Severus Piton & Alan Rickman Fan Forum

OCCHI DI GHIACCIO

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Serpe89
view post Posted on 17/2/2010, 12:15




Ho scritto la bozza di questa fan fiction quando avevo 13 anni (7 anni fa!)
e quando l'ho ritrovata, ho voluto ampliarla e metterla a posto perchè mi sembrava una bella storia... Per ora ho scrittto qualche capitolo ma per il momento posto solo il primo.

Fandom:Harry Potter
Rating:per tutti
Personaggi:Severus,Harry,Ron,Hermione,Silente,professori vari di Hogwarts,alcuni personaggi da me inventati
Genere:amore,avventura
Questa storia è scritta solamente per divertimento, senza alcuno scopo di lucro. I personaggi della saga di Harry Potter appartengono a J.K. Rowling.

TITOLO:OCCHI DI GHIACCIO


Capitolo 1
Un momento tanto atteso

Finalmente quel giorno era arrivato…
Severus Piton era seduto sulla poltrona del suo ufficio e scrutava con aria concentrata e pensierosa tutti gli scaffali dove erano riposti con cura pozioni e intrugli di ogni genere,sovente sgradevoli alla vista e che rendevano il locale ancora più oscuro e lugubre di quanto già non apparisse. Quella mattina Piton era però felice e sentiva il suo animo più leggero e sollevato, tanto che si avvicinò rapido alla finestra e con un leggero tocco di bacchetta fece spalancare le finestre,permettendo alla brezza mattutina di rinfrescargli il viso e a qualche raggio di primo sole di penetrare nel suo antro buio.
“Oggi anche il sole mi sorride”pensò Severus socchiudendo con piacere gli occhi per il riflesso della luce.
Tornò a sedersi dietro la sua scrivania con le spalle appoggiate allo schienale e rimase fermo così in attesa che lei arrivasse…
Dopo quelle che a lui parvero delle ore, ma che probabilmente erano solamente dieci o quindici minuti, sentì bussare con delicatezza alla sua porta.
Si alzò di scatto,improvvisamente consapevole di quello che lo attendeva dall’altra parte della porta,felice,agitato,ansioso,forse un po’ triste. Non riusciva a mettere d’accordo i suoi sentimenti, che si contorcevano all’interno della sua anima come piccole serpi attorcigliate.
Rimase per alcuni secondi immobile davanti alla porta senza avere il coraggio di aprire o di emettere alcun suono,come pietrificato di fronte ad un destino che ormai non poteva più evitare.
Facendosi forza chiese con voce apparentemente neutra:”Chi è?”anche se dentro di sé provava un irrefrenabile desiderio di urlare perché non riusciva più a contenere tutte quelle emozioni.
Una voce argentina rispose dall’altra parte:”Sono io….papà!”
Piton aprì lentamente la porta con le ginocchia che quasi tremavano per l’emozione.
Si trovò di fronte una bellissima ragazzina di quindici anni.
“Accidenti…come è diventata bella!”pensò subito Severus facendo spuntare il suo orgoglio paterno e rimase a guardarla per qualche istante non riuscendo a capacitarsi che finalmente, dopo quasi quattordici anni, aveva rivisto sua figlia.
Era piuttosto alta, con un fisico bello e longilineo,i capelli scuri esattamente come i suoi e lo stesso la pelle,chiara e delicata. Le labbra rosse e fini,ma ciò che più colpiva di lei erano gli occhi:grandi e azzurri come quelli della madre, ma profondi come i suoi e lo sguardo appariva tagliente come una lama di ghiaccio.
Rimase davvero interdetto di fronte alla bellezza della sua bambina, ormai adolescente, e pensò con forte gelosia a quanti corteggiatori doveva probabilmente avere e a quanto quel pensiero lo infastidisse terribilmente.
Finalmente rispose:”Ciao Corin, accomodati pure. Ti stavo aspettando…e non solo da oggi”disse abbozzando un sorriso”ma da molto tempo”.
Corin entrò con passo deciso nell’ufficio del padre richiudendo con delicatezza la porta alle sue spalle.
”Oh,papà non sai quanto ho atteso anche io questo momento…non aver mai potuto parlare con te per tutta la mia vita fino ad ora è stato un peso terriblie…certo, tu ci sei stato nel mio primo anno di vita, ma io non mi ricordavo neppure di te e l’unica immagine che abbia mai avuto è una foto che ho rubato dallo sgabuzzino di mia mamma e che ho nascosto perché lei non la vedesse…ho sofferto tanto senza un padre! Ma ora spero che riusciremo a rimediare!”
“Tua madre sa che sei qui?”domandò Piton dubbioso.
“In realtà no…le ho detto una bugia…però io non ce la facevo più…volevo conoscerti e non mi importa se per farlo sono dovuta scappare!”
“Tu però sai il motivo per cui tua madre non vuole che io ti veda?”
“Me lo ha detto solo tre anni fa…prima di allora mi aveva sempre rccontato che mio padre era morto quando avevo un anno a causa di una malattia incurabile…”
“Che cosa?!??!”la interruppe Piton con veemenza.
“Lo ha fatto per proteggermi…”
“Da cosa?”
“Da te….o almeno così sosteneva lei. Mi ha raccontato che quando scoprì che tu eri un Mangiamorte e che per di più eri coinvolto con tanti episodi di morti, tra cui quello dei Potter, non ci vide più dalla rabbia e decise di cacciarti di casa…e da allora non ti permise più di tornare,neppure per vedere me, perché riteneva che la tua presenza sarebbe stata un elemento negativo per la mia crescita. Io però mi sono informata su di te e ho saputo che fosti scagionato in Tribunale e che da allora collabori con Albus Silente…ho pensato che venendo qui avrei potuto constatare di persona come è realmente mio padre.”
“Allora non ti fidi di me?”chiese lui con una vena di preoccupazione nella voce.
“Non è così…devi però capire che la mamma non mi ha mai parlato bene di te. Perciò è proprio per questo che sono qui!Per comprendere chi sei realmente e per farmi un’idea mia di te, senza che sia qualcun altro a condizionarmi!In verità non sono del tutto convinta dal racconto di mia madre e poi sono rimasta molto colpita da una cosa…”
“Cioè?”
“Che Albus Silente ha fatto da garante per te,ti ha dato un lavoro, ti permette di insegnare ai suoi studenti…lui crede in te!E mi fido molto del giudizio di un grande mago come Silente…non avrebbe mai perso tempo con un uomo indegno! Però ora che sono qui voglio che mi racconti tutto! Voglio sentire la tua versione dei fatti!”
Piton guardò intensamente la figlia, poi fece un leggero sospiro:”Sarà una storia lunga…”
“Sono venuta qui proprio per ascoltarla!”ribatté pronta Corin.
“D’accordo…allora…come probabilmente sai, io e tua madre ci siamo conosciuti qui a Hogwarts.Io frequentavo il sesto anno e lei il quarto. All’epoca,come tuttora devo dire, ero un ragazzo riservato,amavo studiare,detestavo le compagnie chiassose,le persone invadenti e spesso preferivo starmene in solitudine piuttosto che con gente alquanto mediocre. Ero uno studente brillante,conoscevo molti più incantesimi dei ragazzi della mia età,alcuni dei quali inventavo io stesso. Tua madre era una bellissima ragazza della mia casa,Serpeverde. Fino a quell’anno di lei conoscevo poco o nulla, appena il nome e qualche futile notizia e le poche volte che ci eravamo parlati era per discutere di lezioni o compiti. In verità i Serpeverde non la consideravano granché e questo a causa del suo comportamento del tutto inusuale per una della casa. Era certamente scaltra e intelligente, ma era una ragazza estremamente socievole e aperta ad ogni tipo di esperienza. Aveva amici in tutte le case e non le importava minimamente se le persone che frequentava fossero Purosangue o Mezzosangue, come puntualmente facevano gran parte dei Serpeverde. Conosceva piuttosto bene anche Lily Evans,la futura madre di Harry Potter.
Ci iniziammo a frequentare quasi per caso…un giorno mi chiese se potevo darle un aiuto per studiare Pozioni e da quel giorno cominciammo a vederci,dapprima solo per studiare poi man mano, non so come, ma ci innamorammo…
“Tutta qui la vostra fantastica storia d’amore?Pensavo mi volessi raccontare qualcosa di più…”disse Corin tra il malizioso e il dispiaciuto.
“I dettagli non sono importanti ai fini della storia”disse Piton secco.”Comunque”aggiunse con tono più calmo “semplicemente con il tempo ci rendemmo conto che assieme stavamo bene,che eravamo felici…alla fine l’amore è fatto di piccole cose…un giorno lo capirai…Lei mi dava una gran gioia,mi faceva sentire meno solo,meno diverso e quando le ero accanto mi sentivo esattamente come tutti gli altri…solo un ragazzo!”
“Come era la mamma da giovane?”chiese Corin come incantata.
“Era a dir poco bellissima. In tutta la mia vita, devo essere sincero, non ho mai visto una donna altrettanto bella. E tu le assomigli moltissimo. Tanti ragazzi della scuola la invitavano ad uscire…insomma era molto richiesta! Quando iniziò a frequentarmi mi disse che era uscita con parecchi, ma che nessuno le era mai interessato veramente! Io invece le domandavo continuamente cosa mai ci trovasse in uno come me e lei mi rispondeva che io ero diverso dagli altri,intelligente e affascinante e che mi amava per quello che ero.
Io però, non sono stato con lei del tutto sincero in quegli anni e ancor oggi me ne pento. Le volevo bene e la amavo, ma le Arti Oscure esercitavano su di me un fascino incredibile. Le mentii molte volte assicurandole che mi ero allontanato dalla mia combriccola di futuri Mangiamorte, quando invece continuavo a frequentarli di nascosto. Quando mi diplomai fu facile per me inventarmi qualche bugia…lei doveva frequentare ancora due anni a Hogwarts e durante l’anno scolastico ci potevamo vedere solo saltuariamente,quando passavo a trovarla nei fine settimana. In quei due anni fui un Mangiamorte a tempo pieno. Sbagliai, ma ero giovane e pieno di rabbia verso il mondo…l’unica cosa bella era tua madre e non volevo farla soffrire. Appena finì gli studi ci sposammo e lei rimase molto presto incinta di te. Per un certo periodo ero riuscito a non farle sospettare nulla della mia doppia vita, celando il marchio, evitando certi argomenti e inventando mille scuse che, dopo un po’,cominciarono ovviamente ad essere sempre meno credibili. Così quando eri ancora molto piccola, cominciò segretamente a spiarmi e a cercare di cogliermi in flagrante. Ormai aveva il forte sospetto che fossi un poco di buono. Quando venne a sapere tutta la verità e tutte le atrocità che avevo compiuto decise di cacciarmi e io me ne andai perché lei aveva ragione su tutto…le avevo mentito per anni,facendole credere di essere un uomo che in realtà non ero. Presto mi resi conto dove mi aveva portato la mia follia…mi aveva privato di tutto ciò che c’era di bello nella mia vita e avevo per sempre macchiato la mia anima seminando morte e distruzione al servizio del Signore Oscuro. Caddi in una terribile depressione per diverso tempo, tanto che pensai più volte di farla finita e che non ne valesse la pena di vivere una vita così priva di senso. Poi un giorno incontrai Silente…chiesi il suo perdono,la sua misericordia, affinchè mi aiutasse a risollevarmi. Mi disse di dedicarmi al bene per te, per tua madre e per tutte le persone che avevo ucciso o rese infelici, privandole della gioia dei loro cari. E così feci…da allora combattei per ciò che era giusto, facendo la spia per Silente e mettendo ogni giorno in gioco la mia vita. Dopo la caduta del Signore Oscuro provai a riavvicinarmi a tua madre, ma lei non mi credette mai, forse perché troppo l’avevo delusa in passato. Ciò che più rimpiansi è che non mi permise mai di vederti dicendomi di essere un marito e padre indegno. Ormai sono molti anni che non la vedo…talvolta le ho scritto ma non ho mai ottenuto risposta. Ora che sei qui non sai come mi senta…era quattordici anni che aspettavo questo momento!”
Poi Piton tacque. Sul suo viso si leggeva tutta la tristezza di un padre che non ha mai conosciuto la propria figlia.
Anche Corin era immobile e silenziosa,mentre dall’angolo dei suoi occhi di ghiaccio spuntava una calda lacrima ricolma di amarezza.



