Severus Piton & Alan Rickman Fan Forum

La storia di Isennatt Shamson

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DameSnape
view post Posted on 20/7/2009, 20:41




Questa FF è nata da un mio momento di pazzia e dalla collaborazione di una mia amica più pazza di me: SlytherinSnapeFan!
Se non vi piace smetto di postarla quindi non fatevi scrupoli.
Vi prego non cruciatemi, è la mia prima FF!

Non so che altro dire quindi... BUONA LETTURA!!!

Cap. 1

Lo smistamento



Era una mattina di inizio settembre e l'Hogwarts Express era fermo al binario 9 e ¾. Una ragazza di circa sedici anni stava camminando per lo stretto corridoio del treno, alla ricerca di uno scompartimento vuoto.
Era una ragazza molto bella e anche molto ammirata dai ragazzi, come si poteva notare dagli sguardi che le lanciavano tutti i maschi che incontrava e quelli di disprezzo da parte delle ragazze. Con capelli lisci e scuri che arrivavano alle spalle. Occhi dello stesso colore del cielo durante le calde giornate estive. Era alta e magra.
Trovò uno scompartimento vuoto quasi a fine treno e vi entrò. Mise l’enorme baule sul porta bagagli prima di lasciarsi cadere sul sedile.
La sua gatta, Roxie, le si acciambello sulle gambe. La ragazza prese ad accarezzarle il pelo nero e folto e la gatta iniziò da subito a farle le fusa.
Il treno era appena partito quando la porta del suo scompartimento si aprì ed entrò una ragazza dell’ultimo anno di serpeverde. I capelli erano castano scuro e ricci, raccolti in un’elegante acconciatura. Gli occhi erano verdi con riflessi dorati. Bella, anche se aveva un’espressione un po’ spiritata.
<<isennatt!>> saluta la nuova arrivata mentre si abbracciamo.
<<ciao, Altair.>> saluta Isennatt. <<da quanto tempo!>>
<<già, è da più da un anno che non ci vediamo e tu non sei cambiata di una virgola.>>
<<invece tu sembri ancora più fuori di testa.>>
<<ritieniti fortunata del fatto che sei mia amica perché una persona normale si sarebbe beccato una bella maledizione Cruciatus.>>
<<ma per l’appunto, io sono tua amica per cui non mi farai niente.>>
Le ragazze si sedettero sui sedili e iniziarono a parlare del più e del meno.
<<ma perché sei su questo treno?>> chiese confusa Altair.
<<mio padre mi ha dato un compito da svolgere a Hogwarts così ho lasciato Skjultstaver.>>
<<skjultstaver?>>
<<È il nome della scuola in cui andavo prima di trasferirmi qui.>> spiegò Isennatt.
<<e che compito dovresti svolgere qui?>>
<<non posso dirtelo.>>
<<e io che pensavo di essere la tua migliore amica!>> disse indignata la Altair.
La ragazza guardò frustrata l’amica. “Se lo va a raccontare a qualcuno giuro che la crucio!” Pensò Isennatt scrutando seria Altair.
<<te lo dico solo perché tua madre ti ucciderebbe se lo dicessi a qualcuno.>>
Isennatt abbassò la voce, fino ad arrivare a sussurrare, chinandosi verso l'amica. Quando fu sicura che nessun altro potesse sentire, iniziò a spiegarle il suo incarico nei minimi dettagli. Chiunque le avesse viste in quel momento si sarebbe di sicuro accorto che nella faccenda c'era qualcosa di losco. Ogni volta che qualcuno passava davanti al loro scompartimento, Isennatt smetteva di parlare e aspetta che quest’ultimo se ne andasse prima di riprendere.
<<e tu come pensi di riuscirci?>> chiese a fine racconto l’amica che sembrava leggermente turbata ma allo stesso tempo eccitata.
<<non lo so ancora.>> rispose pensierosa la ragazza mentre guardava fuori dal finestrino.
Il resto del viaggio lo passarono a parlare di cosa avevano fatto nell’ultimo anno.
Qualche ora più tardi scesero dal treno e si separarono: Isennatt avrebbe dovuto unirsi ai ragazzini del primo anno per poter essere smistata, anche se poi avrebbe frequentato le lezioni insieme ai suoi coetanei del sesto anno.
Una specie di gigante di nome Hagrid condusse quelli del primo anno per un sentiero ripido e stretto dove alcuni ragazzi scivolarono e incespicarono.
<<fra un attimo prima vista panoramica di Hogwarts!>> annunciò Hagrid. <<ecco, dopo quella curva!>>
Tutti i ragazzini fecero un coro di <<ohhhh!>> e solo Isennatt guardò disgustata il castello. “Ma mio padre doveva proprio mandarmi qui a studiare?” pensò la ragazza. “La mia vecchia scuola era molto più grande rispetto a questa e sicuramente estremamente più bella. Questa è semplicemente un ammasso informe di pietre accatastate una sopra l’altra. Skjultstaver era fatta interamente di ghiaccio ma dentro faceva caldo ed era decorata con numerosi arazzi e quadri di ogni tipo!” Lo stretto sentiero si era spalancato sul bordo di un grande lago nero. Appollaiato in cima a un’alta montagna sullo sfondo si stagliava un grande castello con molte torri e torrette.
<<non più di quattro per battello.>> avvertì Hagrid indicando una flotta di piccole imbarcazioni in acqua vicino alla riva.
Isennatt fu costretta ad andarsi a sedere insieme al gigante perché il resto delle barche erano occupate.
<<bene… SI PARTE!>>
Al comando di Hagrid le imbarcazioni si staccarono dalla riva.
<<giù la testa!>> gridò Hagrid quando le prime barche raggiunsero la scogliera; i ragazzi obbedirono e i battelli li trasportarono attraverso una cortina d’edera che nascondeva una grande apertura. Poi attraversarono un lungo corridoio buio e infine raggiunsero una sorta di porto sotterraneo dove presero a salire tra scogli e sassi.
Hagrid li fece arrampicare per un lungo passaggio nella roccia e finalmente emerso sull’erba morbida e umida, proprio all’ombra del castello.
Salirono la scalinata di pietra e si affollarono davanti all’immenso portone di quercia.
Hagrid alzò un pugno gigantesco e bussò tre volte.
La porta si spalancò all’istante. Si vide una strega alta, dai capelli corvini, vestita di verde smeraldo. Il volto era molto severo.
<<ecco qui gli allievi del primo anno, professoressa McGranitt.>> disse Hagrid.
<<grazie, Hagrid. Da qui in avanti li accompagno io.>>
Entrarono nell’immensa sala d’ingresso. “E questa sarebbe la magnifica sala d’ingresso di cui mi aveva parlato Altair?! Secondo me non è così fantastica.” Pensò Isennatt.
La professoressa vece entrare i ragazzi in una saletta vuota, oltre la sala d’ingresso.
L’insegnate iniziò a fare un discorso di benvenuto e spiegò che adesso sarebbero dovuti essere smistati in una delle quattro case: Grifondoro, Tassorosso, Corvonero, Serpeverde.
La professoressa si congedò dicendo che sarebbe arrivata tra poco per prenderli.
Tra la massa di ragazzini se ne distingueva uno: un ragazzino con i capelli biondi molto chiari, gli occhi dello stesso colore del ghiaccio e la carnagione pallida.
Isennatt gli si avvicinò e gli arrivò dietro senza che lui se ne accorgesse. Si chinò per sussurrargli all’orecchio:
<<non salutiamo più una vecchia amica?>>
Il ragazzo sussultò spaventato e si girò. Quando riconobbe la ragazza si abbracciarono.
<<ciao, Isennatt. Che ci fai qui?>> le chiese felice.
<<ciao, Draco.>> la ragazza gli sorrise e gli stampo un bacio sulla guancia. <<mio padre mi ha fatto trasferire in questa scuola.>>
Draco assunse una leggera sfumatura rosa e mandò un sorriso a trentadue denti a Isennatt.
Il ragazzo aveva circa undici anni ed era più basso di lei di circa venti centimetri.
Isennatt guardò i due enormi ragazzi che stavano ai due lati di Draco.
<<loro sono Tiger e Goyle.>> disse il ragazzino con noncuranza. <<quindi da oggi studierai qui a Hogwarts?>>
<<si, io andrò direttamente al sesto anno però prima mi dovranno smistare in una delle quattro case.>>
<<conoscendo la tua famiglia mi stupirei se non andassi a Serpeverde.>>
<<mio padre mi ucciderebbe se così non fosse.>>
I due ragazzi risero.
<<devo darti una brutta notizia.>> disse il ragazzo con aria seria. <<quest’anno con noi c’è anche il grande Harry Potter!>>
<<lo sapevo già.>> la ragazza sorrise malefica. <<mi divertirò un mondo a torturarlo.>>
Draco stava per aggiungere qualcos’altro ma in quel momento ritornò la McGranitt che li condusse nella sala grande.
Isennatt guardò la sala con aria di superiorità facendo mentalmente il confronto con la sua vecchia scuola.
La professoressa li condusse davanti agli altri studenti che erano seduti vicino a quattro lunghi tavoli.
La McGranitt collocò uno sgabello di legno davanti agli studenti del primo anno. Sopra allo sgabello mise un capello a punta, da mago. Era un vecchio cappello tutto rattoppato, consunto e pieno di macchie. Isennatt lo guardò disgustata.
Dopo qualche secondo, il cappello si contrasse e lui incominciò a intonare una canzone.
Non appena ebbe terminato la filastrocca, tutta la sala scoppiò in un fragoroso applauso e solo Isennatt rimase ferma com’era.
A quel punto la McGranitt si fece avanti tenendo in mano un lungo rotolo di pergamena.
<<quando chiamerò il vostro nome, voi mi metterete il cappello in testa e vi siederete sullo sgabello per essere smistati.>> disse. <<abbott Hannah!>>
Una ragazzina si sedette sullo sgabello e si mise il capello in testa. Un attimo di pausa…
<<tassorosso!>> gridò il cappello.
Da lì in poi continuò a chiamare tutti gli altri ragazzi.
<<malfoy Draco!>> chiamò l’insegnante.
Il ragazzo si diresse con aria tracotante verso lo sgabello e appena il cappello gli sfiorò la testa urlò:
<<serpeverde!>>
Draco si diresse verso il grande tavolo di Serpeverde dove venne accolto da fragorosi applausi.
Oramai erano rimasti in pochi.
<<lunn>> … <<nott>> … <<parkinson>> ...
<<potter Harry!>>
Un ragazzo piccolo e magro, con i capelli scuri, gli occhi verdi e gli occhiali si separò dal resto dei ragazzi per dirigersi verso lo sgabello. Isennatt lo guardò con odio ma il ragazzo non la notò. Il cappello dopo parecchi minuti urlò a gran voce:
<<grifondoro!>>
Potter andò a sedersi al tavolo dei Grifondoro che lo accolsero tutti felici.
<<shamson Isennatt!>>
La ragazza si diresse con passo altezzoso verso il cappello. Quest’ultimo non le sfiorò neppure la testa di Isennatt che urlò:
<<serpeverde!>>
Isennatt sorrise e andò a sedersi al tavolo di Serpeverde. Draco le fece cenno di sedersi accanto a lei.
Quando tutti gli studenti furono smistati, Silente si alzò e iniziò a parlare.
<<benvenuti! Benvenuti al nuovo anno scolastico di Hogwarts! Prima di dare inizio al banchetto vorrei dire qualche parola. E cioè: pigna, pizzicotto, manicotto, tigre! Grazie!>>
E tornò a sedersi. Tutti batterono le mani e gridarono entusiasti. Tutti tranne Isennatt che iniziava già a dubitare della saluta mentale del preside.
Sulla tavola apparvero pietanze di tutti i tipi e i ragazzi iniziarono ad abbuffarsi.



