Severus Piton & Alan Rickman Fan Forum

L'insegnante di Difesa Contro le Arti Oscure, E' la mia prima FF, siate clementi vi prego!

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snapEly
view post Posted on 31/1/2009, 18:51




:lool:
e bravo Pix! Ha un intuito degno di quello di Silente!
Molto divertente questo capitolo,
continua!
:cheer:
 
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•.:.• Lady Death •.:.•
view post Posted on 31/1/2009, 20:24




Che bella questa Fic!!

Continua presto!!!
 
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Sevyforever
view post Posted on 31/1/2009, 22:27




Ehehe grande Pix...ha visto lontano!
Certo che hanno due caratterini niente male...
Molto carina questa storia!
 
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LadySeveraPendergast
view post Posted on 1/2/2009, 02:23




Che idolo Pix! Nessuna canzone mai fu più appropiata!!
Eh questi 2 presto cedono.........sì, sì...anche per il bene degli altri prof direi!
Continua presto!
 
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SlytherinSnapeFan
view post Posted on 1/2/2009, 10:31




Come avevo promesso, la quinta parte è pronta! :wii:

Cap. 5
Il primo sogno




Era una delle classiche mattine di fine estate, di quelle così calde e umide che pareva che l’aria intorno si fosse in qualche modo solidificata.
Erano le 10.30, e a King’s Cross una ragazzina si stava dirigendo sulla piattaforma situata tra i binari 9 e 10.
Aveva i capelli lunghi, neri e mossi, la pelle candida e gli occhi di uno spettacolare tono ambrato-dorato. Non dimostrava più di 11-12 anni.
Trascinava un grosso baule, aiutata dai genitori: non aveva voluto prendere un carrello, temeva che perdendo tempo a cercarlo sarebbe arrivata in ritardo e avrebbe perso il treno.

A un certo punto si fermò di fronte al muro che divideva i due binari.
Squadrò la parete di mattoni come se non fosse del tutto convinta della sua esistenza; poi, con un sospiro, salutò i genitori e si diresse con passo deciso verso la barriera, che con suo grande stupore riuscì ad attraversare.

Sul binario 9 e ¾ gruppi di ragazzi chiacchieravano, ridevano e scherzavano, chi per fare conoscenza, chi invece per riprendere i contatti con i vecchi amici.

In un angolo un ragazzo biondo con il viso affilato, evidentemente più grande della ragazzina, si vantava, mostrando a tutti la sua spilla da Prefetto.

Diversi genitori raccomandavano ai loro figli di scrivergli, sapendo che non li avrebbero rivisti fino a Natale.

Un gruppo di ragazzi di secondo anno era radunato intorno a un certo Will, che mostrava a tutti il suo nuovo gufo.
Ma non era quello che attirava l’attenzione della ragazzina coi capelli scuri.
E’ vero, era voltata dalla loro parte, ma il suo sguardo era fisso sulla scena alle spalle del gruppo: una ragazzina coi capelli rossi aveva appena litigato con quella che doveva essere la sorella, come si poteva capire dai loro discorsi, e vicino a lei un altro ragazzino stava osservando la stessa scena.

Era magro, coi capelli neri e lisci un po’ troppo lunghi, e gli occhi neri così profondi che la ragazzina provò una specie di brivido nel fissarli; poi, istintivamente, gli sorrise, senza però essere ricambiata.


*°*



Sul treno, la ragazzina stava cercando uno scompartimento, e passò davanti a quello del ragazzino con gli occhi neri e la ragazzina coi capelli rossi.
Lo sentì parlare delle Case in cui gli studenti erano suddivisi, e in particolare elogiava Serpeverde: da quel momento, senza nemmeno saperne il perché, Erys non desiderò altro che entrare a farne parte.

Sebbene fosse tentata di andare a sedersi con loro, non entrò in quello scompartimento, perché...


NARRATORE: ERYS LAURENTS



Ah! Devo essermi addormentata.
Infatti mi ritrovo con la testa sulla scrivania, appoggiata su una pila di compiti (quasi tutti indecenti, fra l’altro... -5 punti a Grifondoro)

Mi chiedo solo come ho fatto a ricordarmi...

Sussultò. L’immagine del suo ultimo incontro con il Professor Piton le tornò in mente all’improvviso, come un lampo a ciel sereno.

Cosa pensavo di fare??? Devo essermi rincitrullita!
E poi Pix... Che vergooooogna!

