Ciao a tutte!
Dopo "Un nuovo inizio" (é nelle ff complete) ho incominciato a scrivere alcune storie parallele che ne sono il seguito. Ecco l'inizio della prima.
Sogni
Non era mai stato così felice. Ogni cosa sembrava perfetta. La giornata estiva era stupenda, una lieve brezza muoveva le tende bianche dei padiglioni che ospitavano il buffet. Migliaia di orchidee bianche rendevano il paesaggio quasi surreale. Intorno, volti amici venuti a condividere la sua felicità. Lei apparve sulla soglia del castello, all’estremità del vialetto, una visione in abito bianco, una pioggia di minuscoli fiori nei capelli color fuoco. In un attimo tutto scomparve, lasciando il posto all’immagine di una ragazzina spaventata, gli occhi verdi supplicanti:- Aiuto, mi hanno chiusa a chiave! Vieni a prendermi! Portami via di qui!
Severus si svegliò di soprassalto. Ancora quel sogno... Adesso che tutto sembrava essersi sistemato, che il suo vero primo anno da preside stava per concludersi felicemente, adesso cominciava ad essere tormentato da incubi ricorrenti. Quella bambina terrorizzata assomigliava a Lily, ma non era lei. Capelli rossi, occhi verdi, ma il suo volto era più ovale, le guance tonde e le labbra piene.
Connessione. Ricordò improvvisamente di aver letto di questo raro fenomeno. Due menti affini possono comunicare, soprattutto in condizioni di pericolo. Quella stupenda giovane donna che un giorno lo avrebbe raggiunto all’altare, era ancora una bambina, sola e spaventata, che stava cercando il suo aiuto. Una piccola strega che non era ancora arrivata a Hogwarts, che forse era stata dimenticata, nel disordine dell’anno precedente...
Scese dal letto e dalla stanza, i pochi gradini che la separavano dallo studio dorato del Preside di Hogwarts.
Frugò ansiosamente in uno scaffale e ne trasse l’elenco dei nuovi studenti, quelli contattati tramite lettera, i nati babbani che erano stati informati di persona da un insegnante della scuola, le case in cui erano stati smistati all’arrivo.
Reeds, Margaret. Era stata contattata, ma non era mai arrivata alla scuola.
Che terribile mancanza! Avrebbe dovuto essere più attento, era sua responsabilità.
Si vestì velocemente e, lasciato un messaggio alla vicepreside, si diresse senza indugio alla volta del Ministero.
Naturalmente, data la sua carica, fu accolto con attenzione e sollecitudine, ma ebbe l’impressione che nessuna delle persone incaricate di ascoltare la sua istanza comprendesse l’urgenza della situazione, anche perché non ritenne opportuno informarle riguardo alla fonte dei propri sospetti.
Dopo due giorni, due lunghissimi giorni, ricevette un gufo dagli incaricati dell’Ufficio Relazioni con i Babbani, che lo invitavano a raggiungerli al più presto.
Quando arrivò all’indirizzo indicato trovò ad attenderlo una gentilissima signora dall’aspetto molto materno.
- Sono proprio felice che sia qui, professore. Gli agenti inviati ad indagare hanno fatto una scoperta raccapricciante: la famiglia babbana della giovane strega, all’arrivo della lettera, un anno fa, ha rifiutato di mandarla ad Hogwarts, anche perché la piccola non aveva ancora manifestato nessun segno. Poi però, l’hanno segregata, trattandola come una malata di mente, rinchiudendola nel seminterrato per tutto questo tempo. Comunque, forse a causa del trauma subito, ha sviluppato notevoli capacità. E’ una piccola veggente. Guardi che cosa abbiamo trovato tra la sue cose...
Con espressione perplessa porse a Severus un foglio di quaderno sul quale era disegnato a matita un ritratto. Gli assomigliava in modo sorprendente. Altre immagini raffiguravano Hogwarts.
- Continua a chiedere del Principe, dice di aver sognato che l’uomo del ritratto la porterà nel suo castello e si occuperà di lei...
