Severus Piton & Alan Rickman Fan Forum

Fuori dall'oscurità, una nuova professoressa ad hogwarts...che riuscirà a tenere testa al nostro Sev!!!

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principessa mezzosangue
icon5  view post Posted on 28/6/2009, 01:10




CAPITOLO 1

La stanza era buia, illuminata solo dalla fioca luce di una candela, che rimbalzava sulla moltitudine di oggetti sparsi sul comodino, gettando ombre inquiete e tremolanti sulle pareti.
Sul letto di metallo lucido erano adagiate delle lenzuola bianche, che disegnavano una figura irregolare, un susseguirsi di curve e spigoli, perfettamente immobili.
Sul cuscino, altrettanto candido, spiccavano due punti scuri e luccicanti, circondati da una macchia di colore nero.
Gli occhi dell'uomo erano fissi in un punto, come se cercasse di vedere al di là della materia, tentando di trovare un senso alternativo al mondo che lo circondava.
Le sopracciglia, nere come i lunghi capelli sparsi sul cuscino, gli conferivano un'espressione di sofferenza e disperazione; la fronte, perennemente contratta a causa di pensieri troppo sgradevoli e ricordi che la mente, invano, cercava di sopprimere, era ricoperta da rughe d'espressione oramai troppo profonde per essere stirate.
Un profondo solco tra i due occhi neri, gelidi e cupi come pozzi bui, indicava l'inizio del prominente naso, che continuava con piccole curve e valli impercettibili fino a terminare con la punta leggermente adunca, per andarsi a congiungere con la bocca dell'uomo, pallida come il resto del volto. Le due labbra sottili, perennamante stirate in un gelido sorriso beffardo e canzonatorio, quasi di disgusto, erano ora rilassate e semiaperte, per permettere all'aria di fluire nei polmoni, facendo così alzare e abbassare regolarmente il petto coperto.
L'uomo portò di scatto la mano, bianca e con dita affusolate, alla spalla, sentendo una fitta di dolore impossessarsi di lui. Il volto si deformò in una smorfia di sofferenza, gli occhi chiusi, il respiro accelerato, ora quasi affannato. Solo un gemito, quasi impercettibile, uscì dalla bocca, ma venne subito represso.
Una volta terminata la fitta, i muscoli dell'uomo si rilassarono nuovamente, il respiro tornò regolare.
Era da una settimana che Severus Piton non riusciva a dormire un paio d'ore di seguito, a causa dei dolori lancinanti che la ferita alla base del collo gli procurava.
I guaritori del San Mungo gli avevano assicurato che tutto sarebbe andato bene, bisognava avere solo un po' di pazienza e sopportazione al dolore. Il morso di Nagini, il serpente di Voldemort, era chiaramente velenoso e le cure per quel genere di ferita erano tutt'altro che convenzionali.
Il fatto era che lui non aveva pazienza, e non sopportava di dover provare quel dolore ogni qualche attimo. Si sentiva sfinito, impotente e messo a nudo, con tutte le sue debolezze esposte in vetrina.
"E tutto questo per cosa? Essere messo in ridicolo dall'intero mondo magico, vedere negli occhi dei miei colleghi compassione, pietà per ciò che mi è capitato. Mi hanno odiato, disprezzato per ciò che credevano fossi, e io ho resistito, ho indossato la mia maschera e sono andato avanti. Ma non riuscirei ad accettare la loro compassione, il loro conforto.
No, quello mai."
Erano quelli i pensieri che stavano attanagliano la mente del pover'uomo, incessanti e pungenti: a qualsiasi cosa cercasse di pensare, quelli rispuntavano fuori. Non aveva nulla di positivo a cui pensare, niente di bello, che lo facesse sentire al sicuro, protetto. "Non lo mai avuto", pensò. "Lily, ma lei se n'è andata da troppo, ormai, rimane solo un'immagine sbiadita di un'amore mai dichiarato, che scivola lontano dalla mia anima portandomi via gli ultimi frammenti di luce. "
Non valeva più la pena di vivere, non c'era più nulla per cui potesse entusiasmarsi. Si, il Signore Oscuro era stato sconfitto, Potter era vivo e ora la comunità magica era pronta per la rinascita: il Ministero della Magia si stava riprendendo dalla guerra degli ultimi anni, e insegnanti, studenti e volontari stavano ricostruendo la scuola di magia e strgoneria di Hogwarts che, durante la battaglia finale, era caduta in pezzi, sotto le percosse dei giganti, le maledizioni dei mangiamorte e gli incantesimi degli hogwartsiani. Ma nemmeno l'idea di ritornare al castello, al momento, lo entusiasmava.
Pensò alla sua stanza nei sotteranei, l'umidità che fuoriusciva dalle pareti, il caldo del suo camino e la vecchia poltrona posta di fronte, dove spesso lui si adagiava. Il suo rifugio, dove per così tanti anni si era nascosto, cercando di schivare le insistenze dei colleghi, evitare i fastidiosi battibecchi degli studenti. "Non ero io ad evitare gli altri, bensì gli altri ad evitare me."
E la stessa cosa sarebbe successa ora. "No, decisamente non mi entusiasma l'idea di tornare ad Hogwarts." Ma doveva: Minerva, ora preside, gli aveva offerto nuovamente la cattedra di Difesa Contro le Arti Oscure ( più che offerto, imposto!), in quanto Lumacorno aveva accettato di insegnare, come gli anni precedenti, Pozioni.
Eppure, mai come in quel momento, aveva avuto paura di rimanere chiuso nei suoi sotterranei, da solo. "Da solo. Sì, perchè è questo che sono. Solo. Sarei dovuto morire, quella notte. Era tutto così giusto: ho pagato i miei errori, scontato la mia pena, tenuto fede al patto di Silente. Era il momento che io me ne andassi."
Invece, era stato trasportato d'urgenza al San Mungo; il veleno aveva solo fermato la respirazione: i soccorsi erano arrivati in tempo e lui era stato salvato.
Girò la testa verso il comò, per osservare i numerosi oggetti e mazzi di fiori che i visitatori gli avevano portato. Ancora quando era incosciente. Da quando si era svegliato non aveva più voluto ricevere visite. "Sono venuti qui per me", pensò,"per vedere come sto. Allora, forse, c'è davvero qualcuno a cui importa di me". "No, non ti devi illudere, lo fanno solo per educazione, dovere. Niente di più."
In quel momento entrò dalla porta una donna paffuta e dal viso dolce, con i capelli mossi e striati di grigio. L'anziana donna squadrò da sopra gli occhiali da vista appollaiati sul naso la figura di Piton, che, assorto nei suo pensieri, trasalì nel sentire i suoi movimenti.
-Non riesce a dormire nemmeno stanotte, non è vero?- disse lei con fare comprensivo.
-Evidentemente...- fu la risposta di Piton, al solito gelido e sarcastico.
Ma la donna, che aveva avuto a che fare con Piton sin dal suo primo giorno all'ospedale, non si lasciò abbattere dal commento dell'uomo, bensì appellò una boccetta di vetro scuro e ne versò il contenuto all'interno del bicchiere che aveva appena fatto apparire.
-Ecco, beva. Questo la farà dormire un pò, Riposerà un paio d'ore, se non altro- La donna porse il bicchiere a Piton, che, con evidente sforzo, sollevò la testa e bevve tutto d'un fiato la pozione.
-Ora cerchi di rilassarsi. Vedrà che tra poco farà effetto- Così detto, tappò la bottiglietta, rivolse un caldo sorriso all'uomo disteso sul letto e uscì dalla stanza.
Severus cominciava a sentire i muscoli rilassarsi, la vista annebbiarsi, sentì il suo respiro farsi più regolare.
"Dovrò tornare ad Hogwarts. Affrontare i miei colleghi, gli sguardi inquisitori degli studenti. Non so se cela farò, ma devo provarci, devo essere forte. In fondo, ne ho passate tante, infinitamente peggiori di queste." Eppure, Severus Piton, per la prima volta dopo tanto tempo, aveva paura. Paura di restare solo, laggiù, nei suoi sotterranei, davanti al suo camino scoppiettante, sprofondato nella vecchia poltrona, a rimurginare sulle pene di un uomo che nella vita ha sofferto troppo per poter essere di nuovo felice. Un uomo che si è nascosto dal mondo per così tanto tempo da negare la verità anche a sè stesso. Un uomo destinato a rimanere solo. "Sono sempre stato solo. Non capisco di cosa devo avere paura. Non ho niente da perdere."
E con quest'ultima riflessione sprofondò in un'oscurità in cui nessun incubo e nessun pensiero avrebbe potuto tormenterlo.

