Severus Piton & Alan Rickman Fan Forum

moon poisoned, godetevi questa storiella

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banchan
icon14  view post Posted on 9/6/2008, 12:26




Decisi che sarei andata trovarlo nel suo ufficio quella sera stessa dopo cena, non avevo mangiato praticamente nulla. osservavo morbosamente il tavolo dei professori, come al solito Piton non mi rivolgeva lo sguardo in maniera molto accurata

qui sopra ho scritto una frase presa dalla cosa che ho creato, quasi come un'anteprima. sono nuova , mi presento, sono banchan, trovo questo forum decisamente interessante e ho deciso di farvi leggere una storiella che ho inventato ^^. spero vi piaccia :D


Sono Ottavia, Ottavia Smith, una ragazza strana sotto molti punti di vista, il mio sport preferito si gioca su manici di scopa a più di 20 metri d’altezza e non con i piedi arpionati al terreno a correre di qua e di la come idioti a seguire una palla, la mia materia preferita si studia con una bacchetta magica in mano e noi con pesanti libri, penne e bianchetti, sono una strega e frequento la scuola di magia e stregoneria migliore del m0ndo, Hogwarts.
è il mio sesto anno e faccio parte della casa di corvonero, la mia vita non potrebbe essere migliore. Ultimamente si vocifera che a Hogwarts quest’anno si terrà un evento speciale, ho implorato mia madre di parlarmene dato che lavora al ministero della magia, ma non sono riuscita a scucirle nulla.. comunque pare che scoprirò tutto a breve al banchetto di inizio anno dato che l’espresso di Hogwarts sta rallentando. HAWW un altro anno a Hogwarts, sono così felice..