_______

Ho restituito il favore alla cara SlytherinSnapeFan che mi ha ispiranto il personaggio di Altair... vi avverto sono spiritate uguali! XD! Scusa Slytherin però è vero!!!

Commentate, please!
 
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•Joy;
view post Posted on 20/7/2009, 21:21




Carino... come inizio ispira parecchio...dai continua!!!
 
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view post Posted on 20/7/2009, 21:26
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Erede Universale del prof. Snape

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Mi piace, mi incuriosisce molto l'inizio della storia. Mi piace anche il modo con la quale hai scritto, scorrevole ^^ Continua, leggerò con piacere il seguito
 
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DameSnape
view post Posted on 21/7/2009, 08:25




Grazie ragazze! Siete troppo gentili! *me lusingata, saltella felice per tutta la stanza*!

Vi posto il secondo capitolo. Spero che vi piaccia!


Cap. 2

The potions masters



Il mattino seguente, Isennatt si alzò e si vestì velocemente per andare a fare colazione. Mentre scendeva incontrò Altair che, come lei, si stava dirigendo nella sala grande per mangiare prima dell’inizio delle lezioni.
<<ti dona molto la divisa verde e argento.>> commentò l’amica mentre girava attorno a Isennatt per guardarla da tutte le angolazioni. <<si vede lontano un miglio che sei nata per fare parte di serpeverde.>> aggiunse sorridendo.
“La solita adulatrice! È quasi peggio di sua madre!” pensò seccata Isennatt.
Andarono a sedersi insieme ad alcuni amici di Altair, tra cui: Marcus Flitt, un alunno del quinto anno che giocava nella squadra di quidditch, e Adrian Pucey, un altro giocatore della squadra di serpeverde.
Prima del loro arrivo stavano discutendo del fatto che la squadra di Grifondoro non aveva ancora trovato un cercatore e che probabilmente avrebbero di nuovo vinto la coppa.
<<che cos’hai come prima lezione?>> mi chiese Altair per fare un po’ di conversazione.
<<storia della magia.>>
L’amica sbuffò. <<il professor Rüf è una noia mortale.>>
<<qual è il tuo insegnante preferito?>> chiese Isennatt poco interessata.
<<il professore di pozioni: Severus Piton.>> disse con un luccichio negli occhi. <<È un uomo molto affascinante.>> aveva un’aria sognante e sembrava persa in chissà quale mondo.
<<ma tu non eri innamorata di Lucius Malfoy?>> chiese divertita Isennatt.
L’amica si risvegliò e guardò la ragazza.
<<certo!>> disse decisa. <<stavo solo dicendo che anche il nostro professore non sarebbe da scartare subito.>>
<<ti farò sapere una mio opinione più tardi perché ho lezione con lui alla terza ora.>>
Dieci minuti prima dell’inizio delle lezioni si alzarono e si diressero verso le rispettive aule.
Isennatt era una ragazza che amava stare per conto suo per cui non le dispiaceva il fatto di non conoscere nessuno della sua classe.
Come le aveva fatto presente Altair, il professore di storia della magia era estremamente noioso e per di più parlava con un tono di voce che ti faceva venire voglia di dormire solo ascoltandolo. Isennatt si era aspettata che il professore l’avrebbe presentata ma non fu così quindi lei si dedicò ad un’attività decisamente più utile: disegnare su una pergamena.
La lezione di storia della magia durò due ore e appena queste terminarono i ragazzi schizzarono fuori dalla classe.
I corridoi erano affollati dagli studenti che si dirigevano verso l’aula della prossima lezione.
Isennatt aveva quasi raggiunto i sotterranei quando si scontrò con qualcuno che la fece cadere a terra.
<<stai attento a dove cammini...>> stava urlando furiosa contro quello che le era venuto addosso ma quando riconobbe Draco si limitò a guardarlo sorpresa. <<ciao, Draco.>> lo salutò ancora un po’ scocciata.
I due si alzarono e Isennatt vi sistemò la divisa prima di rivolgersi di nuovo al ragazzo.
<<dovresti stare un po’ più attento a dove stai andando.>>
<<scusa, non l’ho fatto apposta ma stavo ridendo per la figuraccia fatta da Potter durante pozioni.>> rispose Draco sorridendo.
<<avrai tempo di raccontarmi cos’è successo un’altra volta, ora devo andare a lezione.>>
Salutò il ragazzo dandogli un bacio affettuoso sulla guancia prima di scendere nei sotterranei per raggiungere l’aula.
“Povero Draco! Non immagino che faccia farebbe se scoprisse che suo padre tradisce la moglie con la mia migliore amica.” Pensò Isennatt prima di entrare in classe.
La ragazza odiava pozioni e forse era l’unica materia in cui non andava bene.
La lezione si teneva in una delle celle sotterranee. Qui faceva più freddo che ai piani alti. Ma non era il freddo a fare venire la pelle d’oca a Isennatt bensì alcuni barattoli di vetro con dentro strani animali galleggianti.
Il professor Piton era seduto alla cattedra e osservava attentamente i ragazzi mentre prendevano posto accanto a un calderone.
Isennatt notò che Altair aveva ragione: il professor Piton era molto affascinante. I capelli erano neri come anche i suoi occhi che ricordavano due tunnel senza fine; il naso era adunco e la pelle era molto chiara.
Il professore iniziò a fare l’appello e quando arrivò al nome di Isennatt si fermò per guardare la ragazza.
<<isennatt Miranda Shamson.>> disse in tono gelido. <<la nostra nuova alunna.>> si alzò e si diresse verso la ragazza. <<ho visto i suoi voti scolastici precedenti e direi che lei non è assolutamente portata per la magnifica arte delle pozioni.>>
Isennatt guardò con aria indifferente l’uomo che le stava davanti.
<<io sono molto severo e non voglio teste di legno nella mia classe quindi veda di applicarsi al massimo se non vuole tutte “T”.>>
Detto questo se ne ritornò alla cattedra e finì di fare l’appello.
Quando ebbe finito si rivolse all’intera classe.
<<voglio che iniziate a preparare il distillato della morte vivente.>> si girò verso la lavagna per scrivere le istruzioni mentre i ragazzi prendevano i loro libri.
Isennatt si diresse verso l’armadio per prendere gli ingredienti prima di ritornare al suo banco dove iniziò a leggere le istruzioni del libro.
La ragazza iniziò a tritare le radici di valeriana come citato dal libro cercando di non tagliarsi qualche dito.
In dieci minuti la stanza si era riempita di vapore bluastro.
Isennatt iniziò a tagliare il Fagiolo Sopoforoso ma questa azione si dimostrò più difficile del previsto e metà del succo le finì sui pantaloni.
Secondo il libro la sua pozione doveva raggiungere una delicata sfumatura di lilla ma la sua assomigliava di più a un verde acido.
Lei fece finta di niente e andò avanti a leggere. Adesso doveva mescolare la pozione in senso orario finché la pozione non fosse diventata limpida. Isennatt eseguì le istruzioni ma la sua pozione diventò blu elettrica. “Adesso voglio sapere che cos’ho sbagliato!” Pensò irritata la ragazza.
<<tempo scaduto!>> annunciò il professore che si alzò e iniziò a ispezionare le altre pozioni.
Dalla sua espressione si capiva che nessuno era riuscito a creare una pozione che si avvicinasse al risultato finale.
Piton esaminò il calderone di Isennatt per ultimo e sul suo viso apparve un ghigno. Alzò la testa per guardare negli occhi la ragazza.
<<direi che i miei sospetti sulla sua ignoranza in questa materia erano fondati.>>
La ragazza chiuse le mani a pugno cercando di tenere a fermo la lingua per evitare di dire qualche cosa di poco piacevole.
<<lei è l’alunna peggiore del suo anno, anzi, direi che è la peggiore anche rispetto agli altri studenti degli altri anni.>> osservò divertito la ragazza che stava diventando rossa dalla rabbia. <<forse lei è anche peggio di Potter.>> aggiunse.
Quella fu la goccia che fece traboccare il vaso e Isennatt lo guardò con odio prima di rispondere:
<<ma come osa?! Come si permette di parlare a me in questo modo? Lei è semplicemente un pallone gonfiato che usa la sua autorità di insegnante per torturare i suoi studenti.>> Piton fece per dire qualche cosa ma lei continuò. <<se lo vuole sapere Potter è solamente un ragazzino viziato, pieno di sé, odioso che crede che tutto gli sia dovuto quindi non osi mai più a paragonarmi a quel moccioso, ha capito?>> disse con tono di sfida.
<<lei è in punizione da questo momento fino alla fine del mese. Venga nel mio ufficio ogni sabato sera alle otto e mezza e veda di arrivare in orario se non vuole che la sua punizione si prolunghi ulteriormente.>> disse gelido l’insegnante. <<e si ritenga fortunata del fatto che lei è Serpeverde e, essendo la mia casa, io non le toglierò nessun punto.>> si rivolse al resto della classe. <<la lezione è finita, potete andare!>>
Isennatt chiuse il libro con un colpo secco e lo infilò velocemente nella borsa prima di uscire dalla classe e dirigersi verso la sala comune di Serpeverde.
Nella sala c’erano pochi studenti perché la maggior parte era andata fuori a godersi il sole caldo. Tra i ragazzi c’era Draco che le fece cenno di avvicinarsi.
Isennatt si sedette accanto al ragazzo e lo salutò con un bacio veloce sulla guancia. Draco si accorse subito che era furiosa.
<<che cos’è successo?>> le chiese sinceramente preoccupato.
<<quell’odioso di Piton mi ha messo in punizione.>> rispose arrabbiata la ragazza.
<<che cos’hai fatto di così grave?>>
<<io ho sempre odiato pozioni e sono sempre andata male in quella materia. Oggi Piton ci ha detto di preparare una pozione. Io ho seguito le istruzioni del libro ma alla fine la mia pozione era risultata una poltiglia blu elettrica e quando lui ha esaminata ha iniziato a criticarmi e alla fine ha concluso dicendo che sono peggio di quello sfregiato di Potter.>> pronunciò il nome del bambino sopravvissuto come se fosse un insulto rivolto al suo peggior nemico. <<così io gli ho risposto per le rime e lui mi ha messa in punizione.>>
Draco la guardò scioccato.
<<ti ha detto che sei peggio dello sfregiato?!>>
Lei annuì.
<<ma come ha osato?! Se sapesse chi è tuo padre non farebbe così…>>
<<però lui non deve saperlo, capito?>> disse fulminandolo.
Lui la guardò spaventato.
<<io non farei mai una cosa del genere.>>
<<lo spero proprio.>> Isennatt si accorse che lui era proprio spaventato così addolcì il tono. <<e lo sai che io non voglio fare del male al mio ragazzo preferito.>> e gli fece l’occhiolino.
A quelle parole Draco si illuminò e assunse una tenue colorazione rosata. Stava per dire qualche cosa ma in quel momento dai dormitori maschili scese un ragazzo e si diresse di corsa da Draco.
<<su, Draco, alzati! Ho appena scoperto che quel perdente Paciock è vicino alla biblioteca che ne dici di andargli a fare qualche scherzo?>> chiese il ragazzo tutto agitato.
<<calmati, Blaise. Ora andiamo.>> si girò a guardare la ragazza che era seduta accanto a lui. <<ti presento Isennatt Shamson.>>
Blaise si accorse solo in quel momento della presenza della ragazza e la salutò con un lieve cenno della testa prima di rivolgersi di nuovo a Draco.
<<andiamo?>>
<<si.>> disse esasperato, evidentemente voleva passare ancora un po’ di tempo con la bella ragazza che era seduta vicino a lui. <<perdonami, ma sono desiderato altrove.>>
<<vai pure.>> le disse sorridendo la ragazza.
I due ragazzi erano quasi alla porta quando Isennatt chiamò di nuovo Draco.
<<ti posso dare un consiglio?>>
<<certo, sono sempre ben graditi dei consigli da parte tua.>> rispose gentilmente lui.
<<ti consiglio di provare l’incantesimo: languelingua. È molto divertente.>>
Il ragazzo le sorrise e uscì dalla sala comune lasciando la ragazza da sola.
Isennatt controllò che non ci fosse nessuno prima di prendere la sua bacchetta di acero con l’anima di corde di cuore di drago e pronunciare un incantesimo:
<<expecto Patronum! >> Dalla sua bacchetta scaturì una scia argentee che poi si tramutò in una pantera.
<<forse ho trovato un modo per portare avanti il mio compito ma devo ancora metterlo in atto e quando ci riuscirò di farò sapere. Spero solo che tu sia convinto di quello che stai facendo, non voglio perdere anche te.>> la ragazza sospirò. <<in ogni caso ti aiuterò a portare a termine il tuo piano sperando solo che quell’imbecille di assistente che hai scelto non commetta qualche disastro.>>
Detto questo la pantera partì di corsa per raggiungere il destinatario del messaggio.
La ragazza si massaggiò le tempie cercando di calmarsi.
“Questa faccenda sarà molto più difficile da risolvere di quanto pensi.” Sospirò esausta. “Penso che ora mi meriti un po’ di divertimento.” Un sorriso malefico le attraversò il volto. “Chissà dov’è lo sfregiato.”
Si alzò dal divano e uscì dalla sala comune di Serpeverde. Mentre attraversava il corridoio si ritrovò davanti Altair e Lucius Malfoy mentre si baciavano.
<<immagino che a te non interessi il fatto che tuo figlio ti possa vedere, Lucius.>> disse ironicamente Isennatt.
I due si separarono e Lucius guardò sorpreso la ragazza mentre Altair sembrava abbastanza scocciata e si capiva benissimo che avrebbe preferito che in quel momento l’amica non arrivasse.
<<isennatt, che ci fai qui?>>
<<sto svolgendo un incarico per mio padre ma non posso parlartene.>> rispose la ragazza. <<comunque sto bene, grazie.>> aggiunse ironicamente.
<<perdonami, ma sono sorpreso di ritrovarti qui.>>
<<spero che tu sia solamente sorpreso e non deluso.>>
<<no, questo mai.>>
Isennatt sorrise.
<<sei molto gentile, Lucius, per questo ti apprezzo.>>
<<dove stai andando?>> chiese Altair solo per farle notare che c’era anche lei.
<<a cercare lo sfregiato.>>
La ragazza la guardò sorpresa.
<<e perché stai andando a cercare quel moccioso?>>
<<sono un po’ stressata in questo momento e ho bisogno di rilassarmi così ho pensato che tormentarlo un po’ sarebbe stato divertente.>>
<<mi piace il tuo modo di rilassarti, magari ci faccio un pensierino anch’io.>>
Isennatt sorrise divertita.
<<ora vado, non vorrei che mi sfuggisse.>>
Detto questo salutò i due con un gesto della mano e si allontanò.
Cercò il lungo e il largo il bambino sopravvissuto ma non lo trovò così ritornò nella sala comune di Serpeverde.
Era quasi arrivata quando un patronus a forma di iguana la raggiunse.
<<spero che tu riesca a completare il tuo compito. Comunque sono molto contento del fatto che tu mi voglia aiutare per cui riceverai un degno ringraziamento quando tutto sarà finito.>> l’iguana ridacchiò gelida. <<se il mio assistente fallisce ne pagherà lui le conseguenze quindi non preoccuparti.>>
Finita la frase il patronus si dissolse. Isennatt sorrise. “Non vedo l’ora che questa storia giunga al termine.”
Entrò nella sala comune dove venne accolta da Draco che la prese per mano e la obbligò a sedersi un po’ con lui sul divano.
<<il tuo incantesimo è eccezionale.>> disse raggiante.
<<qual fallito di Paciock non riusciva a dire nemmeno una parola.>> commentò Blaise.
<<me ne insegni altri?>> chiese Draco facendo la faccia da cucciolo che Isennatt adorava.
<<come faccio a dirti di no se tu fai questa faccia?>> disse sorridendo la ragazza. <<la prossima volta usa l’incantesimo delle pastoie.>>
<<grazie.>> dissero all’unisono i due ragazzini.
Isennatt si guardò intorno.
<<dove sono i due gorilla? È da un po’ che non li vedo insieme a te.>> chiese la ragazza a Draco.
<<saranno andati in cucina ad abbuffarsi di dolci.>>
Isennatt guardò l’ora sul suo orologio d’oro da polso.
<<io ho fame quindi me ne vado a pranzo.>> annunciò la ragazza mentre si alzava.
<<anch’io ho fame.>> Draco seguì la ragazza e quando vide che Blaise fece per unirsi a loro gli lanciò un’occhiataccia. <<perché non vai a chiamare Pansy?>> gli disse.
L’amico annuì e se ne andò.
Isennatt e Draco uscirono dalla sala comune per dirigersi verso la sala grande.
“Ma non mi lascia mai cinque minuti da sola?” Pensò seccata Isennatt. “Anche quando aveva sei anni non mi lasciava stare per un minuto intero.”
 
