Severus Piton & Alan Rickman Fan Forum

Save Me, Severus/Tobias - Severus/James

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QueenSeptiennaSnape
view post Posted on 25/3/2009, 11:53




Titolo: Save me

Fandom: Harry Potter

Autori: QueenSeptiennaSnape e Mistress Vale

Pairing: Severus/Tobias - Severus/James

Rating: R

Genere: Angst, drammatico, romantico

Avvertimenti: incesto, linguaggio, scene di violenza non descrittive, era dei malandrini, horror, violenza psicologica, non consensuale, cross dressing

Beta: ~la nuit romantique

Trama: Severus torna a casa da scuola, Eileen è morta e a lui non rimane altro che fare i conti col proprio padre.
Ma Tobias vuole fare i conti a modo suo, con rabbia e con umiliazione.
James Potter? L'unico che forse, sentirà il suono pesante del proprio cuore infrangersi a terra.

INFO IMPORTANTI: Perchè la storia, nonostante sia slash si trova in normal fiction? Semplice, non ci sono scene di sesso descrittive, neppure nel pairing Severus/Tobias.
Eppure sono convinta que questa storia vada letta da tutti, cosa che non accadrà mai se la confino in yaoi.
E' una storia tormentata, una storia di molti ragazzi, nella realtà. Leggete, non rimarrete deluse.


***********************************

CAPITOLO 1



L'anno scolastico volgeva ormai al termine, sollevando negli animi di ogni studente la felicità delle promesse estive.
Finalmente le vacanze! Ecco cosa c'era nella testa di ognuno di loro.
Tutti, tranne Severus Snape.
Il Serpeverde lasciò la scuola con il cuore in gola, un terrore cieco lo invase non appena mise piede sul treno che l'avrebbe riportato a casa.
Una premonizione così strisciante da fargli persino cancellare dalla testa l'esistenza dei Marauders.
Aveva addosso quel senso di nausea da quando sua madre era morta, quella primavera. Non l'aveva detto a nessuno, solo a Silente, ma non riusciva a dimenticarsi lo sguardo di odio di suo padre, il giorno del funerale.


