Severus Piton & Alan Rickman Fan Forum

Sogni

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fra_snape
view post Posted on 31/8/2008, 18:16




Avevo perso gli ultimi aggiornamenti. La storia si fa sempre più affascinante.
 
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view post Posted on 31/8/2008, 18:51
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NOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!Proprio sul più belloooo!!!!!

:woot: :woot:
 
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silvia14
view post Posted on 31/8/2008, 21:25




ce la farà, ce la farà... e che cavolo stiamo parlando di Sev!

Brava Ely! Aggiorna presto!
 
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view post Posted on 1/9/2008, 00:37
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Erede Universale del prof. Snape

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CITAZIONE
L’espressione serafica di Potter gli fece venire uno strano formicolio alle mani.

Siiii sangueeee!!!!
Ammazza di botte Potter!!!
Ops scusa...ma sai è l'abitudine...

Cmq...wow! Adesso ce la faranno a fare l'incantesimo vero??? Vero???
Insomma si devono sposare...avere tanti bambini....
 
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snapEly
view post Posted on 4/9/2008, 21:17




grazie a tutte, ragazze! mi fa sempre tanto piacere leggere i vostri commenti, così eccovi un altro capitolo

16.

La formula per eseguire l’incantesimo era straordinariamente lunga e complessa.
Severus leggeva dal libro e Maggie, frase dopo frase, la ripeteva. Non erano ancora arrivati a metà, quando, sopraffatta dalla fatica, perse nuovamente i sensi.
Potter e gli Auror rimasti guardarono costernati il professor Piton, il viso impassibile, soltanto gli occhi lievemente più dilatati del solito, fissi sul corpo inerte sdraiato davanti a lui.
Poco distante, quello giovane e pieno di forze che apparteneva di diritto a Maggie, era scosso da fremiti convulsi.
Gwen , sempre legata e imbavagliata, stava ridendo della loro imminente sconfitta.
Severus, con la calma di chi ha preso una decisione irrevocabile, posò il libro aperto, si allontanò di qualche passo verso una parete e frugò tra le ampolle appoggiate su un ripiano. Era sicuro di aver visto ciò di cui aveva bisogno. Prese delicatamente tra le dita una bottiglietta e ne lesse l’etichetta per qualche secondo. Poi si voltò con decisione e tornò sui propri passi.
- Severus... sei sicuro di ciò che stai facendo? Quella pozione può essere molto pericolosa...
- Non c’è più tempo... - la sua voce era calma, ma stranamente bassa e roca - morirà presto comunque... ma questo forse le darà la forza di arrivare fino in fondo... è l’ultima speranza...
Versò il liquido incolore nella bocca della donna svenuta, che tornò in sé quasi immediatamente.
Ripresero la lettura in modo più spedito, senza più commenti o altre interruzioni, consci che il tempo non era dalla loro.
Mancavano poche righe. Maggie si strinse una mano al petto, il viso contratto in una smorfia di dolore, ma non smise di ripetere, con voce flebile, ma con decisione, le parole che Severus le suggeriva.
- Adesso leggi.
Il tono non ammetteva esitazioni. Harry la aiutò a sollevarsi, mentre Severus le teneva il libro aperto davanti agli occhi.
Lesse ad alta voce, ogni parola.
Quando il suono dell’ultima sillaba le uscì dalla bocca fu scossa da un breve singulto, poi rimase inerte, gli occhi chiusi.
La stessa cosa avvenne contemporaneamente all’altro corpo.
L’auror che la sorvegliava le sentì il polso.
- E’ solo svenuta...
Pochi minuti dopo si era già ripresa. L’uomo l’aiutò a sedersi, ma Severus continuava a guardarla da una certa distanza.
- ... sto bene, grazie...
Si guardava intorno, smarrita, gli occhi socchiusi, come se anche la tenue luce delle candele le desse fastidio. Le sue mani tremavano. Poi le sue labbra pallide si aprirono in un sorriso.
- Sev... Sev, ci siamo riusciti, vero? ... perché mi guardi così...?
Severus rimaneva in disparte, il volto scuro. Si fece avanti Potter.
- Dobbiamo assicurarci che la vecchia strega se ne sia davvero andata... il libro assicura che non rimane traccia della memoria dell’ospite, quindi... ci sarà qualcosa che soltanto tu e Maggie potete sapere, giusto?
Severus annuì e, con un po’ di esitazione le si avvicinò.
- Che cosa c’era scritto sul biglietto che stavi leggendo, quando ti ho sorpresa a frugare nella mia camera?
Maggie corrugò le sopracciglia, fissando il pavimento, e dopo un lungo momento, lentamente, disse:
- C’era scritto qualcosa come “Ci vediamo dopo la scuola vicino all’albero”... sì, qualcosa del genere... c’era anche una fotografia strappata...
Ma non riuscì a finire la frase.
Severus la abbracciò con tanta forza da toglierle il respiro, la baciò ripetutamente sul viso e sui capelli, poi tornò ad abbracciarla.
Era così bello lasciarsi avvolgere dal suo abbraccio, appoggiarsi al suo petto e sentire il suo calore.
- ...ho avuto tanta paura, Sev...
- Lo so, ma sei stata bravissima...
Non riuscì ad aggiungere altro, soffocato dal pensiero di quanto fosse stato vicino a perderla.
Contemporaneamente, tutti guardarono l’altra donna.
- E’ morta...
- ... ci è mancato davvero poco. E’ meglio che la fai visitare da un medico. Ci occuperemo noi dell’altra...