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view post Posted on 21/7/2009, 12:18
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Erede Universale del prof. Snape

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Che bello mi piace e mi incuriosisce sempre di più.. Continua *.*
Certo che Lucius si fa sempre riconoscere U_U xD
 
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SlytherinSnapeFan
view post Posted on 21/7/2009, 15:09




Ila!!!!!! Brava che l'hai postata!!!
Come già ti ho detto è veramente bella, mi piace mi piace mi piace!!!!!! :wii:
Continuala presto mi raccomando!!!
 
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DameSnape
view post Posted on 21/7/2009, 17:46




Grazie! :wii: sono contenta che vi piaccia! Spero di postare il prossimo capitolo il prima possibile.
 
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DameSnape
view post Posted on 24/7/2009, 12:22




Cap. 3

Punizione



La sala grande era piena di ragazzini urlanti che si abbuffavano come se non avessero toccato cibo da una settimana.
Draco e Isennatt si sedettero vicino a Altair che era arrivata giusto un minuto prima di loro.
Isennatt stava per prendersi un po’ di pasticcio di patate quando uno splendido gufo reale si posò sulla spalla della ragazza porgendole una lettera che teneva nel becco. Isennatt prese la lettera e accarezzò una volta il gufo prima che questi se ne volasse di nuovo via.
Aprì la lettera e Draco fece per allungare il collo per leggere ma Isennatt gli mise una mano sulla fronte e lo spinse di nuovo a sedersi così che non potesse vedere.
Iniziò a leggere:

Incontriamoci tra mezz’ora nella foresta proibita.
Porta con te la bacchetta e un mantello con il cappuccio per non essere riconosciuta.


