| CAPITOLO 4
La mattina seguente il Serpeverde si svegliò di colpo, spaventato da un ambiente che ancora non conosceva. Scattò seduto, ma un braccio allacciato alla vita gli impedì il movimento, tirandolo di nuovo giù. Si voltò e si trovò davanti al sorriso malandrino di Potter e i suoi capelli scarmigliati. -Ciao.- gli disse.- -Buon giorno, Severus. - sbadigliò Potter. Si massaggiò gli occhi rossi, mentre si metteva a sedere nel letto. - Allora? Come va? - -Ho dormito bene.- rispose il ragazzo, rannicchiandosi contro James. -Vorrei farmi una doccia... anche se ai miei capelli non serve molto.- disse con un sorriso tirato. - Lì c'è il mio bagno personale. - affermò James indicando una porta sulla parete sinistra della camera. - Ti consiglio di usare il bagnoschiuma all'oppio, fa miracoli, credimi. - aggiunse stiracchiandosi - E non pensare cose strane, non c'è né, di droga! - ridacchiò vedendo l'espressione quasi scandalizzata del Serpeverde. In qualche modo Severus riuscì ad arrivare al bagno, dove girò la manopola per fare scorrere l'acqua tiepida. Lasciò la porta socchiusa, per un terrore irrazionale di rimanere chiuso dentro. Si spogliò del pigiama, piegandolo con cura sopra un ripiano adibito a questo genere di attività: certo che Potter si trattava bene! A lui, al massimo, era concesso appoggiare i vestiti sul piano della finestra, sperando che non volassero di sotto. Se chiudeva gli occhi, poteva distintamente ricordare il bagno di Spinner's End, con le piastrelle sbeccate di quell'azzurrino tendente al giallastro dopo tanti anni, il lavello di seconda mano incrostato di calcare perchè mai pulito con i prodotti adeguati. Per non parlare, poi, della vasca da bagno più vecchia della casa stessa, recuperata chissà dove, con le sbeccature che la ornavano come un cimelio di guerra. Lentamente Severus sistemò ogni cosa sulla mensola che gli stava davanti, non pensando allo smalto color crema che si staccava dalla finestra di legno e si depositava tra le pieghe dei suoi abiti di seconda mano. Una volta nudo, afferrò il famoso bagnoschiuma e ne aspirò l'odore invitante e si rilassò, infilandosi sotto l'acqua e lasciando che questa lavasse via tutte le sue immense paure.
Intanto, ancora steso nel letto, James stava riflettendo su quanto il suo modo di pensare a Snivellus fosse cambiato nel giro di poche ore. Dal considerarlo un ragno, uno schifoso insetto da schiacciare, era passato a vederlo come un povero pulcino bagnato da proteggere ad ogni costo. E l'avrebbe fatto, perché l'aveva giurato sulla propria bacchetta: Severus sarebbe tornato a vivere. Veramente. Solo, James, non si fermò a riflettere sulla portata dei sentimenti che ora lo legavano a Snape, per quello era ancora troppo presto e lui non voleva ancora affrontare quel percorso. Severus uscì molto più tardi dal bagno, con indosso un semplice accappatoio e il pigiama in mano. Teneva un asciugamano sui capelli, che aveva appena lavato, anche se pareva che non li avesse neppure toccati. Si sedette sul bordo del letto, a fissare Potter. -Grazie.- sbottò tutto d'un colpo. James gli rispose con un semplice sorriso biricchino, scivolò fuori dal letto e si stiracchiò. - Vado a farmi una doccia pure io. - fece fra uno sbadiglio e l'altro. - Sono pronto in cinque minuti. Tu intanto cerca qualcosa da metterti addosso nel mio armadio. Per ora dobbiamo arrangiarci così. - Detto questo se ne andò nel bagno, senza prendersi la cura di chiudere la porta. Fischiettando allegramente si buttò sotto il getto ghiacciato dell'acqua ancora vestito. Severus rimase a guardarlo, alzandosi ed appoggiandosi allo stipite della porta. -Perchè non ti spogli, per lavarti?- gli chiese confuso, tormentando il laccio di spugna che chiudeva il proprio accappatoio. - Perché mi piace la sensazione dei vestiti bagnati addosso. - fece James afferrando la bottiglietta dello shampoo per versarsene un pò in mano. Si insaponò i capelli, ignorando Snape che se ne stava a guardarlo con un'espressione indecifrabile stampata in volto. Una volta finito coi capelli, James si tolse la t-shirt che indossava, lanciandola chissà dove e attaccò i jeans. - Il bagnoschiuma dove l'hai messo? - chiese incurante di essere di fronte a Severus con solo addosso un paio di boxer bagnati. Il Serpeverde afferrò il flacone senza capire e lo porse a Potter, avvicinandosi alla doccia. Vi entrò anche lui, con l'accappatoio indosso, bagnandosi completamente. -Non è poi una così bella sensazione.