Severus Piton & Alan Rickman Fan Forum

Jealousy, Siamo gelosi quando vediamo l'altro troppo perfetto e noi troppo imperfetti. (G. Soresina)

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Lete Lyoness
view post Posted on 31/7/2009, 11:30




Allora... aggiorno adesso perchè domani si parte e sarò occupata tutto il pomeriggio a fare le valigie!
Capitolo un po'...ehm... particolare...
Diciamo che da qui il rapporto fra Per e Sev si chiarirà per voi ma si complicherà per i personaggi!
Un grazie mille alla mia beta e a tutte voi che leggete (non vi ringrazio una per una perchè sono di fretta, chiedo perdono!)
Buona lettura!


Capitolo 16



Spinner’s End, 3 agosto 1996

-Ancora sveglia?-
Perdita alzò gli occhi dal libro, vedendo sorpresa Piton sulla soglia della sala. Non lo aveva sentito arrivare. Zar saettò giù dallo schienale del divano, iniziando a dargli una serie di squittii di benvenuto e a correre avanti a indietro di fronte a lui.
Stupido topo.
-Eh? Sì ... mi sono lasciata prendere dalla lettura!-
Velocemente cercò di nascondere il libro di Allock sotto quello di Pozioni che teneva a portata di mano, guadagnandosi solo una truce occhiata di rimprovero.
Piton si versò un bicchiere di Whisky Incendiario, conservato in un mobile lì vicino, per poi sedersi stancamente sulla poltrona.
-Il Preside sta bene?-
-Sì. Il Marchio?-
-Brucia un po’.-
-Sopportabile?-
-Sì.-
Bene. Poteva iniziare ad aumentare a cinque le ore fra una medicazione e l’altra allora. Perdita chiuse il pesante tomo di Pozioni Avanzate, fissando accigliata la copertina. Sentiva già di odiare quel libro prima di iniziare la scuola.
-Dovresti iniziare a studiare invece che fingere di farlo.-
Piton sorseggiò con indifferenza il suo Whisky, aspettando che il sapore forte e deciso della bevanda gli bruciasse piacevolmente in gola. La Serpeverde ridacchiò.
-Ma prof! Sono appena iniziate le vacanze!-
Il docente le scoccò un’occhiata dubbiosa mentre lo scoiattolino tornava ad appollaiarsi dietro la ragazza.
-E poi sono stata brava in Pozioni nell’ultimo semestre, no?-
Quel sorriso di circostanza che aveva fatto era veramente stupido.
-Adams, i tuoi voti nella mia materia hanno avuto un’impennata solo perché dovevo convincere i Mangiamorte che avevo convinto Silente che fosse una buona idea affidarti a me. Cosa che risultava più convincente se avevi una media alta.-
-Oh.-
Ma ... quindi era o non era brava? Meglio evitare il discorso anche perchè Piton non sembrava tanto in vena di parlare.
-E’ facile questo libro?-
Piton osservò la copia nuova di zecca della ragazza. Pozioni Avanzate.
Quanti ricordi.
-Il migliore in circolazione ma con diverse imprecisioni.-
Finì con un gesto veloce il contenuto del bicchiere per poi andare alla libreria ed estrarne un vecchio tomo.
-Userai questo, così non avrai problemi di alcun tipo.-
O almeno sperava.
Perdita afferrò con un moto di disgusto il libro polveroso che le porgeva e Zar starnutì contrariato alle sue spalle. Perché doveva usare quello se il suo era nuovo? Lo sfogliò attentamente, spalancando gli occhi. O cielo. Era perfino tutto scritto. Praticamente non si riusciva a leggere cosa c’era stato stampato sopra! Ma chi diavolo era stato quello stupido?
-Era il mio libro di Pozioni quando frequentavo Hogwarts.-
Era stato lui quindi a ridurlo in quello stato. Ma perché?
-Lì ci sono appuntate tutte le mie note per una completa e miglior preparazione delle Pozioni presenti. Segui attentamente le istruzioni indicate e non avrai difficoltà. Perfino uno stupido potrebbe riuscirci.-
Cosa? Un libro di seconda mano? LEI???
-Grazie ... -
No no no no no! Era fuori discussione! Se Parkinson o Malfoy l’avessero vista con un libro in quello stato l’avrebbero presa in giro a vita.
Per Salazar! Quella era roba da Weasley!
Piton guardò la ragazza che sfogliava attenta le pagine. E così quella copia era riuscita ad attraversare tre generazioni della sua famiglia. Chi lo avrebbe mai detto?
Perdita si bloccò ... e quella cos’era? Una foto? La alzò lentamente, fissandola stupita.
No, non poteva essere.
Era uno scherzo forse?
Piton le si avvicinò alle spalle, appoggiandosi con le mani sullo schienale vicino a Zar e guardando la foto da sopra la testa della ragazza. Non si ricordava neppure di averla messa lì.
-Questa ... questa è mia madre?-
Perdita sentiva improvvisamente la bocca secca e una strana sensazione di inadeguatezza per tutto il corpo.
-No.-
Ma Piton conosceva solo un tono di voce?
Perdita si strinse la spalla, mentre con l’altra mano continuava a guardare la foto. Una donna di circa quarant’anni teneva gli occhi bassi, con un’aria triste e malinconica. Ogni tanto si sistemava appena i capelli, lisci e scuri, dietro le orecchie, con gesti lenti ed eleganti.
Le assomigliava tantissimo.
-E’ Eileen Prince.-
Ah ... e chi sarebbe?
Perdita continuò a osservare la foto, analizzandola attentamente. Le assomigliava veramente tanto.
Piton socchiuse gli occhi, concentrandosi per impedire di ricordare.
-Mia madre.-
Oh adesso aveva capito. In effetti, a guardarla bene, aveva lo stesso taglio del volto dell’insegnante. E la stessa espressione sofferente.
-Era una bella donna.-
Perdita si voltò appena, consegnandogli la foto. Quindi quella era ... sua nonna? Le veniva da ridere se pensava ai bigodini sempre scomposti e gli occhi azzurri e vispi della signora Jennifer. Quella era una nonna. Una donna sempre allegra e gioviale nonostante l’età, pronta a viziare i nipotini con torte e regali. Non una donna mai vista prima con la faccia triste e il sorriso spento.
Piton osservò la foto un attimo, per poi distogliere veloce lo sguardo e richiuderla in un libro a caso. Perché non si era ancora convinto a liberarsene? E poi quella foto le aveva fatto tornare in mente quella dannatissima lettera. Osservò la ragazza che, apparentemente tranquilla, era tornata a sfogliare il vecchio tomo, avvicinandoselo agli occhi per decifrare le sue scritte.
Afferrò con sicurezza un libro, estraendone un vecchio ritaglio di giornale dal centro e, senza guardarlo, si avvicinò alla ragazza.
-Lucrece Bryson.-
Bryson ... sua madre quindi? Cioè, la donna che l’aveva messa al mondo? Afferrò il ritaglio di giornale con delicatezza, fissandolo corrucciata.
-Chi ... ?-
C’erano diverse persone fotografate, tutte in posa sorridenti e che si scambiavano ogni tanto una parola fra loro.
-In alto a destra.-
Ah, eccola.
Lei?
Una donna di trenta, trentacinque anni, dal fisico minuto e dal colorito pallido, stava controllando attentamente i primi fogli di un mucchio di carte che aveva in mano. Aveva l’aria severa, controllata. Si sistemava meglio, con gesti meccanici gli occhiali dalla grande montatura sul naso. I capelli erano tiratissimi e raccolti in quello che doveva essere un rigidissimo chignon.
Piton tornò a sedersi sulla poltrona, con il libro di Shakespeare dove c’era stata prima la foto in mano. Algido e silenzioso, lo aprì in un punto a caso, obbligandosi a concentrare la sua mente in altro.
Perdita storse appena la bocca. Non si vedeva niente in quell’immagine. Era troppo piccola e defilata. E poi, cosa voleva vedere? La donna lì ritratta era una perfetta sconosciuta. Se avesse avuto quel ritaglio in altre circostanze non ci avrebbe neanche fatto caso. Probabilmente non l’avrebbe neppure vista. Era come sfogliare una di quelle riviste che aveva comprato il giorno prima e osservare con indifferenza le persone rappresentate. Non le conosceva. Le erano completamente indifferenti. Lucrece Bryson. Un’estranea. E non le assomigliava neanche.
-Cosa ... cos’è successo?-
La ragazza si strinse la spalla mentre Zar scendeva lentamente lungo il suo braccio per fissare con gli occhietti neri e incuriositi quel pezzo di carta che tanto aveva catturato l’attenzione della padroncina. Piton, indifferente, voltò una pagina del libro senza togliere gli occhi dal testo.
-Credevo non ti interessasse.-
-Mi scusi, ha ragione, io ... -
Borbottò velocemente qualche scusa, girando il ritaglio della Gazzetta e appoggiandolo sul tavolino, stringendosi poi di più la spalla. Ma che diavolo le era saltato in mente? Tanto era morta no? E se anche non lo fosse, cosa le importava?
Mary, Mary Mary!
Sentiva terribilmente la sua mancanza. Di solito a inizio vacanze andava sempre a trovare lei e Stuart ... Oh, Stuart! Era da Capodanno che non li vedeva. E Matt stava bene? Cosa diavolo le era saltato in mente di chiedere? A cosa stava pensando?
Zar le accarezzò la mano con il musetto, muovendo lentamente la coda spelacchiata. Stupido roditore. Perché la guardava così?
Piton chiuse il libro con un impercettibile sospiro.
No, non era un discorso facile. Si riavvicinò al mobiletto con gli alcolici, versandosi un altro bicchiere di Whisky.
-Cosa vuoi sapere?-
La ragazza alzò appena la testa, stringendo automaticamente la spalla. Cosa voleva sapere? Anzi, cosa sapeva di lei? Il professore le aveva detto solo che gli Auror le avevano affidato la lista e i Mangiamorte l’avevano rapita due volte, visto che gli Auror l’avevano salvata una prima. Comunque quel famoso elenco non lo avevano mai trovato. E poi?
-Come ... quando l’ha conosciuta?-
Piton stiracchiò un sorriso, beffardo.
-Era nostra prigioniera.-

