Severus Piton & Alan Rickman Fan Forum

Shall we dance?

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•°o.OdamÅrwenO.o°•
view post Posted on 25/7/2011, 15:04




Ecco cos'era!! Mi sembrava di conoscerla...
 
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try-try
view post Posted on 25/7/2011, 15:57




Non vorrei essere al posto di Piton. Credo di comprenderlo nel suo odio per il ballo. Povero!
Bravissima! Aggiorna presto!
 
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Valery Ashes
view post Posted on 25/7/2011, 21:29




Minerva che frega Sev è uno spettacolo xD aggiorna presto!!!! sono curiosa *w*
 
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view post Posted on 26/7/2011, 07:30
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CITAZIONE (Welverance @ 24/7/2011, 23:48) 
mooolto interessante, sono proprio curiosa di vedere cosa gli succederà (tutti i suoi 30anni di astinenza prenderanno il sopravvento??? XD )

LOL!!! XD XD XD XD Ahahahah xD
Continua presto, mi raccomando, è una storia molto carina!!! =D
 
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S'agapò
view post Posted on 31/7/2011, 18:34




Bonsoir!
Scusate per l'attesa ma andando avanti con questa ff mi sono resa conto di essermi infilata in un bel casino per due semplici motivi: il primo riguarda il fatto che "je parlè frances come null 'un fuss!". A buon intenditor poche parole...ringrazio pertanto Lady of the Sea che mi ha dato una mano.
In secondo luogo non ho MAI visto nessuno ballare un valzer e non potete immaginarvi la cultura che mi sono fatta in questi giorni in merito grazie a youtube.
Tornando a noi, questa è la prima metà di un capitolo lunghissimo e a mio parere del tipo "tanto fumo e poco arrosto". Vi tengo ancora un pò sulle spine! ;)
Buona lettura e grazie ancora per i vostri commenti! Mercì!

Capitolo IV

Severus Piton rimase immobile e in silenzio a pochi passi dalla porta dalla quale era appena entrato. In quello stesso momento la musica terminò e le ragazze in divisa turchina si disposero ordinatamente a semicerchio osservando incuriosite il nuovo ospite.
“La stavamo aspettando, professeur!” esordì Madame Maxime avanzando a grandi passi verso Piton e dopo averlo afferrato con poca delicatezza per un braccio lo trascinò in mezzo alla stanza tra le risatine delle studentesse e lo sguardo soddisfatto della Mcgranitt.
“Io…non…” cercò di controbattere Piton liberandosi irritato dalla presa di Madame Maxime.
Oui oui…non si preoccupi…” tagliò corto la gigantesca preside “troveremo una compagna di ballo per lei, professeur Pitòn!” concluse mentre esaminava quale delle sue studentesse fosse più adatta per quello scopo.
“Una…c-cosa?! Io non voglio ballare!” tentò di replicare Piton ma in quello stesso momento la voce di Madame Maxime risuonò forte in tutta la stanza:
Jeanne. Vien ici!
Tra i mormorii delle altre studentesse una ragazza si era fatta avanti e giunta di fronte ai tre professori aveva accennato un elegante inchino incrociando le gambe.
“Molto bene. Al mio tre…” disse Madame Maxime mentre tutte le ragazze riformarono velocemente le coppie e la McGranitt preparava nuovamente il grammofono per un altro giro di valzer.
“Un momento…al mio tre cosa?! Io non intendo…” protestò Piton visibilmente irritato ma il suo dissenso venne nuovamente interrotto e questa volta in un modo ancora più inaspettato: Jeanne, all’ordine ricevuto da Madame Maxime prese la mano dell’uomo e con insospettabile forza lo costrinse a fare una piroetta su sé stesso. In un attimo Piton si ritrovò improvvisamente avvinghiato dalla ragazza, la quale con pochi e abili gesti lo aveva indotto a assumere una posizione che per lui era del tutto innaturale: si trovava praticamente incollato al corpo di una perfetta sconosciuta con un braccio sollevato a mezz’aria e le dita delle mano intrecciata a quelle di lei.
“La mano qui, Severus...” intervenne la Mcgranitt mettendo la mano dell’uomo sul fianco della ragazza interrompendo quell’atmosfera di imbarazzo che si era venuta a creare tra i due ballerini.
Excellente!” esclamò entusiasta Madame Maxime tenendo sott’occhio quella strana coppia “ e adesso… un, deux, trois!” continuò battendo a tempo le enormi mani mentre ripartiva la musica.
Piton, imbambolato in una posizione degna di uno stoccafisso, si guardava attorno stordito dal turbinio delle vesti turchesi e dalla musica, domandandosi che cosa avesse mai fatto di male per meritarsi una simile punizione.
Professeur…”mormorò la ragazza mentre posava la mano con delicatezza sulla spalla dell’uomo richiamando così la sua attenzione “…non è difficile. Un passo avanti, poi di lato. Si fa lo stesso all’indietro e poi si gira” concluse accennando un timido sorriso.
Solo allora Piton si accorse dei caldi occhi castani della sua compagna di sventure che lo stavano fissando con amorevole compassione e dei denti bianchissimi che si erano mostrati al di là di quelle labbra rosee.
Di tutta risposta Piton riuscì solamente a farfugliare un “Va bene… ” mentre guidato dalle movenze della ragazza si spingevano insieme nel turbinio della danza.
 
