Severus Piton & Alan Rickman Fan Forum

L'insegnante di Difesa Contro le Arti Oscure, E' la mia prima FF, siate clementi vi prego!

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LadySeveraPendergast
view post Posted on 2/2/2009, 21:24




Dannato Malfoy, sempre a rompere l'anima al povero Sev!!!
Lo tengono d'occhio chi? I Mangiamorte?? Sospettano della sua fedeltà?? Speriamo che confidi tutto a Erys e che lo possa aiutare...ma intanto non sarà così, vuole sempre fare tutto da solo lui XD!
Cmq....non si sono accorti che la musica era finita?? Erano così presi da loro stessi da non darsela..ottimo! E' fatta =)!
 
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° MissGolightly °
view post Posted on 3/2/2009, 11:55




ma che carina qst ff...l'ho letta tutta oggi...
 
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SlytherinSnapeFan
view post Posted on 3/2/2009, 18:40




Finalmente anche il nono capitolo è pronto! :cheer:


Cap. 9

Mangiamorte


NARRATORE: SEVERUS PITON



“Cosa sta succedendo?”
Mi chiede di nuovo.
Non riesco a risponderle, sono come pietrificato.
Come faccio a dirglielo?
“Il fatto è che... io...” No, non posso.
“Che tu...?”
Mi guarda negli occhi. Non posso mentire.
“Io ero... Guarda tu stessa.”
E sollevo la manica, in modo da scoprire l’avambraccio sinistro.
Non parla. Mi fissa soltanto.
Lo sapevo, non avrei dovuto.
Ma che altro potevo fare?
Se mi tira una sberla o mi insulta ha solo ragione. Ma non lo fa.
Improvvisamente mi abbraccia. Un abbraccio forte e lunghissimo.
“Lo sapevo già.”
Il suo tono non è né arrabbiato, né spaventato.
E’ comprensivo, e forse un po’ preoccupato.
Non immaginavo nemmeno lontanamente una reazione del genere.
“Ma come... Come facevi a sapere???”
“Non che lo sapessi con certezza... Ho cominciato a sospettarlo all’ultimo anno di scuola. Sapevo che gli amici che frequentavi sarebbero riusciti a farti credere e fare qualunque cosa.
Quando ti ho rivisto qui ne ho avuto la conferma.” Deve aver capito la domanda che sto per farle, perché aggiunge:
“Sì, so anche che ora sei dalla parte di Silente... Ti credo.”

E’ come se mi fossi liberato di un peso enorme.

“Ha detto... che terrà d’occhio tutta la scuola. E in particolare te.
Perché?”
Vorrei che non fosse così difficile da spiegare.
“C’è gente... c’è gente che crede che il Signore Oscuro sia ancora vivo. E che un giorno risorgerà.
Ora, alcuni Mangiamorte credono che dovremmo cercarlo, altri invece si sono pentiti della loro scelta e vorrebbero che gli eventi seguissero il loro corso normalmente.
Resta comunque il ‘problema’ che anche Silente crede che sia ancora vivo. E per loro è una minaccia.
Se Silente sarà preparato, per il Signore Oscuro (e di conseguenza per i suoi seguaci) sarà un ostacolo da non sottovalutare.
Malfoy, sebbene non frema dalla voglia di aiutare il suo padrone a riprendere i suoi poteri, ha capito quanto sarebbe ‘pericoloso’ nel caso che Lord Voldemort risorga.
Per questo vuole che io d’ora in avanti io tenga d’occhio Silente e che non gli permetta di accorgersi di nulla se il Signore Oscuro riprenderà i suoi poteri.”

Ho dovuto dirlo tutto d’un fiato, senza interrompermi, altrimenti non ci sarei riuscito.
Ora è spaventata davvero.
Vorrà andarsene. E’ comprensibile. Anche se la faccenda non la riguarda direttamente, è comunque in pericolo. Lo siamo tutti.
Anzi, una parte di me vorrebbe proprio che fuggisse, il più lontano possibile.
Ma vorrei anche che rimanesse qui. E’ la prima persona che non sospetta di me. Quando sono con lei mi sento diverso... Mi sento bene. Ma non dovrei.

NARRATORE: ERYS LAURENTS



So già che quando sarà tutto finito sarò arrabbiata con lui. Se mi avesse ascoltata, niente di tutto questo sarebbe successo. Ma ora sono solo preoccupata.
So cosa lo aspetta se non esegue gli ordini.
Cosa aspetta chiunque cercherà di ostacolare i loro piani.
Ma non posso andarmene. Non di nuovo.
Quello che sta succedendo è anche colpa mia.
Se gli capitasse qualcosa non me lo perdonerei mai.

“Senti... E’ tardi. Dovremmo già essere nelle nostre aule.”
Ha ragione. Ma adesso è l’ultima cosa che vorrei fare.
Si alza e si avvia verso la porta. Devo fermarlo, ma cosa gli dico?
E’ ovvio che non ne vuole parlare.
“Severus...”
Si volta. Provo sempre uno strano brivido ogni volta che lo guardo negli occhi.
“...Promettimi che starai attento... D’accordo?”
Annuisce e se ne va, senza salutare.
Perché sono sempre così... così... stupida???

*°*



Entro in aula. Nessuno sembra accorgersi della mia presenza.
Gli studenti sono tutti raggruppati in fondo alla stanza, e stanno discutendo animatamente.
“...Taci! ...Sporca Mezzosangue!"

Ora mi ricordo il sogno.

“Signorina Smith! Vorrebbe gentilmente spiegarmi per quale motivo si sente in diritto di utilizzare questo linguaggio durante le mie ore?” Sono furiosa. Non sopporto queste discriminazioni, ma durante le mie lezioni poi, non le accetto proprio.
“Non risponde? Benissimo. Direi che togliere cinquanta punti a Serpeverde è sufficiente, PER ORA. Decideremo a fine lezione la sua punizione. Adesso andate tutti a sedervi... SUBITO!”
Dalla sua faccia capisco che è allibita: è strano che io tolga punti a Serpeverde.
E non si dev’essere accorta che stavo arrivando.
La ragazzina di Tassorosso che aveva insultato invece mi guarda con gratitudine.
“Ora, spiegatemi cosa è successo in dieci minuti di ritardo! Possibile che non mi possa assentare per dieci minuti?”
Devo essere davvero arrabbiata. Infatti per alcuni minuti mi guardano con un’espressione terrorizzata.
Forse non avrei dovuto urlare così con dei ragazzini di secondo anno.
Ma quando scopro che la ragione di quel comportamento è che la ragazzina di Tassorosso non ha accettato il fatto che la ragazzina Serpeverde avesse letto la sua lettera senza chiederle il permesso non ci vedo più. Ma allora non capiscono proprio!
“Signorina Smith, lei crede che sia un comportamento accettabile leggere la corrispondenza privata altrui?”
Non risponde, ma mi guarda con odio.
“A questo punto se le piace tanto la posta, dirò al signor Gazza che ha un’aiutante per pulire la Guferia.”
Sospiro.
“Ma non capite che è con queste discriminazioni che il mondo è diventato quello che è???”
Sono ammutoliti. Evidentemente no, non capiscono.

