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Citazioni de: "L'eleganza del Riccio"

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~ R o m a n i a .
view post Posted on 11/4/2010, 21:47




Inauguriamo la nuova sezione con un topic che spero verrà consultato parecchio...^^ Per ora inserisco le citazioni de "L'eleganza del Riccio" che ho trovato su Wikiquote ma più avanti cercherò di inserirne alcune prese direttamente dal libro che mi hanno colpito particolarmente...*-*

• Che cos'è un'aristocratica? È una donna che, sebbene circondata dalla volgarità, non ne viene sfiorata.
• Alcune persone sono incapaci di cogliere l'essenza della vita e il soffio intrinseco in ciò che contemplano, e passano la loro esistenza a discutere sugli uomini come si trattasse di automi, e sulle cose come se fossero prive di anima e si esaurissero in ciò che di esse si può dire, sulla base di ispirazioni soggettive.
• A torto crediamo che il risveglio della coscienza coincida con l'ora della nostra prima nascita, forse perché è l'unica condizione vitale che sappiamo immaginare. Ci sembra di aver sempre visto e sentito e, forti di questa convinzione, identifichiamo con la venuta al mondo l'istante decisivo in cui nasce la coscienza. Il fatto che per cinque anni una bambinetta di nome Renée, meccanismo percettivo in azione dotato di vista, udito, olfatto, gusto e tatto, abbia potuto vivere nella totale inconsapevolezza di sé stessa e dell'universo smentisce questa teoria sbrigativa. Perché la coscienza per manifestarsi ha bisogno di un nome.
Quelli più forti || tra tutti gli uomini || non fanno nulla || parlano solamente || parlano di continuo.
• Dove si trova la bellezza? Nelle grandi cose che, come le altre, sono destinate a morire oppure nelle piccole che, senza nessuna pretesa, sanno incastonare nell'attimo una gemma di infinito?
• Nella nostra società essere povera, brutta e per giunta intelligente condanna a percorsi cupi e disillusi a cui è meglio abituarsi quanto prima. Alla bellezza si perdona tutto, persino la volgarità. E l'intelligenza non sembra più una giusta compensazione delle cose, una sorta di riequilibrio che la natura offre ai figli meno privilegiati, ma solo un superfluo gingillo che aumenta il valore del gioiello. La bruttezza, invece, di per se è sempre colpevole, e io ero già votata a quel tragico destino, reso ancora più doloroso se si pensa che non ero affatto stupida.
• Ecco a cosa serve il futuro: a costruire il presente con veri progetti di vita.
• Io non sono più me stessa, sono parte di un tutto sublime al quale appartengono anche gli altri, e in quei momenti mi chiedo sempre perché questa non possa essere la regola quotidiana, invece di un momento eccezionale del coro. Quando il coro s'interrompe tutti quanti, con i volti illuminati, applaudono i coristi raggianti. È così bello. In fondo mi chiedo se il vero movimento del mondo non sia proprio il canto.
• Il bello è ciò che cogliamo mentre sta passando. È l'effimera configurazione delle cose nel momento in cui ne vedi insieme la bellezza e la morte.



Se volete potete aggiungerne altre...^^
 
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