Attendo con ansia commenti/critiche su storia,stile,etc.. :ciau:

Edited by Serpe89 - 4/12/2010, 17:09
 
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~ R o m a n i a .
view post Posted on 17/2/2010, 22:43




Interessante questa versione sulla storia di Piton...*-* E poi non c'è Lily... :felix:
Il che mi rende felice assai...u.ù
La ragazzina ancora non posso dire se mi piace o meno, però la trovo interesante come personaggio ed ora sono curiosa di sapere come si evolverà la storia...^^
Continuala presto..**
 
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~ Disturbia
view post Posted on 18/2/2010, 15:22




Non posso che quotare in toto la mia sposa qua sopra...il fatto che non ci sia Lily è molto,molto apprezzabile.
Corin ancora non l'ho inquadrata,ma è troppo presto ancora,quindi aggiorna appena puoi xD

Irene
 
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Serpe89
view post Posted on 22/2/2010, 22:26




Ancora ci vorrà un po' per delineare bene il personaggio...la storia deve ancora prendere forma! Tra l'altro avrà diversi punti di vista, come potrete notare dal 3° capitolo...
Aggiorno due capitoli...

Capitolo 2

Riconciliazione

Appena finito di parlare, Piton fu nuovamente invaso da un fiume di sensazioni. Mentre parlava si era sentito stranamente leggero, come se narrare tutte quelle terribili vicende gli avesse tolto un peso che gli opprimeva il cuore. Ora, però, era pervaso dai dubbi. “Caspita, ho fatto una pessima figura…non potevo raccontarla in modo peggiore…cosa penserà di me adesso?Certo sei proprio un cretino…ora mi dirà che sua madre non si era affatto sbagliata e se ne andrà!Non mi vorrà più parlare né vedere…e allora avrò perso tutte le speranze di riavvicinarmi a lei!”
Corin guardava il padre e lo fissava con gli occhi umidi, trattenendo le lacrime che ormai lottavano per non uscire e che le bruciavano gli occhi,arrossandoli.
“Papà…io…io non immaginavo che la vostra storia fosse così triste e terribile…la mamma non me la aveva mai raccontata in questo modo. Aveva sempre omesso tanti particolari e tanti fatti che tu invece mi hai detto subito, pur non conoscendomi affatto. Questo mi ha fatto molto piacere.”
Piton annuì:”Va avanti. Vedo dai tuoi occhi che hai altro da dirmi.”
“Sono veramente colpita! Non mi aspettavo tanta sincerità da parte tua! Certo ti sei comportato in maniera davvero riprovevole! Tutto sommato mia madre non mi ha poi mentito…anche io mi sarei comportata come lei!”
“Dunque ora che sai la verità te ne andrai?”
“No…non ne ho alcuna intenzione. Sicuramente sei stato un cattivo marito e padre da giovane….”
“Ero solo uno stupido che cercava gloria in mezzo ad un branco di pazzi! Ero così giovane e immaturo che non ho neppure saputo capire quali erano le persone che amavo, tanto ero ammaliato dal potere oscuro! E l’ho capito solo quando vi ho perse entrambe.”
“Papà mi lasci parlare?”
“Scusami…”
“Nonostante il tuo passato, oggi sono venuta qui per conoscerti. E anche se il tuo comportamento mi ha deluso, io credo nella tua storia…”
“Dici sul serio?”esclamò Piton. Si sentiva raggiante.
“Sì…sono convinta che tu abbia finalmente scelto la parte giusta e che forse giorno per giorno cominceremo a costruire un rapporto.”
“Non sai quanto sia felice di sentire queste parole.”
Corin sorrise.”Anche io sono tanto contenta, papà. Mi dispiace solo che tu e la mamma non vi parliate più…lei non ti ha più voluto perché l’avevi delusa troppo, perché lei ti aveva amato davvero e tu l’avevi solo presa in giro:”
“Lo so. Anche se io credevo di amarla veramente e di proteggerla. Poi ho capito che non ero più degno di una come lei…o forse non lo ero mai stato.”
Si guardarono a lungo pieni di sentimenti contrastanti…dentro di loro la gioia del presente e la tristezza del passato erano quasi palpabili.
Poi Corin scoppiò a piangere. “Oh,papà! Ti posso abbracciare?”
Piton stese semplicemente le braccia verso di lei. Allora lei gli corse incontro e si gettò letteralmente nel suo abbraccio, desiderosa di sentire per la prima volta il calore della stretta paterna. Si mise a singhiozzare sulla sua spalla e a stringerlo con forza, come se avesse avuto paura che la figura del padre potesse sfuggirgli.
Piton la teneva teneramente e sentiva le sue calde lacrime cadergli sul collo. Non voleva dirle nulla…sapeva bene che la sua piccola doveva sfogarsi. E poi voleva godersi quel momento magico…sentire l’affetto di sua figlia, il suo calore, il suo abbraccio gli riempirono il cuore di un sentimento da lungo tempo mai provato. Dopo molti anni si sentiva di nuovo amato.
Quando Corin smise di piangere, si asciugò gli occhi con il dorso della mano e sorrise.”Basta, non voglio più piangere. Abbiamo così tante cose da dirci e da fare...devi farmi visitare la scuola, presentarmi ai tuoi studenti,ma soprattutto dobbiamo conoscerci un po’! Voglio sapere quello che ti piace e quello che odi, cosa mangi, cosa fai nel tempo libero e io devo raccontarti tante cose di me!”
“Sono perfettamente d’accordo. Allora dimmi…come va la scuola?Ho saputo tramite Silente che frequenti le lezioni a Durmstrang. Come ti trovi?”
“Piuttosto bene…i ragazzi sono a posto, anche se Karkaroff non è granchè come preside! Comunque ce la caviamo bene…ci sono molti insegnanti davvero in gamba!Io sono abbastanza brava in tutte le materie,soprattutto in Trasfigurazione, anche se sicuramente tu eri uno studente molto più brillante di me!”
“Uhm…bene!Anche se avrei preferito averti qui a Hogwarts…e poi è la scuola migliore in assoluto!E non lo dico perché ci insegno…”
“Lo so…mi è dispiaciuto molto non poter studiare qui,ma mia madre è stata assolutamente irremovibile su questo punto!”
“Già, immagino…”disse Piton con una vena di sarcasmo nella voce.
In quel momento gli occhi di Severus indugiarono sull’orologio che era appeso sulla parete accanto alla scrivania. Strabuzzò gli occhi e si alzò con uno scatto.”Accidenti è tardissimo!Tra pochi minuti ho una lezione con i ragazzi del quinto anno! Non mi ero neppure reso conto di quanto il tempo fosse passato in fretta! Se vuoi accompagnarmi fino all’aula…poi possiamo continuare a parlare più tardi!”
“Ok papà….sbrighiamoci allora! Non voglio che tu faccia tardi per colpa mia!”
Così uscirono dall’ufficio e si diressero verso l’aula di Pozioni. Corin guardava affascinata la scuola e mormorava ad ogni angolo per lo stupore e la bellezza di quell’edificio. “Caspita…Durmstrang non è così bella!E’ molto più austera…”
“Ancora non hai visto le parti migliori…più tardi ti porto in Sala Grande e poi nei giardini. Ti piacerà tantissimo, vedrai.”
Quando arrivarono davanti all’aula, rimasero ancora un po’ a confabulare davanti alla porta. Gli studenti stavano entrando lentamente,ma nessuno fece particolarmente caso alla ragazza che parlava fitto fitto con Piton. Nessuno tranne un ragazzo che si trascinava svogliato verso l’aula e che rimase colpito dalla bellezza della ragazza, nonché dal fatto che, pur avendo all’incirca la sua età, non l’avesse mai vista nella scuola. Quel ragazzo era Harry Potter.

Capitolo 3

Una giornata terribile…oppure no?

