Vi basta leggere il titolo, e guardare la mia firma.
Mi sono perdutamente innamorata di Renato e delle sue canzoni.
Potevo non sfruttarne un paio per delle ff? NOOOOOO
Quindi, ecco a voi una ff mui triste.
Non vi prometto l' "Happy End". non so se ci sarà o meno.
Vi lascio alla prima parte.
La prossima sarà l'ultima
Questa è in SEV'S POV
PS. Grazie a Voi-Sapete-Chi per questa, e per tutte le sue altre meravigliose canzoni!
pps. dedicata a tutte noi che amiamo LUI. E con lui non intendo solo Severus! Anche, ma non solo.
Mentre aspetto che ritorni
Mentre aspetto il tuo ritorno
Metto in ordine le idee Adesso ho finalmente capito.
Ho capito me stesso. Ho capito noi.
Tu. Il mio sbaglio più grande. Che come un macigno pesa sul mio cuore.
No,
petalo, non è colpa tua.
E' solo mia.
Sono io che ho aperto il mio cuore. Sapendo cosa mi avrebbe aspettato.
Ma ho fatto finta di non vedere le nubi nere all'orizzonte. Che preannunciavano una tempesta catatrofica.
Ti ho lasciato fare.
Ti ho permesso di camminare sul mio cuore.
Tu. Con il tuo passo pesante ed i tacchi affilati. Sul mio cuore.
Fragile come un bicchiere di cristallo.
Era solo questione di tempo.
Sapevo che prima o poi saresti inciapata.
E avresti piantato con forza i tuoi tacchi accuminati su quel cristallo tanto fragile.
Rigandolo.
Screziandolo.
Frantumandolo.
Lo sapevo,
petalo mio.
Sei maldestra.
E' la tua natura.
Ed è successo.
Oramai due anni fa.
Ma ancora non riesco a dimenticarlo.
Patetico, vero?
Avrei dovuto lasciarti alle spalle. Dimenticarti.
La nostra non era una storia seria.
Una vita fantastica fra le lenzuola, noi.
E la morte fredda e glaciale per il tempo rimanente.
Dovrei essere grato di non essere più legato a te.
Ma ci sono cose che proprio non posso fare.
Ci sono cose che mi ricordano te.
Con una forza devastante.
E non sono mai riuscito ad ignorare il sentimento.
Non ho mai provato a soffocarlo.
Non ho mai voluto.
Non so davvero in quale fortunato giorno
Da quella porta spunterai Ci sono sere come questa.
Che sembra e sono normali. Uguali a tutte le altre.
La solita routine.
Io. Il mio libro. Ed il mio Cognac.
La desolazione della mia anima.
La commiserazione del mio essere.
Finchè gli occhi non mi cadono su quella scatola.
Mai chiusa. Appoggiata vicino all'ingresso.
Ormai rovinata dell'umidita di questo terribile Sotterraneo.
Ed i miei pensieri sinuosi scivolano verso te.
Non l'ho mai spostata quella scatola.
Perchè in qualche modo lo so.
Tu ritornerai da me.
Oltrepasserai di nuovo quella porta. E mi correrai in contro. Abbracciandomi stretto a te.
Solo, non so quando.
Ho aggiustato il lavandino
E lo stereo finalmente va E poi ci sono sere.
In cui l'alcool e l'inchiostro sono semplicemente troppo opprimenti per darmi sollievo.
E l'unico antidepressivo diventa quella maledetta scatola abbandonata nell'ingresso.
Il mio rifugio, la mia disperazione.
Affondo le mani fra le tue cose.
Il tuo promufo non svanisce mai.
Mi colpisce la narici, mi stordisce.
Ogni tanto capita che sia talmente disperato da cercare conforto nei tuoi ninnoli babbani.
Con cura accendo il tuo lettore cd. Sono riuscito ad aggistarlo, lo sapevi?
Non c'è nulla che la magia non riesca ad aggiustare,
petalo.
Forse solo il mio cuore è intollerante a qualsiasi cura.
E con la tua musica nelle orecchie, mi siedo in terra.
Incurante se la mia casacca nera si sporcherà.
Sbuffando prendo un giornale di mobili dalla scatola.
