| Sto leggendo anche io il libro, premetto che non l'ho finito, ma per ora ho letto già i pezzi che più mi interessavano, tra cui quelli di Severus. Poi sono venuta qui e ho letto tutti i vostri post. Ho ripreso il libro e ho riletto, ci ho ragionato sopra, ho tentato di mettermi in tutti punti di vista che voi altre lettrici avete esposto (senza naturalmente mai dimenticare il mio), ci ho ragionato ancora sopra e non posso che farvi una domanda: cosa c’è che non va?
Mi trovo completamente d’accordo con Egle, il Severus di questo ultimo libro io lo trovo perfetto. Dite che è stato banalizzato, non trovo che sia così. Dite che sia troppo romantico, a me non sembra per niente. Non mi pare che ci sia nulla di così tremendamente sdolcinato in un uomo che non ha mai dimenticato la donna che ama, anche se morta da anni. Non trovo che ci sia nulla di banalizzante in un uomo che riesce a redimersi, che per il carattere schivo e silenzioso accetta ogni cattiveria, perché lui sa che sta facendo la cosa giusta, che accetta il ruolo di spia perché sa che, nonostante sia un ruolo che dilania l’anima, lui ha le capacità per farlo, non c’è nulla di scontato in un uomo che ancora una volta uccide se stesso, il suo spirito, dando la fine a l’unico con cui avesse il coraggio di parlare, davvero. Non è quella la fine che si meritava. È davvero così? Che fine pensavate per Severus?
Io non vedevo un’altra fine per lui. Non lo vedevo in un futuro rose e fiori, anche solo come preside che guidava allegramente la scuola come aveva fatto Silente, e, mi spiace, ma non lo vedo in nessun altro modo. La sua morte è stata brutta? Si, è stata brutta, perché è morto da solo, perché è morto per uno sciocco morso, nemmeno a causa di una magia, ed è per questo che io vedo la verità più assoluta in Severus, più che di ogni altro personaggio. La sua morte è uguale a come lui è stato costretto a comportarsi per anni, silenziosa, veloce, avvenuta in completa solitudine. Forse pensate che sia stato banalizzato perché è come se si muovesse una scorza vuota, con sentimenti rivolti ad un altro tempo, ormai morto internamente; li per lì l’ho creduto anch’io, ma avevo letto male, perché c’era quella frase (qui ripetendo Egle):
"How many men and women have you watched die? (chiede Silente) "Lately, only those I could not save"
Io mi sono meravigliata davanti alla forza di Severus. Lui era morto e in realtà nel libro ci stava sempre, viene raccontata la sua storia (che spiacente ma non trovo affatto banale) e ci accompagna fino all’ultima pagina, quando Harry dice quella frase al figlio:
“One of them was a Slytherin and he was probably the bravest man I ever knew.”
Lui tanto schivo in vita ma sempre presente, lui morto in solitudine e in silenzio continua ad essere protagonista.
Io mi inchino davanti a questo Severus.
Per quanto riguarda il resto, si la morte di Fred ha sconvolto anche me, voi non potete nemmeno immaginare quanto ero legata a questo personaggio, molto più di George, ma non starò qui a dirvi il perché, pensate come ci sono rimasta. Poi mi sono fermata, ci ho ragionato, il perché è semplice, così semplice da non vedersi: perché stanno facendo una guerra. La Rowling non ha ucciso uno qualunque, Hagrid, Ron o chiunque altro che magari era protagonista, ma ha ucciso uno di due gemelli, a significare come una guerra possa spezzare ogni legame più profondo, una guerra che coinvolge tutti, in cui tutti possono cadere senza aspettativa, anche coloro che sembrerebbero essere destinati a non separarsi mai. Cosa c’è che non va?
Dite che non ci sono altri valori, io vi ho visto l’amicizia (che c’è per altro sempre), c’è l’amore e non l’amore casuale, ma quello profondo, mai dimenticato, non solo attrattiva fisica, ma legame dell’anima, c’è poi l’amore di una madre, e solo per questo ultimo sentimento usa due, anzi tre personaggi! Colei che lo ha sempre rappresentato Lily, poi c’è Molly (volete che vi dica come impazzisce quando muore Fred, quando non è una madre a morire per salvare il proprio figlio, ma il figlio a morire davanti ad una madre impotente?) e infine c’è Narcissa, la glaciale e freddissima Narcissa, che tolta ogni maschera corre fuori di sé alla ricerca del proprio figlio ( e questo devo dire che lo fa pure Lucius alla fine del libro, quando cercano Draco per il castello, fregandosene alla grande di Voldemort, e del potere da trarre alla vittoria.)
Suvvia la Rowling una scrittrice mediocre.
Cosa doveva scrivere? Non ricordate che il suo tratto più importante è la “semplicità”. Si, scrivere una storia semplice, completa (e poi non attacchiamoci ai particolari che non vanno perché sfido chiunque a ricreare un modo del genere, mettendoci così tanti insegnamenti, e facciamo attenzione a questi) per bambini e per adulti, questa è una storia che tutti possono comprendere, dal bambino alla’anziano. Abbiamo sempre dato dello sciocco a chi pensava fosse solo per bambini, ora non possiamo pensare che sia una storia solo per adulti.
E statene sicuri che questa saga non è della mia generazione, perché l’ho seguita solo da un anno fa, ovvero prima per me la Rowling poteva anche essere una spogliarellista di un locale notturno e Harry il cameriere del locale non me ne sarebbe importato assolutamente nulla. Io prima seguivo solo Tolkien, ora seguo entrambi, su due binari diversi, perché il fantasy non è solo scrivere cose immaginarie, esistono tanti tipi di fantasy.
Il problema è aver elaborato troppo sulla saga e sui personaggi, va bene adorare un personaggio e dargli vita propri ma questo non vuol dire che leggendo la storia della scrittrice noi dimentichiamo qual è il suo vero ruolo. Vi assicuro che a me non piace solo Severus, mi piace un personaggio molto più marginale, ma capisco la differenza che c’è tra il suo muoversi nelle mia fantasia, dove io do a lui un’importanza maggiore per un mio motivo personale (che non è solo “mi piace”) e il suo ruolo reale nella storia, dove lui fa quella parte. Un po’ come quando si fa teatro, quando uno interpreta un personaggio chissà quali cose gli farebbe fare, e poi si accorge che ha una parte piccola e brutta, uno ci rimane male, poi ci se ne importa, quello è il proprio spazio, basta rappresentarlo al meglio. Ovvero cogliamo la meraviglia di quel personaggio anche se ha poche righe, comprendiamo la sua “parte” e poi via liberi di fantasticarci sopra quanto vogliamo e di parlarne con un'amica, se amiamo un personaggio è perché troviamo che a noi insegni qualcosa non vuol dire con questo che esso deve insegnare qualcosa a tutto il mondo.
Ops 0_0 quanto ho scritto, va bè ora chiudo, poi magari ne parliamo su qualche altro pezzo. Anche a me piacerebbe sapere cosa c’è di preciso che non va.^^
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