Severus Piton & Alan Rickman Fan Forum

Oh Mistress!, come vi sentireste ad immaginare il vostro futuro?

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kikyo91
view post Posted on 25/8/2008, 21:35




Shalve shalve *_*
sisi sono venuta ad infestare le other
inizio col dire che in questa ficcy ci sono tutti personaggi esistenti, o almeno quelli della mia vita *_* ho il pieno consenso per postarla dai diretti interessati quindi spero che vi piaccia ^__^
ah sii! *_* come non dire della nascita di questa mia idea! dovete sempre che io due anni fa avevo in mente due mie future carriere: la scrittrice e la Mistress (sisi, la dominatrice dei locali sadomaso *_*). Semplicemente credevo che gli uomini fossero stupidi, senza cervello e meritassero solo di essere picchiati *_* ed ecco com'è nata la passione per quetso mestiere. insieme a questo mio pensiero c'era lei. il mio mito. Misaki Saiki, Negromante e Mistress del manga Daydream. l'altro giorno ho ripescato quei manga e li ho riletti ^__^ così è nata questa ficcy. ci siete anche voi pitoniche. perchè siete una parte importante della mia vita *me abbraccia ognuna singolarmente* spero che vi piaccia anche se è una ficcy estremamente originale.
Ringrazio anche la mia cara beta.rider Fla *__* me ti lovva.
Vi lascio al chappy.
Buona lettura ^__^

