Severus Piton & Alan Rickman Fan Forum

(T) Amaretti, Cosa ci fa Sev in un negozio di abiti da sposa?

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tu_tu_pa
view post Posted on 24/2/2009, 17:58




Amaretti



Hermione sta per fare il suo dovere sposando Ron, ma qualcuno è determinato a farle vedere l’errore della sua decisione. E cosa ci fa il Professor Piton in un negozio di abiti da sposa?

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Spero che questa storia sia di vostro gradimento!Ci tengo a precisare che io mi sono solo limitata a tradurla e la versione originale (in inglese) può essere consultata qui. Buona lettura! ^^
Sara


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Hermione aprì la porta di Winifred Abiti da Sposa guardando furtivamente la strada alle sue spalle, prima di entrare nel negozio con una giravolta piuttosto teatrale e richiuderla sbattendola, il tutto di nascosto. Una donna seduta su una bianca, antica sedia a dondolo che leggeva il Settimanale delle Streghe alzò la testa e la guardò con occhi sorpresi, visibili attraverso i suoi occhiali borgogna cerchiati di corno. Si fissarono l’un l’altra in silenzio, il petto di Hermione sollevato dall’euforia, la mano di Winifred che ancora reggeva in alto una pagina del settimanale nel mezzo della lettura. Improvvisamente, il volto dalle guance rosee di Winifred si aprì in un sorriso d’intesa.

“Missione segreta?Suocera autoritaria, cara?” domandò, con un tono così gentile e azzeccato, che Hermione era a metà strada fra abbracciarla e colpirla.

Decise che mollargliene uno in faccia forse non era il modo migliore di ingraziarsi la donna alla quale stava per affidare la creazione del vestito più importante della sua vita, e invece avanzò verso di lei, sorridendo a mo’ di scusa.

“Si, mi scusi per l’entrata. Non sono neanche venuta a Diagon Alley con lei, ma sembra che sia ovunque, tutto il tempo!Sono convinta che stia per apparire fuori dal nulla!”

“Si, Molly è indisciplinata, ma in senso buono!” sorrise Winifred, mostrando i suoi incisivi striati di rossetto.

“Come faceva a-” cominciò Hermione, confusa.

“Oh, Signorina Granger, andiamo!Anche se la Gazzetta del Profeta non avesse già diffuso ovunque i soliti pettegolezzi della sua relazione con il Signor Weasley insieme alle vostre foto ogni singolo giorno, saprei comunque chi è lei. E, ad ogni modo, saprei anche che un Weasley sta per sposarsi. Ogni volta che c’è un accenno di soria d’amore da uno dei suoi figli, Molly Weasley è qui a sbavare sui miei vestiti. Vorrei che non lo facesse, odio doverli pulire con la bacchetta. Sono arrivata a conoscerla abbastanza bene, è una donna adorabile. E’ abbastanza fortunata ad essere amabile in realtà, perché non penso che avrei avuto una scelta di conoscerla o meno...”

Hermione sospirò mentre Winifred continuava il suo monologo. Ecco cosa ti ritrovi per aver aiutato a salvare il mondo magico. Fama. Scosse le spalle e cercò di non sbuffare rumorosamente al pensiero. La gente continuava sempre maledettamente a fissarla, e conosceva il suo nome persino prima che si presentasse.

“Allora, ti stai solo nascondendo dalla tua presunta suocera pedinatrice, o vorresti dare uno sguardo agli abiti mentre sei qui?”

Hermione sospirò. Avrebbe potuto anche farlo. Almeno finchè fosse andato tutto bene. Avrebbe potuto “dimenticare” tutto.

“Si, beh, suppongo che provarne un paio potrebbe andare bene. Solo per avere un’idea”, concordò, sorridendo debolmente.

Diede un’occhiata in giro per il negozio, che era davvero piccolissimo. Non più grande del salotto del suo piccolo appartamento, ma era pittoresco in un modo che non ricordava la sala da thé di Madama Piediburro. Consisteva in un bel interno di legno intagliato di un blu pallido, in stile francese, la sedia a dondolo bianca, e una scrivania abbinata. La scrivania era l’appoggio di un libro di contabilità di pelle, delle fatture blu, bianche e viola, e un vaso di fiori con dei gigli. Hermione lanciò uno sguardo curioso ai fiori, toccando un giglio, e si accorse che erano preservati magicamente per durare all’infinito. Non era sicura se fosse pratico, o semplicemente deprimente.