Isennatt guardò annoiata la lettera. “Uffa! Mi tocca di nuovo andare in quella stupida foresta.”
<<chi ti scrive?>> chiese curiosa Altair, probabilmente sapeva già chi le scriveva.
<<mio padre.>> rispose annoiata la ragazza.
A Draco andò di traverso il pezzo di pollo che aveva appena ingoiato quando sentì la risposta di Isennatt e lei fu costretta a dargli delle pacche ben assestate sulla schiena per impedirgli di soffocare.
<<tuo… tuo padre ti ha scritto?>> chiese tra lo spaventato e il stupito.
<<si, sai non sei l’unico che ne ha uno.>> rispose gelida lei prima di alzarsi da tavola. <<ora devo andare a prepararmi. Ci vediamo più tardi.>> fece per allontanarsi ma poi cambiò idea e aggiunse rivolta ai due amici: <<vedete di tenere la bocca chiusa oppure ne pagherete le conseguenze in modo molto doloroso.>>
Detto questo si diresse verso la sala comune di Serpeverde. Salì nel dormitorio femminile e frugò nel suo baule alla ricerca di un mantello adatto. Quando lo trovò lo nascose sotto la divisa in modo che chi l’avesse vista uscire non si fosse insospettito.
Uscì dalla scuola per raggiungere la foresta ma prima si fermò dietro a un enorme masso vicino alla riva del lago nero per indossare il mantello e prendere la bacchetta in mano.
Si incamminò a passo veloce verso la foresta proibita e vi entrò senza essere vista. Dopo un paio di minuti uscì dal sentiero per dirigersi nel cuore della foresta dove gli alberi erano sempre più vicini e i raggi del sole non potevano arrivare.
Aveva percorso quella strada già una volta, prima dell’inizio della scuola perché suo padre le voleva mostrare il luogo in cui si sarebbero dovuto incontrare durante l’anno scolastico.
Quando arrivò in una piccola radura si fermò e aspettò l’arrivo del genitore che non si fece attendere a lungo. L’uomo indossava un lungo mantello che gli nascondeva il viso per cui la ragazza non riusciva a vederlo bene.
<<sono contento di vedere che stai bene.>> disse l’uomo senza rivelare nessun sentimento particolare. <<vorrei sapere come intendi portare a termine il tuo compito.>>
La ragazza sorrise.
<<te lo spiego subito...>>

* ° *



Isennatt arrivò nella sala comune di Serpeverde con un sorriso maligno stampato in volto.
Nella sala c’erano solo Altair e Draco che sembravano preoccupati e quando videro il sorriso della ragazza si rilassarono un poco.
<<dalla tua espressione si direbbe che è andato tutto bene.>> commentò Altair.
<<si, anche meglio del previsto.>> rispose felice Isennatt. <<ha detto che se riesco a portare a termine il mio compito avrò in premio tutto quello che voglio.>>
<<e tu che cosa vorresti?>> chiese curioso Draco.
<<non lo so ancora, ci devo pensare.>>
<<draco mi ha detto che Piton ti ha messa in punizione.>> commentò Altair.
<<quel vile, lurido, schifoso mi ha messa in punizione perché gli ho risposto malamente ai suoi commenti sulla mia pozione.>> rispose arrabbiata Isennatt.
<<però è un bell’uomo e se mi capitasse l’occasione penso che lo rapirei e lo porterei in camera mia dove…>>
<<altair!>> la sgrida Isennatt mentre mette le mani sulle orecchie di Draco che era accanto a lei. <<c’è un bambino insieme a noi.>>
Altair guardò divertita Draco. <<hai ragione.>>
Isennatt tolse le mani dalle orecchie di Draco che però le afferrò il polso della mano sinistra e lo tenne fermo poi intrecciò le loro dita.
<<che stai facendo?>> gli chiese stupita Isennatt.
<<mi sei sempre piaciuta.>> rispose tranquillamente lui.
<<ragazzino precoce.>> commentò Altair ma nessuno l’ascoltò.
<<scusa se te lo dico, Draco, ma sei un po’ troppo piccolo per me.>> disse Isennatt il più gentilmente possibile.
Draco la guardò. <<ma, io pensavo di piacerti.>>
<<ma tu mi piaci.>> il ragazzo si illuminò a quelle parole. <<ma non nel senso che pensi tu.>> adesso Draco aveva gli occhi lucidi. <<diciamo che io ti considero come un fratellino.>> stava per mettersi a piangere così lei lo abbracciò perché non sopportava vederlo triste. <<ti prego, perdonami.>>
<<però rimango sempre il tuo ragazzo preferito?>> chiese tristemente.
<<certo.>>
Lui sciolse l’abbraccio e le sorrise.
<<allora mi basta questo però se cambi idea io sono sempre disponibile.>>
<<che ragazzino romantico.>> commentò Altair divertita.

