Severus Piton & Alan Rickman Fan Forum

Sogni

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snapEly
icon9  view post Posted on 25/6/2008, 22:04




Ciao a tutte! :D
Dopo "Un nuovo inizio" (é nelle ff complete) ho incominciato a scrivere alcune storie parallele che ne sono il seguito. Ecco l'inizio della prima.




Sogni

Non era mai stato così felice. Ogni cosa sembrava perfetta. La giornata estiva era stupenda, una lieve brezza muoveva le tende bianche dei padiglioni che ospitavano il buffet. Migliaia di orchidee bianche rendevano il paesaggio quasi surreale. Intorno, volti amici venuti a condividere la sua felicità. Lei apparve sulla soglia del castello, all’estremità del vialetto, una visione in abito bianco, una pioggia di minuscoli fiori nei capelli color fuoco. In un attimo tutto scomparve, lasciando il posto all’immagine di una ragazzina spaventata, gli occhi verdi supplicanti:- Aiuto, mi hanno chiusa a chiave! Vieni a prendermi! Portami via di qui!

Severus si svegliò di soprassalto. Ancora quel sogno... Adesso che tutto sembrava essersi sistemato, che il suo vero primo anno da preside stava per concludersi felicemente, adesso cominciava ad essere tormentato da incubi ricorrenti. Quella bambina terrorizzata assomigliava a Lily, ma non era lei. Capelli rossi, occhi verdi, ma il suo volto era più ovale, le guance tonde e le labbra piene.
Connessione. Ricordò improvvisamente di aver letto di questo raro fenomeno. Due menti affini possono comunicare, soprattutto in condizioni di pericolo. Quella stupenda giovane donna che un giorno lo avrebbe raggiunto all’altare, era ancora una bambina, sola e spaventata, che stava cercando il suo aiuto. Una piccola strega che non era ancora arrivata a Hogwarts, che forse era stata dimenticata, nel disordine dell’anno precedente...
Scese dal letto e dalla stanza, i pochi gradini che la separavano dallo studio dorato del Preside di Hogwarts.
Frugò ansiosamente in uno scaffale e ne trasse l’elenco dei nuovi studenti, quelli contattati tramite lettera, i nati babbani che erano stati informati di persona da un insegnante della scuola, le case in cui erano stati smistati all’arrivo.
Reeds, Margaret. Era stata contattata, ma non era mai arrivata alla scuola.
Che terribile mancanza! Avrebbe dovuto essere più attento, era sua responsabilità.
Si vestì velocemente e, lasciato un messaggio alla vicepreside, si diresse senza indugio alla volta del Ministero.
Naturalmente, data la sua carica, fu accolto con attenzione e sollecitudine, ma ebbe l’impressione che nessuna delle persone incaricate di ascoltare la sua istanza comprendesse l’urgenza della situazione, anche perché non ritenne opportuno informarle riguardo alla fonte dei propri sospetti.
Dopo due giorni, due lunghissimi giorni, ricevette un gufo dagli incaricati dell’Ufficio Relazioni con i Babbani, che lo invitavano a raggiungerli al più presto.
Quando arrivò all’indirizzo indicato trovò ad attenderlo una gentilissima signora dall’aspetto molto materno.
- Sono proprio felice che sia qui, professore. Gli agenti inviati ad indagare hanno fatto una scoperta raccapricciante: la famiglia babbana della giovane strega, all’arrivo della lettera, un anno fa, ha rifiutato di mandarla ad Hogwarts, anche perché la piccola non aveva ancora manifestato nessun segno. Poi però, l’hanno segregata, trattandola come una malata di mente, rinchiudendola nel seminterrato per tutto questo tempo. Comunque, forse a causa del trauma subito, ha sviluppato notevoli capacità. E’ una piccola veggente. Guardi che cosa abbiamo trovato tra la sue cose...
Con espressione perplessa porse a Severus un foglio di quaderno sul quale era disegnato a matita un ritratto. Gli assomigliava in modo sorprendente. Altre immagini raffiguravano Hogwarts.
- Continua a chiedere del Principe, dice di aver sognato che l’uomo del ritratto la porterà nel suo castello e si occuperà di lei...
- Devo confessarle una cosa... del modo in cui sono venuto a conoscenza del problema... Ho avuto incubi ricorrenti in cui vedevo una ragazzina che mi chiedeva aiuto... ha i capelli rossi, vero?
La signora era stupita.
- E’ incredibile! Non avevo mai avuto notizia di un caso di Connessione...è molto raro!
- Lo so, per questo ho impiegato del tempo a rendermene conto... pensa che potrei vederla?
- Direi che sarebbe opportuno. In questo momento una collega la sta aiutando a preparare i bagagli. E’ molto spaventata. Sembra contenta di essere stata liberata, ma non conosce nessuno e non capisce cosa le sta succedendo. In ogni caso immagino che la scuola sia il luogo più indicato per introdurla nel nostro mondo...
Severus era molto preoccupato. Non era mai stato bravo a trattare con i bambini ed era cosciente che il suo aspetto non facilitava la cosa. Non era stato capace di abbandonare il solito abbigliamento, né poteva cambiare da un giorno all’altro un carattere come il suo, naturalmente schivo e malinconico.
Mentre parlavano giunsero nel soggiorno, dove i genitori della piccola strega sedevano in un angolo, controllati da due agenti. Avevano l’espressione fiera di chi è convinto di aver fatto la cosa giusta. Al loro ingresso sgranarono gli occhi, fissando stupiti il professor Snape.
- Verranno affidati alle autorità babbane. Abbiamo dei contatti che sistemeranno ogni cosa.
- Non pensa che sarebbe meglio inserirla in una famiglia, visto che l’anno scolastico è praticamente finito? Avrebbe più tempo per abituarsi... ma soprattutto, temo di non essere all’altezza di una simile responsabilità.
