Severus Piton & Alan Rickman Fan Forum

moon poisoned, godetevi questa storiella

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banchan
icon8  view post Posted on 10/6/2008, 12:59 by: banchan




uff...tutta la mia pubblicità non serve a nulla...che tristezza vabbè io continuo a postare...prima o poi qualcuno si accorgerà di me.... GHEHE :woot:

Fortunatamente non passò molto prima che un rumore di passi mi annunciasse l’arrivo di madama Bumb e madama Chips. Spiegai loro come mi ero procurata la frattura e come il professor Piton aveva contribuito alla mia guarigione, infatti mi sentivo decisamente meglio e non avevo più dolore alla gamba. Madama Chips mi esaminò con cura per poi congedarmi e facendomi gli auguri dato che, a quanto pareva mia sorella era entrata a far parte della mia stessa casa. Stavo percorrendo il corridoio quando mi accorsi di aver dimenticato la bacchetta, tornai verso l’infermeria e notai che dei sussurri provenivano dall’ufficio di madama Chips, mi affacciai curiosa all’uscio avendo cura di non farmi vedere. L’infermiera della scuola stava parlando animatamente con un uomo che non avevo mai visto, era proprio spaventoso, aveva il viso completamente ricoperto da cicatrici, il naso mozzato, un occhio che sembrava bionico e dalla zampa di leone di legno che si scorgeva da sotto il suo vestito avrei giurato che era anche zoppo. Quando sentii madama Chips che lo apostrofava come “professore” capii immediatamente che quell’uomo doveva essere per forza il nuovo insegnante di difesa contro le arti oscure, gran bella materia ma quel tipo non mi incuteva altro che timore, avvicinai meglio l’orecchio alla porta dalla quale stavo sfacciatamente spiando. A quanto pare il nuovo prof stava cercando Piton:”ma dove si è cacciato? È quasi fuggito all’inizio della cena e non si è più fatto vedere, pensavo fosse affamato dopo la discussione prolissa di oggi pomeriggio, a quanto pare desidera la cattedra della mia materia molto più che il sottoscritto”.
madama Chips gli rispose preoccupata:”Alastor, a dire la verità, mentre scendevo l’ho incrociato, sembrava così pallido, più del solito intendo, credo che stesse scendendo nel suo ufficio, sai nei sotterranei…non mi ha neanche salutato, sembrava talmente assorto nei suoi pensieri e poi era pallido, molto più del solito intendo… chissà forse tutto questo ha a che fare con la ragazza che ha provveduto a curare durante il banchetto, come si chiama…aah.. Smith”
“intendi la ragazza proprio fuori dalla porta?”
feci un balzo gigantesco, come aveva fatto a vedermi? Forse quel suo occhio poteva vedere attraverso i muri…colta con le mani nel sacco entrai nell’ufficio, mostrando la faccia più contrita che potevo fare, scusandomi dissi:”veramente sono qui per prendere la mia bacchetta che ho dimenticato sulla brandina, inoltre ci tenevo a dire che il professor Piton si comportava in modo strano anche quando era con me, sembrava quasi che io lo spaventassi..”
a queste parole sia madama Chips che il professore scoppiarono a ridere: “spaventato da te? Haha, avrà anche dei problemi, ma farsi intimidire così da una studentessa… avanti non essere assurda, ora vai a prendere la bacchetta e fila nel tuo dormitorio, madama Bumb ha già provveduto a farti arrivare alcune pietanze nella tua stanza”.
Mi scusai di nuovo e andai a prendere la bacchetta dove l’avevo lasciata...che strana serata, pensai mentre mi incamminavo verso il mio dormitorio che si trovava in una delle torri del castello.
Ero un po’ preoccupata per il professore chissà cosa l’aveva così atterrito e quell’espressione così…così…triste, ma in fondo non era un mio problema e filai dritta dritta nel dormitorio femminile dove mia sorella tutta agghindata con i colori di corvonero mi guardava fiera, con un gran sorriso l’abbracciai serena congratulandomi con lei a gran voce, festeggiammo un po’ nella sala comune, spedimmo un gufo alla mamma con la buona notizia poi filai a dormire dopo aver spiegato a Cassandra per filo e per segno tutta la mia assurda serata.
L’indomani mattina feci colazione con un po’ di latte e cereali, non avevo dormito molto bene a causa di alcune fitte che mi prendevano ogni tanto alla gamba fratturata, inoltre il mio breve sonno mi aveva riportato nell’infermeria proprio nel momento in cui il mio sorriso aveva colpito lo sguardo del professore di pozioni rendendolo gelido e finalmente ebbi la conferma che qualsiasi cosa avesse turbato Piton riguardava me senza dubbio. Insieme alla colazione arrivarono anche gli orari dei corsi che avrei dovuto seguire durante la settimana, il mio sguardo cadde immediatamente sull’orario di pozioni, naturalmente l’avevo il giorno stesso, l’ora prima di pranzo, naturalmente in compagnia di grifondoro. Guardai Cassandra con aria greve e lei ricambiò il mio sguardo indicando il tavolo dei grifondoro, non feci in tempo a voltarmi e che qualcuno mi afferrò in un abbraccio da dietro, ogni dubbio che avevo sull’individuo in questione era scomparso quando con la coda dell’occhio scorsi dietro di me una ciocca di capelli rosso fuoco. “GEORGE WEASLEY!! Dannazione staccati subito!! Non vedi che sto mangiando!?”