***

Covo dei Mangiamorte, 5 gennaio 1979

A Lily piaceva l’inverno.
Le era sempre piaciuto.
Così come tutte le altre stagioni.
E tutte, tutte le davano un’aura diversa.
La spensieratezza della primavera.
La gioia dell’estate.
La tranquillità dell’autunno.
L’emozione dell’inverno.
-Era oggi, vero?-
Piton annuì mentre Lucius, al suo fianco, beveva una generosa sorsata di vino rosso.
Alla fine aveva scelto l’inverno.
Proprio il periodo dell’anno che lui odiava di più.
Perché c’erano le vacanze a Hogwarts.
Perché tutti tornavano a casa.
Perché LEI tornava a casa.
E lui, solo.
Severus ignorò infastidito le urla e le offese della dipendente del Ministero catturata qualche giorno prima. Sembrava avesse un elenco con i nominativi di tutti loro. Niente di particolarmente importante, ma era comunque un divertimento. E un tetro sottofondo per quella notte così grigia.
-Non ci pensare.-
Malfoy gli passò indifferente un elegante calice di vino.
No, non era solo.
C’era Lucius.
Lucius che lo invitava a feste lussuose.
Lucius che ascoltava attento le sue idee.
Lucius che lo istruiva al potere.
-Non è facile.-
Appena una smorfia, un sussurro. Qualcosa di difficile da identificare fra le imprecazioni che sentivano dietro di loro. Ma quella faccia Malfoy la conosceva bene. Quella di un Severus stanco e che faticava perfino a nascondere le sue emozioni. Un non-lui.
-Non ne vale la pena Severus. Non ne è mai valsa la pena.-
Piton stiracchiò un sorriso, tornando a guardare fuori dalla finestra la neve che cadeva lenta.
No, Lucius questa volta sbagliava.
Lily, Lily ne valeva la pena.
Lily valeva qualsiasi cosa.
Anzi, niente valeva quanto lei.
Anche se era una Mezzosangue, anche se aveva genitori Babbani e una sorella isterica.
Anche se era una Grifondoro.
Perché lei era soprattutto Lily.
Solo questo per lui.
Era diversa dalla donna dietro di loro. Sorrise all’ennesimo grido, l’ennesima, originale, offesa contro la madre di Rokwood. Certo aveva un bel caratterino. Non aveva mai pianto, mai pregato, mai ceduto. Solo sputato offese durante le Cruciatus. E nessuno era riuscito a leggerle nella mente. Pazza. Non sapeva che così prolungava solo la sua agonia? Sarebbero venuti comunque a sapere dove fosse la lista, era solo questione di tempo. Non poteva resistere in eterno.
-Narcissa ha detto che devi venire a cena da noi, una di queste sere.-
La giovane signora Malfoy.
Sanguepuro.
Fredda e altera.
L’ideale per il suo amico.
Piton non rispose, chiudendo gli occhi.
Narcissa era bella. Non poteva negarlo. Troppo bella.
Forse troppo anche per Lucius.
Ma non sarebbe mai stata neanche paragonabile a Lily.
Perché Lily aveva quel qualcosa in più, che la rendeva unica. Quel modo dolce di piegare la testa di lato quando rideva. Quel modo buffo di roteare gli occhi quando scherzava. Quel modo antipatico di incrociare le braccia al petto quando rimproverava.
E quella luce negli occhi. Sempre.
Cosa stava facendo adesso Lily?
Rideva con lui?
Lo stava baciando adesso, in questo momento?
O forse si rigirava quel fottutissimo anello d’oro al dito?
Quell’anello che lui, lui un giorno avrebbe dovuto darle, insieme a quella promessa.
La stessa promessa che quel giorno aveva stretto con Potter.
Aveva voglia di scappare. Andare lì e portarla via.
Via da loro.
Via da LUI.
Lucius sbuffò, avvicinandosi all’amico in modo che gli altri non potessero sentirli.
-Andiamo Severus. Fattene una ragione. Lei non era giusta per te.-
Piton ridacchiò, riaprendo gli occhi.
No, certo che non era giusta per lui.
Nessuno era giusto per lei.
Era troppo per tutti.
Ma lei, lei non lo sapeva.
E aveva scelto quello più sbagliato, quello che, ne era certo, l’avrebbe fatta soffrire. Potter non era il tipo da prestare fede ai giuramenti. E gli piacevano troppo le ragazze per restarle fedele. L’unica cosa che era in grado di fare quell’idiota era scompigliarsi i capelli e rincorrere quel dannatissimo boccino. Lui invece l’avrebbe rispettata. Avrebbe fatto di tutto per renderla felice.
E gliela aveva portata via.
-Staranno ridendo di me, Lucius?-
Malfoy corrugò la fronte, sorpreso. Non aveva mai sentito Severus parlare così. Con quel tono di voce.
-Smettila di pensarci. Ormai a quest’ora la cerimonia sarà finita Severus.-
Finita.
Era di un altro adesso. Per sempre.
Altre urla.
Piton si alzò in piedi. No, non era quella Mezzosangue a gridare nella sua mente. Aveva sentito bene. Erano le risate composte di Lupin, lo squittio convulso di Minus, il latrato snervante di Black. La voce di Potter.
E i suoi occhi.
-Dove vai?-
Malfoy lo aveva bloccato per un braccio, trattenendolo dal’entrare nella camera, quasi completamente al buio, da dove provenivano le urla. Piton gli sorrise, maligno.
-Potter adesso se la starà scopando, vero?-
Sì, e probabilmente stava anche pensando a tutte le altre con cui era andato, e stava facendo chissà quali disgustosi confronti con lei …
LEI!
La SUA Lily ...
-Non sei in te Severus. Fai meglio a tornare a casa.-
Malfoy lo fissò torvo, lasciandogli con sgarbo il braccio. Non lo aveva mai visto così. Nervoso. Disperato. Cattivo.
-A casa dici? No, non ci penso nemmeno.-
Pazzo. Aveva gli occhi di un pazzo.
-Il divertimento è tutto qui ... -
Con un ghigno Severus entrò nella stanza, con le spalle larghe, la testa alta e un sorriso di scherno. I compagni lo salutarono sorridendo e invitandolo a unirsi a loro.
Perché doveva essere in quello stato?
Perché doveva soffrire così? Lui, LUI!
Lui era il Principe Mezzosangue.
Lui era un Mangiamorte.
Lui conosceva le Arti Oscure.
Lui aveva il potere.
Lui poteva avere tutto.
La donna era a terra, sanguinante, ma per nulla intimorita. Alzò il volto, gonfio di rabbia e odio verso i due nuovi arrivati, ricoprendoli di insulti.
Piton la fissò con disprezzo. Come si permetteva quella Mezzosangue di parlargli così.
Come si era permessa lei di trattarlo così?
Severus si avvicinò alla donna, alzandola da terra in malo modo e sbattendola contro la parete.
Altri insulti.
E quegli occhi.
Quel verde.
Pieno di odio. Pieno di rabbia.
La stessa espressione di quando lui aveva chiamato lei Mezzosangue, anni prima.
E adesso?
Com’era adesso il SUO verde invece?
Era febbricitante ed eccitato magari?
Voglioso, addirittura?
Stava tremando sotto le sue mani?
Gemeva al suo contatto?
-Severus! Che stai facendo?-
Il tono roco e di rimprovero di Malfoy. La sua mano ferma e fredda sulla spalla. Lo aveva seguito, sicuro che in quello stato avrebbe compiuto qualche sciocchezza.
Piton fissò di nuovo gli occhi verdi della donna, ghignando per le sue continue offese e i continui ma infruttuosi tentativi di fuga.
-Adesso vedrai Lucius.-
***
Perdita annuì, silenziosa. Beh, era un po’ poco come risposta. Ma, in fondo, cosa si aspettava? Il suo professore di certo non era il tipo che andava in giro a sbandierare i suoi sentimenti. Quindi durante il primo rapimento di Bryson, Piton era fra i carcerieri.
-E ... dopo?-
-Gli Auror la liberarono la mattina dopo.
Lui era stato portato via a forza da Malfoy appena poche ore prima.
E lui, qualche mese dopo, aveva compiuto l’errore più grande della sua vita.
-Poco dopo sono diventato una spia di Silente.-
Quella maledetta profezia.
La paura di perderla veramente, del tutto.
La ragazza scosse la testa mentre, timidamente, iniziava ad accarezzare la testolina di Zar.
-Perché?-
Piton inghiottì il Whisky, sforzandosi.
Perché... per Lei.
Piton non rispose, fissando con sguardo inespressivo gli occhi della ragazza.
Perdita trasalì incredula. Piton amava a tal punto questa Lucrece? Incredula riprese in mano il ritaglio della Gazzetta, osservando la donna. Sembrava molto più vecchia di lui. E aveva l’aria anche acida a dirla tutta. Però, sicuramente, una storia d’amore come quella avrebbe fatto sospirare sia Daphne che Pansy. La carcerata e il carceriere. Un amore che riesce a redimere e a purificare. Incredibile. Non credeva che un tipo come Piton fosse in grado di provare sentimenti del genere.
-Ma dopo l’hanno ricatturata?-
-Sì.-

***
Covo dei Mangiamorte, 20 settembre 1981

Erano anni che non la vedeva.
Erano mesi che non pensava più a lei.
Era sempre presente, addormentato, il rimorso per ciò che aveva fatto quella sera.
Zittito solo dalla paura, crescente in quei giorni, di perdere Lei. Lily.
Però doveva fare qualcosa per Bryson. O la sua coscienza lo avrebbe perseguitato a vita.
Fortunatamente era riuscito a convincere gli altri a mandarlo giù, nelle prigioni, a curarla.
Non era cambiata per niente dall’ultima volta.
Lo stesso odio.
La stessa rabbia.
Gli stessi occhi.
Però le torture avevano lasciato segni indelebili nella sua mente.
-Severus ... Piton? Sei Piton?
Lucius se n’era appena andato, accertandosi che tutto andasse bene.
Lo conosceva?
Piton si avvicinò alla donna, iniziando con colpi di bacchetta a scioglierla dalle catene.
-Sì-
-La spia di Silente?-
Severus si voltò di scatto, controllando affannosamente che nessuno li stesse sentendo. Si rigò verso di lei, incontrando quegli occhi verdi e, forse, lucidi.
-Cosa vuoi?-
No, non riusciva a reggere quello sguardo. Non si ricordava cosa gli aveva fatto? Non lo aveva riconosciuto? La donna, completamente slegata gli si gettò addosso, aggrappandosi convulsamente alla camicia del mago.
-Devi aiutarmi, AIUTARMI!-
Severus cercò di afferrarle i polsi, di allontanarla da sé, di liberarsi da quella vicinanza che gli faceva aumentare i sensi di colpa. Da quegli occhi verdi che lo pregavano.
-La lista?-
Lucrece rise, nascondendo il volto sul suo petto. No, non adesso! Avevano pochi minuti, pochissimo tempo! Doveva restare lucida, doveva! Le afferrò le spalle, iniziando a scuoterla con forza.
-La lista! Dove ... ?-
Bryson si aggrappò con le mani al suo colletto, tirandolo a forza verso di sé. Pochi centimetri dalla sua bocca. Sentiva il fiato acido e sporco della donna, l’odore di sudore e sangue. Vedeva nei suoi occhi verdi paura e preghiere.
-La bambina! La lista ...a casa mia ... il libro. La bambina .... -
Stava singhiozzando, il fiato le veniva a fatica. Per la prima volta Piton credette che l’avrebbe vista piangere, ma si sbagliava. Non erano singhiozzi per trattenere le lacrime. Erano tentativi estremi di bloccare le risate.
-Un mostro!... Un mostro... la bambina .... sola! Nessuno sa di lei, nessuno! Il libro! ... -
Severus le tappò la bocca con la mano, cercando di evitare che le risate, ormai isteriche, risuonassero per le prigioni.
-Bryson, non capisco! La lista, dimmi dov’è la lista! Non abbiamo molto tempo!-
Lucrece spalancò gli occhi, fissando quelli scuri di lui.
-Ho una figlia! Mia figlia!-
Piton trattenne un moto di stizza. Stava delirando, cosa ...
-E’ figlia mia e di uno di quei mostri!-
Gelo.
No, non poteva essere. Non era vero. Era pazza, pazza. Era stato lui a...
-E’ nata due anni fa. Un mostro... la lista! La bambina! La lista! A casa mia! Un libro! Un libro... Devi salvarla! Devi recuperarla! Devi ... -
Un attacco di tosse la fece piegare su se stessa, mentre Piton la teneva, scosso.
No, non poteva essere successo. Lui non ... non così! Lei non ...lei non poteva …
Era pazza, sicuramente pazza. Stava delirando. Lei non poteva aver avuto una figlia. Lei non poteva aver avuto una figlia da lui. Non dopo quello che le aveva fatto. Non dopo quell’ennesima tortura e umiliazione.
-Severus, porta su la Bryson-
Piton rabbrividì nel sentire la voce nasale e divertita di Macnair.
-Subito.-
No, non aveva usato un tono convincente, ma il Mangiamorte non si era incuriosito.
Lucrece lo fissò seria, smettendo improvvisamente di tossire.
-Vai a casa mia, subito! La lista, la bambina, la lista... ! Non devono trovarla! Non avranno anche quella da me! Non ... non devi fargliela avere!-
Severus le strinse le spalle, cercando di recuperare più lucidità possibile.
-Bryson, stai per morire. Sarò su con loro. Non devi dire niente, hai capito?-
Lucrece rise, gettando indietro la testa e continuandolo a guardarlo severa.
-Non sapranno niente da me, mai, MAI! Ma tu, tu devi andare! Dì che devi vedere Silente, precedili a casa mia e portala in salvo! Io ... io ti darò il tempo! Ti darò il tempo io! Non mi uccideranno tanto presto. Posso resistere, posso resistere ancora! Mezz’ora, un’ora massimo!-
Era impazzita?
Era dalla sera prima che la torturavano, non poteva avere ancora la forza di resistere e lui non poteva chiederle di ...
Sospirò, lasciandola andare e cercando nella sua borsa una pozione. Eccola!
Gliela diede, intimandole di bere in fretta.
-E’ una pozione Corroborante. Ti... aiuterà.-
Poco dopo la consegnò a un pensieroso Malfoy, che lo vide uscire assorto da quella casa.
***

