Severus Piton & Alan Rickman Fan Forum

Comprati il regalo di Natale!!

« Older   Newer »
  Share  
QueenSeptiennaSnape
view post Posted on 24/2/2009, 13:44




Fandom: Hary Potter

Pairing: Severus e ...... sorpresa! XD

Rating: PG

Personaggi: Severus e "qualcun'altro" XD

Genere: Generale, comico

Avvertimenti: nessuno

Questa FF era per il contest d Dicembre 2008 di SPFF

Un grazie a Mione83, la mia beta.... ma anche a Fabio, mio marito, che mi ha suggerito lo spalatore! XDD





Erano giorni che Silente aveva la necessità di comunicare al suo professore di Pozioni una decisione presa con difficoltà, in merito al Natale, che ormai era alle porte.
L'aveva fatto chiamare e in trepidante, attendeva il suo arrivo in Presidenza.
Quando udì bussare alla porta quasi saltò sulla sedia.
"Avanti!" Disse agitato.
"Ah! Severus sei tu!" Accennò un sorriso nervoso. Si stava tradendo con le sue stesse mani.
"Beh mi sembra ovvio Albus, mi hai fatto chiamare..." Rispose il professore, inarcando le sopracciglia.
"Si certo! Certo Severus! Accomodati..."
Nel mentre in cui il professore si sedeva, il Preside scattò in piedi come una molla, iniziando a circumnavigare nervosamente la sua scrivania.
"Albus fermati! Mi fai venire la nausea!" Esclamò Piton.
Silente tossì per schiarirsi la voce.
"Ebbene! Ti ho convocato qui perchè quest'anno ho deciso che non ti regalerò nulla per Natale. Sono stanco di vedere la tua faccia schifata, nel momento in cui lo scarti. Mi manda letteralmente in bestia. Fammi finire ti prego!"
Bloccò ogni tentativo di interruzione.
"Quindi, dato che comunque è mia norma regalare al mio corpo docenti un piccolo pensiero, ho deciso che nel tuo caso, il regalo te lo sceglierai tu!"
Riprese fiato, decisamente più tranquillo. Mise nelle mani di Severus un sacchetto pieno di monete.
"Vai a Diagon Alley e comprati quello che vuoi! Io non ne voglio sapere altro."
Si risedette alla sua scrivania, tornando alla calma che sempre lo aveva distinto.
"Ma Albus..io..." Tentò di controbattere il professore.
"Buon Natale Severus! E' tutto per ora!"
Lo congedò senza lasciargli possibilità di appello.
Piton si ritrovò sbattuto fuori e con un bel mucchietto di monete tra le mani.
"E adesso cosa faccio?"