Capitolo 1
Era una serata di primavera. Me lo ricordo ancora. Vagavo per Udine un po’ spaurita. Anche se quella era stata la capitale della mia vita per sei anni, ero insicura. Non sapevo dove mi stavo cacciando. Però sapevo una cosa. Avevo bisogno di soldi. E l’occasione mi si era presentata sotto al naso. Ambra mi aveva pregato di rinunciare. Ma era quello che aspettavo da anni. In più avevo mandato il mio libro a migliaia di editori e ancora nessuna risposta. Così avevo visto quel volantino attaccato sulla bacheca in stazione. Finalmente, quella sera, mi ero decisa ed ero montata in sella alla mia vecchia Peugeot 206 per farmi quei tre quarti d’ora per Udine. Imboccai diversi vialetti sconosciuti. Odiavo girare per la città da sola. Mi sarebbe piaciuto avere al mio fianco Amos. Ma era al lavoro in quel momento. E per di più, quando gli avevo accennato al possibile lavoro aveva storto il naso. Ma non ce la facevo davvero più. Era dal giugno prima che avevo finito la scuola. Non avevo soldi per l’università. E così mi ero gettata a capofitto sul mio libro. L’avevo concluso a gennaio. Così l’avevo spedito. Ma ancora nulla. Ventuno anni e pesavo ancora sulle spalle dei miei. Io ed Amos avevamo la più chiara idea di andare a vivere insieme. Però, essendo io a corto di soldi, non potevo permettermi un appartamento. Ed eccomi li. Ad imbucare l’ennesimo vicolo. Finalmente trovai la porta. Il volantino stretto in una mano. Mi avvicinai titubante e bussai. Mi sembrava di essere in un film di spionaggio! La porta si aprì piano, rivelando in uomo alto e dalle spalle larghe. Mi squadrò dalla testa ai piedi e mi invitò ad entrare, sorrisi timida ed accettai. Mi trovai in uno stretto corridoio. Luci soffuse. “Bene…” sussurrò l’uomo. Deglutii a fatica. Rimpiansi la mia bella casetta. Ma poi. Pensai che in verità io non avevo davvero una mia bella casetta. Quindi mi diedi coraggio e presi un po’ di voce. “Mi…scusi…sono qui per il volantino…” dissi piano. L’uomo mi guardò scettico. “Quanti anni hai?” mi chiese. Sorrisi imbarazzata. La mia statura certo non mi conferiva un aspetto adulto. Come anche il viso. L’unica che tradiva la mia aura di brava bambina erano le varie collane e le borchie. L’unica cosa che non era cambiata col tempo. La mia anima da metallara ancora fedele a Manson. Fu l’uomo che mi distrasse dai miei pensieri. Iniziai a frugare in borsa. E trovai la carta d’identità. Gliela porsi e lui la esaminò accuratamente. “Sei apposto…vieni…” mi liquidò, restituendomela poco dopo. Annuii e buttai il documento in borsa. L’armadio mi condusse fino alla fine del corridoio. Per poi arrivare in un’altra stanza. Era una specie di sala d’aspetto. Poltrone in pelle. Normali tavoli. Però era vuota. E ne intuivo anche il perché. Il mercoledì sera non era una buona giornata per gli affari. “Aspetta qui…vado a chiamare la padrona…” mi ordinò l’uomo. Annuii confortata. Allora era una donna che gestiva tutto! Mi appoggiai al muro guardandomi in giro curiosa. Chissà se mi avrebbero fatto un normale colloquio. Forse avrei anche dovuto provare la pratica! Sorrisi all’idea di dover dare qualche schiaffo a quell’omone che se n’era appena andato. Mi era stato antipatico già dal primo momento in cui l’avevo visto. Passarono dei minuti che mi sembrarono interminabili. Poi, una porticina nell’angolo si aprì. L’uomo di prima uscì sorridendo. E al suo seguito, una donna. Gli occhi mi si illuminarono a vederla. Alta, le gambe strette in stivali di latex lucidi, rossi. Tacchi alti. Corpetto con poco dato all’immaginazione. Slip sgambati. Il suo sguardo non indugiò nemmeno un attimo sulla stanza. Ma mi si appiccicò subito addosso. “Vieni…seguimi!” esclamò decisa. Poi tornò nella stanza. La raggiunsi di fretta, mentre l’uomo richiudeva la porta alle mia spalle. La donna mi camminava davanti. Sicura e fredda anche con indosso quel misero completo. Attraversammo un altro corridoio. E delle scale. Sembrava che stessimo andando in una specie di sotterraneo. Finalmente, alla fine delle scale, mi fece entrare nell’ennesima porta. Ce n’era un’altra accanto. Era socchiusa. Intravidi delle manette appese alla parete. E sorrisi. La donna mi fece accomodare in quello che sembrava uno studio. Il suo probabilmente. C’erano due poltrone ed un tavolo. Una di fronte all’altra. Lei si sedette su quella lontana. Così io mi misi nell’altra. Mi sentii estremamente bassa. Una mocciosa insomma. “Dunque…devo dedurre che sei venuta qui per il lavoro come Mistress dico bene?” mi chiese. poi accavallò le gambe con eleganza. Annuii sicura. “Bene…Carlo mi ha detto che dai documenti risulti ventunenne…anche se sembri più giovane…” iniziò a dire. Sorrisi imbarazzata. “Eh si…purtroppo non sembro molto adulta…” commentai quasi in tono di scusa. La donna annuì. “Io sono Manuela, la padrona del Club…” si presentò. Stavolta la guardai negli occhi. Notai solo in quel momento le iridi grigie. Contornate da lunghi capelli castani. “Miriam…aspirante Mistress…” risposi. Non sapevo come mi fosse venuta quell’uscita. Sta di fatto che la mia interlocutrice sorrise. Così iniziò quello che sembrava un colloquio. Mi chiese dove abitassi. Cosa facessi. Il perché volevo fare un lavoro tanto infimo. Io risposi tranquillamente. Mi chiese anche se avessi un ragazzo. “Si…cel’ho…stiamo insieme da cinque anni…” risposi. Manuela mi guardò titubante. “Qualcosa non va?” chiesi dubbiosa. Fino a quel momento era andato tutto bene. Eppure vedevo che un’espressione poco rassicurante si era fatta largo sul suo viso. “Vedi…avere un ragazzo non è il massimo se si desidera un lavoro come questo…” iniziò a spiegare. Scossi la testa. “Lui sa che ora sono qui a parlare con te…non ha problemi che io faccia questo lavoro…” sorrisi. Manuela sembrò stupita dalla mia risposta. “Capisco…senti, sono una tipa schietta e diretta…non sei l’unica che è venuta per questo lavoro…alle altre l’ho detto e lo dirò anche a te…non ammetto che si trascuri il lavoro per qualche stupido impegno o per qualche insulso capriccio da parte di un qualsiasi moroso…o sei dentro o sei fuori…” disse spiccia. Annuii sicura. Lei parve tranquillizzata. Tirò un sospiro di sollievo. “Ventuno anni…sei la più giovane lo sai?” precisò poi. Sorrisi ed alzai le spalle. “Per la cronaca, e te lo dico solo perché sei una tra le favorite, io ho venticinque anni…” aggiunse poi. Sorrisi soddisfatta. Dopo questo breve scambio di regole, il colloquio continuò. Mi chiese le solite cose (esperienza, disponibilità, pagamenti) e poi decise di tornare in superficie. Quando tornammo in quella specie di sala d’aspetto, vi trovai l’uomo che leggeva un giornale su una poltrona. “Bene…il tuo numero cel’ho…ti chiamo entro fine settimana…ora Carlo ti accompagnerà fuori…” concluse. Le detti la mano e seguii l’uomo per le porticine e gli stretti corridoi. Finchè non fui tornata fuori. Le Converse a contatto con l’asfalto. Tirai un sospiro di sollievo. E guardai il cellulare. Due chiamate senza risposta ed un messaggio. Scossi la testa e decisi di aspettare a leggerli in macchina. Così mi incamminai. Sollevata. Emozionata. Manuela mi aveva messo una carica enorme addosso. Trotterellai via, allegra. Rimmergendomi fra le stradine. In cerca della mia Peugeot. Che mi avrebbe condotto alla mia solita vita. Ancora senza adrenalina. E senza soldi.
 