Ma il ragazzo a quanto pare non ne aveva alcuna intenzione anche perché ad alta voce cominciò a dire:”Ottavia! Che bello faremo ancora pozioni insieme, sopporterò meglio Piton con te accanto!! Senza contare che faremo insieme anche incantesimi e difesa contro le arti oscure!! Non hai visto il nuovo professore?? È strafigo!! È Moody!! Sono così contento!! Ah poi all’inizio di ottobre ci sarà la prima gita a Hogsmade, che ne dici di uscire con me??”
Ero rossa in faccia praticamente tutta la sala ci stava guardando, inoltre non avevo affatto notato che mi aspettava praticamente metà anno a condividere le lezioni con grifondoro!! Feci per cercare di staccarmi George di dosso quando al tavolo dei professori si aggiunse Piton, non sembrava sconvolto, però notai che tentava con tutte le forze di non guardare verso il mio tavolo, era solo un’impressione? Nel frattempo George si era seduto accanto a me e aveva circondato le mie spalle con il suo braccio, ero livida. Tentai di scansarlo ma a quanto pare era tutto inutile, mi girai di scatto rivolgendo ancora lo sguardo verso il tavolo dei professori e con mia grande sorpresa notai che Piton mi guardava, cioè, più che guardare me osservava con grande disgusto il braccio che mi teneva legata a George.
INSOMMA MI VUOI LASCIARE IN PACE?!” la mia voce risuonò per tutta la sala, se prima tutti mi guardavano indicandomi e spettegolando su me e George, ora erano ammutoliti. Con tutta la forza che avevo mi divincolai dal suo abbraccio, mi alzai coprendomi il volto e corsi fuori dalla sala vergognandomi come non mai. In prima e seconda ora avevamo incantesimi, seguita appunto da pozioni, prima di entrare nell’aula feci un grande sospiro e andai a sedermi sull’unico tavolo solitario, di li a poco mi raggiunse Cassandra accompagnata da George che con aria contrita mi disse; “senti, perdonami per oggi, davvero non avrei dovuto insistere..”
commossa, gli accarezzai i morbidi capelli dicendo:”non preoccuparti sono io che ho esagerato, che ne dici se chiami tuo fratello e facciamo lezione insieme?”
un enorme sorriso si aprì sul suo volto e si allontanò per chiamare Fred al grido di “OTTAVIA TI AMO!”. La lezione fu piacevole, i gemelli avevano rallegrato la classe facendo una dimostrazione di come si tiravano fuori le caccole dal naso del piccolo prof Vitious per magia senza farlo accorgere di nulla.
A volte, a tradimento, il volto prima sconcertato e triste poi disgustato di Piton faceva capolino nella mia testa…
Mentre mi incamminavo con gli altri verso i sotterranei dove si tenevano le lezioni di Piton, il mio cuore sussultava a ogni passo, continuavo a ripetermi di calmarmi ma a quanto pare era proprio impossibile: ero arrivata a un livello di tachicardia incredibile. avvertendo la mia agitazione George mi prese la mano con tanta naturalezza che quasi non me ne accorsi. Arrivati al sotterraneo il professore ci stava gia aspettando, il suo sguardo indugiava su ognuno di noi, aveva l’aria di non aver dormito affatto, quando vide la mia mano in quella di George, fece una smorfia di disgusto, solo allora realizzai che ero ancora legata al ragazzo presa com’ero dai miei pensieri, senza pensarci due volte tirai subito via la mia mano dalla portata dal gemello, e mi voltai di nuovo a guardare il professore che a quel punto si era voltato verso il resto della classe. Sembrava più nervoso del solito mentre ci spiegava acidamente come preparare una pozione per rendere chi la beveva irrimediabilmente triste e che faceva versare litri e litri di lacrime allo sfortunato finché non si prosciugava. Notai che era molto difficile e quando chiesi a Piton quante volte esattamente dovevo soffiare sopra il calderone egli non mi degnò di una risposta ma si limitò a scriverlo sulla lavagna senza neanche guardarmi. La mia pozione era decisamente del colore nero che descriveva la lavagna e soddisfatta riversai il contenuto del mio calderone in una ampollina e lo porta al professore per farglielo analizzare, finalmente mi avrebbe rivolto la parola…mi avvicinai cauta e domandai con voce sottile:”professore va bene?”
