Severus Piton & Alan Rickman Fan Forum

Il caso del Raviolatore, Holmes/Watson

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QueenSeptiennaSnape
view post Posted on 27/6/2009, 13:22




Titolo: Il caso del Raviolatore
Fandom: Sherlock Holmes
Autore: queenseptienna
Beta: hikaruryu
Pairing: Holmes/Watson
Rating: R
Genere: erotico
Avvertimenti: sesso non descrittivo, slash, linguaggio d'epoca

Note autore: Ho fatto un macro errore gigantesco nella storia, chiunque ama Sherlock Holmes se ne accorgerà ;) Tenenete conto che la mia ultima lettura dei libri risale all'epoca di Noè e che questa storia è stata scritta per puro divertimento ormonale, non vuole certo essere all'altezza di Doyle XD image
Alcuni di voi troveranno OOC i miei personaggi. Lo sono all'apparenza, ma solo se osservate e non vedete potrete capire l'inverso.

Questa fan fiction è dedicata a tutte coloro che l'hanno richiesta a gran voce XD
In particolar modo la dedico a laurazel, xel1980, hikaruryu e nasreen44 ^__^

Disclaimer: Di certo Sherlock Holmes non l'ho inventato io, ma il signor Conan Doyle. Essendo bello che morto, i diritti su Holmes e Watson appartengono a chi li detiene, io non ci guadagno una cippa e scrivo per puro divertimento da vecchia pervertita quale sono XD