Immagina che non ti sia permesso di morire e basta, rimuginò.

Sospirò abbattuta. Avrebbe potuto morire adesso- il suo cervello avrebbe probabilmente cessato di leggere qualsiasi impulso elettrico non appena avesse raggiunto l’altare. Sarebbe stata come quei fiori. Magicamente tenuta in vita come Hermione Weasley attraverso il potere delle promesse matrimoniali. Sobbalzò non appena Winifred arrivò volando verso di lei con un nastro misuratore, un’espressione leggermente maniacale nei suoi occhi. La stessa espressione che aveva Molly quando dava di matto mentre cucinava dolci all’impazzata.

“Ooh, si, vita stretta. Fortunata che non sei altro. E anche belle, lisce, spalle dritte!Buona proporzione fianchi-vita,e...si, gambe perfettamente in proporzione alla lunghezza del torso. E un viso ovale - puoi vestire qualsiasi cosa, cara.”

Hermione stava cominciando a domandarsi se non fosse capitata in qualche terribile versione di Sweeney Todd. Una macelleria travestita da negozio di abiti da sposa. A lei non piaceva essere misurata come un prosciutto. Winifred sparì dietro l’arco senza porta nel muro alla sinistra della scrivania. Hermione poteva sentire il suo frusciare nella stanza sul retro, e pensò di aver sentito persino uno sferragliamento. Proprio quando si era convinta che Winifred stesse per riapparire attraverso l’arco tirando un uncino gigante per la carne sospeso al soffitto dietro di lei, sentì la porta del negozio aprirsi con il tintinnio della campanella. Chiuse gli occhi e cominciò a voltarsi, cercando di trovare una scusa per aver indossato quasi un centimetro di tulle bianco senza Molly presente. Il tempo rallentò, il terrore le invase il petto, il vento soffiò dal nulla vicino alle sue orecchie...

Quando fu completamente girata in direzione della porta, aprì gli occhi, preparandosi all’arrivo dell’isteria della testa rossa.
Invece, quello che incontrarono i suoi ochhi fu una colonna di nero, punteggiata in cima da un ovale pallido nel quale giacevano due penetranti occhi di pietra, e che era incorniciato da una tenda di capelli corvini. Una vista più improbabile sulla porta di un pittoresco negozio matrimoniale, Hermione non avrebbe mai potuto immaginarla.

“Professor Severus Piton!” esclamò, sentendosi all’istante come una terribile stupida.

Oh Dio, decisamente odio me stessa più dei vestiti matrimoniali - lui sa qual è il suo nome completo, pensò, morendo di vergogna.

Lui ebbe la grazia di apparire estremamente divertito per i suoi standard, almeno a giudicare dal colore dei suoi occhi che si attenuò brevemente all’ematite, e da un incurvarsi quasi impercettibile agli angoli delle sue labbra strette.

“Signorina Hermione Granger. Che piacere.”

 
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try-try
view post Posted on 24/2/2009, 18:46




bella domanda:che ci fa sev in un negozio di vestiti matrimoniali e per giunta femminili?mumblemumblemumble <_< ....dimmi che nn si vuole vestire pure lui da sposa(altrimenti io faccio l'uomo muahahahahaha)!!
 
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tu_tu_pa
view post Posted on 24/2/2009, 19:21




hahaha Sev vestito da donna proprio non ce lo vedo XD
comunque sarà presto svelato cosa ci fa lì ;)
 
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QueenSeptiennaSnape
view post Posted on 24/2/2009, 19:34




*ççççççç* carinissimaaaa!! Aspetto il seguito!!!!
 
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tu_tu_pa
view post Posted on 24/2/2009, 20:19




Ecco il seguito! ^^
Finalmente la risposta alla domanda "ma cosa ci fa Sevvie lì???"
Spero vi piaccia!Fatemi sapere cosa ne pensate :)

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“Signorina Hermione Granger. Che piacere.”