*******

Quando percorse il vialetto d'ingresso a Spinner's End, Severus considerò quanto in rovina fosse andata quella casa da quando Eileen era deceduta.
Non che prima fosse una gran bellezza, ma almeno non c'erano erbacce che infestavano persino il legno delle perline che componevano l'abitazione.
Aprì la porta di casa, con uno scricchiolio così sinistro che si infilò nelle sue vene, ghiacciandolo.
Suo padre, Tobias Snape, era comodamente spaparanzato sulla poltrona davanti alla tv, con l'immancabile cimitero di bottiglie di birra vuote che decoravano il pavimento e l'elettrodomestico sintonizzato sulla partita.
Tobias non si degnò né di salutare suo figlio, né di alzare gli occhi dallo schermo.
Nel tempo che avrebbe buttato via guardando suo figlio, avrebbe potuto perdersi l'azione decisiva che avrebbe potuto chiudere definitivamente le sorti della partita a favore dell'Arsenal, la sua squadra del cuore.
Perciò si limitò ad allungare la mano. - La bacchetta, Mostro. - biascicò con la bocca piena di birra.
Severus si irrigidì, al benvenuto del genitore.
Come ogni volta che tornava a casa, il ragazzo doveva consegnare la propria fonte di magia a Tobias, per impedirgli di fare danni, come li chiamava lui.
Per fortuna era un ragazzo abbastanza in gamba da aver pensato di fare una copia perfettamente identica dell'oggetto in questione, che forniva al padre ogni volta.
Senza fiatare mise in mano la bacchetta falsa all'uomo, sapendo che quella vera era al sicuro in un cassettino segreto del suo baule.
Sei anni passati a difendersi dai Marauders insegnano, ma quell'anno Tobias si sentiva particolarmente cattivo.
Sua moglie era morta e lui era certo che in qualche modo fosse tutta colpa di quella vergogna di figlio che si ritrovava.
Ci era arrivato dopo una lunga chiacchierata con la sua bottiglia di Beck's qualche giorno prima.
Così, senza degnare di uno sguardo quell'infame pezzo di legno marcio, lo spezzò e lo gettò in terra.
- Anche il tuo baule, ragazzo. E ogni cosa che venga da quella scuola di Mostri. -
Tobias era deciso. Avrebbe estirpato la magia da Severus a qualunque costo.
Il giovane chiuse gli occhi, notando il cambiamento.
-Ok...- mormorò, già progettando un piano astruso per poter recuperare la sua preziosa bacchetta.
Si voltò ed afferrò il baule, trascinandolo a mano su per le scale, nello sgabuzzino.
Maledisse suo padre e la sua rabbia, sapendo che non avrebbe potuto fare nemmeno uno dei compiti che aveva in assegnazione.
Tobias aspettò cinque minuti, ma di suo figlio, e del suo baule, ancora non si era vista l'ombra.
L'uomo sapeva benissimo che Severus aveva portato tutte le sue cose nel ripostiglio al piano di sopra. L'aveva sentito dai rumori.
Ma non era quello che gli aveva chiesto, non era così?
Lui aveva richiesto il baule del ragazzo, non che lui lo portasse nello sgabuzzino.
Aspettò altri due minuti: non poteva perdersi neppure un istante della partita, neanche i minuti di recupero. Poi, fischiettando, si alzò dalla sua poltrona, e barcollò fino in camera sua, dove prese alcuni vestiti di Elieen.
Se li mise sottobraccio e marciò fino al ripostiglio. Per ogni passo che faceva, sentiva la sua rabbia ribollire sempre più.
Trovò Severus inginocchiato davanti al suo infernale baule aperto.
- Mostro... - soffiò furioso Tobias.
Severus si voltò spaventato, le dita quasi che sfioravano lo scompartimento perfettamente nascosto.
-Papà?- pigolò, deglutendo rumorosamente. Cosa ci faceva suo padre con i vestiti di mamma in mano?
- In salotto - soffiò Tobias - e porta giù anche il baule -
Il ragazzo si ritrovò ad ubbidire, trascinando di nuovo il baule al piano di sotto.
Una volta lì, rimase in piedi, fissando il genitore dispiegare per bene i vestiti di Eileen e battendoli appena dalla polvere.
Cercò di non notare lo sguardo lucido che il padre rivolgeva a quei pezzi di stoffa, non stava piangendo.
No, quella era solo la birra... niente di più.
Tobias guardò con estremo piacere suo figlio che quasi tremava sotto il suo sguardo e tirò fuori dalle tasche dei jeans un pacchetto praticamente finito di Malboro Rosse.
- Svuota il baule. - ordinò secco con una sigaretta ancora spenta fra le labbra.
Il Serpeverde scattò quasi subito, conscio che non era il caso di contraddire il genitore.
Così alzò il coperchio di legno e con cura meticolosa lo svuotò di tutto, abiti, libri, pergamene... tutto tranne la sua preziosa bacchetta, ancora nascosta.
-Ho fatto...- mormorò, terrorizzato.
- Portalo nel ripostiglio. - soffiò gelido dando le spalle al figlio. - E vedi di tornare subito qui! -
Tobias si diresse in cucina, dove prese un rotolo di scottex.
Tornò di nuovo in salotto. Arrangiò tutti i libri e le altre porcherie da mostro di suo figlio dentro al calderone in peltro del ragazzo, coprì tutto con uno strato spessp di scottex, e riprese fra le mani la sigaretta ancora spenta: l'avrebbe accesa solo quando avrebbe avuto di fronte a sé Severus.
Quando il ragazzo ritornò indietro, vide tutti i suoi oggetti dentro il calderone, ricoperti di carta.
E l'ultima sigaretta, spenta, tra le labbra di Tobias.
Sapeva di dover resistere, di dover guardare tutte le sue cose bruciare... ma erano gli unici oggetti che possedeva, avevano scampato sei anni di Marauders... -No! Non bruciarli, ti prego!- esclamò di fronte al genitore.
Tobias non stava aspettando altro.
Afferrò Severus per i capelli, tirandogli la testa indietro, gli mise in mano senza troppi complimenti un accendino.
- Accendi la mia sigaretta, Mostro. - soffiò maligno e minaccioso. - E poi accenderai la tua maledetta pentola bitorzoluta. -
Con le lacrime agli occhi, il ragazzo armeggiò con l'accendino, non riuscendo ad azionarlo.
Il nervosismo era tale da farglielo cadere in terra, così Tobias lo lasciò andare quel tanto da permettergli di raccoglierlo.
-Per favore...- supplicò ancora, in ginocchio.
- Ti do solo un'altra possibilità, scarafaggio! - tuonò Tobias afferrando nuovamente Severus per i capelli e rimettendolo così in piedi.
- Ora! -
Il ragazzo annuì furiosamente, riuscendo finalmente ad accendere la sigaretta.
Tobias gli sbuffò in faccia una voluta di fumo e Severus tossì, disgustato da quell'odore.
Anche Black si divertiva a fumargli in faccia, talvolta.
- La tua pentola di merda, ora - sibilò pianissimo il padre, ormai al limite della pazienza.
Piangendo ormai senza ritegno, il giovane appiccò il fuoco allo scottex, facendo lentamente bruciare tutto il suo contenuto.
Le pergamene e i libri presero fuoco in un secondo e a lui non rimase altro che rannicchiarsi in un angolo.
- Va in camera tua. - fece allora Tobias con un timbro più che soddisfatto nella voce. - E portami qui tutti i tuoi vestiti. Calze e mutande comprese! -
In qualche modo Severus riuscì ad obbedire.
Riuscì a nascondere almeno un cambio di vestiti, ben sapendo che il padre non sarebbe certo andato a cercare, così fece una palla con il resto e la portò di sotto, mettendola vicino al fuoco.
Lo sguardo crudele che gli rivolse Tobias lo obbligò a svestirsi di quegli stracci che indossava, che avevano ancora una macchia di Gommabomba vischiosa attaccata, regalo del signor James Potter, sul treno.
Rimasto nudo e tremante, nonostante il caldo, tornò a rannicchiarsi nel suo angolo.
Tobias gettò anche quei vestiti nel piccolo falò dentro al calderone. Ma non si diede neanche la pena di guardare tutto ciò che legava suo figlio a quella scuola infernale.
Prese i vestiti di Eileen e li gettò in faccia a Severus.
- Mettiteli - ruggì - Tu mi hai privato di mia moglie. E tu la sostituirai. In tutti i suoi doveri, compresi quelli coniugali. -
Severus rimase interdetto, con gli abiti di sua madre in mano.
-Cosa?- chiese senza capire bene quello che Tobias gli aveva chiesto. -Cosa intendi con... doveri coniugali?-
Si sentì davvero nel panico.
- Lo vedrai, mostro. - soffiò Tobias dandogli un ceffone.
Proprio in quel momento sentì il fischio d'inizio del secondo tempo della partita e, senza più degnare suo figlio di uno sguardo tornò a spaparanzarsi sulla sua poltrona.
- La birra, stronzo! -
Ancora nudo come un verme e con la faccia gonfia, il ragazzo si premurò di portare da bere a suo padre e dovette per forza indossare gli abiti di Eileen.
Peccato che quando arrivò davanti alla tv, suo padre dovette ritenere che la somiglianza tra la signora Snape e quell'essere di suo figlio era davvero molta.
Severus cercò di non farci caso, tirando su col naso. Sperava solo che l'estate finisse in fretta.
Dopo aver costretto suo figlio al suo primo dovere coniugale, Tobias lo spinse via da se, facendolo cadere in terra.
Non sopportava l'idea che la sua amata Eileen fosse morta. Non riusciva a digerirlo e qualcuno doveva pagare.
Severus decisamente era il target migliore per la sua ira bestiale. E perciò il ragazzo avrebbe pagato.
Avrebbe pagato a caro prezzo.


Continua....
 
