Severus Piton & Alan Rickman Fan Forum

OCCHI DI GHIACCIO

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Serpe89
view post Posted on 15/4/2010, 22:41 by: Serpe89




Questa settimana ero parecchio ispirata e sono riuscita ad aggiornare in tempo record (ovviamente record per me!!!! XD)
Comunque grazie per i vostri commenti ragazze!!!
Senza altre chiacchiere vi posto subito il nuovo aggiornamento, anche se non sono sicura che piacerà (poi capirete perchè)!!!



Capitolo 7

Una passeggiata nel parco

Non c’era nulla al mondo che poteva eguagliare l’intensità dei sentimenti che provava ogni volta che andava alla scoperta di qualcosa di nuovo. Incontrare gente e luoghi diversi, la affascinava fin da quando era bambina. Il desiderio della novità, dell’esperienza mai provata prima, a volte del mistero, erano forti in lei. Aveva imparato che non poteva frenare la sua innata curiosità, il suo desiderio di scavalcare le apparenze fisiche di un luogo o di una persona. In questo forse assomigliava suo padre: come lui, voleva in ogni momento capire come funzionava il mondo, perché era fatto così, come poteva superare certe barriere e vincerle. Visitare Hogwarts sola e in tutta tranquillità era stato un insieme di quelle esperienze. In quel luogo aveva trovato davvero tutto: la cultura nelle aule e nella biblioteca, il mistero e la magia delle statue, dei quadri, dei passaggi segreti, la maestosità delle scale e dei saloni, la luce che filtrava dalle grandi torri, il buio e l’umidità dei sotterranei,la precisione del grande orologio che per tutti segnava il tempo,il caos creato dal viavai degli studenti. Hogwarts viveva in una perfetta armonia: sembrava un luogo totalmente al di fuori del tempo e dello spazio. Finalmente cominciava a capire perché suo padre fosse tanto legato a quel posto.
Mentre era immersa in quei pensieri, era seduta sugli scalini, vicino all’ingresso della Sala Grande. Aspettava Harry e non vedeva l’ora di visitare il grande parco della scuola, tanto più che era una giornata splendida.
Era arrivata un po’ anticipo ma, a quanto pareva, ormai Harry era in ritardo.
“Che buffo quel ragazzo!” pensava Corin divertita. “Sembrava così ansioso di vedermi…e alla fine non riesce neppure ad arrivare puntuale!”
Dopo altri dieci minuti, Harry fece capolino dalla cima delle scale e cominciò a scenderle lentamente. Aveva una faccia decisamente sconsolata.
“Scusami tanto, Corin!” disse raggiungendola. “Mi dispiace, ma sono stato trattenuto per motivi scolastici!”
“Non ti preoccupare!”
“Meno male! Avevo paura che pensassi che io fossi un ritardatario! Ci tenevo davvero molto ad arrivare per tempo!”
“Abbiamo tutto il pomeriggio per recuperare questi dieci minuti,no?” domandò Corin con un gran sorriso.
“Già!” rispose Harry. Vedere il suo sorriso, lo sciolse definitivamente. “Cominciamo allora!”
Così detto, spalancò il grosso portone di Hogwarts, facendo filtrare la luce all’interno.
Corin si soffermò un istante a rimirare la vista dei giardini, poi si affrettò a seguire Harry, che già si stava avviando in mezzo al prato.
Era primavera e il parco stava lentamente risvegliandosi dal suo torpore invernale. Le alte querce e le piante da frutto si stavano riempiendo di piccoli germogli verdi, che alla luce del sole facevano spuntare timide foglioline, mentre l’erba stava riprendendo pian piano il suo solito colore acceso, che spiccava ancor di più durante le giornate estive.
Piccole margherite e altri fiorellini primaverili, si affacciavano tra gli steli per godere di quel primo ed inaspettato sole. Corin amava la natura in ogni sua forma e si fermava ogni poco ad osservarla mentre rinasceva. Il parco era meraviglioso e si estendeva da ogni parte a perdita d’occhio, esclusa l’ampia zona occupata dal lago.
I due ragazzi passeggiavano vicini, assaporando quel bel pomeriggio e chiacchierando.
“Questo posto è stupendo! Ogni angolo mi colpisce per la sua bellezza!Vorrei poter stare sempre anch’io in un luogo come questo!”
“A chi lo dici…Hogwarts è la mia vera casa!Non mi sento mai veramente bene finchè non sono qui!”
“Ti capisco…ma ogni tanto immagino che ti farà piacere incontrare i tuoi parenti!”
“I miei parenti?” chiese Harry divertito.
“Immaginavo avessi qualcuno…non so…zii,cugini…”
“Sono cresciuto con i miei zii e mio cugino…ma loro mi detestano.”
“Scusami, non lo sapevo!”
“Figurati!” poi aggiunse continuando a ridacchiare “Anche io li odio.”
Corin assunse un’espressione interrogativa.
“Vivo con mia zia, la sorella di mia madre, e suo marito. Hanno un figlio grasso e completamente idiota, che purtroppo è mio cugino. Il problema più grande è dato dal fatto che loro sono babbani. Non hanno mai accettato il fatto che fossi un mago e mi hanno sempre considerato una sorta di mostro…”