Albus è pazzo, me ne convinco ad ogni passo che faccio per uscire fuori da questo stramaledetto castello.
Si, alla fine ho ceduto e ho contato i galeoni... perchè so che quel vecchio aspirante Babbo Natale senza futuro vorrà che gli mostri cosa ho comperato per farmi da regalo.
Ecco, appunto. Cosa vorrei come regalo? Non me lo sono mai chiesto, non mi sono mai regalato un fico secco, a parte le cose necessarie per la sopravvivenza.
Così adesso sto imprecando contro chiunque, mentre cammino nella neve a Diagon Alley, lasciando le mie impronte al mio passaggio, zigzagando incerto in ogni direzione quasi a tracciare il diagramma che rispecchia gli alti e bassi della mia esistenza.
Arrivo nella via principale, dove le vetrine ammiccano scintillanti verso di me, mettendomi a disagio.
Tutto luccica troppo per i miei gusti, vedo confezioni regalo ovunque, fiori, addobbi, luci fluorescenti.
Nonostante sia giorno, tutto questo, unito al riverbero della neve, ferisce i miei occhi in una maniera impressionante.
Qualcuno mi uccida, odio il Natale.
E adesso quel fetente mi libera da i suoi disgustosi regali per potermene fare uno da me. Dannazione, io mi terrei i soldi, ma so già che vorrà vedere qualcosa.
Mi avvicino ai vetri dei negozi, sfiorandoli con le dita e lasciando il fiato su di essi, guardando le improbabili decorazioni che si muovono magicamente ammiccanti nella mia direzione.
Mi viene da rimettere solo a guardarli, tutti questi colori che scoppiano ovunque, brillantini dorati a carriolate, che contrastano troppo con il mio solito essere serio e pacato.
Mi stacco ogni volta da una vetrina diversa con un po’ di rimpianto, per non essere in grado di capire io stesso cosa vorrei.
L’unica cosa che attira il mio sguardo, per ora, è un ambulante che vende frittelle caldissime, con una montagna di zucchero.
Me ne concedo una e ci affondo il viso dentro, e la mia faccia deve essere talmente ridicola che pur senza vederla sorrido appena.
Riprendo a camminare, continuando a mangiare la mia frittella ma... nulla, ancora nulla.
Neppure il negozio da cui mi rifornisco per le mie Pozioni ha qualcosa di particolarmente interessante, e poi so già che se comprassi qualcosa lì Albus mi manderebbe a spalare cacca di drago nella Foresta Proibita insieme ad Hagrid ed onestamente non ci tengo affatto.
Così salto a piè pari “Calderoni ed Affini” e vado avanti.
Nemmeno la libreria più “in” della zona attira il mio interesse, dato che l’ultimo best seller di quell’idiota senza cervello di Allock è l’ultimo dei miei desideri.
Potrei andare da Madama McClan e farmi fare un abito nuovo, un po’ più colorato, ma poi so già che non lo metterò mai, e poi vedo i Malfoy all’interno della sartoria monopolizzare il tutto.
No, decisamente non fa per me.
Eppure non dovrebbe essere difficile! Uno non dice fare dei regali ad altri, ma a sè stesso!
Eppure niente, non ce la faccio.
Ancora cammino, metto un piede dopo l’altro, cominciando ad abituarmi al pensiero della cacca di drago.
Fino a quando non li vedo.
Si, sono loro.
Due paia di occhi grigi che mi fissano al di là di una gabbia.
Sono gli occhi di un grosso cane nero, dal pelo arruffato, ma con una classe tutta sua. Mi guarda stranamente, piegando la testa di lato e uggiolando nella mia direzione.
Mi avvicino come se fossi ipnotizzato da quell’animale, fino a quando mi avvicino alla gabbia in cui è imprigionato.
-Solo 50 galeoni, signore, per questo cane!- esclama il proprietario del negozio, un ometto basso e unticcio coi capelli radi, la cui voce stridula mi fa subito innervosire e non solo me a quanto vedo. Anche il cane punta il muso verso l’ometto, emettendo un basso ringhio.
L’uomo fa per tirare uno schiaffo al cane ma io blocco subito la sua mano, afferrandolo per un polso: che non osi rovinare il mio regalo di Natale.
Il cane uggiula, sembra sorpreso, ma non faccio troppo caso alle espressioni facciali di un canide, io!
Ficco in mano al venditore i suoi soldi e apro la gabbia, lasciando che l’animale mi scodinzoli in giro felice.
Mi chiedo il motivo per cui l’ho fatto... so a malapena badare a me stesso, e la mia stessa esistenza è molto incerta. Saprò prendermi cura di questo animale?
Continuo a chiedermelo, mentre lascio che il cane mi segua e spendo il resto dei soldi per comprargli del cibo.
Sono restio a portarlo ad Hogwarts, ma devo sbrigarmi. E’ il 23 dicembre e sono certo che Silente insisterà per sapere del mio acquisto. Immagino che rimarrà piacevolmente stupito e se tutto va bene, gli verrà anche un ictus. Ma è meglio non forzare la mano alla buona sorte.
Sono riuscito ad arrivare nel mio studio senza che nessuno mi vedesse, non troppo difficile data la scarsa quantità di gente in giro durante le feste.
Spalanco la porta e aspetto che il cane entri, ma invece mi stupisce, rimanendo immobile sull’uscio.