Beh, certamente lui non lo intendeva davvero, perché i suoi occhi erano di nuovo neri come pietre, e le sue labbra si erano ristabilite nel suo solito sorrisetto sarcastico. Il silenzio che scese fu rotto solo dal suono dei versi soffocati di Winifred provenienti dalle profondità della montagna di pizzi e merletti, che giaceva da qualche parte al di là dell’arco. Hermione aprì la bocca per cercare di trovare un modo per chiedergli come stava senza andare incontro ad una risposta irritabilmente breve, o - cosa ugualmente probabile - un’accusa di falso interesse da parte sua. Si osservarono a vicenda mentre lei cominciava a formulare le parole e i suoi occhi scuri si stringevano, e Hermione capì che la risposta di Piton sarebbe stata la seconda. Ma poteva difficilmente fermarsi nel mezzo della domanda. Fu salvata, comunque, da Winifred che ritornò dal retro ad una velocità allarmante, considerando che stava portando cinque grandi scatole rettangolari di abiti da sposa, che aveva deciso di allargare dal loro stato rimpicciolito proprio mentre usciva dalla strettoia dell’arco, evitando quindi a malapena di finire completamente schiacciata non appena le scatole si estesero molto oltre la larghezza dell’apertura.

“Professor Severus Piton!” esclamò, sorridendo.

“Signora Winifred Walvart. Che piacere.”

Hermione gli lanciò uno sguardo seccato, che lui non mancò. Stava cominciando a raccogliere quasi una collezione di Espressioni Granger.

“Siete venuto a ritirare il cappello che Minerva aveva ordinato, vero?Mi aveva già mandato un gufo!” trillò Winifred, sparendo di nuovo oltre l’arco per prendere l’ordine.

“Lei...fa le commissioni in un negozio da sposa per la Professoressa McGranitt?” chiese Hermione, aumentando deliberatamente il livello di divertimento evidente dal suo tono.

“Lei...sta per sposare Ronald Weasley?” replicò lui.

Bella mossa.

Bastardo.

Lei lo guardò storto e spostò la sua attenzione fissandola sull’arco. Lui fece lo stesso. Restarono fianco a fianco, con le mani strette in fronte a loro, senza rendersi conto di quanto sembrassero degli sposi estremamente contrariati, di quegli che si mettono in cima alle torte nuziali, lui nel suo aderente vestito nero, lei nel suo abito. Si ignorarono a vicenda di proposito, e aspettarono. Winifred ritornò attraverso l’arco, ad una velocità relativamente moderata questa volta, stringendo una voluminosa scatola da cappello blu a strisce bianche.

“Ecco qua!” tubò, poggiandola sulla scrivania. “Volete dare un’occhiatina?”

“Non sarà necessario...” cominciò Severus, solo per essere ignorato completamente.

Winifred aprì la scatola con reverenza, e ne uscì quello che, a giudicare dallo strillo di Hermione e dallo sbuffo di Severus, poteva essere descritto solo come un orribile crimine contro la moda.

“Si, assolutamente adorabile, vero?” sospirò Winifred.

“E’...di certo un cambio di gusti per la Professoressa McGranitt” azzardò Hermione, senza fiato per lo sforzo di trattenersi.

Aveva sempre guardato la Professoressa McGranitt come una donna di gusto ragionevolmente raffinato. Gusto forte, ma comunque raffinato. Questo era...beh, un orrendo cappello nero e verde con in cima un pettirosso. In una tiara. Con uova di pettirosso alla base.

“Oh, si certamente” concordò Winifred, annuendo vigorosamente. “Una donna raffinata Minerva, davvero raffinata. Questo è proprio quello di cui ha bisogno per far risaltare il suo completo. Farà scintille.”

“Forse dovrebbe far fare scintille al cappello. Finché non ne rimarrà un mucchio di cenere fumante.” mormorò Severus.

“Parteciperà al matrimonio di un nipote questo week-end, credo” disse Winifred, ignara del suo sarcasmo.

“Non con quel cappello!” mormorò Hermione a sé stessa.

“Mi auguro che si sbagli, Signorina Granger” sussurrò Severus.

Lei girò bruscamente il collo al suo tono quasi amichevole per fissarlo, appena in tempo per vedere le ultime tracce del suo sorrisetto compiaciuto, e si ritrovò a sorridere a sua volta.

“Per una volta, lo spero anch’io” mormorò in risposta.

Lui increspò il labbro in maniera inusuale, in quello che sembrava un sogghigno amichevole. Winifred era troppo occupata a rimettere a posto il cappello e ad aggiungere rametti di lavanda fra la carta velina per notare il loro scambio di battute.

“Ecco qua!” disse, porgendo lo scatolo a Severus.

Hermione guardò lo scatolo fra le sue mani e alzò gli occhi per incontrare i suoi, cercando di mantenere un’espressione neutra.

“Le si addice, Signore” dichiarò impassibile.

