Eccomi di ritorno! Scusate se non ho postato per un po', ma ero veramente impegnata, perciò avevo la testa altrove!CITAZIONE
Uhm...che sogno/ricordo turbolento..... non so però, trovo che comunque nel sogno Erys non sia stata molto "onesta" con Sev per quel che riguarda Lily...è anche vero che c'era del conflitto d'interessi!
Mah...ora vediamo come procede nel presente!
Infatti, non è stata affatto onesta, ma come hai detto tu era per via del conflitto d'interessi!Cap. 11
Il risveglio
Altrimenti detto: Lucius Malfoy (reprise)
NARRATORE: ERYS LAURENTS
“Erys... Erys! Santo Merlino, svegliati!”
Come mi sembra lontana questa voce!
Pian piano comincio a riprendere i sensi, ma mi sento tutta intorpidita. E’ sera ormai.
Sono coricata su un letto, sotto le coperte. Mi siedo, appoggiando i piedi a terra.
In che stanza sono? Non la conosco. Sono certa di non esserci mai stata.
“Ti sei svegliata finalmente.” E’ Severus, seduto su una poltrona di fianco al letto. Mi rendo conto che devo essere in camera sua.
“Cosa... cos’è successo?”
“In preda ad un attacco di pazzia sei uscita senza uno straccio di mantello e devi esserti sentita male. Stavi per congelare in riva al lago. Sì, più o meno è andata così.
Per fortuna passavo da quelle parti.”
“Io... grazie.” Cerco di esprimere tutto il mio imbarazzo con questa frase. Sembra piuttosto arrabbiato.
“Però adesso mi devi dire cosa avevi in mente di fare!”
“Non lo so nemmeno io... Avevo bisogno di pensare. Sono preoccupata.”
“Un buon motivo per far preoccupare gli altri.” la sua voce è incredibilmente fredda.
Ha ragione. Mi sono comportata da stupida come al solito.
“Mi dispiace...”
“No, no... Tranquilla... Non fa niente.” Ora la sua voce è meno dura.
Forse non è davvero arrabbiato. Magari si è solo spaventato.
Adesso si siede vicino a me. Sento di nuovo quella strana fitta alla bocca dello stomaco, come quando ieri sera ho notato che mi stava fissando.
Sembra in qualche modo assente, come quando...
Mi assale un terribile dubbio. E se ha visto cos’ho sognato? E’ sempre stato bravo con la Legilimanzia.
E la risposta alla mia domanda arriva subito, schietta e diretta.
“Cos’è che non capivo?”
E’ come uno schiaffo in piena faccia. Non posso dirglielo. Mi sento come se avessi un blocco, un qualcosa che impedisce alla mia lingua di muoversi e fornire una qualche scusa più o meno plausibile. Poi, come se il ghiaccio che mi avvolgeva si fosse improvvisamente sciolto, biascico: “Nulla... Nulla. Volevo solo attirare la tua attenzione, tutto qui. Ho parlato a vanvera, come ogni volta che voglio trovare un argomento a mio favore, ecco.”
Mi guarda sospettoso, ma non parla. Non chiede nulla, non mi obbliga a dirgli la verità se non ne ho intenzione, ma sa che così riesce sempre a convincermi a parlare, funzionava già quando eravamo ‘amici’ a scuola. Voglio resistere, devo resistere...
“Ok.”
Noooo, Erys fermati! “Adesso mi prenderai per scema...” Ooops! Gaffe clamorosa. “...Non che ci sia qualcosa di scemo in quello che ti sto per dire!... No, no... Assolutamente no! E’ solo un po’ incredibile... No, no, non intendevo quello!, è che...” sono imbarazzata al massimo. Non glielo vorrei dire. Tanto lo so che o mi ride in faccia, o mi insulta di brutto e non mi parla più per il resto dei miei giorni. La sua espressione non nasconde la curiosità, sebbene stia cercando di apparire il meno umano possibile. Il che non aiuta.
Perché non riesco a buttargliela lì, così!, come quando gli davo delle botte di ignorante all’inizio dell’anno?
“...E’ che... Io... Io ti amavo. Io ti
amo." Ok, ora mi vado a nascondere per il resto della mia vita.
Non mi risponde. C’è rimasto malissimo. Anzi, di più.