Il peggio è che sembra che un Poltergeist capisca come stanno le cose meglio di quanto lo capisca io.

 
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snapEly
view post Posted on 1/2/2009, 12:32




:*_*:
oh! piccola!
si è innamorata di Sev già dai tempi del primo anno!
e lui? niente!
Lily, solo e sempre Lily...
che ingiustizia!
adesso però il campo è libero, quindi
avanti con gli aggiornamenti! :cheer:
 
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view post Posted on 1/2/2009, 13:37
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Erede Universale del prof. Snape

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Bella questa storia, che dolce, si era innamorata di severus già da bambina :OO:
continua così aspetto con impazienza il seguito
 
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LadySeveraPendergast
view post Posted on 1/2/2009, 18:06




E il poltergeist c'ha proprio azzeccato! E così lei era già cotta di Sev ma lui non se la filava per niente..che brutto!
Però mi sembra che le cose ora siano diverse.......!!!
Aggiorna presto!
 
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SlytherinSnapeFan
view post Posted on 1/2/2009, 20:29




Ok eccomi qua di nuovo! Oggi nevica e ho avuto più tempo, così mi sono messa a scrivere e non ho più smesso! :wii:
Vi ringrazio tantissimissimissimo per i commenti davvero bellissimi! :cheer:
Un ringraziamento va anche alle mie amiche Sara e Ilaria che si sono dovute sorbire il mio racconto e mi hanno aiutata ad avere fiducia in me stessa (senza di loro non so se avrei avuto il coraggio di pubblicare il quinto capitolo così com'è!) :thanks:



Cap. 6
Lucius Malfoy



Quella sera a cena nessuno parve capire per quale strano fenomeno fisico Erys e Severus fossero ai capi opposti del tavolo e avessero rinunciato alla solita “chiacchierata”. A dir la verità non si guardavano neanche. O almeno ci provavano.
Per quanto cercassero di provare un minimo interesse per il contenuto dei loro piatti, nessuno dei due mangiò nulla e ognuno aspettava che l’altro si voltasse per poterlo osservare meglio.
Non che ne avessero l’intenzione, anzi, facevano il possibile per resistere, ma dopo qualche minuto cedevano, come se una mano invisibile decidesse al posto loro da che parte avrebbero dovuto girarsi.


NARRATORE: ERYS LAURENTS



Mi odio, mi odio, mi odio! Non avrei nemmeno dovuto scendere a cena!
Anzi, meglio: avrei dovuto dare le dimissioni il primo giorno.
Adesso io ci sto male, lui ci sta male...Lo sapevo già!
E in più quel sogno: volevo dimenticare, e adesso non riesco a pensare ad altro.
Voglio piangere, ma so già che mi tratterrò fino a quando non ne potrò più.
Lo guardo, e non vorrei.
Non dovrei.
Ne ho già combinate abbastanza.
Dovrei eclissarmi, mangiare in camera e scendere solo per fare lezione.
Ma non ne ho il coraggio.
La verità è che vorrei ricominciare a parlargli, fosse solo per odiarci formalmente come prima.
Ma so che non è possibile: non lo odio.
Perché mi devo complicare la vita da sola ogni volta che comincio a sentirmi meglio?

NARRATORE: SEVERUS PITON



Perché continuo a fissarla?
Non voglio.
O forse sì.
Anzi, sicuramente sì.
Vorrei odiarla, ma non ci riesco.
Vorrei riuscire ad amarla, ma non posso dimenticare.
Non capisco nemmeno io cosa mi sta succedendo.
Capisco solo che mi odio.
Rovino sempre tutto.

Andò avanti così per tutta la cena. Nessuno dei due aprì bocca.
Alla fine della serata, il Preside si alzò in piedi, e di conseguenza nella Sala Grande il chiacchiericcio cessò.
Poi cominciò a parlare:


“Ragazzi, ho un annuncio da fare. Come alcuni di voi già sapranno, quest’anno sono ben trent’anni che la Professoressa McGranitt insegna in questa scuola.
Per questo motivo, abbiamo deciso di festeggiare con un ballo, che si terrà la sera di Halloween. I festeggiamenti dureranno fino a tarda notte e tutti gli studenti potranno partecipare. Tuttavia, gli alunni di primo e secondo anno dovranno tornare ai loro dormitori entro E NON OLTRE l’una di notte. Tutti gli insegnanti sono FORTEMENTE pregati di partecipare...”