- Mi perdoni, professore, ma non credo sia la soluzione migliore, in questo caso... Maggie si è trovata improvvisamente tradita e abbandonata dai suoi stessi genitori, le persone in cui aveva avuto fiducia incondizionata fino a quel momento. Da un giorno all’altro sono diventati degli estranei, senza una spiegazione, tenendola rinchiusa, sempre sola. In questo momento, l’unica persona in cui ha piena fiducia è lei. Temo che si sentirebbe di nuovo abbandonata, se lei non la portasse al castello, tenendola con sé, almeno per i primi tempi. Le assicuro che da parte nostra riceverà tutto l’appoggio di cui potrà aver bisogno.
Il professor Snape era riluttante, ma convenne che quella poteva essere, provvisoriamente, l’unica soluzione.
In quel momento si udirono delle voci nel corridoio.
- Quando arriverà il Principe?
Maggie entrò nel soggiorno e la giovane che l’accompagnava le rivolse un ampio sorriso.
- Eccolo! Buon giorno, signor preside. Ci vediamo dopo, Maggie...
- Cara, ti presento il professor Snape, il preside della scuola di cui ti ho parlato...
La ragazzina stava in piedi, sorridendo timidamente, fissandolo con occhi spalancati e increduli.
Severus tentò di sorridere, sperando di non avere un’espressione troppo dura.
Vedendola entrare, i genitori sollevarono il capo, l’espressione terrorizzata, esclamando in modo inconsulto:
- Fate attenzione! E’ posseduta! C’è qualcosa di malvagio in lei... è una strega!
Tutti i presenti li degnarono appena di uno sguardo, senza rispondere.
- Come stai, Maggie?
- Bene, credo... ma mi succedono delle cose... io non voglio fare del male a nessuno...- e guardò di sottecchi i genitori.
La signora guardò il professor Snape, scuotendo la testa, con un sospiro di compassione.
- E che cosa sai fare? Ce lo faresti vedere?
Maggie fissò il bicchiere sul tavolo, che si sollevò all’altezza dei suoi occhi e poi tornò al proprio posto.
Severus annuì, cercando di mostrare la propria approvazione.
- Bene! Vedo che non avrai problemi con la levitazione...
Notando l’espressione confusa e spaventata sul volto della piccola strega, afferrò una sedia e, mettendo da parte ogni dubbio, si sedette davanti a lei, guardandola dritto negli occhi.
- Ascoltami attentamente, Maggie. Non c’è niente di male in ciò che fai, né in ciò che sei. Tu possiedi delle grandi qualità, dei poteri magici. Diciamo che potresti fare del male a qualcuno se non impari ad usarli come si deve, ma è a questo che serve la scuola... ormai l’anno scolastico è quasi finito, ma non preoccuparti, ci penserò io. Ti insegnerò ciò che devi sapere per passare al secondo anno, con i tuoi coetanei...
- I miei coetanei? Ci sono tanti studenti in questa scuola?
- Tra i quaranta e i cinquanta per ogni anno, più di quattrocento in tutto. La maggior parte di loro proviene da famiglie di maghi, ma c’è sempre qualche nuovo acquisto, come te...
- ... voi siete maghi...?... loro - e indicò i genitori - dicono che chi ha dei poteri magici è malvagio, ma a me non sembra...
- Infatti, siamo come tutti, a volte buoni e a volte... no . Ma, dimmi, pensi che ti piacerebbe venire a vivere alla scuola?
- ...posso davvero? Voglio dire, abitare lì per sempre?
Il professor Snape sorrise suo malgrado. Era poco più che una bambina, gli occhi fiduciosi di un cucciolo pronto ad affidarsi a chiunque sembrasse disponibile nei suoi confronti. Ma anche pieni di determinazione, della volontà di vivere, nonostante tutto.
- Almeno finché non avrai terminato gli studi... e se sei d’accordo, mi occuperò io di te. Ma ti avverto, la scuola ha molte regole e ci tengo che vengano rispettate da tutti.
Maggie annuì sorridendo. I suoi genitori che dal loro angolo avevano seguito la conversazione con occhi sbarrati, sembrarono improvvisamente risvegliarsi.
- No, Maggie! Non sai dove ti porteranno... cosa ti faranno... noi vogliamo il tuo bene, vogliamo che tu guarisca... non ti lasceremo andare...
Severus li guardò con disgusto, poi si rivolse alla sua nuova protetta.
- Nessuno ti obbligherà a far nulla, se non studiare diligentemente e rispettare gli orari. La decisione è tua.
- Quando possiamo partire?
Severus si volse verso la signora, che con un sorriso soddisfatto disse:
- Quando il signor preside lo riterrà possibile. Anche adesso, se pensa di riuscire a sistemarla per la notte.
Consiglierei di viaggiare con la metropolvere... non è il metodo più pulito, ma sicuramente è il più facile...
- Allora, va bene... partiamo per Hogwarts. Porterò io il tuo bagaglio e ti precederò, così vedrai come si fa. La signora si assicurerà che tu parta nel modo giusto.
Si avvicinò al camino, salutò e pronunciò l‘indirizzo. Una fiammata verde lo fece scomparire.
- Bene, mia cara. Adesso tocca a te. Oh... ti sei spaventata?
- ... ma cosa è successo? Dov’è andato a finire?
- Nel suo ufficio, alla scuola. Non preoccuparti, le prime volte può essere un po’ sgradevole, sai, per la polvere, ma poi ci si abitua... adesso entra nel camino e dì “ Ufficio del preside di Hogwarts”. Scandisci bene le parole e ti ritroverai dall’altra parte. Fatti abbracciare, cara. Ci vedremo presto, verrò sovente a vedere come stai. Nel frattempo, se per te va bene, ti affideremo alla tutela del professor Snape. Se invece preferisci andare in una famiglia, te ne cercheremo una... pensaci. Me lo dirai la prossima volta che ci vedremo. Adesso vai...
Maggie si voltò con esitazione, lanciando un’occhiata implorante verso i genitori.
- Mamma...
Per un attimo sembrò che la donna volesse dirle qualcosa, ma il marito la afferrò per un braccio e lei abbassò lo sguardo.
Di fronte a quella scena, la ragazza entrò con decisione nel camino e, senza più guardarsi intorno, pronunciò l’indirizzo.


