Finalmente anche il quarto capitolo è pronto! Scusate se ci ho messo tanto ma ero in "crisi creativa" e quando l'ho finita la mia consigliera personale stava già dormendo ! In compenso oggi siccome ho avuto 3 ore di matematica (cosa assurda ma è così! ) ho già scritto il quinto capitolo così appena l'avrò trascritto sul PC lo pubblicherò! Cap. 4
Uno per tutti, tutti contro Pix!
NARRATORE: SEVERUS PITON
Mi aspettavo qualunque sorta di incompetente, ma non QUESTA incompetente!
Non sopporto l’idea di doverla incontrare tutti i giorni. Mi è già bastato ieri... Mi è comparsa davanti e mi ha preso totalmente alla sprovvista!
Per non parlare della figura pessima di stanotte... Sono qui da molto più tempo di lei e abbocco in pieno a uno scherzo di Pix! E poi chissà cosa avevo per la testa... Mah!... Bacchetta spenta, sguardo rivolto al soffitto... A questo punto è ovvio che io sia inciampato!
Non ho voglia di scendere a colazione, oggi inizio con i Grifondoro di primo anno, quindi, è meglio per la mia salute affrontare a stomaco vuoto questo strazio.
La giornata di lezioni si svolse normalmente, e di certo non senza che i nuovi arrivati abbiano scoperto come può essere antipatico Piton quando è arrabbiato. Non che chi ha avuto Difesa Contro le Arti Oscure se la sia cavata meglio... Oh, proprio no. Certo Erys era piuttosto simpatica, ma quel giorno era così infuriata che caricò di compiti i poveri sfortunati studenti. Almeno a cena devo scendere. Non posso vivere d’aria...Purtroppo.
Mi dirigo svogliato verso la Sala Grande. Colgo l’occasione per togliere 2 punti a un ragazzino di Grifondoro, che stava per lanciare una Caccabomba in corridoio.
Ma...
Nel momento che lo sguardo di Piton si soffermò sulla Sala, notò la sua nuova collega, vestita con una semplice tunica morbida verde smeraldo, stretta in vita da una cintura con la fibbia alta, i capelli legati in una lunga treccia.
Aveva appena tirato una giornalata a un Grifondoro che si era lamentato dei troppi compiti senza notare che chi li aveva assegnati era proprio alle sue spalle.Mhm... Mi sta già più simpatica...
...Ma perché si è vestita come la McGranitt??? Va bene che non l’ho mai vista in abbigliamento diverso dalla divisa di Serpeverde, ma così si esagera.
Però non riesco a trovare qualcosa di cattivo da dirle.
Sebbene il suo abbigliamento sia piuttosto simile a quello della McGranitt, addosso a lei ha un effetto totalmente diverso...
Mi siedo al tavolo dei professori, vicino a Silente.
“... Dormito bene stanotte? Sembri stanco... Severus?... Mi hai sentito?”
“...Sì, buonissimo...” rispondo distratto.
Da come mi guarda deve aver capito che non stavo ascoltando.
“Ti ho chiesto come hai dormito.”
“Divinamente.” Dico, cercando di non lasciar trapelare nulla dalla mia voce.
“Aah!...” e mi guarda come se fosse ancora più divertito di ieri sera.
Se lo conosco bene, sa perfettamente cosa è successo.
Ma una cosa non mi torna: perché ero così distratto?
*°*
Le settimane passarono, fra uno studente di primo anno che bruciava un calderone a un altro di quinto che trasfigurava due coniglietti in un paio di pantofole saltellanti dotate di orecchie, e anche ottobre arrivò. Erys e Severus quando si incontravano (cosa rara, siccome evitavano di farlo in tutti i modi possibili) si scambiavano occhiate piuttosto... glaciali, e i pasti erano accompagnati da commenti piuttosto taglienti (“Non so da quanti anni non vedo un insegnante di Difesa Contro le Arti Oscure con un po’ d’intelligenza...” “Allora avrei dovuto lasciare il posto a lei... Almeno non avremmo interrotto la tradizione.”)
e anche se entrambi si sforzavano di essere uno più odioso dell’altra,il loro “punteggio” era sempre pari, e quando arrivarono a 80 punti nessun insegnante li reggeva più.
