Severus Piton & Alan Rickman Fan Forum

Jealousy, Siamo gelosi quando vediamo l'altro troppo perfetto e noi troppo imperfetti. (G. Soresina)

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acquadilete
view post Posted on 14/5/2009, 20:33




JEALOUSY


Siamo gelosi quando vediamo l’altro ai nostri occhi troppo perfetto e quando ci sentiamo troppo imperfetti.


(G. Soresina)




Capitolo 1

Hogwarts, 6 giugno 1996
-C’è altro?-
La ragazza strinse con più forza la spalla sinistra, spostando annoiata di tanto in tanto il peso da un piede all’altro, mentre attendeva una risposta. Guardava senza interesse le pareti annerite del Laboratorio di pozioni. L’aria era pesante, di un colore grigiastro. Paciock. Certamente Paciock ne aveva combinata un’altra delle sue nella lezione di prima. Stupido Grifondoro.
Piton alzò appena un sopracciglio, scorrendo velocemente i temi dei Serpeverde del primo anno. Ottimi, ovviamente.
Severus socchiuse gli occhi, fissando la sagoma della ragazzina davanti a lui.

***

Spinner’s End, 28 settembre 1981

-A cosa iochi?-
-Non sto giocando, sto lavorando.-
Severus appoggiò un altro compito sul tavolo e si sistemò meglio sulla poltrona, sperando che il prossimo della pila che lo attendeva fosse migliore.
La bambina si avvicinò alla poltrona e iniziò a scalarne il bracciolo.
-A cosa iavori?-
-Correggo i compiti di quelle teste di legno dei miei alunni.-
La piccola ridacchiò mentre Piton, dopo aver lasciato un profondo solco rosso su un compito, senza staccare gli occhi dalla lettura, afferrava i pantaloni della bimba rimettendola in equilibrio da una posizione alquanto precaria.
-Chi ciono?-
La piccola, ormai appollaiata sul bracciolo, cercava disperatamente di vedere le scritte martoriate dalle note di correzione.
-Studenti, apparentemente, ma è più probabile che siano troll sotto copertura da quello che leggo.-
La bambina ricominciò la scalata giungendo ormai al punto più alto dello schienale da dove aveva una perfetta visuale dei compiti oltre la spalla del professore.
-Non venire a piangere da me se cadi e ti rompi qualcosa.-
-Gnò!-
La bimba continuava a fissare quei tratti neri, per lei ancora incomprensibili, quando Piton decise qual era la valutazione più adatta per “quello”.
-Cos’è?-
-Uno zero.-
La bambina ci pensò un po’ su prima di gridare nell’orecchio del professore tutti i suoi dubbi.
-Cos’è uno zero?-
-Un numero.-
Piton prese l’ennesimo compito ricominciando attentamente a correggere, sorvegliato da dietro le spalle dalla bambina che, anche se non capiva nulla di quanto scritto, lanciava un gridolino di gioia ogni volta che il professore cancellava, sottolineava o aggiungeva qualche parola.
I compiti dei ragazzini del primo anno non erano mai facili da correggere, in particolare il lavoro risultava difficile se le due Case in questione erano Serpeverde e Tassorosso.
Piton scrisse qualcosa in cima al foglio per poi rianalizzare gli errori riportati.
-Cos’è?-
-Un cinque.-
La piccola si afferrò saldamente a una spalla del professore per non cadere a causa dello sbilanciamento comportato dai suoi continui movimenti .
-Cos’è un cinque?-
-Un numero.-
-Ma allora il cinque e lo zero ciono la ciessa cosa?-
Severus ripose il foglio sul tavolo di fronte a lui, trascinandosi dietro la bambina che cadde fra la schiena del professore e lo schienale della poltrona, ridendo divertita.
-No, non sono la stessa cosa.-
Con infinita pazienza, dovuta alla stanchezza e alla tarda ora che però, a quanto pareva, non avevano affatto intaccato la vitalità della bimba, Severus la alzò di peso, facendola sedere di traverso sul bracciolo della poltrona.
-Perché?-
-Te lo spiegheranno quando imparerai Aritmazia.-
La piccola strinse le labbra, nella classica espressione che assumeva da arrabbiata e iniziò a tirare fastidiosissimi pugnetti e calcetti nella poltrona, minando la poca pazienza rimasta al docente.
-Ti basti sapere che i cinque vanno a Serpeverde e gli zero a Tassorosso.-
-Chi sono Ciempeverde e Ciasociosso?-
-Due delle quattro case di Hogwarts.-
-Cos’è Hogwarts?-
Piton appoggiò sulle proprie ginocchia il compito, guardando la bambina. Tanto valeva tagliare corto, in quello stato era impossibile fare una correzione decente.
-La scuola di Magia e Stregoneria d’Inghilterra, il luogo dove vengono iniziati all’arte della magia tutti i giovani maghi e le giovani streghe. Forse un giorno ci andrai anche tu.-
-Gnò!-
-Perché no?-
La piccola fissava con profondo astio la pergamena che Piton aveva tenuto in mano fino a un attimo prima.
-Non voio che poi tu mi iovini i disegni!-
Severus sospirò, ricominciando a correggere, o meglio, a riscrivere il compito.
-Vediamo se almeno hai imparato qualcosa. Tassorosso?-
-Zero!-
-Eccellente-

***

-No. Puoi andare.-
La Serpeverde sorrise, abbassandosi a riprendere la borsa dei libri. Perfetto! Sarebbe riuscita ad arrivare in Sala Grande in tempo per il dolce. Sempre che Tiger non lo avesse già finito tutto.
Il professore iniziò a riordinare i fogli sparsi sul tavolo. Beh, era stato facile. Più facile del previsto. Eppure l’aveva guadata negli occhi mentre glielo diceva. E cosa aveva visto? Sorpresa. Sentimento logico da provare in un momento del genere. E poi? Disinteresse. Si sarebbe aspettato almeno un po’ di curiosità, qualche domanda per avere maggiori informazioni. Possibile che non volesse chiedergli altro?
-Sei sicura di non dovermi chiedere altro, Adams?-
L’alunna si voltò piano, accarezzandosi la spalla sinistra e fissando negli occhi l’insegnante di Pozioni.
-Veramente sì, una cosa ci sarebbe, Professore.-
Piton stiracchiò un sorriso, assottigliando gli occhi. Lo sapeva.
-I miei compagni di Casa mi chiederanno sicuramente per quale motivo mi ha trattenuta in classe e forse anche qualche insegnante si sarà accorto della sua assenza a inizio pranzo. Sarebbe meglio fornire la stessa versione per non destare sospetti… che cosa dovrò dire? L’idea della punizione non mi sembra molto valida visto che i miei voti nella sua materia ultimamente sono ottimi e del tema che ci ha riconsegnato oggi ho preso una E! Ed era anche la simulazione del G.U.F.O. per di più!-
La ragazza sorrise soddisfatta, aumentando la presa sulla spalla. Una E! Era il terzo voto ottimo di pozioni che prendeva in quel mese! La sua media aveva appena subito una drastica impennata verso l’alto.
Piton riflettè un attimo… certo, l’ultima cosa che avrebbe voluto fare in quella situazione sarebbe dare informazioni a quegli impiccioni dei suoi colleghi.
-Diremo che volevo informazioni sulle fonti che hai adottato per il tema-
-Bene. Buona giornata.-
Al debole gracchiare della porta, Piton chiuse gli occhi e si concesse un sospiro contrariato.
No, quella ragazzina non gli piaceva per niente. Come tutti gli altri del resto. Tutte le altre teste di legno che immancabilmente gli toccavano. Quasi tutte. Comunque tempo sprecato. Sapeva che quella storia gli avrebbe fatto solo perdere tempo. Fin dall’inizio. Ormai però non c’era nulla da fare. Almeno, l’aveva presa bene. Albus sarebbe stato contento.
________________________________________________________________________________