- Devo confessarle una cosa... del modo in cui sono venuto a conoscenza del problema... Ho avuto incubi ricorrenti in cui vedevo una ragazzina che mi chiedeva aiuto... ha i capelli rossi, vero?
La signora era stupita.
- E’ incredibile! Non avevo mai avuto notizia di un caso di Connessione...è molto raro!
- Lo so, per questo ho impiegato del tempo a rendermene conto... pensa che potrei vederla?
- Direi che sarebbe opportuno. In questo momento una collega la sta aiutando a preparare i bagagli. E’ molto spaventata. Sembra contenta di essere stata liberata, ma non conosce nessuno e non capisce cosa le sta succedendo. In ogni caso immagino che la scuola sia il luogo più indicato per introdurla nel nostro mondo...
Severus era molto preoccupato. Non era mai stato bravo a trattare con i bambini ed era cosciente che il suo aspetto non facilitava la cosa. Non era stato capace di abbandonare il solito abbigliamento, né poteva cambiare da un giorno all’altro un carattere come il suo, naturalmente schivo e malinconico.
Mentre parlavano giunsero nel soggiorno, dove i genitori della piccola strega sedevano in un angolo, controllati da due agenti. Avevano l’espressione fiera di chi è convinto di aver fatto la cosa giusta. Al loro ingresso sgranarono gli occhi, fissando stupiti il professor Snape.
- Verranno affidati alle autorità babbane. Abbiamo dei contatti che sistemeranno ogni cosa.
- Non pensa che sarebbe meglio inserirla in una famiglia, visto che l’anno scolastico è praticamente finito? Avrebbe più tempo per abituarsi... ma soprattutto, temo di non essere all’altezza di una simile responsabilità.
- Mi perdoni, professore, ma non credo sia la soluzione migliore, in questo caso... Maggie si è trovata improvvisamente tradita e abbandonata dai suoi stessi genitori, le persone in cui aveva avuto fiducia incondizionata fino a quel momento. Da un giorno all’altro sono diventati degli estranei, senza una spiegazione, tenendola rinchiusa, sempre sola. In questo momento, l’unica persona in cui ha piena fiducia è lei. Temo che si sentirebbe di nuovo abbandonata, se lei non la portasse al castello, tenendola con sé, almeno per i primi tempi. Le assicuro che da parte nostra riceverà tutto l’appoggio di cui potrà aver bisogno.
Il professor Snape era riluttante, ma convenne che quella poteva essere, provvisoriamente, l’unica soluzione.
In quel momento si udirono delle voci nel corridoio.
- Quando arriverà il Principe?
Maggie entrò nel soggiorno e la giovane che l’accompagnava le rivolse un ampio sorriso.
- Eccolo! Buon giorno, signor preside. Ci vediamo dopo, Maggie...
- Cara, ti presento il professor Snape, il preside della scuola di cui ti ho parlato...
La ragazzina stava in piedi, sorridendo timidamente, fissandolo con occhi spalancati e increduli.
Severus tentò di sorridere, sperando di non avere un’espressione troppo dura.
Vedendola entrare, i genitori sollevarono il capo, l’espressione terrorizzata, esclamando in modo inconsulto:
- Fate attenzione! E’ posseduta! C’è qualcosa di malvagio in lei... è una strega!
Tutti i presenti li degnarono appena di uno sguardo, senza rispondere.
- Come stai, Maggie?
- Bene, credo... ma mi succedono delle cose... io non voglio fare del male a nessuno...- e guardò di sottecchi i genitori.
La signora guardò il professor Snape, scuotendo la testa, con un sospiro di compassione.
- E che cosa sai fare? Ce lo faresti vedere?
Maggie fissò il bicchiere sul tavolo, che si sollevò all’altezza dei suoi occhi e poi tornò al proprio posto.
Severus annuì, cercando di mostrare la propria approvazione.
- Bene! Vedo che non avrai problemi con la levitazione...
Notando l’espressione confusa e spaventata sul volto della piccola strega, afferrò una sedia e, mettendo da parte ogni dubbio, si sedette davanti a lei, guardandola dritto negli occhi.