-Che fai, hai così caldo da voler rimanere fuori?- sbotto, ma poi mi pento e allungo una mano, accarezzandogli lievemente la testa. Annusa la mia mano, curioso, fissandomi costantemente con quegli occhi argentati che mi ricordano tanto qualcosa, ma mi sfugge il “cosa”.
Lascio perdere e alla fine il cane entra, mentre mi vado a sedere con un tonfo sulla poltrona del mio ufficio.
Il cane si avvicina esitante e si siede da me a distanza di sicurezza.
-Temo che dovrei anche darti un nome...- sbuffo irritato, massaggiandomi le tempie.
Ed eccola arrivare, feroce ed implacabile: l’emicrania.
L’animale guaisce qualcosa, come a dirmi che lui un nome già ce l’ha, ma io che ne so che nome gli avesse dato il suo precedente padrone!
-Ti chiamerei volentieri Black solo per togliermi uno sfizio personale.- mormoro –Dopotutto mettere il guinzaglio a quel dannato Malandrino è sempre stata una mia fantasia perversa...-
Oddio.
Sto parlando con un cane. Cane che al momento mi sta guardando con un’espressione strana, se non fosse che sono troppo provato dal mio giro di oggi per farci caso, noterei quel misto di disgusto misto a qualcos’altro di insindacabile nelle sue iridi.
-Ok, deciso cane, ti chiamerai Black!- ghigno, lieto di potermi togliere questo sassolino dalla scarpa.
Abbaia brevemente, sembra contento della scelta. –Bada...- dico io, facendogli cenno di avvicinarsi –Che è solo per l’assonanza col colore nero del tuo pelo.-
Sto mentendo in maniera spudorata persino agli animali, mi faccio pena da solo. Forse era meglio spalare la cacca di drago, avrebbe fatto qualcosa sul mio ego smisurato.
Accarezzo il muso della bestia e faccio comparire una tazza di cioccolata calda pronta a scaldarmi, lì sul tavolino.
Prendo la tazza e inizio a sorseggiarla, con calma, leccandomi le labbra.
Di nuovo noto lo scintillio negli occhi del mio nuovo compagno, ma tralascio di cercarne significati, alzo la testa solo quando abbaia brevemente.
-Che hai?- gli domando, e lui fissa la mia tazza di cioccolata con espressione intensa e famelica.
-Guarda che il dolce fa male agli animali!- lo redarguisco, ma poi i suoi occhioni mi fanno cedere e faccio comparire una ciotola solo per lui, piena di fumante cioccolata calda. Rido nel vederlo cercare di bere senza scottarsi la lingua e rimango interdetto dopo che ha finito di berla. Il sorriso è ancora stampato sulla mia faccia a caratteri cubitali, ma l’espressione di questa bestia è incredula.
Sembra così dannatamente umano! Sembra quasi... non crederci che io possa ridere.
Sorrido nuovamente al pensiero e gli accarezzo la testa. All’inizio sembra restio, ma poi si muove contro la mia mano e qualcosa si scioglie nel mio cuore, mi sento davvero meno solo, ora.
Mi sveglio la mattina del 24 dicembre con Black nel letto, accoccolato dai miei piedi, quasi a scaldarmeli. Sono peggio di una donna, io, la notte ho i piedi gelati. Si vede che ho la circolazione sanguigna alla zuava, una volta al ginocchio sono clinicamente morto.
Mi alzo, scostando delicatamente il cane e mi spoglio davanti allo specchio del bagno, sbadigliando.
Mentre mi rado lo vedo dietro di me, fissarmi con le sue iridi grigie, nemmeno con la lingua penzoloni come tutti gli altri cani.
-Buongiorno a te...- gli dico, guardando il suo riflesso e sciacquandomi il viso. –Hai fame?-
Lui abbaia e allora gli metto del cibo nella ciotola, accarezzandogli il manto mentre mangia. Ancora mi guarda circospetto, ma sembra lieto di tutte queste mie dimostrazioni di affetto.
Mi rivesto con calma e lo incito ad uscire, voglio portarlo a fare un giro.
Scorazziamo per tutto il castello, fino a quando non mi decido a portarlo fuori nel parco, dove la neve ha imbiancato tutto rendendomi più sopportabile questo luogo.
Non c’è nessuno, non devo andare da Albus se non stasera a cena, sono in pace con me e col mio cane, il mio regalo di Natale, che comincia davvero a piacermi.
Sarò sincero: mi aspettavo una bestia selvaggia e senza controllo, ma pare quasi che questo cane si sforzi di mostrare un minimo di educazione.
-Forza, Black!- esclamo –Fatti una bella scampagnata nella neve!-
Corriamo tutti e due nella neve, io rido e lui abbaia, lasciando impronte così diverse e io per una volta, nonostante la mia giovane età, mi sento meno vecchio e pressato dalla pesantezza della mia esistenza di spia.
Siamo solo noi, io, un cane, la neve e il silenzio, che tutto ricopre, anche le imperfezioni della natura umana.
Gioco a lanciare palle di neve che Black si diverte ad infrangere con la bocca, abbaiando contento. Anche io sono contento, con questo animale posso mostrare il mio lato “leggero”, quello che non farei vedere per nulla al mondo ad altre persone.
Scende la sera e comincia a fare freddo, Black starnutisce. –Ti sei bagnato tutto il pelo...- dico piano. Mi levo il mantello e lo avvolgo intorno a lui, prendendolo in braccio e trasportandolo verso il sotterraneo.