che ne dite? a qualcuno interessa il seguito? :rolleyes:
 
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AngelPucca
view post Posted on 25/6/2008, 22:16




a me a me snapEly!!! a me interessa!!! ^^ trama davvero interessante..sisi..^^ aggiorna presto!!!
 
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view post Posted on 25/6/2008, 22:19
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assolutamente si! :cheer:
 
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felpato89
view post Posted on 25/6/2008, 23:47




si si veramente carino ^^ aggiorna!! :)
 
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^^Hachiko_Temari^^
view post Posted on 26/6/2008, 07:34




:OO::OO::OO::OO:

UDDIU *.* povera ciccina, segregata in cantina!! (fa rima!!! :P)
Don't worry, c'è il principe Sevvie che ti salverà e all'altare di porterà!! (di nuovo :P sn fissata con le rime stamane)

VOJO IL CONTINUOOOOOO!!!!!!!!!!!!!
 
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snapEly
icon5  view post Posted on 26/6/2008, 12:08




:) Grazie! Allora continuo... eccovi un altro capitolo



Tossendo, in mezzo ad un gran polverone, Maggie rotolò fuori dal camino, ma non cadde. Il professor Snape era pronto ad accoglierla e l’afferrò appena in tempo per impedirle di finire sul pavimento di pietra.
- Ti senti bene?
Maggie annuì, ma era troppo presa ad osservare quel posto, per preoccuparsi d’altro. Il suo sguardo cadde sulla finestra e si precipitò a guardare fuori.
- Il castello...! E’ questo il castello che ho sognato... e laggiù in quel prato c’erano le tende bianche, e tutte quelle orchidee...
Si interruppe e si voltò a guardare Severus, a disagio, come se si fosse fatta sfuggire qualcosa di imbarazzante.
Lui la guardò sforzandosi di rimanere impassibile, rendendosi conto che avevano condiviso anche quella parte del sogno. Qualcosa dentro di lui si ribellò all’idea di mantenere un altro segreto, di dover fingere ancora e ancora. Avrebbe voluto dirle che quei piccoli fiori sarebbero stati benissimo nei suoi capelli...
- Il parco è molto bello, ma non ho mai visto orchidee...
Si rese conto di aver pronunciato quelle parole in modo freddo e distaccato. Aveva cercato di trattenere le emozioni per così tanto tempo che non riusciva più a rivolgersi agli altri con un tono che non fosse ironico o sarcastico. Cercò di rimediare abbozzando un sorriso, ma ebbe la sgradevole sensazione di non avere ottenuto un gran risultato.
Maggie sembrava intimidita, così cercò di apparire più disponibile.
- Vieni, facciamo un giro, poi vedremo dove sistemarti.
Uscirono e percorsero i corridoi e le scale. Alcune zone erano particolarmente affollate di studenti, altre erano deserte.
- Questa è la Sala Insegnanti. Vieni, te li faccio conoscere...
Entrarono in una grande stanza con i muri completamente ricoperti di libri. Al centro un grande tavolo circondato da molte sedie e ingombro di registri e carte. Almeno una decina di persone si voltarono a guardarla.
- Vi presento la signorina Reeds... la professoressa McGranitt è la vicepreside... dica professoressa, pensa che potremo fare uno strappo alla regola e assegnare la signorina ad una casa, questa sera? Preferirei non lasciarla dormire da sola in infermeria...
- Ma certo...- sorrise l’anziana professoressa - così conoscerà subito i nuovi compagni...
Dopo essere stata presentata a tutti gli insegnanti, seguì nuovamente il preside fino all’uscita, nel parco.
- Ne mancano ancora due... voglio che ricordi una cosa: incontrerai persone un po’ particolari qui, ma sono tutte degne della massima stima e hanno la mia piena fiducia...
Maggie stava sgranando gli occhi. Alle spalle del preside si stava avvicinando un essere enorme, con barba e capelli lunghi, vestito con una folta pelliccia.
- Oh... ecco, infatti. Il professor Rubeus Hagrid, Cura delle creature magiche... Hagrid, questa è la signorina Maggie Reeds.
- Oh! Che piacere! La nostra piccola ritardataria! Ma non preoccuparti, mia cara, riuscirai a recuperare, ne sono sicuro... il professor Snape è un ottimo insegnante... e per quanto riguarda la mia materia, ti farò fare un giretto nella Foresta Proibita, uno di questi giorni...
- Mi raccomando, con cautela. Hai visto Fiorenzo?
- No, ma so che questa sera ha una lezione pratica con il terzo anno... ci vediamo, Maggie!
Mentre Hagrid si allontanava, Maggie si girò a guardare il suo accompagnatore, sempre a bocca aperta.
- Ma... quello è un...
- Tecnicamente, è un mezzo gigante. E’ impressionante a prima vista, ma è la persona più buona che abbia mai conosciuto...
Terminarono il giro del castello appena in tempo per la cena.
- Adesso verrai assegnata ad una casa. D’ora in poi consumerai i pasti con i tuoi compagni e alloggerai nel dormitorio con le altre ragazze. Cercherò di riservarti un paio di sere a settimana e qualche ora nel pomeriggio. Ma ti assicuro che alla fine dell’anno scolastico avrò più tempo da dedicarti.
Mentre il preside andava a sedersi al suo posto, la professoressa McGranitt la accompagnò al centro della sala e la fece sedere su uno sgabello. Tutti gli altri studenti, divisi in quattro lunghe tavolate, la stavano guardando.
- La signorina Reeds si è appena trasferita nella nostra scuola - annunciò con voce solenne la professoressa - ed ora verrà smistata.
Afferrò il Cappello Parlante e lo posò sul capo della ragazza. Dopo pochi secondi lo si udì esclamare:
- Grifondoro!
La professoressa riprese il cappello e le indicò il tavolo a cui era stata destinata. Non che ce ne fosse bisogno, visto che, mentre tutti applaudivano, tra i Grifondoro ci fu una vera e propria esplosione di entusiasmo. Una ragazza con una grande spilla a forma di P appuntata sul mantello la fece sedere accanto a sé.
Maggie rivolse uno sguardo e un sorriso verso il preside, che ricambiò con un cenno del capo.

