Severus Piton & Alan Rickman Fan Forum

Trenta Agosto Millenovecentonovantacinque, ...buon compleanno Esther...!

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miss_preston
icon13  view post Posted on 26/8/2009, 16:02




Oggi ricorre per me un piccolo anniversario: un anno fa ho postato il primo capitolo di una fan fiction che mi ha accompagnata per tutto l’inverno scorso,che ho terminato con il primo sole primaverile,che ha rispecchiato un mio periodo particolare e che sicuramente molte di voi che l’anno seguita con pazienza e assiduità ricorderanno. “ La Storia di Esther Preston” è stata la mia prima fan fiction veramente riuscita e anche se ho scritto altre cose prima la considero come il mio primo lavoro. Potrei dire tante cose sul mio rapporto con questa storia ma rischierei di cadere un po’ nello stucchevole e d’altra parte,di apparire egocentrica,quindi mi limito a parlare di questa shot che vi sto postando. Si tratta di un capitolo celebrativo dell’anniversario,che può essere letto in modo a sé stante ma che probabilmente sarà anche il prologo di un lavoro che penso di iniziare fra qualche mese,visto che adesso ho in corso un’altra storia che amo molto e che d’altra parte il titolo con cui sto facendo l’iscrizione all’uni per quest’anno ( 1° anno ripetente) suggerisce di dedicare molto più tempo allo studio. Dopo il mio solito lungo ma in questo caso necessario preambolo,vi lascio a questa one shot. Buona lettura