- si lamentò appena. James rise allegramente, mentre scuoteva la testa in risposta all'espressione contrariata di Severus. Tolse l'asciagamano dalla testa di Severus, spingendolo meglio sotto il getto dell'acqua per fargli bagnare di nuovo i capelli. Lo fece girare di schiena. - Voglio fare un esperimento. - disse mentre si insaponava le mani con una saponetta al sapone di marsiglia - Non ti faccio male, promesso. - Severus annuì, ma non potè impedire al proprio corpo di irrigidirsi e tremare per una paura che non sapeva neppure lui da dove arrivasse. Ma quando sentì le dita di Potter tra i capeli, a massaggiargli dolcemente la cute, sentì di rilassarsi, fino ad appoggiarsi inconsapevolmente al petto dellaltro, posando la testa su una sua spalla e sospirando. James si dedicò con cura ai capelli di Severus sperando che almeno quel sapone così potente riuscisse a fargli un tono più pulito. Si perse fra quei fili neri e sottili, trovando lui stesso tranquillità mentre massaggiava con cura il cuoio capelluto di Snape. - Ecco, adesso dovrebbe andar meglio. - mormorò intontito da tutta quella calma e serenità. -Si...- rispose rauco il Serpeverde, come se si fosse appena svegliato da un bellissimo sogno. Lasciò che James gli sfilasse l'accappatoio e lo facesse cadere in terra, rivelando il suo fisico scarno, mentre dirigeva il getto dell'acqua, ora più calda, su entrambi. Severus schiuse appena la bocca, posandola lieve su quella di Potter, mentre l'acqua portava via il sapone. James si sentì quasi morire, quando sentì le labbra di Snape sulle proprie, avrebbe voluto stringere forte a sé il ragazzo, approfondire il bacio, fare l'amore con lui, sotto quella doccia. Eppure il suo cervello gli stava dicendo di no. Glielo stava urlando. Così prese delicatamente il viso di Severus fra le mani. - No - mormorò piano baciandogli la fronte. Snape non rispose nulla, sentendo appena il dolore sordo dell'ennesimo rifiuto abbattersi su di lui e mandandolo in mille pezzi. Lasciò che Potter lo guidasse fuori dalla doccia e asciugasse entrambi con un altro asciugamano e lo facesse dirigere di nuovo in stanza. E lì attese, sul letto, che James gli desse i vestiti promessi, ma James, come sempre, voleva fare di testa sua. Perciò si inginocchiò di fronte a Severus e gli prese un piede fra le mani, lo massaggiò brevemente, prima di infilarlo dentro ad un semplicissimo calzino di spugna bianca. Ripetè la stessa operazione con l'altro piede, poi fece mettere Severus in piedi e lo aiutò ad infilarsi un paio di boxer neri, e dei pantaloni di lino grigio poi. - Mi dici come faccio a resisterti? - fece ad un certo punto James mentre infilava la testa di Severus dentro ad una t-shirt scura. - Come faccio a resisterti se continui a guardarmi con quell'espressione da cucciolo ferito? - Snape deglutì, continuando a guardare Potter. -Io non ti guardo in nessun modo. Ti guardo e basta.- spiegò, caracollando appena in avanti dopo che la t-shirt gli fu passata per le braccia. Appoggiò le mani sul petto di James, ancora nudo e gli parve di prendere fuoco. Quando le iridi castane di James incontrarono quelle di tenebra di Severus, Prongs capì. Capì che da quel momento in poi non sarebbero più tornati ad essere Snivellus ed il Marauder. Capì che non avrebbe più lasciato solo Severus. - Merlino. Sirius mi direbbe che sono impazzito. Ma con quell'espressione triste e vulnerabile sei bellissimo... - Di nuovo Severus schiuse e labbra senza capire, ma alzò la testa e sfiorò ancora la bocca di James. -Posso stare qui con te?- chiese, abbassando appena il capo. -Ho paura di tornare là.- - Certo, Severus. - fece quietamente James. Cinse le spalle di Snape con un braccio e gli baciò nuovamente la fronte. - È meglio così. Non voglio che torni in quel brutto posto. Anzi. Dovremmo farlo radere al suolo, che dici? - Snape scosse la testa in segno di diniego. -Alla mamma piaceva.- disse, con una lacrima che rischiò pericolosamente di rotolare su una guancia. -La lascerò così, ma non voglio più tornarci, nemmeno per riprendere la bacchetta.