* ° *



Quattro giorni dopo, Isennatt si alzò di malumore perché quella sera doveva andare nell’ufficio di Piton. Si vestì velocemente e si diresse verso la sala grande per fare colazione.
Si servì con un paio di fette biscottate con un abbondante dose di marmellata di albicocche e iniziò a mangiare. Aveva appena finito di mangiare la prima fetta biscottata e stava per iniziare la seconda quando lo stesso gufo di quattro giorni prima le portò il giornale però prese male la mira e le compì la mano con cui teneva la sua colazione e quest’ultima le cadde sulla gonna della divisa naturalmente dalla parte in cui era spalmata la marmellata. “Che bella giornata!” Pensò sarcasticamente la ragazza.
Si pulì usando un incantesimo prima di prendere il giornale e dagli un’occhiata veloce.
Guardò l’orologio e per poco non le venne un colpo quando vide che mancavano cinque minuti all’inizio delle lezioni.
Si diresse di corsa verso l’aula di divinazione e per sua fortuna riuscì ad arrivare un secondo prima dell’inizio delle lezioni. Si sedette vicino a uno dei tanti tavolini presenti nell’aula e aspettò l’arrivo dell’insegnante.
La professoressa Cooman arrivò dopo un minuto e Isennatt si stupì nel vedere che gli occhiali che indossava le ingrandivano a dismisura gli occhi.
Quando tutti gli studenti si furono seduti iniziò la lezione.
<<benvenuti a divinazione.>> disse in tono teatrale. <<noto che la classe si è notevolmente ridotta dopo i G.U.F.O ma non tutti sono dotati dell’occhio interiore.>> scrutò la classe. <<per la lezione di oggi ho pensato di farvi fare qualche cosa di facile: la lettura delle foglie di tè.>>
“Fortunatamente nella mia vecchia scuola l’ho già fatto e me la sono cavata molto bene.” Pensò contenta Isennatt.
I ragazzi prepararono l’occorrente e bevvero il loro tè prima di vedere se riuscivano a prevedere il futuro guardando le foglie.
“Mi sembrava strano che fosse tutto troppo bello!” Commentò la ragazza. “Tra tutte le cose che mi potevano capitare pensa se non ci entrava anche il Gramo!” La ragazza mise la tazza sul tavolino e incrociò nervosa le braccia al petto. “Potrebbe succedermi qualche cosa di peggio?”
La risposta non si fece attendere e la professoressa Cooman guardò allarmata i ragazzi.
<<sento che tra di voi c’è qualcuno che corre un grave pericolo.>>
“Quanto scommettiamo che io so già di chi parla?!”
La Cooman iniziò a girare tra i banchi guardando attentamente i ragazzi.
<<qualcuno corre il rischio di morire.>> spiegò mentre esaminava una ragazza che non sembrava molto preoccupata. <<il Signore Oscuro incombe su questa persona.>>
Quando raggiunse il tavolo di Isennatt si fermò di colpo e guardò la ragazza.
<<tu.>> e la indicò con un dito.
“E te pareva!”
<<tu corri un grave pericolo.>>
“Ma va?! Le ricordo che l’ha già detto!”
<<il Signore Oscuro incombe su di te e presto verrà personalmente a ucciderti…>>
<<ma per favore!>> disse seccata la ragazza. <<il Signore Oscuro non verrà a prendermi ne ora ne mai!>>
<<non ne sarei molto sicura se fossi in te.>>
<<lei è soltanto una ciarlatana! Non è una vera veggente e oserei dire che il suo Occhio Interiore ha bisogno di una bella visita dall’oculista.>> a questo punto la ragazza si alzò dal suo posto. <<non intendo ascoltare le stupidate che dice quindi me ne vado.>>
La Cooman fece per aggiungere qualcos’altro ma la ragazza era già uscita dalla classe.
“Ma in questo posto c’è un insegnante normale? Prima mi tocca un fantasma come insegnante di storia della magia; poi è il turno di una specie di pipistrello troppo cresciuto che gioca a fare il piccolo chimico in quel sotterraneo; non dimentichiamo il nanetto che insegna incantesimi e quella vecchia zitella di trasfigurazione e adesso mi tocca anche ascoltare le cavolate sparate da quella specie di insetto?!” Pensò arrabbiata la ragazza. “Voglio tornare nella mia vecchia scuola in Norvegia!”
Si diresse verso la sala comune di Serpeverde e salì le scale per entrare nel dormitorio femminile dove si buttò sul suo letto. Prese la bacchetta e evocò il suo Patronus. La pantera si sedette in attesa del massaggio.
<<incontriamoci nella foresta proibita.>> la pantera si alzò. <<subito!>> aggiunse un secondo prima che il Patronus partisse di corsa.
Isennatt attese la risposta che non si fece attendere. Lo stesso patronus a forma di iguana di qualche giorno prima arrivò un paio di munti dopo.
<<trasformati, non voglio che ti vedano uscire dalla scuola.>>
Detto questo l’iguana sparì.
La ragazza sospirò e si trasformò in un serpente identico a quello dello stemma della sua casa. Suo padre l’aveva obbligata a imparare a trasformarsi in un animago già dall’età di quattro anni.
Si diresse strisciando fuori dalla scuola, stando il più vicino possibile al muro e soprattutto passando nelle zone d’ombra. Quando raggiunse la foresta riprese il suo aspetto normale e si incamminò per la stessa strada fatto dall’altro giorno.
Quando arrivò nella radura trovò già suo padre che l’aspetta. L’uomo indossava lo stesso mantello che gli copriva il volto.
<<di che cosa devi parlarmi?>> le chiese scocciato.
<<odio questo posto! Me ne voglio andare!>> rispose arrabbiata Isennatt.
<<te ne potrai andare quando questa faccenda sarà finita.>>
<<in questo posto sono tutti matti: l’insegnante di pozioni sempre un pipistrello gigante, la McGranitt è una vecchia zitella acida, la Cooman prevede la mia morte portata dal signore oscuro.>> a queste parole l’uomo rise divertito. <<il professore di incantesimi è un nanetto e il preside è solamente un vecchio mangia dolciumi!>> disse Isennatt seccata.
<<silente è uno dei maghi più potenti che esistano quindi non sottovalutarlo.>> le disse il padre. <<ora però potrei sapere perché non sei a lezione?>> chiese curioso.
<<perché avevo divinazione e la Cooman stava dicendo cose senza senso per cui me ne sono andata.>>
Dalla foresta provennero dei rumori di passi pesanti, probabilmente di Hagrid, che si dirigevano nel punto in cui si trovava i due.
<<ci sentiamo presto.>> disse il padre prima di smaterializzarsi.
Isennatt sospirò e si trasformò di nuovo in serpente e si incamminò verso il castello.

* ° *



Dopo cena, Isennatt si diresse verso l’ufficio di Piton per scontare la sua punizione. Bussò due volte alla porta e dall’interno provenne un “avanti” annoiato.
La ragazza entrò nell’ufficio dell’insegnante e si avvicinò alla scrivania dove era seduto il docente che la guardava gelido.
<<questa sera dovrai pulire tutti i calderoni.>> e mentre parlava indicò il mucchio di pentoloni accanto a lui. <<non dovrai usare la magia ma solamente spugna, acqua e sapone.>>
Isennatt si avvicinò ai calderoni senza proferire parola e iniziò a pulirli mentre Piton iniziava a correggere i compiti dei suoi alunni però si fermò ad esaminarne due più attentamente degli altri.
<<potter è proprio un incompetente in pozioni.>> commentò mentre iniziava a mettere le correzioni. <<probabilmente quando arriverà al quinto anno non supererà i G.U.F.O.>> aggiunse prima di passare ai compiti di un’altra classe.
Isennatt notò che il docente iniziò a cercare un compito specifico nella pila lo trovò verso il fondo. Iniziò a correggere il compito e un ghigno perfido gli apparve sul volto.
<<questo è il suo compito.>> disse alla ragazza che fece finta di niente. <<mi complimento con lei: è riuscita a superare Potter in numero di errori.>> continuò sarcasticamente. <<mi chiedo come nella sua vecchia scuola sia riuscita a prendere un G.U.F.O nella mia materia…>> non finì nemmeno la frase quando la spugna che prima era in mano alla ragazza lo colpì in piena faccia spruzzando l’insegnante da capo a piedi.
Piton guardò la ragazza furente che gli lanciava occhiate d’odio.
<<come si è permessa di tirarmi la spugna in faccia?>> le chiese arrabbiato.
<<non l’avrei fatto se lei si fosse trattenuto dal commentare il mio compito mettendolo di nuovo a paragone con quello di Potter!>> la ragazza pronunciò il nome del bambino sopravvissuto con odio. <<io e lui non ci assomigliamo per niente. Quel ragazzino si considera sfortunato perché ha perso i genitori quando era piccolo mentre dovrebbe ritenersi fortunato del fatto che lui non sia morto con loro. Io ho perso mia mamma quando avevo tre anni e l’ho vista morire sotto i miei occhi però non mi vado a lamentarmi da tutti dicendo che gli altri sono molto più fortunati rispetto a lui.>> aggiunse furente.
<<questo non giustifica il fatto che lei ha osato tirarmi una spugna.>> guardò gelido la ragazza. <<la sua punizione è prolungata fino a Natale.>> usò un incantesimo non verbale per asciugarsi. <<per questa sera ha finito, può andare.>>
La ragazza si diresse verso la porta ma si fermò quando sentì il professore schiarirsi la voce per richiamare la sua attenzione. Lei si girò.
<<non le hanno insegnato a salutare?>>
<<buona serata!>> salutò la ragazza a denti stretti prima di uscire dall’ufficio sbattendo la porta con quanta più forza riuscisse.
“Questa me la paghi, Piton! È una promessa.”

 
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Vampire charme
view post Posted on 24/7/2009, 20:10




molto interessante questa fic, continuala!
 
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DameSnape
view post Posted on 27/7/2009, 17:52




Grazie ragazze per i complimenti.

Scusate se ci metto un po' a postare ma sono in vacanza per cui non uso tutti i giorni il computer.

Buona lettura.

Cap. 4



Halloween



Era passato oramai un mese da quando la scuola era iniziata. Isennatt ogni sabato andava nell’ufficio di Piton dove lui le dava qualche cosa da fare e naturalmente non mancava mai di farle notare quanto fosse inetta nella sua materia e lei gli rispondeva sempre per cui la punizione si era allungata fino a fine anno.

La ragazza era nella sala comune di Serpeverde che leggeva un libro quando Draco arrivò di corsa tutto felice.

<<forse buttano fuori dalla scuola Potter!>> disse mentre saltellava davanti alla ragazza per la felicità.

