Severus Piton & Alan Rickman Fan Forum

moon poisoned, godetevi questa storiella

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banchan
icon14  view post Posted on 9/6/2008, 12:26 by: banchan




Decisi che sarei andata trovarlo nel suo ufficio quella sera stessa dopo cena, non avevo mangiato praticamente nulla. osservavo morbosamente il tavolo dei professori, come al solito Piton non mi rivolgeva lo sguardo in maniera molto accurata

qui sopra ho scritto una frase presa dalla cosa che ho creato, quasi come un'anteprima. sono nuova , mi presento, sono banchan, trovo questo forum decisamente interessante e ho deciso di farvi leggere una storiella che ho inventato ^^. spero vi piaccia :D


Sono Ottavia, Ottavia Smith, una ragazza strana sotto molti punti di vista, il mio sport preferito si gioca su manici di scopa a più di 20 metri d’altezza e non con i piedi arpionati al terreno a correre di qua e di la come idioti a seguire una palla, la mia materia preferita si studia con una bacchetta magica in mano e noi con pesanti libri, penne e bianchetti, sono una strega e frequento la scuola di magia e stregoneria migliore del m0ndo, Hogwarts.
è il mio sesto anno e faccio parte della casa di corvonero, la mia vita non potrebbe essere migliore. Ultimamente si vocifera che a Hogwarts quest’anno si terrà un evento speciale, ho implorato mia madre di parlarmene dato che lavora al ministero della magia, ma non sono riuscita a scucirle nulla.. comunque pare che scoprirò tutto a breve al banchetto di inizio anno dato che l’espresso di Hogwarts sta rallentando. HAWW un altro anno a Hogwarts, sono così felice..

