Severus Piton & Alan Rickman Fan Forum

REVELIO!, La mia prima ff su Severus

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MilleniumSnape
view post Posted on 4/12/2010, 16:38 by: MilleniumSnape




Ho scritto 1 altro capitoletto...grazie x i commenti :) in realtà sono stata incoraggiata da voi :) non giudicate male il mio nuovo pezzetto :o:

Come ogni notte, Severus sgattaiolò fuori dai sotterranei e scivolò, con la grazia di un serpente, fino al quinto piano. Nell’ala proebita non era più custodita la pietra filosofale: quella era stata distrutta da tempo. A Severus interessava qualcosa di ancor più pericoloso: lo specchio delle brame. Da quando era stato portato alla scuola di Magia e Stregoneria, ogni notte, Severus passava ore a guardarvi attraverso, per vedere la donna della sua vita, il suo amore, la ragazza che per colpa sua era stata uccisa da Voldemort.
Quella sera, al chiaro di luna Lily era bella, di una bellezza acerba, era giovane e nei suoi occhi c’era un piglio di tristezza. Lui, affranto, cadde in ginocchio, le mani sul volto, a coprire le lacrime che scendevano lente, a nascondere a sè stesso il suo riflesso.
Che vergogna immensa, provava Severus: avrebbe voluto sputare al suo fantasma, imprigionato in quello maledetto aggeggio incantato. Quando lo guardò di nuovo, Lily gli asciugò il volto, e gli tese una mano:voleva che si rialzasse. Severus le porse la sua, pur sapendo che al di fuori dello specchio non avrebbe trovato nessuno ad aiutarlo.
E invece, d’improvviso, si sentì accarezzare la mano: il tocco era delicato e gentile: -Di nuovo qui, Severus?-
Piton ritrasse la mano, il cuore pieno di vergogna: Albus Silente sapeva del suo segreto, e lo aveva tenuto d’occhio per tutto questo tempo…
-Oh, non ti preoccupare Severus, non sono tanto vecchio da non riuscire ad aiutare un amico a rialzarsi..- Sorrise Silente.
-Amico….- borbottò in collera Piton –Si presume che gli amici non vengano spiati come degli solaretti del primo anno!- Asserì con voce piatta.
- Non avertene a male, Severus, stavo solo passeggiando per il castello. Sai, la mia schiena non mi lascia dormire…a proposito, dovresti rialzarti: in quella posizione non vorrei che anche la tua ti procurasse noie…-
E gli porse di nuovo la mano ossuta.
-Faccio da solo, grazie- Severus si alzò. –Ritengo di dovermi sentire molto fortunato ad avere un amico che si preoccupa della mia schiena.- Lo canzonò sarcastico.
-Oh, non è della tua schiena che i preoccupo Severus, credo che tu patisca dolori più profondi guardando in quello specchio. Ho ragione?- Quando Silente si rese conto che Piton non aveva intenzione di rispondere aggiunse, con tono grave: -Lei non avrebbe mai voluto vederti ridotto così.-
-Lei non avrebbe voluto vedermi affatto.- Rispose Severus, alzando la voce.
-Non essere così severo con te stesso, se sapesse cosa stai facendo per suo figlio…-
-Io non faccio proprio nulla per suo figlio! Quel sciocco ragazzino petulante non merita nessun aiuto. Io lo faccio per lei. Perchè il suo sacrificio non sia stato vano. Se potessi, consegnerei Potter al Signore Oscuro questa notte stessa.-
-Menti Severus, non lo faresti mai.- Disse solenne Albus con un bagliore di fiducia negl’occhi.
-Ad ogni modo, Severus permettimi di darti un consiglio: smettila di fare come il fratello Pervell!-
-Io non farei mai risorgere Lily con la pietra!!- Urlò Severus infuriato e poi rabbrividì.
-Quello che volevo dire, Severus, era che dovresti concentrarti sui vivi.-
-Ti assicuro, Albus, che mi concentro su molte donne vive…- rispose con un ghigno il professore.
-Non ho a dubbi riguardo, Severus, ma non sei in grado di amare veramente nessuno dopo la sua morte.-
Severus sapeva che Silente aveva ragione, ma alzò un soppracciglio, sorrise a mezza bocca e rispose:
-Le tue storielle sull’amore, Albus, mi fanno venire il voltastomaco.- detto questo se ne andò lasciando che il mantello fluttuante lo seguisse nei suoi movimenti eleganti.