Certo, era stata una bella sfortuna. Ricatturata dai Mangiamorte. Beh, ma almeno c’era lui infiltrato. Chissà quanti imprevisti avevano dovuto affrontare per vedersi di nascosto quando lei non era stata ancora presa! E chissà quanto aveva sofferto lui, vedendo la persona che amava imprigionata e non poterla aiutare.
-L’hanno uccisa loro?-
-Sì.-
Ormai era condannata. Non sarebbe mai riuscito a salvarla, lo sapeva. E non era quello il suo senso di colpa più grande. La sua colpa era adesso seduta di fronte a lui e lo fissava con aria stupidamente incuriosita. A Perdita non sfuggì l’ultima affermazione di Piton. Cosa aveva sentito? Rammarico? Dolore? Forse... nostalgia?
-Sono certa che ha fatto tutto il possibile per salvarla.-
Severus sorrise con rammarico. Oh, certo. Tutto il possibile. Tutto il possibile per farla soffrire. Prima con la violenza fisica e poi dandole una pozione che le aveva procurato altre due ore di resistenza alle torture.
Piton era... strano. Non lo aveva mai visto così. Così... debole? No, non debole, sofferente? Malinconico? Umano.
-Va’ a prepararti. Vengo dopo a cambiarti la fasciatura.-
Perdita annuì, appoggiando con cura il vecchio libro di pozioni sul tavolino. Gli consegnò in mano il ritaglio di giornale per poi sparire silenziosa sulle scale, seguita da un saltellante Zar.
Piton guardò la donna ritratta, godendo quasi del dolore che sentiva lacerargli la mente.
Bryson non meritava quel trattamento.
E Lily non meritava quel tradimento.

 
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try-try
view post Posted on 31/7/2009, 14:35




bellissimo aggiornamento. povera per, lei crede che suo padre fosse veramente innamorato di sua madre...chissa che succede...buone vacanze!
 
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ElyTheStrange
view post Posted on 5/8/2009, 21:14




Ciauuu Lete!! innanzitutto mi presento: ciao sono Elisa!
pooooiii ti dirò che mi sono letta questa ff tutta di un fiato ed è MERAVIGLIOSAAAA!! sinceramente la povera Perdita mi fa più pena che rabbia...Sev è fantastico IC incredibile!! Adoro già il piccolo e spelacchiato Zar e ne vojo uno io pureeeee!!
aggiorna presto appena torni e fai buone vacanze!!
ciauuuu
Ely
 
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~la nuit romantique
view post Posted on 6/8/2009, 11:20




Hola Lete!So che è un secolo che non commentavo,ma mi sono rimessa finalmente in pari.
Perdita mi fa sempre più pena...ma non in senso buono!xD Più che antipatica è proprio scema.For me.XD
Sev invece mi piace molto,anche perchè lo trovo quasi perfettamente IC e non è cosa da poco!
*aspetta aggiornamento*
 
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Lete Lyoness
view post Posted on 3/10/2009, 19:23




Chiariamo subito:

La storia così com'era non mi piaceva.
O meglio.
Mi piaceva ma sentivo che andava perfezionata.
Ed è stato fatto.
Ma non ho continuato ad aggiornare.
Perchè?
Ok, di solito sono sadica, ma non questa volta.
Diciamo che è stata un'estate particolamente difficile e che agosto non è stato un mese da ricordare (etra nella top ten dei mesi più merdosi della mia vita).
Settembre è andato così così: da schifo i primi quindici giorni (esatti), benissimo i seguenti.
Speriamo che ottobre prometta se non bene, abbastanza.
Beh, costante negli aggiornamenti non sono, lo avrete capito.
Tutto questo per cosa?
Per dire che pensavo di conitnuare a postare.
Un po' per Astor che si è presa la briga di betare questo parto malsano della mia mente.
Un po' perrchè se no Asmodai mi tiene a stecchetto.
Un po' per Try che mi ha seguita assiduamente, un po' per Nuit che è tornata fra noi e un po' per Elythestrange che si è aggiunta ai commentatori.
Grazie a tutte!

Capitolo 17



Spinner’s End, 15 agosto 1996

-Aspettami Zar!-
Lo scoiattolino squittì allegro davanti a lei, saltellando sul posto, mentre Perdita finiva di mangiare l’enorme gelato. Ormai erano quasi le dieci di sera, Piton doveva essere rientrato. Lei era uscita nel pomeriggio subito dopo l’insegnante, verso le quattro e mezza, per fare due passi ma dopo non aveva avuto voglia di tornare in quel tugurio e aveva allora continuato il suo giro. Ormai poteva stare senza medicazione per circa sei, sette ore. Piton così non era più costretto a fare continui avanti e indietro per vederla e lei poteva fare quello che voleva. Zar saltellando le indicò la casa giusta. Fortunatamente quell’esserino aveva un senso dell’orientamento sviluppato, altrimenti si sarebbe persa in mezzo a quelle case tutte uguali.
Sì, Piton era sicuramente rientrato. C’era la luce accesa in soggiorno. Spensierata salì saltellando gli ultimi gradini, bussando allegramente mentre Zar saliva sulla sua spalla, accoccolandovisi beato. Ecco dei movimenti, dei passi concitati. Strano. Era così contento di vederla? La porta si aprì per uno spiraglio.
-Sì?-
No, quella non era la voce di Piton. Troppo acuta. Troppo viscida. Perdita indietreggiò lentamente, guardando la facciata della casa. In effetti non le sembrava che avesse un’aria così spettrale quella del professore. Quello stupido criceto doveva aver sbagliato. Perdita fece un sorrisino di circostanza verso la porta da dove, circa alla sua altezza, riusciva a intravedere un solo occhio che la fissava.
-Mi scusi! Devo aver sbagliato casa ...-
Degli altri passi si avvicinarono alla porta, più pesanti e cadenzati.
-Chi è?-
Piton? La voce che le aveva risposto prima squittì veloce.
-Non so, forse tua figlia ma se non si avvicina non sono sicuro di riconoscerla e ... -
Perdita distinse chiaramente una famigliare imprecazione lanciata a mezza voce dal professore e il rumore stridulo della chiave che girava nella porta. Dopo un attimo Piton vi si affacciò, spazientito.
-Muoviti.-
Perdita entrò senza farselo ripetere due volte, fissando corrucciata l’altro uomo. Basso, magrolino, con occhi piccoli e un sorriso sgradevole. Così, ad un primo impatto, le sembrava simpatico. E lei si fidava delle prime sensazioni. Con Malfoy, ad esempio, aveva funzionato.
-A quanto pare questa è la serata delle visite.-
La ragazza aggrottò la fronte, non capendo cosa il professore volesse dire ma le bastò girare appena la testa verso il soggiorno per notare altre due figure voltate verso di lei. Una la riconobbe subito e istintivamente si portò una mano alla spalla. Lastrange. Bellatrix Lastrange la guardava con la solita aria di sufficienza e i capelli in quello stato orribile. Come dimenticarla?
-Buonasera Perdita.-
Là vicino, seduta compostamente sul divano, un’irriconoscibile Narcissa Malfoy si stava sforzando di sorriderle. L’aveva vista la prima volta alla villa di Draco, durante le vacanze invernali del primo anno. Il suo compagno di casa aveva invitato tutti i ragazzi del gruppo a passare lì alcuni giorni e lei era fra le fortunate. Si ricordava ancora la figuraccia che aveva fatto con Draco chiedendogli se quella fosse sua zia. Il Serpeverde le aveva risposto scandalizzato e leggermente offeso, dicendo che quella era sua madre. Beh, non era colpa sua se marito e moglie si assomigliavano tanto da sembrare fratelli. Per fortuna aveva recuperato con qualche moina a Malfoy sulla straordinaria bellezza della madre e la prestanza del padre. Complimenti ai quali la Signora aveva risposto con un sorriso e il padrone di casa con un’occhiata ... particolare. Non sapeva in che altro modo definirla. Di simpatia? Certo non poteva negare di non essere piaciuta subito a Lucius Malfoy che, da come si comportava, sembrava preferirla perfino a Pansy, cosa che turbava non poco la pace della sua stanza a Hogawarts. La Serpeverde si voltò scettica verso il professore che ricambiò impassibile il suo sguardo. Cielo, non si poteva allontanare un attimo da quella casa che accadeva il finimondo. Aveva forse interrotto qualcosa? Voleva davvero sapere se aveva interrotto un incontro amoroso fra Mangiamorte in cui era coinvolto suo padre e la madre di Draco Malfoy? No, decisamente no.
-A quanto pare l’educazione non è fra le tue già poche qualità.-
Minus sghignazzò in un angolo del corridoio mentre Bellatrix sbuffava vicino al camino spento.
-Oh, mi ... mi scusi Signora Mafoy, ma ... ecco ...vede ... io non mi aspettavo di trovarla qui ... -
Il sorriso tirato di Narcissa si allargò dolcemente, lasciando intravedere i denti bianchi e perfetti. Era pallida, terribilmente pallida. Cadaverica.
-Non essere troppo duro con lei Severus.-
Piton e Perdita si lanciarono un’occhiata di sfuggita, scettici. Perché diavolo Narcissa Malfoy usava un tono di voce così dolce e melenso?
-Bellatrix Lastrange, credo non ci sia bisogno di presentartela ... -
-No, infatti.-
Perdita tagliò corto senza salutarla e Bellatrix la fissò spavalda. La ragazza, perso all’improvviso il coraggio di un secondo prima, distolse lo sguardo velocemente, provocando un riso sommesso alla donna un brusio di Piton. Beh, che poteva farci se le faceva male lo stomaco solo a guardarla? La Serpeverde si voltò poi sorridente verso l’uomo, appoggiato alla parete che rispose gentile al sorriso.
-E lui è ...-
-Codaliscia ... Nessuno di importante. Resterà con noi per un po’ di tempo, come aiuto.-
L’ometto borbottò qualcosa, nascondendo un gesto poco gentile nei confronti del professore.
-Abbiamo ancora un’ora di tempo prima della medicazione, vero?-
-Mezz’ora ... -
Perché Piton tendeva sempre ad allungare i tempi?
-Un’ora. Bene. Vai in camera tua. Ti raggiungerò al momento. Codaliscia intanto ...-
Perdita non se lo fece ripetere due volte e schizzò in camera, correndo veloce su per le scale e rinchiudendosi in camera sentendo alle spalle un veloce cambio di battute fra gli uomini ma senza distinguerne le parole.
________________________________________________________________________________
Narcissa sorrise a Piton che, dopo lo scambio di battute con Minus, era tornato a sedere sulla sua poltrona.
-E’ molto carina Severus-
Pitona alzò appena un sopracciglio scettico mentre Lastrange leggeva distrattamente i titoli dei libri sugli scaffali.
-Tienila in casa due ore e potremo riparlarne, Narcissa.-
Quella sciocca ragazzina. Poteva almeno lasciargli scritto che era uscita. Quando era tornato gli era sembrato strano non trovarla nella sua camera in adorazione di compromettenti foto di Allock o in posizioni assurde sul suo divano intenta a leggere melensi e noiosi romanzi d’amore. E dire che ad inizio estate gli sembrava invece strano trovare qualcuno a casa. Beh, non si era comunque preoccupato anche se non c’era. Aveva diciassette anni. Sapeva badare a se stessa. E comunque quello che faceva non lo riguardava.
-Sai come reagirà Lucius quando lo verrà a sapere?-
Sul volto della donna si dipinse un dolce sorriso al pensiero del marito. Piton sbuffò, contrariato da tanto sentimentalismo.
-E’ figlia di due Mezzosangue, non dimenticarlo.-
Piton ghignò mentre la Signora Malfoy lo fissò con rimprovero, contorcendosi le mani nel mantello.
-Non essere ingiusto con Lucius. Sai quanto ti è affezionato. Nonostante le tue origini ti ha sempre considerato come il suo più caro amico. Ma tu lo conosci, sai com’è fatto. Se Perdita fosse nata in un altro contesto sarebbe stato a tutti i costi il suo Padrino, come tu lo sei stato per Draco. E avrebbe insistito perché i due, col tempo, si “conoscessero” meglio.-
Narcissa non riuscì a nascondere un sorriso per quella vita alternativa, lontana da celle o condanne a morte. Piton sospirò, fissando un punto imprecisato della parete. Lucius.
***
Malfoy Manor, 30 settembre 1981