Nonostante fosse stremata da tutti gli avvenimenti e le novità della giornata, quella sera Maggie non riusciva ad addormentarsi. Il dormitorio era confortevole e aveva trovato accanto al suo letto le sue poche cose. Gli agenti incaricati di prelevarla avevano gentilmente infilato in una borsa degli abiti, i quaderni su cui era solita disegnare, l’orsetto di peluche che adesso stringeva a sé, come se fosse un salvagente in mezzo ad un uragano.
Le altre ragazze erano state gentili con lei, ma ancora non le conosceva ed erano tutte molto impegnate a prepararsi per gli esami, studiando fino a tardi. Finalmente, quando tutto fu buio e silenzioso, la tensione si sciolse e pianse a lungo, fino ad addormentarsi.
Anche il professor Snape indugiò fino a tardi nel suo studio, cercando di concentrarsi in qualche occupazione, senza riuscirci. Non poteva fare a meno di domandarsi se sarebbe riuscito a prendersi cura di un’altra persona, una ragazzina per di più. Eppure, sentiva una forte simpatia per lei, mentre fissava il cartiglio con il suo nome, disegnato sulla mappa. Gli sembrava di capire ciò che provava, così sola, assetata di quell’affetto che le era stato negato proprio dalle persone che avrebbero dovuto amarla incondizionatamente. Soltanto a notte inoltrata, quando arrivò alla decisione definitiva di prendersi carico della piccola, riuscì ad addormentarsi.

La mattina successiva, Maggie seguì le compagne nella Sala Grande per la colazione, dove trovò ad attenderla il preside.
- Oggi ci procureremo i libri e tutto il necessario, così potrai cominciare a studiare. Mi dispiace, ma non passerai delle vacanze molto riposanti.
- E’ quasi un anno che mi riposo, ho già perso abbastanza tempo!
Severus la guardò con ammirazione. Aveva sempre apprezzato le persone determinate.
Il viaggio attraverso il camino fu meno traumatico questa volta, e la sorpresa e la meraviglia di ciò che l’aspettavano compensò grandemente ogni disagio.
Ebbe una bacchetta, nuova di zecca, che le rispondeva come se fosse stata fatta apposta per lei. Poi tutto il necessario per Pozioni, e tre divise confezionate sul momento da una signora cordiale e chiacchierina. Il professore l’aveva lasciata dalla sarta per sbrigare alcune commissioni. Quando tornò le diede un grande sacchetto pieno di leccornie di ogni tipo.
- Non mangiarle tutte insieme. Se finisci in infermeria, poi chi la sente Madama Chips...
- Grazie, professore... ma, chi paga tutte queste cose? Io non ho niente...
- Non preoccuparti, ufficialmente sei affidata ad un istituto che riceve un finanziamento per il tuo sostentamento.
Non le disse che quella somma era appena sufficiente per pagare la retta della scuola e che aveva deciso di prendersi carico personalmente di tutte le altre spese.
- Di qualunque cosa tu debba avere bisogno, puoi dirlo a me o alla professoressa McGranitt, se preferisci.
- Grazie... di tutto
Mentre tornavano facendo levitare i pacchi, lei gli prese timidamente la mano e lui, dopo un attimo di stupore, gliela strinse delicatamente.