-Ehilà, Perdita!-
La ragazza sobbalzò appena fulminando con lo sguardo la mora che le si sedette di fianco. Odiava quegli stupidi scherzi. Che cosa c’era di divertente nel darle uno scossone mente mangiava sovrappensiero il budino? Uno scherzo da idioti immaturi. E infatti Goyle rideva davanti a lei.
-Pansy, che vuoi?-
Al ringhio contenuto della compagna di casa, Parkinson le si sedette vicino, afferrando il cucchiaio di Draco e immergendolo nel budino di Perdita.
-E’ questo il modo di salutare un’amica?-
-Scusa, non volevo offernderti!-
Ma era quello il modo di trattare il suo budino?
Pansy in fondo non era così male. Certo era superficiale, egocentrica e snob ma...
Ok. Era insopportabile. Però la sua Villa in Irlanda era un sogno. Per tornare in quel posto avrebbe sopportato qualsiasi cosa.
Finito di leccare bene il cucchiaino, passando maliziosa lo sguardo su Malfoy e Zabini, Pansy si voltò di nuovo verso la compagna di stanza.
-Certo se fossi arrivata prima in Sala Grande avresti trovato anche una fetta di torta e adesso non saresti qui a consolarti con un budino.-
-A me il budino alla zucca piace ... -
Se davvero secondo lei era così disgustoso, allora perché stava mangiando il suo?
-Ti dispiace?-
-Ma no, figurati! Serviti pure! Ormai non ne avrei più mangiato!-
Stupida troia ...
Pansy ridacchiò mentre Daphne, preso il cucchiaino di Millicent, imitava la compagna di casa e assaliva l’ultimo budino ancora intatto sul tavolo Serpeverde.
Perdita sospirò cercando di mantenere la calma.
Avevano una vaga idea di cosa fosse l’igiene?
-Pansy ha ragione Perdita.-
Blaise si era sporto un po’ in avanti sul tavolo, lasciando perdere la Gazzetta del Profeta che leggeva Draco.
La ragazza allontanò disgustata da sé il budino, portandolo a centrotavola.
-Prego Zabini, fatti pure avanti. Ne vuoi anche tu?-
Tanto ormai era diventato immangiabile.
-Perché sei arrivata in ritardo?-
Malfoy la stava fissando con quei suoi spettrali occhietti grigi.
Aveva catturato anche l’attenzione del Principino. Uao, che giornata fantastica.
-Perché ti interessa Malfoy? Non ho fatto niente di male!-
Draco lasciò cadere la frase mentre il solito ghigno divertito gli appariva in volto. Perdita lo aveva conosciuto il primo anno. O meglio, Draco aveva conosciuto lei. L’aveva trovata subito interessante. L’aria antipatica e il carattere servizievole della compagna di Casa non facevano altro che mettergli in buonumore. E poi era stata la prima a essere smistata Serpeverde, casa alla quale aveva più volte dimostrato di appartenere. E poi ...
Ok ... Gli serviva qualcuno che gli facesse i compiti di Incantesimi.
Soprattutto questo.
-Cosa hai fatto in aula di Pozioni, da sola, con Piton? Poveraccio, gli sei saltata addosso?-
Millicent e Goyle ridacchiarono sottovoce all’unisono.
I soliti ritardati.
Perdita si voltò lentamente verso il tavolo dei professori ma il suo sguardo fu catturato da un paio di occhi neri. Nott. Theodore Nott, il solitario serpeverde, ascoltava la loro conversazione. Strano che li stesse ascoltando, stava sempre per conto suo. Malfoy trovava Nott molto simpatico e i due parlavano spesso assieme ma nonostante questo non era mai voluto entrare nel suo gruppo.E dire che avevano tante cose in comune ...
Le Corvonero che si portano a letto, ad esempio.
Lentamente la ragazza distolse lo sguardo, accarezzandosi con malavoglia la spalla e raggiungendo con lo sguardo il tavolo in fondo, quello dei professori. Lui non era sceso a pranzo. Brutto segno. Dopo quello che le aveva detto, era proprio un brutto segno.
Zabini stava dicendo qualcosa, un’altra battuta scema presumibilmente, ma Perdita lo interruppe senza accorgersene e tornò a fissare Malfoy.
-Voleva solo avere delle informazioni sul tema, tutto qui ... -
-A proposito di temi ... -
Ecco, lo sapeva.
Ma è fuori discussione.
-Tranquillo Malfoy, i temi di Incantesimi saranno pronti per il pomeriggio ... ma per quelli di Cura delle Creature Magiche ti conviene trovare qualcun altro. Io lo farei volentieri, lo sai, ma non sono molto brava in quella materia, lo dico per il tuo bene ... -
-Li farò io, come al solito ... -
L’occhiata languida che Daphne riservò a Zabini fece presagire a tutti i presenti che il giovane Serpeverde avrebbe dovuto ripagare lo sforzo della compagna di Casa con altrettanto sforzo.
Più fisico che mentale però ...



Storia in lavorazione da quest'estate finalmente giunta a pubblicazione!
Allora... vorrei precisare un paio di cose:
Come avrete certamente notato c'è un nuovo personaggio. Una ragazza. Sarà una Mary? Spero di no... inizialmente infatti volevo creare una storia senza trama ma con solo degli episodi tipici vissuti da una Mary Sue ma che non finivano proprio bene per la protagonista (una specie di anti-Mary Sue). Poi volevo fare un'altra storia che analizzasse il rapporto di Piton con alcuni personaggi (Harry, Eileen, Tobias, Lily, Lucious, Narcissa,...) e alla fine è venuta fuori questa storia.
Untimo avviso!
Come avete visto in questo capitolo, ho inserito dei flashback. Beh, ce ne saranno molti altri! Vi avviso perchè consco persone a cui non piacciono le prolessi ("tanto valeva fare una storia tutta nel passato!") mentre io le trovo funzionali per spiegare alcuni atteggiamenti. E poi è sui ricordi che si forma il carattere, o no?
Proprio a causa di questi spostamenti temporali ho inserito nella storia le varie date, così, se avete presente la linea del tempo della Rowling, sarà più comprensibile!
Bene, credo di aver detto tutto...
Grazie mille!!!

Lete
 
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~la nuit romantique
view post Posted on 16/5/2009, 11:16




Lete anche tu finalmente fai il tuo debutto in società!!
Muahahah
Ma brava ragazza.
Allora...vediamo un pò...la storia mi intriga come inizio,ci sono delle cosettine qua e là che fanno già andare a mille il mio cervellino!
A questo punto aspetto solo un aggiornamento!
Baciozzo

Irene
 
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SlytherinSnapeFan
view post Posted on 16/5/2009, 17:09




Mi incuriosisce tantissimo questa storia!
E mi piace il criterio di valutazione di Sev!
CITAZIONE
-Ti basti sapere che i cinque vanno a Serpeverde e gli zero a Tassorosso.-

:lool: :lool: :lool:

La bimba nel flashback è carinissima (non è mica la stessa descritta poi ad Hogwarts?)

Sì sì sì sono curiosa!!!
Aggiorna!!!



 
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Astor
view post Posted on 17/5/2009, 18:09




:shifty: Si preannuncia interessante, sìsì... :uhuh: Mi piace Perdita, mi piace anche il nome. Anche io voglio andare a fare i "temi" (adesso si dice così? sono rimasta davvero indietro :lool:) nell'ufficio del Prof!
 
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acquadilete
view post Posted on 19/5/2009, 23:20




Nuit: Grazie della recensione! Però non far girare troppo il cervellino o arrivi subito alla soluzione!!