Harry, fino a quel momento, aveva avuto davvero una giornataccia.
Durante la notte aveva dormito malissimo:si era svegliato più volte a causa degli incubi. Capitava spesso che i suoi sogni non fossero affatto tranquilli, ma popolati da orribili creature, nonché da Lord Voldemort in persona o dai suoi genitori. Nella maggior parte dei casi si svegliava sudato e accaldato, con il letto disfatto e le coperte per terra, con il cuore che batteva all’impazzata…ci metteva sempre molto tempo a riprendere sonno. Quando era suonata la sveglia, dopo quella tremenda nottata, si era alzato talmente di fretta che aveva inciampato nel baule di Ron, dimenticato dal ragazzo in mezzo alla stanza. Non l’aveva neppure visto…aveva sentito una fitta alla gamba e poi era finito lungo disteso per terra,sbattendo la faccia sul pavimento della stanza. Si era rialzato gemendo e sbuffando, maledicendo Ron e imprecando: “Ah, quando si dice… alzarsi con il piede sbagliato!!!”
Poi era corso in fretta giù in Sala Grande per fare colazione, ma siccome si era attardato a mettere a posto la stanza, il cibo era già quasi tutto finito!
Si avvicinò furente al suo solito posto. “Ron, come mai il tuo baule era in mezzo alla stanza?E perché non mi hai tenuto niente da parte per la colazione, quando non mi hai visto arrivare?”
Ron si girò mentre stava addentando l’ultimo gigantesco boccone della brioche preferita di Harry. Un po’ di marmellata gli macchiava una guancia e il contorno delle labbra. “Mi dippiace…Hally…mi fono dimenticato!” disse Ron con la bocca ancora piena.
“Sei proprio un cretino…”
Hermione si fece avanti: “Harry, anche io sono arrivata un po’ tardi ma sono riuscita a prenderti questa.” E gli porse una brioche incartata in un tovagliolino.
“Grazie. Se non ci avessi pensato tu! Se fosse per quello stordito, farei in tempo a crepare di fame!!!” E guardò con astio Ron che sicuramente si era rimpinzato come un maiale, a giudicare dalle dimensioni della sua pancia.
Finita la colazione, Harry si era precipitato a lezione di Storia della Magia. Il professor Ruf aveva l’incredibile dono di essere tremendamente soporifero e Harry era riuscito ad ascoltare solamente i primi cinque minuti della lezione, poi era rimasto ad osservare gli spostamenti di una mosca per tutto il resto dell’ora. Quei movimenti rapidi e circolari lo avevano come ipnotizzato e portato in una sorta di trance.
Al termine dell’ora raccolse il libro e si guardò attorno con espressione vacua.
Praticamente tutti gli studenti stavano scappando a gambe levate, perché nessuno poteva stare in quell’aula un minuto di più. A giudicare dalle facce pallide e smunte degli altri ragazzi, la lezione doveva essere stata davvero terribile.
Solo Hermione, seduta accanto a lui, era ancora china a prendere gli ultimi appunti.
“Un giorno mi spiegherai come fai” disse Harry sorridendo.
Hermione lo guardò con l’aria di una che aveva una voglia tremenda di fargli una ramanzina, perché non aveva seguito la lezione. “Piuttosto pensa a svegliare quel morto di sonno, che dobbiamo andare a lezione di Pozioni. Se arriviamo in ritardo, Piton ci ammazza!”
Harry si voltò stupito dall’altra parte. Ron era profondamente addormentato: aveva la testa appoggiata al banco, la bocca semiaperta e russava piuttosto rumorosamente.
“ROOOON! Ma sei impazzito a russare così? Svegliati che dobbiamo andare a Pozioni. Glielo dici tu a Piton che stavi schiacciando un sonnellino? Si può sapere cos’hai oggi? Ne stai combinando una dietro l’altra!”
Ron aprì gli occhi e squadrò Harry, come se avesse appena visto un alieno venuto per rapirlo. “Sì…ora andiamo! Mi dispiace…mi ero appisolato…Comunque non credo che Piton si arrabbierebbe! Di sicuro mi avrebbe scusato…chiunque si sarebbe addormentato con una lezione così! Persino lui!”
Harry guardò Ron per un momento poi entrambi scoppiarono a ridere. Non riusciva ad essere arrabbiato con il suo amico…neppure quando lo faceva letteralmente impazzire come quella mattina!
Una volta raccolte tutte le loro cose, si incamminarono piuttosto svogliati verso l’aula di Pozioni. I Grifondoro odiavano le ore di lezione con il professor Piton…l’insegnante non perdeva occasione per mettere loro i bastoni tra le ruote, per togliere punti, per denigrare il loro impegno e il loro lavoro.
Quando giunsero nei sotterranei, Harry si allontanò da Ron ed Hermione dicendo:”Ehi ragazzi! Tenetemi un posto in aula! Vado solo un minuto in bagno!”
Così mentre i suoi amici si dirigevano all’aula, Harry si avvicinò ad uno dei lavandini ed aprì il getto freddo al massimo. Si lavò la faccia con l’acqua gelida, sperando di svegliarsi un po’…quella notte non aveva praticamente chiuso occhio! Non voleva neppure fare un disastro completo, durante l’ora successiva e permettere a Piton di togliergli come minimo dieci punti! Rimase qualche istante a fissare il suo viso grondante d’acqua riflesso nello specchio. Poi si asciugò, uscì e si avviò all’aula. Fu una volta giunto lì davanti che notò qualcosa di strano. Piton parlava con una studentessa e sembrava molto interessato a tutti i discorsi della ragazza.
“Un’altra leccapiedi in stile Malfoy!”pensò Harry con palese disgusto.
Ma non fece in tempo a finire questo pensiero, che la ragazza si voltò un attimo e lui poté osservarla con attenzione. La sua bellezza lo colpì come un pugno in pieno stomaco, togliendogli per un attimo il respiro. Aveva un fisico invidiabile, bellissimi capelli, lunghi e corvini, la pelle chiara, le labbra rosee e sottili e dei meravigliosi e profondi occhi color del ghiaccio.
Indossava una tunica nera simile a quella di Hogwarts, ma non era certamente quella della scuola, perché sul petto aveva appuntato un elaborato ricamo dorato raffigurante un dragone. Aveva inoltre notato che dalla borsa a tracolla spuntava una sciarpa a righe rosse e verdi. “Chi era mai quella ragazza?E perché parlava con Piton?” si domandava tormentandosi. All’improvviso si accorse che Piton stava sorridendo alla ragazza. Per lo stupore di quella scena inaudita, tutti i libri e le pergamene che aveva in mano caddero per terra con un tonfo sordo. Piton e la misteriosa ragazza si voltarono immediatamente. Harry era vistosamente imbarazzato e chinò immediatamente la testa, iniziando a raccogliere i libri.
Piton lo guardò con evidente disprezzo. “Potter, sei sempre il solito imbranato!”
Corin, invece, si avvicinò prontamente ad Harry e lo aiutò a raccogliere alcuni testi.
Harry cercava di guardarla senza farsi notare e quando lei alzava la testa, lui la abbassava velocemente, cercando di non incontrare il suo sguardo. Quella ragazza lo attraeva…e voleva svelare l’alone di mistero che la circondava!
“Mi raccomando, fai attenzione la prossima volta o ti si rovineranno tutti i libri e le pergamene!”
“Grazie mille” disse Harry visibilmente imbarazzato.
“Allora a presto e buona lezione!” rispose lei con voce argentina.
Poi senza aggiungere gli voltò le spalle e tornò rapida da Piton.
“Cosa aspetti ad entrare Potter?” ruggì il professore.
Harry non se lo fece ripetere due volte ed entrò di corsa in aula, andando a sedersi accanto a Ron e ad Hermione, nel posto che i due ragazzi gli avevano tenuto occupato.
“L’avete vista?”chiese Harry ansante.
“Chi?” chiesero i suoi amici all’unisono.
“Quella ragazza che parlava fuori con Piton.”
“Ah…sì! Penso sia una Serpeverde…perché?” chiese Hermione subito curiosa.
“Invece ti sbagli…”disse Harry, fiero del suo scoop, “non è una studentessa di Hogwarts! La sua divisa è diversa.”
“Com’è?”
“Ha un dragone dorato sul petto e una sciarpa a righe verdi e rosse.”
“Umh…il dragone dorato sul petto non lascia alcun dubbio!”disse Hermione con aria saccente. “Se aveste letto qualche libro in merito o se aveste fatto un briciolo di attenzione durante lo scorso anno al Torneo Tremaghi, sapreste che quello è lo stemma di Durmstrang.”
“Cosa?!?!?!”Harry era incredulo.
“Caspita! Quante cose sai Hermione!” disse Ron per prenderla in giro. “Allora toglimi una curiosità…cosa ci fa una studentessa di Durmstrang nei sotterranei di Hogwarts a parlare con il professor Piton?”
“Ron, se sapessi tutto sarei una veggente.”
“Come la professoressa Cooman? Allora siamo messi bene! Hermione-Cooman!Ahahahah…”e si mise a sghignazzare.
“Ron…sei veramente stupido! Mai una volta che fai un complimento a qualcuno! Sempre a prendere in giro! Sai una cosa? Spero che tu oggi sappia fare la pozione, perché da parte mia non arriverà neppure un piccolo aiuto!” disse girandosi stizzita dall’altra parte.
“Ahi, ahi” esclamò Harry ridendo “oggi ti sei giocato male le tue carte!”
Pochi istanti dopo, entrò Piton e l’aula cadde immediatamente nel silenzio, tanto che si riuscivano a percepire persino i respiri degli studenti.
“Allora…oggi voglio che prepariate questa pozione” disse con voce melliflua e scrivendo le istruzioni alla lavagna con un colpo di bacchetta.
Harry cominciò subito a farla, ma si accorse ben presto di avere la testa da un’altra parte. Continuava a pensare a quella ragazza…si domandava chi fosse, cosa facesse a Hogwarts, cosa volesse da Piton. E poi era così tremendamente bella! Chissà se l’avrebbe rivista! Avrebbe parlato volentieri con lei!
Mentre pensava a tutto questo, non si era accorto che la sanguisuga che doveva tagliare era lentamente sfuggita alla sua presa e si era arrampicata sul suo viso. Ora era attaccata alla sua guancia e stava succhiando avidamente il suo sangue.
“Potter! Cosa diamine stai combinando? Sei sveglio?” Il professore si avvicinò furente.
Harry rinvenne dai suoi pensieri con uno scossone, trovandosi di fronte Piton.
“Sta’ fermo” gli intimò Piton. Poi tirò fuori dalla veste un coltello da lavoro e lo puntò verso il viso di Harry.
Istintivamente il ragazzo si ritrasse. “Si può sapere cosa fa con quel coltello?”
“Potter, ti tolgo la sanguisuga! Non so se te ne sei accorto mentre dormivi, ma ti è salita una sanguisuga in faccia e ormai si è attaccata ben bene!”
Tutti i ragazzi si misero a ridere, mentre Harry si portava con disgusto una mano al volto e sentiva con le sue dita la consistenza molle e appiccicosa della sanguisuga.
Con una smorfia porse la guancia a Piton.
Lui, con mani esperte, la staccò facilmente facendo leva con il coltello, poi lo pulì con un disinfettante, perché il contatto con l’animale non gli procurasse infezione.
“Potter, dieci punti in meno per la tua sbadataggine, degna di Paciock devo dire, e per avermi fatto perdere tempo nel togliertela!”
Harry abbassò lo sguardo. Si sentiva avvampare e continuò a fare il suo intruglio, cercando di non distrarsi più per il resto della lezione.
Hermione, come suo solito, era molto avanti con il lavoro e la sua pozione stava venendo davvero benissimo. Ron invece era disperato. Continuava a sporgersi a destra e a sinistra, cercando di copiare dai vicini. “Psss…Hermione….ti prego aiutami! Prima non volevo essere scortese con te…ti prego…scusami!!”
Ma Hermione era irremovibile e non si voltava neppure per rispondergli un secco “no”.
Ron era sempre più nel panico. Non sapeva assolutamente come procedere senza un aiuto. Harry gli diede qualche piccolo suggerimento senza farsi vedere e quando la lezione finì, guardò il suo lavoro: non era perfetto come quello di Hermione, ma non era neppure terribile come quelli di Ron o Neville. Tutto sommato era abbastanza soddisfatto.
Consegnata la provetta a Piton e raccolte le loro cose, uscirono di corsa dall’aula, soprattutto Harry, che voleva vedere se quella strana ragazza fosse ancora lì fuori…ma non c’era più nessuno! “Che peccato!”pensò, avrei tanto voluto rivederla.
Ron era caduto in depressione: “Oh, Harry! Mi darà sicuramente una T! E se proprio mi va bene una S! Ho fatto una schifezza terribile! Figurati che tutta la mia pozione puzzava tremendamente! Quando il prof aprirà la provetta gli verrà sicuramente da vomitare! Almeno questo mi rallegra… Ehi, Harry, ma mi stai ascoltando?”
“Sì, sì…scusa! Stavo ancora pensando a quella ragazza…”
“Perché era carina, vero?”
Harry arrossì. “Ma che dici? Sono solo curioso di sapere chi è e cosa ci fa qui.”
“Sarà…secondo me, non la racconti giusta!”
Chiacchierando si avviarono verso i dormitori, mentre Hermione, ancora offesa, li seguiva in silenzio a qualche passo di distanza.
Il resto della giornata trascorse velocemente tra le ultime lezioni e i compiti.
Dopo la cena Harry, dovendo finire di studiare, rimase in Sala Comune. Per un po’ era riuscito ad impegnarsi, ma in seguito aveva cominciato a distrarsi e a guardare il caminetto acceso, osservando le forme stravaganti che assumevano le lingue di fuoco. Perciò quando si accorse che ormai era inutile tentare di studiare anche solo un'altra pagina, decise di salire nel dormitorio. Una bella dormita gli avrebbe certamente schiarito le idee. Quando fu in pigiama, si coricò nel letto cercando di addormentarsi subito; invece rimase a lungo disteso a pensare, con lo sguardo rivolto al soffitto.
Non si era concentrato molto durante il giorno perché aveva continuato a pensare a quella bella studentessa. Il pensiero di lei lo tormentava. Non sarebbe mai riuscito a prendere sonno. Allora prese una decisione: sarebbe andato a cercarla in giro per la scuola!
Si rivestì in fretta, cercando di non svegliare i suoi compagni di stanza e uscì furtivo dal ritratto della Signora Grassa, nascosto sotto il Mantello dell’ Invisibilità.