<<perché?>> chiese la ragazza curiosa che sorrideva contenta.

<<eravamo a lezione di volo. Paciock è caduto dalla scopa e si è fatto male così la professoressa è stata costretta a portarlo in infermeria. Nella caduta quel salame ha fatto cadere la sua ricordella e io gliel’ho presa ma Potter ha iniziato a dire che dovevo dargliela a lui così l’avrebbe restituita a Paciock naturalmente io ho detto di no e sono salito sul mio manico di scopa e Potter mi ha seguito per prendere quella stupida pallina. Io ho lanciato la ricordella e me ne sono ritornato a terra mentre Potter si tuffava per prenderla e quando è atterrato è arrivata la McGranitt che gli ha ordinato di seguirlo.>> spiegò tutto d’un fiato. <<immagino che lo cacceranno dalla scuola.>>

<> si complimentò Isennatt felice. <<ci voleva proprio qualcuno che riuscisse a fargli abbassare un po’ la cresta.>>

Isennatt non riuscì a capacitarsi del fatto che Draco potesse diventare ancora più felice rispetto a prima ma dopo il complimento ricevuto il suo sorriso si allargò ulteriormente.

Il giorno dopo a colazione Draco era sul punto di mettersi a piangere quando vide Harry Potter ancora a scuola. Isennatt non poté fare a meno di abbracciarlo quando vide la sua faccia da cucciolo infelice e lui si rallegrò subito a quel contatto.

Ma il colpo più terribile lo ricevette una settimana più tardi quando i gufi portarono la posta e l’attenzione fu subito attirata da sei grossi barbagianni che trasportavano un pacco lungo e sottile che posarono davanti a Potter. Draco, curioso come al solito, quando intuì che Potter e Ron Weasley sarebbero andati ad aprire il pacco in separata sede, si alzò e si diresse verso la sala d’ingresso e lì attesero l’arrivo dei due Grifondoro. Quando arrivarono, il Serpeverde afferrò il pacco delle mani di Harry e cominciò a tastarlo. Isennatt casualmente stava passando di lì in quel momento così si fermò a guardare la scena.

<<ma questo è un manico di scopa.>> disse restituendolo sgarbatamente a Potter, con un misto di gelosia e disprezzo dipinti in volto. <<questa volta sei rovinato, Potter, a quelli del primo anno non è permesso di possederne di personali.>>

Weasley non riuscì a trattenersi.

<<non è una vecchia scopa qualunque.>> disse. <<è una Nimbus Duemila. Cosa dicevi tu, Malfoy, che a casa hai una Comet Duecentosessanta?>> il rosso sorrise allo sfregiato. <<le Comet fanno un sacco di scena ma non sono certo al livello delle Nimbus.>>

<<ma che ne vuoi sapere tu, Weasley, che non ti puoi permettere neanche mezzo manico!>> lo rimbeccò Draco. <<immagino che tu e i tuoi fratelli dovete mettere da parte un rametto alla volta.>>

In quel momento arrivò Vitious che apparve accanto a Draco.

<<niente liti, spero, vero ragazzi?>> squittì.

<<professore, a Potter è arrivato un manico di scopa.>> disse il Serpeverde tutto d’un fiato.

<<già, proprio così.>> disse il professore sorridendo a Potter. <<la professoressa McGranitt mi ha raccontato tutto sulle circostanze speciali, Potter. E che modello è?>>

<<una Nimbus Duemila, signore.>> rispose il ragazzo trattenendo a stento un sorriso quando vide la faccia inorridita del povero Draco. <<ed è proprio a Malfoy che lo devo.>> soggiunse indicando il ragazzo.

I due ragazzi corsero su per le scale soffocando le risate per la rabbia e la confusione di Draco.

Isennatt guardò il ragazzo ancora fermo dov’era prima e gli si avvicinò.

<<ci penso io a quei due.>> gli disse con un sorriso maligno quando gli fu vicina.

Salì le scale e passando per un passaggio segreto riuscì a intercettare i due ragazzi. Stava per lanciare un incantesimo quando arrivò quella saputella di Hermione Granger che le sabotò il piano. Isennatt rimise la bacchetta in tasca e ritornò giù dove trovò Draco dove lo aveva lasciato che l’aspettava.

<<quella sporca mezzosangue è arrivata giusto nel momento in cui stavo per lanciare l’incantesimo a Potter quindi ho dovuto rinunciare.>> disse arrabbiata.

Draco sospirò e lei si rattristò nel vederlo così giù di morale.

<<sai che cosa farò, Draco?>> il ragazzo la guardò. <<penso che per il tuo compleanno ti regalerò una Nimbus Duemilauno, quando uscirà, così voglio vedere chi avrò il manico di scopa migliore.>>

Il ragazzo sorrise felice e l’abbracciò. <<sei la migliore.>> le disse felice.

<<lo so.>>

* ° *



Halloween arrivò e la sera i ragazzi si diressero al banchetto nella Sala Grande. Isennatt guardò i pipistrelli che si staccarono dal soffitto. “Da noi il giorno di Halloween il preside invitava dei vampiri a unirsi alla festa… naturalmente loro non mangiavano!” Isennatt si era appena seduta quando il solito gufo reale che le portava la posta le si mise sulla spalla e le porse un messaggio prima di volare via. Lei si sedette e lesse:

Il piano ha funzionato.

Isennatt sorrise maligna e passò il messaggio ad Altair, che le era seduta accanto, e la ragazza squittì eccitata.

Le due ragazze mangiarono il più in fretta possibile. Isennatt riuscì a saziarsi appena in tempo perché arrivò Raptor di corsa, con il turbante di traverso e il terrore dipinto in volto. Tutti fissavano l’insegnate che si diresse verso Silente e gli disse: <<un mostro… nei sotterranei… Io ve l’ho detto.>>

E si accasciò a terra svenuto.

Nacque un tumulto. Ci vollero parecchi petardi viola della bacchetta del mangia dolciumi per ripristinare il silenzio.

<<prefetti!>> tuonò. <<riportate gli studenti nelle rispettive Case, immediatamente.>>

Isennatt vide Potter e Weasley separarsi dal loro gruppo. “Vai pure, Potter. Ti cacceranno dalla scuola!” Pensò e un sorriso maligno le attraversò il volto.

Nella sala comune di Serpeverde erano raccolti tutti gli studenti della Casa per cui lo spazio rimasto era limitato ma fortunatamente Draco era stato uno dei primi ad arrivare così aveva tenuto liberi due posti sul divano accanto a lui, uno per Isennatt e uno per Altair.

Le ragazze accettarono i posti e si sedettero. Isennatt raggiunse il divano per prima e si sedette ma nel preciso momento in cui Altair si stava per accomodare una ragazzina del primo anno le prese il posto e abbracciò un braccio a Draco.

<<oh, Draco, ho tanto paura!>> disse la ragazzina guardando con gli occhi lucidi il ragazzo.

<<pansy, levati di torno, non vedi che questi posti sono occupati.>> le rispose gelido lui.

La ragazza guardò prima Altair e poi Isennatt e riservò a tutte e due occhiate cariche di disprezzo, soprattutto a Isennatt.

<<hai sentito? Vattene!>> Draco scrollò il braccio e lei mollò la presa.

Guardò Draco e mise il broncio prima di andarsene lasciando così il posto ad Altair.

<> commentò Altair. <<rimangono ingenui per pochissimi anni.>>

<<giusto, perché noi due siamo vecchie.>> commentò Isennatt guardando male l’amica.

<<non intendevo questo.>> si passò una mano tra i capelli. <<io per lo meno sono bella e giovane. Tu, invece, vai per la mezza età.>> disse mentre esaminava l’amica con aria critica.

