Severus Piton & Alan Rickman Fan Forum

Jealousy, Siamo gelosi quando vediamo l'altro troppo perfetto e noi troppo imperfetti. (G. Soresina)

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Lete Lyoness
view post Posted on 19/5/2009, 23:20 by: Lete Lyoness




Nuit: Grazie della recensione! Però non far girare troppo il cervellino o arrivi subito alla soluzione!!

SlytherinSnapeFan: Eh già, Piton è dell'idea che deve insegnare fin da subito i "giusti e sani principi"! Grazie della recensione!

Astor: Accidenti! ma tu proprio tutto devi rovinare??? Hai già capito che il nome sarà importante... sei cattiva! Doveva essere un "velato" indizio! Grazie della recensione (ma non svelare il resto della trama!)

Capitolo 2
Hogwarts, 6 giugno 1996, primo pomeriggio

Severus saliva in fretta le scale, impaziente. Doveva parlare con Albus. Doveva parlare con Albus SUBITO. Non l’aveva trovata e, questo, era un problema. Un GROSSO problema. Non nell’immediato forse, era infatti riuscito a sistemare momentaneamente la situazione con un incantesimo Seculus secolarem fatto sul libro giusto e una serie di nomi credibili, ma era pericoloso non sapere dove fosse.
Soprattutto per lui.
Dannatamente pericoloso.
Dopo aver mormorato la parola d’ordine s’incamminò per la scala a chiocciola, sperando che Albus non fosse in giro per la scuola.
E invece il vecchio Preside era proprio lì, nel suo ufficio, intento ad accarezzare una giovane fenice.
-Cosa ti tuba, Severus?-
-Ho passato tutta la pausa pranzo passata a cercarla e non c’è. Non c’è, Albus!-
Silente si lisciò la barba, voltandosi piano verso l’insegnante.
-Ne sei sicuro?-
-Sì. C’è un libro uguale, ma no è quello.-
Silenzio. Silente stava pensando a come fare, come comportarsi, mentre Severus dentro di sé imprecava brutalmente.
Non ci voleva.
Non ci voleva proprio.
-Ti hanno mai detto nulla, non hai mai sospettato che possano averla loro?-
-No.-
-Bene ... -
Severus era stato messo a conoscenza di informazioni molto importanti in quel periodo, era ridicolo credere che sapessero qualcosa su di lui.
-Questo vuol dire che è da un’altra parte ... -
-Sì ma dove? Se la trovano ... -
-Non l’hanno trovata per tutto questo tempo, perché mai dovrebbero trovarla adesso?-
Severus sospirò.
Aveva ragione. Silente aveva ragione.
Era ancora al sicuro. Almeno per il momento.
-Affronteremo un problema alla volta Severus.-
-Ho già risolto per Adams. Le ho parlato stamattina e adesso ho appena fatto un incantesimo al suo libro. Nessuno l’ha mai vista. Può passare senza problemi per l’originale.-
-Molto bene Severus, molto bene.-
Piton socchiuse gli occhi. Odiava non trovare quello che cercava.
***Spinner’s End, 15 ottobre 1981
-Dove sei finita?-
Severus scese in pigiama le scale di casa, guardandosi attentamente attorno e prestando attenzione a tutti i rumori che sentiva.
Aveva controllato di sopra.
Niente.
Doveva per forza essersi nascosta al piano terra.
-Avanti, non ho tempo per giocare ... -
Il ragazzo entrò in soggiorno per poi guardare dietro le tende, sotto il divano, il tavolino, la poltrona ...
Sospirò rumorosamente masticando fra i denti un’imprecazione.
Stava davvero perdendo la pazienza.
L’unico posto dove non aveva ancora guardato era in cucina.