*°*



La lezione termina cinque minuti dopo, e per fortuna ho un’ora libera.
Decido di andarmi a sedere in riva al lago, come ogni volta che ho bisogno di pensare.
Non m’importa se fa freddo.
Non m’importa se adesso quella stupida ragazzina racconta di quanto io sia suscettibile o ‘Babbanofila’.
Ho altro di cui preoccuparmi.

 
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LadySeveraPendergast
view post Posted on 3/2/2009, 22:52




Bel capitolo....son contenta che Sev abbia trovato un aiuto e un sostegno in Erys!
Continua presto!
 
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SlytherinSnapeFan
view post Posted on 3/2/2009, 22:58




CITAZIONE
Bel capitolo....son contenta che Sev abbia trovato un aiuto e un sostegno in Erys!
Continua presto!

Grazie mille! Non ero convintissima di questo capitolo! sono contenta di sapere che piace! :wii:
 
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view post Posted on 4/2/2009, 10:03
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Erede Universale del prof. Snape

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mi piace molto questo capitolo, mi è sembrato molto triste :( speriamo che tutto si risolva per il meglio!!!! :) continua presto
 
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SlytherinSnapeFan
view post Posted on 4/2/2009, 14:46




Grazie grazie per i commenti (e per sopportarmi ancora... :D )! Ecco qui il decimo capitolo! :wii:

Cap. 10
Il terzo sogno


NARRATORE: ERYS LAURENTS



Perché sto piangendo di nuovo?
Non ho mai pianto tanto come in questi ultimi due mesi.
La verità è che ho paura. Ogni volta che mi sembra di poter essere felice capita qualcosa di brutto. Comincio a pensare che in qualche modo sia colpa mia.
Quasi quasi mi ci butto nel lago, altro che restare seduta sulla riva!
Fa anche freddo e sono stata così stupida da uscire vestita così com’ero in classe...

Devo fare qualcosa, ma cosa???
Potrei dirlo a Silente... Ma non senza chiedere a Severus.
D’altronde è lui quello in pericolo.
Vorrei urlare.
Non so nemmeno quanto tempo è passato.
Mi sento malissimo... come se uno strano torpore si fosse impadronito di me.
Mi gira la testa.
Poi tutto diventa buio...

*°*



Era notte, e nella Sala Comune dei Serpeverde solo una persona era sveglia.
Erys era seduta su una poltrona, non riusciva a prendere sonno.
Guardava il fuoco scoppiettare nel camino... Pensava...
Il Natale si avvicinava, ma lei non riusciva ad essere felice.
Severus... Perché non l’ha mai ricambiata? Perché perdeva tempo dietro a una che non lo considerava nulla più che un amico?
Allora perché lei perdeva tempo dietro a Severus?
Non se lo spiegava. Non voleva spiegarselo.
In quel momento la porta si spalancò, ed entrò proprio Severus: la sua espressione esprimeva solo dolore, un dolore profondo quanto i suoi occhi.
Non si era accorto di Erys, e quando lei gli chiese cosa fosse successo sobbalzò.
“Non mi vuole più vedere, Erys... E io non so cosa fare, ho provato a spiegarmi...”
Doverlo consolare e far finta di niente era una tortura. Lei non sopportava Lily. Pensava fosse una ragazzina superficiale. Eppure avrebbe dovuto essere gentile nei suoi confronti comunque.
Mentre pensava cose tipo “Te lo avevo detto di perdere l’abitudine di andare in giro a insultare la gente” o “Dovresti deciderti a lasciar perdere quella smorfiosa”, doveva trovare parole di conforto.
Ma Lily non era superficiale o smorfiosa, ed Erys lo sapeva. Anzi, in altre circostanze avrebbero potuto andare d’accordo, probabilmente.
Ma Erys la invidiava: invidiava la sua felicità, invidiava la popolarità che aveva fra i membri della sua Casa, invidiava il modo in cui Severus la guardava. Sì, soprattutto quest’ultima cosa.
Era per questo che durante il suo primo viaggio sull’Hogwarts Express aveva rinunciato a sedersi con loro. Dopo aver visto il modo in cui Severus guardava Lily: il suo sguardo era pieno dell’amore che per lei non avrebbe mai provato.
“Non ci pensare adesso... Vedrai che con il tempo capirà...”
Non poteva credere che quelle parole stessero davvero uscendo dalla sua bocca.
“Cosa ti ha detto di preciso?”
Lo guardò meglio. Era proprio distrutto, come se nelle ultime ore un “qualcosa” di indefinito lo avesse consumato dall’interno.
“Che ha giustificato il mio comportamento per anni... Anche se nessuno dei suoi amici capiva perché mi parlasse ancora...”
“Piccola vipera...” mormorò lei, cercando di non farsi sentire. Era inutile, non riusciva a trattenersi.
“Cosa... cosa hai detto?”
“Nulla.”
“No, hai detto qualcosa.”
La guardò con tutto l’odio che poteva mostrare.
“Non chiedermi più nulla se non vuoi ascoltare quello che ho da dire!”
“Io... Scusami... Non volevo! E’ solo che...”
“E’ solo cosa?” Era furioso. Erys lo sapeva, ma quella sera aveva sopportato abbastanza.
“E’ solo che non capisci un tubo come al solito! Ha detto che i suoi amici no capivano perché ti parlasse ancora?
Allora forse stava solo aspettando l’occasione buona per far sì che TU ti sentissi in colpa mentre è LEI a essere stufa di te! O sbaglio?”
La bocca di Severus si era ridotta a una fessura quasi invisibile. Ma Erys continuò.
“Altrimenti c’è sempre la possibilità che lei stessa creda che i Mezzosangue siano inferiori ai Purosangue, e a questo punto vi vedrei bene insieme, perché vorrebbe dire che lei è stupida quasi quanto te!”
Ora Severus tremava di rabbia. La voce di Erys si addolcì un po’.
“Ma è possibile che non capisci che sto cercando di aiutarti? Perché non vuoi capirlo? Perché non capisci che io ti...” Ma si fermò.
Lui parve non accorgersi dell’ultima frase. “Vuoi aiutarmi, eh? Da quando hai la mania di fare la ‘crocerossina’, come dite voi Nati-Babbani? Sai, a volte penso che ogni tanto il Cappello sbagli. Saresti stata benissimo con i Tassorosso, che sembra non abbiano altro da fare che aiutare gente tutto il giorno!”
“Sì, hai ragione, a volte il Cappello sbaglia.
Arrogante e presuntuoso come sei ‘saresti stato benissimo’ coi Grifondoro!” Ormai la frittata era fatta.
“Certe ragazze Grifondoro sono meglio di altre Serpeverde, che sono evidentemente invidiose di loro!”
“Sì, ma ricordati che ‘certe ragazze Grifondoro’ prendono in giro ‘certi ragazzi Serpeverde’, cosa che ‘altre Serpeverde’ non hanno mai fatto.” Ora nella sua voce si poteva cogliere un velo di tristezza.
Calò un silenzio imbarazzante.
Lei si diresse verso il dormitorio femminile. Arrivata alla porta si voltò verso Severus e aggiunse, cercando di caricare la frase di tutto l’odio possibile:
“Complimenti ‘Sev’. Sei riuscito a disgustare due ragazze in meno di un’ora.
E’ un record anche per te.”
E lasciò la stanza.
 