<<grazie per il complimento.>> rispose sarcastica Isennatt.

Le due ragazze risero mentre Draco le guardava cercando di capire se lo facevano apposta o se erano matte veramente.

Dalla cucina arrivarono delle pietanze però Isennatt e Altair non mangiarono così iniziarono a parlare.

<<che ne dici di organizzare un festino?>> propose Altair.

<<certo.>> rispose felice Isennatt. <<chi invitiamo?>>

<<ragazzi.>> rispose Altair sorridente e Isennatt alzò un sopracciglio.

<<potresti farmi una lista? Vorrei sapere che gente viene così posso dirti chi va bene e chi no.>>

<<e secondo te chi dovrebbero essere esclusi?>>

<<i mezzosangue, lo sai che non li sopporto.>> rispose disgustata.

<<praticamente hai escluso una metà buona di gente.>> commentò Altair.

<<pazienza.>> Isennatt guardò i ragazzi. <<se non ti dispiace vorrei che partecipasse anche Draco.>> disse all’amica quando vide il ragazzo vicino al tavolo del cibo.

<<povero ragazzo.>> disse Altair scuotendo la testa.

<<perché?>> chiese curiosa Isennatt.

<<così lo illudi. Non hai notato come ti guarda? Quando ci sei tu lui ha gli occhi solo per te.>> rispose seria l’amica. <<dovresti trattenerti dal baciarlo e abbracciarlo ogni cinque minuti, così lo farai solo soffrire.>>

<<ma non riesco a resistere.>> rispose sulla difensiva Isennatt. <<è troppo carino quando fa quella faccia da cucciolo.>>

<<se non lo sapessi direi che ti sei presa una cotta per lui.>>

Isennatt guardò l’amica come per dire: “ma sei completamente impazzita?”

<<draco è un po’ troppo piccolo per me, non pensi?>>

<<avete solo cinque anni di differenza, non sono molti.>>

Isennatt alzò un sopracciglio.

<<per te cinque anni sono pochi? Comunque per me lui è come un fratellino.>>

<<se lo dici tu.>>

<<allora, chi invitiamo a questa festa? E soprattutto: quando la facciamo?>>

<<faccio la lista dei purosangue e quando ho scelto un giorno te lo farò sapere.>> rispose sbrigativa la ragazza quando vide che degli studenti del settimo anno la chiamavano per unirsi a loro. <<io vado.>> detto questo se ne andò.
<i>“Andiamo a vedere se il mostro ha ucciso Potter.”

Isennatt si diresse verso l’uscita della sala comune e quando entrò nel corridoio si trasformò in serpente e iniziò a cercare lo sfregiato.

Mentre strisciava in cerca del ragazzo sentì un gran trambusto provenire dal bagno delle ragazze così proseguì in quella direzione.

Quando raggiunse la meta ormai era già tutto finito. Potter e Weasley erano riusciti a mettere KO un mostro di montagna e a salvare la Granger.

Isennatt era appena andata a nascondersi nell’orma quando entrarono la McGrannitt, Piton e Raptor. Quest’ultimo era bianco come un lenzuolo e sembrava sul punto di svenire un’altra volta. Piton andò a esaminare il mostro mentre la McGrannitt parlava con i tre Grifondoro.
“Buttate fuori Potter! Buttate fuori Potter! Buttate fuori Potter!” Pensò speranzosa Isennatt.

La Granger stava dicendo che era stata lei a cercare il mostro e che se non fossero intervenuti Potter e Weasley sarebbe sicuramente morta.
“Questa non sarebbe stata una brutta cosa.”
<<signorina Granger, per questo a Grifondoro verranno tolti cinque punti.>> disse la McGrannitt. <<mi hai molto delusa. Se non sei ferita, torna immediatamente nella torre di Grifondoro. Gli studenti stanno finendo di festeggiare Halloween nelle rispettive case.>>
“Cosa?! Le togliete solo cinque punti?! Dovrebbe essere buttata fuori a calci nel sedere!” Pensò arrabbiata la ragazza.

La Granger uscì e la McGranitt si rivolse ai due ragazzi rimasti.

<<bene, torno a dire che siete stati fortunati, ma non molti allievi del primo anno avrebbero saputo tenere testa a un mostro di montagna così grosso. Vincete cinque punti ciascuno per Grifondoro. Il professor Silente ne verrà informato. Potete andare.>>
“Ma qui sono completamente matti! Oltre a non buttarli fuori gli regalano anche dei punti!”
Isennatt uscì dal bagno e si diresse velocemente verso la sala comune di Serpeverde.
“Quello stupido Potter! Dovrebbero mandarlo via e invece lo premiano! Ma qui dentro c’è qualcuno di normale?!”
Prima di entrare nella sala comune riprese il suo aspetto originario.

Quasi tutti gli studenti erano andati a dormire e tra i pochi rimasti c’erano Draco e Altair che si erano accorti dell’assenza dell’amica.

<<dove sei andata?>> le chiese il ragazzo curioso.

<<a cercare Potter.>> rispose arrabbiata la ragazza. <<quando tutti gli studenti stavano andando nelle rispettive case l’ho visto separarsi da quelli di Grifondoro insieme a Weasley così ho pensato che l’avrebbero cacciato. Prima sono andata a vedere dove era andato a finire e lo trovo nel bagno delle ragazze insieme a quel traditore del suo sangue e alla mezzosangue. Sono riusciti a sistemare un Troll di montagna. Dopo un minuto arrivano la McGranitt, Piton e Raptor. Quella vecchia zitella prima toglie cinque punti a Grifondoro perché la Granger dice che è stata lei a cercare il mostro poi dopo ne assegna dieci agli altri due perché sono riusciti a mettere fuori gioco il mostro e li lascia impuniti.>> spiegò sempre più arrabbia. <<io gli avrei sbattuti fuori dalla scuola immediatamente.>>

I due la guardarono a bocca aperta.

<<non li hanno puniti?>> chiese scioccata Altair.

<<no, anzi, li hanno premiati.>> rispose seccata la ragazza. <<allora adesso io prendo la mia bacchetta e Avada Kedaverizzo qualcuno così assegnano un bel po’ di punti anche a Serpeverde perché sono riuscita ad eseguire un perfetto incantesimo!>>







 
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SlytherinSnapeFan
view post Posted on 27/7/2009, 18:07




Brava Ila!!!!
Draco è carinissimissimo!!!!! e sono d'accordo con Isennatt!
CITAZIONE
<<allora adesso io prendo la mia bacchetta e Avada Kedaverizzo qualcuno così assegnano un bel po’ di punti anche a Serpeverde perché sono riuscita ad eseguire un perfetto incantesimo!>>

incrocia le dita* fa che sia Potter, fa che sia Potter!!! :zeze:
 
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DameSnape
view post Posted on 27/7/2009, 18:15




In realtà sono indecisa tra Potter e Weasley... magari tutti e due!
Se non ci avesse già pensato zio Voldy sarei anche tentata di eliminare la Evans!
 
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SlytherinSnapeFan
view post Posted on 27/7/2009, 18:19




Caspita, e poi dicono di Voldemort che è malvagio!!! Tu lo superi di gran lunga, sai! XD
 
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DameSnape
view post Posted on 27/7/2009, 18:21




Non dirmi che tu non saresti contenta se qualcuno togliesse dalle scatole lo sfregiato e rosso mal pelo lasciando tutta la scena per Sev!
 
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SlytherinSnapeFan
view post Posted on 27/7/2009, 18:28




:sbav: :sbav: :sbav: :sbav: :sbav: :sbav: :sbav: :sbav: :sbav: *allaga la tastiera*

SEEEEEV!!!!!!!
 
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29 replies since 20/7/2009, 20:41   277 views
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