La smaterializzazione non la aiutò di certo a riprendersi. Arrivati a San Mungo, Maggie fu presa da una crisi di vomito. Il medico che la visitò non trovò nulla di preoccupante, ma decise di tenerla sotto osservazione per un paio di giorni.
- Sicuramente si tratta soltanto delle conseguenze dello stress che ha subito, ma non vorrei avere qualche brutta sorpresa...
- ...ho la testa che mi scoppia...
- Ecco, se riesce a mandarla giù, questa pozione allevierà il dolore e le permetterà di dormire.
Maggie fece uno sforzo e inghiottì tutto il contenuto del bicchierino che l’infermiera le stava porgendo.
Venne sistemata in una camera tranquilla. Il secondo letto era vuoto. Le pareti azzurrine erano illuminate dal sole che stava sorgendo e che, prontamente, venne chiuso fuori.
Severus si sedette su una sedia accanto al letto.
- Non mi permetteranno di restare... te la senti di rimanere da sola?
- Certo... non preoccuparti - gli sorrise accarezzando il suo volto stanco - la pozione sta già facendo effetto e anche tu hai bisogno di riposare...
Si guardarono per un lungo momento, poi lui si alzò e la baciò piano sulla fronte.
Arrivato alla porta si voltò, esitante. Soltanto quando lei gli fece un gesto di saluto con la mano, le sorrise e uscì, indietreggiando lentamente e chiudendo piano la porta.