continua... :pit4:
 
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AngelPucca
view post Posted on 26/6/2008, 23:50




CITAZIONE
Non le disse che quella somma era appena sufficiente per pagare la retta della scuola e che aveva deciso di prendersi carico personalmente di tutte le altre spese.

che dolce che è sev *.*
continuala, sono curiosa di apere che succederà a Maggie e a Sev!!! hihi
 
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felpato89
view post Posted on 27/6/2008, 00:39




ke carino severusss :wub: bravissima continua mi raccomando ^^
 
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^^Hachiko_Temari^^
view post Posted on 27/6/2008, 08:11




che pucciositàààààààà!!!!!!!!!!!!!!!!!

che billa *.*

però sento che c'è un trabocchetto!!!!!
non lo dico se no, se azzecco, rovino tutto:P
 
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view post Posted on 27/6/2008, 11:42

Erede Universale del prof. Snape

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è molto bella...me la stavo perdendo continuala presto.
 
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snapEly
view post Posted on 27/6/2008, 16:08




Ecco un'altro pezzo sulla prima estate di Maggie e Sev... ma è ancora lunga! :P


Terminati gli esami, studenti e insegnanti lasciarono la scuola. C’era sempre Hagrid, nella sua capanna, ma il castello era deserto, fatta eccezione per gli elfi domestici, impegnati a rimettere a nuovo la scuola. Per non intralciare il loro lavoro, Severus fece spostare Maggie in una stanza vicina al suo studio. Era un’allieva molto diligente, studiosa e veloce nell’apprendere. All’inizio, pur essendo sempre molto attenta ad ogni gesto del suo insegnante, aveva avuto qualche difficoltà. Non tanto negli incantesimi - quelli le riuscivano stranamente bene - quanto nella semplice preparazione degli ingredienti per le pozioni. Era un po’ disordinata e caotica. Anche se il professor Snape cercava di mostrarsi paziente, sentiva la sua insofferenza, quando la osservava lavorare, passeggiando alle sue spalle, con le mani incrociate dietro la schiena.
Un giorno stava affettando una radice particolarmente coriacea e i pezzetti non le riuscivano piccoli come avrebbero dovuto essere.
- Ma no!... non così...! - esplose improvvisamente, esasperato.
Maggie sobbalzò e il coltellino scivolò tagliandole un dito di striscio. Poche gocce di sangue caddero sul piano di lavoro e nel tentativo di rimediare non fece altro che peggiorare la situazione.
-...mi... mi dispiace... ho fatto un pasticcio...
Severus la guardò per un attimo, mentre cercava di scusarsi e di pulire, preoccupata più del suo giudizio che del proprio dito. Strinse i denti, espirando rumorosamente.
- Lascia stare, ci pensiamo dopo... fa vedere quella mano...
Con un rapido gesto della bacchetta guarì il graffio.
- Devi essere più attenta e più precisa!
Stava per proseguire con una delle sue solite ramanzine su come bisogna applicarsi eccetera, ma si interruppe notando che aveva le guance rosse e gli occhi, fissi sul pavimento, pieni di lacrime. In passato quello era stato il suo divertimento più grande: tormentare gli studenti, soffiando loro sul collo fino a farli confondere, per poi infierire con punizioni di ogni genere. Era diventata un’abitudine, e non se ne rendeva neanche più conto, almeno fino a quel momento. Vessare la sua giovane apprendista era l’ultima cosa che desiderava.
- D’accordo... fermiamoci qui per oggi. Nei prossimi giorni ti eserciterai da sola, con calma e senza fare pasticci.
Maggie annuì e raccolse le proprie cose. Si sentiva molto triste in quei momenti, soprattutto perché non aveva nessuno con cui sfogarsi.
Ma aveva voglia di imparare e in poco tempo fece molti progressi anche nella pratica.
Al mattino seguiva le lezioni e durante il pomeriggio studiava, sovente portando i libri nel parco, per godere delle belle giornate estive.
Severus era sempre preoccupato che, sentendosi sola, potesse fare qualche imprudenza, cercando di raggiungere il paese o, peggio, esplorando la foresta. Per questo motivo la teneva costantemente d’occhio, pur senza vietarle alcun movimento all’interno del parco.
Un pomeriggio, sentendo in lontananza i tuoni che preannunciavano un temporale, consultò la mappa per accertarsi che la sua protetta si trovasse al coperto. Vide che era in camera sua, ma notò con una certa sorpresa che si trovava ferma in un angolo, dove, ne era certo, non c’erano sedie , né il letto, né finestre o arredi che giustificassero quella posizione. Non vedendo cambiamenti, dopo qualche minuto decise di farle una visita, giusto per accertarsi che stesse bene.
Bussò piano alla porta della stanza, ma non ottenne risposta. Allora busso più forte e la chiamò, ma nulla si mosse all’interno. A quel punto, seriamente preoccupato, aprì ed entrò velocemente.
- Maggie, ti senti male?
La trovò rannicchiata nell’angolo in cui l’aveva vista, con il volto rigato di lacrime.
- Sto bene... sono solo un po’ triste...
Severus le si avvicinò, detestandosi per non essere in grado di esprimerle la propria comprensione. Cercò di ricordare come si era sentito da ragazzo, quando anche lui, solo e triste, si era rannicchiato in un angolo, cercando conforto in sé stesso. Gli parve di ricordare il calore che a volte gli trasmetteva la semplice vicinanza di una persona amica, così si sedette a terra, accanto a lei.
- Vuoi dirmi cos’è che ti rende triste?
Lei scosse la testa, asciugandosi le guance con la mano, e rimase in silenzio. Severus attese pazientemente per qualche minuto.
- Quando ero piccola, i temporali mi facevano paura e la mamma mi abbracciava e mi teneva stretta finché non passava... mi manca tanto...
In fondo era ancora una bambina e aveva bisogno di un gesto d’affetto. La avvicinò a sé e le circondò le spalle con un braccio. Si strinse a lui come un cucciolo e rimasero così, in silenzio, finché non smise di piovere. Severus aveva sempre rifiutato il contatto fisico, perché non lo aiutava nel suo sforzo di mantenere costantemente il controllo. Ma adesso, che non era più necessario, provò una gradevole sensazione nel cercare di dare conforto a quella creatura indifesa.
Nei giorni successivi si sforzò di dimostrarsi più disponibile verso di lei, accarezzandole brevemente i capelli, o permettendole di tenergli la mano mentre passeggiavano nel parco. Era tutto molto insolito e imbarazzante per lui, ma poco per volta si abituò alle sue dimostrazioni di affetto e alla fine dell’estate non trovava più tanto strano che appoggiasse la testa sulla sua spalla, quando sedevano vicini, la sera, o che in un momento di felicità lo abbracciasse forte e gli desse un bacio sulla guancia.