Ora sono seduto a tavola con Albus e gli altri insegnanti, più qualche studente che non è andato a casa per Natale.
Black è accucciato ai miei piedi, sotto il tavolo.
-E così... come regalo di Natale ti sei preso un cane!- esclama Albus. –Sono sinceramente stupito...-
-E di cosa, vecchio?- replico irritato –Del fatto che possa anche avere una vita sociale o che possa dimostrare affetto per qualcosa?-
Silente ridacchia da sopra i suoi occhiali a mezzaluna. –Oh, Severus, direi di entrambi! Ora dimmi... ci facciamo una bella partita a scacchi dei maghi?-
-No, grazie, il mio cane ha sonno.- guardo Black, sotto il tavolo –Vero che hai sonno?-
Il cane mi guarda stupito un attimo e poi simula uno sbadiglio. Che bestia portentosa ed intelligente! Magari fosse stato così anche quello di cui porta il nome...
-Ma... Severus...- tenta ancora Silente, ma io lo blocco istantaneamente con un gesto della mano. –No, Albus! Non ho intenzione di dover far finta di essere una schiappa per l’ennesima volta, farti vincere per forza e subire le advances della McGranitt e della Cooman ubriache! Ho ben altri gusti io che una vecchia prugna rinsecchita ed una pazza psicolabile, non sono ancora un necrofilo!-
Posso distintamente sentire il cane ridere. Sta ridendo alle mie battute! Lo guardo stupefatto.
-Severus, almeno rimani per la mezzanotte...- tenta ancora il Preside, ma io mi alzo, seguito a ruota da Black. –Mi spiace, ma ho altri programmi! Il tuo regalo lo troverai sotto l’albero della Sala Grande, come tutti gli anni.-
Non partecipo mai alla distribuzione dei regali, soprattutto per evitare spiacevoli inconvenienti con le mie espressioni facciali. L’unico con cui scarto i regali davanti è Silente, e la faccenda mi ha portato a comprarmi il cane... medito su questo mentre torno nel mio studio e lentamente mi spoglio, indossando solo una vestaglia di seta nera.
Prendo la ciotola del cane e la riempio di cibo. –Tieni, regalo di Natale, razione extra!-
Detto questo mi infilo nel letto, ringraziando Dio e tutti i santi per farmi passare indenne la giornata che più detesto al mondo: il Natale.

