una leggera tonalità di rosa pallido.
<<grazie.>>
Il pacchetto era incartato in una carta verde e chiuso con un nastrino argento. La ragazza lo aprì.
“Di sicuro non l’ha comprato con i risparmi della paghetta ma con i soldi di suo padre!” Commentò mentalmente Isennatt mentre ammirava un braccialetto fatto con smeraldi e diamanti. La ragazza si allacciò il braccialetto al polso destro e l’ammirò.
“Devo dire che però il piccolo Draco ha buon gusto.” <<ti piace?>> chiese imbarazzato il ragazzo.
Isennatt gli sorrise.
<<molto.>>
<<il braccialetto è da parte di tutti e tre.>> commentò Lucius.
<<grazie, siete molto gentili.>>
Draco prese un altro pacco e guardò il biglietto prima di rivolgersi di nuovo alla ragazza.
<<questo è da parte di tuo padre.>> le disse preoccupato.
<<passamelo.>>
Attorno al pacco erano stati fatti dei buchi per far entrare l’aria all’interno. La carta era nera e non c’era nessun nastrino a chiuderlo. Il pacco era molto pesante e soprattutto enorme e Draco fece fatica a passarlo alla ragazza perchè il pacco era grande quasi quanto lui. Isennatt lo aprì e scoprì che l’enorme peso era dovuto a una grande teca di vetro e soprattutto al gigantesco serpente contenuto dentro. Il rettile guardò la ragazza con i suoi occhi maligni gialli. Il corpo era a chiazzato con macchie marroni scure e chiare. Era lungo almeno tre metri.
<<tuo padre ti ha regalato un serpente?>> chiese Draco mentre osservava curioso il serpente.
<<si, è uno dei discendenti di Nagini, penso.>>
<<ma non è pericoloso?>>
<<si, è uno dei serpenti più velenosi che ci siano.>>
La ragazza aprì la teca per fare uscire il rettile che si guardò in giro e quando Draco si avvicinò di un passo gli sibilò contro minaccioso.
<<ti consiglio di non avvicinarti.>> gli disse la ragazza mentre lei si avvicinava al serpente che sibilò contro anche a lei.
Isennatt disse qualche cosa al serpente in serpentese e quest’ultimo la guardò e si calmò.
Draco, Narcissa e Lucius guardarono sorpresi la ragazza.
<<sei una rettilofana?>> chiese scioccato Lucius.
<<vi ricordo che quasi tutti nella mia famiglia lo sono.>> commentò la ragazza mentre prendeva il serpente che le si avvolte attorno al busto facendo attenzione a non stritolarla. <<fate anche presente che uno dei miei antenati è stato il fondatore della nobile casa dei Serpeverde.>>
<<come lo vuoi chiamare?>> chiese Draco che sembrava sia intimorito dall’enorme serpente sia attratto.
<<salazar.>>
<<vuoi chiamare il tuo serpente con lo stesso nome del fondatore di Serpeverde?>> chiese stupito Draco.
<<si, non ti piace?>>
<<si, mi piace.>>
<<venite, ragazzi. Dobby ha appena preparato la colazione.>> disse Narcissa prima di sparire nella sala da pranzo.
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Lo so, scrivo male.
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