Il CASO DEL RAVIOLATORE





Una mattina mi risvegliai con la curiosa sensazione che qualcosa mi avrebbe sconvolto la giornata, non avrei saputo dire esattamente cosa, però ero abbastanza sicuro che sarebbe avvenuto.
Era domenica, per cui mi concessi il lusso di dormire un po' più del consueto, abitudine che Holmes assolutamente disprezzava, ma era un vizio così piacevole che non vi avrei rinunciato neppure dopo tutte le sue infinite filippiche sull'argomento.
Così non mi stupii più di tanto quando mi alzai e non lo vidi in salotto, intento nel consumare parte della colazione; la restante fu quella che mi feci servire dalla nostra governante.
La pia donna, non appena suonai il campanello per chiamarla, arrivò immediatamente portandomi un toast imburrato ed una teiera. Mi informò con sussiego che il mio amico si era già ritirato nel suo studio da circa un paio d'ore. La ringraziai, elogiandola per la bellezza del suo colletto di pizzo di Fiandra e mi dedicai al mio desio. Addentai con decisione il mio pane tostato, con ancora nelle orecchie il pigolare allegro della donna, che stava dicendo qualcosa a proposito del mio buon gusto e della mia educazione, a differenza di quel misogino del suo datore di lavoro.
Sospirai; per Holmes c'era ben poca speranza. Tutto ciò che non rientrava nei suoi interessi semplicemente non esisteva, non avrebbe mai rivolto un complimento ai pizzi di Mrs. Hudson, a meno che non gli fosse utile per risolvere un'indagine.
Sorrisi, alzandomi dal tavolo sentendomi sazio ed andai alla ricerca del mio amico. Giunto nel suo studio, situato a pochi passi dalla sua camera da letto, bussai discretamente, ma non ottenni alcuna risposta e trovai abbastanza curioso il fatto. Possibile che l’investigatore fosse uscito e nessuno se ne fosse accorto?
Picchiettai nuovamente la porta, tuttavia il silenzio permeava ancora la stanza, la cosa mi infastidì non poco. Abbassai la maniglia e la porta si aprì, cigolando appena.
Semplicemente, Holmes non c'era.
Entrai nello studio con passo felpato, con lo scrupolo di non farmi sentire troppo nel caso avessi avvertito la presenza del mio coinquilino. Diedi uno sguardo alla scrivania e la trovai ingombra di fogli, matite e un curioso lapis con in cima una sorta di pennellessa, indubbiamente utile per eliminare i pezzettini di gomma. Mi rigirai l'oggetto fra le dita e mi cadde provvidenzialmente l'occhio su ciò che il mio amico stava facendo prima di uscire.
Sapevo che il disegno fosse uno dei suoi molteplici talenti, difatti molto spesso lo avevo visto fare annotazioni o rappresentazioni dei cadaveri che amava sezionare all'università, o fare piante di edifici, od ancora identikit per le sue indagini.
Trovai comunque bizzarro trovarmi davanti dei disegni palesemente artistici, soprattutto se il soggetto di tali prodotti ero io.
Esatto signori, Sherlock Holmes aveva la scrivania stracolma di disegni sul sottoscritto, raffigurato nelle situazioni più disparate. Alcuni erano semplicemente ritratti, altri mi rappresentavano in fogge diverse, ma a figura intera.
Preso da un’irrefrenabile curiosità, mi diedi un'occhiata furtiva alle spalle e mi accomodai sulla poltrona di solito occupata dal mio compagno di avventure. Sfogliai i primi disegni, impressionato dal realismo con cui Holmes mi aveva ritratto, le espressioni erano praticamente una fotografia delle mie.
Per alcuni attimi sentii le mie guance prendere fuoco. Quando mi aveva studiato con così tanta attenzione da riuscire persino a riprodurre un mio gemello su carta? Ero sconcertato. Di rado mi guardava per più di qualche secondo di fila, e talvolta distoglieva platealmente lo sguardo, come se fossi un insetto disgustoso.
Subito dopo rimasi ancora più sorpreso, poiché trovai altre rappresentazioni sotto quelle che avevo appena scorto.
Ero io, nudo, che mi asciugavo dopo essermi lavato. In un'altra indossavo solo l’intimo e mi passavo una mano sul petto. Vidi decine di disegni sul mio corpo, sempre nudo ed infine giunsi alla penultima immagine.
Ero ritratto nel mio letto, appoggiato ai cuscini, mentre lavoravo alacremente sulla mia erezione, il mio volto soddisfatto ed in piena estasi mi sconvolse.
Mi inquietò anche l'assoluto realismo del mio sesso turgido, così simile al vero che mi ritrovai a chiedermi quando Holmes mi avesse visto in una situazione del genere.
Deglutii a vuoto e scoprii l'ultima tavola: il mio amico ed io, semisvestiti mentre facevamo sesso, seduti sulla poltrona in salotto. Lui era sopra di me e si sorreggeva alla mensola del camino, la pipa ancora fumante appoggiata sul ripiano e l'altra mano in mezzo alle gambe. Io lo tenevo stretto a me, premendo le dita sul suo ventre, mentre affondavo lento ed inesorabile nel suo corpo asciutto.
Rimisi a posto tutti i fogli, pallido come un cencio: che cos'era ciò che avevo appena scoperto? Diamine, ero così convinto che Holmes fosse normale, non un invertito, un sodomita come me, ed invece...
-Avete trovato qualcosa di vostro gradimento, Watson?-
La sua voce mi pietrificò sul posto, inchiodandomi in una situazione alquanto imbarazzante, visto lo stato di turgore in cui mi trovavo.
-A dire il vero...- smozzicai, dandogli ancora le spalle -Ho trovato una cosa che indubbiamente non mi aspettavo di vedere.-
-Per quale motivo?- La sua voce ora era tesa, circospetta e non potei fare a meno di notarlo. Sorrisi fra me, conscio di aver appena trovato una falla nell’impenetrabile Sherlock Holmes.
-Semplicemente non credevo che voi foste... come me.- risposi sereno, osando voltarmi.
L'avessi mai fatto!
Il mio amico era a pochi passi da me, nudo tranne che per un telo di spugna annodato in vita, segno che si era allontanato solo per il bagno mattutino. Aveva i capelli lievemente umidi ed un segno di morso su una spalla a causa del quale aggrottai le sopracciglia. Ve ne erano altri, uno sull'attaccatura della clavicola, l'altro vicino ad un capezzolo, ed uno ancora che spariva in parte sotto l'orlo dell'asciugamano.
Non commentai a riguardo, ma dimostrai ampiamente con lo sguardo il mio sdegno per quei segni che non poteva essersi certo fatto da solo.
Il mio esame parve avere successo, in quanto lo vidi passare la mano di riflesso in un vano tentativo di coprire le prove. -Al club c'è uno che vi assomiglia.- buttò giù come scusa.
Sentii il sangue andarmi alla testa - oltre che in altri posti -, furioso per quella spiegazione squallida e ridicola. -Mi stupisce che un investigatore del vostro calibro possa essere tanto idiota.- lo aggredii, afferrandogli i polsi e bloccandoli in cima alla sua testa, contro il muro. Lui non fece una piega. -Dopotutto siete forse troppo egoista per curarvi di ciò che vi sta attorno. Proprio voi, con le vostre dannate deduzioni, non vi siete mai accorto che sono... diverso?-
Holmes mandò giù a vuoto, continuando a sezionarmi con lo sguardo. -Vi offende il fatto che per una volta non potessi esserne sicuro? Dopotutto, vostra moglie è morta da meno di un anno ed è noto che uno sciocco sentimentalista come voi terrà fede al lutto ed alla promessa di non unirsi ad altri mai più.-
Lo odiai.
Lo odiai con tutte le mie forze perché aveva ragione. Mi aveva osservato più che bene, altroché!
Mi venne voglia di spezzargli ogni osso del corpo, anche se difficilmente ci sarei riuscito. Lui mi stava lasciando fare, ma prima o poi il suo spirito da boxeur sarebbe saltato fuori.
-Siete solo un bastardo. Se mi desideravate non avevate che da chiedere!-
Rise! Il maledetto rise, con quella voce gracchiante che non aveva nulla di dolce.
-Siete geloso, Watson? Invidioso dell'uomo al club? Sapete, mi ha posseduto con così tanto impeto che difficilmente troverò qualcuno in grado di eguagliarlo.-
Il suo ghigno si estese quasi fino alle orecchie ed io mi infuriai ulteriormente, così tanto da non notare la scintilla di puro divertimento nei suoi occhi. Volevo solo cancellare quei morsi dalla sua pelle ed uccidere colui che aveva avuto il privilegio di apporveli prima di me.
Lo spinsi ancora di più contro la parete, strofinando il mio bacino contro il suo, dimostrandogli che era uno stolto, un cieco ed un bastardo.
Vi mentirei se vi dicessi che a quel punto Sherlock si lasciò andare, perché non lo fece affatto. Liberò i suoi polsi con forza sorprendente, abbrancò il mio viso e la sua lingua violò la mia bocca con fermezza, mentre il telo gli scivolava dai fianchi ed i nostri sessi sfregarono l'uno contro l'altro, separati solo dal sottile strato di stoffa dei miei pantaloni.
Posso solo dirvi che lo presi proprio sopra i suoi perversi disegni, con gran soddisfazione di entrambi. Il suo calore era soffocante, stretto fino all'inverosimile, troppo per uno che aveva avuto un precedente rapporto sessuale.
Gridammo entrambi, lui mentre si scioglieva tra le mie dita ed io nel momento in cui venni dentro il suo corpo voglioso ed affamato.