Lui la guardò in cagnesco.

“Si trattiene, Professor Piton?” chiese Winifred improvvisamente. “Sono certa che la Signorina Granger apprezzerebbe un’opinione maschile - dopo tutto è per un uomo che si sta vestendo!”

“Oh no!Sono sicura che il Professore- ” cominciò Hermione agitatissima, sperando di eliminare l’opportunità. No, sperando di assassinarla stringendole il collo prima che prendesse il suo primo respiro.

Comunque, le sue proteste vennero stroncate quando Severus voltò la sua figura interamente verso di lei, rivolgendole un terrificante sorriso a denti scoperti, prima di offrire la sua risposta mantenendo il contatto visivo con Hermione per tutto il tempo.

“Che idea stupenda, Signora Walvart, sarebbe...un onore”

Hermione era abbastanza sicura che lo sguardo che gli lanciò era il più simile a quello di Voldemort che avrebbe mai ottenuto. Ed era molto simile in effetti, come sentì i vasi sanguigni stringersi, facendo diventare i suoi occhi leggermente rosa.

“Fantastico!E’ tutto sistemato allora!Professore, si sieda lì sulla mia sedia a dondolo. Signorina Granger, perché non porta queste scatole nel piccolo camerino lì all’angolo?”

Ancora guardandolo al di sopra della sua spalla, Hermione prese goffamente le cinque scatole da Winifred, e barcollò verso il camerino piuttosto piccolo che era inserito nel muro.


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Commentini?
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Non vi piace?

SPOILER (click to view)
Io al posto di Hermione avrei chiesto a Sev di venire con me nel camerino e aiutarmi a togliermi i vestiti... :shifty:

 
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tu_tu_pa
view post Posted on 24/2/2009, 22:29




Chi indovina a cosa servono gli amaretti vince 10 punti per il Serpeverde e una notte d'amore con Severus! XD
 
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LadySeveraPendergast
view post Posted on 24/2/2009, 22:36




Me gusta mucho! Davvero carina!
Ma Minerva dove va con quel cappello XDDDD???? Ora voglio proprio sentire i commenti di Sev ai vestiti di Hermione.....!

Caspita..la tua proposta è molto, molto, molto allettante però non riesco proprio ad immaginare cosa ci azzecchino gli amaretti! Uffa!
Non è che come premio di consolazione si possa avere la notte con Sev lo stesso =)))))????
 
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tu_tu_pa
view post Posted on 24/2/2009, 23:02




I commenti ai vestiti sono oro puro XD :lool:
gli amaretti saranno fondamentali!hehe :giàgià:
e penso che Sev sia più che d'accordo! :pitlove:
 
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QueenSeptiennaSnape
view post Posted on 24/2/2009, 23:33




XDDDD che figaaaataaaa XDDDDD immagino che ci sarà da rotolare dalle risate al prossimo chap! XDDD

Non ho idea gli amaretti, però :ehm:
 
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Ethel Mare
view post Posted on 24/2/2009, 23:34




Ehi, è straintrigante questa fic!!! Scritta bene anche! Mi piace proprio :giàgià:
Chissà però cosa c'entrano gli amaretti... che personalmente sono un dolce (...o amaro?) che ODIO, ma se dici che vinco una notte con Sev allora provo ad indovinare!!!
Vediamo... gli amaretti sono pieni di una pozione d'amore, Sev li regala alla scassami-i-neuroni-Granger e scappano insieme???

No eh? :ehm:
 
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try-try
view post Posted on 24/2/2009, 23:44




amaretti...amaretti...amaretti.....bo!non capisco a che cosa servono!comunque la mcgranitt dove pensa di andare con quel cappello?con quel pettirosso li sopra potrebbe fare compagnia alla nonna di paciock e il suo avvoltoio.

comunque bravissima:è simpaticissima!
 