Appena il treno si fermò io, la mia sorellina Amy, novizia a Hogwarts, e la mia migliore amica Cassandra ci avviammo emozionate verso il castello illuminato, in lontananza si sentiva il guardiacaccia Hagrid gridare a squarciagola “PRIMO ANNO DA QUESTA PARTEE!”.
Con una pacca indirizzai mia sorella verso quella parte, le spostai una ciocca di capelli dietro l’orecchio e le sussurrai: “ci vediamo più tardi al banchetto..”, raggiante di felicità Amy annuì e corse via sventolando l’uniforme nuova di zecca. Stavo camminando verso le carrozze che avrebbero portato tutto il resto degli studenti verso il castello chiacchierando con Cassandra, ridendo a crepapelle al ricordo dell’emozione di quando il cappello ci aveva indirizzato al tavolo di corvonero. all’improvviso BANG!! Mi voltai di scatto impaurita per vedere uno dei gemelli Weasley, George per la precisione, che si avvicinava brandendo quello che sembrava un petardo appena scoppiato. I gemelli erano famosi in tutta la scuola per i capelli dallo sgargiante colore rosso che caratterizzavano la loro famiglia e naturalmente per le loro inconfondibili bravate.
“George , ancora!?” gridai, voltandomi verso di lui.
“ooh, Ottavia!! Perché non hai risposto ai miei gufi quest’estate? Ti ho anche cercato di salutare alla coppa del mondo di quidditch ma sembravi così occupata..” rispose lui con un enorme sorriso sul volto.
Nel frattempo era sopraggiunto il fratello Fred, identico a lui in tutto e per tutto, naturalmente. Entrambi frequentavano il mio stesso anno solo che appartenevano a una casa diversa, Grifondoro. Avevamo condiviso fino a quest’anno le lezioni di pozioni e il nostro professore, Piton, amava togliere punti alla loro casa per ogni cosa che facevano, ogni parola che dicevano e ogni respiro che osavano permettersi. Mi girai per guardare bene il volto lentigginoso di George ma a quanto pareva era cresciuto ancora durante l’estate e dovetti alzare lo sguardo per fissarlo dritto negli occhi dorati.
“George, certo che ero occupata! Ero troppo presa dalla voglia di ignorarti!”, così dicendo girai sui tacchi facendo oscillare il mantello e mi allontanai verso la prima carrozza che vidi a grandi passi cercando di raggiungere Cassandra, sfortunatamente feci anche in tempo a cogliere una risata di scherno probabilmente indirizzata da Fred verso il gemello, infatti poco dopo lo sentii apostrofare “haha, Ottavia ti ha bidonato di nuovo!! Quando ti metterai il cuore in pace?”.
Appena entrata nel castello venimmo tutti inondati da una luce calda e abbagliante, osservai i bagagli sistemati ad arte nel corridoio e notai che il mio piccolo barbagianni, Figaro, si agitava nervosamente. Mi voltai verso Cassandra e le dissi:”vai, precedimi alla sala grande, io arrivo subito, vedo cosa c’e che non va con Figaro”.
Cassandra si sporse oltre la mia spalla per osservare il pennuto, i suoi biondi capelli incorniciavano un viso con poche lentiggini e i suoi grandi occhi castani si poggiarono sulla gabbia del pennuto dicendo “ok, ma fai in fretta, già siamo le ultime”.
La seguii con lo sguardo finché non ebbe svoltato l’angolo che portava alla sala principale.
Effettivamente eravamo proprio le ultime , il grande corridoio era deserto, rimbombava solamente il suono delle risate e delle voci provenienti proprio dalla sala grande. Mi avvicinai al bagaglio e scorsi che la gabbia di Figaro era ammaccata e non permetteva all’uccello di muoversi liberamente , avvicinai la bacchetta al lucchetto della gabbia e sussurrando la formula alohmora liberai Figaro che si venne a posare sulla mia spalla tubando, finalmente libero. “tu vai nella guferia, ti vengo a trovare il più presto possibile” gli dissi richiudendo la gabbia e ripromettendomi che l’avrei riparata l’indomani. Il barbagianni era volato via e io mi incamminai verso la scalinata, ne avevo quasi raggiunto la fine quando inciampai nel mantello e ruzzolai per terra, quasi 20 scalini più in basso. A quanto pare avevo fatto una brutta caduta perché i miei occhi lacrimavano tanto forte era il dolore che emanava la gamba destra che inoltre aveva assunto una strana angolatura. Stavo per mettermi a singhiozzare forte quando un suono di passi veloci raggiunse le mie orecchie tranquillizzandomi. Un secondo dopo, accasciata per terra com’ero riuscii a scorgere la figura di due lunghe gambe avvolte in un paio di pantaloni neri che si avvicinavano. A quanto pare qualcuno mi avrebbe soccorso, menomale, pensai. Poi una voce gelida disse: “Smith cosa fai per terra, hai perso qualcosa?”. Quando alzai lo sguardo ero paonazza e col volto rigato da lacrime di dolore, incrociai il nero sguardo del professore di pozioni, Severus Piton. Anche lui si era abbassato e osservava con sguardo di rimprovero la mia gamba dolorante. Voltandosi verso di me agitò i suoi capelli corvini lunghi fino alle spalle e disse:” a quanto pare ti sei fratturata la gamba, mai che voi studenti facciate attenzione a dove camminate..”.
lo guardai torva dimenticandomi della mia posizione nei confronti di un’insegnante:
” se le va tanto di blaterare perché non va a cercare aiuto o vuole che io rimanga qui per terra agonizzante aspettando che la gamba mi si curi da sola? Inoltre mi piacerebbe davvero vedere la cerimonia di smistamento di mia sorella”.
Cercando di assumere una faccia abbastanza arrabbiata nonostante i miei occhi fossero ancora inondati di lacrime fissai il volto di Piton, i suoi occhi si erano ghiacciati in quel nero cupo che tanto mi incuriosiva, sembrava quasi che ci fosse un velo che nascondeva le emozioni più profonde, che fosse stata gioia prorompente e dolore lacerante non avrei saputo decifrarlo. Sospirando mi prese per un baraccio e mi caricò sulle spalle e con il suo solito tono non curante annunciò: “ tua sorella è già stata smistata temo” ero sicura che lo stava dicendo ghignando “inoltre bada a come ti rivolgi a un professore, la prossima volta potrei non notare un studentessa sdraiata e mmm.. com’è che hai detto? Ah, si.. agonizzante e proseguire a dedicarmi a affari più importanti, ma a quanto pare devo sopportare, in fondo l’insolenza è tipica dei corvonero.”


il seguito lo aggiungo domani, la storia è abbastanza lunghetta ma sono soddisfatta!! (che modesta)!! buona lettura

Edited by banchan - 11/6/2008, 12:39
 
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Severus in Love
view post Posted on 9/6/2008, 14:26




uhuh, continua che mi incomincia a interessare questa storia, e benvenuta nella grande Famiglia delle Pitoniche! ^_^
 
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Swindle
view post Posted on 9/6/2008, 15:47




Carina questa storia!!!
Continua presto che è interessante!!!
Ciao, Swindle!
 
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banchan
view post Posted on 9/6/2008, 18:56