Spero di aggiornare presto (appena finisce la sessione esami!!)
 
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~ R o m a n i a .
view post Posted on 22/2/2010, 23:27




*urlo disperato* NOOOOOOO....
Potter e la figlia di Severus assieme no, ti prego..>.<
Dopo questo mio delirio mentale *non badargli troppo XD* continuo con il commento...u.ù

Dunque, si fa sempre più interessante, e mi piace questo Severus così preoccupato per la figlia...^^ E ad essere sincera mi è piaciuto anche il pezzo dell' "incontro" tra Harry e Corin... Potter è sempre il solito sbadato-imbranato...=__= *ride*
Aspetto il prossimo aggiornamento...*-*
E complimenti ancora..XD
 
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~ Disturbia
view post Posted on 23/2/2010, 12:06




Ancora una volta d'accordo con la collega qua sopra xD
Per Severus non so davvero cosa ci sia di peggio che vedere Potter sbavare dietro a sua figlia.
Comunque mi piace questo Sev in versione paterna...anche se è diversissimo dall'idea che ne abbiamo tutti.

Irene :fiore:
 
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OmegaGauntRiddle
view post Posted on 23/2/2010, 15:22




NOOOOOO!!
*_* Potter... e la figlia di Severus!!! ahhhh!

comunque bellissimo aggiornamento e sono curiosa di sapere come andrà a finire!!
brava!! :)
 
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Serpe89
view post Posted on 14/3/2010, 17:17




So che in questo forum l'odio per Harry è piuttosto grande...ma io punto più sul lato divertente della cosa...insomma quando Sev lo verrà a scopire...io lo trovo divertente...per quanto riguarda "Severus Paterno" in questo aggiornamento avrà qualche ripensamento...comunque secondo la mia visione personale del personaggio, Severus non è cattivo dentro...per questo amo immaginare i suoi pensieri come positivi!Semplicemente le sue esperienze di vita lo hanno portato ad allontanare i sentimenti più belli...
Comunque parole a parte...ecco due capitoletti...



Capitolo 4

L’incontro

Harry stava ormai girando per il castello da diverso tempo. Vagava senza una meta apparente, salendo o scendendo le scale, girando a destra o a sinistra, non seguendo nessun percorso logico. Più camminava in silenzio per quei corridoi, più si rendeva conto di quanto il suo proposito fosse folle. Come poteva sperare di trovarla? Hogwarts era enorme e conteneva probabilmente un’infinità di stanze, molte delle quali, dopo ben cinque anni, non conosceva ancora. Poiché non sapeva assolutamente nulla della ragazza, fuorché che era di Durmstrang, la ricerca era ulteriormente complicata.
In cuor suo sapeva di non avere alcuna opportunità di incontrarla. Chissà se era ancora nella scuola o era già partita? Perché parlava con Piton?
Già…Piton!!! Ebbe un’illuminazione improvvisa. Sarebbe passato davanti al suo ufficio per vedere se la ragazza fosse ancora con lui: magari era una sua ospite o una nipote o una cugina…
Fece quasi di corsa la strada che lo separava dall’ufficio del professor Piton.
Quando giunse lì davanti, aveva il fiatone. Cercò di fare più silenzio possibile per non farsi scoprire. La porta era chiusa, ma da sotto filtrava una leggera luce: qualcuno era ancora lì dentro. Allora con estrema delicatezza fece scorrere sotto la porta un paio di Orecchie Oblunghe che gli avevano regalato i gemelli Weasley. Subito udì una voce femminile: “Allora buonanotte! Ci vediamo domani mattina a colazione!” Poi il rumore di una sedia spostata: si stava alzando. Subito dopo sentì dei passi leggeri che si avviavano alla porta. “Caspita sta uscendo!” pensò Harry in preda al panico. Così cercò di togliere immediatamente le Orecchie Oblunghe da sotto la porta, tirandole con forza. Stava per recuperarle, quando rimasero impigliate, probabilmente in qualche chiodo sporgente. “Porca miseria! Perché devono capitare tutte a me? Forse perché me le vado a cercare!” pensò Harry ormai agitatissimo. Le Orecchie non volevano proprio saperne di uscire da sotto la porta e fare un incantesimo era troppo rischioso. Mentre era lì a tirare e a disperarsi, la porta dell’ufficio si aprì così improvvisamente, che Harry non fece neppure in tempo a spostarsi. Lo colpì in faccia con una forza inaudita, facendolo cadere a terra e lasciandolo in uno stato di semi-incoscienza per qualche istante.
Corin, appena aveva aperto la porta, aveva sentito una gran botta. Aveva subito controllato a destra e a sinistra, ma non aveva visto nessuno.
“Chi è che fa questa confusione lì fuori?” chiese Piton alla figlia, speranzoso di cogliere in flagrante qualche studente e di togliere parecchi punti.
“Mi crederesti se ti dico che qui non c’è nessuno?”
Piton si alzò immediatamente dalla sedia e si sporse dall’ufficio, constatando che effettivamente non c’era anima viva.
“Non mi credevi, eh?”
“Volevo vedere se per caso non era Pix!”
“Chi è Pix?”
“Un poltergeist…è sempre stato qui, ma combina guai e scherzi tutto il giorno.”
Corin si mise a ridacchiare. “Sarà stato sicuramente lui! Dai, ora vado a riposare!”
“La tua stanza è al terzo piano. C’è una piccola targhetta con scritto “ospiti”.”
“Grazie. Di nuovo buonanotte.”
“Buonanotte.” disse Piton. Guardò la ragazzina ancora per qualche istante, poi rientrò nel suo ufficio, chiudendosi la porta alle spalle.
Corin rimase per un momento a guardare la porta, con un po’ di delusione dipinta sul volto. Fece un piccolo sospiro e si incamminò verso la sua stanza.
Harry era ancora steso per terra. Dopo la botta era rimasto lì dov’era, cercando di non farsi scoprire da Piton. Quando la bella ragazza si era avviata verso il terzo piano, lui si era alzato e l’aveva seguita. Appena si fossero allontanati di almeno qualche piano, si sarebbe rivelato.
Quando giunsero al primo piano, Harry si fece forza:non voleva sprecare quella fantastica occasione per parlare con lei e stare un po’ soli.
“Pssss…ehi, tu!”
Corin si voltò, ma non vide nessuno, perciò prosegui.
“Ehi, ragazza! Parlo con te!”
Corin si girò un’altra volta. Era leggermente spaventata: non le era mai capitato, a parte nei sogni, che delle voci la chiamassero.
“So che non mi puoi vedere, ma sono un ragazzo della scuola! Non aver paura…adesso ti faccio vedere chi sono…anzi, per la verità ci siamo già incontrati oggi!”
Harry si tolse il Mantello dell’ Invisibilità, che fino ad allora lo aveva protetto dagli sguardi di tutti.
Corin spalancò gli occhi: “Cavoli! Un mantello che rende invisibili! Non ne avevo mai visto uno…”
Harry le si avvicinò, sorridendole.
“Aspetta un momento…ma tu sei il ragazzo dei libri!”
“Già…che figuraccia, eh?”
“Non è vero…sono cose che succedono!”
“Ma io puntualmente sono un terribile imbranato, soprattutto con le ragazze!”
Corin si mise a ridere di gusto. “Non ci credo! Uno come te avrà un sacco di ragazze petulanti intorno…se non sbaglio tu sei Harry Potter, giusto?” disse squadrando la famosa cicatrice e il viso ben noto del ragazzo.
“Già…purtroppo mi conoscono tutti! Il mio nome mi precede sempre…”
“Non sembri molto felice della tua notorietà…”
“Se devo essere sincero la detesto…tutti che ti parlano,ti fanno domande, si impicciano della tua vita…è una sensazione piuttosto sgradevole.”
“Mi dispiace molto…allora cercherò di non essere importuna e di non farti domande idiote! Tanto non c’è alcun bisogno che ti chieda della tua vita…tutti sanno la tua storia! Comunque una domanda personale, a questo punto, te la devo fare…”
Harry la guardò riluttante.
“Cosa facevi a quest’ora in giro? E perché mi hai parlato?”
Harry non sapeva davvero cosa risponderle, perciò decise che dirle la verità sarebbe stata la cosa migliore. “Quando ti ho visto questa mattina, ho notato che non eri di Hogwarts, ma di Durmstrang. Ti ho visto parlare con Piton e mi sono incuriosito. Ho pensato a te tutto il giorno, poi, siccome non riuscivo a prendere sonno, sono uscito nella speranza di trovarti e…così è stato! Ti ho sentita parlare nell’ufficio di Piton…”
“Harry…toglimi una curiosità! Per caso, quando ho aperto la porta, te l’ho sbattuta in faccia?”
Lui arrossì leggermente, un po’ imbarazzato. “Beh…ecco…perché me lo chiedi?”
“Perché hai un bozzo enorme sulla fronte…”
Si guardarono un attimo e scoppiarono entrambi a ridere.
“Scusami…non volevo spiarvi…volevo solo sapere se tu eri lì!”
“Cosa hai sentito della nostra conversazione?”
“In realtà nulla…quando gli hai dato la buonanotte, io ero appena arrivato!”
“Ah..ok…”
Rimasero in silenzio qualche istante, poi Corin riprese:”Senti Harry, perché non mi accompagni alla mia stanza? Non conosco molto bene la scuola e ho paura di perdermi.”
“Nessun problema…andiamo!”
Mentre si avviavano verso la stanza degli ospiti, continuarono a parlare.
“Allora com’è Durmstrang?”
“Fredda!” disse sorridendo. “E’ una buona scuola comunque e io mi trovo molto bene, anche se Hogwarts è molto più bella!”
“Come mai studi lì?L’inglese lo parli molto bene…non mi sembri originaria di quelle zone!”
“Infatti sono nata qui in Inghilterra…mia nonna materna è nata in quelle terre! Quando i miei hanno divorziato, io e mia madre siamo andate a vivere là con la nonna…”
“Mi dispiace per i tuoi genitori…”
“Anche a me…comunque ti assicuro che è meglio averli così, piuttosto che non averli affatto…mi dispiace molto di più per i tuoi genitori, Harry!”
“Sei molto gentile…”
Poco dopo arrivarono davanti alla stanza di Corin.
“Grazie per avermi accompagnato…sei davvero un ragazzo carino!”
“Figurati” mormorò Harry imbarazzato.
“Posso chiederti un altro favore?”
“Certo.”
“Siccome starò qui per un po’, vorrei che tu mi presentassi qualcuno e che mi facessi visitare un po’ la scuola..sai, il...professor Piton non ha molto tempo!
“Sei sua ospite?”
“Diciamo di sì…per il momento ho promesso di non raccontare a nessuno tutta la mia storia…spero non ti dispiaccia…sono qui in incognito praticamente!”
Harry era un po’ deluso, ma non voleva essere invadente: d’altronde si erano appena conosciuti.
“Che ne dici se ci vedessimo domani pomeriggio, appena finisco le lezioni? Ti faccio fare il giro della scuola…”
“Volentieri…allora a domani…Harry Potter!”
Corin gli sorrise, poi si girò per aprire la porta della sua stanza. Quando ormai stava per richiudere, Harry la bloccò per un braccio. “Ehi, aspetta! Non mi hai neppure detto come ti chiami!”
“Scusami…sono davvero una sbadata! Non mi sono neppure presentata! Comunque il mio nome è Corin! Buonanotte, Harry! Ci vediamo domani…alle tre e mezza qui davanti!”
“Corin…E’ il tuo vero nome o è una copertura?” chiese Harry dubbioso.
“No, è il mio vero nome”
“E’ molto bello…”
“Grazie. E ancora una volta buonanotte!”
Poi entrò definitivamente nella sua stanza, chiudendo la porta.
Harry rimase inebetito lì davanti per almeno cinque minuti. Che ragazza misteriosa…tutto sommato non aveva scoperto molto sulla sua vita, ma l’idea di uscire con lei il giorno dopo lo mandava in estasi. Tornò in camera sua praticamente con le ali ai piedi. Gli sembrava di volare e si sentiva stranamente leggero.
Quando si fu rimesso il pigiama, si distese nel letto sorridendo.
Ormai stanco si addormentò quasi subito, ma quella notte i suoi sogni furono tutt’altro che sgradevoli…