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LadySeveraPendergast
view post Posted on 4/2/2009, 21:19




Uhm...che sogno/ricordo turbolento..... non so però, trovo che comunque nel sogno Erys non sia stata molto "onesta" con Sev per quel che riguarda Lily...è anche vero che c'era del conflitto d'interessi!
Mah...ora vediamo come procede nel presente!
 
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SlytherinSnapeFan
view post Posted on 9/2/2009, 22:02




Eccomi di ritorno! Scusate se non ho postato per un po', ma ero veramente impegnata, perciò avevo la testa altrove!

CITAZIONE
Uhm...che sogno/ricordo turbolento..... non so però, trovo che comunque nel sogno Erys non sia stata molto "onesta" con Sev per quel che riguarda Lily...è anche vero che c'era del conflitto d'interessi!
Mah...ora vediamo come procede nel presente!

Infatti, non è stata affatto onesta, ma come hai detto tu era per via del conflitto d'interessi!

Cap. 11
Il risveglio
Altrimenti detto: Lucius Malfoy (reprise)


NARRATORE: ERYS LAURENTS




“Erys... Erys! Santo Merlino, svegliati!”
Come mi sembra lontana questa voce!
Pian piano comincio a riprendere i sensi, ma mi sento tutta intorpidita. E’ sera ormai.
Sono coricata su un letto, sotto le coperte. Mi siedo, appoggiando i piedi a terra.
In che stanza sono? Non la conosco. Sono certa di non esserci mai stata.
“Ti sei svegliata finalmente.” E’ Severus, seduto su una poltrona di fianco al letto. Mi rendo conto che devo essere in camera sua.
“Cosa... cos’è successo?”
“In preda ad un attacco di pazzia sei uscita senza uno straccio di mantello e devi esserti sentita male. Stavi per congelare in riva al lago. Sì, più o meno è andata così.
Per fortuna passavo da quelle parti.”
“Io... grazie.” Cerco di esprimere tutto il mio imbarazzo con questa frase. Sembra piuttosto arrabbiato.
“Però adesso mi devi dire cosa avevi in mente di fare!”
“Non lo so nemmeno io... Avevo bisogno di pensare. Sono preoccupata.”
“Un buon motivo per far preoccupare gli altri.” la sua voce è incredibilmente fredda.
Ha ragione. Mi sono comportata da stupida come al solito.
“Mi dispiace...”
“No, no... Tranquilla... Non fa niente.” Ora la sua voce è meno dura.
Forse non è davvero arrabbiato. Magari si è solo spaventato.
Adesso si siede vicino a me. Sento di nuovo quella strana fitta alla bocca dello stomaco, come quando ieri sera ho notato che mi stava fissando.
Sembra in qualche modo assente, come quando...

Mi assale un terribile dubbio. E se ha visto cos’ho sognato? E’ sempre stato bravo con la Legilimanzia.
E la risposta alla mia domanda arriva subito, schietta e diretta.

“Cos’è che non capivo?”

E’ come uno schiaffo in piena faccia. Non posso dirglielo. Mi sento come se avessi un blocco, un qualcosa che impedisce alla mia lingua di muoversi e fornire una qualche scusa più o meno plausibile. Poi, come se il ghiaccio che mi avvolgeva si fosse improvvisamente sciolto, biascico: “Nulla... Nulla. Volevo solo attirare la tua attenzione, tutto qui. Ho parlato a vanvera, come ogni volta che voglio trovare un argomento a mio favore, ecco.”
Mi guarda sospettoso, ma non parla. Non chiede nulla, non mi obbliga a dirgli la verità se non ne ho intenzione, ma sa che così riesce sempre a convincermi a parlare, funzionava già quando eravamo ‘amici’ a scuola. Voglio resistere, devo resistere...

