Severus Piton & Alan Rickman Fan Forum

Quando i libri non bastano, Hermione/Severus

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zebraviola
view post Posted on 1/4/2011, 11:28 by: zebraviola
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Mmmm posto anche il secondo capitolo, con la speranza che qualcuno commenti xD

Capitolo 2.

Severus Piton maledì Minerva in tutte le lingue che conosceva, umane e non! Era mezz'ora che stava cercando la Granger per quel parco e ormai stava perdendo le speranze. Ancora non si capacitava di quello che stava accingendosi a fare, proprio non capiva come Minerva potesse desiderare di andare in pensione. Arrivò perfino a pensare che l'avesse deciso apposta, solo per recargli un dispetto! Poi quando aveva osato avanzare la candidatura di Hermione Granger lui non aveva potuto trattenere un sospiro di rassegnazione, a quanto pare era destinato ad essere circondato da ex-studenti, tutti Grifondoro per di più!
Finalmente dopo infiniti minuti che girava i vari giardini scansando scoiattoli e pavoni la vide, seduta su di una panchina sotto ad un arco di edera. Pur essendosi avvicinato parecchio lei non lo notò e lui si concesse di osservare un attimo la sua ex-alunna.
Si ritrovò a pensare che la donna non fosse una “bellezza”, non lo era mai stata a dir la verità, ai suoi occhi si presentava come una donna comune, come ce ne sono molte in Inghilterra, la classica “senza arte ne parte”. Notò che nei dieci anni circa passati dall'ultima volta che l'aveva vista aveva messo su qualche chilo, ma il vestito azzurro che indossava le stava bene, sembrava una donna in salute, in carne. Ricordava vagamente cosa pensava di lei a quindici anni, la riteneva una ragazza molto esile e gracilina... ecco un'altra cosa che la fine della guerra aveva cambiato.
Non riuscì a trattenere un sorrisino di scherno quando notò che i capelli, invece, non erano minimamente cambiati; infatti, se pur molto lunghi, erano gli stessi ricci cespugliosi che ricordava nella sua studentessa di un tempo.
Per ultima fase della sua analisi passò al viso dove riscontrò un'altra novità di questa versione matura della signorina Granger: portava gli occhiali.
Fortunatamente non aveva ereditato il dubbio gusto del suo migliore amico in fatto di montature, infatti la donna sfoggiava un paio di occhiali con una montatura argentata molto fine e sottile che celavano due occhi intenti a leggere la pergamena che aveva in mano.
Severus non poté far a meno di notare che i suoi occhi brillavano ancora di intelligenza, una qualità che aveva sempre ammirato in lei (ma che non avrebbe ammesso nemmeno sotto tortura), e che sulla sua fronte aveva qualche piccola ruga d'espressione, sicuramente frutto dei troppi ragionamenti fatti nel corso degli anni. Lui era un fermo sostenitore dell'idea che lei fosse l'unica mente con un po' di cervello, e quindi con capacità pensanti, in quel gruppo di scalmanati Grifondoro.
Si rese conto con sgomento che era rimasto quasi cinque minuti ad osservare la donna che invece non si era minimamente resa conto della sua presenza.
-Buongiorno signorina Granger.-
La vide alzare gli occhi su di lui e una scintilla di sgomento le attraversò le iridi.
-Professor Piton?-
-Signorina Granger per quanto io ne sappia non sono morto, pertanto trovo fuori luogo che lei mi guardi come se avesse visto un fantasma.-
Hermione scosse leggermente la testa con un leggero sorriso.
-Sempre acido vero professore? Ad ogni modo ero solo sorpresa di trovala qui, vuole sedersi?- fece per spostare la borsa quando un gesto della mano da parte di Piton la fermò.
-No grazie, avrei bisogno di parlare di una faccenda, le andrebbe di fare due passi?-