Per la prima volta da quando ero entrata nell’aula mi guardò negli occhi, un sottile velo di terrore gli passò sulla sguardo ma fu questione di un secondo, passò un minuto a scrutarmi per poi passare alla mia pozione appena imbottigliata. Fece un cenno col capo alla lavagna e con sguardo severo mi fece segno di annusarla, mi avvicinai e percepii immediatamente che l’odore non era affatto quello aspro di limone richiesto dall’esercizio, era più simile all’odore di alcol. Con un’occhiataccia sillabò “10 punti in meno a corvonero per la presunzione di fare sempre tutto corretto”.
Umiliata mi voltai per tornare alla mia postazione, Piton mi seguì e si soffermò ad osservare il calderone di George che sedeva vicino a me, la cui pozione era bluastra e emanava una forte puzza di formaggio, con un mezzo sorrisetto il professore guardò negli occhi il ragazzo dicendo “ a quanto pare anche qua dovrò togliere dei punti anche al grifondoro per l’idiozia dimostrata nell’affrontare una pozione semplice come questa, 20 punti in meno a grifondoro”.
George lo guardò allibito, poi sorrise ammiccando e disse “evvai Fred si comincia!! Quanti punti farò perdere al grifondoro quest’anno?”.
Fred sorridendo disse sottovoce “tanti quanti sono i centimetri di naso di Piton, quindi parecchi direi!”
Risero tutti sottovoce. La campana stava per suonare quindi tutti preparavano le loro cartelle in fretta e furia per accorrere al pranzo. Io feci tutto lentamente e quando la campana suonò la classe si riversò fuori alla velocità della luce tranne Cassandra che mi stava aspettando. Mi avvicinai e le dissi:”ascolta ti raggiungo subito, precedimi, ok?”
Con sguardo interrogativo mi guardò poi guardò Piton intento a cancellare la lavagna, rispose con un cenno del capo.
Quando tutti furono usciti mi avvicinai al professore e domandai con la voce più dolce che potevo fare:”tutto bene professore? Ieri non mi sembrava molto in forma…è scappato via così, non ho fatto neanche in tempo a ringraziarla come si deve e a scusarmi per il mio comportamento”.
Piton si voltò e mi guardo dritto negli occhi, aveva lo sguardo più impassibile che avessi mai visto in un essere umano, tornò a fissarmi i capelli e poi tornò al mio volto.
Con voce piatta disse: “è tutto apposto Smith, anzi ti intimerei di farti i fatti tuoi, tendi a essere irritabile, ah, ti consiglio anche di non farti vedere in giro per la scuola con atteggiamenti così bassi come hai mostrato a colazione stamattina e all’inizio della lezione..”
Sentivo gli occhi pizzicare, continuavo a domandarmi perché il mio cuore battesse così forte, l’espressione che Piton aveva dipinta sul volto il giorno prima mi aveva completamente spiazzato, creando un misto di sentimenti caotico e in discendibile nel mio cuore, eppure mi aveva praticamente appena insultato.
Chinai il capo chiedendo nuovamente scusa quando alzai lo sguardo il professore aveva di nuovo quell’espressione di timore che mi aveva tanto turbato…avrei tanto voluto avvicinarmi di più ma ero incredibilmente combattuta, decisi di voltarmi e andarmene ma mentre mi stavo incamminando verso la porta una mano fredda mi fermò facendomi ingoiare il cuore. Mi voltai piano in tempo per vedere l’espressione più triste che avevo mai visto, Piton sembrava rendersi conto della preziosità di quello che aveva appena mostrato perché abbassò immediatamente lo sguardo coprendosi il volto con una mano mentre l’altra tratteneva ancora il mio mantello.
La mia mente era nel caos più totale, quando infine il prof tornò a guardarmi con uno sguardo un po’ meno triste di prima ma ugualmente intenso sussurrò sottovoce qualcosa, sembrava un nome di persona, sarà stato il mio? Avvicinò la mano che aveva poggiato sul suo viso poco prima verso di me, finche non mi sfiorò la guancia con la punta delle dita…sentii chiaramente due parole uscire dalla sua bocca…quando la porta si spalancò facendo entrare il professor Silente, preside della scuola, un uomo alto dalla barba e dai capelli lunghi e argentei, gli occhi intelligenti color del cielo circondati da un paio di occhiali a mezzaluna. mi voltai di scatto senza dire una parola e corsi fuori dall’aula giusto in tempo per sentire il preside che diceva:”Severus, devo parlarti”
e Piton che rispondeva “certo preside, immediatamente, andiamo nel mio ufficio..”
ma la mia mente cancellò quasi subito quello straccio di conversazione, mentre correvo fra i corridoi con la cartella a tracolla, il volto rosso pomodoro, nella mia mente risuonavano solamente le due parole “Lily … perché ... ?”.


commentate!!
*si butta sul letto vergognandosi come una ladra e piange sommessamente...*

Edited by banchan - 11/6/2008, 12:43
 
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