Severus Piton & Alan Rickman Fan Forum

La storia di Isennatt Shamson

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DameSnape
view post Posted on 27/7/2009, 18:30




Visto?! Io sembro cattiva ma non lo sono!
Le mie azioni sono rivolte al bene per il prossimo (escluso Potter)!
 
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DameSnape
view post Posted on 4/8/2009, 10:00




Cap. 5

Quidditch


L’inizio di novembre fu molto freddo. Il lago nero era diventata una lastra di ghiaccio e le montagne intorno alla scuola iniziavano a imbiancarsi. L’erba, tutte le mattine, era coperta di brina. Dalle finestre del castello si poteva vedere Hagrid che scongelava i manici di scopa.
La stagione del Quidditch era iniziata e i Serpeverde erano su di giri perché erano sicuri che avrebbero di nuovo vinto la coppa. La prima partita era fissata per quel sabato: Serpeverde contro Grifondoro.
Isennatt una settimana prima della partita stava attraversando un corridoio vicino ai dormitori di Grifondoro e per caso aveva sentito parlare Potter e Oliver Baston.
<<ma ne sei sicuro?>> stava chiedendo Potter.
<<certo che ne sono sicuro. Con te come cercatore vinceremo di sicuro.>>
<<ma se lo scoprono?>>
<<tranquillo, nessuno lo saprà fino all’inizio della partita.>>
Isennatt ghignò. “Questo lo pensi tu, Baston!”
La ragazza scese velocemente le scale ed entrò nella sala comune di Serpeverde dove fortunatamente trovò Marcus Flitt che la salutò con un sorriso.
<<che posso fare per te?>> chiese gentilmente lui.
<<ho un’informazione da riferirti sulla squadra di Grifondoro.>> rispose lei sorridendo.
<<sono tutt’orecchi.>>
"I Grifondoro hanno un nuovo cercatore."
<<chi?>> chiese curioso.
<<potter.>>
Marcus sorrise.
<<sarà più facile del previsto vincere la partita.>> disse ghignando. <<sono in debito con te.>>
Isennatt gli sorrise e si diresse verso la Sala Grande per la cena.
Altair e Draco non fecero nemmeno caso a lei perché erano troppo impegnati a prendere in giro Potter.
<<secondo me, a terra, qualcuno dovrebbe correre su e giù tenendogli un materasso per quando cadrà.>> stava dicendo Altair.
<<per me avrà troppa fifa per presentarsi.>> commentò Draco.
<<vedo che la notizia si è diffusa in fretta.>> disse Isennatt mentre prendeva posto vicino all’amica.
<<marcus mi ha detto che sei stata tu a dargli quest’informazione, vero?>> chiese curiosa Altair.
<<si. Ho sentito parlare Baston e lo sfregiato in un corridoio così sono stata ad ascoltare.>>
<<almeno adesso sappiamo che Serpeverde vincerà di nuovo la coppa.>>
I ragazzi mangiarono e poi si diressero verso la sala comune. Isennatt andò quasi subito a dormire perché suo padre le aveva chiesto di incontrarsi molte volte con lui nella foresta proibita e quindi passava gran parte della notte a perfezionare il piano.

