| Scusate la lunga attesa, ma durante l'estate scriverò un sacco *ç*
~ Severus/Hermione - My Last Breath ~ Capitolo 2 - L'Incubo
"Allora... non sei pentito per niente?" "Io... no!" "Crucio!" "Aahhhh!" "Soffri? Povero, il mio piccolo traditore..." "Ti prego!" "Non me lo sarei mai aspettato da te... Severus... il mio fedele aiutante". "... non sono mai stato..." "CRUCIO! Zitto! Zitto TRADITORE! Non sei degno di parlare con me! Non so nemmeno perchè ti tengo ancora in vita..." "..." "Non parli adesso? Non mi supplichi più?... Bene allora, finiamola qui..." "... no..." "AVADA KEDAVRA!"
*Stonk* Severus aprì gli occhi di scatto. "... Allora? E' sveglio, che fa?" "Shhh! Sta ancora dormendo..." sentì alcune voci dietro la porta. E' stato solo un sogno. "Ho lasciato la colazione sul tavolo". Severus alzò la testa. Un vassoio d'argento era stato appoggiato sulla sua scrivania. "Molto bene" sentì chiaramente la voce della McGranitt. "Ora andiamo". Severus riappoggiò la testa sul cuscino e chiuse gli occhi. Non sapeva cosa lo irritasse di più: se il fatto che Silente, probabilmente, aveva detto a tutti i professori la verità su di lui o che qualcuno era entrato nella sua stanza mentre dormiva. Riaprì gli occhi e cercò di alzarsi. La maglia gli restò attaccata alla schiena, aveva sudato durante la notte. Si alzò lentamente. Fece una doccia per togliersi di dosso la paura che lo aveva assalito facendo quel sogno. L'immagine di Voldemort, le sue ultime parole, erano ormai stampate nella sua mente. Basta! Appena si fu vestito andò alla scrivania. Il vassoio conteneva un piatto ricco di diverse pietanze, un bicchiere di succo di zucca, una zuccheriera e, nell'angolo, una piccola tazza di caffè probabilmente tenuta calda da qualche incantesimo. Severus prese la tazzina fumante e ignorò il resto. Guardò l'orologio. Fra poco sarebbe dovuto andare a lezione, il tempo non si era fermato... ma forse Silente si era preoccupato di trovare un sostituto dell'ultimo minuto... No, Silente mi conosce fin troppo bene. Abbozzò un sorriso. Finì di bere il suo caffè amaro e si avviò in classe.
"Spero che la Serpe non si faccia viva oggi" disse Ron ad Harry che, muto, lo invitava a voltarsi. "Auch!!" esclamò Ron quando il professore lo colpì con il libro. "Buon giorno a lei signor Weasley" disse freddo Severus sorpassandolo. "Sarebbe stato un miracolo..." bisbigliò il ragazzo e Harry ridacchiò. "Sarebbe un miracolo che lei tenesse chiusa la bocca, Weasley" ribattè il professore che si era fermato davanti alla prima fila di banchi. La classe si ricompose velocemente. Draco, seduto in un angolo, teneva la testa abbassata sul suo libro. "Pagina 10" cominciò Piton "il Distillato della Morte Vivente..." Harry e Ron sbuffarono aprendo i loro libri, mentre, Hermione stava già prendendo appunti. "... è una pozione soporifera talmente potente da dare, a chi la beve, l'apparenza di essere morto..." spiegò Severus "... sì, signorina Granger?" si interruppe Severus. Hermione abbassò la mano "Volevo sapere" ebbe un attimo di esitazione quando i suoi occhi incrociarono quelli del professore "quali effetti provoca se usata in modo eccessivo" continuò velocemente. Severus rispose alla sua domanda e continuò la lezione. "Adesso, prendete gli ingredienti e cominciate a lavorare". I ragazzi obbedirono e fra un chiacchiericcio e l'altro cominciarono a preparare la pozione richiesta. Severus