- Aveva paura, infatti, che Tobias fosse potuto saltare fuori da qualche angolo buio e approfittare ancora di lui. Alché James si diede una pacca sulla fronte. - A proposito. Papà ha portato il tuo baule ed il tuo calderone, quando hanno fatto l'ispezione a casa tua. - sorrise mestamente. - Mi dispiace, ma di tuo non hanno trovato altro. Né i libri, e neanche la bacchetta. - -I libri me li ha fatti bruciare.- spiegò noncurante l'altro. -E la bacchetta è nascosta dentro il baule. A lui ho dato una copia, sapendo che l'avrebbe rotta.- Guardò James come ad attendersi qualche rimprovero. -Allora me li fai fare i compiti sui tuoi libri? Ma non ho soldi per ricomprarli.- James si passò entrambe le mani sul petto mentre rifletteva. Se fosse dipeso da lui, avrebbe comprato il mondo a Severus, ma conosceva il Serpeverde ed il suo orgoglio. Non avrebbe accettato, considerandola carità. - Il tuo calderone ce l'hai. Puoi vendere delle pozioni per farti qualche soldo e comprare i libri. Per le erbe non c'è problema, puoi prendere quelle che abbiamo in giardino. - fece guardando negli occhi Severus - Per i compiti non c'è problema. Vorrà dire che ti sdebiterai aiutandomi! - Severus sorrise, sapendo quello che James avev a appena fatto per lui. -Grazie...- sussurrò, abbracciandolo in un impeto di bisogno. -Grazie... grazie...- James sorrise dandogli qualche buffetto scherzoso sulla testa. Sciolse quell'abbraccio tanto tenero quanto soffocante, e si diresse verso l'armadio, indossando le prime cose che trovò. - Forza, scendiamo a colazione. Mamma sarà felice di vederti in piedi! - ghignò aprendo la porta della stanza. Una volta vestito, Severus accettò l'invito, scendendo le scale dietro a James, notando quanto fosse ampia e luminosa casa Potter. Non era opulenta, ma arredata con buon gusto ed in stile provenzale. Tutto aveva un'aria di pulito e semplice, che rispecchiava in tutto l'aspetto di Rosalie Potter. -Ben svegliato, caro!- esclamò la donna, stringendo Severus in un abbraccio che quest'ultimo ricambiò mandando al diavolo l'imbarazzo. James ghignò quando vide Severus arrossire all'abbraccio di Edward Potter. Notò poi con una punta di rabbia il ragazzo irrigidirsi, ma tutto sommato sarebbe stato anormale il contrario, dato le esperienze appena vissute dal Serpeverde. La colazione fu un affare molto semplice e silenzioso e ben presto entrambi i coniugi Potter li lasciarono soli, per recarsi al lavoro. - Allora? - chiese impaziente James mentre Severus mandava giù l'ultimo boccone di toast. Era impaziente e sapere il sapere di Severus sulla sua famiglia e tutto il resto. -Allora cosa?- chiese Snape, ripulendo con gusto la sua scodella di cereali, resi particolarmente deliziosi da tutto quello che gli stava intorno. James ribattè che cosa ne pensasse della sua famiglia e Severus sorrise triste. -Sei molto fortunato. Tua madre è molto dolce e tuo padre mi sembra decisamente una brava persona.- Appoggiò il mento su una mano. -Sei molto, molto fortunato, tu. Una bella famiglia, una bella casa... sei l'eroe della scuola e hai un sacco di amici. Non hai nulla di cui lamentarti, no?- - Mi fa piacere sentirtelo dire - fece James massaggiandosi gli occhi. - Perché...Diciamo che non ti ho detttò tutto, tutto, Severus - aggiunse James guardando in ogni dove, ma senza posare mai lo sguardo sul ragazzo. Snape lo guardò senza capire. -Cosa non mi hai detto?- Dal suo punto di vista, Potter non aveva nulla da nascondere, dopotutto era l'eroe della scuola, come l'aveva precedentemente definito. Girava ogni giorno con una ragazza diversa, i suoi tira e molla con Lily Evans erano ormai leggenda. Ora mi ammaza! pensò James sconsolato. - So che sei già maggiorenne, ma per poter frequentare Hogwarts, il Ministero vuole che tutti gli studenti abbiano dei genitori o almeno dei tutori. Perciò i miei genitori per poterti permettere di prendere il diploma... ti hanno preso in affidamento. - fece James temendo la reazione di Severus. - Sia chiaro, però. I sentimenti che nutro verso di te non potrebbero essere più distanti dai fraterni. - si affrettò ad aggiungere. -I tuoi genitori... cosa?- Severus spalancò la bocca, sconvolto da quell'affermazione. Era diventato un... Potter!
continua...
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