Capitolo 5

Pensieri

Appena Corin richiuse la pesante porta di legno alle sue spalle, si appoggiò ad essa con tutto il suo corpo, lasciandosi scivolare lentamente con la schiena, finché non si ritrovò seduta per terra, le ginocchia piegate, la testa appoggiata stancamente, le braccia lasciate molli in grembo.
“Che giornata!” pensò. Era stanca…stanca di tutto e di tutti per quella sera! Un giorno così non l’ avrebbe augurato a nessuno…neppure al suo peggior nemico! Conoscere il padre dopo così tanti anni, l’aveva segnata profondamente! Quante volte si era ritrovata a fantasticare su di lui, osservando quella foto scolorita e ingiallita dal tempo, rubata e tenuta nascosta come una reliquia.
Adesso invece si sentiva terribilmente vuota. Era calata l’emozione dell’attesa e del primo incontro…da domani sarebbe stato tutto molto più difficile. Suo padre era diverso da come se lo aspettava: chiuso, riservato, estremamente sintetico, preoccupato di farsi perdonare…chissà se quella era la sua unica ambizione…lo faceva per mettere a tacere la sua coscienza? Per non provare una pugnalata al cuore ogni volta che la guardava? Oppure in tutti quegli anni aveva provato qualcosa dentro di sé quando pensava a lei? Non sapeva davvero rispondersi…
Lei aveva sofferto molto per quella situazione, ma era una ragazza forte, intelligente, battagliera…era una di quelle persone che quando vedono una difficoltà ci si buttano sopra senza pensarci due volte. E quando era partita di nascosto,chiedendo il permesso solo alla sua scuola, ma non alla madre, aveva finalmente deciso di estirpare il problema di suo padre fino alla radice. Conoscerlo avrebbe tolto ogni suo dubbio e ormai era sufficientemente matura da decidere cosa fare o non fare nella sua vita! Sarebbe andata avanti nei suoi intenti con estrema caparbietà!
Aveva ascoltato con attenzione la storia del padre: non si discostava di molto dal racconto fattole dalla madre…tutto sommato aveva sperato di sentirsi dire una versione totalmente nuova…invece lui aveva candidamente ammesso le sue colpe, in quel suo modo così neutro e sintetico, se non che sembrava parecchio ansioso di ottenere il suo perdono. Lei lo aveva perdonato, ovviamente! D’altronde a lei personalmente non aveva fatto nulla…se ne era dovuto andare perché sua madre lo aveva cacciato! Cosa avrebbe dovuto fare se non sparire dalle loro vite? In quel momento aveva dimostrato una grande dignità.
Però quello che più la spaventava era dover cominciare da zero…alla sua età…sapeva, con un velo di tristezza, che suo padre non le avrebbe mai raccontato una favola, non l’avrebbe mai spinta sull’altalena, non sarebbe venuto a prenderla all’asilo, non avrebbe giocato con lei, non le avrebbe mai fatto il bagnetto o preparato la colazione la domenica mattina…tutte quelle semplici cose che legano irrimediabilmente un padre e una figlia. Suo padre non le aveva neppure mai fatto un regalo,se non quello di metterla al mondo. L’unica sua consolazione era che i suoi genitori l’avevano desiderata, che non era nata né per errore né per violenza, in un periodo in cui ancora si amavano…già…si amavano! Chissà se suo padre provava ancora qualche sentimento per lei! E sua madre? Forse non lo amava più, ma sapeva quanto aveva sofferto…e quanto soffriva ancora dentro di sé, pur non dandolo a vedere! Aveva frequentato altri due uomini dopo suo padre, per diversi anni ciascuno, e lei aveva ogni volta sperato di trovare un padre, seppur adottivo. Ma sua madre li aveva lasciati entrambi…non le aveva mai spiegato il motivo, forse perché era troppo piccola…ma lei sapeva…non li amava…o almeno non abbastanza! Non come aveva amato lui!
Ormai erano parecchi anni che non frequentava più nessuno. Ultimamente diceva: “Ormai sono vecchia per queste cose!” E lei le rispondeva sempre: “Mamma, ma se non hai neppure 34 anni?” E l’altra per tutta risposta, la guardava sorridendo senza aggiungere un’altra parola.
E suo padre? Era curiosa di sapere se aveva avuto altre donne…magari glielo avrebbe chiesto quando i loro rapporti si fossero approfonditi!
Ormai era davvero stanca…non sapeva neppure da quanto tempo fosse lì accasciata per terra a rimuginare! Le aveva fatto piacere incontrare Harry dopo l’uscita dall’ufficio di suo padre! Quella sua aria buffa e imbarazzata, l’aveva aiutata a distrarsi un po’ dalla situazione! Sembrava un bravo ragazzo…comunque il giorno seguente l’avrebbe di sicuro conosciuto meglio! Gli aveva promesso un bel giro della scuola…le avrebbe fatto certamente bene stare un po’ alla larga dall’argomento “Severus Piton”. E sinceramente era rimasta un po’ offesa dall’atteggiamento di suo padre quella sera…praticamente le aveva sbattuto la porta in faccia, biascicando a stento un “buonanotte”. Forse era solo stanco e nervoso come lei…domani avrebbe chiesto qualcosa ad Harry…Piton era un suo professore e di certo doveva sapere per forza qualcosa sul suo conto!
Trovando finalmente la forza di alzarsi, si tolse velocemente i vestiti e gettandoli sulla sedia più vicina, si infilò nel letto, ormai senza forze…neppure per riflettere!
Troppi pensieri, però, le agitavano il sonno…


Severus Piton, invece, aveva appena lasciato lo studio per dirigersi nelle sue stanze.
Quando Corin era andata a dormire, lui era rimasto ancora un po’ di tempo a sistemare le carte, che per quel giorno erano rimaste ammassate sulla sua scrivania…progetti, compiti in classe, giustifiche, permessi…la vita scolastica era terribilmente burocratica a suo parere! Però non c’era giornata in cui lui non adempiesse a tutti questi suoi doveri:era estremamente ligio e meticoloso, nonostante considerasse gran parte di quei fogli sparsi un’autentica perdita di tempo!
Quella mattina non era riuscito neppure a toccare un foglio, perciò aveva dovuto recuperare il tempo perso solo a tarda sera.
Non riusciva a capacitarsi di aver perso tutto quel tempo! Corin l’aveva terribilmente distratto durante tutto l’arco della giornata! “Accidenti!” pensava seccato mentre si dirigeva verso la sua camera da letto. “Non posso certo continuare così…cosa devo fare…il papà a tempo pieno? Ormai la ragazzina è grande a sufficienza per cavarsela da sé…e ormai ho perso tutto il tempo che potevo passare con lei…non posso più recuperare questi anni persi!” Quando Corin l’aveva salutato davanti alla porta, si era finalmente reso conto di cosa significasse l’arrivo della figlia! Per tutta la vita non aveva desiderato altro che vederla e, quando era successo, per un po’ gli era sembrata la cosa più bella e naturale del mondo! Poi, dopo le lezioni pomeridiane, aveva provato sentimenti nuovi e inaspettati nei suoi confronti: paura e distacco.
Proprio come quella sera…quando le aveva praticamente chiuso in faccia la porta!
Dentro di sé detestava ammettere quelle debolezze…quella sua estrema difficoltà ad amare, a relazionarsi con gli altri,a provare sentimenti per qualcuno.
Dopo che si era allontanato dalla sua famiglia, quattordici anni prima, era diventato un’altra persona. Aveva dimenticato i significati delle parole come amore, vicinanza, affetto, aiuto e sostegno…forse aveva condotto un’esistenza migliore dal punto di vista etico, ma decisamente povera di ogni sentimento positivo. Ciò che ancora lo portava avanti, erano il suo orgoglio e la sua volontà di riscatto. Era una persona estremamente fiera: detestava mettere in mostra la parte più debole di sé e che Silente definiva, in malo modo secondo la sua personale opinione, “la parte migliore di lui”.
Da domani avrebbe dovuto dimostrarsi più distaccato con Corin…non doveva pensare che suo padre fosse un romantico e affettuoso vigliacco!
Era ormai arrivato in camera da letto.
Mise ordinatamente tutti i vestiti nell’armadio e si infilò lentamente nel letto, che aveva i colori della sua casa: lenzuola nere, come il suo umore, coperta verde brillante, come la speranza che si nascondeva furtiva nel suo cuore, bordata d’argento.
Aveva sbagliato ad aprirsi così tanto con lei quella mattina…si era dimostrato troppo debole…e non doveva più succedere! O per lo meno non subito!
Si girò e rigirò diverse volte senza riuscire a prendere sonno.
Soffriva un po’ dentro di sé ogni volta che doveva prendere una decisione del genere, ma sapeva che era meglio così, per il bene di tutti! Per sé, che ogni volta che aveva amato aveva sofferto e per gli altri, che ogni volta erano rimasti delusi da lui e dal suo affetto.
 