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SlytherinSnapeFan
view post Posted on 6/3/2009, 05:40




Che bella FF! continua, nn vedo l'ora di sapere il seguito!
P.S.: Gli amaretti... Vediamo... La sparo perchè non ne ho la minima idea: gli amaretti sono sia dolci che amari (mi sembra che sia derivato da questo il nome, ma nn ne sono sicura) e quindi magari è un modo simbolico per indicare che sposando Ron (una cosa dolce) rinuncia definitivamente a Sev (e questa è una cosa amara)... O che comunque in questa situazione c'è sia un lato felice che uno triste. Spero di essermi spiegata decentemente ^_^^_^^_^
 
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tu_tu_pa
view post Posted on 6/3/2009, 18:04




Finalmente ho finito di tradurre il seguito!Che faticaccia, non finiva più...
A questo punto la storia si fa più interessante! ;)

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Una volta dentro, appoggiò la schiena al muro e sospirò profondamente. Era proprio vero che tutta la sua privacy stava per essere ridotta a questo piccolo camerino?Ascoltò per un momento le risposte monosillabiche e ripetitive che Severus stava dando al bombardamento di domande e chiacchiere di Winifred, cercando di ignorare il fatto che le scatole bianche erano diventate irrequiete, e avevano cominciato a darle insistentemente dei colpetti ai piedi.

D’accordo!” sibilò, calciandole indietro.

Si risistemarono in una pila ordinata, mostrandosi tanto affrontate quanto delle semplici scatole bianche potevano. Si accovacciò per aprire la prima scatola, e ne tirò fuori così tanta organza da ritrovarsi attaccata al muro nello spazio ristretto, incapace di vedere niente se non un mare di bianco. Per un momento, pensò che doveva aver cominciato a svenire, ma si rese conto che era solo il vestito che aveva occupato ogni centimetro di spazio disponibile, fino alla punta delle sue ciglia. Con frustrazione crescente, prese a pugni il vestito abbassandolo, finché la sua testa e il suo torso ne furono al di sopra, quindi sfilò il suo abito tirandolo sopra la testa, urtando i gomiti dolorosamente contro le pareti del camerino. Al di fuori della cabina, Severus era comodamente sdraiato sulla sedia a dondolo, ignorando il blaterare di Winifred, e godendosi la nuvola di tessuto bianco che sbucava dalle aperture fra la porta del cubicolo, il soffitto e il pavimento. Il tutto accompagnato dai grugniti e dalle imprecazioni da signora di Hermione. Winifred sparì nel retro per preparare degli “amaretti semplicemente divini e del thé”, con la completa mancanza di interesse da parte di Severus, che si sdraiò ulteriormente sulla sedia per continuare a guardare la porta della cabina. Era curioso di come diavolo la futura sposa stava lottando per infilarsi in un vestito da sposa in un camerino della misura del vestito stesso. La sua domanda muta ebbe risposta quando la porta volò improvvisamente aperta, sbattendo contro il muro dietro di essa, e Hermione inciampò fuori di lato come un’ubriaca, con le guance rosse e i capelli scompigliati, nel più grande vestito da sposa che lui avesse mai visto. Era come una meringa con manie di grandezza. Lei rimase immobile riguadagnando l’equilibrio, afferrando la sua gonna ondeggiante e guardandolo ferocemente, sfidandolo a commentare. Cosa che lui ovviamente fece.

“Beh...almeno gli ospiti avranno un posto dove nascondersi quando uno dei fuochi d’artificio di Fred e George esploderà accidentalmente durante la cerimonia.”

Avrebbe giurato che lei stava per balzargli addosso e aggredirlo prima che Winifred ritornasse con un vassoio nelle mani, ancora tubando sugli amaretti.

“Oh, Signorina Granger, cara!Oh, è incantevole!Oh, le avevo detto che può vestire qualsiasi cosa!”

“Può è una cosa, dovrebbe è un’altra” commentò Severus.

“Forse...” cominciò Hermione, ma dovette fermarsi per tirare un respiro, in parte dovuto al corsetto che aveva preso in antipatia i suoi polmoni, ma dovuto soprattutto al fatto che aveva appena immaginato un pugnale davanti a lei1.


Beh, se continua a sembrare un dannatissimo corvo, pensò, brutalmente. Il corvo stesso sarà rauco2 quando avrò finito con lui.

“Forse...” cominciò di nuovo “...forse, qualcosa di un po’ più...contegnoso”

“Letame?” suggerì Severus.

Per prevenire di scagliarsi contro di lui, Hermione afferrò ciecamente gli amaretti, tenendo il suo sguardo velenoso fisso su di lui, e ficcandoseli interi in bocca. Oh, dolce zucchero. Guardò divertito la donna arrabbiata masticare furiosamente nella sua direzione, sommersa dalla voluminosa gonna del vestito. Non gli avevano mai masticato contro prima. Era una vista stranamente accattivante in realtà. Anche il generoso seno nel corsetto era piuttosto accattivante, a suo parere.