Continua a non aprire bocca... O almeno: la bocca è aperta, ma non ne esce alcun suono. Le mie orecchie sono diventate bollenti. Vorrei piangere... No, no, no, aspetta: ho già pianto troppo, non mi voglio trasformare in una ragazzina frignona, nossignore!
Passiamo qualche secondo così, io con la faccia di chi vorrebbe essere uno struzzo per poter nascondere la testa sottoterra, lui con la sorpresa dipinta in volto.
“Io... allora vado... Sarà meglio che dia qualche spiegazione a Silente... Così gli faccio sapere che sto bene... Ciao...” Non si prende nemmeno il disturbo di salutarmi.
“Forse è meglio se chiudi la bocca. Potrebbero tentare di infilarci qualche lettera.” Non sono neanche sicura che l’abbia capita. Lui non è mica cresciuto in mezzo ai Babbani, ignorando per undici anni l’esistenza del nostro mondo, no?
So che non avrei dovuto rispondere in questo modo al suo silenzio. Ma poteva fare qualcosa! Almeno poteva degnarsi di dirmi “Crepa!” e mi sarei messa il cuore in pace una volta per tutte! Non posso essere sua schiava tutta la vita!...
Ma chi voglio prendere in giro? Se non mi sono messa il cuore in pace dopo la litigata di ‘quella sera’, non lo farò mai. Mi comporto come una stupida, frivola mocciosa! Mi do sui nervi da sola!
Perché sono così ostinata?
Sono arrabbiatissima con lui, ma non riesco a fare a meno di amarlo sempre di più, ogni minuto che passa. La vocina dentro di me sussurra:
Stupida! Testa di Troll! Certo che se non te li cerchi bastardi non sei contenta, eh? E in più sei pure sdolcinata: ‘lo amo ogni minuto di più, gne, gne, gne...!’Per una volta le devo dare ragione. Solo perché ha ballato con me (obbligato da Silente) e mi ha detto che sto bene con il vestito in stile famiglia Addams non vuol dire che addirittura mi sopporti!
A proposito di Silente...Anche se era solo una scusa, forse è meglio andare davvero a parlargli. Ho un terribile presentimento, devo proprio chiedergli consiglio.
Almeno non rimarrà a bocca aperta anche lui. Spero.
Si diresse verso lo studio del Preside, borbottò la parola d’ordine (‘Bacchette di Liquirizia’) con un tono tutt’altro che amichevole e salì le scale che conducevano nell’ufficio di Silente. Arrivata in cima si bloccò. Una voce tanto familiare quanto sgradita le giunse dallo studio.“Vedi, Albus, è solo questione di tempo prima che io raccolga le firme necessarie a farti perdere la carica di Preside di questa scuola... Naturalmente non è una faccenda personale!... Assolutamente no! Ma si tratta del bene dei nostri ragazzi...”
Proseguì con la sua voce untuosa, e Erys non poté fare a meno di provare un moto di disgusto irrefrenabile, “Come ben sai anch’io sono un genitore. Il mio Draco frequenterà Hogwarts fra cinque anni, e per lui voglio solo il meglio... Come tutti noi, del resto, pretendiamo per i nostri figli.”
“Mi sembra giusto, Lucius, ma...”
cominciò Silente con il suo solito tono calmo e autorevole, ma Malfoy lo interruppe, con il tono pomposo di chi annuncia ufficialmente qualcosa che gli fa molto piacere: “Ma noi non possiamo permettere che un’educazione filo-Babbana danneggi la percezione della distinzione fra Purosangue e Mezzosangue...”
A quella parola Erys arricciò il naso “...che i nostri figli devono avere! DEVONO.”
“Mi trovo in disaccordo con te, Lucius, e sai bene il perché. Tuttavia accetterò di dare le dimissioni qualora tu riuscissi a raggiungere il numero necessario di firme. Ti accompagno alla porta, Lucius?”
“So arrivarci da solo, grazie.”
Certo che se l’è proprio presa, il signor genitore! Ben gli sta, a quel pallone gonfiato!
Mandare via Silente? Ma dico, siamo matti? E’ grazie a lui se questa scuola funziona ancora come si deve!
Ops! Mi sono dimenticata che ‘il biondo’ stava per uscire, così scanso appena in tempo la porta, che si apre violentemente.