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flaflysnape
view post Posted on 25/8/2008, 21:42




Oh Mistress. my Mistress!!!!! yeeeeeahhh! la Mimi è arrivata con qsta splendida ff! ragazze è bellissima, nn perdetevela...l'inizio è interessantissimo Mimi...viene proprio la "voglia"XD di leggerla! kisses, your beta, Fla <3
 
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°Razorblade_Romance°
view post Posted on 25/8/2008, 21:45




ueppa......mimi me attende il secondo capitolo.
Cavoli però se scrivi bene *.* *.*
ti odio, sono invidiosa *.*


 
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felpato89
view post Posted on 25/8/2008, 21:46




Interessanteee mimiii bravaaa ^^ aspetto l'aggiornamento *.* un bacioneee ti lovvo
 
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StregattaMatta
view post Posted on 25/8/2008, 23:16




Adesso mi sconfini anche in other fiction??Eheh
Scherzo lovva!
Sei bravissima come sempre non c'è che dire!Storia originalissima e intrigante.

Ma sai che anche a me sarebbe piaciuto fare la Mistress??E non è da ora...è una delle mie insane voglie...muahah

Bravissima!

Irene
 
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^^Hachiko_Temari^^
view post Posted on 26/8/2008, 13:26




ooooooooooooooh *_*
belliccima come sempre T.T
me invidiosa!
Mistress hihihih
 
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kikyo91
view post Posted on 29/8/2008, 00:07




salve salve ^__^
ecco che vengo (auaua) a queste assurde ore per dirvi che il mio pc è guarito! ma, siccome non gliene frega a nessuno del mio pc XD (T.T Nda pc) posto anche il secondo capitolo! cel'ho già scritto da un pò e non resisto a non portarlo *_* giusto per trarre qualche delucidazione, Ambra è la mia migliore amica, Amos è il lovvo e....*_* io sono io XDXD (ok perdonatemi ma sono in crisi da esame auaaua). siccome non siamo qui a pettinare i babbuini, vi posto questo capitoluzzo ^__^ il terzo è già pronto ma penso lo posterò quando anche il prossimo capitolo di Boulvard sarà pronto = 3 detto questo, ringrazio ancora le care Ire, Giò e Dany che mi sopportano nei miei sfoghi depressivi e di follia durante la notte nel group, la Fla che mi sopporta sempre e comunque (ti lovvo tesshora mia <3 graccie di betare i miai chappy) epoi ringrazio anche la Emilyuccia che mi tira su anche lei con le sue lettere e chiamate *_* insomma, vi lovvo! graccie die commenti ^__^
Buona lettura lovve mie *manda baci in omaggio*