-Allora, come va la tua carriera accademica?-
Piton sbuffò, lanciando a Lucius un’occhiata d’avvertimento. Non era il caso di scherzare.
-Non capisco perché i ragazzi d’oggi siano così ritrosi allo studio.-
Malfoy ghignò, riempiendo due bicchieri di vino ma lasciandoli stranamente sul tavolo, senza offrirglieli. Quella giornata di settembre si preannunciava buia e piovosa. Solo Lucius sembrava particolarmente entusiasta, e senza un motivo speciale. Regulus Black li raggiunse alle spalle, appropriandosi di uno dei bicchieri e interrompendo Lucius che sembrava in procinto di iniziare a parlare. Mantenendo la calma, Malfoy riempì un altro bicchiere, fissando negli occhi Severus. Non aveva mai visto quegli occhi così luminosi.
-Hogwarts termina sempre la terza settimana di giugno?-
Piton alzò un sopracciglio, spiazzato. Dove voleva arrivare?
-Ovviamente. Perché?-
-La terza settimana di giugno … no, non va bene.-
Lo odiava quando faceva così. Fremeva dalla voglia di dire qualcosa ma, come imposto dal codice genetico dei Malfoy, non poteva scomporsi. Severus finse indifferenza nonostante la curiosità. Insistere o chiedere direttamente non serviva. Conosceva il suo amico.
-Credi che il vecchio ti concederà qualche giorno di permesso a inizio giugno?-
Piton afferrò l’elegante bicchiere che Lucius gli porgeva, pensieroso.
-Sì, credo di sì. Perché?-
Ci sarebbe stata una missione? Era la data dell’attacco ai Potter? Malfoy gli sorrise. Uno di quei sorrisi sinceri, rari da vedere sul suo volto.
-Per vedere mio figlio.-
Piton spalancò gli occhi, incredulo, mentre Lucius gonfiava il petto e alzava il mento, orgoglioso, svuotando il bicchiere tutto d’un fiato.
-Vuoi dire che Nacissa ... ?-
-Sì, da due settimane. E’ previsto per gli inizi di giugno. E tu devi esserci!-
Severus gli sorrise debolmente, contagiato da quella composta euforia. Lucius era davvero suo amico. Anche adesso che lo stava tradendo iniziando a lavorare come spia per Silente sentiva felicità per lui. Incapace di esprimere qualsiasi parola, Piton si limitò a battergli due colpi sulla spalla, fissando il rosso del vino nel suo bicchiere.
-Vedrò di fare il possibile.-
Lucius ricambiò lo sguardo del moro, sicuro di sé come non mai.
-No, non mi basta. Devi assicurarmi che ci sarai. Voglio che mio figlio conosca subito il suo Padrino.-
Quella fu una delle poche volte in cui Severus dimostrò di essere sorpreso. Davvero. Piton, afferrata la notizia, mosse ripetutamente la testa in segno di diniego.
-No Lucius. Non è il caso. Lo sai.-
-Narcissa e io vogliamo così. E tu non hai nulla da invidiare a nessun altro della cerchia dell’Oscuro Signore.-
Davvero non gli importava che suo figlio, il discendente dei Malfoy, avesse un Mezzosangue come Padrino? Piton accennò di sì, fissando con il volto corrucciato fuori dalla finestra. Quella era la prova d’amicizia più grande che Lucius potesse dargli. Lo sapeva.
-Però devi farmi una promessa.-
Severus si voltò, osservando con aria falsamente preoccupata l’amico che ridacchiava.
-Cioè?-
Il sorriso di Lucius si allargò e i suoi occhi grigi e luminosi incontrarono quelli neri e malinconici del professore.
-Mi restituirai il favore quando nascerà tua figlia.-
***
________________________________________________________________________________
Lastrange.
Oh merda.
Bellatrix Lastrange lì.
A casa sua.
Cioè ... di Piton.
Perdita lanciò la giacca sul letto, avvicinandosi alla porta. Sentiva delle voci ... Piton e ... e quell’uomo di prima, ma non riusciva a distinguere bene di cosa parlassero.
Poi silenzio ...
Si raggomitolò per terra, stringendosi la spalla, mentre Zar squittiva verso la porta.
-Scordatelo roditore. IO non esco.-
Certo, era curiosa, ma c’era Bellatrix Lastrange al piano di sotto. BELLATRIX. LASTRANGE.
Quella che l’aveva Cruciata, porco Godric! No, non poteva uscire.
Uno sbattere di porte la fece sobbalzare e, calpestando senza ritegno la coda di Zar, aprì appena la porta, infilando fuori la testa.
-Ssst!-
L’ometto di prima era seduto sulle scale, vicino alla porta nascosta che portava sul soggiorno. Sì, quell’uomo le stava davvero simpatico. Non le faceva affatto paura, anzi. Era perfino divertente. Lentamente iniziò a scendere le scale in silenzio e si sedette vicino all’uomo che la guardava di sottecchi.
-Si sente qualcosa?-
Minus avvicinò l’orecchio alla porta, cautamente.
-No, nulla. Ma non credo stiano parlando.-
Perdita lo imitò, concentrandosi.
- ... Oscuro!-
La Serpeverde spalancò gli occhi, incontrando quelli acquosi dell’uomo che le sorrise.
Parlavano del Signore Oscuro dunque ...
-Quando sono arrivate?-
Minus si avvicinò alla ragazza, cercando di mantenere il tono di voce più basso possibile.
-Appena qualche minuto fa.-
Perdita fece cenno di aver capito mentre Zar, alle loro spalle, emise un debole squittio accarezzandosi la coda e fissando con aria di rimprovero la Serpeverde che, per tutta risposta, gli fece una linguaccia.
-E’ un Ratatoskr?-
-Sì. L’ho chiamato Zar, in onore di Salazar Serpeverde.-
-Bel nome ... -
Minus annuì sorridendole appena e, quasi accordatisi, si avvicinarono assieme alla porta, cercando di capire se stessero parlando.
Sì, Perdita credeva di sentire qualcosa ... la voce della Signora Malfoy forse ... no, basta, nient’altro ...
Un rumore improvviso fece sussultare i due. La ragazza si premette con forza le mani sulla bocca per evitare di gridare mentre Zar, colpito alla coda dal debole incantesimo, squittiva sofferente e Minus risaliva le scale di corsa. Solo dopo un po’ Perdita si convinse che poteva ricominciare a respirare e si riacquattò contro la finta parete.
Accidenti, si sentiva davvero poco però!
-Che succede?-
Minus le aveva toccato una spalla, facendola spaventare per poi tornare a sedersi accanto a lei.
-Piton e la Lestrange stanno discutendo.-
-Non è una novità.-
La Serpeverde gli sorrise. Sì, le era davvero simpatico. C’era una strana e innata complicità fra i due.
-E questo rumore cos’è?-
-Narcissa ... è come ...come se stesse piangendo.-
Addirittura? Cosa diavolo le aveva detto Piton?
-Lei sa perché sono qui?-
Minus aggrottò la fronte, iniziando meditabondo ad accarezzarsi la mano destra, coperta da un guanto.
-Penso c’entri qualcosa con il giovane Malfoy. Lo conosci vero?-
Perdita tossicchiò, alzando il mento come era solita fare Daphne quando stava per dire qualcosa di importante.
-Certo. Sono una sua amica.-
Peter la fissò con un sorrisino divertito e scherzoso sul volto.
-E’ vero!-
Il sorriso dell’uomo si allargò e iniziò a passare gli occhi su tutta la figura della ragazza, trattenendo le risate.
-No, non in quel senso.-
Certo, non ci andava a letto. Magari. Ma a Malfoy sarebbe venuto un infarto solo sentendo la proposta. Minus fece finta di niente, tornando ad origliare alla porta ma continuando a guardarla. Perdita sbuffò tornando nella sua solita posizione ingobbita.
-E va bene! Gli faccio i compiti di Trasfigurazione e Incantesimi!-
Peter ridacchiò, contagiando anche lei.
-Il gesto!-
Bellatrix aveva alzato spropositatamente la voce facendo sobbalzare la ragazza e allontanare dalla porta anche Codaliscia.
-Oh-oh ... Bella si è arrabbiata.-
-Spero solo non lo uccida prima che mi abbia fatto la medicazione.-
Codaliscia stiracchiò un sorriso, fissando il braccio bendato della ragazzina e toccandosi di riflesso la mano destra.
-Fa male?-
Perdita fece spallucce.
-Un po’.-
-Ogni quanto va spurgato?-
-Sei, sette ore.-
-Addirittura? Ormai è da un mese che hai superato la Prova! Dovresti resistere almeno dodici ore.-
La Serpeverde lo fissò sorpresa. E lui come diavolo ...?
-C’ero anch’io.-
Ah, perfetto.
-A proposito, complimenti. Un buon Avada Kedavra.-
-Ehm. Grazie.-
-Oh. Prego.-
Ma che bei discorsi.
-Penso che poi tu volessi sapere ... -
Piton aveva alzato la voce a sua volta, ma a parte queste poche frasi spezzate, non riuscivano a capire altro.
Perdita sbuffò spazientita. Era dannatamente curiosa! Che ci faceva la bellissima Narcissa Malfoy a Spinner’s End? Anche Minus iniziava a dare segni di nervosismo e si appoggiò con i gomiti al gradino dietro di loro.
-Comunque io sono Peter Minus. Piton ti avrà parlato di me.-
-Mai sentito prima.-
Minus si avvicinò al volto della ragazza.
-Vuoi forse dire che il tuo Garante non ti ha mai detto che il Signore Oscuro deve a me il suo ritorno?-
Perdita rabbrividì, fissando con occhi spalancati l’uomo che, erroneamente, scambiò quel gesto per ammirazione.
-Ma non da te!-
Accidenti, a quanto pareva la Lastrange si stava davvero arrabbiando.
-Mi sembra strano che Piton non ti abbia detto niente ...-
Minus sembrava aver momentaneamente perso interesse per i tre che parlavano in soggiorno e aver rivolto tutta la sua attenzione alla ragazza. Meglio inventarsi qualcosa.
-Sì sì, mi aveva parlato di un importante Mangiamorte che era stato indispensabile a Lei-sa-chi, ma non mi aveva mai detto il suo nome ... -
Minus trattenne una risatina isterica, allontanandosi dalla ragazza.
-Ti avrà detto Codaliscia.-
-Ecco, esatto! Codaliscia! Ma davvero è lei? Da quel che mi ha detto il professore deve essere un Mangiamorte molto potente!-
Perdita lo guardò ammirata. Codaliscia? Ma perché diavolo Piton lo chiamava in un modo così assurdo? Peter sorrise, orgoglioso mentre Zar, attratto da chissà cosa, stava annusando interessato i capelli bianchicci dell’uomo.
-Sì, sono io. Ma forse il tuo Garante non ti aveva detto che sono anche stato insignito dell’Ordine di Merlino, prima classe.-
C’era caduto in pieno. Ma d’altronde nessuno era bravo come lei ad arruffianarsi la gente. Quella era sicuramente la sua dote migliore. In fondo faceva parte del gruppo di Malfoy. Dopo aver inspirato per bene sfoderò due occhioni languidi e ammirati. La sua arma segreta.
-Sul ... sul serio? E’... è fantastico!-
Promemoria: chiedere a Piton cosa fosse un ordine di Merlino. E quante classi ci fossero.
-Harry Potter.-
Uff, lo Sfregiato la perseguitava anche qui. Ma cosa c’entrava lui adesso? Minus si zittì di colpo, smettendo anche di accarezzarsi la mano.
-Cosa c’entra Potter adesso?-
Codaliscia continuò a ignorarla, completamente assorto nei suoi pensieri e irrigidito sul posto. Potter ... quanti ricordi a sentire quel nome. Ramoso che gli insegnava a volare correttamente. Lunastorta che gli passava i compiti di Storia. Felpato che gli presentava delle ragazze. Lily che gli stringeva la mano dolcemente. E Harry che gli salvava la vita.
-E’ per questo che ha scelto Draco non è vero? Per punire Lucius?-
E cosa c’entrava adesso Draco? L’unica consolazione in quel momento era vedere che, per una volta, non era l’unica a non capire. Minus aveva il suo stesso sguardo vacuo e assente. Era confortante, davvero.
