Premetto che non è una mia creazione ed è la mia prima esperienza di betatura....lo scrittore di questa shot ha acconsentito di postarla...buona lettura e
siate clementi sono ben accette anche le critiche
ULTIMO ADDIO
La battaglia era ormai imminente, non potevamo scappare poiché il nemico ci aveva circondato.
Essendo un Cavaliere e quindi facendo parte dell’esercito, il mio compito era quello di difendere la città dall’invasione degli orchi. La notte prima della battaglia corsi da “lei”, il mio unico amore, la mia unica fonte di vita poiché io ero legato a lei e lei lo era a me, la guardai e le dissi di non temere perché ci sarei stato io a difenderla dal nemico. Lei mi strinse a se trascinando il mio corpo contro il suo, sfiorandoci solamente mi faceva capire l’affetto che provava nei miei confronti; io la afferrai x le braccia e me la strinsi ancora di più nel timore della fine. Quella fu l’ultima notte che trascorsi con lei ed in quell’istante l’amore che provavo per lei glielo mostrai con tutto me stesso. Dopo la notte, ma prima dell’alba la portai con me e la feci scappare da una porta secondaria, insieme ai suoi familiari; prima di andarsene mi disse che io sarei sempre restato con lei nel suo cuore.
Il giorno sovrastò la notte, si udirono colpi di massi scagliati dal nemico sulla città, la gente era disperata correvano tutti verso il passaggio tra le montagne, io accorsi in prima linea e lì in quel momento quando il nemico ebbe sfondato il cancello sguainai la mia spada ed in sella al mio bianco destriero guidai gli eserciti della mia città nello scontro. Nel fervore della battaglia pensai alla mia sposa, quando un urto eclatante mi fece sbalzare via dal mio destriero, ero di fronte alla creatura più orribile che avessi mai visto un Nazgul, avvolto da un mantello nero tutto stracciato, in quel momento emise un grido assordante, io avevo paura e pensavo in che modo sarei morto, poi ripensai a lei, sentii la sua voce nella mia testa che diceva di alzarmi e combattere per la libertà. Mi alzai ripresi la mia spada e uno scudo trovato a terra, il Nazgul sguainò la sua spada, tutta nera e prese una mazza a chiodi:
iniziammo lo scontro, la mazza mi sfiorò il capo ed io con dei colpi di spada lo feci allontanare, ma egli con la spada ribatté su di me, con la mazza mi colpì lo scudo che cadde in frantumi, il mio braccio non si muoveva più, a quel punto il Nazgul mi prese per il collo, mi sollevò e con parole agghiaccianti mi disse che era giunta la mia ora.
Ero spaventato non riuscivo a muovermi, dato che ero sospeso a mezz’aria, lui senza pietà mi conficcò la lama nello stomaco e la rigirò in modo che il mio dolore fosse più lancinante di quello che doveva essere; tolse la lama e in sella al suo destriero nero andò via.
La battaglia era conclusa con la vittoria degli uomini, io ero resistito per tutta la durata della battaglia a terra immobile, quando arrivò lei: Alzò la mia testa dalla terra e mi disse accarezzandomi che presto saremo di nuovo insieme, cacciò un pugnale e si trafisse il petto, cadde fra le mie braccia e con un ultimo sforzo la strinsi a me e ci demmo un ultimo bacio.
Al momento del ritrovamento dei corpi dei propri cari, i miei soldati trovarono i nostri corpi abbracciati l’uno all’altra, li portarono delicatamente in una cripta dove ci seppellirono insieme.
Oltre la vita, oltre l’infinito, la rincontrai per vivere per sempre in un sogno profondo.
Dark Knight
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