Entrò attento, fissando con astio il mobilio.
Dove poteva essersi nascosta?
Sotto il tavolo?
Troppo facile ...
Forse ...
Severus aprì il frigorifero.
Un cartone del latte e un pomodoro sgualcito lo fissarono incuriositi e leggermente scocciati dall’intrusione.
Lo richiuse velocemente, alzando gli occhi al cielo.
No, decisamente non era lì.
Che idea.
Un piccolo rumore dal basso catturò la sua attenzione.
Era lì, ne era sicuro.
Ma dove?
Piton aprì le ante basse del mobile della cucina.
Le pentole, un bidone, della pasta, ...
Sbuffò contrariato.
Era davvero stufo.
Non gli rimaneva che un posto.
Guardò l’anta di vetro, dubbioso.
No, non poteva davvero essersi nascosta lì dentro.
Davvero.
Davvero?
Aprì lentamente l’anta, lasciando che un gridolino eccitato confermasse i suoi timori.
-Un forno non è un luogo molto salutare dove nascondersi ... -
-Gnò!-
La piccola ridacchiò, acquattandosi contro il fondo nero del forno.
-Avanti, esci di lì.-
-Gnò!-
-Non farmi perdere la pazienza.-
-Gnò!-
Ok, aveva perso la pazienza.
Severus, inginocchiatosi, infilò le braccia nel forno cercando di afferrare e trascinare fuori la bambina.
Dopo un morso e un paio di graffi riuscì finalmente a tirarla fuori.
La piccola ridacchiava, stringendo forte al petto un foglio stropicciato.
-Avanti, ridammelo.-
-Gnò! E’ mio!-
-Sono certo che il ragazzo che ha scritto quel tema non approverebbe ... -
-Mio!-
La piccola strinse il foglio più forte, stropicciando ancora di più la carta.
Piton sbuffò.
Il giorno prima la bimba, mentre lui cucinava, aveva preso uno dei temi che stava correggendo in salotto e ci aveva disegnato sopra un “qualcosa” di incomprensibile che però a lei, a quanto pareva, piaceva molto.
Quando lui se n’era accorto, dopo cena, aveva preso il foglio incriminato e il pacco di temi, nascondendo tutto in camera propria dopo averle fatto una bella ramanzina. Quella mattina però, appena sveglio, aveva visto che sia il disegno che la bambina non c’erano.
-Avanti, restituiscimelo. Non lo ripeterò di nuovo.-
-Gnò, gnò, gnò!-
Severus prese in braccio la bambina prima che potesse scappare e, tenendola ferma, riuscì a toglierle il disegno causando come reazione una serie di urla insopportabile.
-Basta adesso-
-MIIIO!-
-BAS-TA.-
La piccola si calmò, smettendo anche di agitarsi fra le sue braccia.
-La prossima volta che vuoi esprimere le tue dubbie doti artistiche vedi di farlo almeno su un foglio bianco, non su uno dei compiti dei miei alunni.-
La bambina chinò il capo, intristita.
-Cattivo ... -
-Non sai quanto.-
Severus, lasciato il foglio sul tavolo (solo Salazar sapeva come avrebbe potuto farlo tornare normale!), si inginocchiò, ricacciando a forza la bambina nel forno. La piccola si opponese, ridendo.
-Gnooo!-
-Non ti piaceva prima?-
Severus chiuse velocemente il forno, osservando di rimando gli occhi della piccola che lo fissavano divertiti dal vetro scuro e le manine premute contro l’anta, spingendo per uscire. Purtroppo però dall’altra parte del vetro il ragazzo teneva il forno ben chiuso, rendendo tutti gli sforzi della piccola inutili. Nonostante questo, la bambina rideva divertita a Severus mentre il giovane professore la fissava contrariato, con un sopracciglio alzato.***