-Lei ha capito qualcosa?-
Codaliscia, già bendisposto verso quella giovane mente in sua adorazione, si sentì ancora più venerato dal fatto che, finalmente, qualcuno chiedesse spiegazioni. A lui. Davvero, quella ragazzina non aveva preso niente da Piton. Fortunatamente.
-Probabilmente il Signore Oscuro vuole vendicarsi su Draco per il fiasco di Lucius al Ministero. Quindi a Draco sarà stata data una qualche missione e ora Narcissa chiederà l’aiuto di Piton per qualche motivo.-
Ma cosa doveva fare Draco? E, soprattutto, in che modo poteva aiutarlo Piton? Un gridolino acuto poco dopo fece rabbrividire la ragazza. Si sentiva gelare il sangue. Era da un mese che non sentiva qualcuno gridare. Ma cosa stava accadendo nel soggiorno? Si strinse la spalla, forte. Aveva paura. Paura. Paura.
-Sta tranquilla. Narcissa ha spesso queste uscite isteriche, come la sorella. Da quando poi Lucius è ad Azkaban la situazione è peggiorata. Sono certo che non sia niente di grave.-
Perdita annuì, sorridendogli debolmente. Peter fece un segno a Zar che, lasciando perdere all’istante i suoi capelli, si arrampicò sulla padrona, iniziando a giocare con la coda dei capelli. Inutile, Codaliscia lo aveva capito da quando Piton l’aveva portata con sé la prima volta. Quella ragazza gli piaceva. Se la avesse conosciuta prima si sarebbe proposto lui come suo Garante. Era perfetta. Servizievole, efficiente, attenta. Certo un po’ paurosa, ma in fondo aveva sedici anni. Mai prima il Signore Oscuro aveva accettato degli adepti così giovani. Certo aveva fatto un’eccezione per ricompensare Piton e per il piano che avevano in mente ma, davvero, se lo era proprio meritato quell’onore quella ragazza. Gli ricordava tanto lui molti anni prima.
-... Infrangibile?-
Perdita si irrigidì preoccupata più che per la parola usata, per il tono serio e grave di chi l’ aveva espressa.
Minus aggrottò le sopracciglia.
-Vogliono fare il Voto Infrangibile?-
-Cos’è il Voto Infrangibile?-
Non suonava come una cosa molto positiva. Anzi.
Codaliscia rimase in silenzio, incredulo.
No, non potevano voler fare il Voto.
-Signor Minus ... cosa ... ? Ah!-
Perdita si tappò di nuovo la bocca, evitando di urlare. Una luce infuocata era trapelata da sotto la porta, illuminando debolmente il primo scalino, per poi scomparire. Peter spalancò gli occhi.
-Stiamo andando a fuoco?-
Perdita iniziò a strattonare una manica del Mangiamorte, cercando di attirare la sua attenzione. Inutilmente. L’attenzione dell’Animagus era rivolta a tutt’altro.
Se non aveva visto male e se aveva capito bene adesso ci sarebbe stata una seconda lingua di fuoco che ... eccola!
-Il Voto Infrangibile ... -
-Cos’è? Stanno mandando a fuoco il soggiorno? Perché non intervengono? Cosa sta succedendo? La prego, lei ha di sicuro capito di cosa si tratta!-
Minus si voltò altero verso di lei. Sì, quella ragazza decisamente gli piaceva. Difficile pensare che fosse la figlia della Bryson. Quella puttana lo aveva chiamato “sudicio sterco di topo” quando la cruciava. Sua figlia invece lo venerava. Una terza lingua di fuoco illuminò debolmente le due figure rannicchiate sulle scale. Codaliscia alzò in mento e lo appoggiò su una mano, in una posa particolarmente saccente e superiore.
-E’ un incantesimo tipico delle Arti Oscure mediante il quale un mago vincola un altro mago a compiere una determinata azione. E’ necessaria quindi la presenza di due maghi, lo Stipulante, chi cioè richiede l’azione, e il Contraente, il soggetto cioè che si impegna. Oltre a questi deve esserci una terza persona detta Suggello che esegue l’incantesimo legando le mani delle due persone.-
Perdita lo ascoltava attentamente, cercando di capire. Ma tutto quello cosa c’entrava con Malfoy e Piton? Cosa?
-La caratteristica peculiare del Voto Infrangibile resta comunque ... -
Zar saltò sulla testa di Minus che dovette interrompere contrariato la sua prima e unica lezione. Lo scoiattolino iniziò a correre su e giù per il corpo dell’uomo, cercando di catturare l’attenzione della ragazza.
-Zar! Zar che ti prende? Che succede?-
-Forse voleva avvisarvi che le Signore Malfoy e Lastrange ci hanno appena lasciati.-
Piton aprì la porta nascosta, fissando con aria truce e di rimprovero le due figure.
Ci hanno appena lasciati? Le aveva uccise? Tutte e due?
Perdita schizzò in piedi e, scansando facilmente Piton grazie alla sua limitata altezza, si fiondò in soggiorno seguita a ruota da Zar.
Niente.
Nessun cadavere.
Nessun segno di incendio.
Era stato incredibilmente veloce a nascondere le prove.
Solo un bicchiere rotto sul pavimento e altri due, praticamente vuoti, sul tavolino.
-Se volevi salutarle Adams dovevi uscire dalla porta. A quest’ora si saranno già Smaterializzate.-
Smaterializzate?
Allora erano vive!
Stancamente si sedette sul divano, sospirando. Per Salazar, stava diventando più apprensiva di una Tassorosso durante il ciclo. Anche fossero morte? Forse poteva essere un po’ dispiaciuta per la Signora Malfoy, certo, ma per quell’altra ... cosa le importava?
Piton si sedette vicino a lei sul divano, osservandola attentamente. No, non voleva sapere a cosa stesse pensando. Sentiva che era meglio per lui non saperlo.
-Codaliscia, porta via questi bicchieri e sistema quello rotto. Ma prima portami la borsa che c’è all’ingresso.-
Certo, la medicazione! Se n’era dimenticata! Ormai dovevano aver accumulato un bel ritardo. Eppure non si era neanche accorta del bruciore crescente.
-Fallo fare a lei!-
Minus, recuperato un po’ di orgoglio, indicò la ragazza sul divano.-
-Io?-
Perdita fece per alzarsi, ancora assorta nei suoi pensieri sulla gentilezza che Narcissa Malfoy aveva mostrato nei suoi confronti e la Cruciatus inflittale dalla Lastrange.
-No Adams.-
Piton le afferrò il gomito, obbligandola a risedersi e iniziando a disfarle la fasciatura.
-Codaliscia è stato mandato qui dal Signore Oscuro apposta per aiutarmi. Il prossimo anno non sarà facile e oltre ai miei piani dovremo anche stabilire molte precauzioni per la tua copertura. Lascia che Codaliscia si renda utile in qualche modo. E poi, Minus, dov’è finita la tua storica cavalleria?-
Perdita alzò le spalle in direzione dell’uomo che, con una camminata isterica, prese la borsa all’entrata e la lanciò ai piedi del divano causando un sinistro rumore di vetri che cozzavano.
-L’ho fatto per fare un favore a lei, non a te, Piton. Sia chiaro!-
-Certo-
Piton ghignò, incominciando a spalmare l’unguento sul Marchio, ora rosso scuro.
L’indomani avrebbe parlato a Silente di quell’incontro e avrebbero stabilito il da farsi.
-Che cosa voleva la Signora Malfoy?-
Perdita lo fissava dubbiosa, cercando di catturare gli occhi dell’insegnante troppo attenti alla ferita.
-E’ successo qualcosa? Prima, sulle scale, ho sentito che parlavate di Draco ... -
Piton alzò gli occhi al cielo, spazientito.
-Codaliscia, sei a casa mia da meno di tre ore e già sei riuscito a corrompere la mia Protetta.-
Minus si affacciò dalla cucina, contrariato.
-Io non ho fatto proprio un bel niente Piton! E se proprio vuoi saperlo quella di origliare la vostra conversazione è stata un’idea sua!-
Perdita lo fissò sconvolta. Ma brutto stronzo! Prima sulle scale fa tutto il carino e poi la pugnalava così, alle spalle?
-Cosa??? No prof, non è vero! Io l’ho incontrato sulle scale! Era già lì pronto ad ascoltare tutto!-
Minus entrò nel soggiorno mentre Piton iniziava impassibile a bendare nuovamente il Marchio.
-Severus, non crederai alle fantasie di una sedicenne mi auguro!-
Zar muoveva confuso la testa fra Minus e Perdita, indeciso se dare ragione alla padroncina o a quel buffo uomo con un odore così buono. Decise quindi, per la pace comune, di accoccolarsi vicino al fianco di Piton, accarezzandosi la sua povera coda così tanto maltrattata quella sera.
-Beh, questa sedicenne è la più giovane Mangiamorte che abbiate avuto!-
Fantastico. Fino al mese prima si piangeva addosso per quella situazione e adesso se ne vantava?
-Lo sei diventata solo grazie all’intercessione di Piton!-
Severus non sapeva dire chi dei due fosse peggio. Adams che faceva i capricci o Minus che le dava corda.
-Senza di me non avreste mai scoperto chi vi tradiva!-
-Basta. Tutti. E. Due.-
Piton strinse la benda con forza, facendo gemere la ragazza e scoccando un’occhiata di avvertimento a Codaliscia.
-A letto. Subito. Non voglio sentir volare una mosca.-
-Ma ... -
Piton fulminò Minus con lo sguardo mentre Perdita si alzava sbuffando e, preso Zar sulla spalla, afferrava il braccio di Codaliscia trascinandolo su per le scale. Voleva restare solo, lo aveva capito. Severus sbuffò, versandosi un bicchiere di vino. Draco. Il suo figlioccio, Quel bambino biondo piangente fra le sue mani. Quel suo sorriso distaccato da Malofy durante i Natali a casa loro. Quella parlantina snervante e ipocrita. Doveva salvarlo. Non poteva rischiare che la sua anima venisse compromessa. Lucius stava già pagando per il suo fallimento. E da anni i sensi di colpa lo tormentavano in silenzio per quella scelta sbagliata di anni prima. Ma non si poteva tornare indietro. E non si poteva scappare. Si sarebbe finiti come Karkaroff, braccati come selvaggina e uccisi o dalla paura o dalle successive torture. No, doveva salvare Draco. Non c’entrava niente né con quell’insulsa guerra né con le decisioni sbagliate del padre. E adesso che aveva stretto il Voto Infrangibile lo avrebbe aiutato. Doveva aiutarlo. Ormai era certo che avrebbe dovuto uccidere Silente. Dannazione! Aveva sperato di trovare un’altra soluzione al suo omicidio. Forse c’era ancora qualche speranza per la maledizione dell’Anello di Gaunt. Poteva trovarla. Ma anche l’avesse trovata che avrebbe fatto? Draco doveva uccidere Silente se non voleva essere ucciso a sua volta. Ma se non ce l’avesse fatta avrebbe dovuto farlo lui. Ma forse neanche lui ne aveva il coraggio. Era davvero caduto così in basso da sperare che un ragazzino di appena sedici anni vivesse tutto il resto della vita nel rimorso per un omicidio pur di non sacrificarsi lui? In fondo lui era già compromesso. Le morti che aveva causato non sarebbero mai scomparse. La sofferenza che aveva provocato era eterna e indelebile nella sua anima. Cosa aveva da perdere?
-Ehi Piton! La stanza della ragazzina è più grande della mia!-
-Beh, quella prima era la camera di Tifa ... però era più piccola! Avete applicato un incantesimo di Estensione?-
-PITON! Mi hai messo nella camera della tua elfa domestica???-
-SI.LEN.ZIO!-
Le voci si spensero subito. Per Salazar. Che razza di estate.
 