passava fra i banchi, colpendo, di tanto in tanto, uno studente imbranato con una delle sue frecciatine. Arrivò al banco di Draco che lo ignorò. Severus lo guardò sorpreso. Di solito il ragazzino cercava in ogni modo di catturare la sua attenzione, era il suo studente migliore. "Qualcosa non le torna, Malfoy?" chiese vedendo che il ragazzo non continuava la sua pozione. "Non mi torna, vedere lei qui, professore..." disse senza guardarlo. Severus fece per rispondere ma Draco continuò "Io, al suo posto, almeno non sarei tornato a Hogwarts" abbassò la voce "traditore..." Severus indietreggiò allarmato. Lucius e gli altri mangiamorte ovviamente hanno sparso la voce, forse avrei davvero fatto meglio a nascondermi, che stupido! Andò a sbattere contro la cattedra da cui cadde qualcosa. Severus guardò la classe, Hermione distolse lo sguardo velocemente. Draco aveva ripreso la lavorazione, mentre gli altri parlottavano distrattamente. Nessuno si è accorto di niente... Severus si chinò a raccogliere ciò che era caduto. Era la sua bacchetta, che aveva dimenticato la sera prima nell'ufficio del preside. Si raddrizzò e sulla cattedra vide un foglio. "Per adesso non preoccuparti. Lo saprai da solo quando tornerà." Severus buttò via il biglietto di Silente e mise la bacchetta sotto il mantello. La lezione finì e Piton, con grande stupore di tutti, non assegnò alcun compito. Mentre gli alunni uscivano lentamente, Severus si appoggiò alla cattedra dando le spalle alla porta. E se volesse vendicarsi ora? Chi mi dice che sono al sicuro qui? Persino Draco è stato informato... Severus sospirò e abbassò la testa. Sentì dei passi dietro di lui e si voltò di scatto. Una cascata di riccioli castani era appena uscita dall'aula vuota. Severus uscì dalla stanza, il corridoio era deserto. Strano, avrei creduto che c'era qualcuno. Si avviò per le scale, diretto all'ufficio di Silente.
Hermione si affacciò sul corridoio. Puah! C'è mancato poco... Si guardò ancora in torno per poi raggiungere i compagni nella sala comune. "Ehi, Hermione! Dove eri finita?!" esclamò Ron vedendola entrare. "Ehm? No, ehm... avevo incontrato Luna nel corridoio, sai com'è..." fece un sorrisetto. Ron la squadrò perplesso "Mhm... suppongo ti abbia rifilato un saggio sui Nargilli!" scoppiò a ridere. Hermione, sollevata, sorrise all'amico. "Ragazzi," Harry scese dalle scale del dormitorio maschile e raggiunse i due che si erano seduti sul divano davanti al caminetto. "avete notato Piton, prima?" Hermione cercò di nascondere l'imbarazzo fissando nervosa il pavimento. "Cosa vuoi dire?" domandò Ron scocciato dall'argomento. "Beh, si è comportato in modo strano... è arrivato in ritardo dopo tutti noi, non ha dato compiti..." "Il che è un bene!" lo interruppe Ron "E poi, vorrei ricordarti la sua entrata trionfale... non so se te ne sei reso conto, ma la mia testa sì!" si imbronciò. Hermione ricordò la scena e scoppiò a ridere. "Ehi, ma che hai da ridere? Mi ha fatto male!" sbottò Ron. Harry, contagiato dalla risata dell'amica, dimenticò il suo discorso e cominciò a fare il verso a Ron che fingeva ancora di essere arrabbiato. I soliti ragazzi... non vorrei che lo scoprissero... ma chissà davvero cosa gli è successo... Hermione smise di ridere e, pensierosa, guardò il fuoco scoppiettare nel caminetto.
Edited by ~ Fatinah - 27/8/2008, 01:39
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