Capitolo 2
Riuscii a tornare a casa ad un orario decente. Ai miei dissi solo che ero andata ad un colloquio. In quanto Amos, era uscito dal lavoro, ma non aveva commentato il mio gesto nemmeno con una parola. Così mi cambiai infilandomi nel pigiama primaverile e, con una buona tazza di caffè, mi piazzai al pc. Ricontrollai più volte le e-mail, ma nulla ancora dai possibili editori. Arresa, accesi msn. Come immaginavo, le ragazze mi stavano aspettando. La prima ad aprirmi la conversazione fu Flavia, con il solito trillo di preavviso. Le risposi subito. Poi, immediatamente dopo di lei venne Giorgia. Ed Irene. Convincendomi così a sbloccare il contatto in comune del forum. Le ragazze erano ancora un punto d’appoggio per me. Come del resto lo erano state per tutti quegli anni. E nonostante non potessi averle lì con me, le sentivo vicine. Passai la serata a cercare di buttar giù qualche riga e a parlare con loro. Anche se l’immagine così autoritaria di Manuela mi rimase impressa nella mente. Non sapevo perché, ma in cuor mio speravo di venir assunta. Non solo per i soldi. Forse perché era la professione che volevo fare da quando ero in prima superiore. E non m’importava cos’avessero pensato tutti. In realtà non sapevo nemmeno io cosa pensare. Di questo mio colloquio avevo avvertito Amos, Ambra, Tania, Simona e le ragazze del forum. E anche Marco ovviamente. Quello era il più trepidante di tutti! Nessuno aveva deluso le mie aspettative. Così i loro commenti favorevoli mi portarono a dormire sonni tranquilli quella notte. Il giorno dopo, decisi di mettermi al lavoro, impugnando tastiera e nuovo foglio di word. Il cellulare acceso e pronto a ricevere chiamate. Passai la giornata appostata al pc a farmi calare ulteriori diottrie. Essendo giovedì, di norma avrei avuto danza. Ma da quando il nostro gruppo si era sciolto definitivamente, introducendo Ambra nel mondo del vero hip hop, io mi ero data alla sedentarietà di casa mia. Il cellulare squillò un paio di volte. Solo per mano di Tania e Simona però. Di Manuela ancora nessuna traccia. Però era solo giovedì. Quindi, come ripeteva la cara Mrs Lovett a Sweeney nel film, dovevo solo stare calma ed aspettare. Così feci. Ed anche il giorno successivo passò. Era sabato pomeriggio, quando per l’ennesima volta la mia suoneria iniziò ad imperversare per casa. Oramai sconsolata andai a rispondere con la mia solita calma. Era un numero sconosciuto. “Pronto?” dissi titubante. Sobbalzai nel sentire la voce di Manuela dall’altra parte. Quando poi mi sentii dire senza giri di parole il motivo della telefonata, un altro colpo mi assalì. Dopo i soliti saluti, buttai il cellulare sul divano ed iniziai a saltellare a mo di pazza schizofrenica per casa. Manuela mi aveva invitato ad andare al Club per concludere le ultime formalità. Dopodiché, sarei stata una Mistress. Certo, alle prime armi, ma pur sempre Mistress ero! Decisi però di comunicare questa notizia solo alle ragazze del forum. Ne accennai qualcosa ad Ambra e Amos. E ne tenni all’oscuro Marco. Volevo fare una sorpresa a tutti. E ci sarei riuscita! Eccome! Senza perdere tempo Manuela mi aveva dato appuntamento al Club quel lunedì sera stesso. Che venne in un lampo. Ero partita da casa in anticipo. In modo da riuscire a trovare un parcheggio più vicino. Compiuta questa prima missione, mi toccò aggirarmi per quegli intricati viottoli. Fino ad arrivare alla agognata porta. Bussai senza nemmeno rendermene conto. Fu l’uomo dell’altra volta ad aprirmi. E a guidarmi attraverso il corridoio dalle luci soffuse. Arrivando così nella sala d’aspetto. Come immaginavo era vuota. O almeno, così pensavo. Finchè notai un uomo seduto su una poltrona. In mano il solito giornale spiegazzato. Cercai di non degnarlo di uno sguardo. Però non ci riuscii. Notando così che anche lui soleva rivolgermi parecchie occhiate. Doveva avere una quarantina d’anni. Fronte larga e stempiata. Prima che potessi analizzarlo meglio, Manuela comparve dallo stanzino. Per portarmi via dai miei pensieri. E dagli sguardi quantomeno inquietanti di quell’uomo. Mi mettevano ansia. Seguii felice la donna per il corridoio e le scale fino ad arrivare all’ufficio. Mi accomodai sulla stesse poltrona dell’altra volta. Manuela iniziò con i soliti saluti obbligati. Per poi accavallare le gambe e prendere un profondo respiro. Così inizio a spiegare. Tutte cose che avessi avuto il bisogno di sapere evidentemente. Mi passò un foglio con scritto il regolamento. Lo avevo già visto. Era affisso su un muro della sala d’aspetto. La donna iniziò a parafrasare ogni singolo punto. Venni a sapere così che non ero la sola ragazza oltre a lei a lavorare li. Ce n’erano altre due, che si alternavano i turni. Inoltre notai con piacere che i prezzi erano sopra a quello che avevo pensato. Avrei avuto i soldi per l’appartamento in meno di due mesi! Scoprii anche che io ero una Mistress “novellina”. Potevo concedere solo certi tipi di servizi (che Manuela si preoccupò di elencarmi). Ed infine, tirai un sospiro di sollievo, nel notare la regola numero dieci. “Nessuna Mistress può intraprendere rapporti completi con un cliente…nemmeno se è egli stesso a chiederne…dopo i sei mesi di appartenenza al Club, la Mistress sarà autorizzata a decidere se accettare o no tale richiesta. La proposta, in tal caso, sarà esposta prima alla padrona…” lesse imparziale Manuela. Annuii. E sorrisi rincuorata. Vidi la donna scuotere la testa divertita. “Bada bene…non mi si nasconde nulla…è la regola principale del rapporto di fiducia padrona-Mistress che vige qui dentro…” iniziò a dettare poi. Annuii ancora. Io e le bugie avevamo entrambe le gambe corte. Non ci andavo per nulla d’accordo. Quindi non sarebbe stato un problema rispettare quella regola aggiuntiva. “Inoltre Miriam, sappi che ci tengo alle mie ragazze…sono come sorelline per me, pertanto, è mio dovere proteggerle…Carlo è qui per questo…scacciare i clienti troppo rozzi ed impertinenti…” continuò a spiegare. Sorrisi. Così avevo guadagnato un’altra sorella maggiore. Anche se la mia sen’era andata a vivere con il suo ragazzo già da quando avevo diciannove anni. “Manuela…posso chiederti una cosa?” dissi all’improvviso. La donna annuì. “Chi è l’uomo seduto di sopra?” chiesi, curiosa. Lei scosse la testa. Poi si portò una mano sugli occhi. Quando se li scoprì, mi guardò divertita. “È Moruzzi…un cliente abituale…” rispose spiccia. Però io non ero ancora soddisfatta. “Ma…è lunedì…” osservai. Manuela annuì. “Vedi…diciamo che lui è un cliente particolare…di solito lo sevo io personalmente…anche se devo confessarti che ha una predilezione per le novelline…ecco perché è qui…voleva vedere cosa c’è di nuovo sul mercato…” spiegò, guardandomi negli occhi. Sobbalzai. “Predilezione per le novelline?” ripetei intimidita. Manuela si alzò dalla poltrona. “Si…riserva un’iniziazione speciale ad ognuna…” ghignò. Sbarrai gli occhi incredula. Quel lavoro iniziava davvero bene! Il primo cliente che mi sarebbe capitato era un maniaco dalle tendenze troppo marcate! Però poi notai che Manuela aveva preso a ridere. “Bambina che faccia che hai! Chissà che hai pensato! Non crederai che gli conceda di mettere mano alle mie care sorelline vero?” commentò ancora fra le risate. “Però…hai detto…” cercai di giustificarmi. Manuela scosse la testa, cercando di tornare seria. “Lui vorrebbe, però gli ho concesso di vedere le tue coetanee solo dopo che entrambe avevano trascorso almeno tre mesi al Club…in modo da essere preparate e decise…” spiegò ancora. Annuii imbarazzata per la pessima figura. Dopo questo equivoco, non ci furono particolari argomenti di conversazione sul lavoro. Così Manuela si buttò alla scoperta della mia vita. E, dopo una chiacchierata, mi congedò. Accompagnandomi lei stessa alla porta. Mi salutò sorridendo. “Allora, benvenuta Mistress Miriam…” esclamò, porgendomi la mano. Ricambiai il sorriso e la stretta di mano. Per poi allontanarmi in vista della mia macchina. Tra le stradine di Udine. Cuffie premute nelle orecchie. Ed espressione soddisfatta in viso.
 