“Ok.” Noooo, Erys fermati! “Adesso mi prenderai per scema...” Ooops! Gaffe clamorosa. “...Non che ci sia qualcosa di scemo in quello che ti sto per dire!... No, no... Assolutamente no! E’ solo un po’ incredibile... No, no, non intendevo quello!, è che...” sono imbarazzata al massimo. Non glielo vorrei dire. Tanto lo so che o mi ride in faccia, o mi insulta di brutto e non mi parla più per il resto dei miei giorni. La sua espressione non nasconde la curiosità, sebbene stia cercando di apparire il meno umano possibile. Il che non aiuta.
Perché non riesco a buttargliela lì, così!, come quando gli davo delle botte di ignorante all’inizio dell’anno?
“...E’ che... Io... Io ti amavo. Io ti amo." Ok, ora mi vado a nascondere per il resto della mia vita.
Non mi risponde. C’è rimasto malissimo. Anzi, di più.
Continua a non aprire bocca... O almeno: la bocca è aperta, ma non ne esce alcun suono. Le mie orecchie sono diventate bollenti. Vorrei piangere... No, no, no, aspetta: ho già pianto troppo, non mi voglio trasformare in una ragazzina frignona, nossignore!
Passiamo qualche secondo così, io con la faccia di chi vorrebbe essere uno struzzo per poter nascondere la testa sottoterra, lui con la sorpresa dipinta in volto.
“Io... allora vado... Sarà meglio che dia qualche spiegazione a Silente... Così gli faccio sapere che sto bene... Ciao...” Non si prende nemmeno il disturbo di salutarmi.
“Forse è meglio se chiudi la bocca. Potrebbero tentare di infilarci qualche lettera.” Non sono neanche sicura che l’abbia capita. Lui non è mica cresciuto in mezzo ai Babbani, ignorando per undici anni l’esistenza del nostro mondo, no?
So che non avrei dovuto rispondere in questo modo al suo silenzio. Ma poteva fare qualcosa! Almeno poteva degnarsi di dirmi “Crepa!” e mi sarei messa il cuore in pace una volta per tutte! Non posso essere sua schiava tutta la vita!...
Ma chi voglio prendere in giro? Se non mi sono messa il cuore in pace dopo la litigata di ‘quella sera’, non lo farò mai. Mi comporto come una stupida, frivola mocciosa! Mi do sui nervi da sola!
Perché sono così ostinata?
Sono arrabbiatissima con lui, ma non riesco a fare a meno di amarlo sempre di più, ogni minuto che passa. La vocina dentro di me sussurra: Stupida! Testa di Troll! Certo che se non te li cerchi bastardi non sei contenta, eh? E in più sei pure sdolcinata: ‘lo amo ogni minuto di più, gne, gne, gne...!’
Per una volta le devo dare ragione. Solo perché ha ballato con me (obbligato da Silente) e mi ha detto che sto bene con il vestito in stile famiglia Addams non vuol dire che addirittura mi sopporti!

A proposito di Silente...Anche se era solo una scusa, forse è meglio andare davvero a parlargli. Ho un terribile presentimento, devo proprio chiedergli consiglio.
Almeno non rimarrà a bocca aperta anche lui. Spero.

Si diresse verso lo studio del Preside, borbottò la parola d’ordine (‘Bacchette di Liquirizia’) con un tono tutt’altro che amichevole e salì le scale che conducevano nell’ufficio di Silente. Arrivata in cima si bloccò. Una voce tanto familiare quanto sgradita le giunse dallo studio.

“Vedi, Albus, è solo questione di tempo prima che io raccolga le firme necessarie a farti perdere la carica di Preside di questa scuola... Naturalmente non è una faccenda personale!... Assolutamente no! Ma si tratta del bene dei nostri ragazzi...” Proseguì con la sua voce untuosa, e Erys non poté fare a meno di provare un moto di disgusto irrefrenabile, “Come ben sai anch’io sono un genitore. Il mio Draco frequenterà Hogwarts fra cinque anni, e per lui voglio solo il meglio... Come tutti noi, del resto, pretendiamo per i nostri figli.”
“Mi sembra giusto, Lucius, ma...” cominciò Silente con il suo solito tono calmo e autorevole, ma Malfoy lo interruppe, con il tono pomposo di chi annuncia ufficialmente qualcosa che gli fa molto piacere: “Ma noi non possiamo permettere che un’educazione filo-Babbana danneggi la percezione della distinzione fra Purosangue e Mezzosangue...” A quella parola Erys arricciò il naso “...che i nostri figli devono avere! DEVONO.”
“Mi trovo in disaccordo con te, Lucius, e sai bene il perché. Tuttavia accetterò di dare le dimissioni qualora tu riuscissi a raggiungere il numero necessario di firme. Ti accompagno alla porta, Lucius?”
“So arrivarci da solo, grazie.”

Certo che se l’è proprio presa, il signor genitore! Ben gli sta, a quel pallone gonfiato!
Mandare via Silente? Ma dico, siamo matti? E’ grazie a lui se questa scuola funziona ancora come si deve!
Ops! Mi sono dimenticata che ‘il biondo’ stava per uscire, così scanso appena in tempo la porta, che si apre violentemente.
“Nervosetto, Malfoy? Suvvia, rilassati... Hai paura che noi Mezzosangue formeremo un esercito contro il tuo ‘padrone’, un giorno o l’altro? TSK!, TSK!, TSK!
Eh... La vita è fatta a scale! C’è chi scende...” E gli lancio un’occhiata molto allusiva, e soprattutto divertita. Lui trema di nuovo di rabbia, e il suo viso è paonazzo. Si volta e si dirige verso il corridoio, scendendo le scale come una furia. Ah ah ah!
Ci provo un piacere immenso a prendere Lucius per i fondelli, mi tira proprio su il morale, quasi mi sono dimenticata di... *sospirone*... Non mi passerà mai, eh?
*sospirone grosso* ...vabbè, forse è meglio se adesso vado a parlare con Silente.
Appena entro nella sala circolare, Silente mi accoglie calorosamente e mi invita ad accomodarmi. Mi torna in mente quello che ha detto Malfoy.
“Preside, non è che le minacce di...” dalla sua espressione divertita giurerei di aver assunto una smorfia che non esprime altro che odio puro “...Malfoy sono davvero un problema serio?”
“Oh, certamente... E’ da quando ha assunto quella carica al Ministero che cerca di farmi sostituire. Forse fra un decennio o due potrebbe davvero mettere in atto le sue minacce, e allora sì che sarebbero guai seri.” E mi sorride.
Beh, in effetti, Lucius è il tipo che parte sempre come se dovesse sfasciare il mondo, ma che poi cede davanti alla prospettiva di perdere ‘una certa posizione sociale’.
Parliamo un po’, sia del mio presentimento, sia dei piani dei Mangiamorte (cosa sulla quale lui rimane molto vago), e poi mi congeda, ma in un modo più gentile di quello utilizzato con Lucius, e soprattutto dopo avermi promesso che ne avremmo riparlato.
Naturalmente mi sono ben guardata dal dirgli della ‘conversazione’ di stasera fra me e Severus. Non avrei sopportato di parlarne. Nemmeno con Silente.