Il mattino seguente, Piton si diresse verso l’aula di pozioni. La luce del sole scacciava la malinconia e portava al suo posto un incessante brama di vendetta. Questo era il turno della Granger: dopo aver letto quella lettera, Sevrus aveva trovato un modo molto intrigante per farla crollare.
-Oggi apprenderemo una nuova pozione. Serve per infondere un po‘ di coraggio nei momenti in cui ne abbiamo bisogno. Essa è molto utile ai mollaccioni come Paciok, quando si trovano di fronte ad un pericolo grave.- Il tavolo di Serpeverde scoppiò in una fragorosa risata.

-Prendete il calderone!- Ordinò il professore – insieme a mezzo litro d’acqua, versate 5 corde di zampe di Drago.- Quando tutti gli studenti ebbero finito Severus,si avvicinò al banco di Hermione.
-Signorina Granger, non le conviene stare con il viso così vicino al calderone, non vorrei che la nebbia argentata, che fuoriesce da esso, le irretisse i sensi…- ghignò il professore. Hermione sbarrò gli occhi e divenne paonazza: era chiaro che avesse letto la sua lettera.
-Ora che mi torna in mente…Compito eccellente signorina, nessuna copiatura. Inoltre ho trovato la lettura dei suoi appunti molto… illuminante. Ha annotato ogni parola da me proferita. Eppure, signorina Granger, qualche volta avevo come l’impressione che ricordasse ogni movimento,ogni sguardo, ma le parole...quelle no!- Recitò solenne Piton. –Aggiungete dei semi di Mandragora- biascicò fissando Hermione.
La classe rimase sbigottita dalle frasi dette dal professore, e lei paralizzata.
-Sono contenta che abbia cambiato idea, professore.- disse fredda la ragazza,senza guardarlo negli occhi e fece per prendere i semi. L’agitazione la portò a compiere un movimento brusco: diede una gomitata ad un piccolo contenitore che cadde nel calderone. La pozione si colorò di blu.
-Non avevo detto di versare delle Lacrime di fenice, signorina.- Sorrise malevolo Piton e si allontanò.
Hermione cercò di rimediare in tutti i modi al disastro causato, ma il risultato fu un voto Desolante, il primo in tutta la sua carriera scolastica.

Quando tutti gli studenti uscirono dall’aula, Hermione si avvicinò titubante alla cattedra del professore, il quale la guardava compiaciuto.
-Non mi sembra corretto….- mugugnò la ragazza. Severus, per tutta risposta alzò un sopracciglio.
-Non può…- iniziò Hermione con le lacrime agli occhi. –Non può prendersi gioco di me in quel modo.- Poi si voltò di scatto, come per andrsene, ma il professore fu più veloce: si alzò dalla sedia e le afferrò il braccio.
-Girati Granger.- Ordinò con una voce stranamente vellutata. Hermione, che aveva notato il cambio di tono, obbedì. Lui le lasciò il braccio, e si appogiò sulla scrivania che li separava. I loro visi erano così vicini che Hermione poteva sentire il suo respiro sulla bocca.
Severus, senza distogliere lo sguardo dagli occhi sgranati della ragazza, si avvicinò lento alle sue labbra. Hermione paralizzata, col cuore in fiamme, aspettava un bacio, ma lui con un sussurro disse: -Una volta sola.- Poi si allontanò da lei, guardandola con aria ambigua.
-Vattene Granger: devo lavorare.-


eeeh....che dite?puo andare??? :huh: :huh:
 
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23 replies since 2/12/2010, 18:01   368 views
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