Ma s’interruppe. In quel momento la porta della Sala si aprì, e comparve una figura maschile, coi capelli biondi e il viso affilato.
Si diresse verso il tavolo dei professori, e si avvicinò a Silente.


“Buonasera Albus. Ho bisogno di parlarti.”
Disse con il suo solito tono untuoso.

“Non ora. Più tardi, nel mio ufficio.
Ma accomodati, prego.”

Prima di sedersi, Lucius Malfoy scrutò il tavolo.

NARRATORE: ERYS LAURENTS



“Oh, ma guarda un po’ chi abbiamo qui! Riunione fra vecchi amici, Severus?”
Non gli risponde. La sua espressione, già leggermente scioccata dall’annuncio del ballo, potrebbe appartenere a uno che ha appena scoperto, dopo averne mangiati un bel po’, che quelli che credeva cioccolatini sono in realtà Scarafaggi a Grappolo.
Malfoy si rivolge a me.

“E tu? Tutto bene? Hai smesso di recitare la parte dell’anima in pena e ti sei finalmente trovata un lavoro?”
Ok. Questo è troppo.
“Tu invece? Vedo che hai smesso di fare il “Prefetto-perfetto” e ti sei messo a giocare a “Indovina chi si compra il Ministero per primo?”.
O sbaglio?”
Nella Sala risuonano risate e applausi sparsi, e Malfoy comincia a tremare dalla rabbia, i pugni stretti attorno al bastone da passeggio.
Oh, beh!, se l’è cercata.

Silente riprende il discorso.

“...Come stavo dicendo, tutti gli insegnanti sono pregati di intervenire. Sarebbe cosa gradita che tutti i partecipanti si vestissero in maschera o in modo elegante, a scelta.
Bene, direi che è tutto.
Buonanotte.”

Ok. Ci sarà un ballo, e dall’espressione di Silente ho capito che il suo non era solo un consiglio, ma un ordine. Devo andarci.

E ADESSO?!?

Ma non questa la cosa importante.
Quando Malfoy arriva con quell’aria spavalda non è mai un buon segno.


 
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LadySeveraPendergast
view post Posted on 1/2/2009, 21:33




Ma cosa vuole Malfoy ora?????
Comunque mi piace l'idea del ballo, una bella occasione per Sev e Erys...sìsì!!! Spero vivamente succeda qualcosa fra loro in quell'occasione..o anche prima volendo XDD!
 
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Sevyforever
view post Posted on 1/2/2009, 22:33




Mi piace l'idea del ballo...quello che non mi piace invece è Lucius, il solito sbruffone.
Brava Erys che lo ha sistemato per le feste!
 
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SlytherinSnapeFan
view post Posted on 2/2/2009, 01:50




Ora per favore non scrivetemi che sono una mente malata, che scrivo FF all'una di notte quando dovrei studiare storia... :uhuh:
Ecco il settimo capitolo.
Non ne sono convintissima, però spero di essere riuscita a dare l'idea. :thanks:
Scusate se è un po' lungo! :thanks:



Cap.7
Il ballo di Halloween



NARRATORE: ERYS LAURENTS



Sapere che Malfoy trama qualcosa e non sapere che cosa è un tormento!
Come se non avessi già abbastanza fastidi per conto mio!
Fra una settimana ci sarà il ballo, e primo: non so cosa mettermi, secondo: vorrei poter fuggire.
Non mi va di passare tutta la sera seduta in un angolo a guardare gli studenti che si divertono mentre io sono a pezzi.
E poi non riesco a togliermi dalla testa quel sogno: era come se fossi di nuovo lì, e ci stavo male come allora...
Ma adesso non pensiamoci più.
Devo andare a Hogsmeade a comprarmi uno straccio di vestito, non posso mica andarci in vestaglia!

Mi avvio svogliata sul sentiero che conduce al villaggio, e mentre cammino mi accorgo di una cosa strana.
Sto piangendo.
E so che non devo.
Non voglio.
Anche se in questo momento non mi vede, non voglio dargli questa soddisfazione.
Cerco di smettere, e ci riesco solamente poco prima di entrare al villaggio.

Cinque minuti dopo entro da Stratchy&Sons, anche se dubito possano avere qualcosa di mio interesse.
Alla fine mi decido per un semplice abito nero lungo, scollato: probabilmente sembrerò
un’ “anima in pena” come ha detto quel cretino di Lucius, ma non me ne importa un accidente.