Scendo le scale, lentamente. Mi rendo conto solo ora di essere stanchissima. D’altronde è quasi l’una di notte.
Attraverso i corridoi che conducono alla mia camera. Finalmente potrò riposarmi un po’, sempre che riesca a dormire dopo questa giornataccia... Ma perché mi sono lasciata convincere così? Perché ho la stessa furbizia di uno Schiopodo Sparacoda, ecco perché!
Non faccio nulla per valorizzare me stessa, ma se qualcuno accenna a notarmi lo attacco subito! Che bel carattere che ho! Sono una totale... OUCH!
Che caspita...?
“Buonasera, Erys, vedo che ci incontriamo di nuovo.” Miseriaccia! Che ci fa Lucius davanti alla porta di camera mia?
“Da quando tutta questa confidenza, eh, Malfoy?” lascio che dalle mie parole si possa cogliere tutto l’odio che provo verso di lui. Ma sembra divertito.
“Ah ah... Nervosetta, Erys?” Ugh! Non sopporto quando mi rispondono con le mie stesse armi.
Una smorfia di disgusto compare sulla mia faccia.
“Suvvia, non fare così! Non è un bene che una ragazza così bella si scomponga in questa maniera.”
“Malfoy, tu hai bevuto. E io ora me ne vado in camera mia, quindi se non ti dispiace...” ma mi sbarra ancora la strada.
“Ma certo che mi dispiace! Sai, sebbene tu sia particolarmente ‘indigesta’, ho sempre avuto un debole per te...” Fantastico! Oggi è la giornata delle dichiarazioni, a quanto pare.
“Sai, non posso proprio dire lo stesso. Ora se gentilmente mi fai passare...” e cerco di sembrare più acida possibile.
Questa situazione comincia a innervosirmi. Meglio prendere la bacchetta, non si sa mai...
Ma ha notato il mio gesto.
“Così mi deludi, Erys... Io mostro apertamente i miei sentimenti verso di te e tu cerchi di attaccarmi... Non si fa così... Eh no!”
Adesso sì che mi fa veramente paura. Mi devo essere distratta un attimo, e lui ne approfitta per disarmarmi con un incantesimo non verbale.
“Lucius, va’ a dormire.” La mia voce trema.
“Prova solo a essere un tantino più amichevole con me... vedrai che non ti deluderò.” E un sorriso arriccia le sue labbra.
“Non osare avvicinarti. Ora voglio proprio andare a dormire, e se non mi lasci passare sarò costretta a urlare.”
Ma non ha la minima intenzione di andarsene. All’improvviso mi stringe.
“Lasciami andare, subito!” E sai quanto gliene frega? Bella reazione del cavolo!
Ora mi tappa la bocca. E non intende mollarmi.
Proprio a me deve capitare questa sottospecie di... di...
Gli tiro un paio di calci ben assestati, ma per quanto io sia forte, contro un uomo i miei colpi non valgono poi molto.
Sta ridendo, il sadico!
Il bello è che dovrei essere l’insegnante di Difesa Contro le Arti Oscure e poi non mi so nemmeno difendere da questo cretino.
Confortante.

Vorrei urlare, ma tutto quello che esce dalla mia bocca è un farfuglio soffocato e irriconoscibile.
Non mi accorgo nemmeno di quanto tempo passa. Ma perché quando uscivo di notte per girovagare nei corridoi qualcuno per mettermi in punizione c’era sempre e invece stasera non passa nessuno?

Lucius grida. Qualcuno l’ha disarmato.
“Mollala.” Ed effettivamente mi lascia andare. Mamma mia, che sollievo!
Severus ha la bacchetta puntata alla gola di Lucius, che adesso è un po’ meno spavaldo.
“E adesso vai via”
“Ti assicuro che le mie intenzioni erano più che nobili...”
“Lo vedo... Mi chiedo solo se tu sia diventato sordo. Non ti ho appena detto di andartene?”
“Dovresti appoggiarmi, invece che attaccarmi. Sto solo cercando di trovare nuovi alleati per il nostro padrone...”
“Allora penso che tu stia sprecando il tuo tempo, Malfoy. Non aiuterò mai quelli che mi hanno rovinato la vita.” Strano. Sono riuscita a parlare! E senza dare segno di essere turbata o spaventata.
“Penso che tu l’abbia sentita. Te lo dirò un’ultima volta. Vattene.”
“Tranquillo, vado, vado. Ma questo comportamento non è da te, sai? Non vorrei doverlo prendere come un tradimento da parte tua.” E lo stesso sorriso di prima compare sul suo volto.
No, di sicuro le cose non vanno bene. Raccolgo la bacchetta.
“Grazie. Oggi è proprio la giornata dei salvataggi.” E cerco di abbozzare un sorriso.
“Così pare. Buonanotte.” E’ peggio di quanto pensassi. Quando augura ‘buonanotte’ di solito è perché non ammette repliche.
“Aspetta...” Eh? Perché ho parlato? Non ho niente da dirgli... O no?
“Sì?” E ora? Che gli dico? Gli chiedo se torniamo ad essere amici come a scuola? Coi risultati che avevo ottenuto non mi pare il caso. O forse potrei chiedergli di ignorarmi completamente, che i miei erano deliri dovuti al freddo che ho preso oggi. Certo, così o sembro scema, o lo allontano, cosa che non ho intenzione di fare.
“...Cosa voleva Malfoy?” Bella domanda! Mi sorprende sempre la mia abilità verbale! Ma, santo Merlino, perché sono così idiota???
“Sta cercando di trovare alleati nei maghi più potenti in circolazione, no? Poi, naturalmente, se fosse riuscito a procurarsi anche un’amante giovane e carina non gli sarebbe dispiaciuto affatto.”
Fingo di non aver sentito l’ultima frase.
“Cooosa? E cerca me? Quella che non avrebbe mai combinato qualcosa nella vita? Quella inferiore per il semplice fatto di essere una Nata-Babbana?”
“Esattamente. Per quanto tu sia maldestra, emotiva e insopportabile sei anche una strega molto potente.”
“Grazie per i complimenti...” sibilo.
“Non c’è di che. Ma non mi sembra questo il luogo più adatto per parlare di cose così importanti, non trovi?”