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Salve a tutti!! Questa è la prima fic che scrivo....spero vi possa piacere!!
non scrivo tanti messaggi nel forum...ma leggo sempre le vostre belliccime fic..così è venuta voglia anke a me!!! :wii:
 
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• Shin ~
view post Posted on 28/6/2009, 11:01




Leeeeetta tutta...U__U Mi piace molto come scrivi...XD Complimenti...^w^ Per dirti se mi piace o meno la Fan Fiction dovrò aspettare il seguito...*-*

Quindi, aggiorna presto caVa...XD
 
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view post Posted on 28/6/2009, 12:41
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Erede Universale del prof. Snape

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davvero bella mi piace molto, spero di leggere presto il seguito ^^
 
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principessa mezzosangue
view post Posted on 28/6/2009, 14:21




graaaaaaaaaazie!!!! posto subito il secondo cap!!!

CAPITOLO 2

Il sole era alto sul castello di Hogwarts, il tiepido caldo delle ultime giornate di agosto ancora nell'aria, restio a fare spazio al fresco dell'autunno.
La superficie del lago perfettamente immobile venne improvvisamente increspata da un enorme tentacolo che affiorava in superficie, per crogiolarsi nella calura mattutina; l'enorme prato verde ricoperto d'erba veniva accarezzato da una leggera brezza, che faceva muovere le chiome degli alti alberi della foresta proibita, da cui i numerosi uccellini appollaiati fischiettavano allegramente.
La facciata del castello era apparentemente uguale a quella di anni addietro, le antiche pietre poste una sull'altra, il tetto spiovente coperto dalle tegole grige.
Tuttavia, osservando bene, era possibile notare i punti in cui i mattoni nuovi andavano a rattoppare le voragini aperte durante la battaglia consumatasi pochi mesi prima; inoltre, accanto al portone d'ingresso, era stata posta una enorme lapide di marmo bianco, con su scritti i nomi dei caduti di quell'estate, tristemente numerosi.
Ora, in piedi di fronte all'iscrizione, c'era un uomo alto dai capelli corvini e il naso prominente, avvolto in un lungo mantello nero nonostante la temperatura.
I suoi occhi, anch'essi neri, scrutavano torvi le incisioni, scorrendo i nomi uno per uno, come per trovare un senso valido allo spargimento di sangue che c'era stato.
"Anche il mio nome potrebbe essere lì, ora" pensò "non è accaduto per un soffio".
Severus era tornato da un paio di settimane dal San Mungo: la spalla doleva ancora un po', ma aveva potuto riprendere le sue attività.
Aveva preferito restare a scuola e dare una mano, piuttosto che tornare alla sua tetra dimora in Spinner's End.
Il castello, ora ritornato in perfetto ordine, dopo le numerose e dispendiose ristrutturazioni, era quasi completamente disabitato; a parte gli elfi domestici nelle cucine, il guardiacaccia Hagrid, Gazza e qualche professore (tra cui Piton e la neo-preside McGranitt), nessun'altro dava vita ai corridoi del castello, perennemente deserti.
Tra pochi giorni la scuola sarebbe ricominciata e i nuovi studenti che sarebbero arrivati, insieme ai veterani, sarebbero stati testimoni dell'inizio di una nuova era per Hogwarts.
In questo nuovo anno scolastico il corpo docenti aveva deciso di far ripetere l'anno a tutti gli studenti, in quanto la stagione precedente avevano ricevuto un'istruzione a dir poco lacunosa, per non parlare dei danni che avevano fatto i Carrow.
Le altre novità di cui Severus era a conoscenza erano che quest'anno ci sarebbero stati un nuovo insegnante di Trasfigurazione e una nuova professoressa di Babbanologia, e che lui avrebbe diviso la sua cattedra di Difesa Contro le Arti Oscure con un altro insegnante, che, ovviamente, non aveva ancora avuto la decenza di farsi vivo per presentarsi. "Sarà uno dei soliti imbecilli. E poi non capisco questa trovata di Minerva. Dividere la cattedra. Probabilmente non si fida ancora di me!"
In realtà, come la McGranitt gli aveva spiegato pochi giorni prima, il nuovo insegnante aveva esperienze differenti dalle sue e, quindi, altre cose da insegnare. Insieme avrebbero potuto dare un quadro completo della materia, che in periodi come questi era di vitale importanza.
Inutile dire che Piton non ci aveva creduto. Comunque, oltre a questo, il professore non era ancora pronto a rimettersi in carreggiata: in qualche modo aveva timore delle aspettative degli studenti e dei suoi colleghi.
"Forse, ora che sanno che sono sempre stato dalla loro parte, pretenderanno che io mi comporti come loro, che sia gentile e disponibile e che rida alle loro battute, che diventi all'improvviso di compagnia".
Diede un ultimo sguardo ai nomi scolpiti sulla pietra, prima di cominciare a salire i gradini e dirigersi verso il portone d'ingresso, pensando di andare nel suo studio a rivedere le prime bozze del programma di quell'anno.
"Credo proprio che dovrò deluderli" pensò tra sé, facendo comparire un sorriso amaro sul volto pallido illuminato dal sole.
"Sono stronzo tanto quanto prima. Forse, anche di più".




