Ah collega....hai aperto un dibattito che ancora non ha trovato una soluzione esauriente all'alba del 2008....
CITAZIONE
Parliamo di Aborto. Un argomento serio. Serissimo, ma non ho paura ad aprire un topic del genere perchè so che qui ci sono persone serie che sapranno rispondere moderando i toni e senza offendere nessuno...
Mi sembra il minimo...come mi sembra il caso che supportare le proprie argomentazioni con un accenno di sapere sarebbe sempre il miglior modo di intraprendere una discussione civile in toni civili.
Senza creare escandescenze o qualsivoglia reazione esagerata in tema di una discussione civile, appunto, sottolineo solo che le problematiche attinenti alla disciplina dell'aborto, e più specificatamente, del diritto della donna di decidere di terminare anticipatamente la gravidanza si estendono a molteplici materie e potrebbero portare a discussioni amplissime (basta guardare cosa non ho scritto qua....).
Perché l'aborto è problematico? Perché, in sostanza, mette in piena luce il fatto che certe relazioni (in particolare quella genitore- figlio) non sono più il riconoscimento sociale (e quindi anche giuridico) di un evento naturale, ma, al contrario, derivano da decisioni soggettive deliberate, ampiamente svincolate da quelle che qualcuno ha definito conoscenze biologiche.
Questioni astratte? Non poi così tanto, visto che su
queste basi il diritto canonico distingueva aborto
da omicidio, entrambi illeciti, ma con differente
graduazione di gravità. E tali differenziazioni
saranno trasfuse nello ius commune.
È solo da tempi relativamente recenti che è stata
sottolineata la natura compiutamente soggettiva
del concepito.
Il problema essenziale, quindi, a livello di società, sta nel riconoscere lo svincolamento di un processo (quello della procreazione) una volta naturale e ritenuto incontrollabile (non si pensava certo di poter controllare l'evento nascita; una volta avviato il processo biologico di sviluppo dell'embrione all'interno della donna era inarrestabile, o tantomeno di avere "rapporti protetti") dall'evoluzione delle tecniche scientifiche e dell'impiego di procedure che possono controllare appunto il fenomeno vita (PMA per esempio, procreazione medicalmente assistita) e il fenomeno morte (l'aborto appunto).
Senza tornare all'intricato tema del riconoscimento di diritti in campo al concepito (che, opinioni favorevoli o contrarie a parte, viene tutelato e contemplato dal nostro ordinamento) quello che sto cercando disperatamente di dire, è che il problema che si pone e che pone spesso e volentieri la Chiesa ha un'origine storico/sociale antichissima (quello della continuità della linea di sangue, della filiazione dunque) che si contrappone con un'evoluzione scientifica inarrestabile e apparentemente priva di sufficienti cautele.
L'aborto clandestino però è l'esempio che un'eccessiva rigidità di disciplina, porta inesorabilmente alla ricerca dell'illegalità dei soggetti che si vedono "opprimere" dalle norme di legge che invece vorrebbero tutelarli.
In ogni caso anche l'aborto necessita di una disciplina.
Il problema è riuscire a trovare un equilibrio tra una molteplicità di problematiche:
- la scelta soggettiva della donna (tenendo presente uno scenario soggettivo molto ampio a livello di stato di salute, di come sia avvenuto il concepimento, condizioni economiche ecc...) contrapposta alla tutela del concepito, che, nel bene o nel male, che si riconosca o meno come un soggetto che non ha inizialmente funzioni o qualsivoglia attività cerebrale, porterà alla formazione di un individuo, di un essere umano compiuto.
- la contrapposizione tra pensiero scientifico e pensiero canonico/sociale.
Due fronti in discordia dall'alba dei tempi (cito esempi come Darwin o Galileo tanto per stare nel "banale")
E' giusto mantenere una tradizione di pensiero che vorrebbe fondamentalmente operare "a fin di bene" cercando di tutelare una prossima vita umana in via di sviluppo o è giusto far si che la scienza si opponga a questa mentalità retrograda, operando a suo piacimento attraverso la scelta della madre?
La risposta non è facile da trovare, e sinceramente prendere una posizione definitiva su tematiche così ampie e astratte non è affatto semplice...
Ripeto e ribadisco...è un grosso problema e ciò che è stato detto fin'ora ne contempla solo una minima parte.