e io che pensavo di tenervi un pò sulle spine..badate che è lunga... :P

Offesa, sottovoce avevo ribattuto “allora con quel damerino di Malfoy possiamo definire che la caratteristica principale dei serpeverde è l’idiozia”.
A quanto pare Piton mi aveva sentito essendo io praticamente incollata alla sua schiena come un grosso koala, infatti, appena raggiunta l’infermeria, il professore sbuffando mi aveva praticamente buttata sul letto più vecchio e brutto della sala ignorando i miei gemiti di dolore. Poi piano piano avvicinando il suo viso al mio sussurrò piano..”a quanto pare madama Chips è ancora a cena, a quest’ora direi che sono appena arrivati i primi piatti dopo gli antipasti e a me piacerebbe tanto tornarci senza badare a una corvonero con l’ala spezzata”. Il suo sguardo passò prima per l’orologio sulla parete per poi tornare a posarsi sprezzante sulla mia povera gamba, continuò “però a quanto pare non posso fare altro che cercare qualcosa che curi la tua dannata frattura”. Dicendo questo iniziò a percorrere a grandi passi l’infermeria nella speranza di trovare qualche medicina utile, non notando che avevo alzato la mano come per chiede il permesso di parlare, voltandosi astioso mi chiese “che cosa vuoi, Smith?”.
Ingoiai un po’ di saliva e azzardai ”se non sa dove madama Chips tiene le sue medicine perché non scende nel suo ufficio a prendere della pozione al calcio aggiustaossa che ci ha fatto imparare l’anno scorso? Quella con uova di rabarbaro, ali di pixy in polv…” non feci in tempo a finire la frase che il prof era di nuovo piombato vicino al mio letto, continuava a osservare insistentemente la mia gamba e infine disse: “ l’ho terminata, sai com’è Smith, non inciampo nel mantello molto spesso, io..”
“però ne può fare altra! Il tempo di cottura non sono appena 7 minuti?”
“non puoi aspettare madama Chips?”
indicandogli il mio volto bagnato e rosso e il mio labbro inferiore che tremava violentemente gli risposi urlando: “LEI CHE DICE? GIA’ E’ TANTO CHE NON URLO DAL DOLORE! ma proprio non gliene frega nulla?”
Infine incrociai il suo sguardo per la prima volta in tutta della serata, i suoi occhi neri come la pece sembravano scrutare i miei, ero terribilmente spaventata e atterrita, che abbia fatto troppo la saccente? In fondo è un professore, ho esagerato…
Ma improvvisamente, contro ogni mia previsione abbassò lo sguardo e i neri capelli gli ricaddero lenti sul volto, poi si alzò e fece per andarsene, io rimasi in silenzio, l’avevo proprio meritato. Mi appoggiai cautamente alla sponda del letto e mi coricai poggiando la testa sul cuscino, pensavo a tutti gli anni di pozioni che avevo fatto, il professor Piton non mi era mai stato molto simpatico, con tutto quell’odio verso tutte le case che non erano serpeverde. Eppure avevo sempre ottenuto il massimo dei voti o quasi. In fondo trovavo che pozioni fosse una splendida materia anche se non batteva di certo Trasfigurazione con la vecchia e altera professoressa McGranitt, lei non mi avrebbe lasciato sola in infermeria con una gamba rotta senza chiamare aiuto, chissà se la mia sorellina era preoccupata per me non vedendomi arrivare, e poi chissà in che casa era stata destinata, sarebbe stata proprio una ottima corvonero, ma anche grifondoro non era male, maledetto Piton, se solo non mi avesse lasciato qui a marcire . non feci in tempo a finire il pensiero che era tornato reggendo un calderone enorme in una mano e nell’altra parecchie boccette piene di ingredienti. Il mio cuore ebbe un sussulto...aprii la bocca per chiedere spiegazioni ma il professore mi precedette:”ho appena parlato con madama Bumb, sarà qui appena finito il banchetto, intanto sono incaricato di farti la pozione, pare che madama Chips ne abbia comunque bisogno, quindi ne farò un bel po’, sta arrivando un anno alquanto predisposto per fratture e contusioni.” Dicendo questo accese un fuoco a mezz’aria e vi posizionò sopra il grande calderone iniziando ad aggiungere ingredienti. Presa dalla curiosità domandai “signore, cosa accadrà quest’anno a Hogwarts?”
Piton distolse lentamente lo sguardo dal calderone per poi posarlo improvvisamente sui miei capelli che a contatto con la lanterna che avevo appena acceso avevano assunto una tonalità rosso scuro, come se si fosse accorto in quel preciso istante che non ero pelata. Prese fiato continuando ad osservarmi e disse con un filo di voce:” il torneo Tremaghi, il preside comunicherà la notizia appena avranno finito il banchetto, parteciperanno anche la scuola di Durmstrang e Beauxbatons. Gli studenti stranieri arriveranno la notte di Halloween” .
Nell’aria chiusa della infermeria si diffuse un odore dolciastro e le palpebre mi si fecero pesanti.
Il torneo Tremaghi.. wow. papà quando ero piccola me ne aveva parlato, tre maghi di tre scuole diverse di affrontavano sostenendo tre sfide molto ardue da superare.
Con voce roca domandai:” lei ha mai assistito a un torneo del genere?”.
Piton, continuando a girare la pozione, era molto assorto, sembrava a essere chiuso in un altro mondo ma comunque rispose lentamente fissando il vuoto:” no, non direi, questo è il primo torneo in 100 anni, comunque non ne sono affatto entusiasta”. Io stavo fissando la pozione quando mi accorsi che..”NO!!” gridai.
Piton smise di girare e sembrava essere tornato alla realtà, lo guardai e dissi tempestiva:”non deve girare un'altra volta, ne bastano 23 no? Altrimenti quella pozione sarò utile solamente come sciroppo per il mal di gola!”
Con aria interrogativa e sguardo serio spostò i suoi occhi color della notte da me al calderone, a quanto pare avevo ragione perché smise di mescolare e versò un po’ dell’intruglio grigiastro in un bicchiere e me lo porse:lo fissai per un attimo, chissà a cosa stava pensando per essere così distratto, non l’avevo mai visto così, intanto era tornato a fissare i miei capelli con occhi duri, che strano pensai…presi la pozione e la bevvi tutta di un fiato, era asprissima. Osservai il professor Piton sottecchi, sembrava ancora assorto e per una frazione di secondo giurai di aver visto nel suo sguardo una netta sfumatura di malinconia, NAA impossibile, mi dissi, ma non molto convinta, a quella vista infatti il mio cuore aveva accelerato la sua corsa…gli porsi il bicchiere sorridendo e bisbigliando un dolce grazie fra i denti. Quando poggiai di nuovo il mio sguardo su di lui notai che mi stava osservando con un’espressione stravolta, quasi spaventata sul pallido volto, sembrava sul punto di svenire. Stavo per chiedergli come stava quando con uno scatto Piton poggiò il resto della pozione sul tavolo al centro della stanza e quasi correndo si allontanò lasciandomi sola in quella stanza poco illuminata fra mille dubbi. Sapevo che questa volta non sarebbe tornato.