“Si, forse ha ragione, Signorina Granger, perché non prova il prossimo?Sarebbe un peccato nascondere la sua figura in tutta quell’organza!” concordò Winifred in fretta, con un sorriso nervoso alle briciole degli amaretti cadute nel décolleté di Hermione.

Con difficoltà, sparì dietro la porta della cabina ( era troppo sperare in camerino come si deve in un negozio di vestiti? ) e l’abito da sposa venne spinto senza cerimonie nello spazio fra la porta e il tappeto verso la sua scatola, che Hermione aveva lasciato appena fuori. La scatola si lanciò indignata al vestito maltrattato, piegandolo ordinatamente e afferrandolo in un unico movimento efficiente. Severus aveva mangiato cinque amaretti, e detto “Certo” diciannove volte per placare Winifred che continuava a ciarlare, mentre Hermione lottava per infilarsi l’obbrobrio successivo. Questo vestito aveva raggiunto l’impossibile ed era anche più orrendo del primo. Aveva delle maniche lunghe ricoperte interamente di perline che si assottigliavano all’estremità, e delle spalle cascanti. Ogni centimetro quadrato della gonna aveva una rosa cucita sopra, ognuna delle quali era stregata per fiorire al massimo per un breve istante ogni sessanta secondi. E la gonna era...rotante. Severus la fissò allibito, un amaretto sospeso a metà strada verso la sua bocca aperta, fece allora continuare all’amaretto il suo percorso, riuscendo in qualche modo a sorridere masticando.

“Oh, quella seta è assolutamente adorabile su di lei!” esclamò Winifred. “E quelle rose fanno risaltare il bellissimo colore delle sue guance!Molly mi ha detto che vi sposerete nel loro giardino. Sarete abbinata ai cespugli di rose!Lei e Ronald avrete una casa con giardino tutta per voi?Suppongo che ne avrete bisogno con tutti quei bambini da far correre qua e là!Sono sicura che ne avrete un bel po’ se sposa un Weasley!Oh, sarà incantevole, con tutte quelle piccole testoline rosse che corrono dappertutto e...”

Hermione la fissò, paralizzata e con gli occhi appannati, mentre Winifred continuava col suo racconto immaginario Weasley-Granger super dettagliato, e Severus notò che le sue guance non avevano più il loro “bellissimo colore”, ma erano diventate di un grigio pallido. E forse era solo un’illusione causata dal vestito, ma sembrava che stesse barcollando in maniera piuttosto allarmante. Si allungò versò il mucchio di amaretti in rapida diminuzione, e gliene lanciò uno, colpendola con uno schiocco in mezzo alla fronte. Lei si riprese all’istante dalla sua fantasticheria e lo fissò in assoluto stupore. Il suo ex-professore le aveva appena lanciato un amaretto in testa!

“...AHI!Perché diavolo l’ha fatto?” urlò, strofinandosi la fronte, leccando poi le briciole dalle sue dita.

“Si...perché...perché ha lanciato un amaretto alla Signorina Granger, Professore?” chiese Winifred, emettendo una risatina nervosa.

“Pensavo avesse bisogno di un po’ di zucchero” spiegò.

Si, ne ho bisogno, pensò Hermione, reagendo con vergogna al suo non intenzionale e crudo - anche se pronunciato con una voce vellutata - eufemismo. Oh, Merlino ho davvero bisogno di un po’ di...zucchero. Si vergognò internamente di sé stessa. Ironico, in realtà, che una persona con una voce così vellutata si trovasse in un negozio di abiti da sposa. Il posto più maledettamente vellutato in cui uno poteva ritrovarsi.

“Credo” disse con freddezza, rifiutandosi di svenire “che lo zucchero sia utile solo quando entra in circolazione. Non quando viene lanciato in fronte. Cosa si aspettava, che se lo avesse lanciato con sufficiente forza, la mia pelle non avrebbe avuto scelta che di assorbirlo?”

“Beh, pensavo piuttosto che avreste considerato l’ipotesi di afferrarlo.”

“Beh, io non avevo pensato che stesse per decidere di lanciarmi un amaretto all’improvviso!”

“Oh, basta, basta” trillò Winifred, saltellando ansiosamente. “Forse farei meglio a riportali nel retro, e Signorina Granger, provi il prossimo vestito.”