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°Razorblade_Romance°
view post Posted on 29/8/2008, 00:18




ok la nostra protagonistuzza è stata assunta ... chi cappero l'è sto moruzzi..aho! me curiosa XD
mimi..se ti dico che scrivi benerrimo ti offendi? si lo so che sei più che braviccima ma non so che altro dire..
XD
un bacione enorme mimi!
 
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flaflysnape
view post Posted on 29/8/2008, 00:52




brava mimiii! bel capitoluzzo! staremo a vedere le imprese di qsta nuova Mistress :shifty: graaaaaaaaaaaaaandee!
 
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felpato89
view post Posted on 29/8/2008, 00:58




mimiiiiiiiii tesssoraa mi hai nominato nella tua ff???? O.o che onoreee *me commossa * :cry: grassssssie *.* cmq bel capitolooo tesora ^^ continua baciii :D
 
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StregattaMatta
view post Posted on 4/9/2008, 17:05




Ce l'ho fatta..l'ho letto!
Che dire?Sono sempre più curiosa di sapere cosa vuole questo Moruzzi!
Bravissima lovva!

Irene
 
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kikyo91
view post Posted on 19/10/2008, 16:09




*sbuca da un angolino buio* salve *-*
ebbene si! sono uscita finalmente dal mio baratro dello sconforto da scrittrice! anche detto "blocco schifoso che io odio con tutto il cuore santo Manson u_u"
insomma si *_* sono riapparsa per....dirvi quanto vi voglio bene XD *sclero pomeridiano* ma nuu che scherzo auau x3 ovviamente aggiorno :*
siccome questo capitolo l'ho scritto ancora ad agosto non mi ricordavo nemmeno di averlo copiato XD graccie pussha che mel'hai ricordato u_u ora vi lascio alla lettura ^^ un'ultima cosa: *_* graccie mille per aver aspettato questa writer veloce come un bradipo morto XD
Buona lettura x3

ps. sisi non vi preoccupate *_* anche Boulevard è in fase di scrittura finalmente x3
pps. ire il tuo avatar è troppo *çç* *stupra avatar ire* XD