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try-try
view post Posted on 3/10/2009, 21:15




evviva hai aggiornato!!!!!*abbraccia lete e la sbaciucchia sulla guancia*
Piton mi mancavi cosi serio....perdita mi sei calata...non puoi avere simpatia per un c******e come Codaliscia!
grande letiuccia!!continua cosiiiii
 
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beussina96
view post Posted on 3/10/2009, 21:50




F I N A LM E N T E!
BRAVAAAAAAA! *---*

CONTINUA TI PREGOOOOOO >.<
 
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view post Posted on 4/10/2009, 15:49
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Erede Universale del prof. Snape

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Ebbene sì, mi aggiungo ai commentatori.
Noto che le minacce fanno venire l'ispirazione.
Posso dire che Perdita un pò mi fa pena e un pò la prenderei a schiaffi?
Oddio vivere con un padre come Severus..Beh...Condoglianze. Ma in alcuni momenti fa di quei ragionamenti che sono la stupidità pura.
Però da un lato capisco la profonda solitudine che la circonda e penso anche che la costante voglia di essere "in vista" di fronte alle altre persone sia determinata dalla grande tristezza che la circonda.
Rallegraci tu allora! XD
 
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Redshine
view post Posted on 5/10/2009, 11:03




Bè che dire?!? Come al solito l' ho trovato fantastico, perchè hai uno stile piacevole ed appasionante...insomma aspettavo questo aggiornamento da un pò!!! Perciò non posso che farti i complimenti, e dirti brava. Per quel che vale, vorrei anche aggiungere che io trovo la storia molto interessante.
CITAZIONE
Posso dire che Perdita un pò mi fa pena e un pò la prenderei a schiaffi?

Pienamente d' accordo con Asmodai...per quanto riguarda Codaliscia, è viscido e bugiardo proprio come lo immaginavo.


P.s. vedrai che ottobre andrà meglio :)
 
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ElyTheStrange
view post Posted on 5/10/2009, 22:10




Waaaa!! Che bello trovare un tuo nuovo aggiornamento!!! Davvero bellissimo questo capitolo!! Piton è adorabile, Codaliscia il solito bugiardo e Perdita...beh t'ho già detto che mi fa una pena incredibile!! Aggiorna prestooo!!
PS Spero che ottobre ti vada meglio cara.
 
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~la nuit romantique
view post Posted on 5/10/2009, 23:15




Finalmente un aggiornamento..sogno o son desta?
Ti comunico che se volevi far risultare antipatica Perdita...adesso finalmente ce l'hai fatta?
Ma dai,si può provare simpatia per un omuncolo come Minus?? Oddio no.
Che strana accoppiata...pedanti e servili.XD

OT:Agosto è stato uno schifo anche per me...e pure un pò di settembre.Speriamo che ottobre vada meglio a tutte e due! Un abbraccio coccoloso
 
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Lete Lyoness
view post Posted on 11/10/2009, 18:53




*Lete entra saltellando nel forum e entra nella sezione fanfic*
*Vede le recensioni*
*Torna indietro a controllare che sia la storia giusta*

Accidenti!XD
Uao, quanti commenti... sono commossa!
Perdita a quanto pare, sebbene sia l'anti-eroina per eccellenza, sebbene la prendereste a schiaffi (XD) sebbene cerchiate di giustificarla, vi ha in qualche modo incuriosite.
Bene, è giunto il momento.
Vi dico la verità.
Lei si comporta così perchè è ... stupida.
XDXDXD
Ok, la smetto di sparere boiate.
Parlando seriamente, sarò pazza, ma mi sono affezionata molto a lei.
Proprio per ciò che non ha.
E' piena di difetti, poco astuta, arrivista...
la sento umana, vicina.
Mi fa piacere leggere le vostre analisi psicologiche del personaggio e, soprattutto, vedere che, finalmente, la state iniziando a odiare (ma come? Io la amo in questi capitoli!XD)

Altro capitolo un po' "particolare".
Beh, ormai tutti i capitoli sono particolari, visto che siamo nel pieno della storia!
Allora, ringraziamenti:

Try: Povero Cody (=codaliscia) ma cosa ti ha fatto? XD Per, finalemente, è scese dal podio sul quale l'avevi posta, ne sono felice! Cmq temo che, dopo questo capitolo, causa "pena", la rialzerai... sigh. A presto!

Beussina96: Ecco qui!!! ^__^ Contenta? Dai, ammettilo: sono stata brava! XD Aggiornamento-lampo visti i miei standard! XD

Asmodai: Ti ricordo che mi devi ancora quella pagnotta! XD Cmq, mi confesso... ho "alcuni" capitoli già belli pronti al computer, l'unico problema è l'aggiornare, non l'ispirazione... ehm... non mi uccidere!XD E' bello vedere che cerchi di trovare una complessa psicologia in un personaggio del genere, ma ricorda che Per ha un solo neurone, non sopravvalutarla!

Redshine: Anche tu contro Cody? Ma che vi ha fatto? Grazie a lui sono-figo-Potter e Lily- ***** sono dipartiti! Io lo "adoro" per questo!XD Cmq grazie dei complimenti, fanno sempre molto piacere! E tranquilla, colpi di scena ce ne saranno ancora tanti...

Elythestrange: Accidente, a te PErdita va ancora a genio e temo che, dop oquesto capitolo, ti farà ancora più pena! Beh, non importa, riuscirò a farla odiare a nche a te!XD

La nuit romantique: Evviva! Sinceeramente ti temevo. Avevo paura che le trovassi una qualche scusante e invece ... evviva! PErò, personalmente parlando, trovo Minus e Per una bella coppia, tu no?XD

Astor: ok, sono stufa di sfogliare il dizionario dei sinonimi per ringraziarti.XD Quindi beccati un GRAZIE e accontentati, e che cavoloXD

Grazie anche a tutte per il supporto, non immaginavo davvero... che dolci che siete!XD
E io una piattola stile Chang... ç__ç
Su su Lete, reagisci!
E anche a tutte le altre, coraggio!
Non facciamoci abbattere!

