| Ciao. Ultimamente attraverso diversi problemi familiari e non sempre riesco a connettermi al forum e a scrivere la f.f. Mi dispiace, perchè tengo a questa f.f., e so di averla lasciata ad un punto cruciale xD Spero abbiate un po di pazienta e che vi piaccia il settimo capitolo, ovvero
Piton di giorno e Dumbledore di notte.
*Mi chiedevo quando l'avresti visto.. Ormai sono ore che siede laggiù! Sei cieco come una talpa. Dopotutto non potevi sperare di meglio, anche tuo padre porta gli occhiali* commentò la Seconda Mente mostrando nuovamente la sua delicatezza. Severus, già infuriato per la vista di Albus, stava per ribattere quando decise che avrebbe rimandato, notando che Albus si alzava dalla riva. Lo sorprese e lo sollevò il fatto che non si dirigesse verso Severus, ma si allontanò, avvicinandosi al margine della Foresta Proibita. Severus sapeva che prima o poi avrebbe dovuto parlare con Albus, e sapeva ancor meglio che Albus si era allontanato solamente perchè il loro colloquio non poteva avere luogo lì, dato che a poche decine di metri si trovava la capanna di Hagrid. Severus si fece forza e lo seguì. *Oh si, adesso mi diverto. Non vedo l'ora di commoventi scenette familiari* si intromise l'Ospite (come Severus l'aveva ribattezzata). Severus lo ignorò come aveva imparato a fare con le alunne del suo corso, mentre si concentrò sulle parole che aveva preparato da urlare in faccia ad Albus. Sentiva la furia crescere dentro, ad ogni passo, finchè non fu a pochi passi dal Preside. Era girato di spalle e aveva il capo chino. Quando sentì i passi del Professore di Pozioni dietro di lui, si voltò. Aveva gli occhi lucidi e tra le mani stringeva un foglio. Fece cenno di sedersi, ma ad una smorfia di Severus rinunciò e cominciò invece a parlare. *Severus.. Non ho avuto un padre così sconsiderato da non rivelare la propria identità a suo figlio, quindi non posso immaginare come tu ora di senta. Dopotutto stamattina eri un Piton, mentre questa sera hai scoperto di essere un Dumbledore. Si, Severus, non fare quella faccia. Sei un Dumbledore e mi dispiace che tu lo abbia scoperto così. Avevo chiesto ad Eileen di non dirtelo, che avrei voluto dirtelo io, ma a quando pare non mi ha dato retta.. Ascolta.. Fosse stato per me, mi rincresce dirti che non ti avrei mai detto nulla. Sò che non è una cosa bella, ma sarebbe stato meglio così. Io sarei rimasto a vegliare su di te, diciamo, in incognito, e tu avresti continuato a voler bene a Tobias, che è la persona che ha preso il mio posto nel ruolo di padre in maneria, però, non sempre eccezionale.. Certo non sono la persona migliore per giudicare, ma questo non è a causa di un mio errore, se Eileen non mi avesse allontanato da te, io sarei stato con te fin dall'inizio.* Severus si infastidì. Come osava Dumbledore parlare male del lavoro svolto da Tobias, quando il suo era stato mille volte peggio? *Smettila di autocompatirti, Dumbledore. Sei uscito dal castello solo per questo? Per dirmi quanto ti dispiaccia non essere stato al mio fianco per tutti questi anni?* disse Severus con un tono di voce finto e tagliente. Aveva già sentito abbastanza, il viso aveva raggiunto oramai la stessa sfumatura nera del cappotto e decise di ritirarsi nel suo ufficio per iniziare a fare i bagagli. Non sarebbe più restato in quel castello. Si voltò, ma fatti pochi passi si udì ancora la voce di Albus. *No, non sono venuto qui per compatirmi, anche se hai ragione, lo sto facendo. Sono venuto qui per chiederti un favore*. Severus non si era fermato ad ascoltare, fino a quando non sentì l'ultima affermazione. Si fermò. Il respiro contenuto e muscoli del viso tesi per non esplodere. Si voltò di scatto e in poche passi raggiunse la figura stanca del presirde. *Un favore, Albus? Non credi di avermi già chiesto abbastanza?