- Ascoltami attentamente, Maggie. Non c’è niente di male in ciò che fai, né in ciò che sei. Tu possiedi delle grandi qualità, dei poteri magici. Diciamo che potresti fare del male a qualcuno se non impari ad usarli come si deve, ma è a questo che serve la scuola... ormai l’anno scolastico è quasi finito, ma non preoccuparti, ci penserò io. Ti insegnerò ciò che devi sapere per passare al secondo anno, con i tuoi coetanei...
- I miei coetanei? Ci sono tanti studenti in questa scuola?
- Tra i quaranta e i cinquanta per ogni anno, più di quattrocento in tutto. La maggior parte di loro proviene da famiglie di maghi, ma c’è sempre qualche nuovo acquisto, come te...
- ... voi siete maghi...?... loro - e indicò i genitori - dicono che chi ha dei poteri magici è malvagio, ma a me non sembra...
- Infatti, siamo come tutti, a volte buoni e a volte... no . Ma, dimmi, pensi che ti piacerebbe venire a vivere alla scuola?
- ...posso davvero? Voglio dire, abitare lì per sempre?
Il professor Snape sorrise suo malgrado. Era poco più che una bambina, gli occhi fiduciosi di un cucciolo pronto ad affidarsi a chiunque sembrasse disponibile nei suoi confronti. Ma anche pieni di determinazione, della volontà di vivere, nonostante tutto.
- Almeno finché non avrai terminato gli studi... e se sei d’accordo, mi occuperò io di te. Ma ti avverto, la scuola ha molte regole e ci tengo che vengano rispettate da tutti.
Maggie annuì sorridendo. I suoi genitori che dal loro angolo avevano seguito la conversazione con occhi sbarrati, sembrarono improvvisamente risvegliarsi.
- No, Maggie! Non sai dove ti porteranno... cosa ti faranno... noi vogliamo il tuo bene, vogliamo che tu guarisca... non ti lasceremo andare...
Severus li guardò con disgusto, poi si rivolse alla sua nuova protetta.
- Nessuno ti obbligherà a far nulla, se non studiare diligentemente e rispettare gli orari. La decisione è tua.
- Quando possiamo partire?
Severus si volse verso la signora, che con un sorriso soddisfatto disse:
- Quando il signor preside lo riterrà possibile. Anche adesso, se pensa di riuscire a sistemarla per la notte.
Consiglierei di viaggiare con la metropolvere... non è il metodo più pulito, ma sicuramente è il più facile...
- Allora, va bene... partiamo per Hogwarts. Porterò io il tuo bagaglio e ti precederò, così vedrai come si fa. La signora si assicurerà che tu parta nel modo giusto.
Si avvicinò al camino, salutò e pronunciò l‘indirizzo. Una fiammata verde lo fece scomparire.
- Bene, mia cara. Adesso tocca a te. Oh... ti sei spaventata?
- ... ma cosa è successo? Dov’è andato a finire?
- Nel suo ufficio, alla scuola. Non preoccuparti, le prime volte può essere un po’ sgradevole, sai, per la polvere, ma poi ci si abitua... adesso entra nel camino e dì “ Ufficio del preside di Hogwarts”. Scandisci bene le parole e ti ritroverai dall’altra parte. Fatti abbracciare, cara. Ci vedremo presto, verrò sovente a vedere come stai. Nel frattempo, se per te va bene, ti affideremo alla tutela del professor Snape. Se invece preferisci andare in una famiglia, te ne cercheremo una... pensaci. Me lo dirai la prossima volta che ci vedremo. Adesso vai...
Maggie si voltò con esitazione, lanciando un’occhiata implorante verso i genitori.
- Mamma...
Per un attimo sembrò che la donna volesse dirle qualcosa, ma il marito la afferrò per un braccio e lei abbassò lo sguardo.
Di fronte a quella scena, la ragazza entrò con decisione nel camino e, senza più guardarsi intorno, pronunciò l’indirizzo.
che ne dite? a qualcuno interessa il seguito?