Il soffitto della Sala Grande era cosparso di stelle, con qualche nuvola qua e la ad ingrigire il celo blu scuro. Evidentemente, anche il castello aveva capito che quella sera era un'occasione speciale: niente temporali e lampi per questa volta.
Sul fondo del salone erano disposti dei tavoli a cui sedevano tutti gli insegnanti; al centro, sulla sedia con lo schienale più alto, sedeva la professoressa McGranitt, nuova preside di Hogwarts, impegnata in una fitta conversazione con Pomona Sprite, insegnante di Erbologia e direttrice della casa di Tassorosso, che le stava affianco.
Alla sua sinistra, invece, sedeva Severus, intento a masticare il suo pasticcio di rognone; l'uomo continuava a gettare delle occhiate sprezzanti ai due nuovi professori seduti a qualche posto da lui, che continuavano a sghignazzare sonoramente, senza alcun ritegno.
I due, John Frost e Clare Marvel, rispettivamente gli insegnanti di Trasfigurazione e Babbanologia, avevano fatto conoscenza solo da pochi minuti e già avevano acquisito piena confidenza.
"Che non credano di fare lo stesso con me" pensò Piton, facendo una smorfia di disgusto. Si segnò mentalmente di non sedersi mai più a meno di tre metri di distanza dai due insegnanti.
Ma avrebbe dovuto esserci un'altra persona tra Severus e gli altri colleghi, seduta sulla sedia vuota accanto al ex professore di Pozioni: l'insegnante di DCAO che quell'anno avrebbe condiviso con lui la cattedra, come voluto dalla Preside.
"Forse ha rinunciato" pensò tra sè speranzoso Severus, anche se con poca convinzione.
La serata era iniziata con lo smistamento dei novellini, seguito dal discorso della Preside: Minerva, però, pur avendo parlato del nuovo insegnante di Difesa Contro le Arti Oscure, non aveva ancora accennato chi fosse, e Piton, nonostante fosse restio ad ammetterlo, era molto curioso di sapere chi sarebbe stato il nuovo collega.
La cena stava ormai per terminare: sulle lunghe tavolate erano spariti i piatti con i primi e i secondi, per lasciare spazio ai numerosi dolci, preparati con molta cura dagli elfi domestici giù nelle cucine.
Severus stava per servirsi una porzione di torta al cioccolato, quando udì un rumore provenire dal fondo della Sala Grande; evidentemente, non era l'unico ad aver sentito qualcosa, in quanto la folla di studenti era ammutolita di colpo.
I due enormi battenti della porta si aprirono lentamente, con un cigolio sinistro: ne emerse una figura alta, completamente nera, a parte il viso pallido e i corti capelli biondi.
La donna portava un paio di pantaloni morbidi, che scendevano dritti fino al suolo, da cui uscivano due stivali neri dalla punta tonda e senza tacco. Sopra i pantaloni indossava un soprabito al ginocchio, da cui si intravedeva un maglioncino a collo alto: ovviamente, tutto rigorosamente nero.
Con aria sicura percorse tutta la lunghezza della Sala Grande, per fermarsi ai piedi della corta scalinata che portava al tavolo dei professori.
Severus si accorse solo in quel momento dell'assenza di Minerva al suo fianco, che si trovava ora in piedi davanti a lui e stava stringendo la mano alla sconosciuta.
La donna, probabilmente sulla trentina, si accorse Piton, aveva un'espressione severa e controllata, rotta soltanto da un breve sorriso rivolto alla Preside; gli occhi, di un azzurro intenso, erano attenti e penetranti, ma allo stesso tempo le davano un'aria di astuzia e scaltrezza.
Seguì un discorso concitato tra le due donne, un breve cenno d'assenso della più giovane e poi Minerva fece un gesto con la mano, come per richiamare l'attenzione della platea ( che in realtà era più che recettiva).
-Un attimo di attenzione, per favore. Come ricorderete, poco fa vi ho accennato al fatto che quest'anno ci saranno due insegnanti di Difesa Contro le Arti Oscure. Uno è il professor Piton, che, a parte quelli del primo anno, tutti conoscete. L'altro, invece, è qui di fronte a voi. Diamo, quindi, il benvenuto alla professoressa Anna Martini, che quest'anno ricoprirà il ruolo di Direttore della Casa di Grifondoro. Benvenuta, professoressa!-
Un applauso si levò dagli studenti, elettrizzati dalla novità. Severus batté le mani con poca convinzione, come il solito, del resto.
In tanto la McGranitt aveva ceduto la parola alla nuova insegnante.
-Grazie dell'accoglienza, a tutti. E' meraviglioso per me essere di nuovo qui a Hogwarts, dopo tanto tempo- La sua voce era calda e dolce, ma allo stesso tempo distaccata, come se non volesse dare troppa confidenza.
-Sono davvero mortificata per il mio ritardo: l'unica cosa che posso dire è che i miei colleghi mi hanno trattenuto fino a pochi minuti fa in ufficio, quindi prendetevela con loro!!-
Delle risate sommesse si levarono dai tavoli delle quattro case, anche se molto meno numerose da quello di Serpeverde.
-Comunque, a parte gli scherzi, quest'anno si è deciso di avere due insegnanti di Difesa Contro le Arti Oscure per poter unire delle esperienze diverse, quali quelle del professor Piton e le mie. Io sono un Auror, quindi mi ritrovo ad affrontare le Arti Oscure ogni giorno; mentre il professor Piton, in questi ultimi anni, ha potuto affrontarle molto più da vicino, rischiando molto di più ma imparando anche molte più cose che, invece, io non ho avuto l'opportunità di apprendere. Credo che questo sia fondamentale: ci sarà una sorta di fusione tra noi, metaforicamente parlando. Più conoscenze avremo a disposizione, più voi riuscirete ad imparare. Sarà un anno intenso, per quanto riguarda questa materia. Ma credo valga la pena di fare qualche sforzo: di questi tempi, sapersi difendere è fondamentale.-
-Senza togliere nulla alle altre materie, ovviamente.-aggiunse sorridente, voltandosi a guardare i colleghi alle sue spalle.
-Beh, ora vi lascio finire la cena in pace! Mi scuso ancora per l'interruzione e buona serata!!-
I ragazzi e i docenti applaudirono ancora una volta, mentre la professoressa McGranitt e l'Auror si dirigevano dietro al tavolo degli insegnanti, per prendere posto a tavola.
La nuova insegnante cominciò a presentarsi ai colleghi, stringendo mani e facendo dei cenni col capo.
Una volta terminato prese posto accanto a Severus, gli porse la mano e si presentò anche a lui.
"Wow, si è ricordata di me." pensò gelido l'uomo.
-Piacere, Martini- disse lei.
-Piton-, fu tutto ciò che rispose il professore, tendendo la mano a sua volta.
Severus osservò attentamente i volto della giovane donna: gli occhi azzurri, la carnagione pallida, le lentiggini sul naso e le guance rosee...."Io questa l'ho già vista" pensò.
-Ci siamo incontrati un paio di volte alle riunioni dell'Ordine della Fenice, qualche anno fa.- disse d'un tratto lei, come se avesse percepito i suoi pensieri.
Severus rimase un attimo sorpreso, cosa che non sfuggì agli occhi indagatrici della donna, ma si riprese subito, concentrandosi sul chiudere la mente alla nuova collega.
-Già- ribatté prontamente lui -quelle poche volte che s'è degnata di venire-.
La fredda battuta del professore non scosse minimamente Anna, che, anzi, rise di gusto.
-Lo trova divertente?-disse con tono gelido Piton, sdegnato dal comportamento dell'estranea.
-Beh, diciamo che non ero a passeggiare mentre lei era alle riunioni, ecco tutto.- replicò lei, con ancora stampato in in volto un sorrisino ironico. Le labbra semiaperte rivelavano dei denti bianchi, in particolare i due davanti erano separati tra loro.
"Ha un bel sorriso".
Piton rimase spiazzato dal suo stesso pensiero, così stupido e sconsiderato. "Sto diventando scemo, per caso?"
-Sa, il lavoro di Auror non concede molti spazi, soprattutto per le organizzazioni segrete!!- continuò lei, imperterrita, ignorando l'espressione ebete del professore, che stava cercando di tornare in sè ed eliminare i pensieri poco consoni.
-Comunque, cambiando discorso....per quanto riguarda le prime lezioni, mi piacerebbe assistere solamente, vedere come è abituato lei, ok? Sicuramente a molta più esperienza di me in questo. Poi potremo metterci d'accordo su come seguire il programma, ma per ora vorrei vederla all'opera, se non le dispiace.- riprese lei, con voce ferma, come a fargli intendere che, se a lui non avesse fatto piacere, non le sarebbe importato un bel niente.
-Le assicuro che non mi dispiace affatto, anzi- rispose Piton, sarcastico, sollevando l'angolo della bocca in un sorriso sbieco.
-Immagino che non le faccia piacere dividere la cattedra, professore. Ma dovrebbe accontentarsi: la McGranitt avrebbe potuto rifilargli di nuovo Pozioni, non crede?-
Per la terza volta Severus rimase di stucco. Quella donna era incredibile: faceva rimanere senza parole perfino lui! Inutile dire che Piton si trovava davvero in imbarazzo, non sapendo più cosa rispondere.
Fortunatamente in quello si intromise Minerva, chiedendo ad Anna se andava tutto bene, dandogli così il tempo di ricomporsi.
Intanto gli studenti più giovani cominciavano a congedarsi, guidati dai prefetti delle rispettive Case. La Sala Grande si stava via via svuotando, e facendo sempre più silenziosa.
-Bene- annunciò d'un tratto Anna, alzandosi di scatto dalla sedia -io sono stanchissima!! Vado a letto, prima di crollare sopra il piatto! Notte a tutti. Buonanotte Minerva!- disse alla Preside, che le rispose con un cenno.
Si voltò poi a guardare Severus, gli occhi neri che la squadravano con insolenza.
-Ci vediamo domani mattina a lezione, allora- gli disse, ammiccando con le sopracciglia.
-Dorma bene, professore- concluse a bassa voce, accennando un sorriso, questa volta per niente sarcastico, al contrario sincero.
-Anche lei- balbettò confuso lui, sentendosi un perfetto idiota per aver perso il controllo così quella sera.
Guardò la donna allontanarsi velocemente, fino a che non fu sparita al di là della maestosa porta.
"Che mi succede? Mi sto rammollendo ultimamente." disse fra sé. "Non posso farmi mettere i piedi in testa così!!"
Si alzò anche lui da tavola, e senza neanche un cenno ai suoi colleghi, si diresse fuori dalla Sala Grande, per andare nelle sue stanze a riposare.
"Domani in aula le farò vedere io chi comanda!"pensò.
In realtà, Severus non immaginava nemmeno quanto avrebbe dovuto aspettare ancora per potersi rivalere sulla nuova professoressa.

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ecco qui il secondo capitolo....adesso le cose si fanno + divertenti...soprattutto nel 3°....eh eh !! :uhuh:
 
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LadySeveraPendergast
view post Posted on 28/6/2009, 19:28




Ehila...ciao!
Bellissima ff..aggiornala presto che son troppo curiosa!!
Ma sbaglio o l'hai pubblicata anche su EFP??
 
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principessa mezzosangue
view post Posted on 28/6/2009, 19:36




si si su efp ....e così ho pensato di postarla anke qui!!!
cmq..grazie per i complimenti!!
 