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snapEly
view post Posted on 25/3/2009, 16:50




O___________________O

:T_T:
 
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Astor
view post Posted on 25/3/2009, 23:22




Lo so che non è un commento ideale, ma... bellissima. :cry:
 
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QueenSeptiennaSnape
view post Posted on 26/3/2009, 12:02




CAPITOLO 2

Passarono le settimane e Severus fu obbligato praticamente ogni giorno a subire l'ira furibonda e in fondo disperata, del padre.
Fortunatamente, negli ultimi tempi gli aveva permesso di acquistarsi un paio di jeans ed una t-shirt, così da non dover uscire vestito da donna.
Fu quel giorno davanti a casa sua, dopo che Tobias fu uscito per trovare l'ennesimo lavoro, che lo vide.
James Potter era sul marciapiede davanti a lui.

***

James si trovava lì per noia.
L'estate senza nessuno da prendere in giro e vessare con stupidi scherzi, non era molto piacevole da passare, perciò aveva deciso di andare a farsi un giro nel quartiere malfamato della città e, manco farlo apposta, si era ritrovato davanti ad una catapecchia cadente: la casa di Snape.
- Snivellus! - ghignò vedendolo.
Severus ebbe un moto di panico.
Era senza bacchetta e suo padre poteva tornare da un momento all'altro.
-Va via, Potter!- gli intimò, guardandosi intorno.
James trotterellò fino ad andargli davanti. Mani in tasca e mento ben alto, arrivò davanti a quel ragnetto di Snivellus, lo guardò e ghignò.
- Che ci fai tutto solo, Snivellus? Mi stai aspettando? -
-No!- esclamò il Serpeverde, senza nascondere un accenno di paura nella voce.
-Va via, James! Se mio padre ti vede qui mi ucciderà!-
Appoggiò le mani sulle spalle di Potter, cercando di spingerlo ad andarsene.
L'altro fu decisamente più svelto, sfruttando la sua forza fisica.. Afferrò Snape per i polsi e glieli portò dietro la testa, avvicinandosi a lui.
- Cos'è il tuo amato paparino mi picchia, se vede che do fastidio al suo amato figlio? - soffiò a pochi centimetri dal viso di Severus. - Pensi di farmi paura con un semplice babbano? -
-No, Potter. Picchierà me, convinto che abbia portato qui la tua magia!- gli soffiò in faccia il ragazzo, cercando di essere glaciale, ma senza successo.
-Non ti basta torturarmi a scuola? Non ti basta che passi l'estate a...-
Si morse forte il labbro inferiore, trattenendosi al pelo di rivelare tutto a Potter.
-Va via, ti prego...-
James aumentò la stretta sui polsi di Severus, rendendola dolorosa per il ragazzo.
- Che stronzate vai dicendo? Tu padre... Picchiare... te? - fece con una risata denigratoria - Dai, dimmi anche l'ultima balla! Cos'è che fai l'estate? Uhm? Cos'è che stavi per dire? -
Severus chiuse gli occhi e quando li riaprì riuscì a sputare tutto il veleno che aveva in corpo.
-Mi faccio scopare da lui perché mia madre è morta, sei contento?- ringhiò, non opponendosi più alla stretta.
James lo lasciò andare all'istante, come se la pelle di Severus l'avesse scottato e il suo bel viso squadrato perse il suo ghigno da Marauder.
- Tu sei malato! - fece, non nascondendo tutto il disprezzo che provava per il Serpeverde. - Cazzo, Snape! Sei davvero così stronzo da andare in giro a dire queste cose su tuo padre? Lo potrebbero arrestare! -
Doveva immaginarlo che quello stupido Grifondoro non avrebbe mai capito.
-Non ci credi, vero? Allora aspetta mezz'oretta davanti alla finestra di camera mia.-
Nel mentre Tobias apparve in fondo alla strada e Severus spinse James dentro un cespuglio. -Sta lì, idiota!- E corse subito ad afferrare gli abiti di sua madre stesi.
A James non rimase altro che aspettare dietro quel misero cespuglio.
Non credeva a quello schizzato di Snape! Ovvio che non gli credeva! E chi l'avrebbe fatto?
Il Serpeverde era un abile bugiardo, lo sapeva chiunque e per di più era impensabile che un genitore facesse davvero cose del genere a suo figlio. Anche una delusione come Snape non attirava tanta cattiveria. Non da un genitore, almeno.
Si mise dietro la finestra e sbirciò Severus mentre si metteva gli abiti di sua madre.
Che strano! pensò.
Tobias entrò in quell'istante nella stanza, furioso come non mai.
Non aveva trovato lavoro nemmeno quel giorno, e fu particolarmente violento.
Ruppe addirittura la sua bottiglia di Beck's sulla schiena del figlio, mentre lo torturava in altre ignobili maniere e quando fu sazio se ne andò, lasciando Severus rannicchiato a piangere nel suo solito angolo.
James rimase impalato di fronte alla finestra. Fermo ed immobile. Come una fine statua di marmo.
Non riuscì a muovere neppure un muscolo, lo shock, l'orrore per ciò di cui era appena stato testimone era troppo sconvolgente. Troppo pesante per le sue fragili spalle da diciassettenne, chiuse gli occhi, cercando di scacciare quelle immagini immonde dalla sua mente, ma fu tutto inutile, se non peggio.
Vedeva Severus dimenarsi, lottare.
Riusciva ancora ad udire le sue urla. Ancora gli perforavano i timpani.
Quando finalmente Potter riacquistò il controllo sul suo subconscio, riaprì gli occhi. E fu ancora peggio.
La vista di Snape fu devastante: il suo corpo straziato, sanguinante,tremante.
I suoi singhiozzi, ancora più potenti, più assordanti degli urli di poco prima.
James sentì il suo stomaco dare uno scossone violento e finalmente riuscì a girarsi, solo per poter vomitare sul prato mal tenuto di quella casa degli orrori.
Fu fra un conato di vomito e l'altro che James si diede del pazzo. Era ovvio che Snivellus l'avesse stregato. Era ovvio che fosse tutto frutto di chissà quale strano incantesimo, ma c'era qualcosa che non tornava.
Quando sbatteva le palpebre, ed i suoi occhi rimanevano per una milionesima frazione di secondo chiusi, riusciva a vedere ancora la schiena di Severus inarcarsi in un angolo innaturale, le sue mani graffiare inutilmente il pavimento.
Potter prese l'improvvisa decisione che sarebbe tornato l'indomani a controllare.
Quando, in un immotivato moto di sentimento, chiuse gli scuri della finestra, Snivellus era ancora nel suo angolo, in lacrime e tremante.