Scusate se mi sono lasciata un po' andare e ho scritto più del solito! :thanks: Spero che vi sia piaciuto! ^_^:-->:<img src=:">

 
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view post Posted on 10/2/2009, 11:25
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si mi è piaciuto moltissimo questo capitolo, continua così attendo con impazienza
 
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SlytherinSnapeFan
view post Posted on 14/2/2009, 16:56




Buon San Valentino! Scusate se è un po' che non aggiorno, ma ho avuto dei problemi (del tipo picchiarmi coi monomi per poi prendere 4 comunque... :P ), ma oggi ho finito il dodicesimo capitolo e lo posto subito!


Cap. 12
Il serpente


NARRATORE: ERYS LAURENTS



“Hai ragione. Vieni, seguimi. Andiamo nel mio studio.” Dico, mentre apro la porta.
La sua espressione è impagabile: persino più teso di prima, mi guarda come se fossi una bomba a orologeria che potrebbe esplodere da un momento all’altro. Ha anche fatto un passo indietro.
Non so se essere scocciata o ridergli in faccia.
“Tranquillo, non ho intenzione di mangiarti.” Il suo sopracciglio si inarca in una smorfia dubbiosa. “...temo saresti indigesto”.
Finalmente si decide a muoversi e oltrepassa la porta dello studio.
Mi siedo sul divano e lo invito a fare lo stesso, anche se non sembra avere recepito il messaggio.
“Posso offrirti qualcosa?” gli chiedo, mentre mi verso del Whiskey Incendiario in un calice.
“Del Whiskey Incendiario anche per me, grazie.”
Sarà meglio andare dritto al sodo.
“Volevo dirti che mi dispiace... per tutte le cretinate che ti ho detto quella sera.”
“Non ha importanza.”
“E invece ne ha! Ho detto delle cose che non pensavo, ci sono stata male, perché ho pensato prima a me stessa e ho rovinato tutto. Probabilmente non te ne sei mai accorto, ma riuscivi sempre a tirarmi su il morale. Io invece non ti ho aiutato quell’unica volta che avevi bisogno di me.”
Mi guarda per un attimo, poi fa una cosa che davvero non mi aspettavo: si siede accanto a me, mi cinge le spalle con un braccio e ripete: “Non ha importanza. Davvero.” Ma il suo tono non è più freddo come prima.
“Mi sei mancato.”
“Beh... Non che non mi piaccia il silenzio, ma anche tu mi sei mancata.”
Siiiiiiiiì! “Però ora torniamo al presente. Loro vogliano ricostruire n esercito di Mangiamorte ancora più potente di prima, in modo da essere pronti a combattere a fianco del Signore Oscuro quando e SE il Signore Oscuro risorgerà. Per questo stanno cercando di contattare i maghi e le streghe più forti in circolazione e di convincerli a unirsi a loro.”
Ancora non capisco cosa c’entro io. Non sono più potente di Malfoy. Tantomeno di Severus.
“E’ inutile che fai quella faccia. Sai benissimo che eri la più brava del nostro anno.”
“A parte te.”
“Sì, questo te lo concedo.”
“Sai che sforzo...!”
“Comunque. Il tuo unico problema è di essere troppo emotiva, come ti ho già detto. Sembra che Lucius lo abbia capito, e voglia usare la cosa a suo vantaggio. Pensa che se ti sentissi appagata, a tuo agio, i tuoi poteri sarebbero ancora più forti di quanto lo sono ora. E non che ora tu sia debole.”
“E se non sono debole, com’è che è riuscito a disarmarmi, eh?” gli chiedo, in tono sarcastico.
“Semplicissimo. Ti ha spaventata.” Ma come osa?
“Tu credi che io abbia paura di quel... di quel...!”
“Sì. O almeno stasera ne hai avuta.”
E’ troppo. Ora mi alzo e me ne vado a dormire.
“Ferma! Devo ancora finire.”
“E se non m’importasse?” rispondo io, in tono di sfida.
“Santo Merlino, ma non capisci che è importante?!”
“D’accordo. Parla... ti ascolto.” Sono leggermente scocciata.
Appoggio il mio bicchiere, ancora mezzo pieno, sulla scrivania; poi mi appoggio alla stessa, a braccia conserte, con il classico atteggiamento da ‘Sbrigati, non ho tempo da perdere!’.
Si alza anche lui.
“Scusami. Ma è veramente importante. Lo sai che rifiutandoti di unirti a loro sei in pericolo quanto me, ora?”
“Hanno ucciso i miei genitori, Severus. Cosa avrei dovuto fare secondo te?”
Non ne avevo mai parlato così apertamente, e in questo momento non provo altro che rabbia. Rabbia e disgusto.
“Io... non sapevo...”
“Immaginavo. Scommetto che sono di più le cose che non ti dicono che quelle di cui sei a conoscenza.”
Appoggio le mani sul ripiano della scrivania, ma così facendo colpisco il bicchiere, che schizza a tutta velocità verso il bordo.

Con un balzo scavalco la scrivania... avvolgo il calice fra le mie spire, giusto un secondo prima che cada a terra...

Ora stringo il calice in una mano. Il Whiskey è tutto sparso sul pavimento, ma almeno il bicchiere è salvo.

“Come hai fatto?!” sembra scioccato.
“Cosa?” Non capisco davvero.
“Ti sei trasformata... in un serpente nero. Dovresti essere...”
“Un’ Animagus.” Mi ero dimenticata che lui non lo sapeva ancora.
“Non registrata, per la precisione. Proprio per questo motivo gradirei che la cosa non uscisse da questa stanza... Evanesco!” e faccio scomparire la pozza ambrata dal pavimento.
“Ma da quanto tempo riesci a trasformarti?”
“Ha cominciato a riuscirmi bene più o meno quattro anni fa, dopo circa un anno di tentativi.”
La sua bocca si distende in un sorrisetto soddisfatto.
“E tu dicevi di non essere una strega particolarmente dotata?”
“Lo dicevo e lo ripeto ora: non sono una strega particolarmente dotata. E in più credo di avere qualche problemino all’udito... Com’ è che mi hai definita prima, in corridoio? Giovane e...?”
“Non me ne lasci passare una, eh?
“Penso proprio di no. Allora, cosa avevi detto di me?”
“Giovane e carina, sei contenta ora?”
Ma sì, dai, tiriamo un po’ di più la corda...
“Non proprio. Lucius ha detto che sono bella...”
“Allora va’ da lui.” Ora sono sicura che non riconoscerebbe una buona occasione neanche se questa gli si parasse davanti ballando il tip-tap.
“Sai che non posso proprio fare a meno di notare quanto tu sia gentile?”
“E’ uno dei miei tanti pregi. Buonanotte.”
“Buonanotte...”
Mi viene da ridere. E’ inutile, non riesco a trattenermi...
“E ora che cosa c’è?”
“Oh, niente... Stavo solo cercando di raffigurarmi quale potrebbe essere la tua reazione nel caso che uno studente o un nostro collega ti vedesse uscire dal mio studio alle due di notte.”