* ° *

Isennatt e Altair si sedettero in uno dei posti più alti della tribuna per vedere meglio la partita.
Ormai la gara era iniziata.
<<... e la Pluffa è stata intercettata immediatamente da Angelina Johnson del Grifondoro... che brava cacciatrice è questa ragazza, e piuttosto carina...>>
<<jordan!>>
<<chiedo scusa, professoressa.>>
A commentare la partita era Lee Jordan, un ragazzo di Grifondoro, sorvegliato a vista dalla professoressa McGrannitt.
<<... La ragazza si muove davvero veloce, lassù. Effettua un passaggio puntuale ad Alicia Spinnett, un’ottima scoperta di Oliver Baston, che l’anno scorso ha giocato soltanto come riserva... indietro alla Johnson e... no, la Pluffa è stata intercettata dal capitano del Serpeverde Marcus Flitt, che se la porta via: eccolo che vola alto come un’aquila... sta per... no, bloccato da un’ottima azione del Portiere del Grifondoro Baston, e il Grifondoro è di nuovo in possesso della Pluffa. Ed ecco la cacciatrice del Grifondoro Katie Bell... bella picchiata attorno a Flitt, poi di nuovo su... AHI!... deve averle fatto male quel colpo di bolide dietro la testa!>>
<<le sta solo bene.>> commentò acida Altair.
<<la Pluffa ritorna a Serpeverde. Ecco Adrian Pucey che parte a tutta birra verso i pali della porta, ma è bloccato da un secondo Bolide lanciatogli contro da Fred o George Weasley, non riesco a distinguere chi dei due... bella mossa comunque, ora Johnson è in possesso della Pluffa, davanti a lei il campo è sgombero, e si allontana e letteralmente vola via! Il portiere Bletchley si tuffa... manca il bersaglio... IL GRIFONDORO HA SEGNATO!>>
L’aria gelida fu saturata dall’applauso dei Grifondoro e dalle urla e dai fischi di Serpeverde.
<<guarda!>> disse Isennatt scrollando l’amica e indicando un punto più avanti con il dito. <<quello è il Boccino.>>
Nello stesso istante anche gli altri ragazzi se ne accorsero e Potter si tuffò per prenderlo. Anche il cercatore di Serpeverde si era tuffato per prendere il Boccino e adesso era testa a testa con Potter. Il boccino risalì velocemente e lo sfregiato diede un’accelerata ma Marcus Flitt aveva bloccato Potter di proposito e la scopa del ragazzo sbandò, mentre Potter cercava disperatamente di reggersi in piedi.
“Cadi, cadi, cadi, cadi, cadi, cadi!”
Stava pensando speranzosa Isennatt che teneva le dita incrociate ma per sua sfortuna il ragazzo riuscì a rimettersi in sella.
Madama Bumb intanto aveva assegnato un rigore ai Grifondoro.
<<quindi... dopo questa lampante e ignobile scorrettezza...>>
<<jordan!>> ringhiò la professoressa McGranitt.
<<voglio dire, dopo questo fallo palese e schifoso...>>
<<jordan, ti avverto...>>
<<e va bene, Flitt per poco non ammazza il Cercatore di Grifondoro, il che naturalmente può succedere a chiunque.>>
<<intanto se non se ne occupa Flitt ci penso io ad ammazzare lo sfregiato.>> commentò Isennatt con Altair.
<<se vuoi io ti aiuto a nascondere il cadavere.>> rispose l’amica sorridendo. <<che succede a Potter?>> mentre lo diceva fece cenno a Isennatt di guardare in alto dove Potter cercava disperatamente di tenersi in sella alla scopa della quale aveva perso il controllo.
<<penso che lo sfregiato stia per fare una brutta fine... non che questo sia un male.>> rispose Isennatt sorridendo ma poi la ragazza vide la Granger correre verso Piton.
Isennatt si alzò e cercò di raggiungere la Grifondoro ma ormai la Granger aveva dato uno spintone a Raptor e fatto prendere fuoco l’orlo dell’abito di Piton. Su in aria, Potter era riuscito a mettersi di nuovo in sella.
Isennatt prese la bacchetta e la puntò contro la mezzosangue che non la vide e iniziò a pronunciare un incantesimo:
<<avada…>> non riuscì a terminare perché Raptor le aveva preso il braccio e tirata giù.
<<se la uccidi ti farai scoprire e non potrai aiutarmi a prendere la pietra!>> le bisbigliò lui arrabbiato, per non farsi sentire.
<<toglimi quelle tue schifose mani di dosso se non vuoi che ti lanci una Cruciatus!>>
L’insegnante mollò la presa dal braccio della ragazza.
<<se ti fai scoprire tuo padre mi ammazza, lo sai bene.>>
<<pazienza, avrò un incompetente in meno tra i piedi.>> rispose gelida la ragazza.
Raptor stava per ribattere ma Isennatt se ne andò via.
Quando raggiunse il suo posto, Altair la guardò spaventata.
<<stavi per lanciare una maledizione senza perdono alla Granger?>>
<<si, così non avrebbe dato più problemi ma quello stupido di Raptor mi ha fermata.>>
<<ha fatto bene! Ti avrebbero scoperto se lui non ti avesse trattenuta.>>
La ragazza grugnì un: <<non metterci anche tu.>> e ritornò a guardare la partita più arrabbiata che mai.
In quel momento Potter si stava lanciando in picchiata verso terra quando gli spettatori lo videro mettersi una mano a coppa sulla bocca come se stesse per dare di stomaco: cadde a carponi sul terreno di gioco, tossì... e qualche cosa di dorato gli cadde in mano.
<<ho preso il boccino!>> gridò agitandolo sopra la testa, e la partita terminò con un caos generale.
<<non l’ha preso, l’ha quasi inghiottito!>> strillava Flitt.
Isennatt che era già incazzata nera prima, si alzò e si diresse a passo di carica verso i dormitori di Serpeverde seguita da Altair e Draco, che si era unito a loro. Salì le scale che conducevano al dormitorio femminile e quando vide che la porta era chiusa lanciò un: <<bombarda!>> e la porta esplose in mille pezzi.
I suoi due amici non commentarono il suo gesto perché sapevano che quando lei era arrabbiata poteva diventare pericolosa tanto quanto il padre.
<<che giornataccia!>> disse mentre si sedeva a bordo del suo letto.
<<e non è nemmeno finita.>> aggiunse Altair. <<ti ricordo che oggi è sabato quindi devi andare nell’ufficio di Piton per la punizione.>>
Isennatt la fulminò.
<<lo so che devo andare nell’ufficio di Piton, grazie.>>
<<scusa, non ti scaldare!>> disse offesa l’amica.
<<altair Rebecca Black Lestrange!>> tuonò qualcuno dal piano di sotto. <<vieni immediatamente qui, devo parlarti subito!>>
La ragazza alzò gli occhi al cielo e si diresse di sotto lasciando da soli Draco e Isennatt.
Draco guardò l’amica.
<<forse non è un buon momento per dirtelo: ti andrebbe di venire a passare le vacanze di Natale a casa mia?>> chiese il ragazzino il più gentilmente possibile.
Isennatt accennò a un sorriso.
<<certo, sarei impazzita se fossi rimasta qui anche per le vacanze di Natale.>>
La ragazza si distese sul letto e chiuse gli occhi cercando di calmarsi, con scarsi risultati.
<<isy?>> la chiamò Draco e lei aprì un occhio per guardarlo. <<ma davvero tu sai usare le tre maledizioni senza perdono?>> chiese curioso.
<<ti ricordo che mio padre è il più grande mago oscuro di tutti i tempo.>> disse sorridendo. <<è nomale che io sappia usare le maledizioni senza perdono.>>
<<hai mai ucciso una persona?>>
<<un paio: uno era un babbano mentre l’altro un mezzosangue.>> la ragazza sospirò e richiuse tutti e due gli occhi. <<ogni tanto sento ancora le loro urla e implorazioni.>>
<<mi potresti insegnare queste maledizioni?>> chiese eccitato il ragazzino.
Isennatt aprì di scatto gli occhi e fulminò Draco che si spaventò.
<<scordatelo!>> disse in un tono che non ammetteva repliche. <<non voglio vederti diventare un assassino, tu non sei questo tipo di persona e di sicuro non sarò io a rovinarti l’esistenza.>>
<<ma...>>
<<niente ma!>>
In quell’istante arrivò la solita iguana patronus per riferire un messaggio a Isennatt.
<<sei una pazza incosciente!>> urlò l’animale. <<ti rendi conto delle conseguenze che si sarebbe susseguite se avessi lanciato quell’incantesimo? Ti avrebbero scoperto e buttato il prigione e io non avrei più potuto contare sull’aiuto di una persona con un minimo di intelligenza!>>
“Giusto, perché non ti preoccupi del fatto che tua figlia potrebbe essere sbattuta in prigione ma hai solamente paura di perdere la tua servitrice più fidata!” Pensò arrabbiata la ragazza.
<<spero che in futuro tu rifletta prima di agire o che almeno aspetti di essere da sola con la tua vittima e non in un posto dove in quel momento è radunata tutta la scuola!>> continuò l’iguana. <<incontriamoci domani alle tre nella foresta proibita.>> detto questo il patronus sparì.
Isennatt prese la sua bacchetta ed evocò il suo patronus.
<<io sono una pazza incosciente?! Senti chi parla! Ti ricordo che tu oggi hai tentato di fare il malocchio alla scopa di Potter davanti a tutti quindi ritieniti fortunato del fatto che a scuola ci sia Piton che è odiato da tutti e per questo pensano subito che il responsabile sia lui.>> disse arrabbiata la ragazza. <<e comunque mi fa piacere sapere che tu temi di più il fatto di perdere un’alleata preziosa piuttosto di tua figlia. . . sei il padre peggiore del mondo!>>
La pantera patronus si alzò e corse verso il destinatario del messaggio.
Isennatt iniziò a piangere. “Che cosa pretenda che faccia? Ho appena sedici anni e devo ancora finire la scuola...”
I pensieri della ragazza vennero interrotti perché Draco le si era avvicinato quando aveva visto che si era messa a piangere e ora la stava abbracciando per recarle conforto. Isennatt pianse a lungo e quando smise era esausta e si addormentò. Draco se ne andò lasciandola dormire in pace che però finì troppo presto perché qualcuno entrò nel dormitorio e iniziò a gridare contro la ragazza.
<<signorina Shamson! Lei è in ritardo per la punizione da circa un’ora!>> era Piton e sembrava più arrabbiato che mai.
La ragazza si mise a sedere e si stropicciò gli occhi ancora rossi per le lacrime. <<cosa?>> chiese assonnata la ragazza. <<che ci fa qui, professore?>>
<<sono venuto a vedere se le era successo qualche cosa di grave perché è in ritardo di circa un’ora rispetto all’orario che avevo fissato per la punizione.>>
Isennatt guardò la sveglia sul suo comodino e le venne un colpo quando vide che erano già le nove e mezza.
<<ora si alzi e si sbrighi a raggiungermi nel mio ufficio!>>
Piton uscì velocemente dal dormitorio di Serpeverde lasciando la ragazza da sola.
Isennatt si alzò e prima di dirigersi nell’ufficio dell’insegnante si diede una sistemata. Quando fu pronta sospirò rassegnata e si diresse da Piton.
L’insegnante era seduto dietro alla sua scrivania e quando la ragazza entrò non alzò nemmeno lo sguardo ma si limitò a parlare:
<<questa sera dovrà sistemare tutti le pozioni e gli ingredienti mettendoli in ordine alfabetico.>> mentre lo diceva le indicò un grande scaffale pieno di barattoli contenenti strani intrugli. <<e veda di non fare cadere niente.>>
La ragazza iniziò il suo lavoro sotto la costante attenzione dell’insegnante che non la perdeva di vista un attimo.
Isennatt si rifiutava di guardare quello che c’era dentro ai barattoli dopo aver visto le strane creature che galleggiavano dentro a quei liquidi colorati.
<<perché odi così tanto Potter?>> chiese improvvisamente Piton.
<<affari miei!>> rispose gelida la ragazza.
<<non osare rivolgerti a me con quel tono.>>
<<e lei invece si faccia gli affari suoi e non venga a indagare nella mia vita privata.>>
La ragazza guardò l’insegnante che aveva uno sguardo pensieroso.
Isennatt finì il suo lavoro verso le undici e Piton la congedò con un: <<il prossimo sabato veda di arrivare puntuale.>>
A quell’ora i corridoi erano deserti così Isennatt si trasformò nel solito serpente e si diresse fuori dalla scuola per andare a rilassarsi in riva al lago nero.
 
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anthony21
view post Posted on 6/8/2009, 17:24




ho letto tutto d'un fiato la tua storia e mi è piaciuta un sacco continuala
 
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DameSnape
view post Posted on 7/8/2009, 07:21




Grazie. Posterò il prossimo capitolo presto.
Comunque il nostro amatissimo Sev apparirà più spesso durante il secondo anno, spero che abbiate pazienza.
 
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anthony21
view post Posted on 7/8/2009, 10:01




per sev questo e altro avremo pazienza.....
 
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DameSnape
view post Posted on 8/8/2009, 15:19




Un grazie a tutti quelli che leggono.
Un grazie soprattutto alla mia amica SlytherinSnapeFan che mi aiuta nei momenti di crisi creativa.

Be'. . . ora vi lascio al prossimo capitolo.

Buona lettura.