I loro occhi si incontrarono per un istante, fra il piccolo spiraglio delle persiane, e James si smaterializzò.
E mentre il vuoto lo comprimeva, nelle sue orecchie rimbombò una straziante litania di " Basta papà, basta!"
Severus sentì a malapena i rumori umidi di qualcuno che vomitava nel suo cortile.
Alzò gli occhi verso quella finestra aperta da cui nessuno sarebbe mai andato a salvarlo, una finestra che lacerava il cielo azzurro di mezza estate.
-Scappa, Potter...- sussurrò, ritornando nel suo angolo, quando i loro sguardi si incrociarono e il Grifone chiuse le persiane.
Quella notte James la passò insonne. Più passava il tempo, e più la convinzione che fosse tutto solo una macabra illusione della sua mente si sgretolava come un castello di sabbia spazzato dal vento.
Scalciò via le lenzuola rabbiosamente e cominciò a prendere a pugni il suo cuscino.
Non riusciva a togliersi dalla testa un unico pensiero: che stava accadendo a Snivellus in quel momento? Era ancora vivo? Suo padre lo stava violentando? Picchiando?
James urlò frustrato.
Lui odiava Snape. Lo odiava! E allora perché invece che essere felice che finalmente qualcuno lo stesse punendo per essere nato, era preoccupato?

****

continua...
 
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~la nuit romantique
view post Posted on 26/3/2009, 23:00




Beh Dani,già te l'ho detto cosa ne penso!
Davvero molto bella.E ben scritta soprattutto.
Anche se l'incesto è un argomento crudo,non traspare mai niente di troppo esplicito dalle tue parole.

Irene
 
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Mistress Vale
view post Posted on 27/3/2009, 00:23




Ovviamente è così bella perché è per metà mia...

:P
ahahah

qui la presunzione non ha limiti! (non devo dirlo che sto scherzando, no? Mi pare piuttosto chiaro... )
 
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QueenSeptiennaSnape
view post Posted on 27/3/2009, 13:23




Se non ci fossi tu non scriverei queste cose XD
 
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QueenSeptiennaSnape
view post Posted on 10/5/2009, 20:27







CAPITOLO 3



Il giorno dopo trascorse più o meno nella stessa maniera.
Tobias era sparito di nuovo per andare a ubriacarsi chissà dove con la scusa di trovare lavoro e Severus stava seduto sul gradino della porta di casa, a fissare il cielo.
Nascosto in un cespuglio dall'altra parte della strada, Potter stava in silenzio ad osservare la scena.
Gli occhi di tenebra di Severus si incrociarono inconsapevolmente con i suoi e James trattenne il fiato.
Erano inanimati.
Morti.
Di nuovo si ripetè la scena del giorno prima, Tobias apparve in fondo alla strada e gli occhi di Severus si riempirono di un unico sentimento: la paura.
Afferrò ancora i vestiti di sua madre, lavati con cura dalle macchie di sangue e si infilò nella sua stanza, dove sapeva di dovere essere. James si mise di nuovo alla finestra di Severus, nascosto sotto il suo Mantello dell'invisibilità, ma non ebbe la forza di tenere gli occhi aperti.
I rumori erano abbastanza per lui.
Udì distintamente lo schiocco della cintura di Tobias, il rumore ruvido dei vestiti da donna che Severus indossava.
Il respiro di Tobias si fece più veloce, e gli squittii spaventati di Severus cominciarono: a quel puto James perse il controllo.
Ebbe solo la presenza di spirito di gettare il Mantello dell'Invisibilità da qualche parte mentre sentiva il suo corpo cambiare.
Fu allora che un meraviglioso cervo entrò in casa Snape, pronto ad incornare il patriarca della famiglia.