Edited by SlytherinSnapeFan - 15/2/2009, 10:33
 
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snapEly
view post Posted on 14/2/2009, 22:29




mi ero persa diversi aggiornamenti, ma adesso mi sono messa in pari.
è molto divertente il loro continuo tira-e-molla,
e questa frase
CITAZIONE
Ora sono sicura che non riconoscerebbe una buona occasione neanche se questa gli si parasse davanti ballando il tip-tap.

mi ha fatta sbellicare! :lool:
complimenti e aggiorna presto!
:cheer:
 
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SlytherinSnapeFan
view post Posted on 15/2/2009, 20:24




CITAZIONE
mi ero persa diversi aggiornamenti, ma adesso mi sono messa in pari.
è molto divertente il loro continuo tira-e-molla,
e questa frase

CITAZIONE
Ora sono sicura che non riconoscerebbe una buona occasione neanche se questa gli si parasse davanti ballando il tip-tap.

mi ha fatta sbellicare!
complimenti e aggiorna presto!

Grazie, sono contenta che ti sia piacuta!
Ho appena finito il capitolo 13, quindi eccolo qui! :wii:



Cap. 13

Il quarto sogno



Era notte. Dalla piccola villetta nella periferia di Londra provenivano strilla e suppliche, ma nessuno in strada sembrava sentirle.
“Vi prego... Non abbiamo fatto nulla di male!” una donna singhiozzava, inginocchiata ai piedi di una coppia di individui tanto bizzarri quanto crudeli. Non poteva avere più di quarant’anni.
“L’hai sentita, Bella? Non hanno fatto nulla di male. Non c’è bisogno di fare qualcosa di male quando si è Babbani.”
Bellatrix rideva divertita, mentre torturava il Babbano, che urlava a causa del dolore provocato dalla maledizione Cruciatus.
“Bella, smettila, ti supplico! Perché ti ostini a fare questo?! Eravamo amiche, ricordi?”
Una risata ancora più agghiacciante e acuta risuonò per tutto l’edificio.
“Amiche? Stupida, schifosa Mezzosangue! Dovresti saperlo che non ho amici... ahahah...!”
Erys era impallidita. Non si sarebbero fermati.
“Crucio!”
I due Mangiamorte avevano lanciato simultaneamente la Maledizione Senza Perdono sulla coppia. Altre urla riempirono il quartiere, che però rimase sordo, come se la scena stesse avvenendo al di sotto di una campana di vetro resistentissima.
“Volete me, no? Prendetemi! Ma non c’è bisogno di tutto questo!”
Bellatrix guardò Erys con uno sguardo misto di stupore e gioia, poi si voltò verso suo marito, e gli rivolse la parola col suo solito tono spiritato:
“Rodolphus, cosa ne dici? Ti sembra un’offerta allettante?”
“Io direi che non basta. Il Signore Oscuro non la vuole morta, ma dalla nostra parte... cosa che non sembra assolutamente intenzionata a fare, o sbaglio?” rispose con tono canzonatorio.
“Eh no... Non mi sembra proprio... cosa ne dici di cruciare un pochino anche lei?” e un’altra risata perfida e completamente isterica fece gelare il sangue ai presenti.
“A te l’onore!” disse Rodolphus, con finta gentilezza.
“Forse però dovrei liberarmi le mani, prima...” il suo tono esprimeva una gioia perversa molto simile a quella che avrebbe potuto provare un gatto quando, ormai stufo di giocare con la sua preda, comincia a pregustare l’imminente banchetto.
“NOOO!” l’urlo di Erys racchiudeva tutta la sua disperazione.
“Avada Kedavra!”
Un lampo di luce verde e l’uomo si accasciò a terra, gli occhi ormai spenti fissi nel vuoto.
La moglie continuò a urlare, ma non più solamente per il dolore fisico.
“Crucio!”
Un dolore indescrivibile pervase il corpo di Erys, come se qualcosa dentro di lei bruciasse, prima dall’interno, poi via via espandendosi a ogni millimetro di superficie corporea. Sentiva ogni rumore rimbombare all’interno della scatola cranica, come se vi fosse rinchiuso e volesse uscirne a tutti i costi, provocandole fitte atroci. Non riusciva quasi più a respirare da quanto le faceva male quella tortura.
‘Devo resistere, non posso cedere così. E’ solo un’illusione, la maledizione Cruciatus agisce a livello mentale...’ la vista si annebbiava pian piano. Sua madre continuava a urlare e dimenarsi, segno che era ancora sotto l’effetto della maledizione.
Poi, come se le avessero gettato un secchio di acqua gelida addosso, ebbe un forte brivido e riprese coscienza delle varie parti del suo corpo.
“Ne hai avuto abbastanza? Spero proprio di no. Sai, non vogliamo che ti perda lo spettacolo finale. Penso che stia per cedere.” Bellatrix sembrava più folle del solito, sul suo volto si poteva leggere l’eccitazione. Sembrava un bambino a cui è stata promessa una caramella se si fosse comportato bene, e lei evidentemente si era comportata impeccabilmente, perché il suo premio arrivò quasi subito.
“Ti prego... Uccidimi! Uccidimi!” la donna era in preda al delirio.
“Se proprio insisti...”
Non poteva andare a finire così. Qualche ora prima la famiglia stava ridendo e scherzando, pensando che non si sarebbero più rivisti fino a Natale. E invece non si sarebbero più rivisti, ma per un tempo decisamente più lungo: mai.
Le parole d Rodolphus Lestrange risuonavano come un eco grottesco nella mente di Erys: “Se proprio insisti...”.
Si era sempre chiesta che aspetto potessero avere i Thestral, ma non avrebbe voluto scoprirlo così. Assolutamente no.
Un altro lampo verde. Com’è facile perdere tutto da un momento all’altro.
“Magari ci ripenserai, alla nostra offerta. Potresti davvero diventare qualcuno. Non è quello che volevi?”
“Ti lasceremo finire l’anno scolastico, quando avrai preso i tuoi M.A.G.O. dovrai decidere da che parte stare: o con noi, o contro di noi. Ricordatelo.”
Pochi secondi dopo si erano già Smaterializzati.
Le risate di Bellatrix riempivano ancora la stanza, così come le urla dei coniugi Laurents. Niente le avrebbe mai cancellate.