Winifred si affrettò oltre l’arco per cercare riparo, proteggendo il vassoio di amaretti col suo corpo. Con un’occhiata oltre la sua spalla, Hermione si precipitò nuovamente dietro la porta del cubicolo e cominciò a lottare per liberarsi dal vestito, diventando sempre più sudata, arrabbiata e stanca più si contorceva, e persino pronta a scoppiare in lacrime.

“Cosa che non farò!” si auto ammonì a voce alta.

“Pardon?” gridò Severus dall’esterno.

“Niente, Professor Piton.”

“Parlare con sé stessi-”

“-è il primo segno della pazzia, lo so!Lei dovrebbe saperlo, ha passato metà del suo tempo parlando a sé stesso durante le lezioni di Pozioni!”

“Oh, molto divertente, Signorina Granger. Siamo irritabili, vero?Forse vorrebbe un po’ di aiuto lì dentro?”

“No, non è necessario!Posso cavarmela benissimo da sola. Quello che voglio è che se ne vada fuori di qui con quel fottuto cappello della McGranitt, e mi lasci sola, maledizione!Sadico!”

Se la sarebbe presa di più se non fosse stato per il fatto che le braccia di Hermione erano attualmente bloccate e sporgevano al di sopra della porta, e lei era chiaramente incastrata senza speranze nel vestito. Ci furono un paio di grugniti arrabbiati e poi un mezzo singhiozzo, mezzo grugnito di sconfitta, prima che le braccia smettessero improvvisamente di sbattere ovunque e si accasciassero sconfitte contro la porta. Le braccia sembravano così penose che Severus si alzò dalla sedia a dondolo e mosse due falcate verso la cabina.

“Signorina Granger...”

Che c’è?!”

“Siete incastrata.”

“No, non lo sono.”

“Chiaramente, lo siete.”

“No. Non. Lo. Sono.”

“Perdonatemi allora, non mi è familiare quel particolare movimento del braccio. E’ una nuova forma di semaforo?”

Non ci fu risposta, nonostante pensò di aver udito un leggero tirar su col naso. Aprì la porta, causando un grido di sorpresa di Hermione dalla sua nuova casa all’interno del vestito, la quale cadde ciecamente fra le braccia di Severus. Lui la aiutò velocemente a rimettersi in piedi e fece un passo indietro per godersi la vista. Era totalmente ridicola. Il suo intero corpo e la testa erano nel vestito, eccezion fatta per un paio di piedi rivestiti con pesanti stivaletti di un marrone scuro che spuntavano dal fondo della fodera di tulle bianco, ed erano girati l’uno verso l’altro in una posa piuttosto timida; le sue braccia erano ancora puntate verso il soffitto, intrappolate nelle maniche troppo ricamate, con le mani che fuoriuscivano dalla cima penzolando abbattute. Lui afferrò la manica destra e cominciò a sfilarla verso l’alto, il che era sorprendentemente difficile, rigida com’era per il peso delle perline. Sentì di nuovo Hermione tirar su col naso.

Oh-oh, sta per formarsi una cascata, realizzò. E’ tempo di distrarla.

“Come chiamerete i vostri mini-Weasley...” mormorò, fingendo di pensare ad alta voce. “Forse questo posto può fornire un po’ di ispirazione...Taffettà per la vostra prima figlia, penso.”

Cominciò ad allentare la manica sinistra.

“Si, e forse Cachemire per la successiva?Qualcosa di carino e di gusto come quello...”continuò.

Le braccia ora libere, cominciò ad allentare il corpetto appena sotto la cucitura in vita.

“E Chiffon-Tulle per la più piccola. Un nome delicato per il bebè della famiglia.”

Credette di sentire un risolino soffocato sotto la seta e lo chiffon, ma finse di non notarlo. Sollevò di nuovo le braccia.

“E per quanto riguarda i figli maschi?Supereranno numericamente le femmine naturalmente, sono geni Weasley dopo tutto. Broccato, forse?Per il primo figlio. E’ il massimo della virilità per un nome basato sul ricamo.”

Un altro risolino. Il vestito si stava muovendo ora con più facilità, cominciò a sollevarlo sopra la sua testa.

“E...altri due nomi almeno, se avrete una nidiata.Shantung?Gazar?Damasco?Gabardina?”

Il vestito finalmente rilasciò la sua prigioniera, rivelando un’Hermione piuttosto sconvolta, con le guance e gli occhi rossi, i capelli scompigliati che sembrava pietosamente dolce nella sua corta sottoveste di seta e gli inappropriati stivaletti. Lei stava facendo del suo meglio per guardarlo in cagnesco, ma lui poteva vedere i resti della sua risatina agli angoli delle sue labbra quando morse quello inferiore, e suoi occhi si schiarirono per il divertimento invece di avere il solito colore nocciola. Lui le sorrise.