Mi faccio un giretto anche a Mielandia, così non sarò obbligata a mangiare al tavolo dei professori.

Torno al castello, pensando alle eventuali modifiche per il vestito, e appena arrivata mi chiudo in camera mia, ringraziando il fatto che esiste la domenica.

Non voglio, non devo pensare a Severus. No.
Ma non ci riesco.
Almeno stavolta mi riesco a trattenere dal piangere, però.
Forse sto facendo qualche progresso.

*°*



La settimana trascorse più lenta del previsto, ed Erys uscì dal suo studio solamente per recarsi alla sua aula. Per quel poco che mangiava, le scorte che si era portata da Hogsmeade bastarono abbondantemente. Quando Halloween finalmente arrivò, per i corridoi si potevano notare gruppi di ragazze elettrizzate dall’idea di un vero ballo, e tutto il corpo insegnanti era intento a bloccare il contrabbando di filtri d’amore.
Il ballo sarebbe cominciato alle nove, e alle sette la migrazione verso i dormitori ebbe inizio.
In tutto il castello, solo due persone non erano felici.


Vorrei rimanere in camera mia. E poi il vestito non mi sta neanche bene. Sembro Morticia Addams.
Datti un contegno, ti comporti come una ragazzina. E poi è Halloween, non è un problema se assomigli a Morticia Addams.
Però non ci voglio andare, io, ecco!
Ci devi andare. Lo ha detto Silente.
Ok, sto diventando anche schizofrenica.

“Ci vado, ma se vedo che non resisto me ne torno in camera.”

Questa specie di patto con me stessa mi conforta, così scendo giù, verso la Sala Grande.
Da come mi guardano non devo stare proprio malissimo. Ma sì dai, forse ce la faccio a reggere per dieci minuti.

No, ho cambiato idea, adesso me ne vado!

Severus mi sta fissando, e io mi sento particolarmente male, come se avessi un pugnale piantato all’altezza dello stomaco.
Sto per andarmene, ma Minerva mi fa segno di sedermi vicino a lei.
Adesso sì che sono nei pasticci. Non posso più andarmene.
Rispondo a monosillabi alle sue domande, e mangio quel poco che riesco a mandare giù.
Quando la musica inizia la mia previsione si avvera:
Sono seduta in un angolo a guardare gli studenti che si divertono mentre io sono a pezzi.

“Professoressa Laurents, venga a ballare, su!, si diverta un po’ anche lei!”

“No, Professor Silente, davvero... Non me la sento... Non credo di stare troppo bene...”

“Allora magari chiedo a Severus di prepararle una pozione... Forse la farà star meglio...”

“NO!... Ripensandoci non sto poi così male... Ma sì, dai, balliamo...” e cerco di sorridere, mentre in realtà vorrei morire.

Comincio a ballare con Silente, ma non credo di ballare troppo bene... Sono troppo distratta.
A un certo punto il cantante esclama: “SCAMBIO COPPIE!”

Perché ho la strana sensazione di sapere già chi sarà il mio cavaliere per il prossimo ballo?

Infatti, Silente chiama Severus e mi consegna a lui. Ho l’impressione di non riuscire più a esprimere una volontà mia, mi sento come un pacco regalo, passato di mano in mano.
Lo stomaco ricomincia a farmi male.
Neanche lui sembra sentirsi troppo bene.
Silente mi ha fregata di nuovo. Scommetto che era già d’accordo col cantante.

Per un po’ balliamo, rigidissimi, senza guardarci in faccia.
Non so cosa dirgli.
Perché la mia linguaccia non mi aiuta quando serve?
Per fortuna interviene lui:

“Vedo... vedo che hai smesso di vestirti come la McGranitt” sussurra.
Forse dovrei prenderlo come un complimento, anche se la tentazione di tornare a sedermi è fortissima.
Tutto quello che riesco a balbettare è una sorta di “G-gra-grazie”, molto difficile da riconoscere.
Però sembra che l’abbia capito, perché aggiunge: “Stai bene.”

Sto cominciando a ballare un po’ meglio. Adesso almeno piego le ginocchia.

“Però forse è meglio se non sparliamo di ‘Minnie’ proprio alla sua festa” aggiungo, sottovoce.

Il soprannome deve averlo divertito, perché mi sorride, e ammette:
“Hai ragione, forse non era un gran complimento!”