Cap. 6

Natale


Isennatt era sul treno che l’avrebbe riportata a casa. Era seduta insieme a Draco e ai suoi due gorilla. Altair era andata insieme ai suoi amici del settimo anno.
Isennatt non ascoltava le conversazioni dei tre ragazzi e guardava pensierosa dal finestrino. Stava ripensando alla discussione avuta con il padre qualche settimana prima:

<<quindi, secondo te, sono il padre peggiore del mondo?>> le chiese suo padre, sempre nascosto sotto il mantello con il cappuccio.
<<non sono molti i genitori che usano la figlia come spia e assassina.>> rispose secca Isennatt.
<<te l’ho già spiegato mille volte: mando te per questi incarichi perché sei la persona di cui mi fido di più.>>
<<non è colpa mia se i tuoi servitori ti credono morto e quei pochi che sanno della tua condizione sono degli incompetenti.>>
<<appunto per questo io chiedo sempre a te di svolgere questi incarichi.>> disse gentilmente il padre.
La ragazza non sapeva come ribattere quindi rimase in silenzio.
<<quindi hai scoperto se Severus sta dalla nostra parte o da quella di Silente?>> chiese curioso il padre.
<<non ancora.>> rispose la ragazza.
<<strano, di solito ci metti meno tempo a completare i tuoi incarichi.>>
<<di solito io crucio le mie vittime oppure entro nella loro mente per prendere le informazioni ma non posso mica torturare un professore, giusto?>>
<<in effetti sarebbe abbastanza compromettente se tu facessi così.>> commentò pensieroso il padre.
Quella sera c’era brutto tempo e in lontananza si sentivano i tuoni e i lampi squarciavano il cielo illuminando tutto. Un lampo illuminò il volto di Raptor.
<<se non ti dispiace vorrei parlare con mio padre.>> disse Isennatt rivolta al professore. <<faccia a faccia.>> aggiunse.
Tremante, Raptor si calò il cappuccio e tolse il turbante prima di girarsi rivelando la faccia di Lord Voldemort dove normalmente dovrebbe esserci stata una nuca.
Il Signore Oscuro sorrise alla figlia.
<<dall’ultima volta che ti ho visto sei cresciuta.>> le disse felice di rivederla.
<<ma va? Che strano, non l’avrei mai detto!>> rispose sarcastica.
Voldemort non vedeva la figlia da ormai dieci anni, cioè da quando era andato a casa dei Potter dove era stato battuto dal Bambino sopravvissuto che avevo appena un anno.
<<sei diventata veramente bella.>> aggiunse sorridendo.
<<se non sapessi che sei un attore provetto potrei pensare che io ti sia mancata veramente e che tu mi voglia bene.>>
Il sorriso di Voldemort sparì e lui la fulminò.
<<davvero pensi che io non possa volere bene a mia figlia? Pensi che tu non mi sia mancata? Da quando Potter mi ha fatto questo ho vissuto con la preoccupazione che ti potesse succedere qualche cosa e io continuavo a crogiolarmi nel mio rimorso per averti lasciato da sola.>> disse secco. <<tu sei l’unica persona a cui voglio un po’ di bene e a cui non potrei mai fare del male.>> aggiunse con un tono di voce più dolce.
A Isennatt vennero le lacrime agli occhi e corse in contro al padre e lo abbracciò.
<<mi sei mancato da morire!>> gli disse tra i singhiozzii.
<<anche tu.>> rispose il padre.
Dopo un minuto Voldemort sospirò e si separò dalla figlia.
<<scusa, ma devo andare.>>
<<prima che tu vada posso farti una domanda che mi preme da quando ho scoperto il modo in cui vivi?>> chiese Isennatt.
<<certo.>>
<<ma come diavolo fate a dormire tu e Raptor?>> chiese curiosa ma anche un po’ imbarazzata.
Voldemort la guardò scioccato prima di mettersi a ridere.
<<tra tutte le domande che mi potevi fare hai scelto proprio questa?>>
Anche Isennatt rise.
<<ci vediamo, Isy.>> la salutò lui.
<<ciao. . . Tom.>>
Lui si stava per smaterializzare ma quando sentì il modo in cui l’avevo chiamato si fermò di colpo e la guardò.
<<lo sai che non voglio che mi si chiami in questo modo.>>
<<e appunto per questo che io lo faccio.>>
Il Signore Oscuro si smaterializzo e Isennatt riprese la forma del serpente. . .


<<isy, che ne pensi?>> chiese Draco.
La ragazza lo guardò scocciata per il fatto che aveva interrotto i fili dei suoi pensieri.
<<eh? Scusa, ero distratta.>>
<<stavamo dicendo che è proprio una sfortuna per Potter che lui non abbia i genitori.>> commentò sarcastico il ragazzo.
<<si, proprio una sfortuna.>>
Draco la guardò preoccupato.
<<stai bene?>>
<<si, sono solo un po’ stanca.>> rispose sbrigativa lei.
Draco guardò un attimo la ragazza prima di rivolgersi di nuovo a Tiger e Goyle.
Isennatt guardò di nuovo fuori del finestrino prima di chiudere gli occhi e cadere in un sonno leggero e irrequieto.

* ° *

Villa Malfoy era enorme. Isennatt rimase incantata a guardare la sua stanza: le pareti erano tappezzate con una carta da parati verde; il pavimento era fatto di moquette di un verde leggermente più chiaro rispetto alla parete. Il letto era matrimoniale, si trovava in fondo alla stanza. Il copriletto era argentato e nel centro esatto era riportato lo stemma di Serpeverde. Ad ogni lato del letto c’erano due comodini con sopra un vaso pieno di rose. Dall’altra parte della stanza c’era una grande scrivania dove erano sistemate alcune pergamene e calmai. Accanto allo scrittoio c’era un’enorme armadio.
Isennatt posò il suo baule ai piedi del letto e usando la magia mise le cose a posto nell’armadio.
<<sei minorenne, non puoi usare la magia.>>
Draco era entrato nella stanza senza che la ragazza se ne accorgesse.
<<mio padre è il Signore Oscuro in persona e alcuni suoi seguaci lavorano al Ministero della magia e lui ha ordinato di lasciarmi fare tutti gli incantesimi che desideravo.>> rispose Isennatt come se fosse una cosa ovvia.
<<comunque mia mamma e mio papà ti vorrebbero salutare.>>
<<arrivo tra cinque minuti. Mi cambio soltanto e arrivo.>>
Isennatt era ancora vestita con la divisa e adesso guardava Draco.
<<perché mi fissi?>> le chiese lui dopo un minuto.
<<sto aspettando che tu esca per iniziare a cambiarmi.>>
<<ah.>>
Il ragazzino uscì e si chiuse la porta dietro di se mentre la ragazza andava verso l’armadio per prendere qualche cosa da mettersi. Alla fine optò per un vestito rosso lungo fino al ginocchio con in abbinamento delle ballerine bianche.
Quando uscì trovo Draco che l’aspettava. La prese per mano e iniziò a trascinarla verso il piano di sotto dove li aspettavano i signori Malfoy.
Lucius e Narcissa le rivolsero un gran sorriso.
<<siamo molto contenti che tu abbia accettato la proposta di Draco e venire a passare le vacanze di Natale da noi.>> le disse Narcissa sempre sorridendo.
<<grazie.>> disse gentilmente la ragazza.
<<immagino che tu adesso voglia riposare un po’.>> intervenne Lucius.
<<in realtà stavo pensando di andare a Diagon Alley per comprare qualche regalo di Natale.>>
<<draco sarà felice di accompagnarti.>>
<<veramente volevo andare da sola perché devo comprare anche il regalo per questa piccola peste.>> e mentre lo diceva mise una mano sulla testa di Draco. <<non voglio rovinargli la sorpresa.>>
<<vicino al camino troverai la polvere volante.>> disse Narcissa indicando il camino dietro di lei.
La ragazza prese la polvere ed entrò nel focolare.
<<diagon Alley.>>
Venne avvolta da un fuoco verde e un minuto dopo si ritrovò nel luogo in cui voleva andare.
Come prima tappa decise di andare verso Madama McClan per comprare un vestito a Narcissa. A sceglierlo non ci mise molto.
Poi si diresse verso il negozio di scope per prendere la scopa che aveva ordinato un mese prima per Draco.
Per il regalo di Lucius si diresse verso Notturn Alley perché in un negozio di libri aveva ordinato un raro libro di magia oscura. Mentre attraversava i vicoli della città alcuni maghi tentavano di avvicinarla ma lei gli lanciava un’occhiataccia di disgusto e di superiorità degne del Signore Oscuro e questi si allontanavano da lei subito.
Quando ebbe finito gli acquisti decise di andare in un bar per bere una burro birra. Mentre beveva entrò nel bar l’unica persona che non si aspettava di incontrare: Silente.
Il preside si prese una brioche ripiena con della crema di zucca e una cioccolata calda. Quando vide la ragazza le sorrise e si sedette insieme al lei. “Ma chi lo ha invitato questo vecchio mangia dolciumi?!” Pensò Isennatt.
<<sta passando delle belle vacanze?>> chiese gentilmente Silente.
<<certamente, lei?>>
<<abbastanza belle, grazie.>>
La barista gli portò la brioche e la cioccolata che aveva ordinato.
<<ne vuole assaggiare un pezzo?>> chiese indicandole il dolce.
<<no, grazie.>> rispose il più gentilmente possibile.
<<ho saputo che passerà le vacanze dai Malfoy.>> disse Silente mentre addentava la brioche.
<<si, mi hanno invitata e io ho accettato.>>
<<non ho mai avuto il piacere di parlare faccia a faccia con suo padre.>>
<<lavora molto e quindi si può muovere poco.>>
<<che lavoro fa?>> chiese curioso Silente.
<<auror.>>
<<davvero? Non mi ricordo che tra gli auror ci fosse qualcuno che facesse Shamson di cognome.>> commentò pensieroso il preside.
<<lavora in Norvegia, per questo non lo ha mai sentito nominare.>> rispose prontamente la ragazza.
<<ma allora perché lei si è trasferita a Hogwarts quando sarebbe stata più comoda continuare a studiare nella sua vecchia scuola?>>
“Ma non si potrebbe fare gli affari suoi?”
<<mio padre lavora tutto l’anno e non torna quasi mai a casa quindi lui mi ha mandato qui in Inghilterra perché qui ho dei parenti e poi ci sono i Malfoy che sono dei grandi amici di famiglia dove posso passare le vacanze di Natale e quelle estive mentre in Norvegia rimanevo da sola per quasi tutto il tempo.>> rispose Isennatt facendo un finto sorriso.
“Meno male che io e mio papà avevamo già pensato al fatto che Silente poteva fare delle domande e ci siamo messi d’accordo sulla storia da raccontargli.”
<<ora devo andare.>> disse la ragazza mentre si alzava. <<è stato un piacere chiacchierare con lei.>>
Si strinsero la mano e la ragazza uscì dal bar.
Quando tornò a Villa Malfoy stette attenta a non farsi vedere da Draco perché non voleva che scoprisse il suo regalo. Salì le scale velocemente ed entrò in camera sua. Usando la magia, incartò i regali. Quando ebbe finito scese di sotto dove trovò Draco e Lucius impegnati in una partita di scacchi magici. Alla fine vinse Lucius.