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Severus in Love
view post Posted on 30/6/2009, 22:35




Ehi, sembra fighissima questa FF, continuala presto che scrivi molto bene e adesso sono curiosa di assistere ai risvolti! ^_^
 
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view post Posted on 1/7/2009, 12:09
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Erede Universale del prof. Snape

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Ecco perchè mi sembraa d'averla già letta ^_^
Continua presto ^^
 
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• Shin ~
view post Posted on 1/7/2009, 13:31




Letto anche il secondo capitolo...*anche se un pò in ritardo..O__o*
Molto carino...^w^ E la ragazza mi sta simpatica...xD

Aspetto presto l'aggiornamento...**
 
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principessa mezzosangue
view post Posted on 1/7/2009, 17:02




ma ciaoooooooooooooooo!!! ehm ehm.....ok....
allora..questo è il terzo cap....l'ho scritto con l'intenzione di far bisticciare i due personaggi... :lool: anke per farvi conoscere meglio questa nuova prof!!!
spero che vi possa interessare............e mi raccomando...
COMMENTATEEEEEEEEEEE!!!!!

ps: grazie per i commenti! :wii:

pps: sev sei grandeeeeeeeeeeeee!!



CAPITOLO 3


Toc toc toc.
Anna aprì gli occhi di scatto e portò istintivamente la mano alla bacchetta, sotto il cuscino, il battito improvvisamente accelerato.
Trattenendo il respiro si alzò dal letto per raggiungere la porta e, nell'oscurità della stanza andò a sbattere contro uno spigolo.
"Cretina!!!" imprecò sottovoce. L'auror, abituata a stare sempre sulle spine ogni qualvolta qualcuno bussasse alla porta di casa sua, si era ricordata solo in quel momento di essere ad Hogwarts. Un senso di sollievo pervase il suo corpo, come se una scarica positiva l'avesse attraversato da capo a piedi.
Altri colpi alla porta. -Arrivo arrivo!-
Con un colpo di bacchetta spalancò le finestre facendo così entrare il sole mattutino, accompagnato da un vento prepotente che fece sbattere le imposte. Anna rabbrividì e tentò di scaldarsi stringendo a se il leggero pigiama di cotone azzurro che portava addosso.
Passando per il salotto arrivò davanti alla porta d'ingresso e fece scattare la maniglia, gli occhi assonnati e il viso pallido, e si trovò davanti una giovane donna dai capelli color castano caldo, gli occhi nocciola e un sorriso smagliante.
-Ciao, scusa se ti ho disturbato ma non ti ho visto a colazione e ho pensato che stessi poco bene!- La nuova professoressa di Babbanologia, l'aria un po' imbarazzata per aver svegliato la collega, stringeva a se un pacchettino verde, continuando a tormentare con le sottili dita i bottoncini del lungo abito verde smeraldo che aveva addosso. Notando che la giovane di fronte stava osservando il pacchetto rispose alla tacita domanda -Ti ho portato qualcosa da mangiare...se ti va.- e così dicendo glielo porse.
-Oh...grazie! Vieni, entra!-Anna, piuttosto stupita dalla cortesia e dall'interessamento della donna, le fece spazio per lasciarla passare.
-Comunque sto benissimo...solo ho lavorato molto in questi giorni e volevo approfittare dei minuti della colazione per riposarmi un po'.-
Vedendo la collega mortificata per aver rovinato i suoi piani, si affrettò subito ad aggiungere -Ma non ti devi preoccupare...- "Driiin" -...ecco, volevo dire che la sveglia stava per suonare!-
-Vieni accomodati...Claire, giusto? Scusa per il disordine ma non ho fatto in tempo a sistemare tutto- disse, indicando il divano bianco al centro della piccola sala.
Claire, guardandosi curiosamente attorno, farneticò una serie di complimenti sul buon gusto con cui erano state arredate le stanze.
Anna rimase incantata nell' osservare quanto entusiasmo avesse quella donna, come fosse a suo agio lì, in mezzo a valanghe di scatoloni pieni di libri, ampolle, vestiti e oggetti vari, con lei di fronte tutta spettinata e con le pantofole addosso.
Cercando di darsi un' aria da buona padrona di casa, cosa che non le era mai riuscita, disse a Claire che se aspettava qualche minuto, giusto il tempo di farsi una doccia e vestirsi, sarebbero potute uscire insieme. Inutile dire che, essendo così presa dal mobilio, la ragazza non fece più di tanto caso alle parole della collega, e continuò ad aggirarsi con disinvoltura tra i vari pacchi impilati in giro per la stanza.
Scartando il pacchetto che aveva tra le mani, e addentando il toast ancora tiepido che c'era dentro, Anna raccolse un paio di indumenti da uno scatolone posto sopra la poltrona bianca, posizionata accanto al divano, e si diresse verso il bagno.
Dopo una doccia veloce si asciugò i capelli con la bacchetta, spruzzò alla base del collo del profumo e si mise un filo di trucco.
Entrò nuovamente nella sala sistemandosi il pullover color panna che aveva indossato e abbottonandosi i jeans marroni.
"Dove le ho messe??" sussurrava frugando tra scatoloni e valigie, mentre camminava scalza in giro per la stanza.
-Ah..eccovi qua!!- disse estraendo da un pacco un paio di mocassini neri.
Attirata dall'esclamazione, Claire si avvicinò alla collega. Solo in quel momento Anna si accorse del portafoto che teneva in mano.
Come a leggerle il pensiero, con un sorriso malizioso Claire le sventolò sotto il naso la foto -E questo bel ragazzo chi sarebbe? E non dirmi tuo fratello, perché non ti assomiglia per niente!!-
Prendendola dalle sue mani , Anna osservò la sua stessa immagine abbracciata ad un giovane ragazzo, i capelli castani e gli occhi verde chiaro, tutti e due sorridenti e felici.
-No, non è mio fratello, anche perché sono figlia unica.-
Il tono di voce di Anna stupì Claire, che, alzando il volto dalla foto, vide gli occhi della ragazza di fronte velarsi leggermente di grigio, come se una nuvola temporalesca fosse appena piombata sopra la sua testa.
-Ho detto qualcosa di sbagliato?-
Riscuotendosi dai suoi ricordi, Anna le rivolse un timido sorriso.
-No, e solo che...è morto qualche anno fa e non sono ancora riuscita a superare la cosa.-
Claire rimase spiazzata da quelle parole, non sicura di aver capito bene.
-Anche lui era un Auror, come me. Lavoravamo insieme.- Dopo una lunga pausa proseguì -Una domenica mattina qualcuno bussò alla porta di casa nostra (eravamo andati ad abitare insieme). Mi disse di continuare a dormire, che ci avrebbe pensato lui a quegli scocciatori.
Ho sentito la porta aprirsi, poi un tonfo. Così ho impugnato la bacchetta e mi sono nascosta dietro la porta della camera. Sentivo dei passi che venivano verso di me. Poi un uomo è entrato nella stanza. Io glielo avevo detto di non muoversi, di buttare la bacchetta a terra. Non mi ha ascoltato. Ha cominciato a lanciarmi un sacco di maledizioni contro. Alla fine ho dovuto ucciderlo.-
Anna camminò lentamente verso la finestra, guardando fuori con aria nostalgica.
-Era un tizio su cui io stavo indagando. Evidentemente non gli era piaciuto il fatto che avessi messo in naso negli affari suoi.-
Sentendo una mano poggiarsi sulla sua spalla, l'Auror si irrigidì.
-Mi dispiace, non volevo far riaffiorare ricordi dolorosi.- Sussurrò Claire, mortificata.
Vedendo la collega così in pena, Anna le diede una pacca sul braccio, tentando di sollevarle un po' il morale.
-Tranquilla, nessun problema. Anzi mi ha fatto bene parlarne.- Guardando l'orologio a muro che aveva di fronte per poco non le veniva un colpo. -Oh Merlino è tardissimo!! Se non arrivo puntuale quel Piton è capace di mettermi in punizione!!-
Ridendo di gusto le due donne uscirono in corridoio e si diressero ognuna verso le rispettive aule.
-Claire!- La giovane si voltò al suono del suo nome -Grazie della colazione!!- E con un sorriso Anna voltò l'angolo.