SlytherinSnapeFan: Eh già, Piton è dell'idea che deve insegnare fin da subito i "giusti e sani principi"! Grazie della recensione!

Astor: Accidenti! ma tu proprio tutto devi rovinare??? Hai già capito che il nome sarà importante... sei cattiva! Doveva essere un "velato" indizio! Grazie della recensione (ma non svelare il resto della trama!)

Capitolo 2
Hogwarts, 6 giugno 1996, primo pomeriggio

Severus saliva in fretta le scale, impaziente. Doveva parlare con Albus. Doveva parlare con Albus SUBITO. Non l’aveva trovata e, questo, era un problema. Un GROSSO problema. Non nell’immediato forse, era infatti riuscito a sistemare momentaneamente la situazione con un incantesimo Seculus secolarem fatto sul libro giusto e una serie di nomi credibili, ma era pericoloso non sapere dove fosse.
Soprattutto per lui.
Dannatamente pericoloso.
Dopo aver mormorato la parola d’ordine s’incamminò per la scala a chiocciola, sperando che Albus non fosse in giro per la scuola.
E invece il vecchio Preside era proprio lì, nel suo ufficio, intento ad accarezzare una giovane fenice.
-Cosa ti tuba, Severus?-
-Ho passato tutta la pausa pranzo passata a cercarla e non c’è. Non c’è, Albus!-
Silente si lisciò la barba, voltandosi piano verso l’insegnante.
-Ne sei sicuro?-
-Sì. C’è un libro uguale, ma no è quello.-
Silenzio. Silente stava pensando a come fare, come comportarsi, mentre Severus dentro di sé imprecava brutalmente.
Non ci voleva.
Non ci voleva proprio.
-Ti hanno mai detto nulla, non hai mai sospettato che possano averla loro?-
-No.-
-Bene ... -
Severus era stato messo a conoscenza di informazioni molto importanti in quel periodo, era ridicolo credere che sapessero qualcosa su di lui.
-Questo vuol dire che è da un’altra parte ... -
-Sì ma dove? Se la trovano ... -
-Non l’hanno trovata per tutto questo tempo, perché mai dovrebbero trovarla adesso?-
Severus sospirò.
Aveva ragione. Silente aveva ragione.
Era ancora al sicuro. Almeno per il momento.
-Affronteremo un problema alla volta Severus.-
-Ho già risolto per Adams. Le ho parlato stamattina e adesso ho appena fatto un incantesimo al suo libro. Nessuno l’ha mai vista. Può passare senza problemi per l’originale.-
-Molto bene Severus, molto bene.-
Piton socchiuse gli occhi. Odiava non trovare quello che cercava.
***Spinner’s End, 15 ottobre 1981
-Dove sei finita?-
Severus scese in pigiama le scale di casa, guardandosi attentamente attorno e prestando attenzione a tutti i rumori che sentiva.
Aveva controllato di sopra.
Niente.
Doveva per forza essersi nascosta al piano terra.
-Avanti, non ho tempo per giocare ... -
Il ragazzo entrò in soggiorno per poi guardare dietro le tende, sotto il divano, il tavolino, la poltrona ...
Sospirò rumorosamente masticando fra i denti un’imprecazione.
Stava davvero perdendo la pazienza.
L’unico posto dove non aveva ancora guardato era in cucina.
Entrò attento, fissando con astio il mobilio.
Dove poteva essersi nascosta?
Sotto il tavolo?
Troppo facile ...
Forse ...
Severus aprì il frigorifero.
Un cartone del latte e un pomodoro sgualcito lo fissarono incuriositi e leggermente scocciati dall’intrusione.
Lo richiuse velocemente, alzando gli occhi al cielo.
No, decisamente non era lì.
Che idea.
Un piccolo rumore dal basso catturò la sua attenzione.
Era lì, ne era sicuro.
Ma dove?
Piton aprì le ante basse del mobile della cucina.
Le pentole, un bidone, della pasta, ...
Sbuffò contrariato.
Era davvero stufo.
Non gli rimaneva che un posto.
Guardò l’anta di vetro, dubbioso.
No, non poteva davvero essersi nascosta lì dentro.
Davvero.
Davvero?
Aprì lentamente l’anta, lasciando che un gridolino eccitato confermasse i suoi timori.
-Un forno non è un luogo molto salutare dove nascondersi ... -
-Gnò!-
La piccola ridacchiò, acquattandosi contro il fondo nero del forno.
-Avanti, esci di lì.-
-Gnò!-
-Non farmi perdere la pazienza.-
-Gnò!-
Ok, aveva perso la pazienza.
Severus, inginocchiatosi, infilò le braccia nel forno cercando di afferrare e trascinare fuori la bambina.
Dopo un morso e un paio di graffi riuscì finalmente a tirarla fuori.
La piccola ridacchiava, stringendo forte al petto un foglio stropicciato.
-Avanti, ridammelo.-
-Gnò! E’ mio!-
-Sono certo che il ragazzo che ha scritto quel tema non approverebbe ... -
-Mio!-
La piccola strinse il foglio più forte, stropicciando ancora di più la carta.
Piton sbuffò.
Il giorno prima la bimba, mentre lui cucinava, aveva preso uno dei temi che stava correggendo in salotto e ci aveva disegnato sopra un “qualcosa” di incomprensibile che però a lei, a quanto pareva, piaceva molto.
Quando lui se n’era accorto, dopo cena, aveva preso il foglio incriminato e il pacco di temi, nascondendo tutto in camera propria dopo averle fatto una bella ramanzina. Quella mattina però, appena sveglio, aveva visto che sia il disegno che la bambina non c’erano.
-Avanti, restituiscimelo. Non lo ripeterò di nuovo.-
-Gnò, gnò, gnò!-
Severus prese in braccio la bambina prima che potesse scappare e, tenendola ferma, riuscì a toglierle il disegno causando come reazione una serie di urla insopportabile.
-Basta adesso-
-MIIIO!-
-BAS-TA.-
La piccola si calmò, smettendo anche di agitarsi fra le sue braccia.
-La prossima volta che vuoi esprimere le tue dubbie doti artistiche vedi di farlo almeno su un foglio bianco, non su uno dei compiti dei miei alunni.-
La bambina chinò il capo, intristita.
-Cattivo ... -
-Non sai quanto.-
Severus, lasciato il foglio sul tavolo (solo Salazar sapeva come avrebbe potuto farlo tornare normale!), si inginocchiò, ricacciando a forza la bambina nel forno. La piccola si opponese, ridendo.
-Gnooo!-
-Non ti piaceva prima?-
Severus chiuse velocemente il forno, osservando di rimando gli occhi della piccola che lo fissavano divertiti dal vetro scuro e le manine premute contro l’anta, spingendo per uscire. Purtroppo però dall’altra parte del vetro il ragazzo teneva il forno ben chiuso, rendendo tutti gli sforzi della piccola inutili. Nonostante questo, la bambina rideva divertita a Severus mentre il giovane professore la fissava contrariato, con un sopracciglio alzato.***

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Hogwarts, 6 giugno 1996, tardo pomeriggio