Capitolo 18



Spinner’s End, 25 agosto 1996


-No! Non è vero! Non ci posso credere!-
-Ma sì ti dico!-
Perdita rise più forte e Minus riprese a sghignazzare mentre Piton, impassibile sulla poltrona di fronte a loro, li fissava indeciso su quale maledizione scagliare. Zar intanto, appollaiato sul bracciolo della poltrona, studiava attentamente un piano per riuscire a bere dal bicchiere del professore quella strana sostanza rossa dall’aspetto molto invitante ed emetteva un acuto squittio ogni volta che bocciava una proposta fatta dalla sua mente.
Piton alzò gli occhi al cielo allo scoppio dell’ennesima risatina.
Possibile che non si potesse avere un po’ di silenzio?
Tranquillità?
Cosa chiedeva di male?
Da quando Codaliscia era entrato in quella casa era finita la pace. Anzi, la vera pace era finita quando era arrivata Adams, ma almeno quando era sola stava zitta. Adesso invece c’era un continuo cicaleccio fra lei e Minus. Parlavano di ogni cosa. Discutevano su ogni argomento. Commentavano ogni fatto.
E adesso, a meno di una settimana dalla fine delle vacanze, Adams aveva finalmente deciso di iniziare i compiti. E quello stupido di Minus aveva avuto la brillante idea di aiutarla.
Idioti.
Erano due idioti.
- ... e infine descrivere la storia di un Incanto Esplosivo, la sua nascita, il motivo della formula e gli effetti.-
Perdita alzò lo sguardo dal libro, fissando scettica Minus.
-Ma scusi, se è un Incanto Esplosivo farà esplodere, no?-
-Già.-
Senza un vero motivo i due ricominciarono a ridere mentre la ragazza scribacchiava, male, delle risposte approssimative e imprecise su un pezzo di carta di dubbia provenienza.
-E qual è la formula?-
Minus si versò dell’acqua dalla brocca che avevano sul tavolino in due bicchieri, passandone uno alla ragazza, con aria pensierosa.
-Explodi?-
Perdita storse la bocca appoggiando il bicchiere per terra.
-Mmm ... Esplosium?-
Minus scosse la testa, storcendo il naso.
-Nah ... Explosium?-
-Andata.-
La ragazza intinse la penna nel calamaio e versando una generosa quantità di inchiostro sulla martoriata pergamena, appuntò la formula.
Piton alzò gli occhi al cielo, senza replicare.
-Non va bene?-
La Serpeverde, notando l’espressione disillusa dell’insegnante, si era bloccata senza completare la risposta.
-No, è perfetta Adams. Se il tuo intento è quello di guadagnarti una T in Incantesimi sei su un’ottima strada.-
Perdita inclinò la testa di lato, analizzando con attenzione il foglio delle risposte. Cosa c’era che non andava?
-Allora avanti secchione, aiutala tu con quelle domande.-
Minus aveva messo le braccia conserte, accoccolandosi meglio a un lato del divano e Zar, richiamato da qualche animalesco istinto, gli si era accovacciato in grembo alla ricerca di carezze.
-Certamente le mie risposte sarebbero corrette a differenza delle tue, Codaliscia. Però l’intento di quei compiti è proprio quello di far lavorare gli studenti perché imparino qualcosa e una mia risposta non spronerebbe Adams a colmare le sue innumerevoli lacune.-
Perdita alternava lo sguardo fra l’uno e l’altro, divertita. Da quando era arrivato Minus c’era più allegria a casa! Finalmente a pranzo o cena poteva chiacchierare con qualcuno che non rispondesse a monosillabi e anche Piton spesso si intrometteva nella discussione. Certo, la maggior parte delle volte per rimproverarli, ma almeno parlava!
-Eravate a scuola assieme?-
La ragazza fissò il professore, incuriosita.
-Purtroppo.-
-Com’era il professor Piton da studente?-
La Serpeverde si era messa a quattro zampe sul divano, voltata verso Codaliscia che, tranquillo, stava giocherellando con lo scoiattolino. Ghignò maligno.
-Piton? Beh, noi lo chiamav...-
-Va’ a prendere la borsa Adams. E’ ora della fasciatura.-
-Ma ... -
-Subito.-
Perdita sbuffò, andando nel corridoio mentre Piton lanciò un’occhiata di avvertimento a Codaliscia che, indifferente, tornò a giocare con Zar. Quando la ragazza tornò avvertì subito un certo nervosismo nell’aria. Ok, l’argomento scuola era meglio non toccarlo. Probabilmente Piton non era stato un genio. Beh, allora anche lei aveva qualche possibilità. Anzi, magari aveva preso da lui ... sorrise timidamente a quell’idea.
-Avanti.-
Il professore chiuse il libro che stava leggendo per poi sporgersi verso il tavolino, osservando la ragazza che, impacciata, cercava di ricreare l’unguento come le aveva insegnato. Finito, alzò lo sguardo su Piton, timorosa.
-Com’è?-
-Passabile.-
Si strinse la spalla, soddisfatta. Finalmente l’aveva imparato! Lentamente si disfò la fasciatura, quasi rovesciando nel tentativo tre boccette che erano appoggiate sul tavolo. Piton mormorò qualcosa per poi afferrarle il braccio e aiutarla nella bendatura. Minus li fissò un attimo, sovrappensiero. La ragazza guardava di sottecchi il docente, sorridendo appena, mentre Piton con la solita aria arcigna avvolgeva attento il Marchio nella medicazione. No, non era geloso. Piton le stava solo curando il Marchio. Doveva farlo, era il suo Garante. E quello sguardo di lei era solo riconoscenza. Lei venerava lui, non Mocciosus. Era una sua fan, glielo aveva letto in faccia più di una volta e quindi non doveva essere geloso. Perché doveva esserlo? Lo sguardo gli cadde quasi per errore sul tavolino. Ma certo!
-Osserva Perdita!-
La ragazza si voltò curiosa mentre Severus pregò Salazar che quell’impiastro non gli mandasse a fuoco la casa. Minus mise davanti a sé il suo bicchiere d’acqua mezzo pieno e quello di Piton, con del vino elfico. Estrasse poi la bacchetta mentre Zar, sicuro di non essere visto, strusciava sotto il tavolino, avvicinandosi furtivo verso il bicchiere del docente. Minus colpì due volte ciascuno ogni bicchiere, in modo alternato per poi schiarirsi la voce.
-Commuto Lymphae!-
Una luce non troppo intensa avvolse i due bicchieri per poi svanire. Zar saltò sul tavolino affacciandosi poi nel bicchiere di Severus.
Acqua? E nell’altro ...vino?
-Uao! E’ fantastico! Ma come ha fatto?-
-Si chiama magia Adams.-
Piton strinse la benda, iniziando impassibile a richiudere le sue preziosissime pozioni che era riuscito a salvare da una fine ingloriosa.
-Queste Piton non gliele hai insegnate, eh?-
-Incantesimi non è materia di mia competenza.-
Veloce iniziò a inserire le ampolle nella borsa, facendo attenzione alla loro disposizione. Perdita intanto, estasiata, aveva estratto la sua bacchetta.
-Voglio provare anch’io!-
Perdita si era avvicinata a Minus che le aveva già spiegato come posizionarsi.
-Adams, sei minorenne.-
Piton era tornato ad accomodarsi sulla sua poltrona, fissando con leggera irritazione i due.
Già, per il mondo lei era ancora minorenne. Per le date del Ministero, per le scartoffie burocratiche.
Ma non per lui.
-Beh, mi può coprire lei ... per favore!-
Quegli occhi non lo avevano mai guardato in modo così ... canzonatorio.
-No.-
Minus squittì un’offesa, per poi dare eccitato un’amichevole spallata alla ragazza.
-Dai, ti copro io!-
-Sì!-
Perdita e Minus si avvicinarono con aria losca ai due bicchieri mentre Zar fissava ancora con aria incerta quello che era stato del docente. Piton sbuffò alzando gli occhi al cielo.
-Codaliscia, sei ricercato.-
La Serpeverde e l’uomo si guardarono sfiduciati negli occhi.
-Oh.-
-Giusto.-
Ma cosa aveva fatto di male per meritare quei due?
-Adams ... -
La ragazza alzò la testa, incontrando gli occhi scuri del docente.
-Sì?-
Possibile che non avesse capito?
-Sono le quattro ... -
Ah già, la passeggiata! Che stupida! Ogni pomeriggio doveva trascinare fuori Minus per un paio d’ore lasciando la possibilità al professore di andare a Silente per medicargli una mano se aveva capito bene ... Si alzò di scatto, afferrando Codaliscia per un braccio e, dopo essersi frettolosamente gettata addosso la giacca, trascinò il malcapitato verso l’uscita. Zar si strusciò contro la gamba del professore per poi inseguire una ridacchiante ragazzina e un brontolante Animago, riuscendo ad uscire poco prima che la porta d’ingresso si chiudesse.
Piton si appoggiò allo schienale della poltrona, chiudendo gli occhi.
Silenzio.
Finalmente.
________________________________________________________________________________
-Ah, è così che te lo ha detto?-
-Sì.-
-Non è stato molto gentile-
-Infatti ... -
Perdita saltellava allegramente su e giù dal marciapiede mentre Zar si divertiva a fare un pericoloso slalom fra le sue gambe e Minus camminava lì affianco.
Spinner’s End era praticamente vuota. La maggior parte delle case erano disabitate e sprangate mentre in giro non si vedeva nessuno.
Già, Piton non aveva usato molto tatto quando le aveva detto chi era per lei. Sbuffando si sedette sul marciapiede, imitata presto da Peter che, sudato, si tolse la maglia.
-Caldo eh?-
-Già. La invidio ... -
Avrebbe pagato oro per potersi levare la maglia e la giacca. Stava cuocendo. Però Piton la avrebbe uccisa se fosse venuto a saperlo.
-E’ tutto sistemato per quando sarai a Hogwarts?-
Perdita annuì, osservando Zar che saltellava felicemente su e giù per un tranquillo Codaliscia. Piton a quell’ora lo avrebbe già ucciso.
-Sì, Piton mi ha detto come fare. Se i calcoli che ha fatto sono esatti per l’inizio della scuola dovrebbero bastarmi due fasciature e poi nel giro di qualche settimana una e nessuna. Dovremo inventarci qualcosa per poterci vedere. E’ deciso a mettermi in punizione dal primo giorno. Tanto dice che nessuno ci farà caso vista la mia abilità ...-
Perdita storse la bocca, contrariata, mentre l’Animagus ridacchiava.
-Il vero problema sarà non far vedere niente alle mie compagne di stanza. Lì dovrò davvero inventarmi qualcosa-
-E non hai un ragazzo? Anche quello sarebbe un problema ... -
Perdita stiracchiò un sorriso, iniziando a strappare i fili d’erba che, timidi, salivano dall’asfalto.
-No, assolutamente. Chi vuole che mi consideri? Almeno avessi preso gli occhi di Piton, ma invece no, proprio quelli di Lucrece Bryson mi dovevano toccare!-
Già, il suo insegnante di Pozioni non era certo un mago molto affascinante ma non si poteva negare che avesse degli occhi molto attraenti e profondi.
-Ti sbagli. Bryson non aveva gli occhi marroni.-
La Serpeverde voltò piano la testa, incuriosita.
-Ah no?-
Lo aveva dato per scontato ... insomma, da chi altri poteva averli presi? Minus la fissò con la solita aria da saccente che assumeva ogni volta che volesse far aumentare la stima e l’ammirazione che lei provava nei suoi confronti.
-No, aveva gli occhi verdi. Ma Piton non te l’ ha detto?-
La ragazza scosse la testa. Le informazioni che aveva erano essenziali, ma le erano bastate. Che altro poteva sapere? Si era innamorato di lei quando era stata imprigionata, poi era diventato spia per lei e alla fine ... beh, aveva sofferto per la sua morte. Che altro serviva sapere?
-Strano, eppure se lo deve ricordare bene. E’ per questo che l’ha violentata.-
Perdita si irrigidì sul marciapiede, trattenendo il fiato. Piton ... ah, ma certo! Probabilmente era quello che aveva dovuto far credere a loro ...
-I suoi occhi gli ricordavano quelli di Lily ...-
Minus rimase in silenzio, ripensando a tanti tanti anni prima. A un’altra vita.
Lily? Dove aveva già sentito questo ... LILY! La donna della foto! Giusto, aveva gli occhi verdi, ma che c’entrava con Bryson? D’istinto si strinse la spalla, preoccupata. Perché la sua foto era nella camera del docente e le altre in soggiorno?
-Chi è questa Lily?-
Codaliscia la fissò sorpreso. Piton non le aveva parlato di lei? Possibile? Beh, un’altra possibilità di far vedere quanto sapesse!
-Lily Evans, la madre di Harry Potter! Severus era innamorato di lei da quando erano ragazzini ma Lily preferì sposare James, l’uomo che più di tutti Piton non sopportava.-
I genitori di Harry?
Per Salazar, lo Sfregiato la stava perseguitando durante quelle vacanze!
Quindi la donna che Piton amava era ... era la madre di Harry? Ma ... e quella Lucrece allora? L’aveva incontrata dopo? Se n’era innamorato dopo?
-La sera del loro matrimonio Bryson era nostra prigioniera. Io ero alla cerimonia, come infiltrato, ma tornai in tempo per assistere allo spettacolo di Piton. Per Salazar, sembrava davvero fuori di sé!-
Perdita aumentò la stretta alla spalla mentre Zar le si avvicinò dubbioso. No, quello era ciò che Piton aveva fatto credere ... lui e sua madre invece ...
-Malfoy mi ha raccontato che non le ha detto una parola. Le si è avvicinato e ha iniziato, così, mentre lei lo ricopriva di insulti.-
Stavano recitando ... stavano sicuramente recitando ...
-Certo una gravidanza non era prevista. Bryson doveva morire il giorno dopo, o a Piton non avremmo permesso di correre un rischio simile con una Mezzosangue. Gli Auror però ci hanno colto di sorpresa e siamo tutti scappati prima di poterla uccidere. Comunque scoprire che aveva una figlia era stato uno shock per tutti.-
Ma allora ... Piton le aveva mentito?
No, lui aveva detto solo che era loro prigioniera, che era stata liberata dagli Auror e che dopo era diventato una spia. Per amore.
Per Salazar, che stupida.
La Evans ...
-Quando è morta la Evans?-
Codaliscia riflettè un attimo, aggrottando la fronte. La conosceva bene quella data. L’aveva stampata nella mente. In modo indelebile.
-Diversi mesi dopo la liberazione della Bryson, ma la sua condanna c’era da quell’estate, quando Piton riferì la profezia al Signore Oscuro. La profezia che beh, ne avrai sentito parlare...-
Era per lei che era diventato una spia.
Aveva riferito la profezia che condannava a morte i Potter.
Era morta anche lei.
E lui aveva tradito.
Per lei.
Per il suo amore.
Ecco perché insisteva nel dirle che a Hogwarts doveva tenere d’occhio Potter.
Voleva salvare il figlio di quella donna.
Harry … Harry aveva gli occhi verdi.
Gli occhi di Lucrece Bryson.
Gli occhi di Lily, la donna amata da Piton.
-Perdita tutto bene?-
Minus si alzò, fissandola preoccupato. Aveva esagerato? L’aveva spaventata?
-Dai, stai tranquilla. Bryson era una Mezzosangue, meritava quello che le hanno fatto. Tu non hai nulla da temere.-
Perdita annuì debolmente, sistemandosi Zar sulla spalla per poi incamminarsi silenziosa verso casa.
________________________________________________________________________________
-Non mangi?-
Perdita scosse la testa, particolarmente silenziosa e con gli occhi bassi.
Piton lanciò un’occhiata truce a Minus che, indifferente, terminava la cena.
Era strana da quando erano rincasati. Che fosse successo qualcosa durante la passeggiata?
-Mi ha scritto Millicent. Mi ha invitata a casa sua a trascorrere un po’ di tempo prima dell’inizio della scuola. Parto domani.-
Perdita si stava stringendo la spalla, fissando un punto impreciso del tavolo mentre Zar sgranocchiava il pezzo di pane originariamente a lei riservato.
Era in quella posizione dall’inizio della cena.
-No.-
Piton bevve un sorso di vino, corrugando la fronte.
Qualcosa decisamente non andava.
La Serpeverde rabbrividì. Voleva andarsene. Voleva andarsene a tutti i costi.
-Perché no?!-
Alzò di scatto la testa, furente, osservando con odio l’insegnante che contraccambiò impassibile lo sguardo.
Era successo qualcosa.
Era successo qualcosa di grave.
E c’entrava Codaliscia. Se lo sentiva.
Minus intanto aveva smesso di mangiare e, incuriosito, fissava alternativamente i due.
-Perché sarebbe troppo rischioso. Potrebbe vedere il Marchio. E tu non sei ancora in grado di farti una medicazione adeguata.-
Perdita represse un lamento, muovendo di scatto la testa di lato.
Voleva andare via.
VIA!
Subito.
Stuart ...
Voleva rivedere Stuart.
E abbracciare Mary.
E fare i dispetti a Matt.
Piton passò lo sguardo alternativamente fra i due.
Cosa era successo?
-Codaliscia, puoi lasciarci soli?-
Severus si tamponò le labbra con un tovagliolo, mantenendo una voce atona e impassibile. Minus, silenzioso, guardò la ragazza. Aveva gli occhi lucidi di rabbia.
-Codaliscia.-
Minus si alzò velocemente, mormorando un “vado di là” e sparendo in corridoio seguito da un docile Zar. Meglio lasciarli soli, lo aveva capito.
Piton si appoggiò allo schienale della sedia, mettendo le braccia conserte e accavallando le gambe.
-Cos’è successo?-
Perdita incassò la testa, mordendosi un labbro e stringendo di più la spalla.
-Adams.-
Il solito tono saccente e presuntuoso.
Lo odiava.
Odiava tutto di lui.
-Voglio andarmene.-
Codaliscia. C’entrava sicuramente Codaliscia.
-E perché mai, di grazia?-
Era praticamente rannicchiata sulla sedia, chiusa in se stessa. Non lo guardava in faccia. Per imbarazzo o perché voleva evitare la Legilimanzia?
-Per tutto.-
-Adams, questo “tutto” c’è da oltre un mese. Perché adesso?-
No, Codaliscia era un vigliacco e un traditore ma non la avrebbe mai toccata. Non avrebbe mai osato. Una sua pari, anche se appena iniziata. Una Mangiamorte. Sapendo poi che era sua figlia! No ...Non poteva averla toccata. Non DOVEVA averla toccata. Che stupido che era stato! Aveva notato in quei giorni come Minus la fissava, ma credeva fosse fierezza visto che lei lo elogiava sempre! Che stupido!
-Perché sì.-
Perdita sentiva il cuore batterle a mille. Lo odiava. Lo odiava a morte. Perché le aveva mentito? Perché non le aveva spiegato chiaro e tondo come fossero andate le cose? Perché si era montata la testa in quel modo? Perché aveva creduto che lui e sua madre fossero innamorati? Perché glielo aveva lasciato credere? Perché?
-Perché sì non è una risposta.-
No, non era niente di grave. Anche fosse stato quello che sospettava, non era niente di grave. Adams era giovane, l’avrebbe superata. E poi era in salute. Non era impazzita come Bryson. Avrebbe continuato a vivere tranquillamente. Codaliscia l’avrebbe pagata cara. Molto cara. Lo avrebbe ucciso lui, con le sue mani, come doveva fare da tanto tempo. Ma non si sarebbe ripresentata la situazione della Bryson. No. Era diverso. Non era niente di grave. Non era così grave questa volta. No. Però doveva dirglielo. Doveva confidargli qualcosa, dargli un indizio, un motivo per sospettare e indagare ...
-Adams, se devi dirmi qualcosa ...-
-Chi è Lily Evans?-
Pedita aveva la voce più stridula del solito. Acuta e isterica. Aveva alzato la testa, infuriata. Lo fissava negli occhi, in preda a rabbia e odio.
Piton si irrigidì sulla sedia, fingendo indifferenza ma realmente sorpreso.
-Non ti riguarda.-
-Ma riguarda Bryson, vero?-
Il professore assottigliò gli occhi, cercando di mantenere la mente lucida e priva di sentimenti.
-Ho detto che non ti riguarda Adams.-
Perdita lo fissò con scherno, lasciando che un sorrisino irato le illuminasse tetramente il volto.
-Non riguarda neanche Potter?-
-Adesso smettila.-
Piton aveva cambiato posizione sulla sedia, nervoso. Che c’entrava quel discorso? Allora Minus non l’aveva toccata ... Ma perché diceva quelle cose? Non poteva parlarne. Non con lei. Lei non c’entrava. Lei neanche c’era! Non poteva sapere ...
Il sorrisino ironico sul volto della ragazza aumentò. Si stava innervosendo? Bene, era proprio quello che voleva! Al diavolo!
-E perché?-
-Tu non sai niente.-
Certo che non sapeva niente! Lui, LUI non le aveva detto niente!
-So che ha violentato mia madre pensando di fottersi la Evans ...-
-BAS-TA!-
Piton si era alzato di scatto, battendo violentemente le mani sul tavolo. Non poteva parlare così, non di Lily! Cosa ne poteva sapere lei? Cosa sapeva dei suoi rimorsi, dei suoi sensi di colpa? Cosa della sua salvezza, cosa della condanna? COSA?
Perdita tremò sorpresa sulla sedia, stringendosi la spalla fino a farsi male e guardandolo spaventata mentre lacrime di rabbia le iniziavano a scendere nervosamente. Non si aspettava una reazione del genere da Piton.
-Di sopra. Subito.-
La ragazza si alzò lentamente, continuando a fissarlo con odio mentre le lacrime scendevano sempre più abbondanti. Cosa si era messa in testa in quei giorni? Cosa aveva pensato di lui?
Il problema non era quello che aveva fatto!
Erano passati anni, probabilmente era pentito!
Non era un mostro, l’aveva salvata, l’aveva aiutata!
E Bryson era una donna che lei non conosceva, non poteva essere dispiaciuta per lei!
Senza quel gesto poi lei non ci sarebbe stata e lei amava vivere!
Non poteva accusarlo di nulla, lo sapeva!
Lo sapeva!
Non era quello il problema.
Certo era un atto da condannare, ma non spettava a lei giudicare.
Non era quello il punto!
Il problema era che non glielo aveva detto.
Che le aveva fatto credere tutt’altro.
Che lei si era illusa di tutt’altro.
Le avevano sempre detto che l’uomo che l’aveva lasciata all’Istituto era un signore anziano, di una certa età. Erano tutti convinti che fosse una bambina nata in un rapporto clandestino, fuori da un matrimonio.
La figlia dell’amante.
La figlia scomoda.
La figlia nata per errore.
E poi ... poi si era illusa che i suoi genitori naturali invece si volessero bene, che avessero vissuto una romantica storia d’amore, come quelle raccontate nei libri di Allock.
Che poi lui non la avesse potuta tenere con sé per la sua sicurezza, perché voleva che rimanesse lontana da quel mondo di Mangiamorte e Auror.
La figlia amata.
La figlia coccolata.
La figlia voluta.
E invece ...
Invece era ancora peggio di quanto pensasse!
Peggio del peggio!
Uscì correndo dalla cucina, sbattendo contro Minus che si era appostato nel corridoio per origliare. Lo spintonò via, con rabbia, e salì di corsa le scale, inseguita da un preoccupato Zar.
Poco prima di sbattere la porta, sentì Piton parlare con rabbia.
-Codaliscia!-