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~ R o m a n i a .
view post Posted on 14/3/2010, 19:47




Ovviamente caVa, anche se mi sta grandemente leggermente sulle scatole Harry, continuerò a seguire la tua FF...XD Anche perchè sono piuttosto curiosa di vedere come reagirà il caro Severus a una notizia simile...*-*
Duuunque la ragazza inizia a piacermi, Severus è sempre così scemo quando si tratta di sentimenti...ç___ç
CITAZIONE
Per sé, che ogni volta che aveva amato aveva sofferto e per gli altri, che ogni volta erano rimasti delusi da lui e dal suo affetto.

Ce lo vedo proprio a pensare cose simili....>.< Speriamo poi che si riprenda...^^

Ciemmecu, aspetto il seguito caVa...**
Ps: Harry mi diventa sempre più antipatico...*ride* Ma va bene così :felix:
Aggiorna presto...XD

Baci.
Laura
 
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Serpe89
view post Posted on 10/4/2010, 15:53




Questo mese è stato piuttosto complicato (a livello personale) e purtroppo non ho avuto ispirazione per scrivere, se non negli ultimi giorni...sarà stata l'aria di Londra?Il profumo di Alan? (anche se non l'ho visto...)mah...
Finalmente sono riuscita a scrivere il sesto capitolo!Comunque volevo avvisare che alcuni dialoghi alla fine del capitolo sono ripresi dal quinto libro...
In ogni caso buona lettura!!!



Capitolo 6

Una mattina ad Hogwarts

Corin si era svegliata da pochi minuti, ma non aveva nessuna voglia di alzarsi. Con gli occhi socchiusi si godeva il tepore del suo letto, avvolta tra morbide coperte, mentre una leggera luce filtrava dalle persiane della finestra,portando qualche piccolo fascio nella stanza. Voleva trovare dentro di sé tutta la forza e il coraggio di affrontare la nuova giornata, che, con certezza, sapeva sarebbe stata pesante.
Dopo circa dieci minuti, decise di andare a farsi un bel bagno rilassante. Si alzò,si tolse gli indumenti intimi con cui aveva dormito e si diresse alla porta del bagno.
Non appena l’aprì, rimase stupita dalla bellezza di quel locale: era ampio e ben illuminato,con piccole piastrelle con tonalità che variavano dall’azzurro chiarissimo,quasi bianco,al blu intenso. Ai lati c’erano due lavandini bianchi e al centro una grossa vasca scavata, come una piccola piscina.
Sorridendo riempì tutta la vasca con acqua calda e scelse tra i vari bagnoschiuma posti lì accanto, uno al profumo di sandalo. Adorava quell’odore particolare…le ricordava la sua infanzia. Anche senza il padre, aveva sempre vissuto felicemente, perché sua madre era una donna in gamba e non le aveva mai fatto mancare nulla.
Si immerse con piacere nell’acqua, finchè non riuscì a rilassarsi del tutto.
Stava quasi per appisolarsi, quando la porta del bagno si spalancò improvvisamente.
La sagoma scura di Severus Piton si stagliava di fronte a lei,nel vano della porta e i suoi abiti scuri facevano contrasto con i colori accesi della toilette.
“Dì un po’…ma non ti hanno insegnato a bussare quando eri piccolo?” chiese Corin immergendosi fino al collo nella schiuma.
“Mi avevano insegnato a bussare, sai? Ma nessuno mi aveva mai detto di avere una figlia sorda…”
Corin lo guardò con sorpresa,poi con disappunto.
“Con questo volevo semplicemente dire che ho bussato parecchie volte alla porta della camera e siccome non rispondevi, sono entrato.”
“Dato che non ero in camera, non era difficile supporre che fossi in bagno.”
“Non pensavo fossi anche una ritardataria…siamo già fuori orario per la colazione. Su sbrigati…esci da questa vasca.”
Con un colpo di bacchetta fece sparire di colpo tutta l’acqua.
Corin, visibilmente imbarazzata, cercava disperatamente di coprirsi le nudità con le mani, con scarsi risultati. “Si può sapere che diavolo fai?”
“Non crederai che non ti abbia mai vista nuda?”
“Ma papà…l’ultima volta avrò avuto un anno e portavo ancora i pannolini!”
“Per un padre non fa differenza.”
“Per una figlia adolescente invece sì!”
“Tieni” disse Piton lanciandole un asciugamano. Poi dandole leggermente le spalle, aggiunse: “Va bene così? Non guardo…”
Corin si coprì completamente con il grosso asciugamano e uscì sbuffando dalla vasca.
“Ho finito.” disse con voce scocciata.
“Vestiti in fretta, mi raccomando.” Detto questo uscì prima dal bagno e poi dalla camera.
Corin rimase qualche istante pensierosa, poi decise che la cosa più saggia era vestirsi il più velocemente possibile. Con l’aiuto della magia indossò i primi abiti che trovò nella valigia, si sistemò i capelli, si mise un velo di trucco e in pochi minuti lasciò la stanza.
Piton era lì fuori ad aspettarla. “Vedi che quando vuoi sai sbrigarti?Sei come i miei alunni…devi essere spronata!”
“Peccato che io, a differenza dei tuoi alunni, non me la faccia addosso ogni volta che ti vedo!E se voglio posso disubbidirti…tanto non mi puoi neanche togliere punti!”
Severus la guardò torvo. “Sei tale e quale a tua madre.”
Corin gli sorrise: “Strano, mamma mi dice sempre che sono tale e quale a mio padre.”
“Dai, andiamo in Sala Grande!” disse Piton affrettando il passo. Ma mentre camminava con Corin alle spalle, non potè fare a meno di abbozzare un sorriso, senza farsi notare da nessuno. Quell’affermazione lo inorgogliva.
Una volti giunti nei pressi della Sala, Piton si girò e disse secco alla ragazza: “Io, in quanto professore, ho il mio posto al tavolo degli insegnanti. Tu puoi sederti dove preferisci…sono sicuro che farai presto amicizia.” Poi si girò rapido, facendo svolazzare il lungo mantello nero alle sue spalle.
“Mio padre è un vampiro!” pensò Corin, osservandolo da quella prospettiva. “Effettivamente è un po’ pallido…e che carattere freddo!Mah…che tipo strano!”
Fu però immediatamente distratta da questi pensieri, non appena mise piede in Sala Grande. Era la sala più bella e maestosa che avesse mai visto. Era alta, imponente, ben arredata e traboccava di magia. Nella sala vi erano i quattro tavoli delle Case di Hogwarts, con sopra i rispettivi stendardi, al fondo il famoso tavolo degli insegnanti con al centro il trono del Preside, Albus Silente. Ma ciò che più colpiva chiunque vi entrasse per la prima volta, era il soffitto. Quella mattina era stranamente azzurro con gruppi di nuvole bianche. Guardò fuori dalle finestre: il cielo all’esterno era esattamente dello stesso colore.
Decise di fare una rapida colazione e successivamente dedicarsi all’esplorazione del castello: quel posto era davvero meraviglioso!
Si riempì un bicchiere di succo di zucca e prese una fetta di torta da un tavolo lì accanto.
Dopo pochi istanti, si sentì chiamare da una voce familiare: “Buongiorno Corin!”
“Ciao Harry!” rispose Corin con un sorriso.
“Sei arrivata tardi a colazione. Comunque non ti preoccupare! Ora devo andare a lezione, ma oggi pomeriggio, come promesso, ti accompagno a fare un giro della scuola!”
“Grazie! In realtà pensavo già di iniziare questa mattina, dato che non ho niente da fare. Ma oggi pomeriggio sarei molto felice di fare due passi nel parco. Mi hanno detto che è molto bello!”
“Volentieri!Vuoi che ti passi a prendere nella tua stanza?”
“Possiamo anche vederci qui!”
“Allora ad oggi!Scusami se sono di poche parole questa mattina, ma sono già in ritardo per le lezioni!”
“Corri!” disse Corin ridendo, mentre il ragazzo si allontanava.
Finita la colazione, Corin vide suo padre dileguarsi, passando da una porticina laterale. “Che volesse evitarla?”
Non stette però a lungo a pensarci, perché l’idea di visitare la scuola la elettrizzava non poco. Cominciò immediatamente a vagare per stanze e corridoi sempre più ammirata.
Non sapeva che suo padre aveva un incontro urgente con il Preside.
***
Piton era in ritardo di due minuti. Non lo sopportava. Tra la figlia, l’Ordine della Fenice, le riunioni con i Mangiamorte, nella sua vita non aveva un attimo di pausa. Ci mancava pure Silente, che praticamente ogni cinque minuti lo mandava a chiamare! Ed ogni volta gli affibbiava un nuovo incarico, generalmente più spiacevole di quello precedente.
“Sorbetto al limone!” esclamò una volta giunto davanti al gargoyle di pietra dell’ufficio del Preside. Salì in fretta la rampa di scale e si ritrovò al cospetto di Silente.
Il vecchio Albus leggeva una rivista di moda, mangiando lentamente un’Ape Frizzola.
Fanny, appollaiata sul trespolo accanto a lui, lo guardava incuriosita e ogni tanto allungava il collo, cercando di strappare la carta del giornale.
“Ehm,ehm!” Piton si schiarì la voce, facendo notare la sua presenza.
“Oh, caro. Non mi ero accorto del tuo arrivo.” Disse Silente riponendo in fretta la rivista tra le pagine di un enorme testo di alchimia appoggiato sulla sua scrivania. “Avevo un incarico da proporti.”
“Come al solito…tanto io non ho un ca**o da fare!” pensò Piton stizzito.
“Come ben sai, il giovane Potter ultimamente fa dei sogni strani…ho molta paura della connessione tra la sua mente e quella di Voldemort! So che in un modo o nell’altro può essere molto pericoloso! Soprattutto dopo l’incidente avuto da Arthur Weasley questo Natale, ho capito che questi non erano più solo dei sogni, ma realtà. Dobbiamo fare in modo che tra la mente di Harry e quella di Voldemort non ci siano più collegamenti!
“E io cosa c’entro in tutto questo?” chiese Piton.
“Tu?Tu, mio caro, sei la pedina più importante…devi insegnare ad Harry a chiudere la mente! Il ragazzo deve imparare l’Occlumanzia e tu sei il miglior maestro in circolazione!”
“Io?Insegnare a Potter?Mai e poi mai!” disse Piton risoluto. “Quel ragazzo è svogliato,sbadato e per di più ha quella zuccaccia vuota al posto del cervello…A cosa vuole che gli servano delle lezioni?Tempo sprecato con lui…”
“Ah…Severus,Severus!Tu vedi solo il peggio in quel ragazzino!E poi non ti ho detto di discutere…questo è semplicemente un ordine ragazzo mio!Mi dispiace…”
“Ma non potevi pensarci tu a queste lezioni, anziché affibbiare a me questo sgradevole compito? Sai quanto detesti la compagnia di Potter!”
“Questo legame ancora non mi è chiaro…il ragazzo è strano in mia presenza. Non vorrei che Voldemort lo sfruttasse per arrivare a me o ai nostri piani. Trovo rischioso aprire ulteriormente la sua mente in mia presenza.”
“Se così desideri, lo farò! Nonostante i miei molti impegni, troverò qualche ora da dedicare al ragazzo!” disse ormai rassegnato.
“Grazie, Severus! Sapevo di poter contare su di te!”
“Sai che sono qui per dare il massimo. Ora se non ti spiace, avrei dei compiti da correggere!”
“Solo un’ultima cosa, prima che tu te ne vada. Ho mandato a chiamare Harry. Gradirei se vi metteste d’accordo qui, di fronte a me, giusto per evitare spiacevoli inconvenienti.”
Piton guardò Silente in malo modo. “Perché quel vecchio aveva sempre certe idee strampalate? Questa volta era quasi sicuro che lo avesse fatto apposta. Si divertiva a vederli discutere, a vedere il loro odio dipinto in volto.”
Aspettarono qualche minuto in silenzio. Severus già fremeva di rabbia e impazienza.
Presto sentirono un lieve rumore di passi e videro la porta aprirsi lentamente.
“E’ permesso, professore? Sono Harry, mi aveva fatto chiamare?”
“Entra ragazzo mio!” disse Silente, accogliendolo con un gran sorriso. “Desideri un’ Ape Frizzola?” continuò porgendogli una busta colorata di Mielandia.
“Ehm, no grazie” rispose Harry, pensando che il preside faceva sempre strani convenevoli.
“Oh, Severus, perdonami! Non ti ho chiesto se volevi anche tu un’Ape Firzzola!” disse sporgendo il sacchetto anche nella sua direzione.
Severus fece un cenno di diniego con il capo. Era disperato.
Harry, sentendo il nome del suo più odiato professore, si girò di colpo e vide con disappunto che in piedi in un angolo c’era Piton, viscido come una serpe, scuro come un pipistrello nella notte.
“Allora Severus, racconta al giovane Potter per quale motivo si trova qui!” incitò afferrando una caramella, pronto a gustarsi lo scontro.
“Il Preside” cominciò con voce tagliente “mi ha pregato di dirti, Potter, che desidera che tu studi Occlumanzia durante questo trimestre.”
“Che studi cosa?” chiese Harry.
“Occlumanzia, Potter. La difesa magica della mente contro la penetrazione esterna. E’ una branca poco nota della magia, ma è assai utile.”
“Perché devo studiare Occlu…cosa?” borbottò, piuttosto agitato.
“Perché il Preside ritiene che sia una buona idea. Riceverai lezioni private una volta alla settimana, ma non dirai a nessuno cosa stai facendo. E’ chiaro?”
“Sì. Chi mi insegnerà?”
“Io” disse Piton inarcando un sopracciglio. Dentro di sé provò un gioia indescrivibile nel vedere la faccia sconvolta del ragazzo.
“Perché non può farlo Silente?” chiese Harry, mandando un’occhiata supplichevole in direzione del Preside.
“Perché il Preside ha il privilegio di delegare i compiti meno piacevoli, immagino.” disse fulminando Albus con lo sguardo. “Ti aspetto lunedì alle sei del pomeriggio, Potter. Nel mio ufficio. Se qualcuno te lo chiede, stai prendendo ripetizioni di Pozioni. Nessuno che ti abbia visto durante le mie lezioni potrebbe dubitare che ne hai bisogno. Ora se non vi dispiace, io dovrei proprio andare. Ho urgenti compiti da svolgere.”
Così voltò le spalle al Preside e ad Harry e si diresse verso la porta, con il mantello nero che ondeggiava alle sue spalle.
Una volta giunto sull’uscio, si girò un’ultima volta: “Lunedì sera alle sei, Potter.” Poi sparì lungo la scala a chiocciola, lasciando Harry inebetito e Silente decisamente soddisfatto.
“Forse sarà più divertente del previsto!” pensò Severus con compiacimento e sul suo volto comparve un ghigno di pura soddisfazione.
 