Capitolo 3
Per la strada non feci che cantare a squarciagola. Un cd di Manson a tutto volume. Ero felice. Elettrizzata. Anche se tanti dubbi avevano rubato lo spazio dell’eccitazione. Se non fossi stata capace? Se Amos si fosse opposto nonostante mi avesse dato la sua approvazione? Mille se iniziarono a vagare nella mia mente. Però bastarono le note iniziali di Putting Holes in Happiness per farmeli riporre in un angolino. Così proseguii il viaggio tranquilla. Arrivata a casa comunicai la notizia ai miei. Dissi che mi avevano assunta in un bar e che pagavano piuttosto bene. Mia madre tirò un sospiro di sollievo. E anche mio padre sembrò sollevato. Subito mi fiondai al pc. Per comunicare la notizia alle ragazze. Tutte furono entusiaste per me e rimasi a fantasticare sulla mia carriera per tutta la sera. Quando spensi il pc era troppo tardi per esaudire il proposito che mi premeva da quando Manuela mi aveva chiamato il sabato. Ero combattuta se cercare il numero in rubrica e premere la cornetta verde. Non resistetti e lo feci. Il telefono squillò a vuoto per qualche minuto. Finchè la sua voce mi rispose. “Cosa fai ancora sveglia a ste ore?” esclamò stupito Marco. Saltellai sul posto per contenere l’emozione. “Niente…piuttosto disturbo?” chiesi. “No tranquilla…mi annoiavo…” rispose subito. Presi un profondo respiro. “Hey…hai presente il colloquio di Mistress che dovevo fare mercoledì?” iniziai a dire. “Si si! Che ti hanno detto? Presa?” chiese veloce Marco. Risi. Era più impaziente lui di sapere, che io di comunicargli la notizia. “Bhe…sabato mi hanno chiamato…e mi hanno chiesto di andare la oggi…” continuai. Sentivo che lui fremeva per sapere. E così decisi di accontentarlo. “…per concludere le ultime cose…da stasera sono diventata una Mistress a tutti gli effetti!” comunicai. “Si!!! Lo sapevo che ti prendevano! Quando inizi?” esclamò esaltato. Risi ancora. “Non lo so…mi chiameranno quando hanno bisogno penso…” risposi incerta. “Capito…però io tel’avevo detto che ti avrebbero presa!” osservò Marco. Sorrisi. “Tu speravi che mi prendessero…” lo corressi. Lo sentii tossicchiare finto innocente. “Comunque avvisami quando inizi! Così io mi fiondo al volo!” esclamò poi. Scossi la testa. “Dai…mica vien giù solo per qualche frustata!” sbottai. “Perché no?! La Mistress sei tu! Non dimenticare che mi hai promesso un trattamento! E poi devo diventare cliente fisso!” rimbeccò sicuro. Sorrisi divertita. In tutti quegli anni non era cambiato di una virgola. Il solito Marco. Che mi tirava su nei momenti bui. Che mi faceva ridere. Che mi sosteneva. Quindi, come potevo dar torto ad una persona a cui volevo così bene? “Allora ok…ti scrivo appena inizio! Ora vado a nanna che sono stanchissima!” lo salutai. “Ok…allora notte cara Mistress!” sorrise. “Notte…ti voglio bene…” risposi. Lui ricambiò e chiusi la telefonata. Andai in camera mia. L’indomani sarei dovuta uscire con Ambra nel pomeriggio. E la sera stare con Amos. Avrei dovuto comunicargli della mia nuova professione. Assicurandogli che le sue paure non avrebbero preso forma. Accertando così anche a me stessa di essere diventata una Mistress a tutti gli effetti.
La mattina non fui svegliata da mia madre. Aprii gli occhi che era più tardi del solito. Lei mi disse che siccome avevo trovato lavoro mi meritavo un po’ di orette di sonno in più. Se solo avesse saputo che lavoro! Insomma, quella mattina mi alzai di buon umore. Avevo finalmente qualcosa per guadagnarmi ciò che mi occorreva. E avrei potuto finalmente trasferirmi in un appartamento con Amos! Se lui avesse voluto stare ancora con me ovvio. Scacciai un simile pensiero e mi appostai al pc. Flavia era entusiasta per me. Oserei dire anche più di me. Mi suggerì più volte di farci una Fan Fiction spicy da postare sul forum. Stessa cosa Irene. Mi aveva detto più volte che anche a lei sarebbe piaciuto fare la Mistress. Così mi auto convinsi. Dovevo riuscire in questo lavoro. Aveva già inflitto abbastanza sconfitte a me stessa. E il mio povero ego ne era uscito depresso. Anzi, non sapevo nemmeno se ne fosse uscito! Rimasi al pc fino a dopo pranzo. Mi staccai solo quando mancavano quindici minuti all’appuntamento con Ambra. Eh si. La puntualità non si era sviluppata con il tempo! Presi i primi vestiti nel mio armadio e misi le Converse. Ficcai il portafoglio in borsa. E le chiavi. Per poi scendere le scale. Passai accanto alla mia Peugeot. Mi dispiaceva lasciarla li immobile. Però avrei impiegato il doppio del tempo andando in auto. La guardai un’ultima volta. Le feci una piccola carezza sul tettuccio. Poi trotterellai fuori dal cancello verde e imboccai la stradina. Passai davanti al ricreatorio. E poi ai vari bar. Fino ad arrivare alla gelateria. Ed eccola li. Puntuale. In piedi ad osservare la vetrina della libreria li accanto. Nel suo metro e settanta. Con i capelli raccolti a coda. Mi avvicinai e le diedi un colpetto sulla spalla per farla voltare. Ambra mi guardò e subito ci abbracciammo. Non ci vedevamo da più di due settimane. Cosa che ai tempi della scuola non sarebbe mai successa. E