| SORRY XK Sò CHE è UNA STUPIDATA CIAU Entrò nel suo ufficio. Severus Piton era seduto sulla sedia, stranamente più pallido del solito. - Signorina SoTuttoIo. Vedo che stranamente non è arrivata puntuale questa sera, aveva forse voglia di saltare la punizione?- Asia, non lo sopportava più. Era da una settimana che subiva senza dire niente, ma sentiva che quella sera sarebbe scoppiata. Ancora una frecciatina di quel tipo e le avrebbe sparato in faccia tutto quello che pensava. - Per caso si è imbambolata? Forza inizi a sistemare e veda di muoversi.- La ragazza si mosse verso la libreria ed iniziò a sistemare, ma intanto pensava ad altro: “Perché? Perché l’unico uomo che mi piace sulla faccia della terra deve trattarmi così? Io proprio non capisco” delle sottile lacrime iniziarono ha rigarle il volto, ma lei quasi non se ne accorse. Dopo circa un’oretta aveva finito si sistemare, ma il suo pianto continuava imperterrito. Si avvicinò alla cattedra. - Io ho finito.- Quando Piton alzò lo sguardo vide le lacrime della ragazza. - Che succede ti mancano talmente tanto i tuoi amichetti che piangi adirittura.- rise sarcastico, invece Asia non rideva affatto, quella era stata davvero la goccia che aveva fatto traboccare il vaso. - LEI è SOLAMENTE UN OTTUSO!- gridò infuriata - Come prego?- era convinto di non avere sentito bene - Ho detto che lei è un ottuso. Solo uno senza sentimenti, non avrebbe potuto accorgersi che mi sono innamorata di lei. Si di lei. Ma purtroppo era troppo impegnato con le sue pozioni e allora sa cosa le dico? Addio!. Asia uscì sbattendo la porta e corse in giardino. Piton era rimasto stupito da quelle parole, non poteva essere vero. La ragazza più bella della scuola, la migliore si era innamorata di lui? Quello era un sogno che si avverava, ma come avrebbe potuto rimediare al danno fatto? Si recò in giardino deciso ha sistemare le cose. Asia era in piedi davanti alla lago nero, fece comparire il suo Patronus, una tigre bianca stupenda Aisha l’aveva chiamata ed era l’unica che forse riusciva ha capirla. - Aisha per te la vita non è così complicata… tu non sei innamorata di nessuno e vive felicemente. Io invece no, a l’unica persona che amavo, ho permesso di odiarmi fino in fondo questa sera. Mi sento una scema, non avrei dovuto reagire così.- il pianto si rimpossesso di lei un’altra volta. Aisha capì di chi stava parlando e corse verso il castello. “ Vai bella… hai ragione… non puoi sempre stare ad ascoltare le mie lamentele.” Si lasciò cadere sulla sponda del lago giocando con il riflesso della luna. Aisha avvistato Severus lo prese dolcemente per una manica e lo trascinò in giardino, quando vide Asia si bloccò. Allora l’animale lo spinse in avanti con il muso. L’uomo si avvicinò cautamente e dopo cinse i fianchi delle ragazza: - Shhhhh.. sono Severus non ti preoccupare.- poi facendo piano la tirò giù fino a farla sdraiare accanto a lui, sul tappeto erboso. Lei stava immobile, mentre Severus le accarezzava i capelli. - Mi dispiace Asia… non avrei dovuto essere così “ottuso”, avrei dovuto capirlo prima. Io non voglio che tu stia male per colpa mia… - No professore, lei non potrebbe mai farmi stare male… e ora ha il permesso di odiarmi finchè vuole. A quelle parole l’uomo si tirò su e la spinse con la schiena addosso ad una albero. - Io non voglio il permesso per odiarti perché non ti devo odiare. Io ti voglio amare da questo momento in poi.- poi la baciò con trasporto. Asia era sicura di stare sognando, così si alzò e lo tirò fino alla sponda del lago dopodiché vi si buttò dentro seguita da lui. Quando la ragazza riemerse dall’acqua lui era ancora lì vicino a lei, tutto bagnato era ancora più bello. - Ma si può sapere perché lo hai fatto?- - Perché volevo essere sicura che non stessi sognando e ora so che non era così.- Si baciarono ancora e ancora fino a quando le luci del mattino non segnarono l’iniziò di una nuova vita. Piena di amore e felicità
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