La mattina di Natale arriva fin troppo presto, non ho praticamente dormito, ho solo fatto finta, stringendo quel cane a me per sentirmi meno solo.
E ho pianto... come mai in vita mia.
Troppa solitudine, troppa, per un uomo solo.
Alla fine mi sono addormentato, esausto, per la mancanza di energie. Ma a svegliarmi, ridicolmente, non sono state le lappate del cane sul mio viso, no... è stata la mano di un uomo, e la sua voce fin troppo conosciuta alle mie orecchie, a mormorare –Sveglia, Severus... Buon Natale...-
Spalanco gli occhi mentre una sensazione di gelo pervade il mio corpo. Oh cazzo.
No, ti prego, non dirmi che ho comprato Sirius Black in versione canina e si è trasformato! Sarà un Natale orribile...
Mi tiro su a sedere di scatto e fisso il suo viso sorridere in perfetto stile Marauders e quegli occhi grigi, che tanto mi erano piaciuti nella versione canina, guardarmi allegri.
-Buon Natale, Severus.- ripete, ma io sono troppo agghiacciato per poter rispondere qualcosa di solo vagamente coerente.
Registro in modo distratto il fatto che indossi uno dei miei pigiami, ma mi rendo perfettamente conto che la mia espressione in questo momento deve essere la più ridicola esistente sulla faccia della terra.
Voglio la cacca di drago. Voglio spalarla a mucchi. Non potevo fare lo spalatore di cacca di drago, invece che il professore di pozioni? E’ un mestiere che non comporta solitudine, non ti porta a comprarti un cane, sei tu, i draghi e la cacca.
Porco Voldemort che schifo...
-Bl... Black..?!- esclamo con un gemito strozzato che mi occlude la gola e che mi fa scostare le coperte di scatto e cacciarle via coi piedi. Piedi sul quale la notte scorsa Black ha dormito, vorrei fare notare alla massa.
-Proprio io, Snivellus! Ooops!- si copre la bocca con una mano, ridendo. –Scusa, Severus... certe abitudini sono dure a morire.-
-Beh, certo, cagnaccio, ooops!- replico io con un sarcasmo che non mi appartiene, al momento. Sono ancora shockato, devo metabolizzare la cosa.
Sirius ridacchia e mi guarda in modo che oserei dire “di profondo pericolo”.
-Sai... non ti immaginavo proprio nella parte del bravo padrone che accudisce un cane... e lo accudisce bene.-
Lo fisso in cagnesco. –Beh, sai, Black, normalmente un cane non si trasforma nel tuo peggior nemico la mattina di Natale!- esclamo irritato.
Lui ride ancora, maledetto bastardo figlio di un Troll. –Beh, dovresti esserne contento, sono pur sempre il tuo regalo di natale!-
-Tu cos...- Mi sto strozzando, me lo sento. –Non montarti la testa!- esalo.
-Hai ancora un po’ di quella cioccolata?- mi chiede, saltando di palo in frasca e con un’ingenuità che mi rende difficile credere che quest’uomo è stato la mia nemesi, il mio terrore e la mia angoscia per i suoi scherzi da bulletto per i miei lunghissimi sette anni scolastici.
Annuisco, in modo decisamente circospetto. La tentazione di prenderlo e sbatterlo fuori è forte, ma voglio capire ancora una cosa.
-Perché non ti sei trasformato subito, una volta che ti ho comprato?-
Silenzio.
Sirius guarda i miei movimenti mentre mi alzo e punto la bacchetta ad una tazza, facendo comparire la cioccolata. La afferra e ci soffia sopra, per far diminuire il calore.
Dopo un po’ si degna di rispondermi. –Beh... ecco...-
Si gratta la testa, speriamo che non abbia le pulci o i pidocchi!
-Sai... sono rimasto incuriosito dal tuo comportamento. Mai mi sarei aspettato un gesto di tale generosità da parte tua.-
A quel punto faccio un gesto stizzito. Non posso credere di aver pianto tutta la notte sulla sua schiena.
-Beh, certo, no? Dopotutto io sono Piton, che avrei dovuto fare, data la mia nomina avrei dovuto sezionarti o prenderti a bastonate... o nutrirti di teste d’aglio! Ma certo!-
Non mi rendo conto di stare tremando, un po’ perchè il camino si è spento, un po’ per l’agitazione.
-Severus...- Ha uno sguardo preoccupato, mentre posa la tazza e si alza, venendomi incontro.
E pochi secondi dopo, con mio raccapricciante disgusto, mi ritrovo abbracciato a questo simil-canide, stretto in una morsa degna del kung-fu.
-Mi sono piaciuti molto questi giorni con te.- dice piano al mio orecchio. –Prometto che sarò un regalo di Natale eccellente.-
-Basta che ti scrosti da me, Black, e potrei anche considerare l’idea di non sbatterti fuori a calci nudo e nella neve.- replico irritato da tutta questa confidenza.
-Beh, probabilmente poi mi avvolgeresti nel tuo mantello, preso dai sensi di colpa...- mi sfotte, ma non mi lascia andare.
Sto zitto, faccio più bella figura in religioso silenzio.
A quel punto Sirius scioglie l’abbraccio e mi accarezza il viso... Merlino, quanto vorrei morderlo a sangue!
Trasfigura i suoi abiti in qualcosa di più appropriato per uscire in esterno, e lo stesso fa con i miei vestiti.
-Stanotte ha nevicato, che ne dici di un pupazzo di neve?- mi chiede, sistemandosi i legacci degli stivali.
Sto per sputargli in faccia, ma poi mi trattengo. In fondo è Natale, in fondo ho solo bisogno di un po’ di compagnia... fa niente se è Sirius, mi porterò nel cuore il ricordo del cane.
Annuisco ed usciamo nei corridoi. Non fermo Black quando mi prende per mano una volta nel parco ricoperto di neve.
E per una volta mi lascio andare, giochiamo a palle di neve, costruiamo pupazzi...
Alla fine esausti e rossi in viso ci fissiamo, non sembra neppure che ci siamo odiati per anni.
Sirius si avvicina e mi dà un lievissimo bacio su una guancia. –Buon Natale, Severus...-
-Buon Natale, Sirius.- rispondo con un sorriso sbilenco. E non mento nel dire che questo sia il miglior Natale della mia vita.