Edited by banchan - 11/6/2008, 12:40
 
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banchan
icon8  view post Posted on 10/6/2008, 12:59




uff...tutta la mia pubblicità non serve a nulla...che tristezza vabbè io continuo a postare...prima o poi qualcuno si accorgerà di me.... GHEHE :woot:

Fortunatamente non passò molto prima che un rumore di passi mi annunciasse l’arrivo di madama Bumb e madama Chips. Spiegai loro come mi ero procurata la frattura e come il professor Piton aveva contribuito alla mia guarigione, infatti mi sentivo decisamente meglio e non avevo più dolore alla gamba. Madama Chips mi esaminò con cura per poi congedarmi e facendomi gli auguri dato che, a quanto pareva mia sorella era entrata a far parte della mia stessa casa. Stavo percorrendo il corridoio quando mi accorsi di aver dimenticato la bacchetta, tornai verso l’infermeria e notai che dei sussurri provenivano dall’ufficio di madama Chips, mi affacciai curiosa all’uscio avendo cura di non farmi vedere. L’infermiera della scuola stava parlando animatamente con un uomo che non avevo mai visto, era proprio spaventoso, aveva il viso completamente ricoperto da cicatrici, il naso mozzato, un occhio che sembrava bionico e dalla zampa di leone di legno che si scorgeva da sotto il suo vestito avrei giurato che era anche zoppo. Quando sentii madama Chips che lo apostrofava come “professore” capii immediatamente che quell’uomo doveva essere per forza il nuovo insegnante di difesa contro le arti oscure, gran bella materia ma quel tipo non mi incuteva altro che timore, avvicinai meglio l’orecchio alla porta dalla quale stavo sfacciatamente spiando. A quanto pare il nuovo prof stava cercando Piton:”ma dove si è cacciato? È quasi fuggito all’inizio della cena e non si è più fatto vedere, pensavo fosse affamato dopo la discussione prolissa di oggi pomeriggio, a quanto pare desidera la cattedra della mia materia molto più che il sottoscritto”.
madama Chips gli rispose preoccupata:”Alastor, a dire la verità, mentre scendevo l’ho incrociato, sembrava così pallido, più del solito intendo, credo che stesse scendendo nel suo ufficio, sai nei sotterranei…non mi ha neanche salutato, sembrava talmente assorto nei suoi pensieri e poi era pallido, molto più del solito intendo… chissà forse tutto questo ha a che fare con la ragazza che ha provveduto a curare durante il banchetto, come si chiama…aah.. Smith”
“intendi la ragazza proprio fuori dalla porta?”
feci un balzo gigantesco, come aveva fatto a vedermi? Forse quel suo occhio poteva vedere attraverso i muri…colta con le mani nel sacco entrai nell’ufficio, mostrando la faccia più contrita che potevo fare, scusandomi dissi:”veramente sono qui per prendere la mia bacchetta che ho dimenticato sulla brandina, inoltre ci tenevo a dire che il professor Piton si comportava in modo strano anche quando era con me, sembrava quasi che io lo spaventassi..”
a queste parole sia madama Chips che il professore scoppiarono a ridere: “spaventato da te? Haha, avrà anche dei problemi, ma farsi intimidire così da una studentessa… avanti non essere assurda, ora vai a prendere la bacchetta e fila nel tuo dormitorio, madama Bumb ha già provveduto a farti arrivare alcune pietanze nella tua stanza”.
Mi scusai di nuovo e andai a prendere la bacchetta dove l’avevo lasciata...che strana serata, pensai mentre mi incamminavo verso il mio dormitorio che si trovava in una delle torri del castello.
Ero un po’ preoccupata per il professore chissà cosa l’aveva così atterrito e quell’espressione così…così…triste, ma in fondo non era un mio problema e filai dritta dritta nel dormitorio femminile dove mia sorella tutta agghindata con i colori di corvonero mi guardava fiera, con un gran sorriso l’abbracciai serena congratulandomi con lei a gran voce, festeggiammo un po’ nella sala comune, spedimmo un gufo alla mamma con la buona notizia poi filai a dormire dopo aver spiegato a Cassandra per filo e per segno tutta la mia assurda serata.
L’indomani mattina feci colazione con un po’ di latte e cereali, non avevo dormito molto bene a causa di alcune fitte che mi prendevano ogni tanto alla gamba fratturata, inoltre il mio breve sonno mi aveva riportato nell’infermeria proprio nel momento in cui il mio sorriso aveva colpito lo sguardo del professore di pozioni rendendolo gelido e finalmente ebbi la conferma che qualsiasi cosa avesse turbato Piton riguardava me senza dubbio. Insieme alla colazione arrivarono anche gli orari dei corsi che avrei dovuto seguire durante la settimana, il mio sguardo cadde immediatamente sull’orario di pozioni, naturalmente l’avevo il giorno stesso, l’ora prima di pranzo, naturalmente in compagnia di grifondoro. Guardai Cassandra con aria greve e lei ricambiò il mio sguardo indicando il tavolo dei grifondoro, non feci in tempo a voltarmi e che qualcuno mi afferrò in un abbraccio da dietro, ogni dubbio che avevo sull’individuo in questione era scomparso quando con la coda dell’occhio scorsi dietro di me una ciocca di capelli rosso fuoco. “GEORGE WEASLEY!! Dannazione staccati subito!! Non vedi che sto mangiando!?”
