Ciao a tutte, spero che questa sia la sezione giusta! Vorrei farvi leggere questa fanfiction, so che non è il massimo dell'originalità, anzi, ma è la prima che scrivo in assoluto, spero non faccia schifo, abbiate pietà
Fandom: Harry Potter
Pairing: Severus Piton/Lily Evans
Personaggi: Severus Piton, Lily Evans
Genere: Romantico
La stanza delle necessità: è quel luogo che stava cercando, con crescente desiderio, il giovane Severus. Si aggirava inquieto per il castello, alla ricerca di un posto tranquillo dove studiare, soprattutto un posto in cui i Malandrini non avrebbero potuto trovarlo per infastidirlo in chissà quale maniera. La sala comune dei Serpeverde sembrava il luogo più indicato ma no, voleva stare completamente da solo. Un cipiglio comparve sulla fronte di Piton a questi pensieri, mentre teneva due grossi libri rilegati in pelle sotto al braccio destro e, di tanto in tanto, lanciava sguardi sospettosi e preoccupati al contempo, alle sue spalle, mentre procedeva rapidamente. Tanta era la fretta e tanti erano i pensieri che gli ronzavano in testa, che si ritrovò in un corridoio semideserto del secondo piano, e ad un certo punto sobbalzò, poiché una porta comparve alla sua destra, dal nulla. Sorrise fra sé e sé mentre si avvicinò ad essa, spinse la maniglia ed entrò. Oltre a tutte le cianfrusaglie che la stanza ospitava, c’era anche, nel mezzo, un tavolino di legno con due sedie. Sul tavolino erano disposti un calamaio e una pila di pergamene. Con soddisfazione Piton si avvicinò e sedette, posò quindi i due libri sul tavolo e si guardò intorno: “Finalmente un po’ di quiete”, pensò. Aprì il primo libro che gli si presentava davanti, “Storia della Magia”, e cominciò a sfogliarlo distrattamente. Non era certamente la sua materia preferita, lui che era una cima in Pozioni, ma cominciò comunque a leggere con attenzione, curvandosi in avanti e poggiando entrambi i gomiti sul tavolo, quasi con una sorta di rassegnazione. D’altronde Piton era uno studente modello, non poteva permettersi di tralasciare qualche materia.
Nello stesso tempo, lo stesso problema si presentava ad un’altra persona: Lily. Quel pomeriggio James aveva gli allenamenti di Quidditch e i suoi amici Remus, Sirius e Peter erano andati a vederlo: lei non aveva mai avuto una grande passione per quello sport, soprattutto pensava che avrebbe rubato tempo allo studio. Cosa fare allora se non approfittare di quella situazione e trovare un posto dove studiare in tutta tranquillità? Non aveva voglia di andare nella sala comune dei Grifondoro, certamente qualche persona di passaggio l’avrebbe distratta, e lei non poteva permetterselo, visto che era spaventosamente indietro col programma di Storia della Magia. Si trovava a gironzolare nel castello fra questi pensieri, i due pesanti tomi di Storia della Magia sottobraccio, quando giunse al secondo piano. “ Caspita, devo darmi una mossa! “, pensò, come se si fosse risvegliata da uno stato di trance, e in tutta fretta cominciò a percorrere il corridoio, quando un rumore la fece sobbalzare: una porta era comparsa sul muro alla sua destra, la stanza delle necessità. “ Oh..meno male!”, esclamò sollevata e soddisfatta al tempo stesso, e si accostò alla porta. Si fermò quasi subito però, perché sentì una voce che proveniva dall’interno: “ ..quindi nel tredicesimo secolo, la Magia..”, premette un orecchio contro il legno e riconobbe chiaramente la voce dell’amico Severus che stava ripetendo la lezione. Per un attimo fu indecisa se entrare o meno, ma alla fine spinse la maniglia e si addentrò nella stanza.
Piton udì il cigolio della porta, sollevò lo sguardo dal libro, e di scatto si voltò verso la fonte del rumore. A causa delle molte cianfrusaglie accatastate nella stanza, non riuscì subito a vedere chi fosse entrato o cosa fosse accaduto, quindi domandò con aria piuttosto irritata: “Chi c’è?” Nell’udire questa domanda Lily rispose timidamente: “Oh..Severus..sono io, Lily!” Piton a quel punto si sentì avvampare e, senza rispondere, si chinò di nuovo sul libro, terribilmente imbarazzato e colto alla sprovvista. Lily ci mise un po’ prima di riuscire a raggiungerlo per via degli oggetti che avevano fatto di quella stanza quasi un museo improvvisato, ma alla fine ci riuscì e posò gli occhi verdi sull’amico intento a studiare.