****

Tobias Snape stava giusto per sistemare quel fallito di suo figlio, quando due grosse corna lo infilzarono, gettandolo a terra senza troppi complimenti.
Severus riconobbe subito quell'animale, era James.
Rapido salì in groppa al cervo, che lo portò fuori da quella casa, con ancora indosso quei patetici abiti che suo padre lo aveva costretto ad indossare.
Potter portò Severus lontano da casa sua.
Galoppò finché ebbe forza nelle zampe e, quando le sentì cedere, fece scendere il ragazzo e tornò alla sua forma umana.
Non disse nulla. Non fece nulla.
Aspettava che Severus fosse il primo ad agire.
Il Serpeverde era inguardabile, spaurito e con due occhi enormi e pieni di lacrime.
Non parlò, non ce la faceva. Allungò solo le braccia verso James e vi cadde di peso, svenuto.
Il Grifondoro afferrò al volo il corpo svenuto di Severus.
Merlino! Era così magro e indifeso!
Lo strinse forte a sé e sentì di nuovo la nausea assalirlo e non era dovuta al fatto che stava toccando quel rifiuto umano di Snivellus. No, ma al fatto che il mondo, fuori dalla dorata torre del Grifondoro faceva davvero schifo.
James prese una decisione rapida. Avrebbe portato a casa con sé Severus. Il Serpeverde aveva bisogno di cure, e la madre di Potter era un'ottima guaritrice.
Snape aprì gli occhi solo due giorni più tardi, sentendo il profumo di lenzuola pulite e la voce chiocciante di una donna che parlava con qualcun altro nella stanza.
-Mamma?- riuscì a buttare fuori, voltando appena la testa.
- No, caro. - Rispose la voce di donna.
Un bicchiere d'acqua fresca fu spinto contro le sue labbra riarse.
- Sono la dottoressa Potter. Ma puoi chiamarmi Rosalie. Come ti senti? Eri proprio in un brutto stato, quando Jamie ti ha portato qui. -
-Lui... lui mi ha portato qui?- domandò appena un po' stupito, mandando giù l'acqua -Mi scusi se l'ho chiamata... in quel modo...- aggiunse, distogliendo lo sguardo.
-Mi spiace darle dei fastidi.-
Non si accorse di Prongs dall'altra parte della stanza, che lo fissava immobile come una statua.
La madre dell'Animagus non fece altro che sorridergli calorosamente ed accarezzargli il capo affettuosamente.
Se ne andò senza aggiungere una parola, ma riservò a suo figlio uno sguardo d'ammonimento e minaccia: se avesse fatto stancare Severus, James se la sarebbe poi dovuta vedere con l'ira della guaritrice.
Quando Rosalie si chiuse la porta alle spalle, Potter uscì dall'ombra.
- Oh! - fece non sapendo bene in che modo chiamare il suo nemico di una vita.
Snape alzò la testa, tirandosi appena su le coperte per nascondersi da quello sguardo.
-Ho un nome, sai?- disse, non riuscendo ad essere acido come un tempo, anzi, era prossimo alle lacrime. -O vuoi forse togliermi anche il mio nome?-
Persino Snivellus era meglio di Oh.
- Severus - fece allora James, testando quanto sibilante fosse quel nome sulla sua lingua.
Si passò una mano fra i capelli, e si raddrizzò gli occhiali sul mano, tutto solo per prendere tempo.
Non sapeva cosa dire. Un come stai? sembrava fin troppo banale.
- Ho bruciato i vestiti - disse allora - puzzavano di lui. -
Il Serpeverde annuì. -Non ho nulla con me. Non ho più la bacchetta e tutti i miei oggetti li ha bruciati...-
Non era il caso di dire che li aveva fatti bruciare a lui stesso.
-Posso stare qui un paio di giorni?- chiese allora, come se fosse la cosa più naturale del mondo.
James si passò nuovamente una mano fra i capelli. E sorrise incerto.
- Temo che dovrai restare più di un paio di giorni. - fece evitando accuratamente lo sguardo di Severus.
-Ok.- rispose Snape, guardandosi in giro. -Hai una bella casa.- commentò.
Tutto in casa Potter indicava buon gusto, altro che la sua polverosa residenza, con il divano rappezzato con il velluto a coste verde vomito e i vasi di fiori pacchiani con delle rose di plastica così vecchie da essersi scolorite.
La sua mente andò al cucinino, con il tavolo di formica e la tovaglia cerata inchiodata con le viti per nascondere i bordi che si sbeccavano.
Sicuramente James Potter non aveva mai vissuto in un posto così squallido.
-E' la tua stanza?- domandò. No, che domanda stupida... uno come Potter aveva sicuramente una camera per gli ospiti. Sgraditi ospiti.
Ed invece James lo stupì. - Sì. - fece sorridendo. Si sedette sul bordo del letto. - E se proprio vuoi saperlo, quello su cui stai è il mio letto. - aggiunse con un ghigno birichino, aspettandosi chissà quale scenata da parte di Snape.
-Oh...- rispose invece Severus, sorpreso. Aveva le stesse reazioni che poteva avere un'ameba.
-Se vuoi me ne vado.- disse, scostando le coperte e cercando di scendere dal letto, senza accorgersi di indossare solo un paio di slip.
-Posso dormire in terra, non è un problema. Lui ogni tanto me lo fa fare.-
- Smettila subito! - borbottò contrariato Potter, ributtando le coperte addosso a Severus.
- Hai bisogno di cure, è per questo che ti ho portato qui! - fece agitando un dito contro il petto di Snape. - E poi che vuol dire che ti fa dormire in terra? Comincia a parlare al passato di quella bestia, Snape! Comincia a parlarne al passato! -
Severus lo guardò senza capire, per l'ennesima volta. Il suo viso non era più contratto dalla perenne smorfia di disgusto che indossava ad Hogwarts, ma era lo sguardo spaventato di un ragazzo.
-E' morto?- chiese senza troppe emozioni, come se si stesse parlando di qualcun altro. Poi saltò di palo in frasca. -Tu mi credi?-
- Ancora meglio. È stato Baciato! - ghignò James tutto fiero. - Devi ringraziare mio padre. Gli ho raccontato tutto e l'ha spedito dai Dissennatori. Non è stato fatto alcun processo, ma non credo che tu sporgerai denuncia, non è così? -
Sospirò mentre si metteva in piedi e si lisciava le pieghe sui pantaloni.
Si diresse verso l'armadio e ve ne tirò fuori un pigiama profumato dal colore indefinito.
- E non fare più domande stupide, Snape. È ovvio che ti creda! - soffiò gettando il pigiama in grembo a Severus
Il Serpeverde scosse la testa e guardò il pigiama. -Non da femmina.- disse, sollevando lo sguardo, ma l'occhiata omicida che James gli rivolse lo ridusse al silenzio, mentre in qualche modo si alzava e copriva le sue scarne nudità con quel pezzo di stoffa costoso e pulito.
Nascose tutte le sue ferite, allacciandosi il colletto e le maniche in modo accurato, come un bambino obbediente.
Suo padre era stato Baciato dai Dissennatori... la riflessione su quel pensiero non gli fece vibrare nulla, all'interno della sua anima.
-Grazie.- disse, rimettendosi seduto e rimanendo a fissare Potter. -Cosa devo fare?-
James lo guardò stupito, mentre un suo sopracciglio scattava in alto, in una perfetta imitazione di Snape. - Che intendi? - chiese con una lieve intonazione d'irritazione nella voce.
-Non so.- rispose Severus, facendo spallucce. -Posso fare quello che vuoi... se vuoi puoi scoparmi, però in cambio vorrei poter fare i compiti per il ritorno a scuola.-
Il suo tono era piatto, monocorde. Quando vide l'espressione incredula sul volto di Potter abbassò la testa. -Scusa.- mormorò, mordendosi il labbro inferiore.
James si sentì come se una mano d'acciaio gli avesse appena stritolato il cuore.
Si avvicinò cautamente a Severus, il quale in quel momento sembrava un piccolo cucciolo abbattuto, e gli alzò il viso con due dita sotto il mento, in modo da poterlo guardare negli occhi.
- Severus... - sussurrò piano il giovane - non devi fare nulla. Assolutamente nulla. Solo cercare di guarire.-
Snape mosse la testa in modo che quella mano grande accarezzasse la sua guancia.
-Scusa. Non volevo metterti a disagio. Puoi dormire con me, stanotte? Ho paura... ho paura del buio.-
Perché col buio arrivava sempre il suo incubo, col buio non poteva più nascondersi, perché Tobias amava farlo di sera.
James annuì, mentre la sua mano accarezzava la guancia di Severus. Ancora ed ancora.
Gli faceva male vedere Snape in quel modo. Sentiva qualcosa opprimerlo. Come un grosso macigno sul petto che lo schiacciava, fino a togliergli l'aria dai polmoni, mentre il cuore batteva più forte. Non più veloce. Ma solo più forte, nel vano tentativo di spingere via quel masso.
Che strana sensazione!
Era forse quello che si sentiva quando si cresceva? Quando si maturava?
- Perdonami. - fece incerto, donando a Severus un'ultima carezza.
Snape non rispose, ma osò accoccolarsi tra le braccia incerte di James. Posò il capo sul suo petto, aspirando l'odore pulito del Grifondoro.
Pulito. Non puzza di birra.
Chiuse gli occhi e gli passò le braccia intorno al collo, cercando di addormentarsi lì, al sicuro.
Prongs scalciò via le scarpe che indossava, e si intrufolò sotto le coperte, insieme a Severus.
Lo strinse forte fra le sue braccia, mentre una lacrima silenziosa rigava una sua guancia, Snape era così fragile e malridotto...
Proprio in quel momento sentì nascere dentro di sé un forte senso di protezione verso quel piccolo ragnetto che dormiva accoccolato sul suo petto.
Severus dormì bene per la prima volta da settimane, vegliato da quel dolce calore.