* ° *

<<isennatt, svegliati!>> urlò Draco tutto felice mentre correva dentro la stanza della ragazza. <<oggi è il giorno di Natale!>>
Come tutta risposta Isy si tirò le coperte sopra la testa e ignorò il ragazzino che prese una decisione drastica: si buttò a pesce sul letto finendo addosso alla ragazza che uscì da sotto le coperte guardando il ragazzo con gli occhi gonfi di sonno.
<<draco, sei un rompi scatole.>> gli disse mentre si strofinava gli occhi. <<ti sembra il modo di svegliare una persona?>>
Isennatt guardò l’ora sull’orologio sul suo comodino.
<<ma sono le sei del mattino!>> disse arrabbiata. <<non potevi almeno aspettare ancora un’ora prima di svegliarmi?>>
<<volevo aspettare te a scartare i regali ma ero troppo in ansia così sono venuto a svegliarti.>>
Detto questo prese Isennatt per un braccio e la trascinò giù dal letto per poi tirarla fino al piano di sotto dove c’erano già Lucius e Narcissa, dalle loro facce Isennatt capì subito che loro avevano avuto il suo stesso risveglio.
Al centro del salotto era stato posizionato un enorme albero di Natale decorato con delle sfere di vetro colorato e alcuni angioletti che erano stati incantati e adesso svolazzavano attorno alla pianta spargendo sui rami delle neve finta.
Sotto l’albero erano impilati montagne di regali, la maggior parte destinata a Draco.
Narcissa si avvicinò a Isy e le porse una tazza di cioccolata calda. La donna era vestita con una camicia da notte rossa mentre Lucius indossava un pigiama a righe blu e sopra si era messo una vestaglia.
Draco si buttò letteralmente addosso ai regali e iniziò a scartarli. Quando aprì il regalo di Isennatt si illuminò e sembrava quasi sul punto di mettersi a piangere per la felicità.
<<grazie, Isy! Non pensavo che fosse già uscita la nuova Nimbus Duemila uno.>> ringraziò felice il ragazzino.
<<in realtà hanno appena iniziato a fabbricarle ma uno dei vecchi sudditi di mio padre lavora tra quelli che fabbricano le Nimbus così non ho avuto problemi a farmene arrivare un modello prima del previsto.>> rispose assonnata la ragazza.
Draco prese un piccolo pacchettino e lo lanciò a Isy che prese al volo.
<<quello è per te da parte mia.>> disse mentre prendeva una leggera tonalità di rosa pallido.
<<grazie.>>
Il pacchetto era incartato in una carta verde e chiuso con un nastrino argento. La ragazza lo aprì. “Di sicuro non l’ha comprato con i risparmi della paghetta ma con i soldi di suo padre!” Commentò mentalmente Isennatt mentre ammirava un braccialetto fatto con smeraldi e diamanti. La ragazza si allacciò il braccialetto al polso destro e l’ammirò. “Devo dire che però il piccolo Draco ha buon gusto.”
<<ti piace?>> chiese imbarazzato il ragazzo.
Isennatt gli sorrise.
<<molto.>>
<<il braccialetto è da parte di tutti e tre.>> commentò Lucius.
<<grazie, siete molto gentili.>>
Draco prese un altro pacco e guardò il biglietto prima di rivolgersi di nuovo alla ragazza.
<<questo è da parte di tuo padre.>> le disse preoccupato.
<<passamelo.>>
Attorno al pacco erano stati fatti dei buchi per far entrare l’aria all’interno. La carta era nera e non c’era nessun nastrino a chiuderlo. Il pacco era molto pesante e soprattutto enorme e Draco fece fatica a passarlo alla ragazza perchè il pacco era grande quasi quanto lui. Isennatt lo aprì e scoprì che l’enorme peso era dovuto a una grande teca di vetro e soprattutto al gigantesco serpente contenuto dentro. Il rettile guardò la ragazza con i suoi occhi maligni gialli. Il corpo era a chiazzato con macchie marroni scure e chiare. Era lungo almeno tre metri.
<<tuo padre ti ha regalato un serpente?>> chiese Draco mentre osservava curioso il serpente.
<<si, è uno dei discendenti di Nagini, penso.>>
<<ma non è pericoloso?>>
<<si, è uno dei serpenti più velenosi che ci siano.>>
La ragazza aprì la teca per fare uscire il rettile che si guardò in giro e quando Draco si avvicinò di un passo gli sibilò contro minaccioso.
<<ti consiglio di non avvicinarti.>> gli disse la ragazza mentre lei si avvicinava al serpente che sibilò contro anche a lei.
Isennatt disse qualche cosa al serpente in serpentese e quest’ultimo la guardò e si calmò.
Draco, Narcissa e Lucius guardarono sorpresi la ragazza.
<<sei una rettilofana?>> chiese scioccato Lucius.
<<vi ricordo che quasi tutti nella mia famiglia lo sono.>> commentò la ragazza mentre prendeva il serpente che le si avvolte attorno al busto facendo attenzione a non stritolarla. <<fate anche presente che uno dei miei antenati è stato il fondatore della nobile casa dei Serpeverde.>>
<<come lo vuoi chiamare?>> chiese Draco che sembrava sia intimorito dall’enorme serpente sia attratto.
<<salazar.>>
<<vuoi chiamare il tuo serpente con lo stesso nome del fondatore di Serpeverde?>> chiese stupito Draco.
<<si, non ti piace?>>
<<si, mi piace.>>
<<venite, ragazzi. Dobby ha appena preparato la colazione.>> disse Narcissa prima di sparire nella sala da pranzo.




____________________

Lo so, scrivo male. :X_X:
Commentate, please.
 
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SlytherinSnapeFan
view post Posted on 9/8/2009, 20:47




Anch'io voglio passare il Natale a Casa Malfoy!!! Lucius assonnato in pigiama è uno spettacolo!!!
Muahahah!!!
Continua continua!!!!!!
 
