Ero via per un week-end al mare e volevo comprare qualcosa di tranquillo da leggere in spiaggia, quindi sono entrata in uno di quei tipici bazar della costa adriatica che vendono ogni genere di orrida cianfrusaglia. Ho adocchiato
“Percy Jackson e gli dei dell’ Olimpo- Il ladro di fulmini” e ne ho letto l’ incipit:
“Non ho scelto io di essere un mezzosangue”
Mi sono accigliata, non ho potuto farne a meno, poi l’ ho guardato con aria di sfida della serie: “Bene Percy Jackson, a noi due” Bé sta di fatto che il ragazzino se l’ è cavata egregiamente e io alla fine della giornata avevo finito il libro.
Percy Jackson e gli dei dell’ olimpo - Il ladro di fulmini è il primo capitolo di una saga che si compone di cinque libri scritti dallo statunitense Rick Riordan. La storia si basa sostanzialmente sulla mitologia greca, infatti gli Dei sono esistiti ed esistono tuttora solo che non abitano più in Grecia ma al seicentesimo piano dell’ Empire State Building a New York. Lo so che detta così sembra una gran cretinata eppure ha un suo senso: Zeus e company sono gli Dei della civiltà occidentale, quindi nel corso della storia il monte Olimpo si sposta nel luogo dove il potere dell’ occidente si esprime maggiormente, quindi gli U.s.a. Decidiamo di soprassedere sull’ eurocentrismo di questa cosa e andiamo avanti. Siccome il lupo perde il pelo ma non il vizio, gli Dei, così come facevano millenni fa, continuano a divertirsi coi mortali e a mettere al mondo figli per poi darsela a gambe.
Percy Jackson, un ragazzo di dodici anni considerato “problematico” perché soffre di dislessia e di un deficit dell’ attenzione che non ha mai conosciuto suo padre, è proprio uno di questi figli. Dopo una serie di sfortunati incidenti capitatigli a scuola (fra i quali da annoverare “Disintegro accidentalmente la prof di matematica”) scopre di essere un semidio, ed è costretto a fuggire perché sembra che tutte le creature mitologiche più orribili, dalla Furia al Minotauro, lo vogliano fare secco. Per fortuna però ci sono anche delle creature buone che lo vegliano e proteggono come il professor Brunner, un centauro, o Grover, il suo migliore amico che si scopre essere un satiro. Proprio insieme a Grover e a sua madre, riuscirà a raggiungere il Campeggio Mezzosangue il luogo dove gli altri ragazzi semidei come lui si allenano e vengono educati. A quel punto Percy si ritrova nel bel mezzo di un litigio fra Dei: Zeus è stra-incacchiato perché gli hanno rubato la Folgore e accusa Poseidone del furto. Ovviamente spetterà proprio a Percy cercare di dimostrare l’ innocenza del Dio del Mare e far si che non scoppi una nuova guerra di Troia, con buona pace di Omero.
Tirando le somme direi che è un romanzo piacevole, ma regge soprattutto grazie alla simpatia del personaggio di Percy, la storia di per sé non è nulla di esaltante forse perché manca di quella scintilla di novità necessaria alla buona riuscita del Fantasy. A tratti sembra che l’ autore non abbia fatto altro che reimpostare i vecchi miti, però bisogna ammettere che nel farlo è stato bravo.
Ad esempio, sapevate che l’ Ade sta a Los Angeles?!?
Quella scopiazzatura del termine mezzosangue però ancora non la sopporto.
Ah! Nota Bene: qui Percy, sta per Perseus non per Percival
La serie è composta da:
Il ladro di fulmini
Il mare dei mostri
La maledizione del Titano
La battaglia del labirinto (che sarà pubblicato in Italia alla fine del 2011)
L' ultimo Dio (
The last Olympian la traduzione italiana è ipotetica, perchè non c' è ancora una data di pubblicazione)
Edited by *Little girl* - 4/8/2011, 17:11