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Hogwarts, 6 giugno 1996, tardo pomeriggio

Perdita si stiracchiò un po’ soddisfatta. Aveva corretto tutti i temi dei suoi compagni e terminato il suo. Certo essere nel gruppo di Malfoy comportava un certo lavoro, ma ne valeva la pena. La festa che i Malfoy avevano organizzato alla loro villa due anni prima era stata grandiosa. Semplicemente grandiosa. E lei c’era. Così come Tiberius Ogden, uno dei giudici del Wizangamot! Certo non si era presentata, ma la soddisfazione di essere così vicina al suo sogno era tanta. E certamente l’influenza dei Malfoy sarebbe stata utile ...
Meglio leccare il culo al Principino ancora per un po' ... la sua pazienza darà i suoi frutti. O almeno così sperava.
E poi era sempre un’ottima scusa per passare gran parte delle vacanze fuori. I Malfoy erano sempre molto ospitali. E poi il padre di Draco era un gran bel figo ...
Perdita si ricompose, guardandosi in giro contrariata. Tutti i tavoli della biblioteca straripavano di ragazzi che studiavano per gli imminenti G.U.F.O., solo il suo era mezzo vuoto.
Meglio così. Almeno i temi di Incantesimi li aveva finiti. Vitious aveva dato temi da fare per la vigilia dei G.U.F.O.! L‘aveva sempre detto lei, quel nano è complessato, ma figuriamoci se qualcuno l’aveva ascoltata! Almeno Piton l’ultima prova l’aveva fissata la settimana prima e quel giorno aveva riportato i risultati! E poi dicevano che erano loro Serpeverdi quelli ingiusti ...
Ripose ordinatamente i vari temi sul tavolo, occupando quasi tutta la superficie. Peccato però che, nonostante tutta quella gente, Thodore non fosse là.
Chissà dove andava a studiare Nott ... era sempre preparato e attento, doveva aver sicuramente trovato un posto isolato. La Sala Comune era assediata da quelli del primo anno e adesso anche la biblioteca era diventata punto di ritrovo per cretini ...
Chissà dove andava a rintanarsi quel coniglio ... le sarebbe proprio piaciuto scoprirlo.
Anche perché dopodomani avrebbero avuto i G.U.F.O e doveva ancora preparare Pozioni, Difesa contro le Arti Oscure e ripetere Aritmanzia. Per Pozioni non pensava ci sarebbero stati problemi visto che in questo ultimo periodo era diventata particolarmente brava. Rune antiche, Incantesimi e Trasfigurazione li aveva già studiati ...
Il vero problema era Difesa. Se non otteneva almeno una A addio sogno di frequentare il corso al Ministero per entrare nel Wizangamot ... Lunedì avrebbero iniziato subito con Incantesimi che, per fortuna, era la materia che la spaventa meno.
Perdita estrasse dalla borsa un opuscolo blu scuro con sopra stampata l’effige del Wizangamot.
Piton, quando l’altro giorno era andata a parlargli per il lavoro che intendeva fare, aveva detto che sarebbe difficile riuscirci. Anzi, lui aveva detto precisamente che, conoscendola, sarebbe stata un’impresa disperata. Entrare nel Wizangamot era già impossibile di suo, vista poi la sua media in Difesa Contro le Arti Oscure era addirittura ridicolo. Beh, se però venisse bocciata in Difesa ma avesse ottenuto una buona media nelle altre materie e nelle prove pratiche avrebbe potuto comunque sperare di entrare come funzionario del Tribunale... chiedevano una media alta in Incantesimi e Rune Antiche e di aver passato con la sufficienza almeno Pozioni e Trasfigurazione ...
Perdita sospirò sconsolata. Era un sogno impossibile.
Draco le aveva promesso a inizio anno di chiedere a suo padre di mettere una buona parola per lei con l’esaminatore di Difesa se gli avesse fatto tutti i compiti di Incantesimi con valutazione superiore alla A e finora erano andati tutti bene ... ma poteva davvero fidarsi di Malfoy?
-Ronald, smettila di fare tutto questo baccano o ci butteranno fuori!-
-Ma non è colpa mia Hermione!-
-Guardate, laggiù ci sono dei posti.-
-Ancora non capisco come tu abbia fatto a trascinarci qui!-
-Zitti e seguitemi!-
Avrebbe riconosciuto quelle voci fra mille. Grifondoro. Non Grifondoro qualunque ma addirittura il magnifico trio di Hogwarts. Almeno non era andata lì per niente. Si sarebbe indubbiamente divertita.
Perdita ricontrollò il suo tema di Incantesimi, facendo finta di niente.
-Scusa il disturbo, noi ... oh, ciao Adams ... -