Ci mettiamo a ridere tutti e due, e ora balliamo in modo molto più naturale.

Attorno a noi alcuni studenti sembrano scioccati, mi gioco il mio set di Gobbiglie se non stanno pensando: “Piton che ride??? E balla, per di più!”

Ma non me ne importa niente.

“Però, se mi ricordo bene, tu sai ballare meglio di così.”

Adesso mi sciolgo completamente, e in effetti stiamo ballando davvero bene.
Si stanno voltando tutti a guardarci.

Ma non m’importa niente nemmeno di questo.

Siamo come una macchia nera al centro della Sala, e non smettiamo di guardarci negli occhi nemmeno per un secondo.
Alla fine della canzone gli concedo un altro ballo.
Domani mi odierò per questo.

La musica riparte, lenta, e Severus mi stringe un po’ di più.
Stavolta non ho la fortuna di avere i capelli sciolti, e le mie orecchie sono in bella vista.
Devono essere più rosse che mai, perché io le sento bollenti.
Mi sorride di nuovo. Perché lo fa?

Pensavo mi odiasse.



NARRATORE: SEVERUS PITON



E pensare che qualche ora fa ho avuto la mezza idea di darmi malato.
Ora siamo vicinissimi. Riesco a sentire il suo respiro, mentre si appoggia alla mia spalla.
Noto una lacrima sul suo viso.

“Perché piangi?”

“Perché sei tremendamente stupido... Ti ci sono voluti QUATTORDICI ANNI prima di riuscire a dirmi qualcosa di carino!”

Mi sorride.
Vorrei guardarla per ore.
Vorrei che stasera non finisse mai.
E’ bellissima.
La abbraccio, impacciato.
I suoi capelli sono morbidi, sembrano seta.
Non so se siamo a tempo con la musica, se stanno ancora suonando, se qualcuno ci sta fissando...
Molto probabilmente neanche lei lo sa.

Ma perché mi comporto così?

Mi sento malissimo, ma allo stesso tempo è come se i miei piedi si sollevassero da terra per la troppa felicità.
Sento che dentro di me qualcosa sta morendo, ma capisco che morirei se decidessi di rinunciare a lei.
Perché sono così complicato?

Mi accorgo che adesso a piangere sono io.
 
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view post Posted on 2/2/2009, 09:16
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Erede Universale del prof. Snape

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che belli questi aggiornamenti, che tenero il mio severus :wub:
complimenti continua così
 
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LadySeveraPendergast
view post Posted on 2/2/2009, 12:43




CITAZIONE
Perché sono così complicato?

Però, che bella domanda!!! Mi sa che se lo chiede anche Erys!!
Comunque bello sto capitolo......bello il dialogo fra loro mentre ballano, sebbene un pò breve!
Silente è la solita vecchia volpe...non si smentisce mai!
Continua così!
 
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SlytherinSnapeFan
view post Posted on 2/2/2009, 20:46




Ecco qua l'ottavo capitolo! Scusate se ci ho messo un po'! :thanks:

Cap. 8
Il secondo sogno
-
Guai in arrivo




Erys era seduta al tavolo di Serpeverde.
Ormai era all’inizio del suo quinto anno di scuola.
Era la sera di Halloween e la Sala Grande era addobbata come al solito: zucche gigantesche, pipistrelli vivi...
La tavola era imbandita con ogni sorta di cibo magico e non, e gli studenti chiacchieravano allegramente fra di loro.
Di fronte a lei c’era Severus.
Stavano discutendo a bassa voce, e il loro non era proprio un tono cordiale.