“Nervosetto, Malfoy? Suvvia, rilassati... Hai paura che noi Mezzosangue formeremo un esercito contro il tuo ‘padrone’, un giorno o l’altro? TSK!, TSK!, TSK!
Eh... La vita è fatta a scale! C’è chi scende...” E gli lancio un’occhiata molto allusiva, e soprattutto divertita. Lui trema di nuovo di rabbia, e il suo viso è paonazzo. Si volta e si dirige verso il corridoio, scendendo le scale come una furia. Ah ah ah!
Ci provo un piacere immenso a prendere Lucius per i fondelli, mi tira proprio su il morale, quasi mi sono dimenticata di... *sospirone*... Non mi passerà mai, eh?
*sospirone grosso* ...vabbè, forse è meglio se adesso vado a parlare con Silente.
Appena entro nella sala circolare, Silente mi accoglie calorosamente e mi invita ad accomodarmi. Mi torna in mente quello che ha detto Malfoy.
“Preside, non è che le minacce di...” dalla sua espressione divertita giurerei di aver assunto una smorfia che non esprime altro che odio puro “...Malfoy sono davvero un problema serio?”
“Oh, certamente... E’ da quando ha assunto quella carica al Ministero che cerca di farmi sostituire. Forse fra un decennio o due potrebbe davvero mettere in atto le sue minacce, e allora sì che sarebbero guai seri.” E mi sorride.
Beh, in effetti, Lucius è il tipo che parte sempre come se dovesse sfasciare il mondo, ma che poi cede davanti alla prospettiva di perdere ‘una certa posizione sociale’.
Parliamo un po’, sia del mio presentimento, sia dei piani dei Mangiamorte (cosa sulla quale lui rimane molto vago), e poi mi congeda, ma in un modo più gentile di quello utilizzato con Lucius, e soprattutto dopo avermi promesso che ne avremmo riparlato.
Naturalmente mi sono ben guardata dal dirgli della ‘conversazione’ di stasera fra me e Severus. Non avrei sopportato di parlarne. Nemmeno con Silente.
Scendo le scale, lentamente. Mi rendo conto solo ora di essere stanchissima. D’altronde è quasi l’una di notte.
Attraverso i corridoi che conducono alla mia camera. Finalmente potrò riposarmi un po’, sempre che riesca a dormire dopo questa giornataccia... Ma perché mi sono lasciata convincere così? Perché ho la stessa furbizia di uno Schiopodo Sparacoda, ecco perché!
Non faccio nulla per valorizzare me stessa, ma se qualcuno accenna a notarmi lo attacco subito! Che bel carattere che ho! Sono una totale... OUCH!
Che caspita...?
“Buonasera, Erys, vedo che ci incontriamo di nuovo.” Miseriaccia! Che ci fa Lucius davanti alla porta di camera mia?
“Da quando tutta questa confidenza, eh, Malfoy?” lascio che dalle mie parole si possa cogliere tutto l’odio che provo verso di lui. Ma sembra divertito.
“Ah ah... Nervosetta, Erys?” Ugh! Non sopporto quando mi rispondono con le mie stesse armi.
Una smorfia di disgusto compare sulla mia faccia.
“Suvvia, non fare così! Non è un bene che una ragazza così bella si scomponga in questa maniera.”
“Malfoy, tu hai bevuto. E io ora me ne vado in camera mia, quindi se non ti dispiace...” ma mi sbarra ancora la strada.
“Ma certo che mi dispiace! Sai, sebbene tu sia particolarmente ‘indigesta’, ho sempre avuto un debole per te...” Fantastico! Oggi è la giornata delle dichiarazioni, a quanto pare.
“Sai, non posso proprio dire lo stesso. Ora se gentilmente mi fai passare...” e cerco di sembrare più acida possibile.
Questa situazione comincia a innervosirmi. Meglio prendere la bacchetta, non si sa mai...
Ma ha notato il mio gesto.
“Così mi deludi, Erys... Io mostro apertamente i miei sentimenti verso di te e tu cerchi di attaccarmi... Non si fa così... Eh no!”
Adesso sì che mi fa veramente paura. Mi devo essere distratta un attimo, e lui ne approfitta per disarmarmi con un incantesimo non verbale.