Invece che chiedere scusa per il disturbo non avrebbe fatto prima a NON disturbare, razza di stupida Mezzosangue?
La Serpeverde storse la bocca, nascondendo il più velocemente possibile l’opuscolo nella borsa.
-Granger ... -
Hermione cercava disperatamente di essere gentile, probabilmente per ottenere i posti visto che la biblioteca era strapiena, anche se quei mezzi sorrisetti erano visibilmente sofferti.
Sebbene entrambe frequentassero Antiche Rune e fossero state abbinate allo stesso tavolo durante le traduzioni di gruppo dalla professoressa Babbling si erano rivolte la parola solo poche volte, preferendo entrambe procedere autonomamente. Certo si erano incontrati alcune volte nei corridoi. Il magico trio e un gruppo di Serpeverde. Lo scambio di battute non era mai stato particolarmente felice.
Anche perché dubitava di poter instaurare un dialogo quanto meno “dignitoso” con un Grifondoro ...
-Volevamo sapere se questi posti sono liberi.-
No Potter, c’è seduto l’uomo invisibile, non lo vedi? Vai a farti dare una controllatina agli occhiali ... E dato che ci sei rottama il cervello, sperando che non te ne diano uno di seconda mano, stile Weasley ...
Harry aveva visto l’amica in difficoltà e, nonostante il fatto che l’idea di sedere al tavolo con una Serpeverde non gli piacesse, era sempre meglio che stare i piedi.
-Già, la biblioteca è piena.-
Perdita alzò gli occhi al soffitto. Complimenti Weasley, non ci sarebbei mai arrivata da sola…
Perdita squadrò Ron con occhio critico da capo a piedi, non riuscendo a trattenere un sorrisino alla vista dei pantaloni rattoppati e le maniche decisamente troppo lunghe.
... e complimenti anche per il look.
-Possiamo sederci?-
Hermione aveva già scostato una sedia e appoggiato un voluminoso e polveroso tomo sul tavolo, più battagliera che mai.
-Non dovete chiedermi il permesso, non sono ancora la proprietaria di Hogwarts.-
Il ghigno che le era uscito era così evidente che anche i tre riuscirono a vederlo nonostante la ragazza fosse tornata a scrivere sulla pergamena del tema. Quella frase proprio non riusciva a sistemarla. I ragazzi si fissarono in una muta promessa di sopportazione prima di sedersi.
Perdita, sbuffando, interruppe di nuovo la scrittura e iniziò a raccogliere le proprie cose sparse sul tavolo.
-Non c’è bisogno, ci stiamo ... -
-Ho detto che potevate sedervi Potter, non che io sarei rimasta ... -
Sorrise del gelido silenzio calato sul tavolo. Si immaginò la scena: Potter era rimasto a fissarla basito con quegli stupidi occhialetti, la Granger aveva smesso di girare le pagine del libro e Weasley... beh, Weasley aveva la solita faccia da scemo.
-Adams, se hai qualche problema con noi ... -
-Allora Adams?-
Draco Malfoy, scortato naturalmente da Tiger e Goyle, era alle spalle della ragazza, pregustando già una bella litigata.
-Pronti Malfoy!- Perdita scattò di lato, fissando il giovane Malfoy con un po’ di spavento e ansia. I temi! Doveva dargli i temi!
-Li ho appena finiti! Spero vadano bene ... -
Lo sperava davvero se no addio pranzi lussuosi a Villa Malfoy e inviti alle feste notturne ...
Si alzò dalla sedia, mettendo rumorosamente la propria borsa sul tavolo e iniziando a stiparla di libri.
-Ecco, l’ho trovato. Ci sono anche quelli degli altri ma la prossima volta avvisatemi per tempo o rischio di dimenticarmi di qualcuno ... pervafore! Se non vi disturba troppo...-
Tiger e Goyle mossero su e giù le pesanti teste in modo poco convincente.
-Troppo gentili ... -
Sul tavolo erano rimaste solo alcune pergamene e Perdita, risedutasi, le stava analizzando attentamente.
-A proposito Draco, ti ricordi di quello che mi avevi promesso a inizio anno ...-
Malfoy alzò appena un sopracciglio mentre un ghigno gli si stampava in faccia.
-Ma sì, dai ... avevi detto che avresti chiesto a tuo padre ... i temi di Incantesimi ... per i miei G.U.F.O ...-
Draco si avvicinò a Perdita, fissando con uno sguardo strafottente Potter.
-Che ci fai al tavolo con San Potter e Lenticchia?-
Perdita sospirò sconsolata.
Non l’aveva neppure ascoltata. Naturalmente.
-Sono stati loro a serder ...-
-Non credi che possa stare al tavolo con chi vuole?-
Hermione chiuse pesantemente il libro, lasciando uscire una nuvoletta di polvere mentre la Serpeverde sbuffava contrariata.
Essere difesa da una Mezzosangue ... com’era caduta in basso ...