continua...
 
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QueenSeptiennaSnape
view post Posted on 10/7/2009, 09:59




CAPITOLO 4

La mattina seguente il Serpeverde si svegliò di colpo, spaventato da un ambiente che ancora non conosceva.
Scattò seduto, ma un braccio allacciato alla vita gli impedì il movimento, tirandolo di nuovo giù.
Si voltò e si trovò davanti al sorriso malandrino di Potter e i suoi capelli scarmigliati.
-Ciao.- gli disse.-
-Buon giorno, Severus. - sbadigliò Potter.
Si massaggiò gli occhi rossi, mentre si metteva a sedere nel letto.
- Allora? Come va? -
-Ho dormito bene.- rispose il ragazzo, rannicchiandosi contro James.
-Vorrei farmi una doccia... anche se ai miei capelli non serve molto.- disse con un sorriso tirato.
- Lì c'è il mio bagno personale. - affermò James indicando una porta sulla parete sinistra della camera.
- Ti consiglio di usare il bagnoschiuma all'oppio, fa miracoli, credimi. - aggiunse stiracchiandosi - E non pensare cose strane, non c'è né, di droga! - ridacchiò vedendo l'espressione quasi scandalizzata del Serpeverde.
In qualche modo Severus riuscì ad arrivare al bagno, dove girò la manopola per fare scorrere l'acqua tiepida.
Lasciò la porta socchiusa, per un terrore irrazionale di rimanere chiuso dentro.
Si spogliò del pigiama, piegandolo con cura sopra un ripiano adibito a questo genere di attività: certo che Potter si trattava bene! A lui, al massimo, era concesso appoggiare i vestiti sul piano della finestra, sperando che non volassero di sotto.
Se chiudeva gli occhi, poteva distintamente ricordare il bagno di Spinner's End, con le piastrelle sbeccate di quell'azzurrino tendente al giallastro dopo tanti anni, il lavello di seconda mano incrostato di calcare perchè mai pulito con i prodotti adeguati.
Per non parlare, poi, della vasca da bagno più vecchia della casa stessa, recuperata chissà dove, con le sbeccature che la ornavano come un cimelio di guerra.
Lentamente Severus sistemò ogni cosa sulla mensola che gli stava davanti, non pensando allo smalto color crema che si staccava dalla finestra di legno e si depositava tra le pieghe dei suoi abiti di seconda mano.
Una volta nudo, afferrò il famoso bagnoschiuma e ne aspirò l'odore invitante e si rilassò, infilandosi sotto l'acqua e lasciando che questa lavasse via tutte le sue immense paure.