Quasi correndo, Anna si buttò in mezzo alla folla di ragazzi urlanti che, come lei, tentavano di arrivare puntuali a lezione.
Percorrendo il tragitto tra la sua camera e l'aula di Difesa contro le Arti Oscure, Anna ricordò i tempi in cui indossava ancora la divisa della scuola con il grifone dorato sul petto, e la curiosità con cui ogni mattina si recava a lezione di DCAO.
"Speriamo di riuscire ad appassionare anche queste piccole pesti" si disse, schivando per un pelo due studenti del secondo anno che correndo come pazzi si fiondavano giù per una rampa di scale.
Scuotendo la testa divertita percorse ancora un paio di corridoi, fino a che non giunse di fronte alla porta della sua classe.
Una ventina di ragazzini impauriti stavano ammucchiati davanti alla porta sussurrando eccitati, le pesanti borse piene di libri poggiate a terra oppure su di una spalla.
-Buongiorno!- dissi ad alta voce per sovrastare il vocio. Quelli più vicini a lei sussultarono e biascicarono qualche " 'giorno " o " salve ". -Allora chi abbiamo qui: Grifondoro e.. Tassorosso.- aggiunse, facendo scorrere lo sguardo sui piccoli Grifondoro.
-Consiglio spassionato: state lontani dalla porta, se non volete finire in infermeria con il naso rotto il primo giorno di scuola.-
Tutti si allontanarono dalla porta immediatamente, ed Anna si sforzò di nascondere il sorriso divertito che le si era dipinto sul volto.
Proprio in quello suonò la campanella. -Prego ragazzi, il primo giorno ha inizio!- E così dicendo aprì la porta.



Come tutte le mattine, Severus Piton si era svegliato molto presto. Senza bisogno di sveglie, alle sei e mezzo era in piedi.
Per prima cosa una doccia calda, poi indossava uno dei soliti abiti neri e andava a fare colazione.
Prima arrivava in sala grande meglio era: meno gente con cui parlare, e un po di pace in più per leggere tranquillamente la Gazzetta del Profeta.
Quel giorno però non riusciva a concentrarsi sul giornale. Mentre sorseggiava il suo succo di zucca pensava alla sera precedente. La nuova insegnante, quell'auror, sembrava proprio un osso duro. Era probabile che quel genere di lavoro l'avesse temprata, ragion per cui il suo sarcasmo non aveva effetto. Ma quella mattina glielo avrebbe fatto capire chiaramente con chi aveva a che fare! Eh sì!
Con un'espressione soddisfatta sul volto si alzò dal tavolo e passò tra i tavoli delle case, gettando occhiate sprezzanti ad un gruppetto di ragazzine di Tassorosso che spettegolavano ad alta voce.
Avvolgendosi nel suo mantello passò velocemente il portone d'ingresso della scuola, uscendo fuori nel parco. Camminò velocemente sull'erba, ignorando Hagrid che portava a spasso quel suo cane bavoso. Passando davanti all'orto di erbologia sentì un gridolino, proveniente dall'interno di una delle serre. Pensando di avere a che fare con uno dei soliti studenti idioti che, curiosando in giro senza permesso, si facevano mordere da una pianta carnivora o una delle tante diavolerie che la Sprite teneva la dentro, Severus aprì la porta e mise dentro la testa. Già elettrizzato dall'idea di poter affibbiare una punizione alle sette di mattina, rimase piuttosto deluso nel vedere che l'insegnate di Erbologia era stata presa per i capelli da una delle sue "amorevoli piantine". Doveva ammettere, però, che la scena era piuttosto divertente, dopotutto.
-Ah, Piton! Capiti proprio a fagiolo! Non è che potresti darmi una mano? Sai oggi è piuttosto nervosetta..ero venuta a darle un salutino prima delle lezioni, ma mi sono impigliata. Chissà, forse è un po' sofferente perchè non ha mangiato abbastanza. Dovrò ricordare ad Hagrid di procurarmi qualcosa di più sostanzioso delle bacche...forse qualche animaletto...tu che ne dici?-
Insofferente alle chiacchiere della collega, Severus si affrettò a liberarla dai rami della pianta, e senza darle il tempo di aggiungere altro, corse fuori dalla serra.
Pensando tra se che la pianta avrebbe fatto meglio a mangiarsela, continuò la sua passeggiata.
Facendo attenzione a non essere visto da nessuno, raccolse una timida primula, che spuntava solitaria vicino ad un cespuglio.
L'avrebbe lasciata sopra la tomba di marmo bianco, come tutte le mattine; dopotutto a Silente piacevano i fiori.
A pochi metri dalla lapide, Severus si bloccò di botto: Potter, la Granger e i due Weasley stavano in piedi davanti alla tomba, parlando ad alta voce.
-Bene ragazzi..andiamo a fare colazione? Io avrei un certo languorino...-
-Ron, sei una cosa impossibile! Come fai a pensare soltanto al cibo??-
-Ma io non penso soltanto al cibo...penso anche a te amore mio!!!-
Un coro di risa si levò dai ragazzi, che sghignazzando e prendendosi in giro si allontanarono dal parco per andare in Sala Grande.
Severus era ancora lì, fermo, con quel fiore in mano, il vento che faceva frusciare il mantello.
Potter. Non ci aveva ancora parlato. Da quella notte alla stamberga strillante. Non avrebbe mai pensato di uscirne vivo. Gli aveva consegnato i suoi ricordi, sapendo che era indispensabile perchè portasse a termine il suo compito.In quel momento si era sentito sollevato, come se tutte le sue colpe verso quel ragazzo si fossero in qualche modo alleggerite, fossero diventate meno atroci. Ora, invece, non era più tanto certo.
Prima o poi avrebbe dovuto incontrarlo. Non avrebbe potuto evitarlo per il resto dell'anno.
"Non voglio rovinarmi la giornata. Ci penserò in un altro momento."
Senza scervellarsi ulteriormente, avanzò ancora di qualche passo fino a trovarsi di fronte alla lucida superficie candida. Forse avrebbe potuto chiedere a lui. O meglio, al suo ritratto. Pose delicatamente il fiore sulla lapide, e stringendo a se il mantello, girò i tacchi e se ne andò.