... commenti?XD
 
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~la nuit romantique
view post Posted on 11/10/2009, 20:21




*si affaccia e vede aggiornamento*
*saltella felice*

E vai...un altro capitolo bellerrimo! Perdita e Minus sono assolutamente insopportabili XD
Povero Sev che pazienza con quei due...io li avrei già levati di mezzo da un pò!
*nasconde bacchetta*
Comunque la cosa si fa più interessante...si si..
Aggiorna cara!

Irene
 
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try-try
view post Posted on 11/10/2009, 20:59




povera perdita* la rimette sul piedistallo*. hai ragione, sta bene lì dov'è XD
sevvy,ammazza codaliscia! pero devo dire che stavolta si è rivelato utile. abbiamo appena scoperto che severus sotto sotto...ma proprio sotto....sente qualcosa per perdita...
aggiorna quei capitoli dai!
 
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view post Posted on 12/10/2009, 00:34
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Erede Universale del prof. Snape

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Gilda degli Assassini

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Beh per questa volta...*lancia la pagnotta*
Posso dire che Perdita mi fa pena in questo capitolo? scoprire di essere figlia di una violenza non deve essere piacevole.
E a suo modo, Sev si preoccupa e si sente in colpa, anche se si caverebbe gli occhi pur di non dimostrarlo.
Però cè sempre il ricordo di Lily in mezzo...
 
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134 replies since 14/5/2009, 20:33   1704 views
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