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Sibilla Piton
view post Posted on 1/8/2011, 10:36




Una descrizione più dettagliata della ragazza?
Spero che non ci sarà una storia d'amore tra loro due.
Lo so che sono esigente,ma è una mia caratteristica,portate pazienza.

Comunque,il capitolo mi ha fatto ribaltare dal ridere.
 
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Camelia.
view post Posted on 1/8/2011, 10:41




Sono curiosa di sapere come va a finire. Ho trovato tenera la faccenda di Piton che va a Mielandia :)
 
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Valery Ashes
view post Posted on 2/8/2011, 23:41




xD beata "sconosciuta"!!!
 
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S'agapò
view post Posted on 8/8/2011, 12:21




Salve!
Scusate per il ritardo ma la mia mente contorta sta elaborando contemporaneamente altre due storie...
Grazie ancora per i vostri commenti e nuovamente grazie a Lady of the Sea la quale mi ha aiutato a risolvere alcuni misteri della grammatica italiana.

CITAZIONE
Una descrizione più dettagliata della ragazza?
Spero che non ci sarà una storia d'amore tra loro due.

La descrizione di Jeanne sarà più dettagliata la notte del Ballo del Ceppo.
Per quanto riguarda la storia d'amore...ti aspettavi una love story tra Piton e Madame Maxime, eh? :shifty:
E dopo il fumo...ecco a voi l'arrosto! :asd:

Capitolo IV (seconda parte)