Un'altro pezzo del tuo mondo.
Un'altro oggetto babbano.
Passo ore intere a scrutare ogni singola pagina.
Rimembrando le innumerevoli occasioni passate insieme a guardarlo.
A ridere. Facendo finta di scegliere una mobilia che mai avremmo acquistato.
E tutte le volte mi prometto che non mi lascerò andare.
Non riderò. Nè piangerò.
Ma tutte le volte, la solita lacrima traditrice abbandonerà le mie ciglia.
Solita pagina. Stesso punto.
Patetico.
Solo patetico.
Sono un uomo pieno di risorse in fondo
La vita mi conosce già Ma tutti gli altri giorni faccio finta che tu non sia mai esistita.
Che il mio delicato, prezioso, inestimabile, amato
petalo, non sia mai esistito.
Fingo di non essere cambiato.
Di essere ora, come allora, privo d'un cuore.
Ma tu lo sai che non è così.
Sei tu che l'hai screziato. Che l'hai distrutto.
Petalo, te l'ho detto. Non è colpa tua.
Non devi preoccuparti.
Io lo so. Tu lo sai.
La mia vita lo sa.
Sono qui che ti aspetto Sei tu che devi perdonarmi.
Perchè ancora io non mi sono arreso.
Ancora sono qui che ti aspetto.
Petalo, ti aspetto.
Ti aspetto.
Perché ho voglia di vincere Perchè null'altro ha senso al mondo.
Nient'altro.
Io e te.
Questo è il senso della vita.
La nostra vittoria sul mondo.
Vorrei solo sapere perchè.
Non c’è altro che vorrei Petalo.Perchè mi fai questo?
Non capisci che io e te siamo il mondo.
Senza noi.
Nulla esisterebbe.
Non ti preoccupare.
So che almeno tu, un cuore lo possiedi.
Se non vuoi farlo per me.
Fallo per te.
Per noi. Per il mondo.
Lo so.
Il mio
petalo, scivolerà fra le mie mani.
Lo so.
E' l'unica cosa che anelo.
Rincontrare gli occhi tuoi
Cancellarmi e rinascere Capita, certe volte, che mi ritrovi in classe.
A far lezione. Senza nenche essermi accorto di essermi alzato dal letto ore prima.
Finchè non capita qualcosa di eccezionale.
Capita che abbia qualche studente che sappia il fatto suo.
Che riesca a rispondermi. La cui mano non si stanchi mai di svettare più alta delle altre.
I cui occhi abbiano la stessa luce che vidi nei tuoi occhi anni fa.
Ammirazione. Rispetto.
Amore.
Ed quello il momento più difficile.
Il momento in cui davvero vorrei morire.
Morire. E non esistere più.
Ovunque sei
Ti mancherà la mia complicità E' allora che libero il mio lato egoista.
Spero che anche tu stia soffrendo.
Sperando che anche io ti manchi.
Io.
Il mio corpo.
Le nostre conversazioni.
Il nostro lavoro spalla a spalla.
La nostra complicità.
Ovunque sei
Qualunque faccia mi somiglierà Spero di vederti piangere.
Guardando qualsiasi uomo vestito di nero.
O con i capelli neri.
Non importa come.
Solo che tu mi veda dappertutto.
Che tu sia ossessionata da me.
Voglio che tu mi pensi.
Ovunque sei
Ti impegnerai per non amarmi più E poi, vergognandomi come solo io sarei capace di fare, spereri di vederti ridere.
Anche fra le braccia di qualche altro mago.
Felice. Avendo disimparato ad amarmi.
Pur sapendo di essere un bugiardo.
Non vorrei mai vederti con qualcun'altro.
Sapendoti il suo
petalo, e non più il mio.
Testardo io
Che quella fede non l’ho persa mai Non ho mai smesso di amarti.
Sono dannatamente testardo.
Dovresti saperlo.
Forse, però, dovrei dimostrartelo.
Venire al Party indetto dal Ministero della Magia, per la tua nomina a Ministro.
Venire. E metterti con le spalle al muro.
E chiederti.
"Hermione, Mi ami?"
Accetterò da te qualunque verità 