dire che nessuna delle due era cambiata di molto. A parte il fatto che lei si stava facendo largo nel duro mondo dell’hip hop. Mentre io. Solita nullafacente. Non di scelta però. Dopo i primi saluti entrammo nel bar. Ci sedemmo nel nostro tavolo. Accanto all’enorme vetro che dava sul marciapiede. Ci scambiammo le informazioni di routine. Mi raccontò delle sue ultime lezioni. Di come non riuscisse a fare quel determinato passo. Nonostante l’insegnante la lodasse per le sue capacità. Era sempre stato così. Ambra era una ragazza modesta. Anche troppo secondo me. Quando ebbe finito di farmi anche il riepilogo sentimentale, toccò a me. Non fu proprio così difficile confessare la mia nuova professione.”Sai…alla fine l’ho fatto…mi hanno preso…sono una Mistress!” sorrisi tranquilla. Sorseggiando il mio tè al limone. Ambra sbarrò gli occhi. “Cosa?!” esclamò. Risi. Lo sapevo che avrebbe reagito così. “Hai capito bene…ieri sera ho concluso tutte le formalità…ed ora sono una Mistress a tutti gli effetti…” spiegai spiccia. Dirlo mi suonava ancora strano. Però faceva il suo effetto! “Ma…e Amos? Non ti ha detto nulla?” esordì ancora lei. Scossi la testa. “Glielo dico stasera…comunque era favorevole…” risposi. Ambra sospirò esasperata. “Miriam…pensaci bene…non puoi fare il primo lavoro che ti capita sotto mano!” esclamò seria. “Non è il primo lavoro…è il mio lavoro…ne sono sicura! Pagano bene e mi diverto! Più di così?” sorrisi, a mo di slogan pubblicitario. Ambra chiuse per qualche minuto gli occhi. poi tirò un altro sospiro. “Se è per i soldi dell’appartamento sai benissimo che non serve! Amos si è pur offerto di pagare tutto no?” commentò. Sbuffai. Era vero. C’era stato un momento in cui ero stata davvero disperata. E lui mi era venuto in soccorso. Ma avevo rifiutato. “No…senti…io…mi sono stufata di dipendere dagli altri…è da ventuno anni che sono un peso sulle spalle dei miei…e non voglio fare così anche con Amos…è troppo importante…sento che devo farcela da sola…e questo lavoro è la mia opportunità…” spiegai convinta. Ambra mi guardò. E sorrise. Sapevo che mi avrebbe capita. Lo aveva sempre fatto. Da brava migliore amica. Così le raccontai delle regole. Facendola rimanere a bocca aperta nel sentire i prezzi. Passammo tutto il pomeriggio assieme. Come fossero stati i bei vecchi tempi. Quando lei pensava ad evitare le ansie dei suoi professori. E io a cercare di moderare la mia nullafacenza. Tirai a casa giusto per l’ora di cena. Mangiai un toast al volo e mi preparai per l’arrivo di Amos. Sarebbe rimasto a dormire da me. entrai tutta scodinzolante in camera. da quando mia sorella era andata via, avevo fatto riunire i letti. Nell’armadio si era fatto spazio per i miei vestiti. Insomma, avevo finalmente una camera tutta mia! E Amos se ne approfittava per rimanere da me. Di certo i miei non lo cacciavano. Anzi, era il ben voluto come quando ero un adolescente. Alle nove in punto lui si presentò alla porta. Ed io non era ancora pronta. Comunque la serata consisteva in un dvd e poi cazzeggio fino a tardi. Adoravo quelle serate! Mi sembrava di tornare indietro ai miei diciassette anni! Dopo i soliti dieci minuti ad aspettarmi in corridoio, l’uomo cedette e si appostò comodo sul divano. Trotterellai in salotto e lo guardai. Non era cambiato di una virgola. I soliti capelli castani sparati in su con il gel. La barba ben tenuta. E quegli occhioni castani. Che mi facevano ancora sciogliere. Senza dire una parola mi ci fiondai in bracco e gli diedi un bacio. Lui ricambiò volentieri. Gli raccontai del pomeriggio passato con Ambra. Stavo per riferirgli del colloquio, ma fu più svelto ed accese il lettore dvd. Così mi dovetti arrendere. Passammo la serata a guardare un film di quelli già visti. Finimmo per andare a letto a mezzanotte. Tutti e due eravamo stanchi morti. Però avevo ancora la novità da confessare. Così, mentre ci stavamo mettendo sotto le coperte, mi avvicinai. Fu più difficile che comunicarlo ad Ambra. “Amore sai…il colloquio di mercoledì sera…ti avevo detto che mi avevano chiamato perché andassi là ieri sera…” iniziai a dire. Amos si voltò. Non disse nulla. Avevo solo quegli occhioni castani puntati addosso. “Ecco…mi hanno…assunto…ora sono una Mistress…” conclusi. Lo vidi sobbalzare. Passarono dei minuti. “Amore…mi vuoi ancora bene?” gli chiesi preoccupata. Lui sorrise. “Certo amore…è solo che…mi ci devo abituare…” rispose. Annuii. E gli lasciai qualche minuto per assorbire la notizia. “Qualche obiezione?” sussurrai timida. Amos sospirò. “Che ti devo dire…un po’ geloso lo sarei sempre…però ho fiducia in te…e poi amore…voglio vederti felice…quindi se fare quel lavoro ti diverte, io non dirò nulla…” rispose. Sbarrai gli occhi stupita. “Grazie amore, ti amo tantissimo!” esclamai felice. Amos rise e mi invitò ad accoccolarmi accanto a lui. “Però l’esclusiva la voglio solo io!” precisò. Lo guardai dubbiosa. Poi capii. Ed annuii. Gli diedi un bacio. E poi mi sdraiai fra le sue braccia. Chiudendo gli occhi. Sapendo che mi aveva dimostrato per l’ennesima volta di essere un ragazzo fantastico.
 
