VOGLIO GUARDARE
Diego De Silva
CITAZIONE
Una ragazza e un assassino si trovano uniti in un singolare legame fatto di silenzi,gesti e segreti.In un crescendo di tensione,le loro due esistenze ordinarie e malate si rispecchiano l'una nell'altra senza rumore.
Ho scoperto questo libro nove mesi fa nella libreria dell'aereoporto. Si dice che non bisogna mai giudicare un libro dalla copertina:io sono stata attratta sia dall'accattivante copertina che dal titolo. Per una volta non sono stata smentita scoprendo un romanzo stupendo che si divora in pochissime ore,visto che è proprio minuscolo (circa 180 pp in grafia media).
Mi è parsa una via di mezzo fra il giallo e il romanzo psicologico. L'ho letto in circa quattro ore e riletto altre due o tre volte prendendomi un pò più tempo. Ci sono andata un pò in fissa con questa storia,probabilmente anche per via del mio personale gusto ma,cercando su internet,ho notato diverse recensioni positive. Dal momento che ho letto davvero delle belle cose che mi sembra riassumano bene la storia con i suoi punti di forza,le riporto qui giù,tramite delle citazioni.
"Storia di un'ossessione. Il romanzo di De Silva costringe il lettore a familiarizzare con il male. Senza la rassicurazione della logica "
CITAZIONE
Giuseppe Pontiggia ha scritto che questo libro "ci restituisce l'incomprensibilità delle cose". De Silva, del resto, ha circoscritto la posizione etica dello scrittore nel porre domande, non nel fornire risposte. Il punto non è scoprire chi è il colpevole, e neppure capire perché ha ucciso una bambina (dato che di questo si parla: di un efferato, eppure "pulitissimo", infanticidio). Il colpevole è un avvocato e si chiama Davide Heller, lo sappiamo da subito. Il motivo della sua azione ci viene negato: nel romanzo i personaggi compiono gesti estremi senza una logica evidente. Perché Celeste si prostituisce? Cosa spinge un fascinoso e brillante avvocato a uccidere? La ragione non offre sicurezze né consolazione. Per questo Voglio guardare è un libro che fa paura.
L'interesse dell'autore risiede nell'indagine del male. «Quando Celeste incontra Heller non lo ricatta, non lo denuncia. L'unica cosa che gli chiede è di vedere la sua casa. E girando in quella casa di Heller è un po' come se guardasse il male che lui ha dentro», spiega De Silva. Il vero motore del romanzo è l'ossessione, che "come l'ombra della notte [...] riveste la facciata delle case ma non le penetra e non le altera". E l'autore, senza compiacimenti e senza giudicare, porta il lettore a immergersi in quell'ossessione.
CITAZIONE
(Questa mi ha fatta sorridere e l'ho trovata dannatamente azzeccata,fonte:http://www.lafrusta.net/rec_desilva.html)
Le istruzioni per l'uso sono semplicissime. Il lettore di Voglio guardare può:
a) Comprare il libro, assumere una comoda posizione sul divano, leggere da pagina 1 a pagina 181;
oppure
b) Comprare il libro, assumere una comoda posizione sul divano e sbattere ripetutamente con la fronte contro un angolo del volume fino a sanguinare.
Gli effetti saranno identici.
Voglio guardare è un libro perturbante, aspro, duro. Un colpo in faccia, appunto.
E ancora...qualche piccolo passo del libro:
"Finalmente lei lo guarda.Non apre bocca,ma la sintassi di quel silenzio si stampa fra di loro come una didascalia".
"Non è difficile,lo hai già fatto,lo puoi fare ancora"
"Dopo i primi passi,una specie di premonizione lo raggiunge.Come se in quel breve tratto di strada si stesse compiendo un passaggio cruciale della sua vita,come se da quel momento in poi, tutto fosse destinato a cambiare.Istintivamente Heller si gira,come se volesse salutare la sua casa,con tutto quello che il gesto comporta. E per la seconda volta nella giornata,si trova a pensare la stessa frase nella testa.Tutto questo sta finendo"
"E' nell'angolo,demotivato a mentirle,desideroso di toccare il fondo".
A questo punto mi sembra superfluo ribadire che consiglio vivamente questo libro