“Oh, Harry! Non sai quanto sono dispiaciuta! Hai veramente una situazione familiare terribile! Scusa se mi sono intromessa, ma non potevo immaginarlo!”
“Non devi scusarti! Per fortuna che ho trovato dei buoni amici qui a Hogwarts. Soprattutto la famiglia di Ron, il mio amico con i capelli rossi, è diventata per me un vero punto di riferimento. Sono sempre così gentili, disponibili. Mi fanno sempre sentire il benvenuto. E tu invece? Piuttosto raccontami qualcosa di te e della tua famiglia…”
“Beh…come ti avevo già detto vivo nel Nord con mia madre e mia nonna. Mia nonna è una donna davvero in gamba, anche se ha avuto una vita difficile. E’ rimasta incinta appena diplomata alla scuola di magia di Durmstrang, perché un bastar*o l’ha violentata una sera, mentre stava rincasando più tardi del solito. Una volta deciso di tenere il bambino, ha aperto una sartoria nel piccolo paese dove tuttora viviamo. E’ veramente brava, sai? Vengono anche dai paesi vicini a farsi confezionare gli abiti! Non immagini neppure che bei vestiti mi fa! Anche mia madre è una persona eccezionale! Era una studentessa modello e si è diplomata qui a Hogwarts: mia nonna voleva assolutamente che studiasse qui. Appena finiti gli studi, si è sposata e poco dopo sono nata io. Quando lei e mio padre hanno divorziato, è tornata a vivere con sua madre, ma ha inoltre deciso di diventare un Auror. Attualmente lavora laggiù per il Ministero.”
“E tuo padre?Cosa fa?”
Corin stette un attimo in silenzio. Non se la sentiva ancora di dirgli la verità. “Non ho mai conosciuto mio padre…o meglio…non me lo ricordo. I miei si sono separati quando avevo un anno.”
“E non l’hai mai visto in tutti questi anni?”
“Mia madre non vuole. E non me ne parla mai.”
“Caspita. Anche la tua famiglia non è messa granchè…Però, mi sembra di capire che siete tre donne veramente in gamba!”
“Già…come dice mia madre, a volte gli uomini non servono!” disse sorridendo.
“Non ti manca mai? Insomma, neppure io mi ricordo dei miei genitori, ma a volte mi mancano terribilmente.”
“Sì…deve essere bello avere un padre.”
“Già…”aggiunse Harry triste.
“Oh! Su! Non deprimiamoci a parlare di queste cose! Direi che d’ora in poi la famiglia sarà un argomento taboo…per entrambi!”
“Ok! Hai perfettamente ragione! Ti accompagno a vedere meglio il lago! Ci sono un sacco di leggende che lo riguardano…si dice sia popolato da creature misteriose. ”
“E’ assolutamente una splendida idea! Mi piacciono i misteri” disse scrutando con attenzione la massa scura che si stagliava poco lontano.
Si avviarono rapidamente verso le sponde. Una volta giunti lì, Harry indicò un grosso albero, che si ergeva poco distante dalla riva. “Perché non ci mettiamo a sedere lì sotto?”
“Sembra molto carino e tranquillo.”
“Sì, infatti lo è. Spesso ci vengo a studiare oppure quando voglio stare semplicemente un po’ da solo, lontano dalla calca degli altri studenti.”
“Raccontami qualcosa di Hogwarts!” disse Corin mettendosi a sedere per terra a gambe incrociate, all’ombra dei rami. “I professori, gli studenti, le rivalità…”
“Come avrai notato ci sono quattro case: Grifondoro,la mia casa,Serpeverde,Corvonero e Tassorosso. Ogni casa ha un suo fondatore,un mago famoso, e un direttore, ossia un professore che se ne occupa direttamente e al quale gli studenti possono fare riferimento. Si occupano però anche di punizioni ed espulsioni, cose molto meno piacevoli!
C’è una storica rivalità tra le case di Grifondoro e Serperverde, che neppure noi studenti sappiamo a quando risale. Probabilmente erano ancora in vita gli antichi fondatori. In realtà, si pensa che i primi scontri siano nati quando Salazar Serpeverde propose di accettare solo maghi Purosangue all’interno della scuola. Ovviamente gli altri si dissociarono da questo proposito. Infatti tuttora Serpeverde è la casa più ostile e più in contrasto con le altre.”
“Adoro questi intrighi…” asserì Corin, completamente rapita dal discorso del ragazzo.
“Ti assicuro che spesso non è affascinante come sembra! Con i Serpeverde passiamo il tempo ad insultarci e a farci dispetti della peggior specie! E non ti immagini neppure cosa succede agli incontri di Quidditch! Violenza e agonismo estremo allo stato puro!”
“E i professori? Cosa mi racconti?”