Alla fine di agosto ricevette un invito da Harry, che aveva rimesso in sesto la casa dei genitori e lo invitava, insieme ad altri amici, per una piccola festa d’inaugurazione. Fu felice di dare a Maggie l’occasione di distrarsi e di conoscere altre persone. Nonostante l’attenzione di tutti fosse focalizzata sul recente fidanzamento di Harry e Ginny, il suo cambiamento di atteggiamento non passò inosservato.
Maggie aveva giocato a lungo nel giardino con i figli dei vicini. Quando si fermarono per la merenda, le signore presenti la osservarono con attenzione.
- Povera bambina... come ti trovi alla scuola?
- Molto bene, grazie.
- ...ma chissà come senti la mancanza della mamma...!
Maggie era già sul chi vive. Non aveva mai apprezzato le smancerie delle amiche di sua madre, né quella falsa cordialità tipica di chi cerca il pettegolezzo, così si limitò a scrollare le spalle allontanandosi.
- Il professore non mi fa mancare niente ed è molto affettuoso.
Le signore si scambiarono un’occhiata, pensando: “Affettuoso come un sasso”.
Ma dovettero presto ricredersi.
Severus sedeva su una poltrona da giardino in compagnia di Harry ed altri ex allievi, ascoltando i loro progetti per il futuro. Maggie gli si avvicinò e con molta naturalezza si sedette sulle sue ginocchia, appoggiando il capo sulla sua spalla. Come se fosse una cosa del tutto naturale, lui continuò a seguire la conversazione, limitandosi ad accarezzarle con noncuranza i riccioli rossi. Soltanto dopo un lungo momento si rese conto che tutti lo stavano guardando a bocca aperta. Non aveva mai mostrato apertamente segni di affetto per nessuno e il fatto che permettesse a quella ragazzina tanta libertà nei suoi confronti, fu una novità assoluta.
- Non avrei mai immaginato di vederti nel ruolo di padre, e di vedertici così bene!
- Non so fino a che punto sia così... ma di sicuro non ho potuto fare a meno di affezionarmi a lei.
La guardò con affetto e la baciò piano sulla fronte.

NOTA: dove diavolo ha preso la mappa ( sì, QUELLA mappa), il nostro Sev? Per farla breve, Harry gliel' ha regalata quando ha finito la scuola, in un episodio che ho tagliato da Un nuovo inizio, ma che ho lasciato nella versione inviata da pubblicare nel sito.

e continua... :pit4:

... e i guai aumentano!
 
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view post Posted on 27/6/2008, 16:16

Erede Universale del prof. Snape

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ma che teneri....Severus è pucciosissimo e anche la piccolina...
sono proprio curiosa di sapere il seguito
un bacio
 
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snapEly
view post Posted on 29/6/2008, 10:55




Ecco il quarto episodio. forse non è un granché, ma mi serve per arrivare all'ultimo anno <_<