Perdita si stiracchiò un po’ soddisfatta. Aveva corretto tutti i temi dei suoi compagni e terminato il suo. Certo essere nel gruppo di Malfoy comportava un certo lavoro, ma ne valeva la pena. La festa che i Malfoy avevano organizzato alla loro villa due anni prima era stata grandiosa. Semplicemente grandiosa. E lei c’era. Così come Tiberius Ogden, uno dei giudici del Wizangamot! Certo non si era presentata, ma la soddisfazione di essere così vicina al suo sogno era tanta. E certamente l’influenza dei Malfoy sarebbe stata utile ...
Meglio leccare il culo al Principino ancora per un po' ... la sua pazienza darà i suoi frutti. O almeno così sperava.
E poi era sempre un’ottima scusa per passare gran parte delle vacanze fuori. I Malfoy erano sempre molto ospitali. E poi il padre di Draco era un gran bel figo ...
Perdita si ricompose, guardandosi in giro contrariata. Tutti i tavoli della biblioteca straripavano di ragazzi che studiavano per gli imminenti G.U.F.O., solo il suo era mezzo vuoto.
Meglio così. Almeno i temi di Incantesimi li aveva finiti. Vitious aveva dato temi da fare per la vigilia dei G.U.F.O.! L‘aveva sempre detto lei, quel nano è complessato, ma figuriamoci se qualcuno l’aveva ascoltata! Almeno Piton l’ultima prova l’aveva fissata la settimana prima e quel giorno aveva riportato i risultati! E poi dicevano che erano loro Serpeverdi quelli ingiusti ...
Ripose ordinatamente i vari temi sul tavolo, occupando quasi tutta la superficie. Peccato però che, nonostante tutta quella gente, Thodore non fosse là.
Chissà dove andava a studiare Nott ... era sempre preparato e attento, doveva aver sicuramente trovato un posto isolato. La Sala Comune era assediata da quelli del primo anno e adesso anche la biblioteca era diventata punto di ritrovo per cretini ...
Chissà dove andava a rintanarsi quel coniglio ... le sarebbe proprio piaciuto scoprirlo.
Anche perché dopodomani avrebbero avuto i G.U.F.O e doveva ancora preparare Pozioni, Difesa contro le Arti Oscure e ripetere Aritmanzia. Per Pozioni non pensava ci sarebbero stati problemi visto che in questo ultimo periodo era diventata particolarmente brava. Rune antiche, Incantesimi e Trasfigurazione li aveva già studiati ...
Il vero problema era Difesa. Se non otteneva almeno una A addio sogno di frequentare il corso al Ministero per entrare nel Wizangamot ... Lunedì avrebbero iniziato subito con Incantesimi che, per fortuna, era la materia che la spaventa meno.
Perdita estrasse dalla borsa un opuscolo blu scuro con sopra stampata l’effige del Wizangamot.
Piton, quando l’altro giorno era andata a parlargli per il lavoro che intendeva fare, aveva detto che sarebbe difficile riuscirci. Anzi, lui aveva detto precisamente che, conoscendola, sarebbe stata un’impresa disperata. Entrare nel Wizangamot era già impossibile di suo, vista poi la sua media in Difesa Contro le Arti Oscure era addirittura ridicolo. Beh, se però venisse bocciata in Difesa ma avesse ottenuto una buona media nelle altre materie e nelle prove pratiche avrebbe potuto comunque sperare di entrare come funzionario del Tribunale... chiedevano una media alta in Incantesimi e Rune Antiche e di aver passato con la sufficienza almeno Pozioni e Trasfigurazione ...
Perdita sospirò sconsolata. Era un sogno impossibile.
Draco le aveva promesso a inizio anno di chiedere a suo padre di mettere una buona parola per lei con l’esaminatore di Difesa se gli avesse fatto tutti i compiti di Incantesimi con valutazione superiore alla A e finora erano andati tutti bene ... ma poteva davvero fidarsi di Malfoy?
-Ronald, smettila di fare tutto questo baccano o ci butteranno fuori!-
-Ma non è colpa mia Hermione!-
-Guardate, laggiù ci sono dei posti.-
-Ancora non capisco come tu abbia fatto a trascinarci qui!-
-Zitti e seguitemi!-
Avrebbe riconosciuto quelle voci fra mille. Grifondoro. Non Grifondoro qualunque ma addirittura il magnifico trio di Hogwarts. Almeno non era andata lì per niente. Si sarebbe indubbiamente divertita.
Perdita ricontrollò il suo tema di Incantesimi, facendo finta di niente.
-Scusa il disturbo, noi ... oh, ciao Adams ... -
Invece che chiedere scusa per il disturbo non avrebbe fatto prima a NON disturbare, razza di stupida Mezzosangue?
La Serpeverde storse la bocca, nascondendo il più velocemente possibile l’opuscolo nella borsa.
-Granger ... -
Hermione cercava disperatamente di essere gentile, probabilmente per ottenere i posti visto che la biblioteca era strapiena, anche se quei mezzi sorrisetti erano visibilmente sofferti.
Sebbene entrambe frequentassero Antiche Rune e fossero state abbinate allo stesso tavolo durante le traduzioni di gruppo dalla professoressa Babbling si erano rivolte la parola solo poche volte, preferendo entrambe procedere autonomamente. Certo si erano incontrati alcune volte nei corridoi. Il magico trio e un gruppo di Serpeverde. Lo scambio di battute non era mai stato particolarmente felice.
Anche perché dubitava di poter instaurare un dialogo quanto meno “dignitoso” con un Grifondoro ...
-Volevamo sapere se questi posti sono liberi.-
No Potter, c’è seduto l’uomo invisibile, non lo vedi? Vai a farti dare una controllatina agli occhiali ... E dato che ci sei rottama il cervello, sperando che non te ne diano uno di seconda mano, stile Weasley ...
Harry aveva visto l’amica in difficoltà e, nonostante il fatto che l’idea di sedere al tavolo con una Serpeverde non gli piacesse, era sempre meglio che stare i piedi.
-Già, la biblioteca è piena.-
Perdita alzò gli occhi al soffitto. Complimenti Weasley, non ci sarebbei mai arrivata da sola…
Perdita squadrò Ron con occhio critico da capo a piedi, non riuscendo a trattenere un sorrisino alla vista dei pantaloni rattoppati e le maniche decisamente troppo lunghe.
... e complimenti anche per il look.
-Possiamo sederci?-
Hermione aveva già scostato una sedia e appoggiato un voluminoso e polveroso tomo sul tavolo, più battagliera che mai.
-Non dovete chiedermi il permesso, non sono ancora la proprietaria di Hogwarts.-
Il ghigno che le era uscito era così evidente che anche i tre riuscirono a vederlo nonostante la ragazza fosse tornata a scrivere sulla pergamena del tema. Quella frase proprio non riusciva a sistemarla. I ragazzi si fissarono in una muta promessa di sopportazione prima di sedersi.
Perdita, sbuffando, interruppe di nuovo la scrittura e iniziò a raccogliere le proprie cose sparse sul tavolo.
-Non c’è bisogno, ci stiamo ... -
-Ho detto che potevate sedervi Potter, non che io sarei rimasta ... -
Sorrise del gelido silenzio calato sul tavolo. Si immaginò la scena: Potter era rimasto a fissarla basito con quegli stupidi occhialetti, la Granger aveva smesso di girare le pagine del libro e Weasley... beh, Weasley aveva la solita faccia da scemo.
-Adams, se hai qualche problema con noi ... -
-Allora Adams?-
Draco Malfoy, scortato naturalmente da Tiger e Goyle, era alle spalle della ragazza, pregustando già una bella litigata.
-Pronti Malfoy!- Perdita scattò di lato, fissando il giovane Malfoy con un po’ di spavento e ansia. I temi! Doveva dargli i temi!
-Li ho appena finiti! Spero vadano bene ... -
Lo sperava davvero se no addio pranzi lussuosi a Villa Malfoy e inviti alle feste notturne ...
Si alzò dalla sedia, mettendo rumorosamente la propria borsa sul tavolo e iniziando a stiparla di libri.
-Ecco, l’ho trovato. Ci sono anche quelli degli altri ma la prossima volta avvisatemi per tempo o rischio di dimenticarmi di qualcuno ... pervafore! Se non vi disturba troppo...-
Tiger e Goyle mossero su e giù le pesanti teste in modo poco convincente.
-Troppo gentili ... -
Sul tavolo erano rimaste solo alcune pergamene e Perdita, risedutasi, le stava analizzando attentamente.
-A proposito Draco, ti ricordi di quello che mi avevi promesso a inizio anno ...-
Malfoy alzò appena un sopracciglio mentre un ghigno gli si stampava in faccia.
-Ma sì, dai ... avevi detto che avresti chiesto a tuo padre ... i temi di Incantesimi ... per i miei G.U.F.O ...-
Draco si avvicinò a Perdita, fissando con uno sguardo strafottente Potter.
-Che ci fai al tavolo con San Potter e Lenticchia?-
Perdita sospirò sconsolata.
Non l’aveva neppure ascoltata. Naturalmente.
-Sono stati loro a serder ...-
-Non credi che possa stare al tavolo con chi vuole?-
Hermione chiuse pesantemente il libro, lasciando uscire una nuvoletta di polvere mentre la Serpeverde sbuffava contrariata.
