| C'è poco da dire su questa one-shot.
Posso solo informarvi che è tratta da una storia vera. La mia storia. Stiamo parlando di ieri sera... Abbiate pazienza! Avevo bisogno di scrivere per metabolizzare quel che è successo con il mio ex prof...(chi Mi conosce sa di che parlo...)
beh-..che altro dirvi? Buona lettura..e magari un misero commentino...dai che è natale..fatemi questo regalo!
***Il mio regalo di Santa Lucia***
"Adesso basta! Non ce la faccio più! Vado a reclamare il mio regalo. E l'avrò a qualsiasi costo! E che cavolo!"
Questi erano i miei pensieri di ieri sera.
Vi state chiedendo chi sono io?
Allora soddisferò subito la vostra curiosità.
Io sono Valentina. Sono una strega purosangue italiana. Ho studiato alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts, il più famoso e prestigioso istituto di questo tipo.
Ai tempi fui smistata fra i Serpeverde, il nostro capocasa era Severus Snape. L'insegnante più temuto ed odiato di tutta Hogwarts, ma non per me.
Ora ho 19 anni, perciò ho finito gli studi magici due anni fa. I miei voti ai M.A.G.O. mi avrebbero permesso di intraprendere la cariera di Auror, ma decisi di studiare all'università babbana. Così tornai a Brescia, la mia città, e intrapresi la facoltà di Giurisprudenza. Sono al primo anno, e martedì darò il mio primo esame.
Questa scuola mi piace molto, ma ciò nonostante sono ancora legata ad Hogwarts da un filo rosso sottile, ma indistruttibile.
Infatti, il regalo di cui parlavo all'inizio si trova proprio lì, ad Hogwarts.
E' probabile che ora vi stiate chiedendo che cos'è questo famigerato regalo.
E se vi dicessi che non è una cosa, ma una persona?
E se aggiungessi che questa persona è un professore?
Non avete ancora capito di chi parlo?
Bene, oggi mi sento particolarmente buona, perciò vi darò qualche altro indizio.
E' un uomo alto, molto magro, con dei capelli neri e setosi e gli occhi anch'essi neri.
Come?
Sì, avete indovinato.
Il mio regalo è Severus Snape.
Avevo deciso che lui sarebbe stato il mio regalo, volente o nolente.
Troppo a lungo avevo che si decidesse a palesare i suoi sentimenti per me.
Sentimenti, sì! Avete capito bene!
Non dovete credere alle favolette che si raccontano in giro sul suo conto. Severus ha dei sentimenti, e la sottoscritta era sicura che parte di essi fossero rivolti a me.
Spiegarvi da dove nasce questa convinzione sarebbe troppo lungo e noioso.
Posso solo dirvi che certi sguardi, certi atteggiamenti, certe parole, sono inequivocabili. Perfino se queste cose appartengono ad un uomo imperscrutabile quanto Severus Snape.
Intendiamoci. Non ero convinta che lui mi amasse, ma che avesse una qualsorta di interesse nei miei confronti, sì!
E' stato proprio questo che mi ha spinto ieri sera ad andare ad Hogwarts e a prendermi finalmente ciò che mi spettava.
Ma andiamo per gradi.
Quello che è successo ieri sera è così meraviglioso da avere dell'ncredibile. E io voglio raccontarvi tutto, fin nei minimi particolari.
Erano le otto e mezza. Io ero con Lily, la mia dolce sorellina, al bar. Stavamo gustandoci insieme un aperitivo.
Un Pirlo, se vogliamo essere precisi. (che poi sarebbe la versione bresciana del veneto Spritz)
Presa dall'entusiamo, stavo per attaccare con il secondo aperitivo, quando gli autoparlanti del bar cominciarono a trasmettere una canzone babbana a me molto nota.
Too lost in you, delle Sugababes.
E beh? Che c'entra? Direte voi.
Io vi rispondo che c'entra, c'entra eccome!
Non avete mai visto Love Actually?
Un film babbano inglese.
Fra le tante, è narrata la storia di una ragazza innamorata di Harry. No! Non Harry Potter, per carità! Harry è il suo capo.
Verso metà film, ci sono questi due che ballano con in sottofondo quella canzone.
Ed è proprio vedendo quella scena che mi sono scoperta innamorata di Severus.
Ora potete capire perché riascoltando quella canzone, i miei pensieri sono subito volati da lui.
All’istante il mio cuore ha cominciato a battere più forte e la voglia di vederlo è stata incontenibile.
Poi ho avuto l'illuminazione.
L'indomani (cioè oggi) sarebbe stato il 13 dicembre, ovvero Santa Lucia. E' un po' il Babbo Natale del nord d'Italia.
La cara vecchina, d'asino munita, porta i doni ed i dolcuimi ai bambini che sono stati bravi durante l'anno.
Si dia il caso, che io, durante quest'anno, sono stata brava. Molto brava!
E perciò mi meritavo un regalo!
Senza pensarci due volte, lasciai 10 euro sul tavolino e trascina Lily in un vicolo buio.
"Io vado da Snape."
Questa è stata l'unica cosa che ho detto alla mia amica, prima di girare sui tacchi e materializzarmi direttamente fuori i cancelli di Hogwarts.
Arrivata lì, non persi tempo a guardarmi intorno.
Cominciai a correre a perdifiato.
Spalancai il portone d'ingresso e continuai la mia folle corsa non curandomi di nessuno.
Mi fermai solo un istante, quando cioè, andai a sbattere con Albus Dumbledore.