“Tutto bene lì dentro, cari?” chiamò Winifred, muovendosi nervosamente nella stanza ma cercando di sembrare efficiente e agile.

Fissò ansiosamente il Professore vestito di nero che torreggiava sulla Signorina Granger, vestita con l’abbigliamento più strano.

“Oh, no cara, penso che questo sia troppo succinto per un matrimonio!” esclamò, scrutando la sottoveste di Hermione “No, credo ci voglia qualcosa di più coprente!”

Si mise ad armeggiare in un angolo del negozio vicino ad un piccolo porta abiti e cominciò ad esaminarli. Severus le sorrise compiaciuto.

“Si, Signorina Granger, qualcosa…di più coprente forse. Non vorrà che la sua giarrettiera si veda.”

“Giarrettiera?Non metterò una giarrettiera!” sibilò.

Lui si inclinò finché le sue labbra furono accanto al suo orecchio.

“La metteresti se io avessi qualcosa a che vederci” mormorò.

Alzò lo sguardo per fissarlo con occhi semichiusi. Tentò di guardarlo male, davvero.

“Oh, sei veramente…”

“Sono cosa?”

“Sei veramente…”

“Si?”

“Veramente osceno”

“Si…splendido, vero?”

Indietreggiò per allineare il suo sguardo con quello annebbiato di Hermione, e lasciò vagare i suoi occhi deliberatamente sulle sue labbra, che lei stava ancora mordendo.

“Questa è una pessima abitudine” disse.

Lei guardò, ipnotizzata, lui che portò lentamente il suo pollice al suo labbro inferiore e lo liberò gentilmente. Tenne il suo labbro delicatamente stretto fra pollice e indice e la fissò, sfidandola a incontrare il suo sguardo. Lei lo avrebbe fatto, ma le sue palpebre sembravano essere diventate terribilmente pigre. Avrebbe avuto due paroline con loro più tardi. La stavano facendo sembrare completamente dissoluta. Che comportamento vergognoso. La voce acuta di Winifred la fece balzare fuori dal suo stato di torpore, e si allontanò velocemente da Severus sentendosi in colpa. Winifred, comunque, era rimasta ignara e si agitava su un vestito che aveva selezionato per Hermione.
“Penso che questo le si addica molto di più, Signorina Granger. L’avorio s’intona meglio al tono chiaro della sua pelle, ed è un vestito molto più semplice - non vogliamo rovinare la linea della sua bellissima figura!”

“Certo che no...” concordò Severus, lasciando che il suo sguardo vagabondasse lentamente dalla cima della testa fino alla punta dei suoi piedi, e poi di nuovo su fino ai suoi occhi.

Hermione arrossì completamente al suo attento esame e si sentiva sciogliere. Lui la guardava maliziosamente. Lei odiava quando gli uomini la guardavano così. Oh, ma lui era così bravo. Prese il vestito da Winifred e cambiò direzione goffamente ritornando al box. Strinse il vestito al petto e appoggiò la schiena al muro, cercando di rallentare i battiti del suo cuore, perché non era particolarmente entusiasta all’idea di affiggerlo alle sue costole, che erano leggermente doloranti dopo aver indossato quell’odioso corpetto.

Questa è tutta colpa di Molly, pensò arrabbiata. Deve sempre invitare tutti a cena ogni maledetto weekend.

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1) “E’ un pugnale, questo che vedo davanti a me, con l’impugnatura rivolta alla mia mano?” Macbeth, Atto II, Scena I

2) “Il corvo stesso è rauco...” Macbeth, Atto I, Scena V



 
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try-try
view post Posted on 6/3/2009, 18:50




è una mia impressione o ti piace macbeth?


comunque bellissimo questo capitolo:severus è troppo simpatico.brava davvero
 
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snapEly
view post Posted on 6/3/2009, 19:03




:lool:
povera Herm! com'è ingiusta la vita con lei... pffff mwaahahah!
e Sev è deliziosamente perfido! :wub:

te lo meriteresti tu il premio per la buona volontà di tradurre tutta questa roba! :pitlove:

aggiorna, please! sono troppo curiosa di leggere il seguito!
 
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24 replies since 24/2/2009, 17:58   326 views
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