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DameSnape
view post Posted on 12/8/2009, 18:20




Cap. 7

Il piano


Gli ultimi giorni di vacanze, Isennatt, li passò a fare i compiti di pozioni perché Piton l’aveva caricata di roba da studiare.
Di tanto in tanto veniva a trovarla Altair ma non si fermava a lungo perché doveva vedersi sempre con i suoi amici e organizzare feste.
Quando Isennatt voleva stare da sola si chiudeva in una stanza dove c’era un grosso pianoforte a coda che suonava per calmarsi i nervi.
Il giorno della partenza per Hogwarts, Isennatt, non aveva alcuna intenzione di alzarsi dal letto perché sapeva che appena arrivata a scuola suo padre le avrebbe ordinato di incontrarsi nella foresta proibita.
Dopo un’ora di insistenza da parte di Draco, la ragazza si alzò e si vestì.
Isennatt, appena salita sul treno si separò da Draco perché voleva rimanere un po’ da sola così cercò uno scompartimento vuoto.
La ragazza aveva deciso di portarsi a scuola sia Roxie sia Salazar però il serpente l’aveva già spedito da suo padre perché non poteva portarsi dietro una teca con un serpente lungo tre metri e sperare di non essere notata.
La Serpeverde rimase da sola per poco tempo perché appena il treno fu partito entrò una ragazza con i capelli crespi e due dentoni da castoro.
La Granger si sedette davanti alla ragazza senza degnarla di uno sguardo perché era concentrata a leggere un libro che assomigliava a un mattone.
Isennatt fece finta che lei non ci fosse e preferì guardare fuori dal finestrino.
<<tu sei Isennatt Shamson?>> chiese la Granger che finalmente aveva staccato gli occhi dal tomo.
<<si.>> rispose scocciata la Serpeverde.
<<prima studiavi in Norvegia, vero?>> continuò la Grifondoro.
<<si.>>
<<come si chiamava la tua scuola?>>
<<skjultstaver.>>
<<com’era fatta?>> chiese sempre più curiosa la ragazza.
<<interamente di ghiaccio.>> rispose sempre più scocciata Isennatt.
“Perché non può continuare a leggere il suo libro invece di tormentarmi?”
<<e gli studenti com’erano?>>
<<meno secchioni, non assillanti, con i denti più piccoli, i capelli sempre a posto e soprattutto si facevano gli affari loro.>> rispose seccata Isennatt. <<in parole povere: il tuo opposto.>>
La Granger la guardò prima di chiudere con un colpo secco il libro che aveva posato sulle ginocchia e uscire.
“Finalmente un po’ di pace!”
Non ebbe nemmeno finito di formulare il pensiero che entrò Draco con i due gorilla al seguito.
“Ma che ho fatto di male per meritarmi una simile tortura?! Ho passato le vacanze di Natale a casa sua, non gli è bastato il tempo che abbiamo passato insieme?! No, deve starmi attaccato a cozza anche adesso!”
<<ciao, Isy.>> salutò allegro Draco. <<che stavi facendo?>>
<<mi godevo un po’ di pace e di silenzio.>>
I tre si sedettero e iniziarono a chiacchierare tra di loro.
All’ora di pranzo, Isennatt offrì da mangiare a tutti. Stava mangiando una cioccorana quando un grosso gufo reale iniziò a battere il becco contro il finestrino per farsi aprire.
La ragazza si alzò e aprì il finestrino facendo entrare la povera bestiola che sembrava esausta. Il gufo le porse una lettera e si appollaiò sul porta bagagli per riposarsi prima di ripartire. Isennatt aprì la lettera e iniziò a leggere:
Appena torni ho bisogno di parlarti quindi posa i bagagli e vieni subito da me. Incontriamoci nel mio ufficio.
Isennatt frugò nel suo baule in cerca di una piuma su cui scrivere ma non ne trovò così dovette usare un incantesimo per rispondere.
Va bene. Comunque grazie per il regalo di Natale.
Il gufo prese la lettera nel becco e partì.

* ° *

Isennatt bussò tre volte ed entrò nell’ufficio del professor Raptor che era seduto vicino a una scrivania ed era bianco come un cadavere e tremava visibilmente.
<<fammi parlare con mio padre.>> ordinò lei.
<<il Signore Oscuro è troppo debole.>> rispose spaventato Raptor.
<<voglio solo parlargli non farci una gara di corsa quindi togliti quella specie di alveare che hai in testa e voltati.>>
Tutto tremante, Raptor eseguì l’ordine.
<<ciao, papà.>> salutò sorridendo al padre.
<<ciao, bambina mia.>> Voldemort aveva la voce affaticata.
<<ti vedo stanco.>> commentò la ragazza.
<<mi sto indebolendo, ho bisogno della pietra il più presto possibile.>> rispose il padre.
<<secondo me il sangue di unicorno ti potrebbe essere d’aiuto.>> suggerì preoccupata Isennatt.
Voldemort le sorrise.
<<non mi ricordavo di avere una figlia così intelligente.>>
<<be’, adesso lo sai.>>
<<comunque, non sei venuta qui per ricevere dei complimenti.>> cambiò discorso il padre.
<<che cosa vuoi che faccia?>>
<<raptor, mostraglielo.>> ordinò secco il padre.
Il professore si alzò e si diresse verso un armadio da dove tirò fuori un pacco fatto di pezza di forma ovale.
Ritornò alla scrivania e posò l’oggetto sul mobile prima di girarsi per mostrare di nuovo il viso di Voldemort alla figlia.
Isennatt si avvicinò alla scrivania.
<<aprilo.>> le disse il padre.
Lei prese l’oggetto e tolse l’involucro di stracci. Quando vide il contenuto rimase a bocca aperta per lo stupore.
<<che cosa ti serve un uovo di drago?>> chiese curiosa Isennatt.
<<hagrid va spesso a bere nei bar. Lui è l’unico oltre a Silente che sa come eliminare l’ostacolo del cane a tre teste.>> spiegò il padre.
<<e questo cosa centra con me e l’uovo di drago?>>
<<tu dovrai travestirti in modo da non farti riconoscere da Hagrid e gli dirai che hai un uovo di drago e che non sai come disfartene. Poi gli offrirai da bere e inizierete a parlare delle creature magiche. A un certo punto domandagli che creature magiche ha allevato e quando nominerà il cane a tre teste dovrai fargli delle domande del tipo: “Ma non è pericoloso?” oppure: “Come fa a tenerlo docile?”>>
<<dovrei riuscire a svolgere il lavoro.>>
"Brava."
La ragazza nascose di nuovo l’uovo degli stracci prima di voltarsi per uscire.
<<isennatt?>> la chiamò il padre quando lei stava per aprire la porta.
Lei si girò.
<<si?>>
<<come hai passato il Natale?>> chiese gentilmente.
<<bene.>> alzò il braccio destro per mostrargli il braccialetto che aveva legato al polso. "I Malfoy mi hanno anche fatto un regalo."
<<il mio ti è piaciuto?>>
<<si, molto.>>
<<sono contento.>> sembrava quasi a disagio e Isennatt lo capiva perché non si erano visti per molti anni e facevano fatica a comportarsi come padre e figlia. <<be’, Buona notte.>>
<< ‘Notte.>>
La ragazza uscì e si diresse velocemente verso la sala comune dei Serpeverde.