“Lucius, va’ a dormire.” La mia voce trema.
“Prova solo a essere un tantino più amichevole con me... vedrai che non ti deluderò.” E un sorriso arriccia le sue labbra.
“Non osare avvicinarti. Ora voglio proprio andare a dormire, e se non mi lasci passare sarò costretta a urlare.”
Ma non ha la minima intenzione di andarsene. All’improvviso mi stringe.
“Lasciami andare, subito!” E sai quanto gliene frega? Bella reazione del cavolo!
Ora mi tappa la bocca. E non intende mollarmi.
Proprio a me deve capitare questa sottospecie di... di...
Gli tiro un paio di calci ben assestati, ma per quanto io sia forte, contro un uomo i miei colpi non valgono poi molto.
Sta ridendo, il sadico!
Il bello è che dovrei essere l’insegnante di Difesa Contro le Arti Oscure e poi non mi so nemmeno difendere da questo cretino.
Confortante.
Vorrei urlare, ma tutto quello che esce dalla mia bocca è un farfuglio soffocato e irriconoscibile.
Non mi accorgo nemmeno di quanto tempo passa. Ma perché quando uscivo di notte per girovagare nei corridoi qualcuno per mettermi in punizione c’era sempre e invece stasera non passa nessuno?
Lucius grida. Qualcuno l’ha disarmato.
“Mollala.” Ed effettivamente mi lascia andare. Mamma mia, che sollievo!
Severus ha la bacchetta puntata alla gola di Lucius, che adesso è un po’ meno spavaldo.
“E adesso vai via”
“Ti assicuro che le mie intenzioni erano più che nobili...”
“Lo vedo... Mi chiedo solo se tu sia diventato sordo. Non ti ho appena detto di andartene?”
“Dovresti appoggiarmi, invece che attaccarmi. Sto solo cercando di trovare nuovi alleati per il nostro padrone...”
“Allora penso che tu stia sprecando il tuo tempo, Malfoy. Non aiuterò mai quelli che mi hanno rovinato la vita.” Strano. Sono riuscita a parlare! E senza dare segno di essere turbata o spaventata.
“Penso che tu l’abbia sentita. Te lo dirò un’ultima volta. Vattene.”
“Tranquillo, vado, vado. Ma questo comportamento non è da te, sai? Non vorrei doverlo prendere come un tradimento da parte tua.” E lo stesso sorriso di prima compare sul suo volto.
No, di sicuro le cose non vanno bene. Raccolgo la bacchetta.
“Grazie. Oggi è proprio la giornata dei salvataggi.” E cerco di abbozzare un sorriso.
“Così pare. Buonanotte.” E’ peggio di quanto pensassi. Quando augura ‘buonanotte’ di solito è perché non ammette repliche.
“Aspetta...” Eh? Perché ho parlato? Non ho niente da dirgli... O no?
“Sì?” E ora? Che gli dico? Gli chiedo se torniamo ad essere amici come a scuola? Coi risultati che avevo ottenuto non mi pare il caso. O forse potrei chiedergli di ignorarmi completamente, che i miei erano deliri dovuti al freddo che ho preso oggi. Certo, così o sembro scema, o lo allontano, cosa che non ho intenzione di fare.
“...Cosa voleva Malfoy?” Bella domanda! Mi sorprende sempre la mia abilità verbale! Ma, santo Merlino, perché sono così idiota???
“Sta cercando di trovare alleati nei maghi più potenti in circolazione, no? Poi, naturalmente, se fosse riuscito a procurarsi anche un’amante giovane e carina non gli sarebbe dispiaciuto affatto.”
Fingo di non aver sentito l’ultima frase.
“Cooosa? E cerca me? Quella che non avrebbe mai combinato qualcosa nella vita? Quella inferiore per il semplice fatto di essere una Nata-Babbana?”
“Esattamente. Per quanto tu sia maldestra, emotiva e insopportabile sei anche una strega molto potente.”
“Grazie per i complimenti...” sibilo.
“Non c’è di che. Ma non mi sembra questo il luogo più adatto per parlare di cose così importanti, non trovi?”
Scusate se mi sono lasciata un po' andare e ho scritto più del solito! Spero che vi sia piaciuto! :-->:">