Meccanicamente si diresse a Hogwarts. Si materializzò davanti al cancello e percorse velocemente il parco e i corridoi fino alla sua stanza, come aveva fatto un’infinità di volte.
Si sentiva addosso l’odore di quel sotterraneo e delle pozioni che erano servite per eseguire l’incantesimo.
Cominciò a sbottonare la casacca mentre attraversava lo studio. Se la sfilò e la abbandonò su una sedia, entrando in camera da letto. Continuò a svestirsi mentre raggiungeva il bagno, lasciando gli indumenti a terra lungo il percorso. Non era sua abitudine, anzi, anche in quel momento una parte di sé ne era disgustata, ma era troppo stanco, come non lo era stato da molti anni.
Nonostante fosse ormai piena estate, il freddo del vecchio castello gli era entrato nelle ossa.
Si infilò nella doccia e appoggiò entrambe le mani al muro, gli occhi chiusi, lasciando che il getto caldo lo colpisse sulla nuca. Poco per volta il tepore dell’acqua che scorreva sul suo corpo allentò la tensione e sembrò portarsi via anche i pensieri funesti.
Si asciugò lentamente, facendo scorrere l’asciugamano sulla sua pelle, centimetro per centimetro, cercando di sentire il proprio corpo e di immaginare cosa aveva provato la sua Maggie, trovandosi in un corpo estraneo, sconosciuto e ostile.
Non vedeva l’ora di farsi un buon sonno.
Guardò il letto in cui dormiva ormai da anni e improvvisamente non lo sentì più suo.
Aprì l’armadio e indossò il primo abito che gli capitò sotto mano. Con la bacchetta rimpicciolì quasi tutto il suo guardaroba e lo infilò in una borsa.
Uscì dal castello con passo deciso e si smaterializzò davanti alla sua nuova casa.
Keether lo stava aspettando, perché comparve nell’ingresso appena Severus oltrepassò la porta.
- Va tutto bene - disse subito, per prevenire le domande dell’elfo - ti racconterò più tardi... adesso voglio dormire. Svegliami all’ora di pranzo.
Si aspettava di trovare la camera completamente arredata, ma era chiaro che Maggie aveva concentrato i suoi sforzi nel preparargli lo studio.
In quella stanza c’erano soltanto il letto in ferro battuto di Spinner’s End, che a lei piaceva tanto, e un grande guardaroba in legno scuro. In un angolo, a terra, un grosso pacco conteneva delle tende piegate.
Severus lasciò cadere la borsa in un angolo e cominciò a svestirsi lentamente, guardandosi intorno. C’erano ancora alcune scatole chiuse. Forse non aveva voluto invadere completamente quello spazio che non apparteneva soltanto a lei. Era tipico di Maggie.
Severus sentì una stretta al cuore, pensando che l’aveva lasciata lì, da sola, ad aspettarlo.
Adesso toccava a lui aspettare.
Si infilò sotto le coperte e appoggiò la testa sul cuscino. Respirò avidamente il suo profumo, che ancora indugiava tra le lenzuola e si addormentò profondamente.

Gwen si sentiva molto debole e strana.
Aveva delle sensazioni, piuttosto sgradevoli in verità, come una forte nausea e un mal di testa lancinante.
Era come rinchiusa in una bolla: poteva sentire i suoni e percepire il calore o il freddo provenienti dall’esterno, ma non riusciva ad uscire e nemmeno farsi sentire.
I suoi movimenti erano controllati da una volontà estranea.
Vedeva tutto lontano, come attraverso un binocolo girato al contrario. Vide delle pareti azzurrine, un letto vuoto, una camera d’ospedale. Intorno a lei si avvicendarono diverse persone. Una figura scura, ma dal tocco caldo e rassicurante, non si allontanò mai dal suo fianco, finché poco per volta tutte le sensazioni scomparvero, gli occhi si chiusero e si ritrovò avvolta in una penombra tiepida ed ovattata.

:rolleyes:
 
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silvia14
view post Posted on 4/9/2008, 21:46




:blink: ma... cosa significa l'ultimo pezzo? Gwen non dovrebbe essere uscita dal corpo di Maggie? Una parte di lei è ancora lì?... Oh God, aggiorna presto!

Ovviamente bravissima, un altro gran bel capitolo! Ma che te lo dico a fare... ;)
 
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view post Posted on 5/9/2008, 01:27
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Erede Universale del prof. Snape

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CITAZIONE
Gwen si sentiva molto debole e strana.
Aveva delle sensazioni, piuttosto sgradevoli in verità, come una forte nausea e un mal di testa lancinante.
Era come rinchiusa in una bolla: poteva sentire i suoni e percepire il calore o il freddo provenienti dall’esterno, ma non riusciva ad uscire e nemmeno farsi sentire.
I suoi movimenti erano controllati da una volontà estranea.
Vedeva tutto lontano, come attraverso un binocolo girato al contrario. Vide delle pareti azzurrine, un letto vuoto, una camera d’ospedale. Intorno a lei si avvicendarono diverse persone. Una figura scura, ma dal tocco caldo e rassicurante, non si allontanò mai dal suo fianco, finché poco per volta tutte le sensazioni scomparvero, gli occhi si chiusero e si ritrovò avvolta in una penombra tiepida ed ovattata.

:huh: :blink:

Mi sa che qualcosa non è andata per il verso giusto...

Cmq tenerissimo Sev che va nella loro camera a dormire...
 
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view post Posted on 5/9/2008, 08:44

Erede Universale del prof. Snape

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Mh c'è qualcosa che non mi quadra..l'ultimo pezzo mi fa caprie che qualcosa non è andata come doveva...
Puccioso Sev che va nella loro casa..
 
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