Maggie si era inserita bene e terminò il secondo anno di studio con ottimi voti. L’estate che seguì fu decisamente più rilassante. Severus aveva affittato un cottage in una località balneare frequentata da altre famiglie di maghi, così la ragazza ebbe anche la compagnia di altri studenti della scuola.
Ormai pareva così ben inserita durante il terzo anno scolastico, che al professor Snape parve di poter abbassare la guardia, lasciandola alle cure degli altri insegnanti, per dedicarsi maggiormente al suo sempre impegnativo lavoro. Anche le serate che regolarmente dedicava a verificare il suo andamento scolastico si andarono diradando sempre di più.
A gennaio prese un brutto raffreddore e passò due notti in infermeria. Naturalmente le fece visita, si accertò che non fosse niente di grave, ma presto tornò alle sue occupazioni.
Era un pomeriggio di fine marzo quando, seduta a fare i compiti nella Sala Grande, con la coda dell’occhio lo vide avvicinarsi a passo di marcia. Prima ancora di esserle accanto fece un rapido gesto con la bacchetta e un foglio volò dai quaderni di Maggie alla sua mano. Aveva un’espressione fredda, ma dallo sguardo si intuiva che era furioso. Voltò il compito di incantesimi, in modo che la grande T fosse rivolta verso di lei.
- Che cosa significa?
Maggie allargò le mani e scosse la testa, come a dire “Non lo so”.
- Vieni nel mio ufficio.
Si voltò e senza aspettarla si diresse verso la porta. Maggie raccolse le sue cose e lo seguì, sotto lo sguardo preoccupato e un po’ spaventato dei compagni.
Il preside si sedette dietro la scrivania, ma non le fece cenno di accomodarsi, così Maggie rimase in piedi, i libri in mano, lo sguardo basso.
- Mi dicono che da alcune settimane sembri distratta, il tuo rendimento è calato, ma adesso hai proprio toccato il fondo. Che cosa ti sta succedendo? Madama Chips dice che sei in buona salute, mangi regolarmente... Cosa devo pensare?
- ... forse avrei solo bisogno di un aiuto... magari qualche lezione, una sera ogni tanto...
Severus si lasciò andare contro lo schienale con un sospiro e pensò: “Minerva ha ragione...”.
Si alzò, girò intorno alla scrivania e si fermò davanti a lei, che continuava a fissare il pavimento, disegnando archi con un piede. Le tolse i libri, appoggiandoli su un tavolino, la prese per mano e la fece sedere accanto a sé su una cassapanca.
- Tutti i tuoi compagni vedono i genitori soltanto nelle vacanze, ma non per questo cercano di attirarli qui prendendo brutti voti. Tu sai che se hai dei problemi sono a tua disposizione, ma non sarebbe giusto nei confronti degli altri se ti riservassi eccessivi privilegi. Hai a disposizione tutto ciò che hanno le tue compagne e devi passare il tuo tempo libero insieme a loro, non con me.
Le sollevò delicatamente il viso, costringendola a guardarlo, e si accorse che aveva gli occhi pieni di lacrime.
- Il prossimo mese è il tuo compleanno. Ti prometto che passeremo insieme una giornata intera, ma voglio sentire che ti applichi nello studio.
La strinse a sé, lasciando che si sfogasse.
- Non ti sto abbandonando, ma abbiamo entrambi un’attività impegnativa e ormai sei grande abbastanza per capirlo...
La baciò sui capelli e aspettò pazientemente che fosse lei a staccarsi dal suo abbraccio. Dopo qualche minuto Maggie si sollevò asciugandosi le guance con la mano e gli rivolse un piccolo sorriso.
- Hai ragione... scusa... adesso è meglio che vada. Ho ancora parecchio da studiare per domani.
Prese i libri, ma arrivata sulla porta si fermò, tornò indietro e gli diede un bacio su una guancia. Poi uscì velocemente.