All’inizo fu tutto molto più complicato del previsto: Piton non riusciva a coordinare correttamente i passi, inciampava nei suoi stessi piedi quando non pestava quelli di Jeanne, la quale tentava in qualche modo di imporre un andamento scorrevole ai loro movimenti. Furono costretti a fermarsi più volte al bordo della pista improvvisata nell’aula per rincominciare tutto da capo aumentando così in modo esponenziale l’irritabilità del professore e mettendo a dura prova la pazienza della ragazza.
“No…non ci siamo…” disse infine Jeanne approfittando dell’ennesima sosta per scansarsi dal professore. La vena sulla tempia di Piton pulsava pericolosamente: non solo era stato attirato con l’inganno in quell’inferno ma ora doveva subire anche quell’umiliazione. Era stato tutto un’ intuile perdita di tempo: Piton sapeva benissimo che sarebbe stato in grado di passare ore e ore chiuso in biblioteca sui libri ma d’altro canto era un perfetto incapace quando si trattava di una qualsiasi attività fisica. Arrossì visibilmente per la rabbia e accennato un riluttante inchino nei confronti della ragazza si voltò di scatto del tutto intenzionato a andarsene al più presto.
Aveva fatto appena qualche passo quando all’improvviso tutto divenne bianco: Jeanne,alle sue spalle, gli aveva bendato gli occhi con un fazzoletto di seta.
”Aspetti…” mormorò dolcemente la ragazza all’orecchio del professore.
“Senta signorina io non…” tentò di replicare Piton ma Jeanne gli posò con delicatezza un dito sulle labbra costringendolo al silenzio.
“Forse dovrebbe cercare di rilassarsi, professeur…e di sentire meglio la musica.” concluse la ragazza riprendendo nuovamente la posizione per danzare.
Piton sospirò infastidito e rincominciò a ballare con la sua compagna ma all’improvviso tutto gli sembrò molto più semplice. In fondo doveva fare solo una cosa: concentrarsi e ascoltare il ritmo della musica.
E muovere quei dannati piedi, ovviamente questo era sottinteso.
Solo allora Piton si rese conto che la melodia sprigionata dal grammofono era davvero straordinaria, dolce ma allo stesso tempo travolgente.
Strinse la mano della ragazza e si avvicinò maggiormente al suo corpo percependone il suo piacevole calore lasciandosi guidare dall’istinto e dai movimenti della sua compagna. Poteva quasi dire di iniziare a divertirsi quando la musica andò via via scemando: solo allora Piton si tolse quel fazzoletto con il quale Jeanne gli aveva bendato gli occhi e si rese conto che solo loro due avevo continuato a ballare in mezzo alla stanza mentre le altre coppie si erano ritirate ai bordi della pista a guardarli. Piton si sentì terribilmente in imbarazzo all’idea di aver danzato difronte a tutte quelle persone e lo fu ancora di più quando, terminata la musica, la stanza si riempì di applausi da parte delle studentesse e delle due professoresse presenti.
Ma quel piccolo momento di gloria fu bruscamente interrotto da un boato che fece tremare gli enormi vetri dell’aula seminando il panico tra le ragazze: pochi attimi dopo Gazza , decisamente più sconvolto del solito, fece irruzione nella stanza esclamando “Professor Piton! Il suo laboratorio…è esploso!”
Solo allora il vago ricordo di un calderone che bolliva sulla scrivania, riaffiorò alla mente del professore di pozioni.
 
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Lady of the sea
view post Posted on 8/8/2011, 12:49




bello come sempre questo cap, e come sempre é stato un piacere aiutarti! Bravissima, e non dubitare mai delle tue capacità letterarie!
 
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Camelia.
view post Posted on 8/8/2011, 14:13




Noooo, la pozione esplosa!!

Chissà quant'è incazzato Piton in questo momento, mi sa che esplode anche lui :P
 
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Sibilla Piton
view post Posted on 8/8/2011, 15:46




Maaaaamma mia!Povero laboratorio!è povero Severus!Ma dovrebbe esplodere davvero,anzi,avrebbe dovuto farlo quando la tizia gli ha bendato gli occhi.........Se qualcuno mi facesse uno scherzo del genere,lo morderei!!!!Poi mi butterei dalla finestra e volerei via,verso la libertà!E NON SPERO IN UNA STORIA D'AMORE TRA SEVERUS E MADAME MAXIME,ma l'ho già detto.Io spero in una storia tra Piton e nessuno,punto.
 
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Dede Snape
view post Posted on 19/8/2011, 15:39




Sei bravissima a scrivere S'agapò!!! ;)
scusa per il ritardo, ma ho letto tutti e 4 i capitoli insieme, senza stancarmi, anzi non vedevo l'ora di leggere il prossimo.
i tuoi capitoli sono favolosi e hai delle bellissime idee!!! ^_^

Complimenti!!!
eee..ti prego CONTINUA!!! :blush:
 
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S'agapò
view post Posted on 3/9/2011, 10:02




Oh bhè...salve!
Chiedo venia per il ritardo ma ero impegnata con un test d'ammissione per l'Uni. T_T
Che il Piton(e) me la mandi buona!
Intanto per voi un piccolo aggiornamento.
Ah ci tenevo a dirvi che il nome della protagonista, Jeanne, non è preso a caso...pertanto vi consiglio di vedere un bellissimo film intitolato "Modigliani, i colori dell'anima".
Buona lettura!