“...Per i mutandoni di Merlino, Severus, per una volta devo dare ragione a Lily!”
A quel nome Severus sussultò. Era già difficile che lei ne parlasse, ma che le desse ragione, poi, era quasi impossibile.
“Ma non capisci che ad andare in giro con quei due idioti...” e fece un cenno con la testa per indicare Mulciber e Avery, che in quel momento si stavano abbuffando in modo piuttosto maleducato “...Non andrai da nessuna parte? Cosa ci trovi nel passare ore e ore con quei due... Quei due... Troll?!...
...Tu sei più intelligente di loro!” sbottò a un certo punto lei.
“Abbiamo delle idee comuni” disse Severus, nel tono più piatto possibile.
“Ah, beh, allora se i due signooori dicono che bisogna essere Mangiamorte e fare tutto quello che a Lord Voldemort passa per la testa, è giusto così!”
A quelle parole, i pochi che erano riusciti a coglierle avevano fatto un balzo dalla sedia. Evidentemente Erys era decisa a non avere paura di un nome, sebbene questo appartenesse a uno dei più potenti e crudeli maghi di tutti i tempi. E a quanto pareva non aveva nemmeno paura di criticarlo.
“Ma perché ti ostini a dar retta a loro?
Non ti sto dicendo di schierarti dalla parte opposta, ma di rimanere neutrale!”
Era arrabbiata, ma si poteva cogliere l’ansia nella sua voce.
“Parli come se ci fosse una guerra in corso!”
“Ma c’è! O se non c’è ancora, ci sarà!
Personalmente io non prenderei mai ordini da qualcuno volontariamente!”
“Ed è per questo che sei così poco simpatica agli altri!” Si morse il labbro. Sapeva che si sarebbe infuriata ancora di più.
“Sì, giusto, perché penso con la mia testa...” replicò lei, sprezzante “...E naturalmente anche perché sono una ‘sporca Mezzosangue’ come gentilmente mi avete ricordato ieri, tu e quei tuoi simpatici amici.”
“Senti... Mi dispiace... Non avrei dovuto...” Provò a dirle lui. Ma lei continuò
“E sai quanto me ne frega? Meno di niente! Io non ci credo a tutte queste baggianate sul ‘sangue puro’ e su quanto siano migliori i maghi Purosangue dai Babbani di nascita. Anzi, provo pena per gli stupidi che si bevono queste fesserie! Se me la prendessi sarebbe come ammettere che hanno ragione!” La sua voce era leggermente incrinata.
“Ricordati che comunque è un insulto, e anche piuttosto pesante.” Aveva sbagliato di nuovo.
“Le parole di un aspirante schiavo non mi sfiorano minimamente.” Rispose asciutta.
Detto questo si alzò e si avviò verso il dormitorio femminile.
Dai suoi occhi dorati scendevano grosse lacrime silenziose, ed era grata che quella sera nessuno avesse deciso di gironzolare per i corridoi.
Quello che aveva detto non era del tutto vero. Ci stava male. Ma non per l’insulto in sé... Perché non capiva?! Poteva provare ad ascoltarla ogni tanto.

Non capiva che era preoccupata per lui?


*°*



NARRATORE: ERYS LAURENTS



Mi alzo. E’ già mattina, e ieri o dormito tardi.
Mi ricordo vagamente che ho sognato qualcosa, ma non so che cosa...
Per la barba di Merlino! Non ho nemmeno preparato la lezione di oggi!
Oh, beh!, tanto la metà degli alunni sarà in stato di dormiveglia e l’altra non si è mai interessata alle lezioni.
Scendo a colazione e mi sento particolarmente felice.
Ieri sera sembrava che il tempo si fosse fermato.
Certo, è stato difficile spiegare come mai quando è finita la canzone stessimo ancora ballando!

Attraverso i corridoi che conducono alle scale, con il sorriso ancora stampato sulle labbra, ma mentre mi avvio giù dagli scalini sento due voci familiari. Mi avvicino cercando di non farmi vedere.
“...E così ieri ti sei divertito, mi hanno detto.
Sono contento per te, Severus, ma sappi che d’ora in poi terremo d’occhio la scuola, e in particolare te.
Quindi fa’ attenzione... Non un passo falso, ricordatelo...”

Sapevo che la mia felicità non poteva durare.

Mi dirigo verso la Sala Grande quasi di corsa.
Due ragazzini di primo anno si sono dovuti scansare rapidamente, perché ho rischiato di travolgerli.
A colazione sono nervosa, e quando Severus mi saluta, io rispondo con quello che assomiglia vagamente (ma molto vagamente) a un sorriso.
Sto friggendo. Non posso parlargli qui. Ma non posso nemmeno trascinarlo fuori nel bel mezzo della colazione. Darebbe troppo nell’occhio.
Così mi tocca attendere che tutti abbiano finito di mangiare, per poi aspettarlo all’uscita.

“Severus, ti devo parlare.”
“Dimmi pure...” risponde tranquillo.
“Non qui, seguimi.”
Dal mio tono secco capisce che è importante e mi segue nel mio studio.
Ci sediamo sul divano, poi a bruciapelo gli chiedo:

“Cosa voleva Malfoy stamattina?”

La sua espressione cambia.
Ora è terrorizzato.
 
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