Essere difesa da una Mezzosangue ... com’era caduta in basso ...
-Oh Mezzosangue, ci sei anche tu. Non ti avevo notata senza il braccio alzato ...-
Le risatine di Tiger e Goyle furono accompagnate dal fruscio delle pergamene della compagna di casa che stava togliendo dal mucchio alcuni fogli.
-Malfoy ... -
Gli occhi di Harry e Draco si scontravano sopra il tavolo in minacciose promesse di sfida.
-Sì Potter ... ?-
-Ecco, questo è il tuo tema di Incantesimi. Era per questo che mi cercavate, no?-
Perdita allungò dietro la schiena, senza voltarsi, i fogli, raggiungendo proprio l’altezza del torace del compagno. Draco analizzò le pergamene, ghignando soddisfatto.
-Ottimo. Stasera Adams raggiungici nel dormitorio dopo le undici. Abbiamo organizzato un festino, sai, musica, balli ... le solite cose insomma. Certo, le solite cose che i Serpeverde possono permettersi ... -
Draco sorrise beffardo ai tre Grifondoro, soffermandosi in particolare su Ron, mentre Perdita ricontrollava attentamente le pergamene che le erano rimaste in mano e, dopo averle divise in due pacchi, le assegnava a Tiger e Goyle, sperando che le consegnassero a Pansy, Daphne e Blaise senza combinare disastri.
Quell’ordine non le era piaciuto. “Raggiungici nel dormitorio” aveva detto, non “vorresti venire” o “ci farebbe piacere se venissi”. E non voleva che le desse degli ordini. Aveva una dignità.
-Allora Adams?-
-Non so ...-
-Peccato, non sai cosa ti perdi.-
Era certa che Pansy e Blaise le avrebbero fatto vedere il loro spogliarello un’altra volta
Perdita si accarezzò sorridente la spalla sinistra, fissando Draco.
La sua dignità si nascose in un angolino sperduto della mente.
Una FESTA?
Le feste organizzata da Malfoy erano sempre divertenti ...
E poi magari Draco se la sarebbe presa se non fosse andata.
E poi magari avrebbe potuto parlare a Draco di quella cosa dei G.U.F.O ...
E poi ... al diavolo! Moriva dalla voglia di andarci!
-Ci sarà almeno da bere?-
-Quanto ne vuoi ...-
Perfetto.
Dopo un veloce scambio di “gentili” battute con Harry e gli altri i tre Serpeverde uscirono trionfali dalla biblioteca.
Perdita li seguì con gli occhi fino allo sbattere della porta per poi tornare a cercare di chiudere la borsa, strapiena di libri.
-Che razza di amici! Come fai a sopportarli?-
Amici?
Hermione aveva assunto lo stesso tono che aveva quando parlava della C.R.E.P.A. e proprio per questo Harry e Ron si scambiarono un’occhiata preoccupata.
-Non sono affari tuoi Granger. E comunque non credo che tu sia la persona più indicata per parlare ...-
Il ghigno sulla faccia della Serpeverde indispettì ancora di più Hermione.
-Ma che cosa dici? Harry e Ron non mi tratterebbero mai così!-
Perdita si appoggiò allo schienale della sedia con la borsa, finalmente chiusa, sulle ginocchia.
-Davvero voi tre credete di essere amici?- Gli occhi della giovane Serpeverde erano un misto di risa e sorpresa.
-Certo! Cioè, sì ... noi ragazzi siamo amici, no?-
Ron cercò con lo sguardo Harry sperando di ottenere conferma.
-Certo-
Il ragazzo fissava Perdita stando sulla difensiva ... dove voleva arrivare con quel discorso?
Il sorriso della Serpeverde aumentò beffardo.
-Granger, quanto hai preso del tema che Piton ci ha riconsegnato oggi?-
Herrmione si guardò attorno spaesata. Il tema? Cosa intendeva dire?
-Non ... non capisco che cosa c’entri adesso con ... -
-Rispondi.-
Perdita iniziò ad analizzarsi le unghie delle mani con fare interessante.
Doveva rifarsi lo smalto per la festa di quella sera ...
-Una O ... ma non vedo cosa ...-
-E Weasley?-
Forse lo smalto rosso sarebbe andato bene ...
Hermione cercò l’aiuto di Ron e Harry, trovando solo due paia d’occhi più sconcertati dei suoi.
-Una O anche lui però ...-
... O forse era meglio quello rosa? Doveva chiedere a Parkinson... Pansy ODIAVA avere lo smalto uguale a lei, quondi era meglio chiederle quale colore avrebbe scelto e devidere in base a quello...
-Scommetto che sei stata contenta di questo risultato. Di solito i suoi voti in Pozioni non sono mai sufficienti e, si sa, gli amici sono felici dei successi dei loro amici ... -
Perdita alitava distrattamente sulle unghie delle mani, passandole poi sulla tunica scura per lucidarle.
-Ma certo, certo che sono stata contenta per lui! Logico! Perché siamo amici!-
La Serpeverde alzò finalmente lo sguardo dalle sue mani per puntare gli occhi su Weasley che sobbalzò, quasi impressionato. Aveva parlato poco con Adams e quelle poche volte era stato per scambiarsi offese. E comunque non ci teneva proprio a scambiare battute con una dei lecchini di Malfoy ...
-Che cos’è stata la prima cosa che ti ha detto Granger appena ha saputo il tuo risultato?-
Ron fissò Harry. Quella ragazza davvero non riusciva a capirla ...
-Mi ... mi ha detto ... Hermione mi ha detto che era contenta ...-
Weasley, era proprio un babbeo completo ...
-Sicuro Weasley?-
Ron, quasi folgorato, si voltò verso Hermione.
-No, mi ha detto che era il suo stesso voto...-
-E ...-
-E che era strano che avessimo preso lo stesso voto ... secondo lei Piton l’ha punita per la risposta che ha dato ieri ... -
Hermione sorrise imbarazzata, sistemandosi una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
-Adams, non vedo cosa c’entri questa storia dei voti con il discorso che facevamo prima, io ... -
-Era strano?-
Herrmione si bloccò di colpo.
-Come?-
-Perché era strano che Weasley avesse preso il tuo voto? Credi che lui non ne sia in grado? Che non sia al tuo livello?-
Ron si voltò verso Hermione con le orecchie che pian piano diventavano sempre più rosse.
-Ma no, certo che no! Che sciocchezza!-
-E allora cos’era strano? Perché mi hai detto che era strano?-
Ron si alzò dal tavolo, avvicinandosi di più alla Grifodoro.
-Beh Ronald, devi ammettere che in genere i miei temi sono migliori dei tuoi e ... -
-E non credi che io sia in grado di prendere una O vero? Non credi che UN mio tema, per UNA volta possa essere pari al tuo?-
-Non ho detto questo Ron ma ... -
-Ma se io prendo il tuo stesso voto deve essere necessariamente perché Piton ti ha sfavorita, non è così?-
-Adesso basta voi due. State facendo il suo gioco.-
Harry si intromise nel battibecco, dividendo i due amici mentre Perdita alzava le mani insegno di resa.
-Potter, non puoi prendertela con me! Hanno fatto tutto loro, io facevo solo qualche domanda...-
Harry ignorò il suo tono falsamente gentile e innocente tenendo lo sguardo fisso nei suoi occhi.
-La nostra amicizia va al di là dei voti scolastici.-
-Sì, ma gli amici non sono gelosi ...-
Perché Weasley è il nostro re ...
Perdita si strinse la spalla sinistra, sorridente. Scacco matto.
-Ron! Non sono gelosa del tuo voto!-
Harry alzò gli occhi al cielo invocando l’aiuto di una qualche forza ultraterrena che però, in quel momento, a quanto pareva, aveva altro da fare.
-Vi lascio ai vostri litigi amici cari ... -
La Serpeverde afferrò la sua tracolla pronta a rintanarsi nei sotterranei ma la voce di Potter la raggiunse prima che fosse a metà corridoio.
-Mi dispiace Perdita ... -
La ragazza si voltò dubitante per poi tornare incuriosita indietro.
-Ti dispiace Potter? Che cosa?-
-Vedere che non hai amici. Vedere che non ti fidi di nessuno. E che ti senti sola. E’ per questo che ti diverti a vederci litigare. Gelosia. Gelosia Adams. Perché noi abbiamo qualcosa che tu non conosci, l’amicizia. E’ bello sapere che c’è qualcuno che si preoccupa per te ...-
Potter era così ... così ... retorico...
Perdita alzò gli occhi al cielo. Lo conosceva quel tono di voce. Era il classico timbro vocale che Potter usava per divulgare le sue perle di saggezza.
Salazar aiuto.
-Amici Potter? Non ho bisogno di amici. E non ho bisogno di qualcuno che si prenda cura di me. Bastano i miei genitori. Ma forse questo tu non puoi capirlo ...-
-No, non posso capirlo. Così come tu non puoi capire cosa vogliono dire le parole amicizia, lealtà e coraggio ... -
Perdita aprì la bocca, a vuoto mentre il suo unico neurone girava a disperato, cercando una risposta adatta.
Alla fine però non sapeva cosa dire. Boccheggiò distrattamente con un’espressione stupida e insulsa per un po’ mentre nella sua mente continuava a lampeggiare la frase: Vaffanculo Sfregiato!
La Serpeverde uscì a passo spedito dalla biblioteca, troncando a metà la frase di Harry e lasciandolo a fissarla con odio misto a tristezza.