“ Spero di non averti disturbato, vedi..io cercavo un posto dove studiare, ma..vedo che anche per te è lo stesso, no?”
Piton a quell’osservazione non rispose nulla, quasi facendo finta che Lily non avesse parlato. Sulla fronte della ragazza allora comparve un cipiglio irritato, così come lo era la voce, ed insistette.
“Insomma, Severus..non mi hai degnata nemmeno di uno sguardo e non mi rispondi! Si può sapere cos’hai?”
Piton allora sospirò, alzò lo sguardo dal tavolo e ruotò appena il busto verso la rossa, fissandola con uno sguardo così intenso e penetrante che la fece arrossire.
“ Come mai tutta sola? Non sei con i tuoi amichetti del Grifondoro? Dov’è Potter, ha trovato una compagnia migliore della tua? “
“ No. Semplicemente James ha gli allenamenti di Quidditch e gli altri sono andati a vederlo. Io invece devo studiare, tutto qui. “ rispose Lily con la stessa freddezza, ed arricciò il naso. Il rapporto fra i due era sempre molto teso quando si toccava quel tasto.
“ Beh? Posso sedere con te o devo andare via? ” aggiunse la ragazza con impazienza, indicando la porta d’ingresso con un gesto affrettato.
“ N-no, puoi rimanere. “ rispose Piton, tornando con lo sguardo sul libro e temendo che Lily davvero volesse andar via.
“ Non è di mia proprietà questa stanza.”
Lily quindi si avvicinò alla sedia posta di fronte a quella di Severus, dall’altra parte del tavolino, e sedette. Poggiò i libri e la borsa, e sospirò.
“ Severus, dai..non essere arrabbiato. Mi piacerebbe davvero tanto studiare con te..come facevamo prima. “ affermò la ragazza, e sprofondò nella borsa per l’imbarazzo, alla ricerca di chissà cosa. Piton ne approfittò per alzare lo sguardo su di lei.
“ Già..come una volta” mormorò fra i denti, avvelenato come tutte le volte in cui gli tornava in mente il motivo per cui si erano separati: i Malandrini. La tensione fra i due era palpabile, e all’improvviso Lily non riuscì a trattenersi. Con tutta la forza che aveva in corpo, sbattè la borsa sul tavolo, facendo rovesciare il calamaio pieno d’inchiostro e facendo sobbalzare i libri, mentre scattava in piedi.
“ Insomma Sev, non ne posso più! Ogni occasione è buona per rinfacciarmi le mie amicizie! Ma lo vuoi capire? Il fatto che io non stia sempre e solo con te e che conosca altre persone ora, non vuol dire che..che ti voglia meno bene di prima! So che James e gli altri ecco..so che non si comportano sempre bene ma..cercate di non odiarvi, di trovare un accordo! Perché non posso essere amica di entrambe? ” La foga aveva fatto arrossare le guance di Lily, ora il suo viso era paonazzo e gli occhi erano puntati su Piton, che scattò in piedi a sua volta, incurante del disordine che si era venuto a creare sul tavolo.
“ Sei tu che non capisci! Loro sono dei fannulloni scansafatiche, la loro unica occupazione è fare gli spacconi e godono perchè tutti li ammirano come i ribelli della scuola, li trovano tutti affascinanti ma..anche tu..non me lo sarei mai aspettato da te! Ti trovavo una persona sveglia e intelligente, altrimenti non ti avrei mai voluta come mia amica! Perché non apri gli occhi e non ti accorgi che..” A quel punto Piton strinse i pugni e taque, imbarazzato e infervorato dalla conversazione, un leggero colorito roseo sulle guance altrimenti pallide, gli occhi neri che trafiggevano l’amica. Questo era troppo per Lily, non intendeva sentire di più. Prese i due libri, li gettò nella borsa sporca d’inchiostro, e girò i tacchi come per andarsene, ma non fece in tempo a muovere un passo che Piton l’afferrò per un braccio e la spinse contro il muro retrostante, poggiando entrambe le mani su di esso, le braccia tese.
“ Scordati di andartene. Non scapperai da me.”
La voce del ragazzo era piatta, gli occhi neri puntati su Lily con una tale intensità che quasi la spaventò.