-Severus?-
-Mh?-
-Cos’hai regalato a Silente?-
-Oh... nulla... una cosuccia.-
-Ma cosa?-
-...-
-E dai...-
-...-
-DIMMELO!-
-Un’action Figures.-
-Un’action cheeee?-
-UN’ACTION FIGURES, un modellino, Sirius!-
-Ah...-
-...-
-...e... cosa rappresenta?-
-...-
-Dai, Severus, per favore, dimmelo!-
-........ Uno spalatore di cacca di Drago.-


End!
 
Top
snapEly
view post Posted on 24/2/2009, 15:56




:lool:
bellissima! brava queen!
però è un peccato che il povero sev non possa tenersi il cane...
complimenti per l'idea dello spalatore! :lool: :lool:
 
Top
Ethel Snape
view post Posted on 24/2/2009, 18:52




o.O”.... oddio!! Ma è bellissima!! Stupenda!! Ci credi che sono qui a rotolarmi dalle risate?? Non so come ti sia venuta in mente quest’idea ma è stupenda! Cioè... sono rimasta scioccata! L’idea del cane è carina e vedere Severus sotto quest’effetto dolce e sensibile è strano ma mi è piaciuto. Ma ti giuro che quando è comparso Black... ho avuto un momento in cui non ho più capito più nulla...
Bravissima e ancora complimenti...
Ethel Snape
 
Top
QueenSeptiennaSnape
view post Posted on 24/2/2009, 19:02




XDDDDD grazie mille ragazze!!!
 
Top
Naomy
view post Posted on 29/7/2009, 15:08




Fin dalle due parole "cane nero" ho avuto il sospetto che finisse così XD (Quando ho letto "occhi grigi" non ne parliamo!)
Tremenda!
Ti ringrazio tanto per non averla trasformato in una palese Yaoi, perchè così nella mia mente l'ho trasformata proprio in quell'amicizia che Severus si merita tanto.
Ps. Severus che piange abbracciato ad un cane è un'immagine da spezzare il fiato!
 
Top
Lunatica_Lovegood
view post Posted on 16/6/2010, 21:13




hahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahhahaha stupendaa!!! però dai, l'avevo capito fin da qando sev dice" Due paia di occhi grigi che mi fissano al di là di una gabbia.
Sono gli occhi di un grosso cane nero, dal pelo arruffato, ma con una classe tutta sua. Mi guarda stranamente, piegando la testa di lato e uggiolando nella mia direzione.
Mi avvicino come se fossi ipnotizzato da quell’animale, fino a quando mi avvicino alla gabbia in cui è imprigionato."
beh ma è naturale, Sirius è il mio personaggio preferito !!

complimenti! :D

Luna.
 
Top
5 replies since 24/2/2009, 13:44   117 views
  Share