Ma il ragazzo a quanto pare non ne aveva alcuna intenzione anche perché ad alta voce cominciò a dire:”Ottavia! Che bello faremo ancora pozioni insieme, sopporterò meglio Piton con te accanto!! Senza contare che faremo insieme anche incantesimi e difesa contro le arti oscure!! Non hai visto il nuovo professore?? È strafigo!! È Moody!! Sono così contento!! Ah poi all’inizio di ottobre ci sarà la prima gita a Hogsmade, che ne dici di uscire con me??”
Ero rossa in faccia praticamente tutta la sala ci stava guardando, inoltre non avevo affatto notato che mi aspettava praticamente metà anno a condividere le lezioni con grifondoro!! Feci per cercare di staccarmi George di dosso quando al tavolo dei professori si aggiunse Piton, non sembrava sconvolto, però notai che tentava con tutte le forze di non guardare verso il mio tavolo, era solo un’impressione? Nel frattempo George si era seduto accanto a me e aveva circondato le mie spalle con il suo braccio, ero livida. Tentai di scansarlo ma a quanto pare era tutto inutile, mi girai di scatto rivolgendo ancora lo sguardo verso il tavolo dei professori e con mia grande sorpresa notai che Piton mi guardava, cioè, più che guardare me osservava con grande disgusto il braccio che mi teneva legata a George.
INSOMMA MI VUOI LASCIARE IN PACE?!” la mia voce risuonò per tutta la sala, se prima tutti mi guardavano indicandomi e spettegolando su me e George, ora erano ammutoliti. Con tutta la forza che avevo mi divincolai dal suo abbraccio, mi alzai coprendomi il volto e corsi fuori dalla sala vergognandomi come non mai. In prima e seconda ora avevamo incantesimi, seguita appunto da pozioni, prima di entrare nell’aula feci un grande sospiro e andai a sedermi sull’unico tavolo solitario, di li a poco mi raggiunse Cassandra accompagnata da George che con aria contrita mi disse; “senti, perdonami per oggi, davvero non avrei dovuto insistere..”
commossa, gli accarezzai i morbidi capelli dicendo:”non preoccuparti sono io che ho esagerato, che ne dici se chiami tuo fratello e facciamo lezione insieme?”
un enorme sorriso si aprì sul suo volto e si allontanò per chiamare Fred al grido di “OTTAVIA TI AMO!”. La lezione fu piacevole, i gemelli avevano rallegrato la classe facendo una dimostrazione di come si tiravano fuori le caccole dal naso del piccolo prof Vitious per magia senza farlo accorgere di nulla.
A volte, a tradimento, il volto prima sconcertato e triste poi disgustato di Piton faceva capolino nella mia testa…
Mentre mi incamminavo con gli altri verso i sotterranei dove si tenevano le lezioni di Piton, il mio cuore sussultava a ogni passo, continuavo a ripetermi di calmarmi ma a quanto pare era proprio impossibile: ero arrivata a un livello di tachicardia incredibile. avvertendo la mia agitazione George mi prese la mano con tanta naturalezza che quasi non me ne accorsi. Arrivati al sotterraneo il professore ci stava gia aspettando, il suo sguardo indugiava su ognuno di noi, aveva l’aria di non aver dormito affatto, quando vide la mia mano in quella di George, fece una smorfia di disgusto, solo allora realizzai che ero ancora legata al ragazzo presa com’ero dai miei pensieri, senza pensarci due volte tirai subito via la mia mano dalla portata dal gemello, e mi voltai di nuovo a guardare il professore che a quel punto si era voltato verso il resto della classe. Sembrava più nervoso del solito mentre ci spiegava acidamente come preparare una pozione per rendere chi la beveva irrimediabilmente triste e che faceva versare litri e litri di lacrime allo sfortunato finché non si prosciugava. Notai che era molto difficile e quando chiesi a Piton quante volte esattamente dovevo soffiare sopra il calderone egli non mi degnò di una risposta ma si limitò a scriverlo sulla lavagna senza neanche guardarmi. La mia pozione era decisamente del colore nero che descriveva la lavagna e soddisfatta riversai il contenuto del mio calderone in una ampollina e lo porta al professore per farglielo analizzare, finalmente mi avrebbe rivolto la parola…mi avvicinai cauta e domandai con voce sottile:”professore va bene?”