Ok, lo so, il dialogo con il magico trio non è dei migliori, ma il flahbackè carino, no?
 
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Astor
view post Posted on 19/5/2009, 23:40




CITAZIONE
-Volevamo sapere se questi posti sono liberi.-
No Potter, c’è seduto l’uomo invisibile, non lo vedi?

:lool:
CITAZIONE
-Oh Mezzosangue, ci sei anche tu. Non ti avevo notata senza il braccio alzato ...-

:lool: Draco è sempre il migliore!

Sempre meglio, Lete. Ho un paio di ipotesi, ma non dico niente, voglio godermi il resto! Ti invidio per la lunghezza dei capitoli, io ho litigato con gli aggettivi un sacco di tempo fa... come si vede che sto diventando una scienziata <_<

Bellissimo il flashback. Anche io alla fine avrei lasciato la piccola peste nel forno

Non puoi farmi vivere nell'angoscia.
Aggiorna!

 
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~la nuit romantique
view post Posted on 20/5/2009, 14:19




Perdita è fantastica...anche se io li avrei trattati peggio quei tre "cosi".
Soprattutto Ron!XD
Draco è sempre Dracoo(bello lui)e lo perdoniamo anche per il suo essere sempre così strafottente...fa parte del corredo genetico dei Malfoy!
Questa cosa poi,che Perdita si tocca sempre la spalla...mmm darò retta a te e lascerò il mio cervellino a riposo!
Aggiorna appena puoi!

Irene
 
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acquadilete
view post Posted on 20/5/2009, 23:15




Ok ragazze, non resisto... AGGIORNO!

Grazie mille a tutte e due!
:kissino:

Capitolo 3
Hogwarts, 6 giugno 1996, sera tardi
Perdita scese lentamente le scale fino ad arrivare alla propria sala comune. Era quasi deserta, eccezione fatta per un paio di ragazzini del primo anno e qualche spaurito studentello.
Meglio così. Odiava i luoghi affollati, tutta quella gente che invadeva il suo spazio vitale. Forse aveva esagerato con Potter ... no, non aveva esagerato.
Quel ragazzino riusciva a tirare fuori il lato peggiore di lei. Peggiore ... insomma, uno dei peggiori.
I suoi genitori, già. Chissà se avrebbe rivisto i signori Jones a fine scuola.
Alzò le spalle. In fondo, che importava? Lì o da un’altra parte non avrebbe fatto differenza. In fondo poteva sempre contare sulla complicità di Malfoy, Zabini, Parkinson e di tutti gli altri per passare l’estate fuori casa. E per i soldi poteva sempre rivolgersi agli Adams. Era certa che non le avrebbero negato nulla. Tutto però dipendeva dai Jones.
-Adams, il Preside ha chiesto di vederti.-
Ecco la risposta. Erano stati più veloci del previsto.
Non lo aveva sentito avvicinarsi. Beh, in fondo non aveva mai sentito Piton avvicinarsi alle sue spalle.
Avrà preso lezioni dal Barone Sanguinario?
Seguì la veste svolazzante del professore di Pozioni fino al gargoyle di pietra, aspettando che apparisse la scala. Era già stata nell’ufficio del Preside due volte. Una volta al primo anno con i Foster –o i Powell?- per spiegare al Preside la sua situazione e un’altra il terzo anno. Gazza era riuscito a sorprendere un gruppo di Serpeverde mentre rubava Whisky Incendiario dalla cucina. O meglio, Daphne, Pansy e Blaise rubavano Whisky Incendiario dalla cucina e dal Preside per la ramanzina c’era finita solo lei.
Ovviamente. Ma almeno ne è valsa la pena.
Le vacanze di Natale del terzo anno nella residenza invernale dei Greengrass le sognava ancora.
Ecco le uniche volte che aveva incontrato il Preside. Fra l’altro la prima volta erano stati i Foster a parlare e la seconda solo lui mentre lei subiva la ramanzina.
Ramanzina ... ancora un po’ e le faceva i complimenti! Vecchio rimbambito ...
La parete di pietra scricchiolò piano mentre appariva la scala che conduceva alla presidenza. Piton, senza voltarsi, iniziò a salire le scale, muto e pensieroso.
Come al solito. Forse aveva una paresi facciale.
Che il Preside avesse notizie sui Jones? Mancavano poche settimane alle vacanze estive e in quei giorni sarebbe dovuta arrivare la lettera. Scontata, certo, ma almeno la avrebbero dovuta spedire. E forse i Jones erano abbastanza esibizionisti da mandarla al Preside invece che direttamente a lei.
-Vieni pure Perdita ... gradisci un’ape frizzola?-
Silente era ... il solito. Alto, magro e pazzo. Malfoy non aveva tutti i torti a dire che era il peggior Preside che Hogwarts avesse mai avuto. Con il sorriso da ebete che aveva adesso stampato sul volto e l’ape frizzola in mano perdeva tutta la sua credibilità.
Decisamente.
Come diavolo faceva uno COSI’ ad essere il Presidente del Wizangamot, il Tribunale Supremo dei Maghi? Il Ministero assomiglia sempre meno all’istituzione guida del mondo magico e sempre più a un manicomio ...
-No, la ringrazio Preside ... -
Silente la scrutava attento attraverso i piccoli occhiali a mezzaluna.
La ragazza si sedette sulla sedia davanti a Silente, mentre Piton restava in piedi vicino alla finestra dello studio, visibilmente impassibile. Perdita tremò leggermente. Il sorriso di Silente si era allargato. Brutto segno.
-Allora, come va?-
Perdita si voltò verso la finestra da dove era provenuto un brusio di disapprovazione. Piton evidentemente non aveva gradito la domanda.
-Bene ... -
In fondo era solo stata convocata da un Preside psicopatico e un mago con problemi relazionali era alle mie spalle. Potrebbe andare peggio? Perdita rifletté un attimo… Ah sì ... domani aveva Cura delle Creature Magiche.
Odiava questo mondo.
-Sai perché sei qui?-
-Immagino che ... -
Perdita pensò attentamente alle parole da dire. Il Preside del Wizangamot! Non poteva rischiare di fare brutta figura. Velocemente riformulò i suoi pensieri sperando di fare una buona impressione.
-Forse perché ... -
Bella domanda ... perché?
Perdita sospirò, abbassando la testa. Accidenti, per una volta che poteva far bella figura davanti al Preside non sapeva cosa dire. Di sicuro si sarebbe rigirata tutta la notte nel letto a pensare frasi intelligenti che avrebbe potuto usare ... almeno glielo avessero detto prima si sarebbe preparata qualche risposta ad effetto!
-No, non lo so.-
Un altro brusio alle sue spalle.
Che Piton stesse diventato un cavallo?
Silente continuò a fissarla con gli occhi azzurri vispi e indagatori.
-E’ arrivata la lettera dei Jones e ... non tornerai da loro.-
Perdita sorrise. Finalmente si era liberata di quei molluschi! Dovevano proprio scrivere al Preside? Non potevano mandare un gufo a lei e basta come tutti gli altri?
-Bene, allora tornerò in istituto.-
Tanto a ottobre faceva i diciassette anni e tanti saluti a questa cazzata dei genitori affidatari.
Calò il silenzio.
Lei ODIAVA i silenzi imbarazzanti.
Almeno quell’anno voleva evitare la solita ramanzina del moralista di turno sul perché non riuscisse a stare con la famiglia affidataria per più di undici mesi consecutivi. Prima le curatrici dell’istituto, poi Millicent, poi Mary ... Basta adesso!
-C’è altro?-
-Veramente sì.-
Ecco, lo sapeva. Aveva sempre detto che Potter portava sfiga e adesso ne aveva la conferma.
-Il professor Piton ti ha parlato stamani, prima di pranzo ... -
Perdita sorrise sollevata. Niente ramanzina! Evviva!
-Sì certo, mi ha riferito tutto.-
-E non hai niente da dire?-
Gli occhi della ragazza fissarono Silente per poi voltarsi dubbiosa verso il professore.
-Riguardo cosa?-
Lentamente iniziò a stringere la mano attorno alla spalla destra. Odiava quel tipo di conversazione.
-Riguardo la nostra conversazione, ovviamente ... -
Il tono di Piton era più strascicato e impaziente del solito. La conversazione. Certo.
No ...
Qualcosa non quadrava ...
La conversazione l’avevano già avuta, cos’altro doveva dire?
-Non capisco ... cosa dovrei dire?-
Parlò in modo veloce, quasi isterico.
Ok, Piton era suo padre.
E allora?
-Forse vorresti avere delle spiegazioni su ... -
-Spiegazioni?-
Perdita si afferrò decisa la spalla destra. Dovevano essere impazziti.
Silente cercò con gli occhi Severus che, in tutta risposta, alzò gli occhi al cielo. Glielo aveva detto che non voleva sapere niente.
-Sarai curiosa di sapere perché ... -
-Cosa? Chi, io? No, no, no! Affatto! Va bene così! Perché?-
-Perchè sarebbe una reazione naturale.-
Piton si era pericolosamente avvicinato alla sedia dove era seduta Perdita.
E cosa si aspettava? Che gli sarebbe saltata al collo e si sarebbe messa a piangere chiamandolo papà? O forse che gli avrebbe sputato in faccia riversandogli addosso un sacco di astio e magari uno schianteismo o due?
Avanti! Siamo seri! Quella era Hogwarts, non “Magici intrighi” ...
-E allora? A me va bene così, non si preoccupi ... -
E, soprattutto, non si faccia venire inutili, insignificanti, ridicoli sensi di colpa!
Un altro scambio di occhiate fra l’insegnante e il Preside fece presagire alla ragazza il peggio.
Per favore ... ?
-Bene, visto che la pensi così non sarà un problema per te andare a vivere dal Professore ... -
-Cosa?-
La voce nasale della ragazza rimbombò in Presidenza per un po’, guadagnandosi le proteste dei ritratti degli altri Presidi.
No, non aveva capito bene.
Doveva non aver capito.
Cercò di riacquistare velocemente la calma.
-Scusi Preside, ma non capisco ... -
-Ascoltami bene Adams ... Ho avviato la richiesta dell’affidamento qualche settimana fa e le influenti conoscenze del Preside hanno permesso di accelerare i tempi delle pratiche. Da questo preciso istante, ovvero da quando i Jones hanno smesso di esercitare la loro potestà su di te, sei affidata a me.-
Piton aveva parlato con voce atona e fredda, come quando spiegava gli ingredienti per una sostanza.
Perdita si voltò verso di lui, scandalizzata.
-Professore, la ringrazio per l’interessamento, ma non è necessario, davvero. E poi pensi che situazione assurda verrebbe a crearsi! Cosa penserebbero i suoi colleghi?-
E i suoi compagni?
La sua povera reputazione ...
Iniziò ad accarezzarsi la spalla convulsamente. No, quello era solo un brutto sogno.
-La questione è molto più delicata di come appare, Perdita. Questo non è dovuta ai sensi di colpa di Severus-
-Affatto...-
E per fortuna, altrimenti non lo avrebbe più riconosciuto! L’ultima cosa di cui aveva bisogno era avere un ex-genitore pentito e appiccicoso in casa.
Perdita sospirò, lasciando che un piccolo sorriso preoccupato le aprisse le labbra.
-E allora? Qual è il problema?-
-Lui ti sta cercando.-
Dal tono profetico usato da Silente Perdita riuscì a capire che doveva essere un personaggio molto importante.
Speriamo sia il batterista delle Sorelle Stravagarie ...
-Ehm... e lui, questo lui, sarebbe ...-
La voce di Piton si era fatta terribilmente vicina.
-Tu-sai-chi.-
-No, non lo so! Altrimenti non lo avrei chiesto!-
...
-Adams, fingi almeno di concentrarti. Il problema è il Signore Oscuro.-
Certo, adesso era tutto molto, molto più chiaro.
Piton sembrava nervoso. Più del solito almeno. Meglio parlare direttamente con Silente che era meno ... meno ... Salazar aiuto! Era in una stanza con due pazzi. E degli stupidi ritratti irritanti.
-Preside, so che Lei-sa-chi è problema per la comunità magica ma ...il mio problema invece qual è?-
Brutto presentimento ... brutto presentimento...
Silente chiuse un attimo gli occhi, sospirando mentre Piton, ormai impaziente, iniziava a guardarsi attorno nervoso.
-Lo stesso, Perdita, lo stesso.-
Non potevano proprio essere un pochino più esaurienti?
-Certo, anch’io faccio parte della comunità magica e quindi ... -
-No! Adams, l’Oscuro Signore cerca TE!-
Sì, certo ...
Piton si era messo davanti alla sua sedia con aria terribilmente seria e arcigna.
-Vi sembra forse che abbia una cicatrice sulla testa, occhiali e divisa Grifondoro? Bene, allora ci vuole Potter! Lui è il ragazzo prescelto, il bambino sopravvissuto e tutto il resto no? Beh, che oltre alla fama si prenda anche un po’ di lavoro! Lo ha già sconfitto una volta, farlo una seconda sarà uno scherzetto ...-
Sempre se era vero che fosse tornato come affermava Potter ... La Gazzetta e il Ministro erano sicuri del contrario ma quest’estate a casa Malfoy il padre di Draco faceva strani discorsi ... era convinto che fosse tornato. Aveva convinto anche lei visto che è difficile che Malfoy dia ragione a Potter però ... boh, non si era mai posta il problema ... perché NON è un SUO problema!
Piton ghignò continuando a fissare negli occhi la ragazza.
-Non serve a niente Potter. Ciò che cerca sei tu.-
Perdita si alzò piano, fissando con gli occhi pieni di terrore Piton.
No, non poteva essere vero.
Tu-sai-chi voleva Potter, non lei.
Voleva dominare il mondo, conquistare il potere, essere il padrone nell’universo magico ...
Lei l’unica cosa che chiedeva era di raggiungere i diciassette anni. Viva. Se possibile.
Lentamente si portò dietro la sedia, continuando a stringersi la spalla destra. Ormai poteva sentire bene le unghie premere sulla pelle attraverso la stoffa.
-Io? No no no! Vi state sbagliando! Che se ne fa di me? A che gli servo io? No, no, no! Potter! Vuole Potter! Consegnamoglielo! Che problema c’è? Io, assolutamente ... -
-Smettila Adams, sei terribilmente patetica ... -
Piton fissò con disprezzo la Serpeverde, immerso nei suoi pensieri.
-Preside, è uno scherzo vero?-
-Adesso calmati Perdita. Vedrai che andrà tutto bene.-
-Tutto bene? TUTTO BENE? Tutto bene un bezoar! Il mago più potente e pericoloso del mondo mi cerca per non so quale motivo e lei dice che andrà tutto bene?-
-Secondo te davvero il Signore Oscuro perderebbe tempo con te?-
Perdita si bloccò di colpo.
Giusto.
Piton aveva ragione.
Quel ragionamento non faceva una piega!
Cosa se ne faceva il più grande mago di tutti i tempo di una come lei?
Non aveva poteri speciali, non era brava a scuola, non era nulla di importante!
-E allora cosa ... chi?-
... dove quando come perché?
Silente superò nel silenzio della stanza Piton fino ad appoggiare la propria mano su quella della ragazza.
-I suoi seguaci. I Mangiamorte.-
Benissimo. Questo cambiava tutto. Non era il più potente mago oscuro di tutti i tempi a volerla ma la sua banda di fanatici che faceva tutto il lavoro sporco.
Fantastico ...
-Ma ... ma perché ... ?-
-Vogliono una cosa che ti è capitata accidentalmente in possesso. A te basterà consegnarcela e non ti accadrà niente.-
Tutto qui?
Allora forse non era ancora morta!
-Cosa? Qualsiasi cosa! Non c’è problema! Basta chiedere! Qual è l’oggetto?-
-A questo non posso rispondere ma non temere. Severus si prenderà cura di te e ti spiegherà tutto.-
Il professor Piton?
Che cosa c’entrava lui in tutta questa storia? Perché non le dicevano subito qual era l’oggetto? E perché le aveva detto che era suo padre? Per facilitare l’affidamento? Probabile, ma perché? Anche se fosse stato un, anzi, il miglior Auror del Ministero non ce la avrebbe fatta contro i Mangiamorte! Ed era solo un insignificante professore di Pozioni ...
E anche un po’ gracilino a dirla tutta ...
Piton e Perdita si fissarono per un po’ mentre Silente continuava a ripetere che “andrà tutto bene”.
Non era per niente sicura.


