 | QueenSeptiennaSnape |
| | CAPITOLO 5 Shockato da quella rivelazione, si passò una mano tra i capelli finalmente puliti, non sapendo cosa pensare, ma poi ripensò all'abbraccio della signora Rosalie... avrebbe dato un braccio perchè quella dona gli facesse da madre.
-Grazie...- sussurrò, iniziando a piangere senza ritegno. -Grazie, James...-
James sorrise apertamente mentre stringeva Severus a sé.
- Non è me che devi ringraziare, Severus. - ridacchiò, - Anche se sono molto felice che tu nei sia contento. Ho avuto paura che ti venisse un'attacco quando l'avessi scoperto. -
Il Serpeverde singhiozzò ancora un po' e si asciugò una lacrima, quando voltò la testa e vise il suo baule ben riposto in un angolo, allora fece cenno a James di seguirlo ed aprì il piccolo scompartimento, da cui estrasse la bacchetta ed una foto consunta.
Rappresentava Eileen Snape prima della sua morte, più o meno lo stesso anno che Severus aveva iniziato ad andare ad Hogwarts.
La donna rideva, mentre abbracciava un Severus altrettanto sorridente, ancora bambino.
-E' morta la primavera scorsa, non l'ho mai detto a nessuno.- disse, accarezzando l'immagine della madre con la punta di un dito.
Non si soffermò a pensare a quanto fossero feroci gli scherzi dei Marauders in quel periodo, a cui non riusciva a rispondere perchè affogato nel dolore, nonostante fosse trincerato dietro alla sua solita maschera di freddezza.
A James sembrò di ricevere un pugno in faccia.
- Oddio, Severus. - fece Potter correndosi il viso con le mani per la vergogna - Ti prego. Dimmi che mi sto sbagliando. Dimmi che non è lo stesso periodo in cui ti abbiamo mandato da Remus mentre era trasformato. Ti supplico, dimmi che mi sbaglio. -
-Non credo, anzi. E' stato proprio il giorno in cui è morta.- rispose sovrappensiero, ormai perso nel suo mondo, continuava a guardare la foto, nel suo universo parallelo. -Dopotutto perchè avrei dovuto dirlo? Tanto non è mai importato di me e nessuno ci avrebbe mai creduto.-
James cadde in ginocchio davanti a Severus. - Spero che un giorno riuscirai a perdonarmi, Severus. - mormorò posando in capo contro il ginocchio del Serpeverde. - Dio, sono stato uno stronzo con te... -
Snape fece spallucce, troppo provato per dimostrare altre emozioni.
Intrecciò le dita nei capelli spettinati di James e ve le fece scorrere, lento. -Non fa niente, ormai è successo. Tutto passa, prima o poi.-
Potter sospirò rimettendosi in piedi. Sapeva che per ottenere un perdono da Severus ci sarebbe voluto del tempo, anni, probabilmente.
- Allora... - fece grattandosi il capo imbarazzato. - Che vuoi fare, ora? -
-I compiti.- sorrise appena l'altro, accarezzando la bacchetta che aveva in mano. Un po' di normalità non gli avrebbe fatto male e trincerarsi dietro i libri gli sarebbe servito.
-Ma solo se li fai con me.- aggiunse.
James annuì energicamente. Se l'era aspettato. Prese Severus sottobraccio, conducendolo nella libreria di casa. - Qualcosa mi dice che inizieremo con pozioni, eh? -
-No.- rispose Snape con un ghigno. -Aritmanzia!-
E alla faccia sconvolta di James rispose con un sorriso.
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L'estate terminò, portando con sè la malinconia di un periodo magico bellissimo.
L'ultima notte, Severus non riusciva ad addormentarsi, nostante fosse incollato alla schiena di James.
-Ho paura...- sussurrò, nella notte.
Potter si girò, accogliendolo fra le sue braccia. - Di cosa? - sussurrò con la bocca impastata dal sonno bruscamente interrotto.
-Che una volta a scuola tutto questo finirà...- rispose il Serpeverde, con gli occhi sbarrati.
-Tu tornerai dai tuoi amici e non mi guarderai più...-
Con fastidio, Severus sentì il proprio petto iniziare a tremare per i singhiozzi che stavano nascendo.
- Mi dispiace, mio caro. - fece l'altro, massaggiando piano la schiena di Severus con movimenti leggeri. - Mi ferisci, se lo pensi davvero. - aggiunse poi molto più seriamente.
Snape sentì allora il cuore riscaldarsi appena un po' e socchiuse gli occhi, contro il petto ampio di James. Aspirò a fondo il suo odore, aggrappandosi alla sua t-shirt. -E come farò a dormire, se non posso farlo con te?-
Alzò lo sguardo e lo fissò, arrossendo immediatamente dopo per il doppio senso di quello che aveva appena detto, ma James non se ne accorse perché le sue mani, per un fortuito caso, erano scivolate sotto la maglietta del pigiama di Severus e stavano toccando la pelle nuda del ragazzo.
Era così calda e morbida sotto i suoi polpastrelli callosi.
- Troveremo un modo per stare insieme anche ad Hogwarts. Te lo prometto. - mormorò avvicinandosi inconsciamente di più al Serpeverde.
Snape non represse un brivido, ma non di disgusto, bensì di eccitazione.
Per la prima volta dopo tre mesi si scoprì ad essere eccitato per quelle carezze lievi e delicate.
-James...- sussurrò, cercando la sua bocca morbida nel buio. -Fammi tuo... e dimmelo, che non mi abbandonerai anche tu.-
Potter si mise sopra di lui, sovrastandolo. Severus gli sembrava così piccolo e fragile, in quella posizione.
Aspettava quel momento da molto ormai, praticamente dal secondo giorno in cui Severus si era risvegliato a casa sua. James si appoggiò sui gomiti, ed intrecciò le dita nei lunghi capelli neri del Serpeverde.
- Non ti abbandonerò mai, Severus. Te lo giuro. - sussurrò guardandolo fisso negli occhi. - Anche volendo non potrei, perché ormai mi sono innamorato di te. -
Allora il Serpeverde lasciò che un sorriso affiorasse sulle sue labbra, e due lacrime di gioia gli solcarono le guance.
-Anche io sono... innamorato di te...- confessò in un mormorio.
Fecero l'amore per la prima volta, nel silenzio di fine estate, spezzato solo dai loro gemiti e dai loro sospiri.
Severus godette per la prima volta di così tante attenzioni e rimase aggrappato a James anche molto dopo che ebbero finito di amarsi intensamente.
continua... | | | |
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Povero Sev...