Maggie tornò ad essere apparentemente la ragazza che era sempre stata, ma era chiaro che dentro di sé covava un certo disagio.
All’inizio delle vacanze il professor Snape era piuttosto preoccupato e incerto sul da farsi, ma fu proprio Maggie a facilitarlo nella decisione.
Una sera gli si sedette accanto con l’aria di avere qualcosa da dire, ma rimase a lungo in silenzio. Solo dopo un bel po’, si decise a fare la domanda che la assillava.
- Chissà se mamma e papà mi pensano, qualche volta...
Era proprio ciò che Severus immaginava ed ebbe la conferma di aver commesso un errore, cercando di proteggerla.
- Devo confessarti una cosa, Maggie... loro hanno chiesto molte volte tue notizie, hanno anche rischiato di provocare un incidente, rendendo pubblica la tua situazione. Sono andato a trovarli e li ho convinti a mantenere il segreto, rassicurandoli che stai bene e promettendo che, se avessero dimostrato di volersi comportare con buon senso, prima o poi vi avrei fatti incontrare...
- Perché non mi ha mai detto niente?
- Non me lo avevi mai chiesto, né fatto pensare che ti interessasse e non volevo farti soffrire di nuovo... devo essere sincero... non mi è parso che il loro atteggiamento sia molto cambiato, nonostante si dicano preoccupati per te.
- Forse se mi vedessero, una volta ogni tanto, comincerebbero a cambiare idea...
- Va bene, se vuoi posso organizzare un incontro. So che vorresti rivedere la tua casa, ma per adesso sarebbe meglio se vi incontraste in un’altro posto, dove siano costretti a controllarsi...
- ...ma ci sarà anche lei, vero?
- Certo, se lo desideri...
Il luogo scelto fu un parco non molto distante dal paese dove trascorrevano le vacanze.
Quando la videro avvicinarsi, la madre si mise una mano sulla bocca, mentre il padre si limitò a guardarla con occhi sbarrati. Nei due anni che erano trascorsi si era trasformata in una bellissima ragazza, ormai quasi una donna.
Sedettero su una panchina, mentre il professor Snape restava in disparte, lanciando occhiate preoccupate tutto intorno. Aveva notato un insolito numero di persone, sparse nella zona in cui si trovavano.
Maggie raccontava entusiasta della scuola, delle amiche e di tutte le esperienze che aveva fatto in quel periodo. I genitori la ascoltarono, con apparente interesse, per poco più di un quarto d’ora.
- Siamo felici di trovarti bene, cara... ma volevamo dirti che se vuoi tornare a casa, siamo pronti a fare qualunque cosa...
- Sapevo che avreste capito, prima o poi... che non c’è niente di male in ciò che sono...
-... Oh! No, cara... noi vogliamo aiutarti a guarire... e ti salveremo da quell’essere malvagio...
- Ma io non sono malata! E il professore non è malvagio. E’ un uomo meraviglioso!
Si alzò furiosa e si voltò verso Severus. In quel momento diverse persone si stavano avvicinando, circondandolo. Contemporaneamente suo padre le premette sulla bocca un panno imbevuto di qualcosa che le fece girare la testa. Ma i babbani avevano fatto male i loro conti. Evidentemente pensavano di poter sopraffare un uomo solo, ma Severus aveva già estratto la bacchetta e, librandosi in aria, sfuggì alla presa di coloro che lo stavano raggiungendo e li immobilizzò. Sotto gli occhi terrorizzati dei signori Reeds atterrò accanto a loro, afferrò Maggie, che stava scivolando a terra, e la fece sdraiare delicatamente.
- Ti senti bene, piccola?
Si attaccò a lui con tutte le sue forze, guardandosi intorno spaventata.
-... professore... loro vogliono...
- Stai tranquilla... adesso ti riporto a casa.
La sollevò tra le sue braccia. Maggie guardò i genitori con occhi pieni di dolore.
Nascose il volto rigato di lacrime sul suo petto, mentre ruotava su se stesso, smaterializzandosi.
La posò sul letto, ma lei non volle lasciare il suo abbraccio. Rimase avvinghiata a lui per diversi minuti, piangendo a dirotto.
- ... mi dispiace tanto... non avrei dovuto permettere che accadesse, ma non pensavo che sarebbero arrivati a questo punto... Devo andare a sistemare le cose... ma non voglio lasciarti qui da sola.
Alla Tana trovarono la solita calda accoglienza. Molly la prese sotto la sua ala, così Severus ebbe modo di raccontare ad Arthur l’accaduto.
- Ma è pazzesco! Per fortuna non sono molti i babbani che si comportano così, oggigiorno. E io ne vedo parecchi... Andiamo a vedere la situazione. Ragazzi! C’è un lavoro da sbrigare!
Harry e un paio di ragazzi Wisley li accompagnarono sul posto. Erano ancora tutti bloccati nella bolla che Severus aveva evocato. Mentre Arthur e i suoi figli praticavano incantesimi di memoria sugli estranei e li rimandavano da dov’erano venuti, Severus si rivolse furioso ai signori Reeds, che stavano discutendo animatamente.
- Non potevate fare una cosa più stupida! Maggie desiderava tanto riavvicinarsi a voi! Adesso è disperata, perché ha capito che non vi importa nulla di lei e che siete pronti a sacrificarla per le vostre stupide convinzioni.
Non vi permetterò di farle ancora del male...
Aveva la bacchetta puntata contro di loro ed Harry si affrettò ad afferrargli il braccio, temendo che potesse fare qualche sproposito.
- E che cosa ne sa un essere... diabolico come lei di cosa è bene per Maggie? E’ nostra figlia, ed è nostro diritto e dovere decidere cosa è meglio per lei...
Severus era disgustato. Non aveva mai apprezzato i babbani, a cominciare da suo padre, che sapeva soltanto ubriacarsi e litigare, ma questi avevano davvero oltrepassato ogni limite. Il disprezzo che provava per quella gente era quasi palpabile, sul suo volto e nella sua voce.
- Voi non meritate un dono così grande. Pur di vederla felice, sarei stato anche disposto a lasciarla ritornare con voi, se me lo avesse chiesto. Ma siete riusciti a distruggere quel poco di fiducia e di speranza che le erano rimaste...
I Wisley avevano terminato il loro lavoro e si erano avvicinati. Con un gesto appena accennato, Severus liberò anche i signori Reeds.
- Ah... vi avverto. I vostri amici non ricorderanno nulla. Invece a voi non concederò un incantesimo di memoria. Dovete continuate a ripensare a ciò che vi ha raccontato vostra figlia, e a come l’avete fatta soffrire.
Con un lampo bianco scomparvero tutti, lasciandoli soli.
Maggie si sentiva già meglio, dopo aver raccontato tutto a Molly, e quando la spedizione tornò alla Tana, li accolse con un sorriso.
Quella sera però non volle restare da sola. Severus rimase accanto al suo letto finché non fu sicuro che fosse tranquilla, guardandola dormire e domandandosi che cosa avrebbe potuto fare per alleviare il suo dolore.
Quasi non osava ammetterlo con sé stesso, ma in fondo, gli avevano fatto un favore. La solitudine in passato era stata un rifugio per lui. Adesso sarebbe stato intollerabile rinunciare a quella presenza, così piena di vita.


:( ditemi qualcosa!
 
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view post Posted on 29/6/2008, 11:35

Erede Universale del prof. Snape

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davvero un bellissimo aggiornamento, ovviamente odio quei maledetti gennitori ma il capitolo è stupendo.
aggiorna presto
 
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felpato89
view post Posted on 29/6/2008, 11:36




ma..ma..è bellissimaaa ke dolce sev :wub: è fortunata maggie ad avere sev accanto :cry: beata leiiiiii
 
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67 replies since 25/6/2008, 22:04   801 views
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