Per la prima volta da quando ero entrata nell’aula mi guardò negli occhi, un sottile velo di terrore gli passò sulla sguardo ma fu questione di un secondo, passò un minuto a scrutarmi per poi passare alla mia pozione appena imbottigliata. Fece un cenno col capo alla lavagna e con sguardo severo mi fece segno di annusarla, mi avvicinai e percepii immediatamente che l’odore non era affatto quello aspro di limone richiesto dall’esercizio, era più simile all’odore di alcol. Con un’occhiataccia sillabò “10 punti in meno a corvonero per la presunzione di fare sempre tutto corretto”.
Umiliata mi voltai per tornare alla mia postazione, Piton mi seguì e si soffermò ad osservare il calderone di George che sedeva vicino a me, la cui pozione era bluastra e emanava una forte puzza di formaggio, con un mezzo sorrisetto il professore guardò negli occhi il ragazzo dicendo “ a quanto pare anche qua dovrò togliere dei punti anche al grifondoro per l’idiozia dimostrata nell’affrontare una pozione semplice come questa, 20 punti in meno a grifondoro”.
George lo guardò allibito, poi sorrise ammiccando e disse “evvai Fred si comincia!! Quanti punti farò perdere al grifondoro quest’anno?”.
Fred sorridendo disse sottovoce “tanti quanti sono i centimetri di naso di Piton, quindi parecchi direi!”
Risero tutti sottovoce. La campana stava per suonare quindi tutti preparavano le loro cartelle in fretta e furia per accorrere al pranzo. Io feci tutto lentamente e quando la campana suonò la classe si riversò fuori alla velocità della luce tranne Cassandra che mi stava aspettando. Mi avvicinai e le dissi:”ascolta ti raggiungo subito, precedimi, ok?”
Con sguardo interrogativo mi guardò poi guardò Piton intento a cancellare la lavagna, rispose con un cenno del capo.
Quando tutti furono usciti mi avvicinai al professore e domandai con la voce più dolce che potevo fare:”tutto bene professore? Ieri non mi sembrava molto in forma…è scappato via così, non ho fatto neanche in tempo a ringraziarla come si deve e a scusarmi per il mio comportamento”.
Piton si voltò e mi guardo dritto negli occhi, aveva lo sguardo più impassibile che avessi mai visto in un essere umano, tornò a fissarmi i capelli e poi tornò al mio volto.
Con voce piatta disse: “è tutto apposto Smith, anzi ti intimerei di farti i fatti tuoi, tendi a essere irritabile, ah, ti consiglio anche di non farti vedere in giro per la scuola con atteggiamenti così bassi come hai mostrato a colazione stamattina e all’inizio della lezione..”
Sentivo gli occhi pizzicare, continuavo a domandarmi perché il mio cuore battesse così forte, l’espressione che Piton aveva dipinta sul volto il giorno prima mi aveva completamente spiazzato, creando un misto di sentimenti caotico e in discendibile nel mio cuore, eppure mi aveva praticamente appena insultato.
Chinai il capo chiedendo nuovamente scusa quando alzai lo sguardo il professore aveva di nuovo quell’espressione di timore che mi aveva tanto turbato…avrei tanto voluto avvicinarmi di più ma ero incredibilmente combattuta, decisi di voltarmi e andarmene ma mentre mi stavo incamminando verso la porta una mano fredda mi fermò facendomi ingoiare il cuore. Mi voltai piano in tempo per vedere l’espressione più triste che avevo mai visto, Piton sembrava rendersi conto della preziosità di quello che aveva appena mostrato perché abbassò immediatamente lo sguardo coprendosi il volto con una mano mentre l’altra tratteneva ancora il mio mantello.
La mia mente era nel caos più totale, quando infine il prof tornò a guardarmi con uno sguardo un po’ meno triste di prima ma ugualmente intenso sussurrò sottovoce qualcosa, sembrava un nome di persona, sarà stato il mio? Avvicinò la mano che aveva poggiato sul suo viso poco prima verso di me, finche non mi sfiorò la guancia con la punta delle dita…sentii chiaramente due parole uscire dalla sua bocca…quando la porta si spalancò facendo entrare il professor Silente, preside della scuola, un uomo alto dalla barba e dai capelli lunghi e argentei, gli occhi intelligenti color del cielo circondati da un paio di occhiali a mezzaluna. mi voltai di scatto senza dire una parola e corsi fuori dall’aula giusto in tempo per sentire il preside che diceva:”Severus, devo parlarti”
e Piton che rispondeva “certo preside, immediatamente, andiamo nel mio ufficio..”
ma la mia mente cancellò quasi subito quello straccio di conversazione, mentre correvo fra i corridoi con la cartella a tracolla, il volto rosso pomodoro, nella mia mente risuonavano solamente le due parole “Lily … perché ... ?”.