Intanto, ancora steso nel letto, James stava riflettendo su quanto il suo modo di pensare a Snivellus fosse cambiato nel giro di poche ore.
Dal considerarlo un ragno, uno schifoso insetto da schiacciare, era passato a vederlo come un povero pulcino bagnato da proteggere ad ogni costo.
E l'avrebbe fatto, perché l'aveva giurato sulla propria bacchetta: Severus sarebbe tornato a vivere. Veramente.
Solo, James, non si fermò a riflettere sulla portata dei sentimenti che ora lo legavano a Snape, per quello era ancora troppo presto e lui non voleva ancora affrontare quel percorso.
Severus uscì molto più tardi dal bagno, con indosso un semplice accappatoio e il pigiama in mano.
Teneva un asciugamano sui capelli, che aveva appena lavato, anche se pareva che non li avesse neppure toccati.
Si sedette sul bordo del letto, a fissare Potter. -Grazie.- sbottò tutto d'un colpo.
James gli rispose con un semplice sorriso biricchino, scivolò fuori dal letto e si stiracchiò.
- Vado a farmi una doccia pure io. - fece fra uno sbadiglio e l'altro.
- Sono pronto in cinque minuti. Tu intanto cerca qualcosa da metterti addosso nel mio armadio. Per ora dobbiamo arrangiarci così. -
Detto questo se ne andò nel bagno, senza prendersi la cura di chiudere la porta. Fischiettando allegramente si buttò sotto il getto ghiacciato dell'acqua ancora vestito.
Severus rimase a guardarlo, alzandosi ed appoggiandosi allo stipite della porta.
-Perchè non ti spogli, per lavarti?- gli chiese confuso, tormentando il laccio di spugna che chiudeva il proprio accappatoio.
- Perché mi piace la sensazione dei vestiti bagnati addosso. - fece James afferrando la bottiglietta dello shampoo per versarsene un pò in mano.
Si insaponò i capelli, ignorando Snape che se ne stava a guardarlo con un'espressione indecifrabile stampata in volto. Una volta finito coi capelli, James si tolse la t-shirt che indossava, lanciandola chissà dove e attaccò i jeans.
- Il bagnoschiuma dove l'hai messo? - chiese incurante di essere di fronte a Severus con solo addosso un paio di boxer bagnati.
Il Serpeverde afferrò il flacone senza capire e lo porse a Potter, avvicinandosi alla doccia. Vi entrò anche lui, con l'accappatoio indosso, bagnandosi completamente.
-Non è poi una così bella sensazione.- si lamentò appena.
James rise allegramente, mentre scuoteva la testa in risposta all'espressione contrariata di Severus.
Tolse l'asciagamano dalla testa di Severus, spingendolo meglio sotto il getto dell'acqua per fargli bagnare di nuovo i capelli. Lo fece girare di schiena.
- Voglio fare un esperimento. - disse mentre si insaponava le mani con una saponetta al sapone di marsiglia - Non ti faccio male, promesso. -
Severus annuì, ma non potè impedire al proprio corpo di irrigidirsi e tremare per una paura che non sapeva neppure lui da dove arrivasse.
Ma quando sentì le dita di Potter tra i capeli, a massaggiargli dolcemente la cute, sentì di rilassarsi, fino ad appoggiarsi inconsapevolmente al petto dellaltro, posando la testa su una sua spalla e sospirando.
James si dedicò con cura ai capelli di Severus sperando che almeno quel sapone così potente riuscisse a fargli un tono più pulito.
Si perse fra quei fili neri e sottili, trovando lui stesso tranquillità mentre massaggiava con cura il cuoio capelluto di Snape.
- Ecco, adesso dovrebbe andar meglio. - mormorò intontito da tutta quella calma e serenità.
-Si...- rispose rauco il Serpeverde, come se si fosse appena svegliato da un bellissimo sogno.
Lasciò che James gli sfilasse l'accappatoio e lo facesse cadere in terra, rivelando il suo fisico scarno, mentre dirigeva il getto dell'acqua, ora più calda, su entrambi.
Severus schiuse appena la bocca, posandola lieve su quella di Potter, mentre l'acqua portava via il sapone.
James si sentì quasi morire, quando sentì le labbra di Snape sulle proprie, avrebbe voluto stringere forte a sé il ragazzo, approfondire il bacio, fare l'amore con lui, sotto quella doccia.
Eppure il suo cervello gli stava dicendo di no. Glielo stava urlando.
Così prese delicatamente il viso di Severus fra le mani.
- No - mormorò piano baciandogli la fronte.
Snape non rispose nulla, sentendo appena il dolore sordo dell'ennesimo rifiuto abbattersi su di lui e mandandolo in mille pezzi. Lasciò che Potter lo guidasse fuori dalla doccia e asciugasse entrambi con un altro asciugamano e lo facesse dirigere di nuovo in stanza.
E lì attese, sul letto, che James gli desse i vestiti promessi, ma James, come sempre, voleva fare di testa sua.
Perciò si inginocchiò di fronte a Severus e gli prese un piede fra le mani, lo massaggiò brevemente, prima di infilarlo dentro ad un semplicissimo calzino di spugna bianca.
Ripetè la stessa operazione con l'altro piede, poi fece mettere Severus in piedi e lo aiutò ad infilarsi un paio di boxer neri, e dei pantaloni di lino grigio poi.
- Mi dici come faccio a resisterti? - fece ad un certo punto James mentre infilava la testa di Severus dentro ad una t-shirt scura. - Come faccio a resisterti se continui a guardarmi con quell'espressione da cucciolo ferito? -
Snape deglutì, continuando a guardare Potter. -Io non ti guardo in nessun modo. Ti guardo e basta.- spiegò, caracollando appena in avanti dopo che la t-shirt gli fu passata per le braccia.
Appoggiò le mani sul petto di James, ancora nudo e gli parve di prendere fuoco.
Quando le iridi castane di James incontrarono quelle di tenebra di Severus, Prongs capì.
Capì che da quel momento in poi non sarebbero più tornati ad essere Snivellus ed il Marauder.
Capì che non avrebbe più lasciato solo Severus.
- Merlino. Sirius mi direbbe che sono impazzito. Ma con quell'espressione triste e vulnerabile sei bellissimo... -
Di nuovo Severus schiuse e labbra senza capire, ma alzò la testa e sfiorò ancora la bocca di James.
-Posso stare qui con te?- chiese, abbassando appena il capo. -Ho paura di tornare là.-
- Certo, Severus. - fece quietamente James. Cinse le spalle di Snape con un braccio e gli baciò nuovamente la fronte. - È meglio così. Non voglio che torni in quel brutto posto. Anzi. Dovremmo farlo radere al suolo, che dici? -
Snape scosse la testa in segno di diniego. -Alla mamma piaceva.- disse, con una lacrima che rischiò pericolosamente di rotolare su una guancia.
-La lascerò così, ma non voglio più tornarci, nemmeno per riprendere la bacchetta.-
Aveva paura, infatti, che Tobias fosse potuto saltare fuori da qualche angolo buio e approfittare ancora di lui.
Alché James si diede una pacca sulla fronte.
- A proposito. Papà ha portato il tuo baule ed il tuo calderone, quando hanno fatto l'ispezione a casa tua. - sorrise mestamente. - Mi dispiace, ma di tuo non hanno trovato altro. Né i libri, e neanche la bacchetta. -
-I libri me li ha fatti bruciare.- spiegò noncurante l'altro. -E la bacchetta è nascosta dentro il baule. A lui ho dato una copia, sapendo che l'avrebbe rotta.-
Guardò James come ad attendersi qualche rimprovero. -Allora me li fai fare i compiti sui tuoi libri? Ma non ho soldi per ricomprarli.-
James si passò entrambe le mani sul petto mentre rifletteva.
Se fosse dipeso da lui, avrebbe comprato il mondo a Severus, ma conosceva il Serpeverde ed il suo orgoglio. Non avrebbe accettato, considerandola carità.
- Il tuo calderone ce l'hai. Puoi vendere delle pozioni per farti qualche soldo e comprare i libri. Per le erbe non c'è problema, puoi prendere quelle che abbiamo in giardino. - fece guardando negli occhi Severus - Per i compiti non c'è problema. Vorrà dire che ti sdebiterai aiutandomi! -
Severus sorrise, sapendo quello che James avev a appena fatto per lui.
-Grazie...- sussurrò, abbracciandolo in un impeto di bisogno. -Grazie... grazie...-
James sorrise dandogli qualche buffetto scherzoso sulla testa.
Sciolse quell'abbraccio tanto tenero quanto soffocante, e si diresse verso l'armadio, indossando le prime cose che trovò.
- Forza, scendiamo a colazione. Mamma sarà felice di vederti in piedi! - ghignò aprendo la porta della stanza.
Una volta vestito, Severus accettò l'invito, scendendo le scale dietro a James, notando quanto fosse ampia e luminosa casa Potter.
Non era opulenta, ma arredata con buon gusto ed in stile provenzale. Tutto aveva un'aria di pulito e semplice, che rispecchiava in tutto l'aspetto di Rosalie Potter.
-Ben svegliato, caro!- esclamò la donna, stringendo Severus in un abbraccio che quest'ultimo ricambiò mandando al diavolo l'imbarazzo.
James ghignò quando vide Severus arrossire all'abbraccio di Edward Potter. Notò poi con una punta di rabbia il ragazzo irrigidirsi, ma tutto sommato sarebbe stato anormale il contrario, dato le esperienze appena vissute dal Serpeverde.
La colazione fu un affare molto semplice e silenzioso e ben presto entrambi i coniugi Potter li lasciarono soli, per recarsi al lavoro.
- Allora? - chiese impaziente James mentre Severus mandava giù l'ultimo boccone di toast. Era impaziente e sapere il sapere di Severus sulla sua famiglia e tutto il resto.
-Allora cosa?- chiese Snape, ripulendo con gusto la sua scodella di cereali, resi particolarmente deliziosi da tutto quello che gli stava intorno.
James ribattè che cosa ne pensasse della sua famiglia e Severus sorrise triste. -Sei molto fortunato. Tua madre è molto dolce e tuo padre mi sembra decisamente una brava persona.-
Appoggiò il mento su una mano. -Sei molto, molto fortunato, tu. Una bella famiglia, una bella casa... sei l'eroe della scuola e hai un sacco di amici. Non hai nulla di cui lamentarti, no?-
- Mi fa piacere sentirtelo dire - fece James massaggiandosi gli occhi. - Perché...Diciamo che non ti ho detttò tutto, tutto, Severus - aggiunse James guardando in ogni dove, ma senza posare mai lo sguardo sul ragazzo.
Snape lo guardò senza capire. -Cosa non mi hai detto?-
Dal suo punto di vista, Potter non aveva nulla da nascondere, dopotutto era l'eroe della scuola, come l'aveva precedentemente definito.
Girava ogni giorno con una ragazza diversa, i suoi tira e molla con Lily Evans erano ormai leggenda.
Ora mi ammaza! pensò James sconsolato.
- So che sei già maggiorenne, ma per poter frequentare Hogwarts, il Ministero vuole che tutti gli studenti abbiano dei genitori o almeno dei tutori. Perciò i miei genitori per poterti permettere di prendere il diploma... ti hanno preso in affidamento. - fece James temendo la reazione di Severus. - Sia chiaro, però. I sentimenti che nutro verso di te non potrebbero essere più distanti dai fraterni. - si affrettò ad aggiungere.
-I tuoi genitori... cosa?- Severus spalancò la bocca, sconvolto da quell'affermazione. Era diventato un... Potter!