Si sforzò di usare un tono quanto più gentile possibile, cercando di rimangiarsi la rispostaccia che gli era sorta spontanea sentendosi dare dell'acido. Ma capì che non era il piede giusto per iniziare un rapporto civile e maturo con una donna che sarebbe diventata, se tutto fosse andato bene, una sua collega nonché nuovo capocasa di Grifondoro.
Hermione, dal canto suo, era rimasta un po' stranita da quella insolita richiesta del professore. Le sembrava strano che lui avesse intrapreso il viaggio in treno con Harry... per parlare con lei.
-Si certo! Una faccenda di che tipo?-
-Riguarda Hogwarts.-
La donna trattenne il fiato sentendo il nome della sua scuola e si alzò senza battere ciglio, raccolse il libro che mise in borsa e si incamminò a fianco del professore lungo il sentiero che usciva dal giardino zen.
-Allora signorina Granger, andrò dritto al punto della questione, potrebbe considerare l'idea di venire a lavorare a Hogwarts?-
Hermione si fermò di colpo, osservandolo nuovamente come se fosse un fantasma. Lavorare ad Hogwarts? Le sarebbe piaciuto molto!
-Come bibliotecaria intende?-
-Bibliotecaria? Oh no, non penso che la cosa andrebbe bene a Madama Flare, no quello che le volevo offrire era qualcosa di più.-
-Madama Flare?-
-Si Madama Flare, la nuova bibliotecaria da tre anni a questa parte- rispose lui un pochino innervosito, giurò su sé stesso che se l'avesse interrotto un'altra volta non le avrebbe chiesto nulla.
-Posso andare avanti o vuole sapere anche il nome e l'età?- Hermione arrossì di vergogna a quelle parole. Era una trentenne ma si sentiva ancora una ragazzina davanti a lui.
-Come le stavo dicendo sono qua per offrirle ben più del posto di bibliotecaria. Due settimane fa Minerva mi ha consegnato le sue dimissioni volendo andare in pensione e io ho pensato a lei come sostituta.-
Se prima Hermione era stupita adesso era addirittura esterrefatta!
-Mi... mi sta offrendo la cattedra di Trasfigurazione?-
-Esattamente, noto con piacere che il suo cervello non si è danneggiato con l'incedere degli anni! Ad ogni modo se accettasse non solo diverrebbe insegnate di quella materia ma anche il nuovo capocasa di Grifondoro. Che ne pensa?-
-Ehm... potrei pensarci qualche giorno?-
Avrebbe voluto accettare su due piedi, spinta dall'istinto, ma la ragione le impose di aspettare e di meditare i pro e i contro di questo cambiamento.
-Si certo, le concedo una settimana di tempo, se decidesse di accettare si presenti ad Hogwarts il 5 agosto, ci sarà una riunione con tutti i docenti. Adesso mi scusi ma devo andare.-
Si strinsero la mano e lui fece per allontanarsi quando lei gli chiese come avesse fatto a trovarla.
-Il signor Potter ieri mi ha dato il suo indirizzo e quando a casa non l'ho trovata la sua vicina mi ha detto che lei il venerdì si reca sempre qui per rilassarsi. Come vede quindi non mi è stato difficile trovarla.- Omise totalmente, per evitare di fare la figura del beota, il fatto che aveva girato mezzo parco prima di riuscire a scovarla.
Detto questo fece un mezzo inchino e si diresse dietro un albero dove si smaterializzò.
Hermione ancora intontita da quella visita non potè fare a meno di domandarsi come mai avesse parlato di Harry come “il signor Potter”; per quanto ne sapesse lei, infatti, tra i due c'era molto rispetto reciproco nato dopo la guerra ed erano amici, per quanto Piton possa mostrarsi amico di un altro essere vivente; il rispetto e la stima erano così elevati da aver spinto Harry a chiamare il suo secondogenito con il nome del preside. Decise che si sarebbe rivolta al suo amico per un consiglio sul da farsi e chi lo sa, magari sarebbe anche riuscita a svelare il mistero del “signor Potter”.
Sorridendo a questa prospettiva la donna si diresse verso l'uscita per tornare a casa e scrivere la lettera che tanto le premeva.
 
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8 replies since 31/3/2011, 22:45   194 views
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