* ° *

Erano passati alcuni giorni da quando gli studenti erano tornati dalle vacanze ma Isennatt non aveva avuto ancora l’occasione per domandare a Hagrid del cane a tre teste.
Era sera e Isennatt era seduta in riva al lago – era uscita senza permesso – quando vide Hagrid uscire dalla sua capanna e dirigersi verso il villaggio.
La ragazza si alzò e si diresse di corsa verso il dormitorio di Serpeverde dove prese un mantello con il cappuccio per nascondere il volto e l’uovo di drago.
Corse il più velocemente possibile e riuscì a raggiungere il locale dove Hagrid andava a bere prima di lui.
Qualche giorno prima le era venuto mal di gola e adesso aveva la voce più bassa e roca che poteva essere scambiata per quella di un maschio per cui non avrebbe corso il rischio di farsi riconoscere.
Hagrid arrivò un secondo dopo e ordinò da bere. Isennatt gli si avvicinò.
<<lei deve essere Hagrid, giusto?>> gli chiese.
Il gigante la guardò.
<<si, sono io.>>
<<mi hanno detto che lei è un ottimo giocatore di carte, che ne dice di una partita?>>
<<le hanno detto bene. Certo che voglio fare una partita a carte.>>
Si accomodarono a un tavolo e Isennatt iniziò a dare le carte e intanto ordinò da bere per Hagrid.
<<mi hanno anche detto che lei fa il guardia caccia a Hogwarts, giusto?>> chiese Isennatt dopo che ebbe distribuito le carte.
<<si.>>
<<che genere di creature le piacerebbe allevare?>>
<<io vorrei tanto poter avere un drago.>>
<<guarda un po’ che coincidenza.>> disse Isennatt. <<io ho proprio un uovo di drago.>> mentre lo diceva prese un fagotto da sotto il suo mantello e lo aprì sul tavolo mostrando a Hagrid l’uovo. <<che ne dice di giocarcelo?>>
<<certo.>> disse tutto contento il gigante.
Isennatt lo lasciò vincere e per festeggiare la sua vittoria gli offrì di nuovo da bere.
Quando ebbe finito di bere il suo ultimo bicchiere iniziò a fargli delle domande.
<<che genere di creature ha allevato fino adesso?>>
Hagrid iniziò a elencare una serie di creature infinita.
<<... c'ho anche un ippogrifo, e non dimentichiamoci il mio Fuffy, è grosso, lui! E dovrebbe vedere che musino dolce, il suo!... Beh, a essere precisi, sarebbero tre le teste...>>
<<tre teste?!>> disse falsamente stupita Isennatt. <<ma come è riuscito a tenerlo buono? Non è pericoloso?>>
<<sì, ma basta farci sentire un po' di musica che lui si addormenta come un angioletto! Eh eh! Che Dio lo benedica, come un angioletto si addormenta!>>
“Bingo!”
<<non l’avrei mai detto che fosse così facile.>>
Isennatt si alzò.
<<si è fatto tardi, devo andare.>>
Stava per uscire quando Hagrid la chiamò:
<<ehi, tu, d-dve stai andando? Non resti ancora per un goccetto Magari due! *Hip*>>
<<no, grazie.>> dice disgustata la ragazza. <<magari un’altra volta.>>
Detto questo uscì velocemente dal bar e si diresse direttamente da suo padre perché doveva riferirgli subito la buona notizia.
Non bussò neppure alla porta ed entrò di corsa nell’ufficio.
Raptor era seduto alla sua scrivania e correggeva dei compiti e quando sentì la ragazza alzò la testa.
<<devo parlare immediatamente con mio padre.>>
Il professore si girò e si tolse il turbante. Quella sera il padre sembrava più in forze rispetto all’ultima volta che l’aveva visto.
<<ciao, figliola.>> la salutò sorridendo. <<il tuo consiglio sugli unicorni è stato molto prezioso.>>
<<non avrai più bisogno degli unicorni.>> disse raggiante la ragazza. <<ho scoperto come eliminare la guardia del cane a tre teste.>>
Voldemort si illuminò.
<>
<<basta della semplice musica per farlo addormentare.>>
<<sono orgoglioso di te, si vede che sei mia figlia.>> disse pieno di orgoglio Voldemort. <<se non mi sbaglio tu sai suonare molto bene, vero?>>
<<ma la cavo.>> rispose la ragazza.
<<quando sarò pronto ad agire ti farò sapere.>>
<<non vedo l’ora.>>
<<cambiando discorso: hai scoperto se Piton è dalla nostra parte o no?>>
<<non ho avuto il tempo necessario, però ho dei sospetti al riguardo della sua lealtà nei tuoi confronti.>> rispose tristemente la ragazza.
<<pazienza, non è una cosa così importante. Quando sarò di nuovo in forze me ne occuperò personalmente.>>
<<scusa ma si è fatto tardi quindi vorrei andare a dormire.>>
<<buona notte.>> la salutò il padre.
<<ciao.>>
La ragazza uscì dall’ufficio e si diresse verso la sala comune dei Serpeverde. Quella era la sua sera fortunata perché non incontrò nessuno per i corridoi e riuscì ad arrivare alla sua meta senza essere vista.


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Spero che il capitolo vi sia piaciuto.
Scusate ma Sev apparirà tra qualche capito, abbiate pazienza.

Grazie a tutti quelli che leggono e che commentano.
 
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SlytherinSnapeFan
view post Posted on 19/8/2009, 20:24




[QUOTE]Spero che il capitolo vi sia piaciuto.
Scusate ma Sev apparirà tra qualche capito, abbiate pazienza.[\QUOTE]
NO NON NE HO!!!!! MUOVITI!!!!! Ah ah ah sai che scherzo!
Adoro la tua anfiction sempre di piu' carissima Dame, (e odio la tastiera per non avere le lettere accentate)!
:kissino:
 
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DameSnape
view post Posted on 27/8/2009, 10:14




Cap. 8

Punizione per Draco


I giorni passavano in fretta tra compiti in classe e compiti eseguiti all’ultimo minuto.
Voldemort aveva riferito a Isennatt che intendeva prendere la Pietra Filosofale tra poco tempo.
Isennatt stava leggendo un biglietto di suo padre in cui le diceva che tra qualche giorno si sarebbero dovuti incontrare nella foresta e che le avrebbe fatto sapere meglio tra un giorno o due quando arrivò Draco tutto arrabbiato.
Il ragazzo si sedette accanto a Isennatt ma per la prima volta in vita sua la ignorò completamente.
La ragazza guardò Altair che le era seduto di fronte come per dire: “Che- ha- adesso?” ma l’amica rispose semplicemente con un’alzata di spalle.
<<ciao, Draco.>> lo salutò Isy.
Lui la guardò e grugnì un: <<buon giorno.>>
<<e’ successo qualche cosa?>> chiese preoccupata.
<<mi hanno beccato in giro per i corridoi di notte.>> rispose irritato il ragazzo.
<<dovresti stare più attento.>>
Lui la fulminò.
<<non tutti sono animaghi come te e si possono trasformare in un animale e andare tranquillamente in giro.>> disse brusco.
Lei lo guardò arrabbiata.
<<non osare questo tono con me!>> le disse adirata. <<non volevo offenderti quindi vedi di darti una calmata.>>
Isennatt si alzò dal tavolo e uscì per andare a lezione lasciando i due ragazzi da soli.

* ° *

Dopo un paio di giorni, Draco andò da Isennatt per chiederle scusa.
<<ti prego, perdonami.>> implorò Draco facendo la faccia da cucciolo bastonato.
<<non guardarmi così!>> rispose seccata lei.
<<la smetto solo se mi perdoni.>>
<<va bene, ora smettila!>> disse esasperata.
Normalmente Isennatt non si sarebbe fatta convincere così facilmente ma adesso era nervosa perché suo padre voleva agire il prima possibile per prendere la Pietra Filosofale.
<<lo sai che la mia punizione si svolgerà nella foresta proibita?>> chiese Draco.
<<no, non lo sapevo.>>
<<per di più di notte.>> aggiunse il ragazzo.
<<non dirmi che hai paura.>> lo stuzzicò lei.
<<no.>>
Isennatt lo guardò come per dire: “Certo- come- no?”
<<forse un pochino.>> disse infine lui.
<<io ci vado una sera si e una no nella foresta e non mi è mai successo niente di brutto.>>
<<ma tu puoi difenderti usando una delle tre maledizioni senza perdono mentre io non le so usare...>>
<<draco!>> gridò una ragazzina appena entrata nella sala comune. <<draco!>> Pansy Parkinson corse ad abbracciare Draco che sembrava pericolosamente scocciato.
<<che vuoi Pansy?>> chiese irritato.
<<andiamo a fare una passeggiata?>> chiese lei.
<<chiedilo a Blaise e lasciami in pace.>> disse lui cercando di staccarsela dal braccio però senza troppo successo.
<<ma io voglio fare un giro con te.>> si lamentò la ragazza.
<<perché non vai ad assillare qualcun altro?>> chiese sempre più irritato Draco.
<<perché io preferisco stare con te.>> Pansy guardò Isennatt che stava cercando di trattenere le risate il più possibile. <<ci potresti lasciare soli?>> chiese brusca.
<<non ci penso nemmeno.>> rispose Isy guardando maligna la ragazza.
<<non vedi che io e Draco vogliamo rimanere da soli?!>> disse irritata Pansy.
<<ah, no! Questo è troppo!>> disse scocciato Draco e finalmente riuscì a staccarsi dalla piccola serpe. <<sei tu che vuoi restare da sola con me io invece preferirei rimanere da solo con Isy.>>
Pansy guardò Draco con gli occhi lucidi prima di scappare su nel suo dormitorio mentre le scendevano delle grosse lacrime.
In quel preciso istante entrò l’iguana patronus di Raptor che si fermò davanti a Isennatt.
<<vieni un momento nel mio ufficio.>>
Il patronus sparì in una nube argentea.
Isy si rivolse a Draco.
<<il dovere chiama! Devo andare da mio padre.>>
Il giorno prima, la ragazza aveva scoperto un nuovo passaggio segreto che la faceva arrivare più velocemente alla sua meta. Entrò nell’ufficio di Raptor.
<<ciao, Isennatt.>> salutò una voce dietro di lei.
La Serpeverde estrasse la bacchetta e la puntò alla persona che le era arrivata alle spalle. Quando vide che era Raptor l’abbassò.
<<per lei io sono signorina Riddle, se non le dispiace.>> disse gelida lei.
<<certo, mi scusi.>>
Raptor entrò nell’ufficio e si tolse il turbante così da mostrare il volto di suo padre che sembrava di nuovo stanco.
<<scusa se ti ho chiamato qui ma ho bisogno del tuo aiuto.>> disse Voldemort con voce affaticata.
<<certo, dimmi.>>
<<come saprai gli unicorni si fanno avvicinare più facilmente dalle streghe e Raptor riesce a catturarne uno su cento.>> fece una pausa. <<questa sera verrai con me e mi aiuterai a catturare un unicorno.>>
<<a che ora ci incontriamo?>>
<<alle undici in punto nella nostra radura.>>
Isennatt annuì.
<<puoi andare, ci vediamo più tardi.>> la congedò il padre.
La ragazza uscì e andò a prepararsi per l’incontro di quella sera.