Mancava poco al suono della campanella, che indicava l'inizio delle lezioni.
Severus era seduto alla scrivania del suo studio, sfogliando distrattamente il volume di DCAO per il primo anno.
Guardando l'orologio appeso alla parete difronte, arricciò le labbra "Ha proprio l'abitudine di arrivare in ritardo. Vedrò di farle passare questo vizio."
Si alzò dalla sedia, a momenti avrebbe dovuto aprire la porta dell'aula agli studenti, e si guardò attorno soddisfatto: aveva arredato personalmente il suo studio, pur sapendo che avrebbe dovuto condividerlo con la Martini. La scrivania di legno scuro, un basso divano in pelle nera, delle librerie e qualche scaffale, tutti rigorosamente colmi di libri e ampolle di vetro. Lo stesso valeva per l'aula di sotto. Mentre ammirava i frutti del suo lavoro, la campanella urlò l'inizio delle lezioni.
Il professore scese velocemente le scale a chiocciola, e si diresse verso la porta.
Ma non fece in tempo a fare un altro passo che quella si spalancò, facendo entrare una fila di ragazzini spauriti, chiusa da una figura ben più alta e sicura.
-Prendete pure posto dove desiderate, ma senza fare chiasso. Buongiorno Professor Piton- Accorgendosi di lui, tutti i ragazzini cercano di accaparrarsi i posti più lontani dalla cattedra.
-Ragazzi, venite avanti, su. Ehi, la in fondo, c'è posto anche qui, dai.- Obbedienti, gli studenti si sedettero, con uno stridio di panche.
Severus sollevò un sopracciglio e storse la bocca, come in un sorriso di scherno, in risposta al saluto di Anna.
Notando l'unica sedia dietro alla cattedra, Anna fece segno al collega di sedersi.
- Oh no.. prego! Ci mancherebbe..- Rispose lui, con la solita voce melliflua.
Sussurrando un grazie, la donna si sedette e, incrociando le mani, aspettò che il professore iniziasse la lezione, come avevano stabilito la sera prima.
Piton cominciò a girare per l'aula, sommersa in una penombra nonostante il sole fuori.
-Bene. Questa è la prima lezione di Difesa Contro le Arti oscure che voi affrontate, giusto? Quindi penso che la professoressa Martini, che lavora peraltro nel campo, sia la più adatta ad introdurvi l'argomento. Prego professoressa, a lei la parola.- concluse con un cenno del capo Severus, un sorriso stirato sul volto. "Non te l'aspettavi vero?"
Anna rimase per un attimo basita dalle parole del professore, a cui rivolse uno sguardo interrogativo.
"Ok, questo mi sta prendendo in giro. Cosa crede, che non sia in grado di parlare senza aver preparato il discorso?"
-D'accordo. Prima, però apriamo un po' queste finestre: col sole che c'è fuori è un peccato stare al buio- e con un movimento della bacchetta tutti i battenti si spalancarono sbatacchiando.
-Allora...come ha detto il professore, io lavoro a stretto contatto con le Arti Oscure. Penso che il punto fondamentale da prendere in considerazione, se si desidera studiare la disciplina di DCAO, sia conoscere le Arti Oscure, in tutte le loro varianti. Per combattere il proprio nemico, è necessario sapere quali sono i suoi punti deboli, e anche che punti ha a favore.
Le Arti Oscure sono un po' come una grande piovra. Avete mai sentito parlare della piovra gigante che c'è qui al lago?- qualche sì si levò dagli studenti.-Ecco. Immaginate questa piovra: la si combatte, si riesce a stroncarle un tentacolo, ma questo ricresce ancor più forte ed aggressivo di prima. Queste sono le Arti Oscure. Possiamo definirle come il mezzo più potente che la criminalità del mondo magico possiede. Probabilmente non è possibile annientarle del tutto, ma si può cercare di fare in modo che non provochino troppi danni.
Ora, aprite il vostro libro. Come vuole procedere, Professor Piton?-
Sentendo il suo nome, Severus si riscosse. Il discorso della collega lo aveva stupito. Non tanto perché avesse superato presto lo stupore di essere interpellata, quanto il fatto che le sue parole corrispondessero alla sua stessa visione dell'argomento.
-Sì. Aprite il libro a pagina 10. Cominciate a leggere, in silenzio.- rispose l'uomo, dirigendosi verso la cattedra. Prese un libro dallo scaffale lì accanto, fece apparire una sedia uguale a quella su cui era seduta Anna, e vi si accomodò.
-Perdoni la curiosità: perché ha voluto che iniziassi io la lezione?-
Senza distogliere lo sguardo dal testo, Severus rispose con tono sarcastico -Perché, come ho detto prima, sono dell'opinione che lei sia la persona più adatta.-
-Mi sta prendendo in giro?- chiese Anna a bassa voce, con un sorriso sbilenco sulle labbra, che ricordava molto quello dell'uomo che aveva di fronte.
-Ma le pare??!- fu la risposta di Piton, che inarcando le sopracciglia guardò con un espressione di finta sorpresa la collega sedutagli accanto.
-Senta, ho l'impressione di non starle molto simpatica...-
-Ma come le è venuta questa idea??..-
-..comunque- aggiunse sovrastando le parole di Piton -vorrei che fosse chiaro che io non ho nulla contro di lei, d'accordo?-
-Mi sembra piuttosto ovvio, anche perché non saprei proprio perché dovrebbe avercela con me....-
-Scusi..- un braccio si levò in mezzo alle teste degli studenti, e Anna vide un giovane Tassorosso guardare verso di lei, e nel contempo gettare delle occhiate spaurite all'oscuro professore.
-Arrivo!!-rispose ad alta voce lei, alzandosi da dietro la cattedra.
-E ora, se non le dispiace, vado a rispondere alle domande degli studenti...- sussurrò rivolgendosi a Severus -..a meno che..- e così dicendo si sporse verso di lui, avvicinando il proprio volto a quello del professore-..non preferisca farlo lei..che sembra specializzato nell'avere sempre una risposta pronta...- concluse, con una punta di acidità ben udibile nella voce.
Severus guardò la collega avvicinarsi al ragazzo che l'aveva chiamata, e chinarsi sopra il libro, parlando sottovoce, seguendo il testo con l'indice della mano.
Non si aspettava di sentire quella rabbia nel suo commento...in qualche modo ne era rimasto spiazzato. "Beh, pazienza. Imparerà presto a scaldarsi un po' di meno" si disse sovrappensiero, voltando distrattamente le pagine del libro. "Di certo non è un mio problema".



-Qui dice che non ci soffermeremo ad analizzare le maledizioni... perchè.. come è che c'è scritto? Ah sì!.."in quanto alcune di esse producono effetti troppo raccapriccianti anche solo per essere descritti a parole" Ma lei ci ha detto che dobbiamo conoscere le Arti Oscure per combatterle!- il giovane Tassorosso, dopo aver preso un po di coraggio, aveva posto la domanda, e lui e il suo compagno di banco sembravano piuttosto eletrizzati dalla questione.
-Beh..voi siete ancora al primo anno..è ovvio che tra tre o quattro anni anche voi affronterete l'argomento. Per ora ci limteremo a nozioni più elementari..è necessario partire dalle basi se si vuole fare un buon lavoro.- rispose cortesemente Anna, che vedendo l'aria delusa dei due, si affrettò ad aggiungere, con una finta aria sospettosa - Perchè, non avrete mica intenzione di scagliare una maledizione contro qualche Serpeverde??- I due sorrisero e si guardarono, dando ad Anna l'impressione che, se solo ne avessero conosciuta almeno una, non avrebbero esitato a provarla contro il primo scocciatore Serpeverde che si fosse presentato a tiro. Si fece appunto mentale di tenere d'occhio i due ragazzini.
-Comunque, non temete. Anche al primo anno si impara qualche incantesimo di difesa..per lo più verso la fine. Ma temo dovrete attendere un bel po' prima di potervi esibire in duelli mozzafiato nel mezzo dei corridoi...- I due la guardarono stupiti, e un po' in imbarazzo, non capendo come avesse potuto sapere a cosa stavano pensando.
Soddisfatta dell'effetto ottenuto, Anna lasciò che i due ragazzi continuassero a leggere.
In realtà, non le era ancora passata la voglia di appioppare uno schiaffo a quell'insolente del suo collega. D'altronde, non le capitava molto spesso di perdere le staffe a lavoro, solamente con i sospettati più straffottenti.
Eppure Piton...quel suo essere sarcastico a tutti i costi, proprio non lo soffriva. Anna aveva tre anni in meno di lui, per cui se lo ricordava bene ai tempi della scuola, silenzioso, sempre da solo, i capelli lunghi a coprirgli il viso e quel suo camminare veloce e rasente ai muri, come per non essere visto. Ricordava bene anche i suoi compagni di casa, James ei suoi compari. Non poteva sopportare di assistere alle sceneggiate di Potter, proprio come Lily. Nonostante Piton ispirasse una certa antipatia, lei aveva da sempre provato una sorta di tenerezza nei suoi confronti. Forse il fatto che non fosse in grado di difendersi da solo, che non riuscisse a tirare fuori le unghie.
Invece ora, dopo tutti quegli anni, Severus Piton non era più quel ragazzino spaurito, fragile ed indifeso. Aveva trovato sicurezza ed appoggio nel Signore oscuro e nei suoi seguaci. Nonostante poi avesse rinnegato il suo padrone, tradendolo ed imbrogliandolo, di quell'esperienza ne era rimasta la cicatrice, segno indelebile che nemmeno il tempo era riuscito a cancellare. Dentro di sè aveva ancora la certezza che l'unico modo per farsi rispettare e considerare dalla gente fosse intimorirle, denigrarle.
"Provocare timore nelle persone non equivale ad avere il loro rispetto. Ci si illude che possa essere così, che ci piaccia evitare la gente che non gradiamo, quando, invece, sono gli altri ad evitare noi; ci convinciamo che stiamo bene da soli, solamente perchè non abbiamo scelte, se non quella di passare le giornate seduti sulla nostra poltrona preferita, magari a leggere un libro, e con a farci compagnia solo la nostra anima, ormai lacerata da quel silenizio insopportabile, che però a noi piace tanto. Non è forse così? Oh, io li conosco bene quelli come te, Severus Piton. So che hai una coscenza anche tu, i tuoi rimorsi, i vizi e i dispiaceri, le aspettative e le delusioni. So che hai un cuore, come tutti noi. Sono certa che sarà un impresa ardua, ma giuro che da ora in poi cercherò di farlo uscire fuori, quel cuore.
Certo che, però, la prossima volta che mi rispondi così, un ceffone non te lo leva nessuno!!!".
Driiiin. Anna si riscosse dai suoi pensieri e guardò il suo orologio da polso. La prima ora della giornata era finita.
Scoccò un occhiata fugace a Severus, che senza alzare la testa dalle pagine del libro, aveva urlato in malomodo i compiti da portare per la settimana seguente.
"Ho il sospetto che questa sarà una giornata molto molto lunga!". Facendosi forza si diresse verso la cattedra, preparandosi a ricevere una classe del quinto anno, che sarebbe stata di sicuro molto meno diligente di quella appena uscita.
 