NARRATORE: ERYS LAURENTS



Avevo diciassette anni. Dopo quella notte ho dovuto riprendere la mia vita come se non fosse successo nulla. Questa è la cosa raccapricciante. Silente mi ha aiutata a non far diffondere la notizia ad Hogwarts, e alla fine dell’anno mi ha offerto un nascondiglio sicuro, fino a quando le acque non si fossero calmate.
Sono rimasta rinchiusa al numero 12 di Grimmauld Place per tre interminabili anni sotto la protezione dell’Ordine della Fenice, in mezzo a persone che mi sopportavano solo per rispetto della mia disgrazia. Non uscivo mai da quelle mura, e dopo un paio di mesi ho creduto di impazzire. Sapevo che se solo avessi oltrepassato la porta per raccogliere il giornale, i Mangiamorte mi avrebbero rintracciata, e stavolta non sarebbero stati così clementi.
Ma non potevo resistere ancora a lungo.

Un giorno scoprii che anche i Malandrini potevano essere utili a qualcosa: vidi Black trasformarsi in un enorme cane, e capii che se avessi voluto vedere ogni tanto la luce del sole avrei dovuto imparare a trasfigurarmi. Non mi avrebbero rintracciata sotto forma animale.
Ma quale animale avrei potuto scegliere? Doveva essere agile, non particolarmente vistoso, e utile non soltanto per le mie ‘evasioni’.
L’idea mi venne la sera dello stesso giorno, a cena.
L’Ordine era al completo, cosa che di solito detestavo: quasi tutti erano miei ex compagni di scuola, e per di più Grifondoro... Diciamo che non scorreva proprio buon sangue tra me e loro. Spesso finivamo per discutere, soprattutto con i Potter. Beh, non proprio ‘con i Potter’... Con Lily. Non ci siamo mai sopportate. E di solito durante i nostri litigi aveva sempre l’ultima parola, cosa che mi snervava parecchio.
Ma avrei avuto la mia rivincita.
In qualche modo il discorso ricadde su una disinfestazione degli gnomi o qualcosa del genere, e sull’enorme vipera che Weasley aveva trovato in giardino, con grande gioia dei due gemelli.
Scoprimmo che Lily aveva il terrore di quel tipo di rettili.
Inutile dire che trovai l’animale adatto e il modo di passare le giornate: mi rinchiusi in camera mia (un tempo appartenuta al fratello minore di Black), uscendo solamente all’ora dei pasti; provai e riprovai a trasfigurarmi nel serpente raffigurato sugli stemmi di Serpeverde che tappezzavano quasi ogni singolo centimetro delle pareti, e dopo un anno ero in grado di padroneggiare questa abilità. Non so ancora per quale assurdo motivo non mi sia riuscito un serpente di un colore normale, forse perché il mio Animagus rispecchia l’umore che avevo quando ho appreso quest’arte.
Uscivo prevalentemente di notte, quando era più difficile notarmi, e le rare volte che lo facevo di giorno avevo l’accortezza di strisciare nell’erba alta e nelle siepi delle aiuole.
Nessuno dei miei sorveglianti sapeva di questa mia capacità, solo Silente se ne accorse, ma non volle privarmi della poca libertà che ancora mi era rimasta.
Quando i Potter tornarono a Grimmauld Place, gli feci credere di essere in camera, poi scesi in salotto sotto forma di serpente.
Mi ricordo ancora come mi sono divertita ad averla vinta su Lily, dopo otto anni passati a misurare le parole. Tornai in camera, ripresi la mia forma normale e mi affacciai alle scale chiedendo con finto tono innocente: “Lily, cos’è successo? Stai bene? Ti ho sentita strillare.”
Ho continuato con questa scena tutte le volte che mi faceva arrabbiare, e per non far insospettire nessuno ho sempre partecipato a tutte le battute di ‘caccia al serpente’, che ‘chissà come mai’ non è mai stato trovato.
Se avessi saputo cosa sarebbe successo da lì a due anni, mi sarei mostrata un pochino più gentile. D’altronde eravamo in qualche modo nella stessa barca. E’ merito del loro coraggio se ora sono qui, anche se mi pesa ammetterlo.

Non avrei voluto ricordare quella notte, e nemmeno il mio periodo di ‘prigionia’.
Ma perché il passato mi perseguita così?
Ora capisco perché la mia insegnante di Divinazione era così entusiasta di me, anche se non ho mai capito mezza parola di quello che spiegava. Diceva sempre: “Nel passato è la chiave per Vedere il futuro. Scava nel tuo ieri se vuoi trovare il tuo domani”. Se è solo per il mio ieri, lo sto ricordando fin troppo bene. Ma non riesco a capire del tutto cosa possa c’entrare col mio futuro.
L’unica conclusione pressoché sicura a cui sono arrivata è che faccio questi sogni ogni volta che ho un contatto un pochino più stretto con Severus, è come se lui fosse l’unico legame rimasto con il mio passato.
 
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Sevyforever
view post Posted on 16/2/2009, 00:16




Ero rimasta indietro con gli aggiornamenti...Carina questa idea dell'animagus e gli scherzetti a Lily, almeno un po' di soddisfazione!
Terribile la scena della tortura dei genitori, povera Erys...
 
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SlytherinSnapeFan
view post Posted on 16/2/2009, 01:57




Grazie per i complimenti! ^_^:-->:<img src=:">

CITAZIONE
Carina questa idea dell'animagus e gli scherzetti a Lily, almeno un po' di soddisfazione!

Eh beh, almeno un momento di gloria glielo dovevo dare, poveretta! :)
 
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116 replies since 27/1/2009, 15:50   1861 views
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