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~ R o m a n i a .
view post Posted on 10/4/2010, 18:09




Finalmente hai aggiornato...^^
Dunque...u.ù Molto bello anche questo capitolo...*-* E ci sono alcune parti che ho adorato, tipo queste:
CITAZIONE
“Dì un po’…ma non ti hanno insegnato a bussare quando eri piccolo?” chiese Corin immergendosi fino al collo nella schiuma.
“Mi avevano insegnato a bussare, sai? Ma nessuno mi aveva mai detto di avere una figlia sorda…”
[.......]
“Si può sapere che diavolo fai?”
“Non crederai che non ti abbia mai vista nuda?”
“Ma papà…l’ultima volta avrò avuto un anno e portavo ancora i pannolini!”
“Per un padre non fa differenza.”
“Per una figlia adolescente invece sì!”

Troppo ridere assieme...*sghignazza*
Complimenti davvero...^////^
E poi il due Silente/Severus mi fa morire...Silente che se la ride divertito, e Severus livido di rabbia...xDD
Brava caVa...^^

Baci.
Laura
 
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Jokerette
view post Posted on 10/4/2010, 20:43




Aww, Sevvy versione Papino è troppo tenero!!! E' così paterno!!!!!!!!!!!!!! Ok, troppi punti esclamativi... ma come altro rendere la mia partecipazione? ;) Brava!! ^_^
 
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Je Evans
view post Posted on 11/4/2010, 01:03




Bella questa f.f.!! L'ho letta tutta da poco, ma la trovo molto spiritosa!!
Sev in veste da padre è una cosa nuova e molto spiritosa!!
Complimenti per l'originalità!!
^_^ :lol:
 
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Serpe89
view post Posted on 15/4/2010, 22:41




Questa settimana ero parecchio ispirata e sono riuscita ad aggiornare in tempo record (ovviamente record per me!!!! XD)
Comunque grazie per i vostri commenti ragazze!!!
Senza altre chiacchiere vi posto subito il nuovo aggiornamento, anche se non sono sicura che piacerà (poi capirete perchè)!!!



