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Hugo Cabret

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Camelia.
view post Posted on 10/2/2012, 16:14




testo alternativo Scrivo questo post per raccontarvi una storia.

Non penso che il film abbia bisogno di promozione dato che si tratta di un'opera di Martin Scorsese e che sta riscuotendo parecchio successo.
Meritato.

Scrivo questo post-recensione perché finalmente c'è qualcuno che ha deciso di omaggiare Georges Méliès, illusionista, mago e creatore di sogni, cui dobbiamo la creazione di sogni per eccellenza, il cinema.

Sì, perché i fratelli Lumière hanno creato la macchina, il cinematografo, l'invenzione che -parole loro- "non aveva futuro", il puro e semplice giochino tecnico destinato a suscitare la curiosità nelle fiere e nei caffè e a finire poi nel dimenticatoio con la velocità di una fiammata di fiammifero.
Ma Méliès nel giochino meccanico vide la meraviglia e le meraviglie che potevano essere con esso rese reali.
Lui, l'illusionista, intravvide l'illusione suprema.

Tentò di farsi vendere una cinepresa dai Lumière, che rifiutarono.

"Osservate con quanta previdenza la natura, madre del genere umano, ebbe cura di spargere ovunque un pizzico di follia. Infuse nell'uomo più passione che ragione perché fosse tutto meno triste, difficile, brutto, insipido, fastidioso. Se i mortali si guardassero da qualsiasi rapporto con la saggezza, la vecchiaia neppure ci sarebbe. Se solo fossero più fatui, allegri e dissennati godrebbero felici di un'eterna giovinezza. La vita umana non è altro che un gioco della Follia. La follia a volte è la vera saggezza e il cuore ha sempre ragione." (Erasmo da Rotterdam)

Ci sono persone che rendono migliore il mondo perché sono folli e vedono oltre il mondo reale, vedono ciò che ai comuni mortali è invisibile e non esiste e riescono a renderlo visibile; sono in pochi e la loro follia è un fuoco che li trascina, una necessità cui non possono sfuggire.
Una di queste persone era Georges Méliès.

Si costruì da solo una cinepresa e trasformò l'invenzione dei Lumière da puro giochino meccanico destinato alla ripresa documentaria della realtà a fabbrica di illusione.
Georges Méliès ha creato il cinema, la settima arte.
E' a lui che dobbiamo le scenografie fantastiche, il montaggio che consente la magia di una sparizione o un'apparizione, è a lui che dobbiamo il cinema "dei trucchi" e, quindi, IL CINEMA come lo conosciamo oggi.
Solo un mago poteva pensarlo, solo un mago poteva riuscirci.

Hugo Cabret, tratto dal romanzo illustrato "La straordinaria invenzione di Hugo Cabret" di Brian Selznick, racconta dell'incontro tra il giovanissimo Hugo e il vecchio e dimenticato Georges Méliès, finito a vendere giocattoli alla stazione di Montparnasse, dimenticato da tutti.
Hugo si occupa di tenere oliati gli ingranaggi di tutti gli orologi della stazione e il film di Scorsese si apre con un piano-sequenza da lasciare senza fiato, con la sovrapposizione di un meccanismo a una vista aerea della città e poi via!, fin dentro ai recessi più nascosti della stazione.
Il messaggio del film è che in un meccanismo nessun pezzo è in più e quindi tutti noi abbiamo un ruolo da svolgere, la nostra esistenza ha uno scopo.
Hugo nasconde anche un segreto: anche lui ha una meraviglia della tecnica, un giochino meccanico da far funzionare, qualcosa che aveva iniziato con suo padre e che ora, rimasto orfano, sta tentando di sistemare da solo.

Come saprete il film è in 3D e posso dire che si tratta di un 3D strepitoso. Scorsese è un grande regista e questa sua "opera prima" nell'utilizzo di questa tecnica è semplicemente perfetta, visivamente una gioia continua.
E' uno di quei film in cui il 3D non è solo una moda, ma dà davvero qualcosa in più.
Il viaggio di Hugo nei cunicoli interni della stazione è pura magia, ma in quanto omaggio a Méliès, il film ha un secondo livello "magico" e diventa un tributo all'arte del cinema, con entrate e uscite da film d'epoca, citazioni su citazioni che fanno la gioia del cinefilo.

Chi di voi è appassionato di storia del cinema riconoscerà tutte, ma proprio tutte queste citazioni e le metafore che Scorsese ha utilizzato per il suo tributo.

La storia di Hugo è in fondo la storia di tutti noi: tutti cerchiamo di aggiustare qualcosa e di trovare il pezzo mancante che ci serve per far funzionare alla perfezione il meccaniso complesso della nostra vita.

Concludo con un applauso agli interpreti, dal piccolo Asa Butterfield (gli splendidi occhi azzurri già visti ne "Il bambino con il pigiama a righe"), al veterano Ben Kingsley che veste a pennello i panni di Méliès, fino a Sacha Baron Cohen che con la sua interpretazione dell'ispettore mi ha conquistata per sempre.

 
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Sivra
view post Posted on 10/2/2012, 17:56




Il film ancora non l'ho visto. Devo dire però che ho "letto" il libro, che è una graphic novel. Disegni meravigliosi, storia intensa e convolgente.
Appena potrò voglio vederlo, appunto perchè il libro mi piacque moltissimo..
 
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Ashley Snape
view post Posted on 11/2/2012, 10:32




Mamma mia che filmone! Mi è piaciuto tantissimo *_____*
 
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2 replies since 10/2/2012, 16:14   47 views
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