“Sono uno più strano dell’altro. C’è la McGrannitt, direttrice della mia casa, insegna Trasfigurazione, severa, ma giusta. Non accetta comportamenti scorretti ed esige sempre serietà e rispetto. Poi c’è la professoressa Sprite, per Tassorosso, insegna Erbologia. Vitious, per Corvonero, ha la cattedra di Incantesimi. E’ un ometto di un metro poco più. Poi il professor Ruf, di Storia della Magia. E’ un fantasma, sai? Si narra che una mattina si sia svegliato e andato a lezione come al solito…peccato che fosse morto!”
Corin si mise a ridere di gusto per quell’ aneddoto.
“Abbiamo anche un’altra professoressa completamente pazza! Sibilla Cooman! Insegna Divinazione…è parente di una famosa veggente, ma lei non mi sembra assolutamente che possegga il dono! Figurati che quasi ogni giorno predice la tragica morte di uno studente!”
Questa volta Corin rise ancora di più.
“Beh…e in ultimo, anche se non amo parlarne, c’è il professore che più detesto in assoluto! Severus Piton, docente di Pozioni e direttore della casa di Serpeverde!”
Corin si fece improvvisamente zitta e pensierosa.
“E’ risaputo in tutta la scuola che fra me e Piton non corre buon sangue! Sai, mi dispiace dirtelo così, dato che sei sua ospite! Ma è la verità…voglio essere sincero con te!”
“Cos’è successo tra di voi?”
“In realtà non è mai accaduto nulla di grave fra noi due. Semplicemente ci siamo odiati fin dal mio primo giorno di scuola. Lui non sopportava me, il mio comportamento, la mia notorietà e io detestavo lui e il suo terribile carattere. Ogni giorno, a lezione, cerca di trovare una scusa per togliere punti a me o ad altri Grifondoro, denigra gli studenti con affermazioni sarcastiche che sono pura cattiveria, fa spudorate preferenze per i suoi Serpeverde, esige una perfezione maniacale. Si diverte a vederci in difficoltà, non ci aiuta mai, ma anzi, adora metterci i bastoni tra le ruote.”
“Non immaginavo fosse così…”
“Perché non è il tuo insegnante! Sai, mi vergogno un po’ a dirtelo…ma è proprio lui il motivo del mio ritardo oggi! Dovrò fare lezioni pomeridiane in più da solo con Piton…”
“Sarai disperato!” disse Corin comprensiva.
“Tantissimo! Già non lo sopporto…non ci volevano queste ore in più! E sarò da solo con lui tutto il tempo, capisci? Vuol dire che sarò alla sua mercè…”
“Devi stare su con il morale! Abbattersi non serve a nulla!”
“Lo so, lo so! Hai ragione! Per fortuna che sei arrivata tu…sei stata come un fulmine a ciel sereno! Appena ti ho vista, ecco, io…beh…ho pensato che…tu…io…”
Harry arrossì di colpo, rendendosi conto che aveva portato la discussione troppo avanti. Non avrebbe voluto fare nuovamente una figuraccia con lei e invece ci era riuscito alla perfezione! Lei aveva quell’innata capacità di mandarlo letteralmente fuori di testa, di non farlo più ragionare. Aveva sempre dubitato dell’esistenza del famoso “colpo di fulmine”, ma con lei era successo. Non sapeva neppure capire che cosa di lei l’avesse stregato . Forse erano quei suoi occhi magnetici, chiari e profondi come il ghiaccio, che proprio in quel momento lo stavano fissando con espressione dolce.
“Sei così carino quando arrossisci.”
Harry per tutta risposta diventò ancora più rosso. Allora Corin allungò delicatamente una mano, accarezzandogli una guancia.
Harry la guardò intensamente in quegli occhi così belli, che pensò che avrebbe potuto perdercisi o annegarvi. Improvvisamente tutto il suo imbarazzo svanì di colpo, nel sentire la sua mano delicata sulla pelle del suo viso.
Prese delicatamente il volto della ragazza tra le sue mani, per avvicinarlo al suo. Corin da parte sua, si lasciò dolcemente trascinare in quel morbido bacio.
Quando le loro labbra si allontanarono, Corin parlò improvvisamente: “Harry, anche tu mi piaci! E’ proprio per questo devo dirti una cosa molto importante…”
Il ragazzo annuì impercettibilmente, ancora stordito da quel bacio inaspettato.
“Quando ti ho detto che non conoscevo mio padre e che non l’ho mai visto, ti ho mentito! Io sono la figlia di Severus Piton!”
Harry per un istante rimase immobile. Poi rendendosi conto di ciò che Corin aveva appena detto, trasalì. Guardò meravigliato la ragazza, come se la stesse osservando per la prima volta. “Quegli occhi!” pensò “Ecco dove ho già visto quello sguardo…e il colore dei capelli…” Lo stupore fu presto sopraffatto dalla paura e dall’agitazione. Il pensiero che Piton avrebbe potuto vederli lo tormentava. Travolto da tutte quelle sensazioni e sentendosi un po’ tradito da Corin, si alzò di scatto e cominciò a correre, allontanandosi dall’albero e lasciando la ragazza sola ed esterrefatta.
Mentre correva a più non posso verso il castello, continuava a ripetersi: “Cosa ho fatto! Oddio, cosa ho fatto! Ho baciato la figlia di Severus Piton!”


Che ne pensate? Vi prego non linciatemi per il bacio con Harry!!!
 
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