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view post Posted on 1/7/2009, 19:34
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mmm che dire che giornataccia attende i nostri protagonisti xD
Severus è così tremendamente sexy con il suo comportamento, anche se proprio come Anne, uno schiaffo mi avrebbe tentata U_U
continua presto^^
 
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principessa mezzosangue
view post Posted on 3/7/2009, 13:28




CAPITOLO 4


-Oh, raga!! Ma avete visto come c'è rimasto Piton?? Non mi è parso vero che sia riuscita a farlo tacere!!-
-Già! La Martini è proprio tosta...era ora che arrivasse qualcuno a salvarci!!-
Erano passati ormai tre giorni dall' inizio dell'anno scolastico, e le cose tra i due insegnanti di Difesa non davano segno di voler migliorare.
Quella stessa mattina avevano tenuto lezione con una classe del quarto anno, composta da Serpeverde e Tassorosso.
Tutto sembrava andare per il meglio, quando la professoressa notò un movimento strano sotto il banco di una delle serpi. All' inizio non ci aveva dato peso più di tanto, fino a che le matite di Erick Johnson, un ragazzo Tassorosso, non avevano cominciato a picchiettarlo sulla testa, sempre con più ferocia. Il povero malcapitato, intanto imprecava ad alta voce, senza curarsi di non farsi sentire dai docenti.
Anna non aveva fatto in tempo ad aprire la bocca che subito Piton aveva cominciato a lancare frecciatine al ragazzo.
-Oh, signor Johnson, non immaginavo avesse un così vasto repertorio di vocaboli! Ma vede, preferirei ascoltarlo durante la sua settimana di punizione con me, perchè ORA non mi sembra affato NE' il momento NE' il posto adatto, e credo che la sua matita concordi con me!- sbraitò l'arcigno professore indicando la nuvola di bastoncini che continuavano a picchiare il giovane Tassorosso.
Mentre i Serpeverde ridevano di gusto, Anna si alzò velocemente dalla sedia dietro la cattedra, fece qualche passo fino a trovarsi accanto al ragazzo chiamato Johnson, e con un gesto preciso della bacchetta scacciò le matite, che si accasciarono sul banco, inermi.
-Professor Piton, mi permetta di dissociarmi...non crede che una settimana di punizione sia leggermente esagerata?-
Severus alzò lo sguardo dalla pila di compiti che stava correggendo e, alzando un sopracciglio con fare sprezzante rispose con un secco -No.-
La giovane professoressa, trovando un briciolo di autocontrollo, che credeva di avere perso ormai da un pezzo a causa del suo collega, si erse in tutto il suo metro e settanta di statura e ,chinando di lato la testa, cercò di mantenere un tono piatto ed annoiato.
- Lei dice? Io invece credo che togliere qualche punto sia sufficiente, anche perchè le matite non si sono accanite contro il ragazzo da sole, ma sono state incantate...non è vero Logan?- e così dicendo si voltò verso il Serpeverde, che arrosì per lo stupore di essere appena stato sgamato.
-Quindi dieci punti verranno sottratti ad entrambe le case. Logan, se la becco un' altra volta ad infastdire un suo compagno durante le ore di lezione non sarò così indulgente, e rimetterò la cosa al signor Gazza. E credo le sappia quanto il nostro custode si diverta a punire gli studenti...
Quanto a te, Johnson, ti conviene imparare a parlare come si deve, oppure una settimana in compagnia del professor Piton non te la leva nessuno. Sono stata chiara?-
I due ragazzi, mortificati, risposero con un debole si.
Compiaciuta dall'effeto ottenuto, la professoressa fece per tornare al suo posto, quando, con enorme soddisfazione del suo ego, vide il volto spigloso del suo collega contorto in un espressione di collera allo stato puro: le mascelle serrate, una vena che pulsava pericolosamente vicino alla tempia e gli occhi chiusi a fessura.
-Ah, sì..quasi dimenticavo, professore....le consiglio di non foderarsi gli occhi di bacon a colazione, almeno così potrà prestare più attenzione a quello che accade nella sua classe.-
Anna, riscuotendosi da quei pensieri, sorrise impercettibilmente e tornò a guardare il gruppetto di Tassorosso, che stava ancora confabulando sugli avvenimenti della mattina appena trascorsa.
Era lusingata dai commenti positivi su di lei che esprimevano gli studenti, e anche i suoi colleghi nutrivano una simpatia nei suoi confronti.
Tutti tranne Piton.
-Sì sì...gli sta proprio bene a quel vecchio pipistrello... non so neanche come faccia a stargli seduta vicino per così tanto tempo: io già dopo cinque minuti scapperei via..bleah!!-
Sentendo quello che aveva appena detto una delle ragazze Tassorosso, la professoressa si diresse a passo di marcia verso il gruppetto che si era fermato in mezzo ad un corridoio del secondo piano, improvisamente infervorita.
-Si da il caso, signorinella, che il "vecchio pipistrello" in questione sia un tuo insegnante, e anche un MIO collega, quindi vediamo di abbassare la cresta e portare un po' più di rispettto. Altri cinque punti in meno a Tassorosso!-
-Ma professoressa...- tentò di contestare un coraggioso ragazzino.
-Non voglio sentire un' altra parola. Il professor Piton è un uomo estremamente capace ed io pretendo che lo rispettiate, proprio come fate con me. Non tollererò nessun altro episodio di questo genere. Ed ora toglietevi da qui...è ora di pranzo.-
I ragazzi filarono via impauriti dall'improvvisa sfuriata della loro docente, scesero una rampa di scale e svoltarono un angolo.
Anna, seguendoli con lo sguardo, non potè fare a meno di sentirsi in colpa per come si era comportata quella mattina con Severus.
Di colpo le ritornarono in mente quelle immagini di un ragazzino solo, schivato da tutti, preso in giro e denigrato, e un moto di tristezza si fece spazio nel suo cuore.
Perchè nessuno cerca di capirti, Severus?
Forse dovrei farlo io...
-Scenetta commovente...ma le assicuro che sono in grado di preservare la mia immagine da solo!! Non è necessario che una sciocca ragazzina come lei prenda le mie difese...Ma comunque, quanto ha appena sentito è la dimostrazione che qualche punto sottratto a volte non basta!
Serve essere molto più severi per tenere a bada quegli scapestrati...-
-Bene bene, Piton! Così adesso origli addirittura?!-
Il professore rimase un po' interdetto dalla confidenza con cui Anna si era appena rivolta a lui, e non fece in tempo a riprendersi che la collega aveva già ricominciato a parlare con enfasi.
-Ma perchè diavolo non cerchi di farti stimare da loro, invece di tentare in tutti i modi di attirare il loro odio?! Credi che allontanando le persone da te vivrai meglio? Che rintanandoti in quell' umido buco sottoterra che sono le tue stanze riuscirai a trovare un po' di pace per la tua anima? Per le mutande di Merlino, ma non li hai sentiti? Ti considerano una sottospecie di pipistrellone gigante, e da quanto ne so questo è uno dei nomignoli più gentili...Come fai a vivere sapendo che tutti ti evitano, che non sopportano l'idea di stare vicino a te per piu di qualche secondo? Ti disprezzano a priori... senza cercare di conoscerti, di capire perchè sei così sprezzante, gelido, distaccato...e miseriaccia, estremamente snervante!!!!-
-...-
-...-
Anna si accorse improvvisamente di essersi messa ad urlare. Si guardò attorno imbarazzata, e con grande sollievo si accorse che i corridoi erano deserti: tutti dovevano essere andati in Sala Grande per il pranzo.
Piton la stava guardando a bocca aperta, sconvolto per le parole che la giovane aveva appena sputato fuori con un ardore che non credeva potesse esistere.
Si squadrarono per un po', senza il coraggio di guardarsi dritto negli occhi, lui tormentandosi le unghie in un gesto caratteristico, lei battendo ritmicamente la punta del piede sul pavimento.
Improvvisamente il ticchettio provocato dagli stvaletti di Anna cessò e le parole uscirono dalle sue labbra quasi in un sospiro.
-Segui il consiglio di una sciocca ragazzina: non nasconderti più dietro la maschera del sadico, bastardo professore...almeno non con me. Perchè non lo sei, Severus...non lo sei mai stato.-
E detto questo girò i tacchi, lasciando dietro di sè un uomo sconcertato, e una scia di dolce profumo a fare compagnia alla sua anima.