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°Razorblade_Romance°
view post Posted on 19/10/2008, 16:28




*.* pussha *.* eccolo finalmente l'aggiornamento tsk ù.ù
certo che lo voglio pure io un lovvo che mi ama e che mi lascia fare ciò che mi rende felice eh .-.
ma te aggiorna presto pussha che questo capitolo l'hai scritto ad agosto e ora siamo ad ottobreee x3
 
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flaflysnape
view post Posted on 19/10/2008, 19:19




Brava Mimiiiiiiiiiiiihhh! *ççç* che capitoluzzo bellissimo! Finalemnte hai aggiornato!!! ^__^
E concordo con la attriciuzza qua sopra, e quindi non aggiornare dopo 3 mesi XD
Dai tessora, sei sempre bravissima!! Mi era mancato il tuo favoloso modo di scrivere!!! Ora aspetto con ansia l'aggiornamento di Boulevard!!! :D :D :shifty: kisses
 
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StregattaMatta
view post Posted on 19/10/2008, 20:48




Ma bellissima toppah mia.....finalmente!
Sentivo la mancanza del tuo modo di scrivere così fantasticoso!
La Mistress....wooow che bel lavoro....anche me lo vuoleee.... :P
Braviccima la mia lovva!!
Ora però,datti da fare con Boulevard!! :wub:
*me ti ama e ti adora*

Irene
 
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15 replies since 25/8/2008, 21:35   233 views
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