commentate!!
*si butta sul letto vergognandosi come una ladra e piange sommessamente...*

Edited by banchan - 11/6/2008, 12:43
 
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view post Posted on 10/6/2008, 13:24

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Ok me la sono letta.
Molto carina come storia, ma a quanto pare questa cara ragazza ricorda molto Lily a Piton?
Che situazione...
Continua presto
 
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view post Posted on 10/6/2008, 19:59

Erede Universale del prof. Snape

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carucciiiioooo ma aggiornnnaaaaa
 
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banchan
view post Posted on 10/6/2008, 20:01




uhaha di già??? sicura??
 
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view post Posted on 10/6/2008, 20:03

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certo che sono sicura!
 
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banchan
view post Posted on 10/6/2008, 20:08




mmm *si inchina chiedendo venia*

Non ebbi il coraggio di rivelare cosa era successo nell’aula di pozioni neanche alla mia migliore amica...in realtà non riuscivo a spiccicare neanche una parola, mentre mangiavo senza accorgermene un po’ di purè di patate la mia mente volteggiava attraversando pensierosa la buia aula di pozioni dove il mio cuore aveva smesso di battere per un minuto buono…lo sguardo fisso…non mi accorsi neanche che il mio barbagianni si era poggiato davanti al mio calice di tè finché con una gomitata ben assestata Billy, un ragazzo castano del mio stesso anno, mi riportò alla realtà facendomi notare il pennuto.
Figaro aveva una lettera legata sulla zampa sinistra, la presi cautamente, era della mamma.
Diceva semplicemente:

Care Ottavia e Amy, sono così felice che vi trovate nella stessa casa! Papà sarebbe stato così fiero di voi, anche lui era corvonero!! Ot, tieni d’occhio la sorellina anche da parte mia ok? Mi mancate tanto ma tanto. il lavoro mi tiene occupata, spero che vi divertiate quest’anno, ne vedrete delle belle, ma non vi anticipo nulla, un bacione enorme a tutte e due!!
La mamma


Ripiegai la lettera con cura e la passai alla mia sorellina che stava intrattenendo una conversazione con dei ragazzi del primo anno di tassorosso. Sembrava così serena… riguardai in fretta l’orario…cura delle creature magiche…mi domandai per l’ennesima volta perché avevo deciso di proseguire la materia…senza risposta…

A tarda sera tornai nel dormitorio, non avevo alcuna voglia di dormire, non dopo quello che mi aveva riservato la giornata…decisi di concentrarmi sui compiti…avevo da fare una ricerca sui centauri per il per il professor Hagrid, la potevo fare quando volevo dato che era per la prossima settimana, esercitarmi sul nuovo incantesimo che ci aveva insegnato Vitious, ma a quanto pareva mi riusciva perfettamente anche senza esercizio, rimaneva solo…ah…pozioni, ti pareva, mai che la mia mente potesse avere un attimo di tregua, sembrava che il cervello mi scoppiasse, pieno di dubbi com’era…la sala comune era gremita solo che a me sembrava di essere sola in silenzio mentre continuavo a ripetere fra me e me quel nome…Lily…Lily…chissà chi era? E perché Piton aveva un’espressione così drammatica mentre lo sillabava? Un amore lontano? Provai a immaginarmi il professore con una donna, era così strano da immaginare, oppure era solo la mia mente che si rifiutava categoricamente di pensarci? Mi ritrovai a ridacchiare da sola…che pena che faccio, pensai. Nel momento in cui mi coricai presi una decisione, avrei scoperto chi era quella Lily.