-Oh Mezzosangue, ci sei anche tu. Non ti avevo notata senza il braccio alzato ...-
Le risatine di Tiger e Goyle furono accompagnate dal fruscio delle pergamene della compagna di casa che stava togliendo dal mucchio alcuni fogli.
-Malfoy ... -
Gli occhi di Harry e Draco si scontravano sopra il tavolo in minacciose promesse di sfida.
-Sì Potter ... ?-
-Ecco, questo è il tuo tema di Incantesimi. Era per questo che mi cercavate, no?-
Perdita allungò dietro la schiena, senza voltarsi, i fogli, raggiungendo proprio l’altezza del torace del compagno. Draco analizzò le pergamene, ghignando soddisfatto.
-Ottimo. Stasera Adams raggiungici nel dormitorio dopo le undici. Abbiamo organizzato un festino, sai, musica, balli ... le solite cose insomma. Certo, le solite cose che i Serpeverde possono permettersi ... -
Draco sorrise beffardo ai tre Grifondoro, soffermandosi in particolare su Ron, mentre Perdita ricontrollava attentamente le pergamene che le erano rimaste in mano e, dopo averle divise in due pacchi, le assegnava a Tiger e Goyle, sperando che le consegnassero a Pansy, Daphne e Blaise senza combinare disastri.
Quell’ordine non le era piaciuto. “Raggiungici nel dormitorio” aveva detto, non “vorresti venire” o “ci farebbe piacere se venissi”. E non voleva che le desse degli ordini. Aveva una dignità.
-Allora Adams?-
-Non so ...-
-Peccato, non sai cosa ti perdi.-
Era certa che Pansy e Blaise le avrebbero fatto vedere il loro spogliarello un’altra volta
Perdita si accarezzò sorridente la spalla sinistra, fissando Draco.
La sua dignità si nascose in un angolino sperduto della mente.
Una FESTA?
Le feste organizzata da Malfoy erano sempre divertenti ...
E poi magari Draco se la sarebbe presa se non fosse andata.
E poi magari avrebbe potuto parlare a Draco di quella cosa dei G.U.F.O ...
E poi ... al diavolo! Moriva dalla voglia di andarci!
-Ci sarà almeno da bere?-
-Quanto ne vuoi ...-
Perfetto.
Dopo un veloce scambio di “gentili” battute con Harry e gli altri i tre Serpeverde uscirono trionfali dalla biblioteca.
Perdita li seguì con gli occhi fino allo sbattere della porta per poi tornare a cercare di chiudere la borsa, strapiena di libri.
-Che razza di amici! Come fai a sopportarli?-
Amici?
Hermione aveva assunto lo stesso tono che aveva quando parlava della C.R.E.P.A. e proprio per questo Harry e Ron si scambiarono un’occhiata preoccupata.
-Non sono affari tuoi Granger. E comunque non credo che tu sia la persona più indicata per parlare ...-
Il ghigno sulla faccia della Serpeverde indispettì ancora di più Hermione.
-Ma che cosa dici? Harry e Ron non mi tratterebbero mai così!-
Perdita si appoggiò allo schienale della sedia con la borsa, finalmente chiusa, sulle ginocchia.
-Davvero voi tre credete di essere amici?- Gli occhi della giovane Serpeverde erano un misto di risa e sorpresa.
-Certo! Cioè, sì ... noi ragazzi siamo amici, no?-
Ron cercò con lo sguardo Harry sperando di ottenere conferma.
-Certo-
Il ragazzo fissava Perdita stando sulla difensiva ... dove voleva arrivare con quel discorso?
Il sorriso della Serpeverde aumentò beffardo.
-Granger, quanto hai preso del tema che Piton ci ha riconsegnato oggi?-
Herrmione si guardò attorno spaesata. Il tema? Cosa intendeva dire?
-Non ... non capisco che cosa c’entri adesso con ... -
-Rispondi.-
Perdita iniziò ad analizzarsi le unghie delle mani con fare interessante.
Doveva rifarsi lo smalto per la festa di quella sera ...
-Una O ... ma non vedo cosa ...-
-E Weasley?-
Forse lo smalto rosso sarebbe andato bene ...
Hermione cercò l’aiuto di Ron e Harry, trovando solo due paia d’occhi più sconcertati dei suoi.
-Una O anche lui però ...-
... O forse era meglio quello rosa? Doveva chiedere a Parkinson... Pansy ODIAVA avere lo smalto uguale a lei, quondi era meglio chiederle quale colore avrebbe scelto e devidere in base a quello...
-Scommetto che sei stata contenta di questo risultato. Di solito i suoi voti in Pozioni non sono mai sufficienti e, si sa, gli amici sono felici dei successi dei loro amici ... -
Perdita alitava distrattamente sulle unghie delle mani, passandole poi sulla tunica scura per lucidarle.
-Ma certo, certo che sono stata contenta per lui! Logico! Perché siamo amici!-