Trenta Agosto 1995


Era un pomeriggio qualunque quello. Uno di quei pomeriggi di fine Estate quando la temperatura in Inghilterra si fa d’un tratto fresca e l’ aria è umida e odorosa di pioggia,come i fili d’erba dei prati. Mi ero recato a Londra prima di tornare a Hogwarts dopo due mesi che erano stati tutto tranne che riposanti. Eppure io non accusavo stanchezza,sono sempre stato uno stacanovista del lavoro e devo dire che credo che questo sia anche dipeso dal desiderio inconscio di volermi annullare nella fatica. Camminavo per le viuzze che ,contrariamente agli anni precedenti, erano sempre meno brulicanti di gente. Il clima nuvoloso e scuro con la nebbia perenne si sposava perfettamente con gli ultimi sviluppi del mondo magico. Eravamo tutti segnati e io fra tutti,non c’era scampo. Come quindici anni prima avevo scelto di stare in prima linea,come quindici anni prima le mie ragioni andavano oltre quella solenne promessa,dipendevano anche dalla mia naturale tendenza ad andare incontro al pericolo. Sono sempre stato così,un uomo che non si cela nell’ombra,uno di quelli che nei racconti dell’orrore va a cercare nella soffitta buia avendo udito un rumore strano.
Tornando a quel pomeriggio qualunque,ero a Londra. Dopo aver sbrigato i miei affari ho deciso di concedermi una passeggiata solitaria giacché il contatto con la natura malinconica mi ha sempre aiutato a istaurare un dialogo con me stesso,ad aprire la mente alla riflessione. Percorrendo tutta la strada principale di Diagon Alley si giunge a una zona isolata,dove il prato è incolto,gli alberi sono rinsecchiti e le panchine e le altalene decisamente malandate. Credevo di esser solo in quel triste angolo di mondo così passeggiavo con le mani dietro la schiena inalando l’aria autunnale e tendendo l’orecchio ai diversi rumori quando fra questi il mio orecchio captò il cigolio di un’altalena. Attirato da questo suono mi sono girato nella sua direzione ed è stato lì che ho visto una figura sulla giostra per bambini. Ricordo di esser passato avanti in un primo momento,poi il cigolio ha ripresto e io mi sono voltato nuovamente per capire chi fosse quell’altra persona. Non doveva avermi sentito perché non aveva mutato posizione. Era una mia studentessa,l’ho riconosciuta come tale al secondo sguardo. Erano cinque anni che la conoscevo e non era neppure la prima volta che mi soffermavo su di lei. A quel tempo non capivo la ragione ma quella ragazza mi incuriosiva in qualche modo. Mi sono spostato furtivamente trovando riparo sotto un cipresso e ho continuato a guardarla. Lei non mi aveva ancora notato,il suo viso sembrava stanco e i suoi occhi stavano bassi a guardar le scarpe da ginnastica impolverate. Devo dire che era decisamente sciatta. Portava i capelli legati in una coda grossolana e la sua frangia era asimmetrica mentre la pelle struccata del viso era opaca e dal colorito spento,con qualche brufolo sparso. Eppure tutto questo non mi disturbava così come dei suoi occhi notavo più la tristezza che le occhiaie profonde. Lei era sola in quel parco umido e si dava delle deboli spinte svogliate. Ricordo di aver pensato che avesse paura dell’altezza perché avevo notato le sue piccole mani serrate alle due catene dell’altalena. Lentamente si è alzata il che mi ha portato a ritrarmi istintivamente per non essere visto,lei mi ha dato le spalle e si è chinata a frugare nella grande borsa color ruggine che aveva abbandonato per terra,noncurante del fatto che potesse bagnarsi o sporcarsi. Così alzata potevo vedere la sua sagoma,una ragazza non alta e vestita di un paio di pantaloni larghi di un nero scolorito e di un maglione beige sformato con dei fiori di lana a decorare una spalla e che,essendo sgualciti,mi ricordavano dei petali secchi. Mi ero disilluso in modo da poterla osservare con più tranquillità. Aveva preso una sigaretta da un pacchetto bianco e rosso e l’aveva accesa con un fiammifero. In qualità di insegnate e di adulto avrei potuto riprenderla per quello che stava facendo,ma ci trovavamo fuori dalle mura scolastiche e per quanto ne sapeva lei io non ero lì,in realtà non avrei dovuto esserci. La stavo spiando. Fumava osservando il cielo e sembrava assorta in chissà quali pensieri. Si stringeva nel suo maglione,un po’ troppo leggero per il clima di quel pomeriggio e fumava. Non era oggettivamente un bello spettacolo anzi. Era scialba e abbandonata eppure non era sempre stata così. Fino a qualche anno prima era stata una ragazza di quelle che se non popolari si possono definire stimate. Un tempo era stata carina e brillante ma io l’avevo sempre sentita tormentata da qualcosa. Ed era stato quel tormento ad avermi colpito,quello sguardo a volte perso e quella tendenza a mangiarsi un po’ le parole. Nell’ultimo anno era cambiata,era come se in lei si fosse spezzato qualcosa. Aveva iniziato a non vedersi più tanto in giro,a evitare i coetanei preferendo presumibilmente il dormitorio o i posti più isolati e cupi. Non si curava più,vestiva trasandato ed era ingrassata. Era ben lontana dalla ragazzina che al quarto anno si era presentata radiosa al Ballo del Ceppo insieme al fidanzato,il classico tipo che per quanto vuoto e insignificante faceva tanta presa sulle ragazze. Ultimamente se ne stava sempre più da sola,ostentava un’aria di noncuranza per tutto persino per i voti colati inesorabilmente a picco. Camminava più curva e sembrava volersi sempre scusare con gli altri di cui temeva gli sguardi. Eppure non mi sembrava morta,non mi appariva sconfitta. Era agonizzante forse ma c’era e stava solo aspettando il momento per rialzarsi più forte di prima. Negli anni passati avevo vissuto con una certa sorpresa quel mio interesse umano verso la sua persona,io che i miei studenti usavo considerarli come pupazzi fatti in serie. Ma con lei era diverso. L’avevo guardata quando era una bambina con gli occhiali,l’avevo vista crescere,diventare una bella ragazza,fidanzarsi,provare le gioie tipiche dell’adolescenza,sperimentare anche il rifiuto e anche la forma di depressione che l’aveva colpita nell’ultimo anno. Mi era sempre piaciuta come persona. L’avevo stimata in quanto studentessa brillante e il mio rispetto non era venuto meno a seguito dei suoi insuccessi scolastici. Credo di aver sempre provato una forma di affetto per lei e di averlo anche temuto. Credo che questo mio affetto sia anche cresciuto a seguito della sua caduta. La vedevo piccola e indifesa,la osservavo da lontano come il guardiano di un faro con le navi in mezzo alla tempesta. C’era anche stata un’altra persona rispetto alla quale mi ero sentito in modo simile anni e anni prima ancora che lei nascesse,eppure quell’altra era così diversa. Come potevo io che avevo amato una ragazza solare e vincente da giovane sentirmi attratto e confortato dallo squallore e la sciatteria di quella mia studentessa? Come potevo desiderare di sedermi semplicemente accanto a lei,di farle posare la testa sul mio petto,di stringerla e cullarla? E come potevo provare quei sentimenti per una che era appunto una mia studentessa? Credo che sia dipeso dal fatto che io sono sempre stato attirato dalle situazioni cupe,ho sempre sviscerato e scavato all’interno del peggio,l’ho sempre voluto toccar con mano. E lei non era neppure il peggio,era una ragazza che aveva perso la retta via,una ragazza triste e insicura,dalla personalità ancora in formazione,una ragazza sotto la cui mediocrità brillava una persona pregevole. Era un’ostrica nera tutta chiusa dentro la quale si nascondeva una perla brillante.
Quel pomeriggio la guardavo e pensavo a tutte queste cose,non mi ero neppure accorto che già veniva a piovere,l’ho capito quando lei se ne è avveduta tastando la pioggia con le palme tese. Ha lanciato la cicca di sigaretta sull’erba,si è alzata dal seggiolino e ha preso la borsa per apprendersela a tracolla. L’ho guardata allontanarsi stretta nel suo maglione,curva e con il passo incerto sul terreno morbido. L’ho osservata nell’ombra come facevo da tempo,come credevo che avrei continuato a fare ,forse convinto che il mio sguardo avesse potuto essere taumaturgico per lei.Giustificavo il mio modo di agire dicendomi che era tutto un segreto e che non ci sarebbe mai potuto essere un contatto reale fra di noi. Era il trenta agosto del millenovecentonovantacinque e io non sapevo che da lì a due mesi sarebbe successo qualcosa che avrebbe avvicinato i nostri universi,che li avrebbe fatti inesorabilmente collidere. Era il trenta agosto millenovecentonovantacinque e a conti fatti non era un pomeriggio qualunque.

Edited by miss_preston - 26/8/2009, 20:39
 
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•Joy;
view post Posted on 26/8/2009, 17:00




Trenta agosto millenovecentonovantacinque io avevo iusto giusto un mese e diciasette giorni :giàgià:

Bhe..è bellissima come tutta la Fan fiction che avrebbe dovuto precedere ^_^
 
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~la nuit romantique
view post Posted on 26/8/2009, 17:38




Rimediato!!^^
Comunque,come sempre complimenti! Ci voleva davvero una shot del genere,anche perchè ho adorato "La storia di Esther Preston".
Non vedo l'ora di leggere cosa hai in serbo per noi in futuro.
Kiss

Irene
 
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2 replies since 26/8/2009, 16:02   71 views
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