Capitolo 7

Una passeggiata nel parco

Non c’era nulla al mondo che poteva eguagliare l’intensità dei sentimenti che provava ogni volta che andava alla scoperta di qualcosa di nuovo. Incontrare gente e luoghi diversi, la affascinava fin da quando era bambina. Il desiderio della novità, dell’esperienza mai provata prima, a volte del mistero, erano forti in lei. Aveva imparato che non poteva frenare la sua innata curiosità, il suo desiderio di scavalcare le apparenze fisiche di un luogo o di una persona. In questo forse assomigliava suo padre: come lui, voleva in ogni momento capire come funzionava il mondo, perché era fatto così, come poteva superare certe barriere e vincerle. Visitare Hogwarts sola e in tutta tranquillità era stato un insieme di quelle esperienze. In quel luogo aveva trovato davvero tutto: la cultura nelle aule e nella biblioteca, il mistero e la magia delle statue, dei quadri, dei passaggi segreti, la maestosità delle scale e dei saloni, la luce che filtrava dalle grandi torri, il buio e l’umidità dei sotterranei,la precisione del grande orologio che per tutti segnava il tempo,il caos creato dal viavai degli studenti. Hogwarts viveva in una perfetta armonia: sembrava un luogo totalmente al di fuori del tempo e dello spazio. Finalmente cominciava a capire perché suo padre fosse tanto legato a quel posto.
Mentre era immersa in quei pensieri, era seduta sugli scalini, vicino all’ingresso della Sala Grande. Aspettava Harry e non vedeva l’ora di visitare il grande parco della scuola, tanto più che era una giornata splendida.
Era arrivata un po’ anticipo ma, a quanto pareva, ormai Harry era in ritardo.
“Che buffo quel ragazzo!” pensava Corin divertita. “Sembrava così ansioso di vedermi…e alla fine non riesce neppure ad arrivare puntuale!”
Dopo altri dieci minuti, Harry fece capolino dalla cima delle scale e cominciò a scenderle lentamente. Aveva una faccia decisamente sconsolata.
“Scusami tanto, Corin!” disse raggiungendola. “Mi dispiace, ma sono stato trattenuto per motivi scolastici!”
“Non ti preoccupare!”
“Meno male! Avevo paura che pensassi che io fossi un ritardatario! Ci tenevo davvero molto ad arrivare per tempo!”
“Abbiamo tutto il pomeriggio per recuperare questi dieci minuti,no?” domandò Corin con un gran sorriso.
“Già!” rispose Harry. Vedere il suo sorriso, lo sciolse definitivamente. “Cominciamo allora!”
Così detto, spalancò il grosso portone di Hogwarts, facendo filtrare la luce all’interno.
Corin si soffermò un istante a rimirare la vista dei giardini, poi si affrettò a seguire Harry, che già si stava avviando in mezzo al prato.
Era primavera e il parco stava lentamente risvegliandosi dal suo torpore invernale. Le alte querce e le piante da frutto si stavano riempiendo di piccoli germogli verdi, che alla luce del sole facevano spuntare timide foglioline, mentre l’erba stava riprendendo pian piano il suo solito colore acceso, che spiccava ancor di più durante le giornate estive.
Piccole margherite e altri fiorellini primaverili, si affacciavano tra gli steli per godere di quel primo ed inaspettato sole. Corin amava la natura in ogni sua forma e si fermava ogni poco ad osservarla mentre rinasceva. Il parco era meraviglioso e si estendeva da ogni parte a perdita d’occhio, esclusa l’ampia zona occupata dal lago.
I due ragazzi passeggiavano vicini, assaporando quel bel pomeriggio e chiacchierando.
“Questo posto è stupendo! Ogni angolo mi colpisce per la sua bellezza!Vorrei poter stare sempre anch’io in un luogo come questo!”
“A chi lo dici…Hogwarts è la mia vera casa!Non mi sento mai veramente bene finchè non sono qui!”
“Ti capisco…ma ogni tanto immagino che ti farà piacere incontrare i tuoi parenti!”
“I miei parenti?” chiese Harry divertito.
“Immaginavo avessi qualcuno…non so…zii,cugini…”
“Sono cresciuto con i miei zii e mio cugino…ma loro mi detestano.”
“Scusami, non lo sapevo!”
“Figurati!” poi aggiunse continuando a ridacchiare “Anche io li odio.”
Corin assunse un’espressione interrogativa.
“Vivo con mia zia, la sorella di mia madre, e suo marito. Hanno un figlio grasso e completamente idiota, che purtroppo è mio cugino. Il problema più grande è dato dal fatto che loro sono babbani. Non hanno mai accettato il fatto che fossi un mago e mi hanno sempre considerato una sorta di mostro…”
“Oh, Harry! Non sai quanto sono dispiaciuta! Hai veramente una situazione familiare terribile! Scusa se mi sono intromessa, ma non potevo immaginarlo!”
“Non devi scusarti! Per fortuna che ho trovato dei buoni amici qui a Hogwarts. Soprattutto la famiglia di Ron, il mio amico con i capelli rossi, è diventata per me un vero punto di riferimento. Sono sempre così gentili, disponibili. Mi fanno sempre sentire il benvenuto. E tu invece? Piuttosto raccontami qualcosa di te e della tua famiglia…”
“Beh…come ti avevo già detto vivo nel Nord con mia madre e mia nonna. Mia nonna è una donna davvero in gamba, anche se ha avuto una vita difficile. E’ rimasta incinta appena diplomata alla scuola di magia di Durmstrang, perché un bastar*o l’ha violentata una sera, mentre stava rincasando più tardi del solito. Una volta deciso di tenere il bambino, ha aperto una sartoria nel piccolo paese dove tuttora viviamo. E’ veramente brava, sai? Vengono anche dai paesi vicini a farsi confezionare gli abiti! Non immagini neppure che bei vestiti mi fa! Anche mia madre è una persona eccezionale! Era una studentessa modello e si è diplomata qui a Hogwarts: mia nonna voleva assolutamente che studiasse qui. Appena finiti gli studi, si è sposata e poco dopo sono nata io. Quando lei e mio padre hanno divorziato, è tornata a vivere con sua madre, ma ha inoltre deciso di diventare un Auror. Attualmente lavora laggiù per il Ministero.”
“E tuo padre?Cosa fa?”
Corin stette un attimo in silenzio. Non se la sentiva ancora di dirgli la verità. “Non ho mai conosciuto mio padre…o meglio…non me lo ricordo. I miei si sono separati quando avevo un anno.”
“E non l’hai mai visto in tutti questi anni?”
“Mia madre non vuole. E non me ne parla mai.”
“Caspita. Anche la tua famiglia non è messa granchè…Però, mi sembra di capire che siete tre donne veramente in gamba!”
“Già…come dice mia madre, a volte gli uomini non servono!” disse sorridendo.
“Non ti manca mai? Insomma, neppure io mi ricordo dei miei genitori, ma a volte mi mancano terribilmente.”
“Sì…deve essere bello avere un padre.”
“Già…”aggiunse Harry triste.
“Oh! Su! Non deprimiamoci a parlare di queste cose! Direi che d’ora in poi la famiglia sarà un argomento taboo…per entrambi!”
“Ok! Hai perfettamente ragione! Ti accompagno a vedere meglio il lago! Ci sono un sacco di leggende che lo riguardano…si dice sia popolato da creature misteriose. ”
“E’ assolutamente una splendida idea! Mi piacciono i misteri” disse scrutando con attenzione la massa scura che si stagliava poco lontano.
Si avviarono rapidamente verso le sponde. Una volta giunti lì, Harry indicò un grosso albero, che si ergeva poco distante dalla riva. “Perché non ci mettiamo a sedere lì sotto?”
“Sembra molto carino e tranquillo.”
“Sì, infatti lo è. Spesso ci vengo a studiare oppure quando voglio stare semplicemente un po’ da solo, lontano dalla calca degli altri studenti.”
“Raccontami qualcosa di Hogwarts!” disse Corin mettendosi a sedere per terra a gambe incrociate, all’ombra dei rami. “I professori, gli studenti, le rivalità…”
“Come avrai notato ci sono quattro case: Grifondoro,la mia casa,Serpeverde,Corvonero e Tassorosso. Ogni casa ha un suo fondatore,un mago famoso, e un direttore, ossia un professore che se ne occupa direttamente e al quale gli studenti possono fare riferimento. Si occupano però anche di punizioni ed espulsioni, cose molto meno piacevoli!
C’è una storica rivalità tra le case di Grifondoro e Serperverde, che neppure noi studenti sappiamo a quando risale. Probabilmente erano ancora in vita gli antichi fondatori. In realtà, si pensa che i primi scontri siano nati quando Salazar Serpeverde propose di accettare solo maghi Purosangue all’interno della scuola. Ovviamente gli altri si dissociarono da questo proposito. Infatti tuttora Serpeverde è la casa più ostile e più in contrasto con le altre.”
“Adoro questi intrighi…” asserì Corin, completamente rapita dal discorso del ragazzo.
“Ti assicuro che spesso non è affascinante come sembra! Con i Serpeverde passiamo il tempo ad insultarci e a farci dispetti della peggior specie! E non ti immagini neppure cosa succede agli incontri di Quidditch! Violenza e agonismo estremo allo stato puro!”
“E i professori? Cosa mi racconti?”
“Sono uno più strano dell’altro. C’è la McGrannitt, direttrice della mia casa, insegna Trasfigurazione, severa, ma giusta. Non accetta comportamenti scorretti ed esige sempre serietà e rispetto. Poi c’è la professoressa Sprite, per Tassorosso, insegna Erbologia. Vitious, per Corvonero, ha la cattedra di Incantesimi. E’ un ometto di un metro poco più. Poi il professor Ruf, di Storia della Magia. E’ un fantasma, sai? Si narra che una mattina si sia svegliato e andato a lezione come al solito…peccato che fosse morto!”
Corin si mise a ridere di gusto per quell’ aneddoto.
“Abbiamo anche un’altra professoressa completamente pazza! Sibilla Cooman! Insegna Divinazione…è parente di una famosa veggente, ma lei non mi sembra assolutamente che possegga il dono! Figurati che quasi ogni giorno predice la tragica morte di uno studente!”
Questa volta Corin rise ancora di più.
“Beh…e in ultimo, anche se non amo parlarne, c’è il professore che più detesto in assoluto! Severus Piton, docente di Pozioni e direttore della casa di Serpeverde!”
Corin si fece improvvisamente zitta e pensierosa.
“E’ risaputo in tutta la scuola che fra me e Piton non corre buon sangue! Sai, mi dispiace dirtelo così, dato che sei sua ospite! Ma è la verità…voglio essere sincero con te!”
“Cos’è successo tra di voi?”
“In realtà non è mai accaduto nulla di grave fra noi due. Semplicemente ci siamo odiati fin dal mio primo giorno di scuola. Lui non sopportava me, il mio comportamento, la mia notorietà e io detestavo lui e il suo terribile carattere. Ogni giorno, a lezione, cerca di trovare una scusa per togliere punti a me o ad altri Grifondoro, denigra gli studenti con affermazioni sarcastiche che sono pura cattiveria, fa spudorate preferenze per i suoi Serpeverde, esige una perfezione maniacale. Si diverte a vederci in difficoltà, non ci aiuta mai, ma anzi, adora metterci i bastoni tra le ruote.”
“Non immaginavo fosse così…”
“Perché non è il tuo insegnante! Sai, mi vergogno un po’ a dirtelo…ma è proprio lui il motivo del mio ritardo oggi! Dovrò fare lezioni pomeridiane in più da solo con Piton…”
“Sarai disperato!” disse Corin comprensiva.
“Tantissimo! Già non lo sopporto…non ci volevano queste ore in più! E sarò da solo con lui tutto il tempo, capisci? Vuol dire che sarò alla sua mercè…”
“Devi stare su con il morale! Abbattersi non serve a nulla!”
“Lo so, lo so! Hai ragione! Per fortuna che sei arrivata tu…sei stata come un fulmine a ciel sereno! Appena ti ho vista, ecco, io…beh…ho pensato che…tu…io…”
Harry arrossì di colpo, rendendosi conto che aveva portato la discussione troppo avanti. Non avrebbe voluto fare nuovamente una figuraccia con lei e invece ci era riuscito alla perfezione! Lei aveva quell’innata capacità di mandarlo letteralmente fuori di testa, di non farlo più ragionare. Aveva sempre dubitato dell’esistenza del famoso “colpo di fulmine”, ma con lei era successo. Non sapeva neppure capire che cosa di lei l’avesse stregato . Forse erano quei suoi occhi magnetici, chiari e profondi come il ghiaccio, che proprio in quel momento lo stavano fissando con espressione dolce.
“Sei così carino quando arrossisci.”
Harry per tutta risposta diventò ancora più rosso. Allora Corin allungò delicatamente una mano, accarezzandogli una guancia.
Harry la guardò intensamente in quegli occhi così belli, che pensò che avrebbe potuto perdercisi o annegarvi. Improvvisamente tutto il suo imbarazzo svanì di colpo, nel sentire la sua mano delicata sulla pelle del suo viso.
Prese delicatamente il volto della ragazza tra le sue mani, per avvicinarlo al suo. Corin da parte sua, si lasciò dolcemente trascinare in quel morbido bacio.
Quando le loro labbra si allontanarono, Corin parlò improvvisamente: “Harry, anche tu mi piaci! E’ proprio per questo devo dirti una cosa molto importante…”
Il ragazzo annuì impercettibilmente, ancora stordito da quel bacio inaspettato.
“Quando ti ho detto che non conoscevo mio padre e che non l’ho mai visto, ti ho mentito! Io sono la figlia di Severus Piton!”
Harry per un istante rimase immobile. Poi rendendosi conto di ciò che Corin aveva appena detto, trasalì. Guardò meravigliato la ragazza, come se la stesse osservando per la prima volta. “Quegli occhi!” pensò “Ecco dove ho già visto quello sguardo…e il colore dei capelli…” Lo stupore fu presto sopraffatto dalla paura e dall’agitazione. Il pensiero che Piton avrebbe potuto vederli lo tormentava. Travolto da tutte quelle sensazioni e sentendosi un po’ tradito da Corin, si alzò di scatto e cominciò a correre, allontanandosi dall’albero e lasciando la ragazza sola ed esterrefatta.
Mentre correva a più non posso verso il castello, continuava a ripetersi: “Cosa ho fatto! Oddio, cosa ho fatto! Ho baciato la figlia di Severus Piton!”


Che ne pensate? Vi prego non linciatemi per il bacio con Harry!!!
 
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~ R o m a n i a .
view post Posted on 15/4/2010, 23:03




Ahahahahah...xDD Oddio, che ridere!! Ed Harry è sempre più cretino...u.ù Chissà che vergogna poveretto... .___. Prima ne dice di tutti i colori su Severus, e poi scopre che è proprio lui il padre della ragazza di cui è innamorato...Come mi diverto...**
Pffff...*scoppia a ridere per l'ennesima volta*
Complimenti Serpe, bell'aggiornamento!! E soprattutto divertente...*////*
Aggiorna presto...^^

Baci.
Laura
 
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39 replies since 17/2/2010, 12:15   721 views
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