Ok, capitolo corto ma si piegano un pò di cose, no?
 
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Astor
view post Posted on 20/5/2009, 23:33




E io l'avevo detto! Ah!
Comunque, adoro Perdita. Il fatto che ce l'abbia col mondo (fa' con non sia emo, fa' che non sia emo...), e capisco perfino la sua "arrampicata sociale", non avendo niente e volendosi costruire qualcosa. Molto Pitoniana, come cosa. Un'estremizzazione del carattere di Piton se fosse stata donna (sarebbe stata una gran puttana, secondo me xD) e se non ci fosse stato Voldemort, ed allora la scala sociale avrebbe dovuto farla sulle spalle di Lucius Malfoy, come fa Perdita con Draco.
Una cosa che Perdita ha... uhm... spero che non sia già saltata ed io non me ne sono accorta.

Soprattutto, spero che Perdita non faccia la fine della mia povera Victoria.

Secondo te, sarebbero amiche?

Brava. 10+ (come i polli Amadori auahuahauhau)
 
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acquadilete
view post Posted on 20/5/2009, 23:42




...Io non capisco come faccia a starvi simpatica la ragazzina... giuro!
A me è simpatica nei capitoli successivi, quando... non te lo dico!!!
No no, comunque, tranquilla!
Fra Perdita e Draco non c'è niente (capirai fra qualche capitolo il perchè non ci può neanche essere niente)
Per e Vic????
Si che ci avevo pensato anch'io!?!?!?
Secondo me andrebbero d'accoro!
E comunque no, non credo farà la stessa fine di Victoria (anche se non ho ancora capito che fine farà e voglio scoprirlo presto!). Perdita è troppo stupida. No, non lo dico con cattiveria. Lei E' stupida.
Pazienza, capita.

P.S.
Ho paura a chiedertelo ma... cosa intendi con emo?

Ultimo commento:

COCCODE'!
(tradotto dal pollese: Grazie Astor! Tvb!)
 
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Astor
view post Posted on 20/5/2009, 23:47




http://geniv.forumcommunity.net/?t=11107512

Okay, sì, è come la penso io, che odio le etichette di qualsiasi genere (e che non ascolto nè Finley nè Tokio Hotel e penso che se REM, U2 e Oasis suonassero al posto di queste persone sarei più contenta).
 
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acquadilete
view post Posted on 20/5/2009, 23:54




Oh mio dio...
No, spero proprio che Perdita NON diventi come loro.
Posso assicurare che non si taglierà MAI e che le fa senso il sangue.
Ha paura di morire.
Una cosa in comune con loro però mi duole ammetterlo, ce l'ha: è una che piange spesso e volentieri.

Ma Pitoncino saprà come prenderla!!!
 
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Elfosnape
view post Posted on 21/5/2009, 10:25




non è ke ci ho capito molto, ma mi piace....^^
 
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~la nuit romantique
view post Posted on 22/5/2009, 09:14




Io lo sapevoooo...muahahah!!
Sev è il paparino di Perdita...evvai!XD
La ragazza sta simpatica anche a me,e meno male che non è emo...!Sarebbe stata una cosa molto negativa.(per me)
Anyway brava letina mia!^^
 
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SlytherinSnapeFan
view post Posted on 22/5/2009, 10:19




Eccomi, mi sono rimessa in pari con gli aggiornamenti!
Perdita mi piace sempre di più, e per fortuna non è emo.
La trama mi incuriosisce sempre di più, bravissima Lete! :wii:
 
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134 replies since 14/5/2009, 20:33   1704 views
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