continua...
 
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• Shin ~
view post Posted on 10/7/2009, 12:29




Mi sono letta tutti e 4 i capitoli... Davvero molto bella, ben fatta e tratta un argomento davvero, diciamo così forte, ma tu sei riuscita a renderlo per il meglio...
Anche se, secondo me, dato la tematica dell'incesto sarebbe meglio metterla direttamente in Yaoi... *parere mio ovviamente...U__U*

Comunque davvero complimenti queen...*çç*
Aspetto il seguito...^^
 
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QueenSeptiennaSnape
view post Posted on 10/7/2009, 12:34




Xd grazie!
Non la metto in yaoi per il motivo che ho indicato nelle note nel primo capitolo U_U

:giro:
 
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• Shin ~
view post Posted on 10/7/2009, 13:01




CITAZIONE (QueenSeptiennaSnape @ 10/7/2009, 13:34)
Xd grazie!
Non la metto in yaoi per il motivo che ho indicato nelle note nel primo capitolo U_U

:giro:

Ops non c'avevo fatto caso *resta comunque della sua idea*
Ma naturalmente, tu scrittrice, tu decidi dove va messa... :fiore: E aspetto comunque il seguito...xD *rotola via :fiore: *
 
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try-try
view post Posted on 10/7/2009, 14:22




stupendo...mi hai commosso,ci stanno tanti ragazzi che soffrono cosi e james non è cosi stupido come tanti lo dipingono.brava dany
 
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Mistress Vale
view post Posted on 10/7/2009, 18:42




>_< si offende terribilmente. Ragazze, capisco che è Dany che l'ha postata, ma l'abbiamo scritta insieme. Ne si offende se voi fate complimenti solo a lei. Ecco.
T______T
 
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try-try
view post Posted on 10/7/2009, 18:57




CITAZIONE
>_< si offende terribilmente. Ragazze, capisco che è Dany che l'ha postata, ma l'abbiamo scritta insieme. Ne si offende se voi fate complimenti solo a lei. Ecco.
T______T

*invoca perdoo*scusaaaaa!!!non lo sapevo!*fa applausi anche a lei*
 
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20 replies since 25/3/2009, 11:53   273 views
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