* domandò Severus, riuscendo a stento a nascondere la rabbia nella voce. Intorno a Severus l'aria era diventata visibilmente più tesa.. Le recenti notizie e l'incontro con Albus vorticavano in maniera scoordinata nella sua Mente, lì dove la Seconda non smetteva di commentare ogni singola parola di Albus con sarcastici pensieri. *Si, e credo che non mi dirai di no*osservò Dumbledore sr con tranquillità, mentre il pallido disco del Sole faceva capolino nell'orrizzonte. *Ah no, e dimmi, quale sarebbe questo favore così importante?* sussurrò il Professore, stiracchiando un ironico sorriso sulle invisibili labbra. Albus si alzò dal tronco d'albero su cui era seduto e quindi si avvicinò al portone della scuola. *Seguimi*disse soltanto. Severus, che oramai si rese conto fosse ora di andarsi a preparare per la lezione di Pozioni con i Grifdoro e i Serpeverde, lo seguì dentro il castello. Lo stupì che gli studenti fossero già a fare colazione in Sala Grande, ogniuno nel proprio tavolo. Si soffermò per un attimo in quello dei Serpeverde, quindi seguì Albus, che si era appoggiato ad una colonna del portone che portava in Sala Grande. *Severus, non pensare male di me quando ti dirò quello che c'è da dirti*disse il Preside, calmo. *Ma se non hai fatto altro che pensare male di lui, ultimamente?*intervenne la Seconda Mente. Lui fece un cenno, come a dire 'vai avanti, poi vedremo'. Albus si ritenne soddisfatto, quindi cominciò a parlare. *Vedi, Severus.. La notte che tua madre mi disse di essere incinta e mi allontanò da te, me ne tornai a casa sconvolto. Insomma, per diversi giorni non riuscii a far nient'altro che starmene seduto a pensare. Avenne poi una sera. Ero stato invitato ad una cena importante e non potevo mancare, quindi ci andai. Lì incontrai diversi maghi e diverse streghe, tutti interessati a sapere qualcosa della mia vita privata. Mi fecero bere e io per dimenticare bevvi. Più di tutte mi assillava una signora non giovanissima, che continuò per tutta la notte ad assillarmi di domande. La cena era stata fatta per risolvere un problema urgente, e tutti chiedevano il mio aiuto per risolverlo, ma ero ancora troppo frastornato dagli eventi che mi erano capitati prima per dare risposte adeguate. Me ne andai a casa, e dopo molto tempo, undici anni fa, per l'esattezza, la donna che mi aveva tanto assillato si rifece viva. Venne a casa mia e portò da bere, con il pretesto di non riuscire a capire un mio commento su un articolo di Trasfigurazione Oggi. Non so dirti quel che successe dopo, ne vorrei raccontartelo se lo sapessi. Sta di fatto che quella ragazzina seduta li*indicò una ragazzina seduta a fare colazione non molto lontana da loro,*è tua sorella, e il favore che ti chiedo e quindi di accudirla quando io non ci sarò più*. Severus, che non aveva minimamente guardato Albus per tutto il discorso, si voltò di scatto, ma Albus si era già allontanato, probabilmente usando un passaggio segreto che conosceva solo lui. Si rigirò a guardare la ragazzina. E vide chiaramente in lei il Preside. Non l'avrebbe mai fatto, e si stupì anche che Albus glielo ebbe chiesto. *Per di più,* pensò mentre attraversava la Sala Grande ignorando i commenti della Seconda Mente, *è una Grifondoro*. Si sedette al suo posto, al tavolo degli insegnanti, e mentre la guardava decise. *Non lascierò la scuola*quindi si servì la colazione.
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