***********


Scesi in salotto solo molte ore più tardi, alla ricerca della caraffa dell'acqua, senza trovarne traccia. Ripensai ad Holmes, che avevo lasciato addormentato nel letto - poiché avevamo replicato moltissime altre volte - e la mia sete aumentò ancora di più.
Dovetti dirigermi alle cucine per trovare la brocca. Il locale era deserto, segno che Msr. Hudson era a fare la spesa, ma mi incuriosì un oggetto lasciato sopra il ripiano del tavolo.
Aveva un manico di legno piuttosto leggero, su cui era montato l'utensile dorato. Riconobbi lo strumento per tagliare la pasta e farla a cerchi, in cui poi mettere un ripieno.
Osservai assorto la ghiera di metallo, accarezzando la dentellatura poco tagliente del raviolatore, rigirandomelo tra le mani più volte, mentre mi chiedevo perchè la governante non lo avesse riposto nel cassetto.
Poi il lampo di genio.
Afferrai l'utensile con una risata isterica e me lo premetti con tutte le forze che avevo sull'avambraccio scoperto.
Dannazione.
Era il segno di un morso, indubbiamente.
Maledetto Sherlock Holmes, me l'aveva fatta un'altra volta!




FINE





E ora fustigatemi pure! :fiore: image
 
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• Shin ~
view post Posted on 27/6/2009, 14:47




Ma io TI AMO...*A*
Questa Shot è bellissima...e i due assieme li adoro... *si era immaginata quella coppia svariate volte*...
Grazie per averli rappresentati così bene...^w^

Ancora complimenti caVa... *evapora*
 
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view post Posted on 27/6/2009, 16:22
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Erede Universale del prof. Snape

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Molto, ma molto bella.
Comincio ad apprezzarli questi due.
Tu scrivi bene, questo è indubbio.
Mi chiedo però cosa ne penserebbe il nostro Doyle? XDDD
 
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QueenSeptiennaSnape
view post Posted on 27/6/2009, 19:40




Doyle mi impiccherebbe, credo XDDD

Grazie ragazzeeeeee!! :wub:
 
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kikyo91
view post Posted on 27/6/2009, 23:27




brava queen pulpah *O* anche se non mi intendo molto di questo due personaggi la ff mi è piaciuta *-*il tuo modo di scrivere si adatta a tutti i personaggi
 
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QueenSeptiennaSnape
view post Posted on 28/6/2009, 12:02




image waaaaa grazie pulpahhhh!!!!! *__* :wub:
 
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5 replies since 27/6/2009, 13:22   67 views
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