I ragazzi scoprirono che la professoressa Laurents era simpatica e socievole, l’importante era non chiederle nulla che non fosse più che legato alla sua materia, e per di più era molto esperta nel suo campo. L’unica cosa che le si poteva rimproverare era la parzialità: capitava di frequente che gli studenti Serpeverde venissero gratificati con qualche punto extra.*°*
Quella domenica mattina faceva particolarmente freddo e nell’aria si poteva percepire l’arrivo dell’inverno. Infatti, nessuna della persone che risiedeva al castello uscì all’aperto, se non i componenti della squadra di Quidditch di Tassorosso, che dovevano allenarsi per la partita contro i Grifondoro.Che sonno! Ho passato tutta la notte a correggere i compiti del quinto anno, per poi ritrovarmi con una pila di fogli pieni di scemenze! Possibile che tutti gli anni quei fannulloni sbaglino il tema sugli utilizzi della Pietra di Luna?! Eppure non penso che ci voglia così tanto ad aprire un libro e studiare!
Ma dopo un attimo i temi furono l’ultimo dei suoi pensieri. Era di nuovo distratto senza un apparente motivo, cosa che gli capitava piuttosto spesso in quel periodo. Ma evidentemente non era il solo. Infatti dopo due secondi nemmeno... SBAM!Che botta! Mi ritrovo seduto sul pavimento, con Erys in braccio... Aspetta un attimo... Chi???
Per un istante non mi rendo conto della situazione...
“Professor Piton, potrebbe lasciarmi andare? Avrei anche da lavorare, quindi non ci tengo a passare la giornata sul pavimento...”
“Eh?... Cosa?... Oh, sì mi scusi... Io... Lei... La Pietra di Luna...”
“Sì, sì ok.” Mi dice con tono sbrigativo.
Ma non se ne va.
Mi sta fissando.
Non mi dispiace affatto. Non particolarmente, almeno.
Non avevo mai notato come fossero particolari i suoi occhi. Hanno sfumature dorate, che li rendono pieni di vita anche nell’occasione più piatta immaginabile...
“...Qualcosa in lui si trasformò,
era sgarbato un po' volgare ora no:
è timido, piacevole,
non mi ero accorta che ora é incantevole...”
“PIIIIIIIIIIIIIX!”
urlarono entrambi contro il Poltergeist, che aveva iniziato a intonare la canzone tentando di riprodurre un timbro femminile che ricordava vagamente quello di Erys.“...Lo sguardo suo su me posò,
sfiorò la zampa ma paura non provò.
Son certo che, mi sono illuso:
lei non mi aveva mai guardato con quel viso...”
Continuò Pix, stavolta imitando Piton, ma ebbe meno fortuna, perché ormai i due maghi avevano la bacchetta pronta, e lo immobilizzarono.“Senti... Mi dispiace... Mi chiedo proprio dove abbia imparato queste canzoncine Babbane... Mah!... La Bella e la Bestia... TSK!... Dovrò “indagare” fra gli studenti... Ciao...ehm... Arrivederci...”
Sforzandosi di sembrare tranquilla fuggì via, diretta al suo studio.Quella stupida canzoncina è stata come una doccia fredda. Non mi ero accorto di come i nostri volti fossero vicini.
Per una volta sono solidale con Gazza, questi Poltergeist sono proprio insopportabili!
Ma... Cosa avevo in mente?...
Però, che strano!, di solito le uniche volte che arrossiva solo la punta delle sue orecchie diventava rossa, ora invece giurerei che non era pallida come al solito... Anzi...
No, no, no! Che vado a pensare! Sarà meglio che mi riposi un po’... Il sonno gioca brutti scherzi...