“ Sev..f-fammi passare, non ho nient’altro da dirti. “
La rossa deglutì, abbassando lo sguardo e cercando di sgusciare via. Piton, avvedutosi in tempo delle sue intenzioni, bloccò con entrambe le mani, che prima si trovavano sul muro, sui polsi di lei, trattenendola poi, lentamente, si avvicinò al suo viso, sfiorandole appena il naso, e parlò di nuovo.
“ Lily..so che quella che provi per me non è solo amicizia, perché non hai il coraggio di ammetterlo..”
Quello di Severus era un flebile sussurro, dopo aver parlato, inspirò l’odore della ragazza chiudendo gli occhi, poi le lasciò un polso e accarezzò con la mano libera i capelli rossi e morbidi. Lily era come paralizzata da questa situazione, e s’irrigidì tutta, incapace di reagire: sapeva che ciò che le aveva detto l’amico non era falso, tutt’altro, ma forse non era pronta neanche ad ammetterlo a sé stessa. Abbassò il braccio che le era stato liberato, e lo posò sul petto di Piton, tentando un debole tentativo di spingerlo via, invano. Severus avvertì la lieve pressione della sua mano, e si scostò appena dal suo volto, per poterla guardare negli occhi.
“ Vuoi che me ne vada? Il tuo tentativo è così debole che io credo che tu non lo voglia davvero. “
Lentamente si abbassò sul collo della ragazza, lo percorse con la punta del naso adunco, e le posò un bacio sulla pelle candida. Lily rabbrividì, ed assunse un’espressione preoccupata.
“ Sev..ti prego..”
Quello della ragazza era un sussurro appena percettibile, ma bastò a fermare Piton.
“ Cacciami. “
Disse Severus con tono piatto, tornando a guardare l’amica negli occhi.
“ Tu..oh, severus te ne devi andare! Devi..devi lasciarmi in pace, capisci? Noi non..”
“ Continua..”
Incalzò Piton, piatto, fissandola.
“ ..n-non possiamo stare insieme, capisci? I-io..li perderei, tutti loro! Tutti i miei amici! “
Lily era tremante e aveva le lacrime agli occhi mentre guardava l’amico, un polso ancora intrappolato nella sua morsa. Ma era troppo per Piton, probabilmente la goccia che fece traboccare il vaso. Strinse ancor di più la mano sul polso della ragazza, inchiodandola alla parete, mentre l’altra mano, quella libera, scivolò sul fianco di lei, stringendolo, e si schiacciò quasi su Lily, il viso a qualche millimetro da quello di lei.
“ Dannazione! Che ti importa di loro..quando puoi avere ME! “
Urlò, furioso, e si avventò sulle labbra di Lily. Dapprima le stampò un bacio tutt’altro che delicato sulla bocca, poi cominciò a baciarle il viso, bagnandosi le labbra con le lacrime di lei, che le scivolavano ormai incontrollate, poi si fermò. Guardò per qualche istante Lily che lo osservava attonita e preoccupata, il cuore della ragazza gli martellava in petto, non riusciva a pensare a niente, a niente da dire a Severus, neanche a respingerlo o a scappare: era come stare sotto l’effetto di un incantesimo Pietrificus. Severus allora, vista l’assenza di reazioni da parte di lei, si avvicinò nuovamente al viso della ragazza, fece scivolare una mano dietro al collo fragile, e se l’avvicino, per poi sprofondare in un bacio delicato e passionale al tempo stesso. Lily, dal canto suo, non rifiutò né disprezzò questo gesto, e muoveva la lingua insieme a quella di Piton, abbandonandosi del tutto a quel suo bacio, facendogli scivolare entrambe le braccia dietro al collo: era il loro primo bacio. Solo quando Severus si staccò, per guardarla in tutta la sua bellezza, Lily, come rinsavita, si allontanò all’improvviso e raccolse la sua borsa caduta sul pavimento.
“ Ah, Sev! Devo andare! “
Lily corse verso la porta d’ingresso, tremante e tutta rossa dall’imbarazzo, la aprì e sparì in pochi istanti dalla vista di Severus, che rimase intontito ancora per un bel po’ per quel bacio rubato. Il pensiero poi andò a James, e sulle sue labbra comparve un sorrisetto di soddisfazione..ah, se solo avesse saputo! Sospirò e torno a sedersi, perso in mille pensieri.
aspetto il seguito 
Aspetto aggiornamenti!!!