Appena il treno si fermò io, la mia sorellina Amy, novizia a Hogwarts, e la mia migliore amica Cassandra ci avviammo emozionate verso il castello illuminato, in lontananza si sentiva il guardiacaccia Hagrid gridare a squarciagola “PRIMO ANNO DA QUESTA PARTEE!”.
Con una pacca indirizzai mia sorella verso quella parte, le spostai una ciocca di capelli dietro l’orecchio e le sussurrai: “ci vediamo più tardi al banchetto..”, raggiante di felicità Amy annuì e corse via sventolando l’uniforme nuova di zecca. Stavo camminando verso le carrozze che avrebbero portato tutto il resto degli studenti verso il castello chiacchierando con Cassandra, ridendo a crepapelle al ricordo dell’emozione di quando il cappello ci aveva indirizzato al tavolo di corvonero. all’improvviso BANG!! Mi voltai di scatto impaurita per vedere uno dei gemelli Weasley, George per la precisione, che si avvicinava brandendo quello che sembrava un petardo appena scoppiato. I gemelli erano famosi in tutta la scuola per i capelli dallo sgargiante colore rosso che caratterizzavano la loro famiglia e naturalmente per le loro inconfondibili bravate.
“George , ancora!?” gridai, voltandomi verso di lui.
“ooh, Ottavia!! Perché non hai risposto ai miei gufi quest’estate? Ti ho anche cercato di salutare alla coppa del mondo di quidditch ma sembravi così occupata..” rispose lui con un enorme sorriso sul volto.
Nel frattempo era sopraggiunto il fratello Fred, identico a lui in tutto e per tutto, naturalmente. Entrambi frequentavano il mio stesso anno solo che appartenevano a una casa diversa, Grifondoro. Avevamo condiviso fino a quest’anno le lezioni di pozioni e il nostro professore, Piton, amava togliere punti alla loro casa per ogni cosa che facevano, ogni parola che dicevano e ogni respiro che osavano permettersi. Mi girai per guardare bene il volto lentigginoso di George ma a quanto pareva era cresciuto ancora durante l’estate e dovetti alzare lo sguardo per fissarlo dritto negli occhi dorati.
“George, certo che ero occupata! Ero troppo presa dalla voglia di ignorarti!”, così dicendo girai sui tacchi facendo oscillare il mantello e mi allontanai verso la prima carrozza che vidi a grandi passi cercando di raggiungere Cassandra, sfortunatamente feci anche in tempo a cogliere una risata di scherno probabilmente indirizzata da Fred verso il gemello, infatti poco dopo lo sentii apostrofare “haha, Ottavia ti ha bidonato di nuovo!! Quando ti metterai il cuore in pace?”.
Appena entrata nel castello venimmo tutti inondati da una luce calda e abbagliante, osservai i bagagli sistemati ad arte nel corridoio e notai che il mio piccolo barbagianni, Figaro, si agitava nervosamente. Mi voltai verso Cassandra e le dissi:”vai, precedimi alla sala grande, io arrivo subito, vedo cosa c’e che non va con Figaro”.
Cassandra si sporse oltre la mia spalla per osservare il pennuto, i suoi biondi capelli incorniciavano un viso con poche lentiggini e i suoi grandi occhi castani si poggiarono sulla gabbia del pennuto dicendo “ok, ma fai in fretta, già siamo le ultime”.
La seguii con lo sguardo finché non ebbe svoltato l’angolo che portava alla sala principale.
Effettivamente eravamo proprio le ultime , il grande corridoio era deserto, rimbombava solamente il suono delle risate e delle voci provenienti proprio dalla sala grande. Mi avvicinai al bagaglio e scorsi che la gabbia di Figaro era ammaccata e non permetteva all’uccello di muoversi liberamente , avvicinai la bacchetta al lucchetto della gabbia e sussurrando la formula alohmora liberai Figaro che si venne a posare sulla mia spalla tubando, finalmente libero. “tu vai nella guferia, ti vengo a trovare il più presto possibile” gli dissi richiudendo la gabbia e ripromettendomi che l’avrei riparata l’indomani. Il barbagianni era volato via e io mi incamminai verso la scalinata, ne avevo quasi raggiunto la fine quando inciampai nel mantello e ruzzolai per terra, quasi 20 scalini più in basso. A quanto pare avevo fatto una brutta caduta perché i miei occhi lacrimavano tanto forte era il dolore che emanava la gamba destra che inoltre aveva assunto una strana angolatura. Stavo per mettermi a singhiozzare forte quando un suono di passi veloci raggiunse le mie orecchie tranquillizzandomi. Un secondo dopo, accasciata per terra com’ero riuscii a scorgere la figura di due lunghe gambe avvolte in un paio di pantaloni neri che si avvicinavano. A quanto pare qualcuno mi avrebbe soccorso, menomale, pensai. Poi una voce gelida disse: “Smith cosa fai per terra, hai perso qualcosa?”. Quando alzai lo sguardo ero paonazza e col volto rigato da lacrime di dolore, incrociai il nero sguardo del professore di pozioni, Severus Piton. Anche lui si era abbassato e osservava con sguardo di rimprovero la mia gamba dolorante. Voltandosi verso di me agitò i suoi capelli corvini lunghi fino alle spalle e disse:” a quanto pare ti sei fratturata la gamba, mai che voi studenti facciate attenzione a dove camminate..”.
lo guardai torva dimenticandomi della mia posizione nei confronti di un’insegnante:
” se le va tanto di blaterare perché non va a cercare aiuto o vuole che io rimanga qui per terra agonizzante aspettando che la gamba mi si curi da sola? Inoltre mi piacerebbe davvero vedere la cerimonia di smistamento di mia sorella”.
Cercando di assumere una faccia abbastanza arrabbiata nonostante i miei occhi fossero ancora inondati di lacrime fissai il volto di Piton, i suoi occhi si erano ghiacciati in quel nero cupo che tanto mi incuriosiva, sembrava quasi che ci fosse un velo che nascondeva le emozioni più profonde, che fosse stata gioia prorompente e dolore lacerante non avrei saputo decifrarlo. Sospirando mi prese per un baraccio e mi caricò sulle spalle e con il suo solito tono non curante annunciò: “ tua sorella è già stata smistata temo” ero sicura che lo stava dicendo ghignando “inoltre bada a come ti rivolgi a un professore, la prossima volta potrei non notare un studentessa sdraiata e mmm.. com’è che hai detto? Ah, si.. agonizzante e proseguire a dedicarmi a affari più importanti, ma a quanto pare devo sopportare, in fondo l’insolenza è tipica dei corvonero.”


il seguito lo aggiungo domani, la storia è abbastanza lunghetta ma sono soddisfatta!! (che modesta)!! buona lettura

Edited by banchan - 11/6/2008, 12:39
 
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