Capitolo V

Come antidoto alla propria negligenza, il professor Piton passò quegli ultimi giorni prima del Natale a ripulire e riordinare il proprio laboratorio imponendosi di non utilizzare assolutamente la magia. Era dell’opinione che quel faticoso lavoro lo avrebbe distratto dall’ultimo tiro mancino fattogli dalla Mcgranitt e dalle innumerevoli idee che gli frullavano nella testa. Per allietare quelle sue giornate caratterizzate dalle presenza di spazzole, strofinacci e svariati prodotti per la pulizia aveva portato nel laboratorio un vecchio grammofono e alcuni dischi, trovati entrambi in un remoto angolo del suo ufficio. Che si trattasse di una coincidenza o meno si rese conto di possedere quasi esclusivamente musica classica e pur non essendo un esperto era certo che molti dei brani che aveva ascoltato in quei giorni fossero valzer. Inevitabilmente i suoi pensieri ripiombarono su ciò che era successo qualche giorno prima in quell’aula di astronomia: infondo non poteva certo dire di essere un principiante in materia, dato che quando aveva frequentato Hogwarts come studente era stato costretto a partecipare a innumerevoli serate danzanti. E nessuna delle sue compagne di ballo si era mai lamentata troppo, per quanto si ricordasse.
Piton aveva appena finito di pulire un’ostinata macchia violacea appiccicata a un banco quando vide che l’esplosione del calderone oltre ad aver imbrattato tutto il laboratorio aveva addirittura rovinato la sua cattedra. Anche se la tentazione di ricorrere alla magia per riparare a quel danno fosse molto forte decise che avrebbe aggiustato la sua scrivania alla vecchia maniera babbana, ovvero utilizzando chiodi e martello.
Impiegò buona parte del suo tempo alla ricerca di quegli strumenti che sembravano essere irreperibili in tutto il castello e passò il resto del pomeriggio a sbattere furiosamente con il martello nel legno cercando di conficcarvi quei maledetti chiodi.
Si fermò qualche volta per asciugarsi con il braccio la fronte madida di sudore e passando la mano sulla superficie ruvida della cattedra si soffermò con la punta delle dita là dove l’esplosione aveva squarciato il legno : quell’immagine gli fece venire in mente alcuni momenti della sua adolescenza in cui era solito scarabocchiare su qualunque cosa avesse sotto mano la tipica immagine del cuoricino spezzato. All’epoca anche lui avrebbe avuto bisogno di una bella manciata di chiodi da poter piantare nel proprio petto.
Riprese a martellare meditando che erano poche le cose che riuscivano a distrarlo da quel suo senso di malessere profondo che lo opprimeva costantemente: attività che impegnavano completamente la sua mente come, ad esempio, mantenere la concentrazione per realizzare una pozione. Oppure per leggere. E anche per… ballare. Realizzò che per tutto il tempo in cui era rimasto intrappolato nell’aula di astronomia era stato pervaso da una sorta di atarassia , specialmente quando si trovava a contatto con quella ragazza francese… Jeanne. Socchiuse gli occhi ripensando al calore avvolgente del suo corpo, ai suoi occhi color nocciola così comprensivi, ai riccioli castani che le incorniciavano il volto, alle sue labbra carnose e a…
Le sue fantasie furono interrotte bruscamente da un dolore lancinante alla mano che aveva distrattamente appoggiato sulla scrivania e sulla quale aveva appena sferrato una forte martellata. Imprecando abbandonò il suo lavoro e si diresse in ufficio massaggiandosi le dita doloranti quando vide posata su una poltrona un suo solito completo nero pulito di lavanderia e ben piegato. Solo allora realizzò che il così tanto atteso Ballo del Ceppo sarebbe iniziato tra pochi minuti e che non sarebbe riuscito a inventarsi una scusa plausibile per non partecipare.
 
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Dede Snape
view post Posted on 3/9/2011, 11:06




una capitolo più bello dell'altro!!! :)
BRAVISSIMAAAA!!

ti prego continua..:)
non vedo l'ora di leggere il capitolo sul ballo del ceppo!!! ^_^

p.s. incrociamo le dita per il tuo test d'ammissione!!!
 
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39 replies since 21/7/2011, 00:52   412 views
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