-Sai, stai davvero bene vestita così..il verde ti dona moltissimo!!-
-Oh, grazie!-
Anna aveva avuto la sconsiderata idea di sedersi tra Clare e il nuovo collega Frost, che da quando era cominciato il pranzo non avevano smesso un attimo di scambiarsi complimenti e mielose "effusioni" a distanza.
-Allora, John come mai questa passione per la storia babbana?- cercò di cambiare discorso Anna.
-Oh beh...mio padre era babbano, ed io ho sempre amato molto il suo modo di affrontare le cose senza magia..ancora oggi cerco di farne uso il meno possibile. A volte, non usare la bacchetta mi fa sentire..come dire...più umano.-
-Mm, capifco...io mi intereffo fopratutto di tecnologhia pappana...- alla Martini andò di traverso un pezzo di bistecca, e si malesisse per aver cercato di parlare con la bocca piena.
-Ehm ehm..scusate!- sorrise imbarazzata.
-Niente figurati...e tu Clare, la Babbanologia non ti è mai interessata?-
-Oh beh..non sono proprio una sfegatata..ma se ai miei tempi avessi avuto un insegnante come te..me ne sarei sicuramente innamorata!!-
Che palle sti due...tra un po' giuro che gli chiedo "A quando il matrimonio?"...-Oh sei troppo gentile, cara...-
Cara???? Morgana, aiutami..
Anna aveva scelto apposta di sedersi lontano da Piton, che ora si trovava al lato opposto della tavolata riservata agli insegnanti. Ma mai si sarebbe aspettata che sedersi in mezzo a quei due potesse essere un supplizio tale...
-Ah Anna..volevo chiederti..ma il tuo cognome è italiano, per caso?-
Risquotendosi dai suoi pensieri, la professoressa rispose annoiata al suo curioso collega -Si, mio padre era italiano, ma io ho sempre vissuto qui..andavo ogni tanto in italia d'estate, a trovare i miei parenti-
-Era? nel senso che...-
-Sì, è morto. Anche mia madre e i miei nonni.-
-Si erano ritrovati tutti a casa mia, io intanto ero andata a fare una passeggiata con mia nonna materna..avrò avuto sei o sette anni...era Natale..-
Una serie di ricordi confusi le passarono davanti agli occhi, e con sguardo assente proseguì - I Mangiamorte in quel periodo si divertivano ad uccidere le famiglie traditrici del loro sangue, e tutte quelle stronzate varie...bla bla bla...insomma, stringendo: io e mia nonna siamo tornate a casa e abbiamo trovato un disastro. Le cose sottosopra, pieno di polvere, e tutti morti.-
-Mi dispiace, non avrei dovuto chiedertelo..-
-Oh, ma è tramendo...-
-No invece- i due tacquero improvvisamente, sbalorditi da quello che la ragazza aveva appena detto.
-Ho avuto la fortuna di non essere lì quando è successo...e di avere con me mia nonna..è lei che mi ha cresciuto. Sarei finita in orfanatrofio altrimenti.-
-Comunque..basta con questi brutti pensieri...-
Lo sguardo di Clare prima triste e addolorato, ebbe un guizzo, i suoi occhi nocciola ripresero improvvisamente vita, in quel modo tipicamente suo.
Occhi pieni di grinta...
-Si si hai ragione...allora..come va con Piton?-
Ci fu un attimo di silenzio, dopodichè tutti e tre incominciammo a ridere come dei pazzi, attirando su di loro l'attenzione di mezza sala e di tutti i colleghi.
-Non avevamo detto di smetterla con i brutti pensieri?-
Così continuarono a sghignazzare tra gli sguardi divertiti degli studenti, fino ad avere le lacrime agli occhi e la gola secca.
Ed in quello l'Auror incontrò un paio d'occhi neri, vagamente nostalgici, con un pizzico d'invidia. Due tunnel profondi, così avvolgenti e allo stesso tempo immensi, dentro ai quali ci si poteva perdere.
"Non è necessario che una sciocca ragazzina come lei prenda le mie difese..."
Sciocca ragazzina
Sciocca ragazzina
Sciocca ragazzina
Pensi davvero questo di me? E' questo che vedi quando mi guardi negli occhi Severus?
-Anna, tutto a posto?- La voce dolce e calda di Clare mi risvegliò da quella trance.
-Oh..si si ...ho solo bisogno di un po' d'aria..tranquilla-
-Ah..ok..vuoi che ti accompagni fuori?-
-No grazie...finite pure il pranzo-
-Ok..come vuoi-
-Ci si vede ragazzi!!-
E con passo affrettato uscì dalla Sala Grande, leggermente sconvolta per i pensieri che l'avevano travolta poco prima.
Passò velocemente l'ingresso, per trovarsi nel cortile del castello, finalmente all'aria aperta, un po' di ossigeno per rinfrescarsi le idee...
Perchè mi importa di quello che pensa di me? In fondo è solo un cafone pieno di sè, no?No, Anna...non lo è...-Già, non lo è-




Severus POV (la parte più razionale contro quella più..."sclerata" :-D)


E adesso cos'ha da ridere? E anche quegli altri due zucconi...magari l'hanno contagiata...ma si, perchè non fare una bella cosa a tre?
Severus...che diavolo stai blaterando?
Si si ...devo darmi una calmata...
Però...è bella quando ride...
Ma ti stai rincoglionendo? Oh..Merlino e Morgana..che siate benedetti..aiutate questo povero sclerato...
Anch'io vorrei poter ridere così...ma non credo di ricordarmi come si fa...forse potrei chiederle di insegnarmi...
Oddio..mi sta guardando...
Ecco ti sta bene..testa di c...mmmm stai facendo impazzire anche me!!! Adesso farai la figura del cretino, lì imbambolato con quella faccia da idiota che non sei altro...la bava che ti cola dalla bocca, che stupidamente tieni aperta...
Ahhh..stai zitto...si è alzata..ora non ride più..sta uscendo..dove va?...forse dovrei segurla..chiederle come sta..se è tutto apposto...
Non ci posso credere...questo io non lo conosco..Ma la vuoi finire? Come puoi preoccuparti per lei..dopo quello che ti sta facendo passare in questi giorni????
Si..ma...in fondo..prima, in corridoio.mi è sembrata sincera...fors..
Severus Tobias Piton, non voglio sentire un'altra parola!!!
Si..forse hai ragione...
No!! Io ho ragione! Punto.

I due occhi neri tornano ad essere dei vuoti e scuri tunnel senza fine...e senza vita.



eccolo qui il 4° capitolo della mia ficcy....dico subito che mi sono divertita un casino a scriverlo..... :lool:
soprattutto il monologo di sev!!!! :uhuh:
spero che piaccia anke a voi!!!!!!
e grazie a tutti quelli ke hanno letto e commentato questo mio lavoretto......
baci baci!!!!!!! :kissino:

ps: COMMENTATEEEEEEEEEEEEEE

ehm ehm....scusate!!!
 
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view post Posted on 4/7/2009, 10:36
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Erede Universale del prof. Snape

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Mi è piaciuto molto il pezzo in cui la prof. lo difende contro quelle stupide studentelle U_U avrei fatto lo stesso, anche se :uhuh: :uhuh: :uhuh: meglio tralasciare...
L'ultimo il monologo mentale di Piton è stato divertente xD continua presto
 
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Lady of the sea
view post Posted on 6/8/2009, 13:15




ma è carinissima! Continuala! Ormai mi sono incuriosità !
Baci baci baci

Lady
 
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LadySeveraPendergast
view post Posted on 10/8/2009, 00:46




E dopo più di un mese commento anche io!
Comunqueeeeeeee.....bellissimo capitolo il quarto!
Sti 2 assieme li vedo troppo bene...e poi il monologo di Sev è fantastico davvero!
Però sta ragazza ha avuto una vita tristissima....quasi peggio di Sev, gli può fare concorrenza!
Beh, aggiorna presto!!!

Ilaria
 
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19 replies since 28/6/2009, 01:10   327 views
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