* ° *

Isennatt e il padre erano appena arrivati nella radura.
<<separiamoci.>> stava dicendo Voldemort. <<sarà più facile trovare quello che cerchiamo.>>
<<io vado a destra e tu a sinistra?>> domandò Isennatt annoiata.
<<va bene. Se riesci a catturare l’unicorno mandami il tuo patronus.>>
<<se lo trovi tu fai la stessa cosa.>>
Voldemort annuì.
I due si separarono. Isennatt incontrò quasi subito le tracce di sangue lasciate dell’unicorno ferito la sera precedente dal padre e le seguì.
Il suo mantello strisciava sul terreno e il bordo era ormai sporco di terra. Mentre camminava le parve di scorgere tre sagome nascondersi dietro a un albero ma non gli diede molto peso.
Isennatt arrivò nei pressi di una radura e lì vide Hagrid accompagnato da Potter e la Granger che parlavano con un paio di centauri. Poco dopo i tre si addentrarono di nuovo nella foresta e Isennatt li seguì per scoprire quello che stavano combinando. Potter continuava a guardarsi intorno, probabilmente si sentiva osservato.
A un certo punto la Granger fece notare delle scintille rosse in lontananza a Hagrid che si diresse di corsa verso quel punto lasciando i due ragazzi da soli.
<<secondo te è successo qualche cosa?>> chiese la Granger a Potter.
<<se è capitato qualche cosa a Malfoy non me ne importa niente.>> rispose lui.
Dopo parecchi minuti ritornò Hagrid e con lui c’erano Paciock e Draco. Il gigante spiegò che Draco aveva fatto uno scherzo a Paciock che poi ha iniziato a sparare scintille. Per sicurezza, Hagrid cambiò i gruppi e con lui andarono Hermione e Paciock mentre con Draco c’erano Thor e Potter.
Isennatt decise di riprendere la ricerca dell’unicorno. Era a qualche centinaio di metri dai ragazzi quando le passò davanti l’unicorno ferito che stava cercando. Quando l’animale vide la ragazza partì al trotto e si diresse verso l’interno della foresta. Lei lo seguì e quando lo raggiunse lanciò un incantesimo:
<<avada Kedavra!>>
L’unicorno nitrì una sola volta prima di cadere a terra con un tonfo. Isennatt lanciò delle scintille verdi con la bacchetta e dopo un paio di minuti arrivò suo padre.
La ragazza si allontanò di qualche passo perché non voleva assistere al “pasto” del padre. Si sedette ai piedi di un albero e si rilasso. A un certo punto sentì un urlo così si alzò e vide Draco scappare a gambe levate insieme a Thor lasciando Potter da solo.
La ragazza sogghignò.
“Potter, hai firmato la tua condanna!”
Isennatt iniziò a correre verso la direzione in cui era scappato Draco lasciando il padre alle prese con Potter. Raggiunse il ragazzo in poco tempo perché conosceva bene la foresta e per di più aveva le gambe più lunghe rispetto a Draco per cui riusciva a coprire una distanza maggiore.
Draco si fermò di botto quando lei gli si parò davanti e rimase fermo perché era paralizzato dalla paura. Solo allora Isennatt si ricordò di avere il cappuccio in testa così se lo tolse e il ragazzo si rilassò un poco quando riconobbe l’amica.
<<che ci fai qui?>> chiese dopo un minuto Draco che, se possibile, era ancora più pallido del solito.
<<dovevo aiutare mio padre a fare una cosa.>> rispose lei sorridendogli.
<<dobbiamo scappare!>> disse spaventato il ragazzo mentre si guardava attorno. <<c’è qualche cosa nella foresta che non ci dovrebbe essere! L’ho visto prima in una radura che beveva il sangue di unicorno!>>
Isennatt ridacchiò.
<<mio padre ha bisogno del sangue degli unicorni per mantenersi in forze.>>
<<quello era tuo padre?>> chiese scioccato Draco.
<<si.>>
La ragazza gli si avvicinò e lo prese per mano.
<<seguimi, ti riporto da Hagrid.>>
Si incamminarono per un sentiero e quando Isennatt scorse la gigantesca figura del gigante si chinò per sussurrare all’orecchio di Draco:
<<ora io devo andare.>>
Con la sua bacchetta lanciò delle scintille rosse prima di trasformarsi in un serpente e strisciare nel folto della foresta per raggiungere il padre. Quando raggiunse la radura la trovò vuota così ma un secondo dopo arrivò il patronus di Raptor.
<<non sono riuscito a eliminare Potter!>> disse con voce arrabbiata. <<vai nel tuo dormitorio e riposati. Ho deciso di agire alla fine degli esami.>>
L’iguana sparì e la ragazza ritornò nella scuola sempre sotto forma di serpente.

 
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anthony21
view post Posted on 28/8/2009, 00:32




bel capitolo mi è piaciuto tantissimo continuaaaaaaaaaa
 
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SlytherinSnapeFan
view post Posted on 31/8/2009, 14:58




Mi associo: CONTINUA!!!!
Brava, veramente un bel capitolo! :wii:
 
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DameSnape
view post Posted on 5/9/2009, 15:39




Grazie per i commenti. Sono contenta che vi piaccia.
Scusate se ci ho messo tanto a postare ma il mio "furbissimo" computer ha pensato bene di non farmi entrare sul forum per diversi giorni.
Ora vi lascio alla lettura del nuovo capitolo. . . Buona lettura!