Il giorno dopo avevo 2 ore libere fra lezione di trasfigurazione e erbologia, ne approfittai per fare un salto in biblioteca, sicuramente era li che tenevano gli annali con i nomi degli studenti che avevano frequentato la scuola, chiesi alla bibliotecaria dove si trovavano inventando che volevo vedere una foto di mio papà da giovane. Lei mi indicò quelli più recenti che si trovavano in uno scaffale rasoterra, solo allora mi fulminò un dubbio…quanti anni aveva Piton? E se la donna di cui aveva pronunciato il nome non avesse avuto la sua stessa età? E di che casa faceva parte? E se era una babbana e non avesse mai frequentato Hogwarts? E se era semplicemente una conoscente, una amica, la sorella? Avrei sprecato tutta la vita a cercarla! Poteva essere chiunque! Potrei chiedere alla bibliotecaria…ma così avrebbe capito che cercavo qualcosa a che fare con il professore…”dannazione” sussurrai. Ero completamente demoralizzata. Decisi che avrei comunque cercato un po’, prima di tutto avrei dovuto cercare Severus Piton.
Allora, sicuramente era più giovane di mia madre che aveva appena compiuto 40 anni…ne avrà 30? Cercai gli annali che corrispondevano alle persone che adesso avevano circa 30 anni, serpeverde, serpeverde…Pauler, Peggins…trattenni il fiato mentre leggevo l’elenco e… Pitroy, Merda! Chiusi il gran libro sbattendolo, niente…non ero una che si buttava giù così facilmente, ma sentivo le lacrime della delusione salirmi agli occhi. Cercai anche fra gli annali dell’anno dopo di quello che avevo appena scartato…nulla. Mi alzai, con questo atteggiamento nervoso che non riuscivo a spiegarmi non sarei arrivata a nulla, tanto valeva che chiedessi a qualcuno se sapeva quanti anni aveva il professore di pozioni.
Al suono della campanella che annunciava l’inizio della mia lezione di erbologia mi incamminai verso la serra dove la professoressa Sprite ci aspettava. Presi tutto il coraggio che avevo e mi avvicinai velocemente alla professoressa tutta sporca di terriccio, con un sorriso abbastanza forzato le domandai: “professoressa lei si ricorda di mio padre? Era anche lui corvonero, si ricorda se qualche professore della scuola frequentava il suo stesso anno? Che so Piton sembra avere la sua stessa età…anche madama Bumb…”
La professoressa mi guardò con aria interrogativa e mi rispose:”certo che mi ricordo di tuo padre, sempre stato il primo della classe, vero? Caro vecchio Smith…che brutta fine…comunque non credo che frequentasse lo stesso anno di Severus o di madama Bumb, lei credo che sia di qualche anno più vecchia mentre il professor Piton, beh direi decisamente più giovane…quanto all’età precisa non saprei proprio dirti, perché non chiedi a loro? E poi come mai tutto questo interesse?”
Sorrisi nuovamente dicendo “nulla solo curiosità…” e me ne andai verso il tavolo da lavoro più nervosa che mai. Cassandra preoccupata mi domandò cos’è che non andava e cosa avevo chiesto alla professoressa ma mi limitai a rispondere con un grugnito. La lezione terminò senza novità di grande rilevanza, tranne che io finii per spruzzare erroneamente del liquido di una pianta rosa altamente irritante sul viso di una serpeverde che divideva la lezione con noi. Essendo una persona risoluta decisi che sarei andata da Piton per chiedergli direttamente chi era questa Lily, probabilmente mi avrebbe risposto di farmi gli affari miei, che ero sfacciata come solo una corvonero sapeva essere…eppure la mia mente non poteva reggere ancora, e credevo che neanche il mio cuore ne sarebbe stato capace, senza contare che avevo una voglia quasi viscerale di rivedere il suo volto triste…


*se ne va in cerca di gratificazioni...vuole patte dolci sulla testa..*

Edited by banchan - 11/6/2008, 12:45
 
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view post Posted on 10/6/2008, 20:14

Erede Universale del prof. Snape

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wowwwwww sisi vai da Pitty a chiedere...
*me aspetta*
 
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banchan
view post Posted on 10/6/2008, 20:31




hehe puoi aspettare domani no?? eheheheheh........
*le spuntano due cornini malvagi sui capelli...*

Edited by banchan - 10/6/2008, 21:32
 
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view post Posted on 10/6/2008, 20:32

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Forse si... me non la leggerà più U_U
 
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banchan
view post Posted on 10/6/2008, 20:33




ma davvero??? non mi abbandonareeeeeeee
 
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view post Posted on 10/6/2008, 20:33

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schersavo tranquilla^^
 
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