Lui mi guardò divertito. Potevo vedere i suoi occhi luccicare da dietro le solite lenti a mezza luna.
"E' nel suo ufficio. Ti ricordi la strada per i sotterranei, vero?"
Maledetto lui e le sue abilità da legimenis! E stramaledetta io, quando non mi sono esercitata in occlumanzia!
"Grazie, signore!" farfugliai, e subito mi fiondai nei sotterranei, per evitare che l'arzillo vecchietto potesse leggere qualcosa di ancor più scabroso dalla mia mente.
Ansimando mi fermai davanti all'ingresso del suo ufficio.
Mentre aspettavo che il mio respiro tornasse regolare, pensai a cosa potevo dirgli.
Ma non avevo la benchè minima idea di come conquistarmi la sua attenzione.
Decisi che avrei improvvisato.
Senza bussare aprii la porta d'ebano. Anzi, a dire il vero, la spalancai.
Severus e un ragazzino che erano nella stanza si voltarono a guardarmi.
"Potter, fuori!" sibilai all'occhialuto.
Quando la porta fu chiusa, iniziai la mia improvisazone.
"Domani è Santa Lucia." dissi senza salutarlo.
Lui di tutta risposta alzò un sopracciglio.
"E io voglio il mio regalo!"
"E di grazia, cosa ti fa pensare che io ti abbia comprato un regalo?" chiese lui sarcastico. Di buono c'era che non sembrava arrabbiato. Forse era sorpreso dalla mia visita così inaspettata.
Mi resi conto che il professore non aveva colto la mia illusione, così cambiai strategia.
"Tu sei un bastardo"
"Niente di nuovo."
"Viscido"
"Lo sapevo già"
"Lurido"
"Che noia!"
“Schifoso”
“Ti prego, stupiscimi! Dimmi qualcosa che non so!”
“Ma io ti voglio!”
“Ho detto qualcosa di nuovo!!!”
“Ti amo!”
Silenzio.
Ebbene sì. Io ero riuscita a far restare Severus Snape senza parole. Per qualche secondo, almeno.
Senza guardarmi negli occhi mi disse.
“Stupida ragazzina. Non sai che dici.”
Ah,ah! Colpito ed affondato! Questa non se l’aspettava!
“Dimmelo, forza! Dimmelo che non mi vuoi. Dimmi che non ti interesso neanche un pochino...”
Mi avvicino a lui, lentamente.
“Signorina. Primo. Non mi ricordo quando siamo entrati così in intimità da permetterle di darmi del tu. Secondo. No. Io non la voglio. Lei non mi interessa.”
Un sospiro.
“Non le credo.” E’ vero. Non ci credo. Quel sospiro. Quel maledetto sospiro! Vorrà dire qualcosa, no?
“Deve farlo, invece!”
“Bene. Lo farò. Ma solo se lo dice guardandomi negli occhi.”
Alza gli occhi dalle sue mani. Da quando si interessa alle sue unghie??
Quando i nostri occhi ho la conferma. C’è qualcosa che non va.
Non riesco a vedere la sua solita determinazione. Non c’è il suo solito cipiglio distaccato e altero.
Un altro sospiro.
“Io non..”
“Ah, no. Niente Occlumanzia, prego. E la bacchetta viene a me.”
Mi fissa duramene per un istante che sembra lungo un’eternità.
Poi abbassa la testa. Lo vedo cercare nei cassetti della sua scrivania.
Senza tanti complimenti mi lancia un astuccino innpelle di drago. So che lì dentro c'è la sua bacchetta.
Di nuovo i nostri occhi si incontrano.
E vedo solo dolore.
Il suo dolore, la sua stanchezza.
Il mio amore deve aver sofferto tanto nella sua vita, penso.
Apre la bocca, ma da essa non esce alcun suono.
"Ca**o, ti amo! Stupida!"
I miei occhi cominciano ad offuscarsi.
L'ha detto... Mi ama!
Beh, non è che l'abbia proprio detto...
L'ha pensato... E mi ha permesso di sentirlo!
Sbatto più volte le palpebre per cacciare indietro le lacrime.
Quando la mia visione torna nitida, guardo Severus.
Sta..sta... Oh Merlino!
Severus sta piangendo!
Cose dell'altro mondo!
Lenta mi avvicino a lui. Gli accarezzo un braccio.
"Vattene!" Soffia lui.
"Vaffan**lo!" gli rispondo io. Troppo volgare, forse. Ma non mi lascerò allontanare da lui. Non ora. Non dopo quello che ho sentito.
Gli scosto i capelli dal viso.
Sono morbidissimi. Rimarrei a giocarvi per ore.
Ma la mia destinazione, ora, è un'altra.
Mi avvicino al suo viso con titubanza.
Non ho mai preso l'iniziativa con un uomo. Non so se sto facendo tutto giusto.
Lui rimane immobile. Lo vedo chiudere gli occhi, e lo imito.
Un'istante dopo le mie labbra giovani e soffici si posano sulle sue dure ed esperte.
Non voglio perdere molto tempo. Ho paura che sia tutto solo un bellissimo sogno.
Con tutta la dolcezza che conosco gli lecco il labbro inferiore, cercando di forzarlo ad aprirsi per me.
E lo fa.
Lascio che le nostre lingue giochino un po' a rincorrersi.
Ma ad un certo punto l'aria è esaurita, e dobbiamo separarci per riprendere fiato.
Appoggio la testa sul suo petto e sussuro:
"Questo sì, che è un bel regalo..."
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