Cap. 9

La Pietra Filosofale


Quella mattina Isennatt, sotto ordine di suo padre, aveva scritto una lettera a Silente facendosi passare per il ministro della magia e gli chiedeva di raggiungerlo il più presto possibile al Ministero. Il preside, appena ricevuta la lettera era partito subito. Voldemort era molto soddisfatto del lavoro della figlia.
Era sera e Isennatt stava strisciando sotto forma di serpente verso il terzo piano dove doveva incontrare suo padre. Si nascose nell’ombra e aspettò che Raptor arrivasse. Quando il professore si fece vedere lei riprese il suo aspetto ed entrarono insieme nella stanza dove c’era l’enorme cane a tre teste. Raptor aveva posizionato già in precedenza un’arpa e usando un incantesimo iniziò a farla suonare una ninnananna e il cane si addormentò in pochi secondi. Si avvicinarono alla botola e si buttarono di sotto. Raptor usò un altro incantesimo per illuminare il posto su cui erano caduti. Isennatt vide che appena l’insegnante ebbe acceso la luce una pianta si rintanò nell’ombra lasciando passare i due.
Nella stanza accanto Raptor salì su una scopa e dovette cercare una vecchia chiave che entrasse nella serratura della porta per entrare nella sala accanto.
Il passaggio successivo fu più lungo perché i due dovettero fare una partita a scacchi che fortunatamente vinsero perché Isennatt era brava in quel gioco.
La prova successiva consisteva nell’eliminare un enorme mostro di montagna e questa volta se ne occupò Isennatt che lo colpì con l’anatema che uccide e questi cadde con un tonfo sordo.
<<non dovresti usare così spesso l’Avada Kedavra.>> commentò Raptor.
<<fatti un po’ gli affari tuoi.>> rispose gelida lei mentre attraversava la porta successiva.
La prova finale era stata fatta da Piton e consisteva nel trovare una pozione grazie a una specie di gioco di logica. Isy era negata per gli indovinelli quindi lasciò che Raptor risolvesse l’indovinello da solo. Quando alla fine riuscì a capire quale pozione dovevano usare scoprirono che bastava soltanto per una persona così Isennatt fu costretta a usare uno dei tanti incantesimi inventati da suo padre che le permetteva di sdoppiare gli oggetti. Bevvero la pozione e passarono alla stanza successiva dove doveva trovarsi la Pietra Filosofale.
Nel centro della sala era stato posizionato uno specchio.
<<quello è lo Specchio delle Brame.>> spiegò Raptor. <<conosci il suo potere?>>
<<penso di aver letto da qualche parte che permette di vedere quello che si desidera di più al mondo.>> rispose Isennatt che esaminava curiosa lo specchio.
<<esatto.>>
Raptor iniziò a esaminare la stanza mentre Isy si metteva davanti allo specchio dove apparve la sua immagine riflessa insieme a quella di sua madre e di suo padre quando erano ancora giovani. I suoi genitori si tenevano per mano e ognuno aveva appoggiata la mano libera sulla spalla della figlia. La madre di Isennatt sorrideva. Era bella quasi quanto la figlia. I capelli erano ondulati e scuri. Gli occhi erano azzurro chiaro. Suo padre invece era rappresentato quando era ancora il bellissimo Tom Riddle.
<<mamma.>> disse con un fil di voce Isennatt.
<<cosa?>> chiese Raptor.
<<nello specchio vedo mia mamma e mio papà.>> rispose lei.
<<fammi parlare con mio figlia.>> ordinò Voldemort.
Raptor si tolse il tubante e si girò.
<<tu vedi me e tua madre nello specchio?>> chiese il Signore Oscuro.
La ragazza annuì.
<<la cosa che desideri più al mondo è quella di vedere me e tua madre di nuovo insieme?>>
<<a quanto pare.>>
<<lo sai che però non è più possibile.>> commentò tristemente Voldemort.
<<certo che lo so.>> rispose con disprezzo la ragazza che guardò con odio il padre. <<ti ricordo che sei stato tu a uccidere la mamma quando io avevo appena tre anni.>>
Voldemort la guardò con uno sguardo triste cosa che era rara da vedere in lui.
<<mi dispiace.>> si rivolse a Raptor. <<rimettiti quel coso in testa.>>
Isennatt guardò ancora una volta nello specchio e notò che la scena era cambiata: sua madre era sparita e adesso erano rimasti solo lei e suo padre che si abbracciavano come fanno una normale figlia e un normale padre.
“Questo non succederà mai!”
La ragazza iniziò a esplorare la stanza insieme a Raptor ma non trovarono nulla. Dopo diversi minuti sentirono dei passi venire verso di loro.
<<questo deve essere Potter.>> commentò Raptor. <<vai a nasconderti dietro a quella colonna.>>
La ragazza andò eseguì l’ordine senza protestare e un minuto dopo entrò Potter che quando vide Raptor rimase a bocca aperta.
Potter iniziò a farfugliare qualche cosa sul fatto che pensava fosse Piton quello che voleva rubare la pietra e Raptor iniziò a spiegargli che il professore di pozioni non ha mai tentato di ucciderlo ma che è stato lui.
Isennatt intanto si preparò a lanciare un incantesimo appena Raptor le avrebbe dato il permesso. Quando il professore schioccò le dita lei evocò delle catene che si avvolsero attorno al ragazzo così da immobilizzarlo.
<<tu sei troppo ficcanaso per continuare a vivere, Potter.>> disse Raptor.
“Finalmente quello stupido di Raptor dice qualche cosa di intelligente!”
<<andartene in giro per tutta la scuola in quel modo, il giorno di Halloween! Per quando ne sapevo io, mi avevi visto benissimo fare entrare il mostro a scuola.>>
<<allora il mostro l’ha fatto entrare lei?>>
“Ma va?! Te l’ha appena detto!”
<<ho un talento speciale per i mostri. Avrai visto quello che ho fatto a quello nella stanza accanto.>>
Cosa?! Sono stata io a eliminarlo, non tu! Ah, ma aspetta che questa storia sia finita e poi mi sentirai!” Pensò arrabbiata.
<<ora Potter, fa’ silenzio.>> continuò il professore. <<devo esaminare questo specchio.>>
“Ma è scemo o che cosa? L’ho già esaminato io lo specchio e non ho trovato niente.”
<<vedo la pietra. . . la offro al mio padrone, ma dov’è la Pietra?>>
Potter cercò di distrarre Raptor iniziando a fare domande ma il professore si limitò a rispondere con noncuranza mentre continuava a guardare lo specchio.
<<io non capisco. . . la Pietra è o non è dentro allo specchio? Che devo farlo? Devo romperlo?>> chiese Raptor.
“Si, è completamente svitato. . . ma sei matto?! Come diavolo si fa a mettere una pietra dentro a uno specchio? Se rompe quello specchio mando all’aria tutta la sicurezza e lo raggiungo per rompergli la testa!”
<<vediamo un po’, che cosa fa questo specchio? Come funziona? Padrone, aiutami!>>
Il padre di Isennatt rispose e Potter si spaventò.
<<usa il ragazzo. . . usa il ragazzo!>>
Raptor guardò Potter.
<<si. . . Potter. . . vieni qui.>>
Isennatt sciolse le catene così da lasciare il ragazzo libero di muoversi. Potter si avvicinò allo specchio e iniziò a fissarsi.
<<ebbene?>> chiese il professore.
<<vedo Silente che mi stringe la mano.>> rispose il ragazzo. <<io. . . ho appena fatto vincere a Grifondoro la Coppa del campionato.>>
Raptor imprecò.
<<togliti di mezzo.>> disse.
“Ma Raptor ha gli occhi foderati di prosciutto?! Non ha visto il rigonfiamento della tasca del ragazzo? Mio padre sarà stato veramente disperato se tra i suoi seguaci ha fatto entrare anche lui.”
<<sta mentendo. . . sta mentendo!>> urlò il padre di Isy.
<<potter, dimmi la verità: che cos’hai visto?>>
<<fammi parlare con lui. . . faccia a faccia!>> ordinò la voce stridula dentro il turbante di Raptor.
Il professore eseguì l’ordine e iniziò a disfarsi quella specie di alveare che aveva in testa così da mostrare Lord Voldemort al ragazzo.
<<harry Potter!>> sibilò. <<lo vedi che cosa sono diventato? Pura ombra e vapore.>> disse. <<perché non mi dai quella Pietra che hai in tasca?>>
“Menomale che c’è lui! E pensare che lui l’aveva notata quando era ancora sotto il turbante mentre Raptor non aveva niente davanti agli occhi.”
Potter barcollò all’indietro.
<<non fare l’idiota.>> ringhiò Voldemort. <<e’ meglio che ti salvi la vita e ti unisca a me piuttosto di fare la stessa fine dei tuoi genitori. . . loro sono morti implorando la mia clemenza.>>
<<bugiardo!>>
<<che cosa commovente.>> sibilò. <<per primo ho ucciso tuo padre che ha iniziato a lottare. Tua madre, invece, non era necessario ucciderla, stava cercando solo di proteggerti. E ora dammi quella Pietra se non vuoi che sia morta invano.>>
<<mai!>>
Potter balzò di lato ma Raptor assecondò i suoi movimenti e gli afferrò il polso. Isennatt stava per intervenire ma quando vide che la mano con cui Raptor l’aveva afferrato era piena di vesciche si fermò sia inorridita sia spaventata.
Raptor buttò a terra Potter e strinse la presa attorno al suo collo con entrambe le mani ma dopo un secondo si staccò tenendolo a terra usando le ginocchia.
<<le mie mani. . . le mie mani!>> si lamentò il professore.
Raptor alzò la mano per eseguire il sortilegio mortale ma Potter gli prese la faccia e lui iniziò a urlare.
Potter capì che Raptor non poteva toccarlo così lo strinse il più forte possibile. Voldemort guardò la figlia e con le labbra mimò una frase: “Scappa! Scappa e mettiti in salvo! Ricordati però dell’oggetto che ti ho dato da custodire prima della mia sconfitta!” Vedendo che la ragazza non si muoveva e che si limitava a fissarlo spaventata aggiunse: “Ti prego, vattene.”
Isennatt riuscì a muoversi e scappò. Percorse le stanze che aveva superato in precedenza però quando arrivò nella stanza dove c’era la scacchiera vide che Silente stava arrivando di corsa così si nascose dietro a una torre e aspettò che il preside se ne fosse andato prima di uscire dalla stanza. Corse fino ai dormitori di Serpeverde. Quando entrò vide che non c’era nessuno a causa dell’ora tarda. Salì le scale che conducevano al dormitorio femminile e si butto sul suo letto dove iniziò a singhiozzare.
“Papà!”
Nel poco tempo che aveva passato con il padre aveva riscoperto l’affetto che provava per lui. Quando era piccola, suo padre era sempre gentile e le dava qualsiasi cosa lei volesse. L’aveva allevata con amore e affetto, cosa mai vista in Voldemort e per questo gli voleva ancora più bene. Mentre piangeva le ritornò in mente la scena dello specchio in cui lei e lui si abbracciavano come un vero padre e una vera figlia.
“Adesso questo non succederà veramente più.”

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Allora che ne pensate?
Il prossimo capitolo cercherò di postarlo il prima possibile.
 
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SlytherinSnapeFan
view post Posted on 11/9/2009, 22:49




My dear DameSnape!!! Hai aggiornato, brava!!! Bel capitolo come sempre!!!
Aggiorna presto! :wii:
 
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DameSnape
view post Posted on 20/9/2009, 17:55




Ciao a tutte!!!
Scusate se è da un bel po' che non posto ma la mia ispirazione se nè andata con l'inizio della scuola... che brutto!!!
Io non so voi ma preferivo di gran lunga le vacanze.
In ogni caso, posterò il più presto possibile.
 
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29 replies since 20/7/2009, 20:41   277 views
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