La Serpeverde alzò finalmente lo sguardo dalle sue mani per puntare gli occhi su Weasley che sobbalzò, quasi impressionato. Aveva parlato poco con Adams e quelle poche volte era stato per scambiarsi offese. E comunque non ci teneva proprio a scambiare battute con una dei lecchini di Malfoy ...
-Che cos’è stata la prima cosa che ti ha detto Granger appena ha saputo il tuo risultato?-
Ron fissò Harry. Quella ragazza davvero non riusciva a capirla ...
-Mi ... mi ha detto ... Hermione mi ha detto che era contenta ...-
Weasley, era proprio un babbeo completo ...
-Sicuro Weasley?-
Ron, quasi folgorato, si voltò verso Hermione.
-No, mi ha detto che era il suo stesso voto...-
-E ...-
-E che era strano che avessimo preso lo stesso voto ... secondo lei Piton l’ha punita per la risposta che ha dato ieri ... -
Hermione sorrise imbarazzata, sistemandosi una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
-Adams, non vedo cosa c’entri questa storia dei voti con il discorso che facevamo prima, io ... -
-Era strano?-
Herrmione si bloccò di colpo.
-Come?-
-Perché era strano che Weasley avesse preso il tuo voto? Credi che lui non ne sia in grado? Che non sia al tuo livello?-
Ron si voltò verso Hermione con le orecchie che pian piano diventavano sempre più rosse.
-Ma no, certo che no! Che sciocchezza!-
-E allora cos’era strano? Perché mi hai detto che era strano?-
Ron si alzò dal tavolo, avvicinandosi di più alla Grifodoro.
-Beh Ronald, devi ammettere che in genere i miei temi sono migliori dei tuoi e ... -
-E non credi che io sia in grado di prendere una O vero? Non credi che UN mio tema, per UNA volta possa essere pari al tuo?-
-Non ho detto questo Ron ma ... -
-Ma se io prendo il tuo stesso voto deve essere necessariamente perché Piton ti ha sfavorita, non è così?-
-Adesso basta voi due. State facendo il suo gioco.-
Harry si intromise nel battibecco, dividendo i due amici mentre Perdita alzava le mani insegno di resa.
-Potter, non puoi prendertela con me! Hanno fatto tutto loro, io facevo solo qualche domanda...-
Harry ignorò il suo tono falsamente gentile e innocente tenendo lo sguardo fisso nei suoi occhi.
-La nostra amicizia va al di là dei voti scolastici.-
-Sì, ma gli amici non sono gelosi ...-
Perché Weasley è il nostro re ...
Perdita si strinse la spalla sinistra, sorridente. Scacco matto.
-Ron! Non sono gelosa del tuo voto!-
Harry alzò gli occhi al cielo invocando l’aiuto di una qualche forza ultraterrena che però, in quel momento, a quanto pareva, aveva altro da fare.
-Vi lascio ai vostri litigi amici cari ... -
La Serpeverde afferrò la sua tracolla pronta a rintanarsi nei sotterranei ma la voce di Potter la raggiunse prima che fosse a metà corridoio.
-Mi dispiace Perdita ... -
La ragazza si voltò dubitante per poi tornare incuriosita indietro.
-Ti dispiace Potter? Che cosa?-
-Vedere che non hai amici. Vedere che non ti fidi di nessuno. E che ti senti sola. E’ per questo che ti diverti a vederci litigare. Gelosia. Gelosia Adams. Perché noi abbiamo qualcosa che tu non conosci, l’amicizia. E’ bello sapere che c’è qualcuno che si preoccupa per te ...-
Potter era così ... così ... retorico...
Perdita alzò gli occhi al cielo. Lo conosceva quel tono di voce. Era il classico timbro vocale che Potter usava per divulgare le sue perle di saggezza.
Salazar aiuto.
-Amici Potter? Non ho bisogno di amici. E non ho bisogno di qualcuno che si prenda cura di me. Bastano i miei genitori. Ma forse questo tu non puoi capirlo ...-
-No, non posso capirlo. Così come tu non puoi capire cosa vogliono dire le parole amicizia, lealtà e coraggio ... -
Perdita aprì la bocca, a vuoto mentre il suo unico neurone girava a disperato, cercando una risposta adatta.
Alla fine però non sapeva cosa dire. Boccheggiò distrattamente con un’espressione stupida e insulsa per un po’ mentre nella sua mente continuava a lampeggiare la frase: Vaffanculo Sfregiato!
La Serpeverde uscì a passo spedito dalla biblioteca, troncando a metà la frase di Harry e lasciandolo a fissarla con odio misto a tristezza.



Ok, lo so, il dialogo con il magico trio non è dei migliori, ma il flahbackè carino, no?
 
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134 replies since 14/5/2009, 20:33   1704 views
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